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lunedì 26 novembre 2018
Della vigliaccheria francese approfitta la Cina, che con CNPC sostituisce TOTAL nello sviluppo del ricchissimo giacimento iraniano di gas "South Pars"!!
Teheran afferma che il colosso energetico statale cinese CNPC ha sostituito Total nel progetto del gas South Pars multimiliardario dopo che la società francese ha lasciato l'Iran a causa del ritorno delle sanzioni statunitensi.
Il Ministro iraniano del Petrolio Bijan Zangeneh ha detto domenica all'agenzia di stampa ICANA che CNPC inizierà le operazioni nel progetto, senza fornire ulteriori dettagli.
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lunedì 28 luglio 2014
La Repubblica Islamica Iraniana completamente autosufficiente nella produzione di carburante diesel!!
Una ottima notizia con cui festeggiare la fine del Ramadan; secondo l'annuncio recentemente esteso dal Ministero del Petrolio e degli Idrocarburi della Repubblica Islamica l'Iran é divenuto totalmente autosufficiente nella produzione di gasolio.
"Finalmente abbiamo superato, tramite anni di oculate ricerche e investimenti, la necessità di importare carburanti diesel dall'estero", ha commentato Bijan Madar Zanganeh. Negare ai paesi ricchi di petrolio e metano le conoscenze e le tecnologie per trattare e raffinare direttamente i loro prodotti era uno dei molti modi con cui l'Occidente imperialista ha tenuto in piedi per decenni un modello economico iniquo e sfruttatore, in cui erano le grandi compagnie anglo americane a decidere i prezzi degli idrocarburi.
La Rivoluzione Islamica per prima si é posta l'obiettivo di rovesciare questo stato di cose e adesso l'Iran é visto come un esempio da imitare: Venezuela, Bolivia, Angola e molti altri paesi sono in trattative con la Repubblica Islamica per beneficiare a loro volta del suo know-how nelle tecnologie di estrazione e raffinazione e rendersi indipendenti dalle avide compagnie occidentali.
"Finalmente abbiamo superato, tramite anni di oculate ricerche e investimenti, la necessità di importare carburanti diesel dall'estero", ha commentato Bijan Madar Zanganeh. Negare ai paesi ricchi di petrolio e metano le conoscenze e le tecnologie per trattare e raffinare direttamente i loro prodotti era uno dei molti modi con cui l'Occidente imperialista ha tenuto in piedi per decenni un modello economico iniquo e sfruttatore, in cui erano le grandi compagnie anglo americane a decidere i prezzi degli idrocarburi.
La Rivoluzione Islamica per prima si é posta l'obiettivo di rovesciare questo stato di cose e adesso l'Iran é visto come un esempio da imitare: Venezuela, Bolivia, Angola e molti altri paesi sono in trattative con la Repubblica Islamica per beneficiare a loro volta del suo know-how nelle tecnologie di estrazione e raffinazione e rendersi indipendenti dalle avide compagnie occidentali.
giovedì 31 ottobre 2013
Si sviluppano e si estendono le esportazioni di metano iraniano verso Irak, Oman, Emirati Arabi!
Il Ministro iraniano degli Idrocarburi, Bijan Namdar Zaganeh ha dichiarato che la Repubblica Islamica é pronta a firmare un nuovo accordo di esportazione del proprio metano verso il vicino Irak, che dovrebbe ricevere ulteriori quantitativi di gas naturale oltre quelli già specificati nel primo accordo di agosto (25 milioni di metri cubi verso le centrali elettriche di Sadr, Bagdad e Al-Mansouriyah) grazie al quale a Teheran arriveranno 3 miliardi e 700 milioni di dollari all'anno.
Un nuovo gasdotto che unirà l'Iran all'Oman sarà completato il prossimo anno e permetterà l'evasione del contratto firmato quest'estate col quale la Repubblica Islamica ha promesso di fornire al sultanato della Penisola Arabica metano per oltre 60 miliardi di dollari.
Ulteriori accordi sono in via di strutturazione con gli Emirati Arabi Uniti, sempre più in relazioni amichevoli con un Iran la cui influenza non solo politica ma anche economica su tutta la regione del Golfo Persico é tremendamente in ascesa grazie ai successi nello sforzo di sostenere il Presidente siriano Assad e alle mosse di apertura diplomatica Usa, rese necessarie dalla posizione chiara e risoluta di Teheran.
Un nuovo gasdotto che unirà l'Iran all'Oman sarà completato il prossimo anno e permetterà l'evasione del contratto firmato quest'estate col quale la Repubblica Islamica ha promesso di fornire al sultanato della Penisola Arabica metano per oltre 60 miliardi di dollari.
Ulteriori accordi sono in via di strutturazione con gli Emirati Arabi Uniti, sempre più in relazioni amichevoli con un Iran la cui influenza non solo politica ma anche economica su tutta la regione del Golfo Persico é tremendamente in ascesa grazie ai successi nello sforzo di sostenere il Presidente siriano Assad e alle mosse di apertura diplomatica Usa, rese necessarie dalla posizione chiara e risoluta di Teheran.
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