Gli sciiti rappresentano quasi il 15 per cento della popolazione saudita e non sono mai stati soggetti all'autorità di Riyadh fino a quando le loro terre non furono arbitrariamente annesse dal predone capostipite della dinastia Al-Saoud protetto e foraggiato dal Dipartimento di Stato americano che voleva un capotribù rozzo e ignorante come 'guardiano' dei giacimenti di petrolio strategici per Washington: infatti oltre l'80 per cento del greggio che finanzia le stravaganze sardanapalesche della corte saudita si trova sotto i piedi degli sciiti che odiano la dominazione sunnita-wahabita di Casa Saoud e guardano invece all'Iran come naturale sostegno alla loro lotta di liberazione.
Rapimenti, attentati, pestaggi, assassini, torture, sono impiegati comunemente dai servizi segreti e dalla polizia saudita contro la minoranza sciita: recentemente persino figure di primo piano come lo Sceicco Nimr al-Nimr sono "scomparse" nelle galere di Re Abdallah (attualmente in coma attaccato alle macchine)
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