martedì 30 ottobre 2012

La flotta iraniana visita le coste del Sudan recando solidarietà per l'aggressione sionista: dura dichiarazione di Mehmanparast!

Con una prontezza veramente indicativa dell'ascesa delle azioni e del prestigio della Repubblica Islamica nello scacchiere dell'Africa Orientale subsahariana la 22esima flottiglia della Marina Iraniana, composta dal cacciatorpediniere "Admiral Naqdi" e dalla portaelicotteri/nave appoggio "Kharg" (foto rispettivamente sopra e sotto) ha gettato l'ancora a Port Sudan, fermandosi per rifornirsi nel corso di una delle ormai frequenti missioni oltre lo Stretto di Bab el-Mandeb.
Gli ufficiali della Marina di Teheran incontreranno i colleghi delle forze navali sudanesi e, con ogni probabilità, anche dignitari e funzionari governativi durante il loro soggiorno africano; non dubitiamo che al centro delle loro discussioni vi sarà la recente proditoria aggressione sionista contro Khartoum e le prospettive e potenzialità per una più salda alleanza politico/militare tra i due paesi.

Come l'Iran anche il Sudan ha dovuto affrontare campagne d'odio e di fango organizzate dalla lobby ebraica internazionale coi suoi media e persino col sostegno delle 'star' imbecilli di Hollywood (George Clooney e Angelina Jolie su tutti), in concomitanza con l'ingiustificabile, assurda partizione del suo territorio sovrano che lo ha consegnato a un dittatore brutale e corrotto come Salva Kiir.

Ramin Mehmanparast, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, ha dichiarato, in un comunicato di solidarietà con il Governo guidato dal Presidente Omar Bashir, che le nazioni africane e mediorientali, a prescindere dai loro atteggiamenti politici e dai loro schieramenti, dovrebbero "immediatamente" chiudere i loro cieli a qualunque velivolo proveniente dal regime ebraico in rappresaglia contro il gesto di pirateria aerea compiuto contro il Sudan.
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