Nella visita a Damasco Larijani ha rassicurato il Presidente Assad sul continuo sostegno che egli, come tutti i Siriani, può aspettarsi dall'Iran, impegnato "a molti livelli" a garantire sostegno alla Repubblica Araba impegnata (anche in questi giorni segnati dalla Crisi di Gaza) a contrastare i terroristi mercenari finanziati da Riyadh, Doha e Ankara. Quindi a Beirut il Capo del Parlamento iraniano ha incontrato prima l'ambasciatore Roknabadi e poi le massime cariche dello Stato, tra cui il pari grado Nabih Berri, sciita e leader del partito Amal.
Sono attualmente ancora in corso, in Turchia gli incontri di Larijani con i dirigenti di Ankara: possiamo legittimamente immaginare che egli cercherà ancora una volta di convincerli che le vere prospettive di sviluppo e guadagno di prestigio nell'area per la Turchia non stanno certo nel continuare a sponsorizzare il terrorismo in Siria e nello schierare missili e radar Usa sul suo territorio, ma nel tornare a essere fulcro di una politica estera autonoma e indipendente in uno scenario che dal monopolarismo imperialista si avvia verso la multipolarità del 'Secolo Asiatico'.
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