Sayyed Hashem Safieddine, capo del Consiglio Esecutivo di Hezbollah ha dichiarato che, dal punto di vista del movimento di Resistenza sciita l'annuncio di prossimi aiuti militari iraniani per l'Esercito di Beirut "arriva al momento giusto", come dimostrano le recenti operazioni antiterrorismo che hanno impegnato gli uomini delle forze armate, specie nella zona di confine di Arsal.
Che Teheran voglia donare a Beirut mezzi per migliorare le proprie capacità di Difesa interna ed esterna é stato annunciato durante la visita nel Paese dei Cedri di Ali Shamkani, Segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica.
Hezbollah, sempre per bocca di Safieddine ha ringraziato l'Iran per la sincerità e la profondità del sostegno iraniano verso il Libano, piccolo paese circondato da minacce interne ed esterne alla propria autonomia e libertà.
sabato 4 ottobre 2014
Il Villaggio di Handarat all'estrema periferia Nord di Aleppo cade in mano alle forze governative!!
Abbiamo ricevuto messaggi di lettori che ignoravano il fatto che la metropoli settentrionale di Aleppo, la capitale economica della Siria, sia ormai praticamente libera da terroristi, e questo non solo nei distretti abitativi, ma anche nelle importanti zone industriali e nei monumenti più significativi e importanti, come il famoso Krak des Chevaliers.
Proprio ieri le truppe del Governo sono arrivate al villaggio di Handarat, a Nord del 'Distretto di Handarat' chiudendo l'ultimo accesso settentrionale alla città; come dimostra chiaramente la cartina quella é l'ultimissima propaggine dell'hinterland Nord di Aleppo, circondata da numerose cave, alla sua destra (se ne intravede l'angolo sudoccidentale) si stende la zona industriale di Sheik Najjar, anch'essa libera, sotto inizia la periferia, con i quartieri di Resafa, Sheik Maqsood, Ayn at-Tal...
Invitiamo i nostri lettori a non farsi distrarre dai proclami dei media asserviti all'imperialismo che blaterano di Inglesi decapitati e di Curdi assediati, sono giochi di fumo e specchi per ingannare i gonzi e impedire che il grande pubblico veda la verità, che l'ISIS sta prendendo legnate da ogni parte, non dai 'raid aerei', ma dalle terrestrissime truppe di Damasco e Bagdad.
Avete notato come l'ISIS si ingegni a sgozzare Inglesi? Sarà mica perché il Parlamento di Londra nell'estate 2013 votò CONTRO la partecipazione UK a un eventuale bombardamento della Siria? Ricordate il Divo Giulio: pensar male é peccato, però spesso ci si azzecca!!!
Proprio ieri le truppe del Governo sono arrivate al villaggio di Handarat, a Nord del 'Distretto di Handarat' chiudendo l'ultimo accesso settentrionale alla città; come dimostra chiaramente la cartina quella é l'ultimissima propaggine dell'hinterland Nord di Aleppo, circondata da numerose cave, alla sua destra (se ne intravede l'angolo sudoccidentale) si stende la zona industriale di Sheik Najjar, anch'essa libera, sotto inizia la periferia, con i quartieri di Resafa, Sheik Maqsood, Ayn at-Tal...
Invitiamo i nostri lettori a non farsi distrarre dai proclami dei media asserviti all'imperialismo che blaterano di Inglesi decapitati e di Curdi assediati, sono giochi di fumo e specchi per ingannare i gonzi e impedire che il grande pubblico veda la verità, che l'ISIS sta prendendo legnate da ogni parte, non dai 'raid aerei', ma dalle terrestrissime truppe di Damasco e Bagdad.
Avete notato come l'ISIS si ingegni a sgozzare Inglesi? Sarà mica perché il Parlamento di Londra nell'estate 2013 votò CONTRO la partecipazione UK a un eventuale bombardamento della Siria? Ricordate il Divo Giulio: pensar male é peccato, però spesso ci si azzecca!!!
ISIS in fuga anche da Zumar, le forze irakene avanzano nella Provincia di Ninive!
Dopo la Provincia di Salahuddine le forze governative di Bagdad, insieme ai loro corpi ausiliari, sono riuscite a cacciare i terroristi takfiri dalla cittadina di Zumar, nella Provincia di Ninive.
Mentre consolidano il loro controllo sull'area e chiamano esperti e specialisti per cercare e disattivare mine e bombe lasciate dai wahabiti si preparano a riprendere l'avanzata puntando verso Mosul, distante solo poche dozzine di chilometri.
Altre forze di Bagdad stanno puntando verso Sanjar, località strategica sul confine siriano dove sarà possibile interrompere il flusso di armi, fondi e rifornimenti che i militanti del cosiddetto 'califfato' ricevono dalla Turchia di Erdogan.
Mentre consolidano il loro controllo sull'area e chiamano esperti e specialisti per cercare e disattivare mine e bombe lasciate dai wahabiti si preparano a riprendere l'avanzata puntando verso Mosul, distante solo poche dozzine di chilometri.
Altre forze di Bagdad stanno puntando verso Sanjar, località strategica sul confine siriano dove sarà possibile interrompere il flusso di armi, fondi e rifornimenti che i militanti del cosiddetto 'califfato' ricevono dalla Turchia di Erdogan.
La Provincia di Salahuddine é ormai liberata dalla presenza dell'ISIS!!
Le forze dell'Esercito Irakeno, validamente aiutate dai miliziani sciiti accorsi al richiamo di difesa della Patria e agli uomini dei clan e delle tribù sunnite esasperate dalle violenze e dai soprusi dell'ISIS sono riuscite a recuperare il controllo dei quattro quinti della Provincia di Salahuddine.
Nel corso degli ultimi scontri, con l'uccisione di quasi trenta terroristi, gli ultimi gruppi armati wahabiti seguaci del miserabile 'califfo' Bagdadi sono fuggiti verso Nord, lasciando campo pressoché libero alle forze governative.
Man mano che le armi consegnate dalla Russia (ma anche dall'Iran) entreranno in linea con le truppe di Bagdad la superiorità delle forze regolari sui male armati e peggio addestrati straccioni del Daash sarà assoluta e incolmabile.
Nel corso degli ultimi scontri, con l'uccisione di quasi trenta terroristi, gli ultimi gruppi armati wahabiti seguaci del miserabile 'califfo' Bagdadi sono fuggiti verso Nord, lasciando campo pressoché libero alle forze governative.
Man mano che le armi consegnate dalla Russia (ma anche dall'Iran) entreranno in linea con le truppe di Bagdad la superiorità delle forze regolari sui male armati e peggio addestrati straccioni del Daash sarà assoluta e incolmabile.
L'Armee Libanaise trova e disinnesca bomba da mezzo quintale ad Arsal! Evitata una orribile strage!!
L'Esercito libanese, pattugliando Arsal e dintorni nella giornata di ieri ha individuato un bidone sospetto nella zona di Ras as-Surj; immediatamente cordonata l'area sono stati chiamati in azione gli specialisti artificieri che hanno trovato al suo interno una potentissima carica esplosiva da cinquanta chili.
Congelando l'esplosivo con azoto liquido gli esperti sono riusciti a disinnescare il detonatore e smantellare il congegno. Il piano dei terroristi takfiri che volevano causare una strage nella stessa cittadina dove a inizio agosto avevano subito una durissima sconfitta é stato così vanificato.
Il fatto che dopo aver cercato di conquistare la zona con un colpo di mano in forze i terroristi wahabiti debbano ricorrere a bombe, agguati e attentati dimostra che la loro forza nella zona é stata stroncata e solo poche cellule disperse rimangono attive.
Congelando l'esplosivo con azoto liquido gli esperti sono riusciti a disinnescare il detonatore e smantellare il congegno. Il piano dei terroristi takfiri che volevano causare una strage nella stessa cittadina dove a inizio agosto avevano subito una durissima sconfitta é stato così vanificato.
Il fatto che dopo aver cercato di conquistare la zona con un colpo di mano in forze i terroristi wahabiti debbano ricorrere a bombe, agguati e attentati dimostra che la loro forza nella zona é stata stroncata e solo poche cellule disperse rimangono attive.
venerdì 3 ottobre 2014
Oltre ai Mi-35 consegnati all'Irak anche IGLA e PANTSIR!!
Insieme agli elicotteri Mi-35 che hanno portato a 16 il numero di apparecchi in dotazione alle forze di Bagdad gli irakeni a fine settembre hanno ricevuto anche un numero non specificato (ma probabilmente intorno alla dozzina) di apparati antiaerei PANTSIR e diverse dozzine (forse più di 100) di missili spalleggiabili antiaerei IGLA-S, oltre a un certo numero di postazioni multiple per il lancio di missili IGLA, denominate "DJIGIT".La postazione Djigit rende i missili IGLA molto più precisi e letali, aumentandone drasticamente l'efficienza. La fornitura di queste armi antiaeree dimostra che il rapporto di forniture d'armi Mosca-Bagdad é molto profondo e non unicamente legato all'emergenza ISIS.
Con questi avanzati sistemi missilistici Bagdad in futuro sarà in grado di allontanare la minaccia di raid aerei stranieri nei suoi cieli.
Con questi avanzati sistemi missilistici Bagdad in futuro sarà in grado di allontanare la minaccia di raid aerei stranieri nei suoi cieli.
Ecco i lanciarazzi "Falaq" 1 e 2, per le esigenze di supporto mobile delle forze di difesa iraniane!!
La Repubblica Islamica iraniana nella sua ricerca di sicurezza e autonomia nell'industria militare ha sempre messo un particolare accento allo sviluppo di sistemi di artiglieria a razzo, considerandola un'opzione economica ed efficace rispetto alle artiglierie convenzionali a tiro teso, agli obici e ai mortai.
Le recenti richieste della lotta antiterrorismo in Libano, Siria e Irak e della resistenza antisionista a Gaza hanno spinto tecnici e ingegneri di Teheran a sviluppare nuovi sistemi ancora più semplici, facili da impiegare e da riparare e tenere in efficienza, capaci di sviluppare volumi di fuoco importanti con poche unità, dove il raggio non sia molto importante rispetto all'efficacia e all'affidabilità del tiro.I tubi lanciarazzi dei veicoli Falaq-1 (a quattro canne) e Falaq-2 (a due) incarnano nella realtà questa filosofia, ponendo in mano ai loro utilizzatori tutta la potenza di proiettori da 240 o 333mm di calibro capaci di lanciare sul bersaglio delle mine devastanti da 50 e 60 kg di esplosivo ad alto potenziale, rispettivamente.
Le recenti richieste della lotta antiterrorismo in Libano, Siria e Irak e della resistenza antisionista a Gaza hanno spinto tecnici e ingegneri di Teheran a sviluppare nuovi sistemi ancora più semplici, facili da impiegare e da riparare e tenere in efficienza, capaci di sviluppare volumi di fuoco importanti con poche unità, dove il raggio non sia molto importante rispetto all'efficacia e all'affidabilità del tiro.I tubi lanciarazzi dei veicoli Falaq-1 (a quattro canne) e Falaq-2 (a due) incarnano nella realtà questa filosofia, ponendo in mano ai loro utilizzatori tutta la potenza di proiettori da 240 o 333mm di calibro capaci di lanciare sul bersaglio delle mine devastanti da 50 e 60 kg di esplosivo ad alto potenziale, rispettivamente.
Qahwaji: "Siamo perfettamente a conoscenza di tutte le cellule terroriste wahabite a Tripoli, le monitoriamo costantemente!"
Il Comandante in Capo dell'Armee Libanaise, Generale Jean Qahwaji, ha dichiarato ai media libanesi e regionali che i servizi segreti militari hanno "un quadro completo" della presenza e delle attività delle cellule terroriste di matrice wahabite presenti e attive (o "in sonno") nella città di Tripoli Siriaca.
"Stiamo costantemente monitorando i nostri obiettivi e prenderemo l'iniziativa per neutralizzarli nel momento più opportuno, prima che possano agire e quando saremo sicuri di infliggere loro il massimo danno possibile".
Qahwaji ha chiarito che le azioni 'mirate' saranno sempre preferite alla militarizzazione della situazione e all'intervento massiccio delle truppe, ma che tale opzione verrà soppesata e se del caso adottata qualora se ne presentasse la necessità impellente.
Del resto l'Armee Libanaise é già intervenuta massicciamente ad agosto nella zona di Arsal, infliggendo ai militanti terroristi una dolorosa sconfitta.
"Stiamo costantemente monitorando i nostri obiettivi e prenderemo l'iniziativa per neutralizzarli nel momento più opportuno, prima che possano agire e quando saremo sicuri di infliggere loro il massimo danno possibile".
Qahwaji ha chiarito che le azioni 'mirate' saranno sempre preferite alla militarizzazione della situazione e all'intervento massiccio delle truppe, ma che tale opzione verrà soppesata e se del caso adottata qualora se ne presentasse la necessità impellente.
Del resto l'Armee Libanaise é già intervenuta massicciamente ad agosto nella zona di Arsal, infliggendo ai militanti terroristi una dolorosa sconfitta.
Mahmoud Zahar dichiara: "Le incomprensioni tra Egitto e Gaza sono state superate!"
Con una estenuante, lunghissima e faticosa trattativa segreta il Governo egiziano patrocinato dal nuovo Presidente Al-Sisi e i rappresentanti della Striscia di Gaza sono finalmente riusciti a comporre diffidenze, incomprensioni ed equivoci che finora avevano caratterizzato le relazioni tra l'Egitto post-Ikhwan e il ghetto palestinese assediato.
Il fondatore e leader storico di Hamas Mahmoud Zahar, di madre egiziana, é stato al centro di questo negoziato ed é venuto allo scoperto solo ieri, dichiarando ai media che esso é avviato a concludersi positivamente: gli effetti si avranno sull'atteggiamento egiziano nei confronti dei tunnel del Sinai (i "Tunnel della Vita" che garantiscono l'arrivo a Gaza di beni essenziali) e anche sulle aperture del varco di frontiera di Rafah.
Hamas ha riconosciuto l'importanza essenziale di mantenere buoni rapporti con il Governo egiziano, chiunque lo guidi e qualunque siano le sue posizioni in politica regionale e internazionale. Lo 'svarione' gravissimo dei dirigenti come Mishaal, Marzouk e in parte anche Ismail Haniyeh che avevano cercato di rendere Hamas un'organizzazione pro-Qatar schierata con la Fratellanza Musulmana al potere in Egitto durante il regime di Mohammed Mursi aveva causato un backlash devastante nel momento in cui il Generale Al-Sisi rispondendo alle invocazioni della piazza esasperata dagli abusi dell'Ikhwan lo aveva deposto.
Ulteriori incontri per dirimere i dettagli degli accordi si terranno sempre in Egitto dopo la festività dell'Eid al-Adha.
Il fondatore e leader storico di Hamas Mahmoud Zahar, di madre egiziana, é stato al centro di questo negoziato ed é venuto allo scoperto solo ieri, dichiarando ai media che esso é avviato a concludersi positivamente: gli effetti si avranno sull'atteggiamento egiziano nei confronti dei tunnel del Sinai (i "Tunnel della Vita" che garantiscono l'arrivo a Gaza di beni essenziali) e anche sulle aperture del varco di frontiera di Rafah.
Hamas ha riconosciuto l'importanza essenziale di mantenere buoni rapporti con il Governo egiziano, chiunque lo guidi e qualunque siano le sue posizioni in politica regionale e internazionale. Lo 'svarione' gravissimo dei dirigenti come Mishaal, Marzouk e in parte anche Ismail Haniyeh che avevano cercato di rendere Hamas un'organizzazione pro-Qatar schierata con la Fratellanza Musulmana al potere in Egitto durante il regime di Mohammed Mursi aveva causato un backlash devastante nel momento in cui il Generale Al-Sisi rispondendo alle invocazioni della piazza esasperata dagli abusi dell'Ikhwan lo aveva deposto.
Ulteriori incontri per dirimere i dettagli degli accordi si terranno sempre in Egitto dopo la festività dell'Eid al-Adha.
giovedì 2 ottobre 2014
L'Egitto celebra l'anniversario della Guerra del Ramadan e si appresta a ricevere i MiG-29M (e -35) di Mosca!!
Quarantuno anni fa, con un immenso sforzo logistico e organizzativo le truppe egiziane, validamente consigliate e rifornite dall'Unione Sovietica, attraversavano di slancio il Canale di Suez, schiantavano la linea Barlev delle truppe sioniste, entravano nel Sinai occupato e stendevano una mortale "ragnatela" di missili antiaerei e anticarro che distrusse il meglio delle truppe corazzate e dei jet sionisti. Solamente la mobilitazione massiccia degli Usa in favore di Tel Aviv impedì che la Guerra del Ramadan (detta anche Guerra d'Ottobre) si concludesse con la totale distruzione delle forze sioniste, che pure non riuscirono ridurre la testa di ponte egiziana. Purtroppo Sadat aveva già meditato di tradire la Resistenza e di saltare sul carro Usa, per cui quella vittoria fu l'ultimo momento di gloria dell'Egitto prima di tre decenni di stagnazione e declino in seguito all'abbandono degli ideali nasseristi di socialismo e patriottismo.
Per ogni Vero Egiziano, l'anniversario di quello storico momento é sacro e va celebrato con dignità e rispetto, perciò nella giornata di ieri l'Ex-generale Al-Sisi, per la prima volta in blazer blu anziché nell'alta uniforme sfoggiata dai suoi ex-colleghi a fianco a lui, ha presenziato alle cerimonie commemorative tenutesi presso l'Accademia militare della capitale.
Intanto é confermata la notizia che il primo contingente di ventiquattro caccia di 4a generazione avanzata MiG-29M 'Super Fulcrum' arriverà tra poco in Egitto mentre nel corso del mese di ottobre, secondo quanto affermato dal Direttore Generale dell'OkB MiG, Sergej Korotkov, si terranno incontri russo-egiziani per stabilire come, quando e in che quantità avverrà l'esportazione dei modelli più avanzati MiG-35 (evoluzione ulteriore del modello MiG-29M2). A metà febbraio 2014 la Russia e l'Egitto hanno siglato un contratto per la fornitura di armi e di attrezzature militari per un importo complessivo di oltre tre miliardi di dollari.
Per ogni Vero Egiziano, l'anniversario di quello storico momento é sacro e va celebrato con dignità e rispetto, perciò nella giornata di ieri l'Ex-generale Al-Sisi, per la prima volta in blazer blu anziché nell'alta uniforme sfoggiata dai suoi ex-colleghi a fianco a lui, ha presenziato alle cerimonie commemorative tenutesi presso l'Accademia militare della capitale.
Intanto é confermata la notizia che il primo contingente di ventiquattro caccia di 4a generazione avanzata MiG-29M 'Super Fulcrum' arriverà tra poco in Egitto mentre nel corso del mese di ottobre, secondo quanto affermato dal Direttore Generale dell'OkB MiG, Sergej Korotkov, si terranno incontri russo-egiziani per stabilire come, quando e in che quantità avverrà l'esportazione dei modelli più avanzati MiG-35 (evoluzione ulteriore del modello MiG-29M2). A metà febbraio 2014 la Russia e l'Egitto hanno siglato un contratto per la fornitura di armi e di attrezzature militari per un importo complessivo di oltre tre miliardi di dollari.
Rohani avverte, nessuno in Europa pensi di sostituire il gas russo con quello iraniano, in caso di blocco delle forniture!
Il Presidente iraniano Rohani, la cui elezione, lo ricordiamo bene, era stata salutata da sionisti e filoamericani come una 'vittoria', nell'illusione che il nuovo leader si rivelasse più "morbido" del predecessore Ahmadinejahd, ha assestato un uno-due micidiale alle inconfessate speranze UE di trovare in Teheran un comodo 'sostituto' per le forniture di gas naturale nel caso che su ordine di Putin la Gazprom decida di chiudere i rubinetti del metano verso l'Europa, fantoccio e burattino di Washington.
"Non saremo una comoda alternativa alle esportazioni di gas russo nel caso che queste cessino verso l'Europa, anzi, siamo pronti a fornire ogni aiuto a Mosca nell'affrontare le ingiuste sanzioni emesse da Bruxelles, già tra pochi mesi, appena saranno finalizzati gli accordi, i cittadini russi troveranno molti prodotti iraniani in vendita nel loro paese".
La cooperazione Russia-Iran é sempre più attiva e intensa; evidentemente nei recenti incontri e dialoghi il Presidente Putin ha fatto presente che Teheran può aspettarsi da Mosca molto più (in termini di tecnologia energetica, militare, nucleare...)
"Non saremo una comoda alternativa alle esportazioni di gas russo nel caso che queste cessino verso l'Europa, anzi, siamo pronti a fornire ogni aiuto a Mosca nell'affrontare le ingiuste sanzioni emesse da Bruxelles, già tra pochi mesi, appena saranno finalizzati gli accordi, i cittadini russi troveranno molti prodotti iraniani in vendita nel loro paese".
La cooperazione Russia-Iran é sempre più attiva e intensa; evidentemente nei recenti incontri e dialoghi il Presidente Putin ha fatto presente che Teheran può aspettarsi da Mosca molto più (in termini di tecnologia energetica, militare, nucleare...)
Decisive avanzate delle forze irakene lungo l'alto corso del Tigri e a Nord di Amerli!!
Fonti ufficiali irakene confermano come le forze armate governative, sostenute da miliziani e volontari, abbiano nuovamente ottenuto un'importante vittoria nella Provincia di Anbar, nell'Ovest del Paese. Grazie al puntuale sostegno dell'aviazione l'Esercito e i suoi ausiliari sono potuti avanzare spingendo i takfiri dell'ISIS lontano dai loro rifugi verso il deserto.
Importanti progressi anche a Nord di Amerli, vicino al confine tra le province di Salahuddine e Diyala, dove le forze di Bagdad hanno continuato a liberare villaggi e cittadine dopo aver consolidato la loro posizione. Spezzare l'assedio della cittadina turcomanna sciita il mese scorso fu un punto di svolta nella campagna anti-ISIS.
Altre colonne dell'Esercito si stanno spingendo lungo l'alto corso del fiume Tigri, rimuovendo mine e trappole esplosive lasciate dai terroristi wahabiti in precipitosa ritirata. Cinque franchi tiratori 'pavoliniani' sono stati altresì eliminati.
Importanti progressi anche a Nord di Amerli, vicino al confine tra le province di Salahuddine e Diyala, dove le forze di Bagdad hanno continuato a liberare villaggi e cittadine dopo aver consolidato la loro posizione. Spezzare l'assedio della cittadina turcomanna sciita il mese scorso fu un punto di svolta nella campagna anti-ISIS.
Altre colonne dell'Esercito si stanno spingendo lungo l'alto corso del fiume Tigri, rimuovendo mine e trappole esplosive lasciate dai terroristi wahabiti in precipitosa ritirata. Cinque franchi tiratori 'pavoliniani' sono stati altresì eliminati.
Nuova vittima dei razzisti ebrei al volante! Questa volta viene investito un bambino di appena sei anni!!
La drammatica scena che vedete in foto testimonia dei primi soccorsi ricevuti dal bambino palestinese Islam al-Amour, pochi istanti dopo essere stato travolto da un fanatico colono ebreo degli insediamenti illegali che lo ha inseguito e investito con la sua auto a sud di Yatta, località della Cisgiordania occupata nei pressi di Al-Khalil.
Il piccolo ha riportato numerose fratture, ematomi e ferite lacero-contuse ed é stato portato all'Ospedale Al-Ahli per ricevere le cure del caso. Solo venerdì scorso davamo notizia dell'investimento di Adham el-Risheq ormai la situazione é intollerabile e misure di risposta e rappresaglia contro i razzisti ebrei al volante urgono da parte della Resistenza.
E' chiaro che individui in grado di prendere di mira, inseguire e investire bambini con le loro auto non possano vivere nel consorzio umano e debbano essere messi in condizione di non nuocere.
Il piccolo ha riportato numerose fratture, ematomi e ferite lacero-contuse ed é stato portato all'Ospedale Al-Ahli per ricevere le cure del caso. Solo venerdì scorso davamo notizia dell'investimento di Adham el-Risheq ormai la situazione é intollerabile e misure di risposta e rappresaglia contro i razzisti ebrei al volante urgono da parte della Resistenza.
E' chiaro che individui in grado di prendere di mira, inseguire e investire bambini con le loro auto non possano vivere nel consorzio umano e debbano essere messi in condizione di non nuocere.
Claudio Moffa, perseguitato in Italia per le sue idee, trova a Teheran vasto e attento pubblico per la sua ultima opera!
Riprendiamo e diffondiamo molto volentieri dalle pagine di IRIB Radio Italia, testata che tante volte ci omaggia con la sua attenzione e la sua ospitalità.
Dinanzi ad un folto gruppo di partecipanti della conferenza internazionale "New Horizon" – intellettuali, pensatori e giornalisti provenienti da diversi Paesi – ed in presenza della stampa iraniana e' stato presentato mercoledì primo ottobre a Teheran il libro "Il potere della lobby pro-israeliana in Italia", ultima opera del docente italiano Claudio Moffa.
Il libro, pubblicato in lingua persiana in 170 pagine e 11 capitoli e tradotto dal dottor Davood Abbasi, analizza il percorso storico che ha portato, secondo l'autore, a rendere la lobby pro-israeliana una delle più influenti in Italia e ad influire in maniera significativa sulle sorti della nazione italiana, almeno in alcuni tratti della storia d'Italia. Il metodo usato da Moffa, docente dell'Università di Teramo, nella preparazione del testo, e' stato quello di basarsi solo su notizie certe, articoli di stampa, dichiarazioni ufficiali e documentazioni alla portata di tutti, questione che ha suscitato l'elogio degli studiosi presenti.
Applausi sono stati destinati al professor Moffa soprattutto per aver sottolineato, come anche nel suo libro, che il Sionismo e' assolutamente un qualcosa da considerare a parte rispetto all'illuminante religione ebraica che, al contrario del Sionismo, merita assoluto rispetto. E' degno di nota che sempre durante la sua visita in Iran, il professor Moffa ha tenuto una conferenza all'Università di Teheran, tra le più importanti dell'Iran, per quanto riguarda "la libertà di istruzione e di insegnamento universitario in Italia".
Dinanzi ad un folto gruppo di partecipanti della conferenza internazionale "New Horizon" – intellettuali, pensatori e giornalisti provenienti da diversi Paesi – ed in presenza della stampa iraniana e' stato presentato mercoledì primo ottobre a Teheran il libro "Il potere della lobby pro-israeliana in Italia", ultima opera del docente italiano Claudio Moffa.
Il libro, pubblicato in lingua persiana in 170 pagine e 11 capitoli e tradotto dal dottor Davood Abbasi, analizza il percorso storico che ha portato, secondo l'autore, a rendere la lobby pro-israeliana una delle più influenti in Italia e ad influire in maniera significativa sulle sorti della nazione italiana, almeno in alcuni tratti della storia d'Italia. Il metodo usato da Moffa, docente dell'Università di Teramo, nella preparazione del testo, e' stato quello di basarsi solo su notizie certe, articoli di stampa, dichiarazioni ufficiali e documentazioni alla portata di tutti, questione che ha suscitato l'elogio degli studiosi presenti.
Applausi sono stati destinati al professor Moffa soprattutto per aver sottolineato, come anche nel suo libro, che il Sionismo e' assolutamente un qualcosa da considerare a parte rispetto all'illuminante religione ebraica che, al contrario del Sionismo, merita assoluto rispetto. E' degno di nota che sempre durante la sua visita in Iran, il professor Moffa ha tenuto una conferenza all'Università di Teheran, tra le più importanti dell'Iran, per quanto riguarda "la libertà di istruzione e di insegnamento universitario in Italia".
Nuove vittorie dell'Esercito Arabo Siriano a Nord di Latakia, liberate Ayn Al-Jawza e Ruwaysa!!
Il "Fronte Nord" della lotta anti-terrorismo del Governo siriano, dopo la completa liberazione di Aleppo, era passato leggermente in secondo piano rispetto alle operazioni nel Rif Dimashq e nell'Est del paese, tuttavia a riportarlo all'onore delle cronache ci ha pensato ieri la brillante operazione delle truppe di Assad che, a Nord di Latakia, sono riuscite ad avanzare nella zona di Nabi Younis, spingendo gli ultimi gruppi di mercenari takfiri sempre più verso il confine con la loro amata Turchia.
Gli abitati di Ayn al-Jawza e Ruwaysa sono stati completamente bonificati e liberati da qualunque presenza takfira, con grande giubilo della popolazione locale che ha accolto le truppe siriane con entusiasmo e gratitudine, festeggiandole calorosamente.
Anche la località di Al-Jaoura, in un secondo momento, é caduta in mano alle forze dell'Esercito e della Milizia popolare, inoltre un camioncino equipaggiato con un cannone da 23mm é stato distrutto a Kiddeen, un altro ad Al-Mugheriya, 11 terroristi sono stati uccisi a Salmaa e intensi combattimenti sono stati registrati a Tartiyya.
Gli abitati di Ayn al-Jawza e Ruwaysa sono stati completamente bonificati e liberati da qualunque presenza takfira, con grande giubilo della popolazione locale che ha accolto le truppe siriane con entusiasmo e gratitudine, festeggiandole calorosamente.
Anche la località di Al-Jaoura, in un secondo momento, é caduta in mano alle forze dell'Esercito e della Milizia popolare, inoltre un camioncino equipaggiato con un cannone da 23mm é stato distrutto a Kiddeen, un altro ad Al-Mugheriya, 11 terroristi sono stati uccisi a Salmaa e intensi combattimenti sono stati registrati a Tartiyya.
Ancora un martire a Qatif, il movimento sciita di protesta contro Casa Saoud continua la sua lotta!!
E' un po' di tempo che non parliamo più delle proteste nelle regioni orientali dell'Arabia Saudita, abitate prevalentemente da Sciiti e luogo di estrazione della maggior parte del petrolio che la corrotta corte di Riyadh sfrutta per finanziare il suo osceno stile di vita e per finanziare il wahabismo takfiro e anti-islamico in tutto il mondo.
Nella foto si vede il volto, composto nella morte, del martire Basim al-Qadihi, ucciso recentemente dai mercenari al servizio dei Saoud mentre protestava pacificamente chiedendo il rilascio del coraggioso Sceicco Nimr al-Nimr, ormai da due anni prigioniero delle galere saudite.
La dedizione e il coraggio degli Sciiti sottoposti all'iniquo e brutale giogo saudita riuscirà ad avere la meglio, così come la Rivoluzione ha saputo trionare in Iran, in Libano e in Yemen, ne siamo assolutamente sicuri.
Nella foto si vede il volto, composto nella morte, del martire Basim al-Qadihi, ucciso recentemente dai mercenari al servizio dei Saoud mentre protestava pacificamente chiedendo il rilascio del coraggioso Sceicco Nimr al-Nimr, ormai da due anni prigioniero delle galere saudite.
La dedizione e il coraggio degli Sciiti sottoposti all'iniquo e brutale giogo saudita riuscirà ad avere la meglio, così come la Rivoluzione ha saputo trionare in Iran, in Libano e in Yemen, ne siamo assolutamente sicuri.
mercoledì 1 ottobre 2014
Arriva in Irak la terza 'tranche' degli elicotteri Mi-35M promessi da Putin! Di Mosca ci si può sempre fidare!!
Altro che i 'doni avvelenati' di Obama, ansioso di ricostruire una impossibile egemonia militare sulla Mesopotamia a colpi di raid anti-ISIS che si segnalano solo per approssimazione e inefficacia (di oggi la notizia che "per errore"-!- piloti Usa avrebbero lanciato armi, munizioni e viveri su posizioni del Daash) e di invio di 'consiglieri militari'...quando da Mosca arrivano le promesse di Vladimir Putin si può star sicuri che esse valgono come oro zecchino e che verranno onorate.
A Bagdad é arrivata la terza consegna di elicotteri da guerra Mi-35M, che porta il numero complessivo di questi apparecchi venduti all'Irak nell'ultimo anno a un totale di 16; si calcola che entro i prossimi tre mesi anche l'ultima tranche di velivoli dovrebbe essere consegnata ai suoi nuovi proprietari.
Anche sofisticati lanciarazzi cingolati in grado di proiettare tonnellate di esplosivi incendiari sui loro bersagli sono stati di recente consegnati a Bagdad; per contro le promesse americane di vendita di jet F-16 non sono mai state onorate, nemmeno adesso che il Governo irakeno deve affrontare l'invasione mercenaria dell'ISIS nel Nord e nell'Ovest del paese, altri contratti, come quello dei missili Hellfire, sono stati onorati solo parzialmente e dopo incredibili sforzi e pressioni da parte irakena.
A Bagdad é arrivata la terza consegna di elicotteri da guerra Mi-35M, che porta il numero complessivo di questi apparecchi venduti all'Irak nell'ultimo anno a un totale di 16; si calcola che entro i prossimi tre mesi anche l'ultima tranche di velivoli dovrebbe essere consegnata ai suoi nuovi proprietari.
Anche sofisticati lanciarazzi cingolati in grado di proiettare tonnellate di esplosivi incendiari sui loro bersagli sono stati di recente consegnati a Bagdad; per contro le promesse americane di vendita di jet F-16 non sono mai state onorate, nemmeno adesso che il Governo irakeno deve affrontare l'invasione mercenaria dell'ISIS nel Nord e nell'Ovest del paese, altri contratti, come quello dei missili Hellfire, sono stati onorati solo parzialmente e dopo incredibili sforzi e pressioni da parte irakena.
Il Ministro della Difesa siriano visita Adra liberata e ascolta le testimonianze di chi é rimasto in balia dei terroristi!!
Il Tenente Generale Fahd Jassem al-Furayi, Ministro della Difesa siriano, insieme a membri selezionati dell'Alto Comando, ha ispezionato l'abitato di Adra, ormai totalmente liberato da qualunque presenza terrorista grazie agli sforzi e alle vittorie dell'Esercito Arabo Siriano. Nell'ultima operazione di 'repulisti' della zona novanta terroristi (tutti di nazionalità non siriana) sono stati catturati dalle truppe regolari e dalla milizia popolare NDF.
Combattimenti sono ancora in corso fuori da Adra nella zona della Moschea di Al-Tayyiba, tra i terroristi eliminati sono stati identificati molti Irakeni, Egiziani, Tunisini, qualche Palestinese (evidentemente confuso su dove debba andare a combattere) per un totale di 22 wahabiti.
Nell'area di Douma, specialmente nel suo Nordest sono in corso intensi scontri, dieci terroristi morti non sono stati identificati, ma altri avevano documenti giordani, irakeni e tunisini, il Wadi fuori da Ayn Tuma é ormai tutto sotto il controllo governativo e un ultimo gruppo di terroristi é stato circondato e si é arreso nei suoi dintorni.
Combattimenti sono ancora in corso fuori da Adra nella zona della Moschea di Al-Tayyiba, tra i terroristi eliminati sono stati identificati molti Irakeni, Egiziani, Tunisini, qualche Palestinese (evidentemente confuso su dove debba andare a combattere) per un totale di 22 wahabiti.
Nell'area di Douma, specialmente nel suo Nordest sono in corso intensi scontri, dieci terroristi morti non sono stati identificati, ma altri avevano documenti giordani, irakeni e tunisini, il Wadi fuori da Ayn Tuma é ormai tutto sotto il controllo governativo e un ultimo gruppo di terroristi é stato circondato e si é arreso nei suoi dintorni.
Shamkani dopo la visita a Nasrallah vede Tammam salam e Assad: assicura sostegno dell'Iran a Libano e Siria!!
Giornate estremamente impegnative per Ali Shamkani (del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica) che, dopo avere conferito con Hassan Nasrallah, ha incontrato il Premier libanese Tammam Salam (e in questo caso l'ordine delle visite CONTA: Nasrallah e Hezbollah sono PUNTI FISSI della politica del Paese dei Cedri, Salam é solo un incidente e tra pochi mesi potrebbe essere fuori dal radar).
Comunque anche l'incontro con l'attuale Primo Ministro libanese si é svolto all'insegna della cordialità e dello spirito cooperativo, in particolare Shamkani ha dichiarato che Teheran é pronta a soddisfare "senza limiti o diktat" le necessità di Beirut per l'equipaggiamento delle sue forze armate, annunciando che presto il Ministro della Difesa iraniano Hossein Deqhan sarà in Libano per affrontare la questione nei dettagli.
Subito dopo il dignitario iraniano si é recato a Damasco dove ha immediatamente incontrato il Presidente Assad, soffermandosi a lungo sui rapporti bilaterali Iran-Siria e come, al netto delle grandi sofferenze patite da quest'ultima negli anni recenti, essi si siano intensificati e rafforzati, lasciando intravedere un futuro di ancora più intensa e fruttuosa cooperazione, soprattutto una volta che l'emergenza sicurezza sarà finalmente superata.
Shamkhani e il Presidente siriano hanno convenuto che la lotta al terrorismo, oltre che militare e poliziesca, debba essere anche culturale e in questo ambito, l'esempio della Repubblica Islamica, che da 35 anni incarna i valori dell'Islam senza mai avere oppresso o perseguitato alcuna minoranza, é particolarmente pognante e significativo.
Comunque anche l'incontro con l'attuale Primo Ministro libanese si é svolto all'insegna della cordialità e dello spirito cooperativo, in particolare Shamkani ha dichiarato che Teheran é pronta a soddisfare "senza limiti o diktat" le necessità di Beirut per l'equipaggiamento delle sue forze armate, annunciando che presto il Ministro della Difesa iraniano Hossein Deqhan sarà in Libano per affrontare la questione nei dettagli.
Subito dopo il dignitario iraniano si é recato a Damasco dove ha immediatamente incontrato il Presidente Assad, soffermandosi a lungo sui rapporti bilaterali Iran-Siria e come, al netto delle grandi sofferenze patite da quest'ultima negli anni recenti, essi si siano intensificati e rafforzati, lasciando intravedere un futuro di ancora più intensa e fruttuosa cooperazione, soprattutto una volta che l'emergenza sicurezza sarà finalmente superata.
Shamkhani e il Presidente siriano hanno convenuto che la lotta al terrorismo, oltre che militare e poliziesca, debba essere anche culturale e in questo ambito, l'esempio della Repubblica Islamica, che da 35 anni incarna i valori dell'Islam senza mai avere oppresso o perseguitato alcuna minoranza, é particolarmente pognante e significativo.
Una triste Eid al-Adha si prepara per la Striscia di Gaza: il ghetto palestinese dà al mondo una lezione di dignità e compostezza!!
Poche pecore e pochissimi manzi; con queste magrissime risorse, dopo il devastante attacco militare del regime ebraico, gli abitanti di Gaza dovranno festeggiare l'Eid al-Adha (la Festività del Sacrificio) durante la quale é uso acquistare un animale da carne, farlo macellare e dividere in tre parti quanto se ne ricava (un terzo da consumare in famiglia, un terzo da donare a parenti ed amici, un terzo da destinare ai poveri e ai bisognosi).
Anche se non con la ritualità e l'importanza dei doni dell'Eid ul-Fitr, anche durante la Festa del Sacrificio é d'uso fare regali ('Eidi') ai bambini e ai ragazzi. Nell'Occidente 'cristiano' che ormai ha trasformato Natale e Pasqua in festival del regalo e del cioccolato spogliandoli di qualsivoglia significato religioso potrà sembrare incredibile che i piccoli di Gaza quest'anno dovranno accontentarsi di pochi dolci e qualche povero giocattolo di gomma e plastica che da noi ormai non appare nemmeno sulle bancarelle della festa patronale; ma costoro saranno quelli fortunati: che sono rimasti vivi per poter ricevere regali e che hanno ancora genitori e parenti che glieli facciano!
Un fortunatissimo negoziante ha visto la sua boutique d'abbigliamento risparmiata dalle cluster bomb e dal fosforo bianco dei sionisti: ma la merce é poca e pochissimi gli abitanti del ghetto assediato che possono permettersela, la maggior parte di loro farà spese su bancarelle molto più modeste (al centro) o addirittura da venditori ambulanti che hanno avuto i loro negozi o i loro magazzini distrutti nei bombardamenti.
Anche se non con la ritualità e l'importanza dei doni dell'Eid ul-Fitr, anche durante la Festa del Sacrificio é d'uso fare regali ('Eidi') ai bambini e ai ragazzi. Nell'Occidente 'cristiano' che ormai ha trasformato Natale e Pasqua in festival del regalo e del cioccolato spogliandoli di qualsivoglia significato religioso potrà sembrare incredibile che i piccoli di Gaza quest'anno dovranno accontentarsi di pochi dolci e qualche povero giocattolo di gomma e plastica che da noi ormai non appare nemmeno sulle bancarelle della festa patronale; ma costoro saranno quelli fortunati: che sono rimasti vivi per poter ricevere regali e che hanno ancora genitori e parenti che glieli facciano!
Un fortunatissimo negoziante ha visto la sua boutique d'abbigliamento risparmiata dalle cluster bomb e dal fosforo bianco dei sionisti: ma la merce é poca e pochissimi gli abitanti del ghetto assediato che possono permettersela, la maggior parte di loro farà spese su bancarelle molto più modeste (al centro) o addirittura da venditori ambulanti che hanno avuto i loro negozi o i loro magazzini distrutti nei bombardamenti.
Nuovi caccia, missili ed elicotteri in arrivo dalla Russia per la Siria di Assad! "Nessuno deve credere di poter attaccare Damasco!"
Fonti diplomatiche russe citate dall'emittente IRIB della Repubblica Islamica affermano che la Federazione Russa "per esplicito ordine del Presidente Putin" si sta preparando a incrementare e accelerare l'invio a Damasco di caccia intercettori moderni, missili antiaerei ad alto potenziale ed elicotteri d'attacco in grado di incrementare decisivamente il potere dissuasivo del Governo siriano contro la possibilità di attacchi stranieri.
La Russia é determinata a "soffocare sul nascere" qualunque velleità americana di trasformare gli attacchi aerei anti-ISIS in atto in certe zone delle Province di Raqqa, Deir-Ezzour e lungo la frontiera con l'Irak in una aggressione generalizzata contro il legittimo Governo siriano.
Pur non avendo mai interrotto la propria presenza navale nel Mediterraneo Orientale, a guardia e protezione dell'importantissima installazione navale di Tartous (come ha dimostrato anche in tempi recenti lo schieramento della nave-hovercraft lanciamissili), Mosca avrebbe intenzione di rafforzare decisamente la sua presenza nel teatro, evidentemente con l'invio di forze navali ancora più imponenti.
La Russia é determinata a "soffocare sul nascere" qualunque velleità americana di trasformare gli attacchi aerei anti-ISIS in atto in certe zone delle Province di Raqqa, Deir-Ezzour e lungo la frontiera con l'Irak in una aggressione generalizzata contro il legittimo Governo siriano.
Pur non avendo mai interrotto la propria presenza navale nel Mediterraneo Orientale, a guardia e protezione dell'importantissima installazione navale di Tartous (come ha dimostrato anche in tempi recenti lo schieramento della nave-hovercraft lanciamissili), Mosca avrebbe intenzione di rafforzare decisamente la sua presenza nel teatro, evidentemente con l'invio di forze navali ancora più imponenti.
martedì 30 settembre 2014
Nasrallah a Shamkhani: "La nostra priorità é quella di affrontare i terroristi takfiri!!"
La priorità del Movimento sciita Hezbollah è quella di affrontare le minacce del terrorismo takfiro e impedire che questo attui il trasferimento della crisi e della instabilità nella società libanese.
Si tratta di una dichiarazione rilasciata oggi, dal Segretario Generale Hassan Nasrallah durante un incontro con il Segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica, Ali Shamkhani, attualmente in visita a Beirut.
"Affrontare la crescente minaccia del terrorismo non richiede atti spettacolari, ma un impegno severo e costante; inoltre necessita di attenzione ad evitare un comportamento ipocrita o sospetto", ha aggiunto il leader di Hezbollah. Nasrallah ha anche ringraziato la Repubblica Islamica dell’Iran per il suo continuo sostegno all’Asse della Resistenza e per la lotta contro il terrorismo.
Il suo ospite ha elogiato gli sforzi degli uomini di Hezbollah per prevenire il terrorismo e ha indicato la posizione strategica del movimento, che gli ha permesso di giocare un ruolo decisivo durante gli eventi salienti della storia recente del Paese dei Cedri.
Si tratta di una dichiarazione rilasciata oggi, dal Segretario Generale Hassan Nasrallah durante un incontro con il Segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica, Ali Shamkhani, attualmente in visita a Beirut.
"Affrontare la crescente minaccia del terrorismo non richiede atti spettacolari, ma un impegno severo e costante; inoltre necessita di attenzione ad evitare un comportamento ipocrita o sospetto", ha aggiunto il leader di Hezbollah. Nasrallah ha anche ringraziato la Repubblica Islamica dell’Iran per il suo continuo sostegno all’Asse della Resistenza e per la lotta contro il terrorismo.
Il suo ospite ha elogiato gli sforzi degli uomini di Hezbollah per prevenire il terrorismo e ha indicato la posizione strategica del movimento, che gli ha permesso di giocare un ruolo decisivo durante gli eventi salienti della storia recente del Paese dei Cedri.
L'Esercito irakeno e i volontari sciiti sadristi liberano 16 villaggi in Provincia di Diyala in una spettacolare avanzata!!
Cento terroristi dell'ISIS eliminati e ben sedici villaggi della provincia di Diyala liberati, questo il bilancio della spettacolare avanzata compiuta nelle ultime ore dalle truppe di Bagdad e dai miliziani sciiti mobilitatisi contro la minaccia wahabita; lo ha comunicato ai media regionali e internazionali il comandante delle operazioni militari nell'area, Abdulemir ez-Zadi.
Avanzando le forze irakene hanno catturato oltre venti veicoli militari sottratti dai terroristi alle truppe governative durante la loro avanzata tre mesi fa, hanno disinnescato circa cinquanta congegni esplosivi e, soprattutto, hanno identificato (come confermato dal leader sadrista Hakim al-Zameli) il cadavere del comandante militare dell'ISIS nella zona, oltre a catturare i suoi quattro collaboratori più prossimi.
Dopo la liberazione della diga di Muqdadiyah la provincia di Diyala é ormai prevalentemente sotto il controllo governativo, fonti militari irakene dichiarano senza esagerazione che prima della ricorrenza dell'Eid al-Adha (Festa del Sacrificio) che quest'anno cade il 4 ottobre, l'intera provincia potrebbe essere libera da terroristi.
Avanzando le forze irakene hanno catturato oltre venti veicoli militari sottratti dai terroristi alle truppe governative durante la loro avanzata tre mesi fa, hanno disinnescato circa cinquanta congegni esplosivi e, soprattutto, hanno identificato (come confermato dal leader sadrista Hakim al-Zameli) il cadavere del comandante militare dell'ISIS nella zona, oltre a catturare i suoi quattro collaboratori più prossimi.
Dopo la liberazione della diga di Muqdadiyah la provincia di Diyala é ormai prevalentemente sotto il controllo governativo, fonti militari irakene dichiarano senza esagerazione che prima della ricorrenza dell'Eid al-Adha (Festa del Sacrificio) che quest'anno cade il 4 ottobre, l'intera provincia potrebbe essere libera da terroristi.
L'ottanta per cento degli abitanti di Gaza é favorevole a riprendere i lanci di razzi se Tel Aviv non rispetta i termini di tregua!
Un chiaro segnale a chi parla di 'smilitarizzazione della resistenza' e di simili fole che fanno solamente il gioco dell'aggressore/occupante sionista: una statistica condotta dal Centro Palestinese per le Indagini Politiche rivela come ben l'ottanta per cento del campione rappresentativo degli abitanti di Gaza preso in esame sia favorevole a riprendere immediatamente il lancio di razzi verso il regime ebraico nel caso che quest'ultimo violi flagrantemente le clausole della tregua firmata al Cairo al termine dell'ultimo confronto armato.
Una percentuale significativa considera che Tel Aviv abbia GIA' commesso tali violazioni con le recenti aggressioni armate a pescatori palestinesi, dei quali si era impegnata a riconoscere il diritto a spingersi fino a sei miglia dalla costa per gettare le loro reti.
Questo dimostra irrevocabilmente che, di fronte alla possibilità di una vita da schiavi o di una morte da uomini, coloro che hanno una dignità preferiranno sempre la possibilità della morte, purché raggiunta lottando con la speranza di lasciare un futuro migliore ai loro figli e alla posterità.
Una percentuale significativa considera che Tel Aviv abbia GIA' commesso tali violazioni con le recenti aggressioni armate a pescatori palestinesi, dei quali si era impegnata a riconoscere il diritto a spingersi fino a sei miglia dalla costa per gettare le loro reti.
Questo dimostra irrevocabilmente che, di fronte alla possibilità di una vita da schiavi o di una morte da uomini, coloro che hanno una dignità preferiranno sempre la possibilità della morte, purché raggiunta lottando con la speranza di lasciare un futuro migliore ai loro figli e alla posterità.
Abbas Shuman di Al-Ahzar condanna e 'scomunica' ufficialmente l'ISIS e la sua ideologia!
Il cosiddetto 'Stato Islamico di Irak e Levante', altrimenti noto come ISIS/Daash, è nelle parole del Vice-gran mufti della Moschea di Al-Azhar, una delle istituzioni religiose più autorevoli della galassia sunnita, un movimento che “non appartiene alla religione islamica. L’ISIS e le altre organizzazioni terroristiche a esso collegate sono gruppi barbari e criminali, contro la cui ideologia ci siamo già espressi in passato e continueremo a farlo fin quando esisteranno”.
In un’intervista ad Aki-Adnkronos International, Abbas Shuman ha parlato anche dei metodi di proselitismo dell’ISIS, mettendo in guardia i giovani dal rischio di imbattersi sul web nei militanti del gruppo estremista. “I giovani – spiega il numero due di Al-Azhar – devono mostrare saggezza e accogliere solo quelle idee che corrispondono al vero Islam, rifiutando l’ideologia estremista”.
“I giovani che vogliono la pace e cercano il vero Islam devono allontanarsi dalla propaganda promossa da questa organizzazione che nulla ha a che vedere con il Jihad, ma solo con gli spargimenti di sangue che sono un grave peccato”, prosegue il religioso.
Nella lotta all’ISIS – ha poi aggiunto – possono avere un ruolo di primo piano le comunità e i musulmani che vivono in Occidente e che si “devono impegnare per diffondere i veri principi dell’Islam, che sono la tolleranza, il rispetto e l’accettazione dell’altro”.
In un’intervista ad Aki-Adnkronos International, Abbas Shuman ha parlato anche dei metodi di proselitismo dell’ISIS, mettendo in guardia i giovani dal rischio di imbattersi sul web nei militanti del gruppo estremista. “I giovani – spiega il numero due di Al-Azhar – devono mostrare saggezza e accogliere solo quelle idee che corrispondono al vero Islam, rifiutando l’ideologia estremista”.
“I giovani che vogliono la pace e cercano il vero Islam devono allontanarsi dalla propaganda promossa da questa organizzazione che nulla ha a che vedere con il Jihad, ma solo con gli spargimenti di sangue che sono un grave peccato”, prosegue il religioso.
Nella lotta all’ISIS – ha poi aggiunto – possono avere un ruolo di primo piano le comunità e i musulmani che vivono in Occidente e che si “devono impegnare per diffondere i veri principi dell’Islam, che sono la tolleranza, il rispetto e l’accettazione dell’altro”.
L'Asse russo-iraniano prevale al meeting di Astrakhan sullo status del Mar Caspio!
Il vertice di Astrakhan tra i paesi che si affacciano sul Mar Caspio ha segnato una importante affermazione delle posizioni portate avanti congiuntamente da Repubblica Islamica Iraniana e Federazione Russa. La più importante questione da dirimere sullo status del grade bacino salato é quella se esso debba venire giuridicamente considerato un mare interno o un lago. "Che cosa cambia a seconda di ciò?" potrebbero domandarsi i nostri lettori: ebbene, se il Caspio fosse considerato un 'Mare', le grandi risorse che esso cela sarebbero sfruttabili dai rispettivi paesi littoranei in proporzione all'estensione delle loro coste.
Appassionato (per evidenti motivi d'interesse) "sostenitore" di questa linea é il Kazakhstan, che si ritrova con l'estensione costiera massima e vorrebbe quindi avere diritto al massimo di sfruttamento dei bacini energetici presenti sotto le verdi acque del Caspio. D'altra parte, se invece esso venisse definito 'Lago' secondo le norme internazionali lo sfruttamento dovrebbe essere attribuito a quote paritarie tra tutti gli Stati littoranei, quindi, essendo questi cinque, il 20 per cento di petrolio e gas a ciascuno.
Questo causa anche 'alleanze' strane come quella tra Iran e Azerbaijan; pur essendo quest'ultimo un paese schierato con Usa e Israele (vedi la recente querelle del drone lanciato sull'Iran da una base aerea azera), Baku avrebbe tutto l'interesse a poter sfruttare un quinto del bacino del Caspio, pur avendo una piccolissima costa che le garantisce l'accesso alle sue acque.
Per la Russia, invece, la preoccupazione principale non é tanto lo sfruttamento delle pur importanti risorse naturali, quanto la sicurezza che dal bacino del Caspio non possano arrivare minacce militari ai suoi confini: se il Caspio fosse un 'Mare', sulla sua superficie varrebbe il diritto di navigazione e agli Usa basterebbe corrompere qualche politico azero (o magari fare entrare l'Azerbaijan nella NATO) per avere una comoda base navale puntata al cuore asiatico della Russia, all'Heartland geostrategico.
Per questo motivo Vladimir Putin é più che felice di rinunciare a qualche milione di barili di greggio e qualche miliardo di metri cubi di gas naturale per sostenere con Teheran la linea "Mar Caspio uguale Lago", linea che sembra avviata ad affermarsi e potrebbe venire ratificata ufficialmente già dal prossimo meeting che si terrà in Kazakhstan; starà alle diplomazie russa e iraniana di lenire la delusione di Astana promettendo ai Kazaki investimenti e sviluppo dei rapporti economici nell'ambito dell'SCO o dell'Unione Eurasiatica.
Appassionato (per evidenti motivi d'interesse) "sostenitore" di questa linea é il Kazakhstan, che si ritrova con l'estensione costiera massima e vorrebbe quindi avere diritto al massimo di sfruttamento dei bacini energetici presenti sotto le verdi acque del Caspio. D'altra parte, se invece esso venisse definito 'Lago' secondo le norme internazionali lo sfruttamento dovrebbe essere attribuito a quote paritarie tra tutti gli Stati littoranei, quindi, essendo questi cinque, il 20 per cento di petrolio e gas a ciascuno.
Questo causa anche 'alleanze' strane come quella tra Iran e Azerbaijan; pur essendo quest'ultimo un paese schierato con Usa e Israele (vedi la recente querelle del drone lanciato sull'Iran da una base aerea azera), Baku avrebbe tutto l'interesse a poter sfruttare un quinto del bacino del Caspio, pur avendo una piccolissima costa che le garantisce l'accesso alle sue acque.
Per la Russia, invece, la preoccupazione principale non é tanto lo sfruttamento delle pur importanti risorse naturali, quanto la sicurezza che dal bacino del Caspio non possano arrivare minacce militari ai suoi confini: se il Caspio fosse un 'Mare', sulla sua superficie varrebbe il diritto di navigazione e agli Usa basterebbe corrompere qualche politico azero (o magari fare entrare l'Azerbaijan nella NATO) per avere una comoda base navale puntata al cuore asiatico della Russia, all'Heartland geostrategico.
Per questo motivo Vladimir Putin é più che felice di rinunciare a qualche milione di barili di greggio e qualche miliardo di metri cubi di gas naturale per sostenere con Teheran la linea "Mar Caspio uguale Lago", linea che sembra avviata ad affermarsi e potrebbe venire ratificata ufficialmente già dal prossimo meeting che si terrà in Kazakhstan; starà alle diplomazie russa e iraniana di lenire la delusione di Astana promettendo ai Kazaki investimenti e sviluppo dei rapporti economici nell'ambito dell'SCO o dell'Unione Eurasiatica.
Si avvia alla fine la battaglia per il Rif Dimashq, le forze di Assad marciano su Douma per schiacciare definitivamente i terroristi!
Prima di entrare nel merito una doverosa precisazione: che si sia combattuto nei dintorni della città di Damasco fino ad oggi non vuole assolutamente dire che, mettiamo, negli ultimi 24 mesi, l'insorgenza terrorista wahabita abbia avuto qualunque possibilità di avanzare (tanto meno di conquistare) qualche zona della capitale siriana; la presenza di gruppi armati a Ghouta Est, Jobar, Adra, Douma e simili é nient'altro che un residuo della fallimentare 'Operazione Vulcano' tentata nell'estate 2012.
Scacciati dalla capitale, i terroristi riuscirono a insediarsi in alcune comunità-satellite dell'hinterland damasceno, dove riuscirono a nascondersi, ma le forze regolari ne interruppero i collegamenti con l'esterno, dando inizio così a un lungo assedio. Adesso, finalmente, questa fase sta volgendo al termine e anche per la zona circostante la capitale inizierà la fase della ricostruzione e del ritorno alla normalità.
Uno degli ultimi traguardi da raggiungere dopo la liberazione definitiva di Adra e il prosieguo dello stritolamento della 'sacca' di Jobar, sta nella liberazione e definitiva bonifica di Douma e dei suoi dintorni, operazione che é cominciata nella giornata di ieri con l'avanzata sul vicino centro di Tal al-Sawwan e la conquista di una serie di postazioni nella zona industriale tra le due località.
Scacciati dalla capitale, i terroristi riuscirono a insediarsi in alcune comunità-satellite dell'hinterland damasceno, dove riuscirono a nascondersi, ma le forze regolari ne interruppero i collegamenti con l'esterno, dando inizio così a un lungo assedio. Adesso, finalmente, questa fase sta volgendo al termine e anche per la zona circostante la capitale inizierà la fase della ricostruzione e del ritorno alla normalità.
Uno degli ultimi traguardi da raggiungere dopo la liberazione definitiva di Adra e il prosieguo dello stritolamento della 'sacca' di Jobar, sta nella liberazione e definitiva bonifica di Douma e dei suoi dintorni, operazione che é cominciata nella giornata di ieri con l'avanzata sul vicino centro di Tal al-Sawwan e la conquista di una serie di postazioni nella zona industriale tra le due località.
Nuovi sistemi d'arma automatizzati per le forze armate di Teheran!!
Visto che la possibilità di attacchi proditori e di provocazioni militari da parte americana e sionista é "sempre sul tavolo" gli ingegneri e i tecnici della Repubblica Islamica sono sempre al lavoro per approntare i mezzi di difesa più efficaci e appropriati per rendere simili imprese incalcolabilmente rischiose e costose per i loro potenziali autori, frustrando così sul nascere le loro ambizioni aggressive.
Visto che ormai la difesa antiaerea a media e grande altitudine é praticamente coperta dai nuovi sistemi missilistici già in funzione o di prossima adozione e dai sistemi radar a vastissimo raggio ed altissima potenza, rimaneva da coprire la difesa a bassa e bassissima quota, visto che sia Usa che, purtroppo, il regime razzista ebraico, hanno a disposizione missili da crociera e le piattaforme per lanciarli, nella speranza di penetrare rasoterra lo scudo difensivo iraniano.
A questo genere di minacce risponderà il gatling a tre canne "Asefeh", capace di proiettare oltre 1000 colpi al minuto contro bersagli a da 3 a 500-600 metri da suolo con un raggio di più di 3 chilometri. Il cannoncino può essere operato per via remota e collegato a una centrale di tiro elettronica che risponde alle rilevazioni di un radar e risulterà quindi estremamente efficace nell'ingaggiare missili da crociera, elicotteri e aerei a bassissima quota.
Un altro interessante sistema difensivo presentato in questi giorni é la postazione remota per mitragliatrice da 12.7mm "Saeqeh", che potrà venire installata su postazioni difensive fisse ma anche su veicoli blindati e corazzati per la difesa antiuomo, evitando così all'equipaggio di doversi esporre per manovrare mitragliatrici esterne.
Visto che ormai la difesa antiaerea a media e grande altitudine é praticamente coperta dai nuovi sistemi missilistici già in funzione o di prossima adozione e dai sistemi radar a vastissimo raggio ed altissima potenza, rimaneva da coprire la difesa a bassa e bassissima quota, visto che sia Usa che, purtroppo, il regime razzista ebraico, hanno a disposizione missili da crociera e le piattaforme per lanciarli, nella speranza di penetrare rasoterra lo scudo difensivo iraniano.
A questo genere di minacce risponderà il gatling a tre canne "Asefeh", capace di proiettare oltre 1000 colpi al minuto contro bersagli a da 3 a 500-600 metri da suolo con un raggio di più di 3 chilometri. Il cannoncino può essere operato per via remota e collegato a una centrale di tiro elettronica che risponde alle rilevazioni di un radar e risulterà quindi estremamente efficace nell'ingaggiare missili da crociera, elicotteri e aerei a bassissima quota.
Un altro interessante sistema difensivo presentato in questi giorni é la postazione remota per mitragliatrice da 12.7mm "Saeqeh", che potrà venire installata su postazioni difensive fisse ma anche su veicoli blindati e corazzati per la difesa antiuomo, evitando così all'equipaggio di doversi esporre per manovrare mitragliatrici esterne.
Dopo la brutta farsa delle presidenziali afghane Ghani e Abdullah si spartiscono le poltrone a Kabul!
Non parliamo spesso di Afghanistan, ma quanto sta accadendo attualmente a Kabul avrà probabilmente effetti secondari e ripercussioni su un'area ben più vasta di quella del piccolo, tormentato paese montano al centro dell'Asia, quindi ci sentiamo obbligati a darne menzione.
Dopo mesi di commedia del conto e riconto dei voti delle ridicole "presidenziali" che dovevano nominare il successore dello stipendiato UNOCAL Hamid Karzai (quale credibilità possono avere 'elezioni' in un paese ancora occupato dagli invasori della NATO?), Ashraf Ghani, già professore di College Usa, é stato 'incoronato' presidente dell'Afghanistan.
Ovviamente il suo competitore Abdullah Abdullah ha concesso la 'vittoria' al rivale solo dopo che questi ha accettato di scorporare buona parte delle prerogative di Governo effettivo dalla sua carica verso quella creata apposta di 'Capo Esecutivo' (perché non dire 'Primo Ministro'?), prontamente affidata ad Abdullah.
Quindi, come nella migliore tradizione consociativa, "hanno vinto tutti", semplicemente perché tutti hanno acconsentito a continuare a fare gli interessi degli occupanti; anche durante la cerimonia di insediamento di Ghani un piccolo congegno esplosivo é detonato al di fuori del palazzo presidenziale, facendo qualche ferito.
Dopo mesi di commedia del conto e riconto dei voti delle ridicole "presidenziali" che dovevano nominare il successore dello stipendiato UNOCAL Hamid Karzai (quale credibilità possono avere 'elezioni' in un paese ancora occupato dagli invasori della NATO?), Ashraf Ghani, già professore di College Usa, é stato 'incoronato' presidente dell'Afghanistan.
Ovviamente il suo competitore Abdullah Abdullah ha concesso la 'vittoria' al rivale solo dopo che questi ha accettato di scorporare buona parte delle prerogative di Governo effettivo dalla sua carica verso quella creata apposta di 'Capo Esecutivo' (perché non dire 'Primo Ministro'?), prontamente affidata ad Abdullah.
Quindi, come nella migliore tradizione consociativa, "hanno vinto tutti", semplicemente perché tutti hanno acconsentito a continuare a fare gli interessi degli occupanti; anche durante la cerimonia di insediamento di Ghani un piccolo congegno esplosivo é detonato al di fuori del palazzo presidenziale, facendo qualche ferito.
lunedì 29 settembre 2014
95 militanti dell'ISIS eliminati in Irak tra Ramadi e Amriyat al-Fallujah!
Un attacco a sorpresa di una colonna terrorista dell'ISIS che si é diretta verso la cittadina dell'Anbar di Amriyat al-Fallujah (da non confondersi con Fallujah vera e propria) é stato contrastato e spezzato sul nascere dalla tenace resistenza della guarnigione governativa che, sostenuta da miliziani volontari e uomini dei clan e delle tribù sunnite dell'area, oltre che dal tempestivo intervento dell'aviazione di Bagdad, é riuscita a uccidere il capo militare dell'ISIS in Anbar, Jassem Mohammed Hamad.
L'attacco doveva servire a interrompere le comunicazioni tra l'Anbar e il resto delle zone governative, in maniera da strozzare i rifornimenti alle truppe che più addentro nella provincia occidentale dell'Irak continuano ad avanzare e a sottrarre all'ISIS un obiettivo, una cittadina, una base e un villaggio dopo l'altro.
Ma il piano, grazie alla pronta reazione delle forze governative, non si é mai realizzato, e anzi, proprio mentre Hamad e i suoi seguaci soccombevano ad Amriyat, più oltre, nei dintorni di Ramadi, circa ottanta mercenari dell'ISIS venivano annientati nella battaglia per una importante strada di collegamento, ormai pienamente nelle mani dell'Esercito, che spiana la strada a ulteriori vittoriose avanzate.
L'attacco doveva servire a interrompere le comunicazioni tra l'Anbar e il resto delle zone governative, in maniera da strozzare i rifornimenti alle truppe che più addentro nella provincia occidentale dell'Irak continuano ad avanzare e a sottrarre all'ISIS un obiettivo, una cittadina, una base e un villaggio dopo l'altro.
Ma il piano, grazie alla pronta reazione delle forze governative, non si é mai realizzato, e anzi, proprio mentre Hamad e i suoi seguaci soccombevano ad Amriyat, più oltre, nei dintorni di Ramadi, circa ottanta mercenari dell'ISIS venivano annientati nella battaglia per una importante strada di collegamento, ormai pienamente nelle mani dell'Esercito, che spiana la strada a ulteriori vittoriose avanzate.
Le forze regolari siriane avanzano da Ayn Tuma e Al-Dukhdhaaniyya per ripulire il vicino 'Wadi' e le campagne circostanti!!
L'area urbana di Ayn Tuma era caduta in mano alle truppe regolari siriane esattamente venti giorni fa e a niente servì il patetico tentativo effettuato dalla fabbrica di balle di Rami abdel Rahman in Inghilterra che diffuse la mendace notizia che i terroristi stessero avanzando nella zona di Al-Dukhdhaaniyya per cercare di congestionare le direttrici di avanzata delle truppe di Assad con civili in fuga.
Adesso, da quella stessa località, le forze dell'Esercito e della milizia popolare NDF si stanno spingendo oltre lungo il Wadi (vallata scavata da un fiume a regime torrentizio) di Ayn Tuma per ripulire e bonificare anche le aree circostanti a quella località e a quella di Al-Dukhdhaaniyya.
Nelle ultime ore almeno 105 terroristi (per la stragrande maggioranza stranieri) sono stati eliminati dalle forze governative mentre almeno 60 si sono arresi, ormai totalmente privi di cibo, munizioni e rifornimenti, sperando nella clemenza dei vincitori.
Adesso, da quella stessa località, le forze dell'Esercito e della milizia popolare NDF si stanno spingendo oltre lungo il Wadi (vallata scavata da un fiume a regime torrentizio) di Ayn Tuma per ripulire e bonificare anche le aree circostanti a quella località e a quella di Al-Dukhdhaaniyya.
Nelle ultime ore almeno 105 terroristi (per la stragrande maggioranza stranieri) sono stati eliminati dalle forze governative mentre almeno 60 si sono arresi, ormai totalmente privi di cibo, munizioni e rifornimenti, sperando nella clemenza dei vincitori.
Il Presidente argentino Fernandez-Kirchner all'ONU: "L'Iran non ha niente a che fare con gli attentati di Buenos Aires!"
Recentemente al Palazzo di Vetro di New York si sono tenute le cerimonie di inaugurazione della 69esima sessione di lavoro ufficiale delle Nazioni Unite; come da copione per diversi giorni i capi di stato del mondo (o i loro rappresentanti designati) si sono avvicendati al leggio per recitare un messaggio di augurio.
Avendo avuto la fortuna di poter ascoltare integralmente il messaggio di Cristina Fernandez-Kirchner, Presidente argentino, vogliamo evidenziare a beneficio dei nostri lettori i seguenti passaggi del suo discorso, che "naturalmente" non sono certo stati diffusi o pubblicizzati dai media asserviti all'imperialismo sionista.
"Le nostre investigazioni provano oltre ogni ragionevole dubbio che la Repubblica Iraniana non ha niente a che fare con gli attentati avvenuti in Argentina negli anni '90".
"L'Hezbollah libanese é una grande organizzazione democratica e popolare e come tale andrebbe riconosciuta, non additata come un gruppo terroristico".
"L'imperialismo occidentale ha massacrato migliaia di innocenti nel corso dei suoi 'interventi' in Irak e Afghanistan, con la scusa della 'guerra al terrorismo'".
"Nel corso della recente aggressione militare contro Gaza tutto il mondo ha potuto vedere l'entità e la disumanità dei crimini sionisti, ma molti stati occidentali hanno preferito schierarsi col carnefice anziché con le vittime, come invece hanno fatto quasi tutti gli stati latinoamericani".
"Oggi si parla di 'coalizioni' contro il gruppo terrorista dell'ISIS; peccato che al centro di tali coalizioni si trovino tutti gli stati che hanno reso possibile e facilitato la creazione e la crescita di questo stesso gruppo terrorista".
Avendo avuto la fortuna di poter ascoltare integralmente il messaggio di Cristina Fernandez-Kirchner, Presidente argentino, vogliamo evidenziare a beneficio dei nostri lettori i seguenti passaggi del suo discorso, che "naturalmente" non sono certo stati diffusi o pubblicizzati dai media asserviti all'imperialismo sionista.
"Le nostre investigazioni provano oltre ogni ragionevole dubbio che la Repubblica Iraniana non ha niente a che fare con gli attentati avvenuti in Argentina negli anni '90".
"L'Hezbollah libanese é una grande organizzazione democratica e popolare e come tale andrebbe riconosciuta, non additata come un gruppo terroristico".
"L'imperialismo occidentale ha massacrato migliaia di innocenti nel corso dei suoi 'interventi' in Irak e Afghanistan, con la scusa della 'guerra al terrorismo'".
"Nel corso della recente aggressione militare contro Gaza tutto il mondo ha potuto vedere l'entità e la disumanità dei crimini sionisti, ma molti stati occidentali hanno preferito schierarsi col carnefice anziché con le vittime, come invece hanno fatto quasi tutti gli stati latinoamericani".
"Oggi si parla di 'coalizioni' contro il gruppo terrorista dell'ISIS; peccato che al centro di tali coalizioni si trovino tutti gli stati che hanno reso possibile e facilitato la creazione e la crescita di questo stesso gruppo terrorista".
Vigliacca bomba wahabita colpisce ospedale Houthi vicino a Sanaa: molti morti e feriti!!
Fonti ufficiali purtroppo hanno diffuso la notizia che una potente autobomba é stata scagliata e fatta detonare presso l'ospedale della cittadina yemenita di Mazjar, a ottanta Km a Est della capitale Sanaa. La struttura era utilizzata principalmente dai membri della minoranza sciita degli Houthi e molti feriti dei recenti scontri contro le milizie estremiste finanziate dal Qatar erano stati portati lì per venire curati.
Ovviamente, come in ogni scenario in cui le forze estremiste sunnite, docili esecutrici dell'agenda settaria che fa comodo alle potenze imperialiste e all'entità sionista, iniziano a perdere terreno rispetto ai gruppi vicini all'Asse della Resistenza entra in azione l'arma vigliacca del terrorismo indiscriminato.
Abbiamo visto questo meccanismo in azione in Libano, in Siria, in Irak e persino in Iran; ma esso ha sempre fallito e siamo certi che fallirà anche in Yemen.
Ovviamente, come in ogni scenario in cui le forze estremiste sunnite, docili esecutrici dell'agenda settaria che fa comodo alle potenze imperialiste e all'entità sionista, iniziano a perdere terreno rispetto ai gruppi vicini all'Asse della Resistenza entra in azione l'arma vigliacca del terrorismo indiscriminato.
Abbiamo visto questo meccanismo in azione in Libano, in Siria, in Irak e persino in Iran; ma esso ha sempre fallito e siamo certi che fallirà anche in Yemen.
domenica 28 settembre 2014
L'Esercito Irakeno caccia i takfiri dell'ISIS dalla diga di Muqdadiyah, nella Provincia di Diyala!!
In un nuovo importante successo sul campo (niente a che vedere con le sporadiche e inefficaci 'incursioni aeree' degli intriganti e invadenti americani) le forze dell'Esercito Irakeno sono riuscite a scacciare anche le ultime presenze terroriste dell'ISIS dall'importante bacino idrico di Muqdadiyah, nella provincia orientale di Diyala.
Aiutati da miliziani e volontari, i militari di Bagdad hanno avuto la meglio in una serie di aspri scontri che avevano avuto inizio esattamente una settimana fa, quando un piano diabolico dei wahabiti per colpire la popolazione civile con sette razzi carichi di gas cloro era stato sventato appena in tempo.
Nella Mesopotamia del Tigri e dell'Eufrate il controllo di bacini idrici e delle dighe a essi collegate é strategico; già in passato i terroristi del Daash avevano provato a conquistare dighe ad Haditha e Mosul, venendo però respinto con gravi perdite.
Aiutati da miliziani e volontari, i militari di Bagdad hanno avuto la meglio in una serie di aspri scontri che avevano avuto inizio esattamente una settimana fa, quando un piano diabolico dei wahabiti per colpire la popolazione civile con sette razzi carichi di gas cloro era stato sventato appena in tempo.
Nella Mesopotamia del Tigri e dell'Eufrate il controllo di bacini idrici e delle dighe a essi collegate é strategico; già in passato i terroristi del Daash avevano provato a conquistare dighe ad Haditha e Mosul, venendo però respinto con gravi perdite.
Il Presidente iraniano Rohani partecipa ad Astrakhan al summit degli Stati affacciati sul Mar Caspio!
Il Presidente della Repubblica Islamica Hassan Rohani é sbarcato ad Astrakhan, la città sul Volga, per rappresentare il suo paese al 4o summit degli Stati litorali del Mar Caspio che si svolgerà domani; Rohani é decollato da New York, dove si trovava per la sessantanovesima cerimonia di apertura dei lavori annuali dell'ONU.
Oltre alla Repubblica Islamica e alla Repubblica Federale Russa partecipano al meeting Kazakhstan, Azerbaijan e Turkmenistan. Il terzo summit relativo si era tenuto a Baku, in Azerbaijan, a novembre 2013.
Il Mar Caspio, variamente considerato come il lago più grande del mondo o come un vero e proprio mare interno, é una zona climaticamente delicata, che tuttavia conserva grandi risorse di gas naturale; una accurata politica di protezione della sua unicità ambientale e di sfruttamento responsabile e sostenibile delle sue ricchezze é una necessità, soprattutto visto che quasi tutti i paesi che vi si affacciano sono ultimamente in fase di rapida crescita economica.
Oltre alla Repubblica Islamica e alla Repubblica Federale Russa partecipano al meeting Kazakhstan, Azerbaijan e Turkmenistan. Il terzo summit relativo si era tenuto a Baku, in Azerbaijan, a novembre 2013.
Il Mar Caspio, variamente considerato come il lago più grande del mondo o come un vero e proprio mare interno, é una zona climaticamente delicata, che tuttavia conserva grandi risorse di gas naturale; una accurata politica di protezione della sua unicità ambientale e di sfruttamento responsabile e sostenibile delle sue ricchezze é una necessità, soprattutto visto che quasi tutti i paesi che vi si affacciano sono ultimamente in fase di rapida crescita economica.
Ex-ufficiale saudita fonda movimento di resistenza mirato contro la dinastia dei Saoud!
Un ex ufficiale dell'Esercito saudita ha annunciato via web la formazione di un 'Movimento di Liberazione della Penisola Araba', che si prefigge lo scopo primario di detronizzare la Casa di Saoud e dare un nuovo assetto (che si presumerebbe democratico) allo Stato attualmente retto da una delle ultime monarchie assolute della terra.
Dakheel al-Qahtani, questo il nome dell'autore della dichiarazione, nel suo messaggio indica nella 'enorme corruzione' e nella 'subservienza a interessi stranieri' i principali motivi che rendono la Casa di Saoud inabile a continuare il suo regime che "lavora attivamente contro gli interessi del Popolo e del Paese".
Non é chiaro se la nuova organizzazione debba venire considerata un movimento nazionalista o religioso, visto che nel suo appello costitutivo non mancano slogan avvicinabili all'una o all'altra visione; in passato già si era parlato di un'organizzazione anti-saudita attiva nelle province occidentali del paese (l'Hijaz), ma ultimamente essa non ha più rilasciato dichiarazioni o intrapreso attività.
Dakheel al-Qahtani, questo il nome dell'autore della dichiarazione, nel suo messaggio indica nella 'enorme corruzione' e nella 'subservienza a interessi stranieri' i principali motivi che rendono la Casa di Saoud inabile a continuare il suo regime che "lavora attivamente contro gli interessi del Popolo e del Paese".
Non é chiaro se la nuova organizzazione debba venire considerata un movimento nazionalista o religioso, visto che nel suo appello costitutivo non mancano slogan avvicinabili all'una o all'altra visione; in passato già si era parlato di un'organizzazione anti-saudita attiva nelle province occidentali del paese (l'Hijaz), ma ultimamente essa non ha più rilasciato dichiarazioni o intrapreso attività.
L'aviazione libanese pronta a intervenire in forze contro la minaccia dei terroristi takfiri sul confine con la Siria!!
Un alto ufficiale delle Forze Armate libanesi ha dichiarato al quotidiano "Al-Jomohuria" che le forze aeree del Paese dei Cedri sono pronte a mobilitare tutti i loro assetti per colpire dal cielo i terroristi takfiri che ancora si annidano nei dintorni di Arsal.
Distrutte nel corso della lunga guerra civile le capacità aeree di Beirut sono state lentamente, faticosamente ricostruite nel corso degli anni; attualmente a disposizione si possono trovare 29 elicotteri UH-1/AB-205, 8 Gazelle francesi, 10 Puma, 4 jet Hawker Hunter, 3 Bulldog e 2 Caravan ad elica.
Il Libano ha urgente bisogno di dotarsi di mezzi aerei moderni, per il pattugliamento del proprio territorio e la difesa da potenze ostili come il regime ebraico di occupazione; ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi all'Iran o alla Russia.
Distrutte nel corso della lunga guerra civile le capacità aeree di Beirut sono state lentamente, faticosamente ricostruite nel corso degli anni; attualmente a disposizione si possono trovare 29 elicotteri UH-1/AB-205, 8 Gazelle francesi, 10 Puma, 4 jet Hawker Hunter, 3 Bulldog e 2 Caravan ad elica.
Il Libano ha urgente bisogno di dotarsi di mezzi aerei moderni, per il pattugliamento del proprio territorio e la difesa da potenze ostili come il regime ebraico di occupazione; ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi all'Iran o alla Russia.