Un nuovo brillante successo della collaborazione tra le forze della Resistenza sciita, incarnate dal 'Partito di Dio' Hezbollah e l'Esercito nazionale libanese, che nelle regioni del Sud hanno unito le loro forze per tranciare l'ennesima maglia della rete di spionaggio con cui il regime sionista cerca di "pescare" informazioni utili a una nuova offensiva militare contro il Paese dei Cedri.
Tanto rapida e decisiva é stata l'azione dei tecnici di Hezbollah e degli specialisti delle forze armate che ai controllori degli apparati di spionaggio sionisti (centraline di ascolto audio/video controllate a distanza, collocate durante l'occupazione del Libano del Sud o installate durante la Guerra d'Estate che vide gli invasori tornare brevemente nei territori da cui la Resistenza li cacciò dopo una lotta quasi ventennale) non é rimasta altra opzione se non farle saltare in aria con un comando a distanza, il cui segnale probabilmente ha fatto "ponte" su un drone senza pilota inserito a posta nello spazio aereo libanese (ennesima violazione sionista della Risoluzione ONU 1701).
Le due centraline di ascolto sono saltate in aria in zone vicine ai villaggi di Srifa e Deir Kifa, come riportato da un comunicato di Hezbollah rilasciato nella serata di venerdì. I due villaggi in questione si trovano a Est di Tiro, città dove gli invasiori sionisti avevano collocato il loro comando durante l'invasione di ventinove anni fa e che fu teatro del sacrificio del Martire Ahmad Kassir che vi entrò alla guida di un'auto piena di esplosivo l'11 novembre del 1982.
L'evento porta alla mente il recente ingiustificato cannoneggiamento scatenato dall'esercito del regime ebraico contro il Libano meridionale: e se quelle cannonate fossero servite a coprire "altre" esplosioni? Lanciare obici d'artiglieria per far concentrare l'attenzione libanese sviandola magari da qualche altro scoppio meno fragoroso sarebbe un genere di astuzia da aspettarsi da un nemico infido e senza scrupoli come lo spionaggio sionista.
La nostra notizia dedicata alla scoperta degli impianti di spionaggio a marzo 2011. |
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