Cattive notizie per Re Mohammad VI; sembra che, nonostante le cure prese nel 'dottorare' le elezioni di venerdì scorso, escludendone candidati e personalità dell'opposizione, la maggioranza dei seggi parlamentari andrà comunque a una formazione "scomoda", che aveva comunque deciso di partecipare alle elezioni per dare un segnale alla popolazione. Il partito musulmano di Giustizia e Sviluppo ha conquistato almeno 80 seggi sui 288 per cui lo spoglio delle schede é completato, il precedente partito di maggioranza dell'Istiqlal ne avrebbe raccolti circa 45.
Il Parlamento marocchino conta 395 deputati, sono da assegnare ancora 107 seggi, quindi le proprzioni potrebbero ancora cambiare, ma non é chiaro a favore di chi, il partito musulmano potrebbe benissimo vedere aumentare ulteriormente la sua importanza. Il Ministro dell'Interno Taib Cherkaoui (sotto) ha dichiarato che circa il 45 per cento degli aventi diritto si sarebbe recato alle urne. Non é chiaro in quale modo questo dato debba essere interpretato, certo tra coloro che sono rimasti a casa vi saranno stati molti sostenitori e simpatizzanti di partiti di opposizione, quindi é improbabile che avrebbero accordato il loro voto all'Istiqlal, che quindi in condizioni di voto 'normali' (come quelle, ad esempio, che si sono avute un mese fa in Tunisia) potrebbe vedere ulteriormente ridotta la sua importanza, mentre é meno chiaro se tutti i simpatizzanti del partito musulmano siano andati o meno a votare.
Il Re Mohammed VI nella scorsa primavera aveva introdotto alcune riforme, mantenendo tuttavia per sé ampi poteri in materia di Difesa, Sicurezza e Religione. Il fronte delle opposizioni riunito attorno al Movimento 20 febbraio aveva prontamente definito le riforme "una farsa" invitando (come si vede con ottimo successo) la popolazione a disertare le urne durante questa tornata elettorale.
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