giovedì 17 marzo 2011

Impianto spionistico israeliano smantellato grazie a cooperazione tra Hezbollah ed Esercito libanese!


Un bruttissimo periodo questo per i servizi di spionaggio israeliani: proprio mentre, con il Nordafrica e il Medio Oriente in stato di profonda agitazione e rinnovamento, sarebbe essenziale per lo Stato ebraico accumulare il massimo di informazioni sugli eventi in corso, sembra proprio che le cose girino stortissime per quelli che una volta erano i leggendari '007' del Mossad e delle agenzie correlate (Kidon, Metsada, Shabak, LAP...), che continuano a subire uno scacco dietro l'altro. Dopo la scoperta e l'espulsione dall'Egitto degli agenti che cercavano di valutare lo stato attuale delle forze armate del Cairo (pesantemente impegnate nel gestire la transizione dal regime di Mubarak alla democrazia), arriva oggi la notizia che al confine diamentralmente opposto, gli spioni d'Israele hanno collezionato un'altra sconfitta.

Con un'operazione coordinata tra forze della Resistenza libanese e forze armate, infatti, un sofisticato apparato di sorveglianza e controllo, che nelle intenzioni di chi lo aveva collocato avrebbe dovuto rimandare in Israele preziose immagini e dati per anni ed anni, é stato individuato e smantellato nella giornata del 17 marzo; esso si trovava attorno alla cittadina di Shamaa, nei pressi di Tiro.

L'apparato, molto sofisticato e recente, era composto da un radar di sorveglianza, un sistema fotografico elettronico, un gruppo di ricezione per poter essere controllato a distanza, uno di trasmissione per poter inviare in Israele i dati raccolti, un sistema di raffreddamento e batterie di lunga durata.

L'apparecchio, mimetizzato con rocce, era in grado di spaziare con il suo sguardo lungo tutta la costa da El-Bayyada a Tiro, dove si trovano importanti arterie e vie di comunicazione,i segnali per attivarlo e recuperarne i dati trasmessi probabilmente venivano inviati e ricevuti tramite droni senza pilota, ormai un'arma fondamentale nella guerra di SIGINT che oppone lo Stato ebraico a Hezbollah e alle forze di difesa libanesi.

L'evento é stato immediatamente usato dai rappresentanti della vittoriosa coalizione 8 marzo, come "exemplum" dell'intenso e fertile regime di intesa e collaborazione tra esercito e Resistenza e come arma politica per ridicolizzare e screditare la campagna portata avanti da Saad Hariri e dai suoi alleati falangisti e filoisraeliani Amine Gemayel e Samir Geagea contro le milizie di Amal, Hezbollah e del partito SSNP.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento