Esattamente secondo i tempi indicati all'inizio delle consultazioni dal Presidente Michel Sleiman il Libano, ancora retto dall'interim del dimissionario Najib Mikati, ha un Premier incaricato che tenterà di comporre una maggioranza ampia in grado di esprimere un Governo che porti il Paese dei Cedri verso le elezioni che si dovrebbero tenere a fine anno.
Sunnita, sessantasettenne, sposato con una Siriana e padre di tre figli, Tammam Salam ha già visto una delle due cause delle dimissioni di Mikati 'sgonfiarsi' spontaneamente, quando Ashraf Rifi ha passato il comando delle forze di sicurezza interne al suo successore Generale Salem.
Adesso si tratta "solo" di elaborare una legge elettorale adeguata alle nuove dinamiche della società libanese che sostituisca quella in vigore dal 1960...e anche questa crisi politica sarà superata...non pare un compito facile ma la necessità di tenere il Libano unito, autonomo e protetto dalle ripercussioni delle violenze in Siria deve essere tenuta in primo piano, motivando tutte le parti coinvolti a sforzi straordinari.
sabato 6 aprile 2013
Navi russe dal Pacifico davanti alla Siria; continua il sostegno di Putin verso la Repubblica Araba in lotta contro il terrorismo!
Come puntualmente ed entusiasticamente evidenziato da uno dei nostri più sinceri e appassionati lettori riprendiamo e confermiamo il "lancio" riguardante la creazione di una nuova Task Force navale russa nel Mediterraneo Orientale, convocata in essere da un apposito ordine del Presidente Vladimir Putin in persona. La flotta, che inquadrerà unità appositamente richiamate dalle acque dell'Oceano Pacifico vedrà la presenza di vascelli quali il Cacciatorpediniere "Ammiraglio Panteleyev", la nave-cisterna "Pechenga", la nave-appoggio "Fotiy Krylov" e le navi da sbarco "Peresvet" e "Ammiraglio Nevelsky".
Il dispiegamento, che segue e intensifica la costante attività navale russa nella zona a protezione e sostegno della Repubblica Araba di Siria, dimostra come al Cremlino il crescendo di manovre provocatorie inscenate da Usa e dai loro lacché asiatici contro la Corea Popolare non sia riuscito nell'intento di fare mancare la concentrazione verso il vero punto nodale della politica imperialista: l'attacco terrorista vibrato da CIA, NATO, Mossad e dai retrivi emirati petroliferi wahabiti contro Damasco e il suo popolo.
L'inquilino nero della Casa Bianca sperava forse di ripetere il suo "colpo fortunato" riuscito contro la Libia, quando la presidenza Medvedev venne convinta a sostenere in ambito ONU la risoluzione 'interventista' contro Gheddafi, puntualmente violata in scopo e finalità dalla NATO e dai suoi servitori arabi per intervenire a favore dei ribelli cirenaici.
Ma questa volta si é trovato di fronte un avversario capace di non cadere nel bluff.
Il dispiegamento, che segue e intensifica la costante attività navale russa nella zona a protezione e sostegno della Repubblica Araba di Siria, dimostra come al Cremlino il crescendo di manovre provocatorie inscenate da Usa e dai loro lacché asiatici contro la Corea Popolare non sia riuscito nell'intento di fare mancare la concentrazione verso il vero punto nodale della politica imperialista: l'attacco terrorista vibrato da CIA, NATO, Mossad e dai retrivi emirati petroliferi wahabiti contro Damasco e il suo popolo.
L'inquilino nero della Casa Bianca sperava forse di ripetere il suo "colpo fortunato" riuscito contro la Libia, quando la presidenza Medvedev venne convinta a sostenere in ambito ONU la risoluzione 'interventista' contro Gheddafi, puntualmente violata in scopo e finalità dalla NATO e dai suoi servitori arabi per intervenire a favore dei ribelli cirenaici.
Ma questa volta si é trovato di fronte un avversario capace di non cadere nel bluff.
Una Terza Intifada diventa più probabile? Le posizioni (opposte) in merito di Hezbollah e del satrapo collaborazionista Abbas!
Ancora una volta le insensate violenze delle forze di occupazione militare sionista in Cisgiordania hanno fatto vittime tra la popolazione civile durante la crudele repressione delle proteste attorno a Tulkarem scoppiate per stigmatizzare la morte per cancro dell'ennesimo prigioniero politico palestinese lasciato senza cure dalla criminale negligenza sanitaria del regime ebraico.
Lo sdegno che questi atti hanno provocato in tutti gli strati della popolazione palestinese, non solo nella West Bank, ma anche in Gaza e nelle comunità della Diaspora ha portato ancora più alla ribalta la prospettiva di una possibile mobilitazione popolare di massa nelle forme di una "Terza Intifada"; ovviamente le varie forze politiche interpretano questa possibilità secondo i loro canoni ideologici e i loro indirizzi dottrinari e operativi.
Se per l'Hezbollah libanese che per primo ha dimostrato come l'unico modo di ottenere risultati positivi con Israele é l'esercizio della lotta e della resistenza armata portata alle sue ultime conseguenze, tanto che il canale media ufficiale dell'organizzazione; "Al-Manar" ha invitato i Palestinesi a prendere l'iniziativa scavalcando i loro rappresentanti confusi, abbagliati da prospettive personalistiche o ormai collusi con l'Occupazione, il leader collaborazionista di Fatah ha condannato l'idea in principio, ritenendola 'pericolosa'...'pericolosa' per chi?
Per il popolo palestinese costantemente e impunemente massacrato da Israhell? Certo la sua situazione non potrà peggiorare in una nuova insurrezione! Se invece il cacicco Abbas parlava di 'pericoli' per la sua SCADUTISSIMA poltrona di Satrapo dell'ANP (su cui il suo culone ha maturato ormai quattro anni di 'straordinario') allora forse ha ragione, qualche 'pericolo' ci può essere, ma al Palestinese della strada, che cosa può importare di ciò?
Lo sdegno che questi atti hanno provocato in tutti gli strati della popolazione palestinese, non solo nella West Bank, ma anche in Gaza e nelle comunità della Diaspora ha portato ancora più alla ribalta la prospettiva di una possibile mobilitazione popolare di massa nelle forme di una "Terza Intifada"; ovviamente le varie forze politiche interpretano questa possibilità secondo i loro canoni ideologici e i loro indirizzi dottrinari e operativi.
Se per l'Hezbollah libanese che per primo ha dimostrato come l'unico modo di ottenere risultati positivi con Israele é l'esercizio della lotta e della resistenza armata portata alle sue ultime conseguenze, tanto che il canale media ufficiale dell'organizzazione; "Al-Manar" ha invitato i Palestinesi a prendere l'iniziativa scavalcando i loro rappresentanti confusi, abbagliati da prospettive personalistiche o ormai collusi con l'Occupazione, il leader collaborazionista di Fatah ha condannato l'idea in principio, ritenendola 'pericolosa'...'pericolosa' per chi?
Per il popolo palestinese costantemente e impunemente massacrato da Israhell? Certo la sua situazione non potrà peggiorare in una nuova insurrezione! Se invece il cacicco Abbas parlava di 'pericoli' per la sua SCADUTISSIMA poltrona di Satrapo dell'ANP (su cui il suo culone ha maturato ormai quattro anni di 'straordinario') allora forse ha ragione, qualche 'pericolo' ci può essere, ma al Palestinese della strada, che cosa può importare di ciò?
Senza vergogna! I vermi dell'Eliseo si rimangiano la parola data su pressioni sioniste, vogliono tenere George Abdallah in carcere!!
Ci siamo già occupati a lungo in articoli precedenti della vicenda umana di George Abdallah, coraggioso combattente della Resistenza Libanese imprigionato in Francia per avere preso le armi contro coloro che negli anni '80 per pura prepotenza hanno invaso e semidistrutto il suo paese (quanti sionisti sono in carcere per i crimini contro il Libano? Quanti americani per averli coperti e spalleggiati??).
Adesso, dopo avere rinviato e rimandato la scarcerazione di Abdallah, il quale attraverso i suoi legali aveva peraltro annunciato, una volta libero, di volersi ritirare a vita privata, il Governo di Parigi, toccando un abisso di bassezza morale che nemmeno durante la presidenza del sionista Sarkozy era riuscito a raggiungere ha dichiarato di volerlo tenere in prigione, contraddicendo la promessa fatta nel corso del 2012.
Ovviamente dietro questo inaccettabile 'dietrofront' morale ci sono le pressioni della potentissima lobby ebraica francese che si é mobilitata come un sol uomo per tenere in detenzione un uomo che ha la stessa statura morale di Jean Moulin e altri martiri della Resistenza francese al Nazismo. In Libano (pur travagliato dalla Crisi di Governo e dalla prospettiva delle incombenti elezioni politiche) il fronte di solidarietà verso Abdallah ha annunciato una ripresa delle manifestazioni anti-francesi.
Adesso, dopo avere rinviato e rimandato la scarcerazione di Abdallah, il quale attraverso i suoi legali aveva peraltro annunciato, una volta libero, di volersi ritirare a vita privata, il Governo di Parigi, toccando un abisso di bassezza morale che nemmeno durante la presidenza del sionista Sarkozy era riuscito a raggiungere ha dichiarato di volerlo tenere in prigione, contraddicendo la promessa fatta nel corso del 2012.
Ovviamente dietro questo inaccettabile 'dietrofront' morale ci sono le pressioni della potentissima lobby ebraica francese che si é mobilitata come un sol uomo per tenere in detenzione un uomo che ha la stessa statura morale di Jean Moulin e altri martiri della Resistenza francese al Nazismo. In Libano (pur travagliato dalla Crisi di Governo e dalla prospettiva delle incombenti elezioni politiche) il fronte di solidarietà verso Abdallah ha annunciato una ripresa delle manifestazioni anti-francesi.
venerdì 5 aprile 2013
Jibril: "PFLP-CG, Siria, Hezbollah e Iran sono un unico fronte di Resistenza e lotta contro i terroristi servi dell'imperialismo!"
In un suo recente comunicato Ahmed Jibril, fondatore e leader incontrastato del PFLP-GC, ha dichiarato che: "Non potendo prescindere la lotta del Fronte Popolare Comando Generale per la liberazione della Palestina dalla presenza di una Siria forte, autonoma, indipendente e dedicata a sostenere i nostri sforzi così come quelli di tante altre organizzazioni che fanno della lotta armata e del rifiuto di OGNI COMPROMESSO con l'occupazione ebraica il loro credo e la loro piattaforma programmatica, gli uomini e le forze del PFLP-GC lotteranno in ogni modo possibile in cooperazione con le forze armate e d'intelligence governative siriane, con i libanesi di Hezbollah e coi rappresentanti della Repubblica Islamica Iraniana per difendere lo Stato e il popolo siriano dagli attacchi dei mercenari estremisti servi dell'imperialismo".
Jibril, la cui organizzazione é da molti anni ospite di Damasco ha visto le strutture e le basi del PFLP-GC obiettivo di attacchi da parte dei terroristi wahabiti manipolati dalla CIA, dalla NATO e dal Mossad, ma é riuscito finora a mantenere salda la lealtà della maggior parte dei Palestinesi stanziati in Siria verso il Governo di Assad che ha sempre esteso loro il massimo di ospitalità e solidarietà come prima di lui aveva fatto suo padre.
Jibril, la cui organizzazione é da molti anni ospite di Damasco ha visto le strutture e le basi del PFLP-GC obiettivo di attacchi da parte dei terroristi wahabiti manipolati dalla CIA, dalla NATO e dal Mossad, ma é riuscito finora a mantenere salda la lealtà della maggior parte dei Palestinesi stanziati in Siria verso il Governo di Assad che ha sempre esteso loro il massimo di ospitalità e solidarietà come prima di lui aveva fatto suo padre.
Operazioni a vasto raggio delle truppe di Assad attorno a Daraa, Homs e Idlib, abbatuto uno dei leader di Al-Nusra!
Dopo avere "persuaso" il reuccio ascemita Abdallah a dare un 'giro di vite' alla sicurezza dei confini settentrionali del suo reame con la Repubblica Araba di Siria a scanso di "inevitabili" interventi oltrefrontiera per colpire i punti di concentramento e di sostegno logistico per i terroristi wahabiti infiltrati in direzione di Daraa le forze armate siriane si sono potute concentrare in una serie di operazioni nella Provincia di Homs e appunto di Daraa che hanno portato lusinghieri risultati.
Le località di Al-Karabis, Jeb al-Jandali e Al-Warcha sono state investite da ripetuti attacchi di artiglieria, aviazione e fanteria meccanizzata che hanno scardinato totalmente la presenza di cellule terroriste wahabite causando ai combattenti stranieri centinaia di vittime.
Anche Bich'lamon, Ain al-Bara, Jisr al-Chghour, Ma'arret al-Noman e Sarakeb, nei dintorni di Idlib, sono state teatro di accurate operazioni militari che le hanno liberate dalla presenza terrorista. Nei dintorni di Daraa, invece, un importante leader estremista del Fronte al-Nusra sarebbe stato eliminato e quindi riconosciuto in spoglia dagli esperti ell'Intellgence di Damasco: si tratterebbe di Motaz Ahmad.
Le località di Al-Karabis, Jeb al-Jandali e Al-Warcha sono state investite da ripetuti attacchi di artiglieria, aviazione e fanteria meccanizzata che hanno scardinato totalmente la presenza di cellule terroriste wahabite causando ai combattenti stranieri centinaia di vittime.
Anche Bich'lamon, Ain al-Bara, Jisr al-Chghour, Ma'arret al-Noman e Sarakeb, nei dintorni di Idlib, sono state teatro di accurate operazioni militari che le hanno liberate dalla presenza terrorista. Nei dintorni di Daraa, invece, un importante leader estremista del Fronte al-Nusra sarebbe stato eliminato e quindi riconosciuto in spoglia dagli esperti ell'Intellgence di Damasco: si tratterebbe di Motaz Ahmad.
Ancora proteste nelle province sciite dell'Arabia Saudita: il popolo chiede a gran voce il rilascio dello Sceicco Al-Nimr!
Come abbiamo segnalato ancora di recente la diffusione della notizia del processo-farsa nel quale allo Sceicco sciita Nimr al-Nimr non é stato permesso nemmeno di nominare un difensore ha ravvivato nei cuori della minoranza dell'Arabia Saudita stanziata nelle province orientali (da cui si estrae la quasi totalità del petrolio che finanzia gli stravaganti stili di vita dei principi e cortigiani di Riyadh) la determinazione a chiedere il suo rilascio con vibrate manifestazioni di piazza, le stesse che da due anni infiammano di sdegno e di protesta le strade di Qatif e Awamiyah.
Il religioso sciita Al-Nimr, capofila del movimento civile per la riforma e la democratizzazione del gerontocratico principato saudita, é stato ferito a colpi di arma da fuoco e quindi letteralmente rapito dagli uomini del regime lo scorso luglio venendo imprigionato e torturato senza che la propria famiglia potesse mettersi in comunicazione con lui. Per l'ansia e lo struggimento riguardo la sua sorte la sua stessa moglie, anziana e malata, é spirata senza che lui potesse vederla o salutarla un'ultima volta.
I capi del movimento sciita di protesta hanno annunciato che nuove iniziative: marce, scioperi e istanze di disobbedienza civile, saranno presto poste in essere per domandare il rilascio dello Sceicco e per cercare di sensibilizzare il più possibile la torpida e ipocrita opinione pubblica internazionale al riguardo.
Il religioso sciita Al-Nimr, capofila del movimento civile per la riforma e la democratizzazione del gerontocratico principato saudita, é stato ferito a colpi di arma da fuoco e quindi letteralmente rapito dagli uomini del regime lo scorso luglio venendo imprigionato e torturato senza che la propria famiglia potesse mettersi in comunicazione con lui. Per l'ansia e lo struggimento riguardo la sua sorte la sua stessa moglie, anziana e malata, é spirata senza che lui potesse vederla o salutarla un'ultima volta.
I capi del movimento sciita di protesta hanno annunciato che nuove iniziative: marce, scioperi e istanze di disobbedienza civile, saranno presto poste in essere per domandare il rilascio dello Sceicco e per cercare di sensibilizzare il più possibile la torpida e ipocrita opinione pubblica internazionale al riguardo.
Cento casse di armi e munizioni verso il Togo! Così Sion alimenta in Africa le "guerre dimenticate" per i suoi sporchi interessi!!
Unità della Marina Egiziana hanno sequestrato un cargo battente bandiera africana che aveva appena lasciato il porto di Eilat, nella Palestina sottoposta a occupazione sionista, trovandovi a bordo oltre cento casse di armi leggere e medie, più munizioni e proiettili per alimentarle, apparentemente destinate in Togo. Ovviamente i documenti di carico del natante non facevano alcuna menzione di apparecchi bellici a bordo, configurando l'operazione come il più classico dei casi di contrabbando.
Ecco svelati gli "altarini" di Sion! Ogni giorno mentre i Lerner, i Mentana, i Mineo, i Marco Pasqua e i Giulio Meotti lamentano e frignano improbabili contrabbandi di "armi iraniane" verso le legittime organizzazioni di Resistenza palestinesi e libanesi (che hanno tutti i diritti di armarsi contro le provocazioni e le aggressioni del regime canaglia di Tel Aviv) é in realtà l'internazionale sionista, forte dei suoi legami con la mafia ebraica ucraina e con i peggiori trafficanti internazionali, a inviare strumenti di morte nelle zone della terra più martoriate da conflitti crudeli e 'dimenticati' per sostenere i propri interessi e quelli delle proprie aziende di mercenariato più o meno legate al Mossad (che spesso impiegano veterani del genocidio consumato 'a rate' contro la popolazione palestinese).
Ecco svelati gli "altarini" di Sion! Ogni giorno mentre i Lerner, i Mentana, i Mineo, i Marco Pasqua e i Giulio Meotti lamentano e frignano improbabili contrabbandi di "armi iraniane" verso le legittime organizzazioni di Resistenza palestinesi e libanesi (che hanno tutti i diritti di armarsi contro le provocazioni e le aggressioni del regime canaglia di Tel Aviv) é in realtà l'internazionale sionista, forte dei suoi legami con la mafia ebraica ucraina e con i peggiori trafficanti internazionali, a inviare strumenti di morte nelle zone della terra più martoriate da conflitti crudeli e 'dimenticati' per sostenere i propri interessi e quelli delle proprie aziende di mercenariato più o meno legate al Mossad (che spesso impiegano veterani del genocidio consumato 'a rate' contro la popolazione palestinese).
giovedì 4 aprile 2013
Razzi della Resistenza di Gaza colpiscono di nuovo Sderot: "Nuove violazioni sioniste della tregua non resteranno senza risposta!"
Altri proiettili a razzo provenienti dalla Striscia di Gaza hanno colpito nella giornata di oggi le installazioni di miliziani ebrei fanatici schierati presso Sderot. Dei vari proiettili uno é deflagrato con particolare potenza, causando notevoli danni materiali alle strutture degli occupanti armati.
La raffica di razzi che segue quella lanciata il 2 aprile, é una diretta risposta della popolazione palestinese alle continue violazioni di parte sionista della tregua stipulata a fine novembre 2012, che hanno causato la morte di diversi cittadini civili dell'enclave costiera e che sono culminate a cavallo delle festività pasquali con un attacco aereo.
La raffica di razzi che segue quella lanciata il 2 aprile, é una diretta risposta della popolazione palestinese alle continue violazioni di parte sionista della tregua stipulata a fine novembre 2012, che hanno causato la morte di diversi cittadini civili dell'enclave costiera e che sono culminate a cavallo delle festività pasquali con un attacco aereo.
Identificato il secondo ragazzo palestinese massacrato in Cisgiordania dalle truppe sionaziste: aveva solo diciotto anni!
Si chiamava Naji Abdul-Karim Balbisi il secondo ragazzo ucciso ieri in Cisgiordania durante le violente proteste scatenate dalla popolazione palestinese per la morte in carcere del detenuto politico
Masirah abu Hamdiah, morto di cancro per la criminale negligenza sanitaria dei carcerieri sionisti.
Come annunciato nel nostro articolo precedente il corpo del secondo ragazzo é stato trovato solamente stamane: presentava una ferita d'arma da fuoco al torace che ne ha causato la morte per dissanguamento.
Il ragazzo, che aveva compiuto da poco 18 anni, è stato posto a riposo con una commovente cerimonia insieme ad Amer Nassar, il suo coetaneo rimasto a sua volta ucciso dalla violenta reazione delle truppe sioniste di occupazione intorno a Tulkarem.
L'Ayatollah Shirazi condanna fermamente la persecuzione dello Sceicco Nimr al-Nimr portata avanti dai wahabiti di Riyadh!
In una rara ma pognante presa di posizione sugli eventi che stanno travagliando negli ultimi due anni l'Arabia Saudita il Grand'Ayatollah Naser Makarem Shirazi, uno dei massimi esponenti del clero sciita, ha fortemente stigmatizzato con parole inequivoche la persecuzione speciosa, ipocrita e artata a cui i tiranni sauditi di Riyadh stanno sottoponendo lo Sceicco sciita Nimr al-Nimr, letteralmente 'rapito' dopo essere stato ferito a colpi d'arma da fuoco e attualmente detenuto e sottoposto a un processo-farsa dove si é prospettata persino la sua condanna a morte.
Secondo Shirazi la possibilità che un sant'uomo come lo Sceicco Al-Nimr possa venire portato al patibolo non verrà accettata senza reazioni, non solo dal mondo sciita, ma da tutti i musulmani dotati di un cuore e di una coscienza; la lotta di Al-Nimr, ha spiegato il Grand'Ayatollah, lungi dall'essere una crociata settaria rappresentava la richiesta di dignità e libertà per tutti i cittadini sauditi, sciiti o sunniti che fossero.
Il ricorso a retorica settaria e il tentativo di identificare non meglio precisate "trame iraniane" dietro il movimento popolare per la riforma e la democratizzazione dello sclerotico e tirannico regime saudita dimostra tutta la disperazione dei sicofanti di Re Saoud che sanno benissimo come l'istanza di uno svecchiamento dell'ultima monarchia assoluta superstite sul pianeta sia in realtà popolare anche tra la maggior parte della popolazione sunnita, quella priva di 'agganci' con la fastosa corte di Riyadh che ha visto le proprie condizioni di vita letteralmente 'precipitare' nel corso degli ultimi vent'anni.
Secondo Shirazi la possibilità che un sant'uomo come lo Sceicco Al-Nimr possa venire portato al patibolo non verrà accettata senza reazioni, non solo dal mondo sciita, ma da tutti i musulmani dotati di un cuore e di una coscienza; la lotta di Al-Nimr, ha spiegato il Grand'Ayatollah, lungi dall'essere una crociata settaria rappresentava la richiesta di dignità e libertà per tutti i cittadini sauditi, sciiti o sunniti che fossero.
Il ricorso a retorica settaria e il tentativo di identificare non meglio precisate "trame iraniane" dietro il movimento popolare per la riforma e la democratizzazione dello sclerotico e tirannico regime saudita dimostra tutta la disperazione dei sicofanti di Re Saoud che sanno benissimo come l'istanza di uno svecchiamento dell'ultima monarchia assoluta superstite sul pianeta sia in realtà popolare anche tra la maggior parte della popolazione sunnita, quella priva di 'agganci' con la fastosa corte di Riyadh che ha visto le proprie condizioni di vita letteralmente 'precipitare' nel corso degli ultimi vent'anni.
Due adolescenti palestinesi uccisi dalle truppe di occupazione sioniste in Cisgiordania! Protestavano per la morte di Hamdiah!
Nel corso della giornata di ieri tutta la Cisgiordania illegalmente occupata da Israele (con il collaborazionismo supino e ipocrita della fazione Fatah di Mahmud Abbas) si é animata di manifestazioni di cordoglio e rabbia per la morte in carcere del detenuto politico palestinese Masirah abu Hamdiah, vittima della criminale negligenza sanitaria del regime ebraico.
In particolare intorno alle cittadine di Al-Khalil, Beit Ummar e Tulkarem gruppi di giovani palestinesi si sono scontrati con le truppe sionaziste di occupazione che cercavano con gas urticanti di disperdere i manifestanti; é stato proprio a Tulkarem che il giovane Amer Nassar, di appena 17 anni, é stato ucciso dai militari del regime ebraico, che ne hanno trattenuto la salma per ore prima di consegnarla a un ospedale della zona.
Ma la sete sionista di sangue innocente ha causato un'altra vittima: un secondo adolescente cisgiordano, di cui non si conosce ancora l'identità é stato ritrovato cadavere poche ore fa sul luogo di scontri con soldati israeliani. Si attendono i primi rilevamenti sanitari per capirne la causa del decesso.
In particolare intorno alle cittadine di Al-Khalil, Beit Ummar e Tulkarem gruppi di giovani palestinesi si sono scontrati con le truppe sionaziste di occupazione che cercavano con gas urticanti di disperdere i manifestanti; é stato proprio a Tulkarem che il giovane Amer Nassar, di appena 17 anni, é stato ucciso dai militari del regime ebraico, che ne hanno trattenuto la salma per ore prima di consegnarla a un ospedale della zona.
Ma la sete sionista di sangue innocente ha causato un'altra vittima: un secondo adolescente cisgiordano, di cui non si conosce ancora l'identità é stato ritrovato cadavere poche ore fa sul luogo di scontri con soldati israeliani. Si attendono i primi rilevamenti sanitari per capirne la causa del decesso.
mercoledì 3 aprile 2013
Il Brigadier Generale Salem sostituisce il contestato Ashraf Rifi al vertice della polizia libanese!
Con una sobria cerimonia, passata quasi in sordina nel turbinio di vertici e consultazioni incrociate che stanno scuotendo la scena politico-istituzionale libanese, il Brigadier Generale Roger Salem ha preso in consegna il comando dell'ISF, la Forza di Sicurezza Interna che comprende la polizia civile, quella militare e alcune altre agenzie d'intelligence del Libano.
Ashraf Rifi, il suo predecessore era una figura estremamente chiacchierata per la sua vicinanza alle forze dell'Alleanza 14 Marzo e per il sostegno che sembrava estendere a quelle frange implicate col sostegno dell'offensiva terrorista straniera in Siria, a dispetto della linea ufficiale di non coinvolgimento nella crisi del paese confinante in vigore a Beirut.
Proprio il rifiuto delle forze di maggioranza parlamentare (Hezbollah in primis) a sostenere il rinnovo della carica di Rifi aveva contribuito a convincere il Premier Najib Mikati a rassegnare recentemente le dimissioni. Mikati aveva poi dichiarato di 'comprendere' la decisione di Hezbollah anche se non la condivideva.
Ashraf Rifi, il suo predecessore era una figura estremamente chiacchierata per la sua vicinanza alle forze dell'Alleanza 14 Marzo e per il sostegno che sembrava estendere a quelle frange implicate col sostegno dell'offensiva terrorista straniera in Siria, a dispetto della linea ufficiale di non coinvolgimento nella crisi del paese confinante in vigore a Beirut.
Proprio il rifiuto delle forze di maggioranza parlamentare (Hezbollah in primis) a sostenere il rinnovo della carica di Rifi aveva contribuito a convincere il Premier Najib Mikati a rassegnare recentemente le dimissioni. Mikati aveva poi dichiarato di 'comprendere' la decisione di Hezbollah anche se non la condivideva.
Le truppe siriane respingono terroristi al confine col Libano mentre Assad lancia un ultimatum ai sequestratori!
Ancora una volta i dintorni di Talkhalakh nella Provincia di Homs si sono trasformati in scenario di battaglia tra i vigili drappelli delle forze armate nazionali siriane e le colonne di terroristi che con il sostegno di Arabia Saudita, Qatar e di alcuni spregiudicati politicanti libanesi schierati con Usa e Israele cercano di approfittare del poroso confine tra Siria e Paese dei Cedri per infiltrarsi e partecipare alla campagna di violenze terroriste in corso da diversi mesi,
Ma ancora una volta l'allerta dei militari di Assad e la loro alta professionalità si sono rivelate superiori agli skill di sotterfugio dei qaedisti libanesi e dei loro alleati stranieri, visto che l'intero gruppo di infiltrandi é stato bloccato e respinto oltrefrontiera con gravi perdite. Ulteriori sconfitte sono state inflitte ad altre cellule mercenarie nei dintorni di Daraya e attorno ad Aleppo. Intanto in un importante sviluppo per chiudere qualunque possibilità per i criminali stranieri presenti in territorio siriano di ricevere qualunque genere di sostegno o aiuto il Presidente Bashir Assad ha emesso un ultimatum nei confronti delle gang di sequestratori, invitandole a liberare qualunque genere di prigioniero possa essere in mano loro entro un limitato lasso di tempo sotto pena di ergastolo o pena di morte se verranno catturati con ostaggi ancora in mano dopo la sua scadenza.
Insieme al traffico di droga il sequestro di persona era l'unica 'industria' del crimine organizzato presente in Siria prima dell'arrivo dei terroristi stranieri; inizialmente i sequestratori (come i trafficanti di droga) si erano alleati con questi sperando di avere più libertà nel compiere i loro crimini; l'offerta di Assad mira a separare i criminali siriani dai qaedisti stranieri in modo da lasciarli ancora più isolati in territorio siriano.
Ma ancora una volta l'allerta dei militari di Assad e la loro alta professionalità si sono rivelate superiori agli skill di sotterfugio dei qaedisti libanesi e dei loro alleati stranieri, visto che l'intero gruppo di infiltrandi é stato bloccato e respinto oltrefrontiera con gravi perdite. Ulteriori sconfitte sono state inflitte ad altre cellule mercenarie nei dintorni di Daraya e attorno ad Aleppo. Intanto in un importante sviluppo per chiudere qualunque possibilità per i criminali stranieri presenti in territorio siriano di ricevere qualunque genere di sostegno o aiuto il Presidente Bashir Assad ha emesso un ultimatum nei confronti delle gang di sequestratori, invitandole a liberare qualunque genere di prigioniero possa essere in mano loro entro un limitato lasso di tempo sotto pena di ergastolo o pena di morte se verranno catturati con ostaggi ancora in mano dopo la sua scadenza.
Insieme al traffico di droga il sequestro di persona era l'unica 'industria' del crimine organizzato presente in Siria prima dell'arrivo dei terroristi stranieri; inizialmente i sequestratori (come i trafficanti di droga) si erano alleati con questi sperando di avere più libertà nel compiere i loro crimini; l'offerta di Assad mira a separare i criminali siriani dai qaedisti stranieri in modo da lasciarli ancora più isolati in territorio siriano.
Gaza risponde all'attacco sionazista! Due razzi della Resistenza piovono su Sderot dopo il bombardamento sul Nord della Striscia!
Non si é fatta attendere, come speravamo e ci auguravamo, la risposta (piena, legittima e giustificata) dei gruppi della Resistenza palestinese attivi a Gaza dopo che questa notte apparecchi da guerra del regime ebraico avevano portato le loro bombe e i loro missili sulla fascia settentrionale del ghetto assediato, fortunatamente senza causare vittime.
Deve essere chiaro a politici e generali del regime ebraico che non esiste possibilità di violare la tregua stipulata lo scorso novembre senza incorrere nella rappresaglia; nelle prime ore della mattina due razzi provenienti da Gaza sono arrivati sul bersaglio tra gli insediamenti di miliziani fanatici di Sderot (i coloni giudei armati che vivono negli insediamenti illegali, infatti, non possono venire considerati come 'civili' dal Diritto Internazionale).
Nel comunicato sionista non si parla di morti o feriti quindi supponiamo che gli unici effetti della controbatteria palestinese siano stati danni materiali. Pare che, oltre ai razzi, anche due colpi di mortaio siano stati sparati dalla Striscia verso obiettivi del regime di occupazione.
Deve essere chiaro a politici e generali del regime ebraico che non esiste possibilità di violare la tregua stipulata lo scorso novembre senza incorrere nella rappresaglia; nelle prime ore della mattina due razzi provenienti da Gaza sono arrivati sul bersaglio tra gli insediamenti di miliziani fanatici di Sderot (i coloni giudei armati che vivono negli insediamenti illegali, infatti, non possono venire considerati come 'civili' dal Diritto Internazionale).
Nel comunicato sionista non si parla di morti o feriti quindi supponiamo che gli unici effetti della controbatteria palestinese siano stati danni materiali. Pare che, oltre ai razzi, anche due colpi di mortaio siano stati sparati dalla Striscia verso obiettivi del regime di occupazione.
Vertice in casa Aoun tra i partner dell'Alleanza 8 Marzo: ospite d'onore il consigliere politico personale di Nasrallah!
Il mondo politico-istituzionale libanese é in pieno fermento per cercare di venire a capo entro i tempi indicati dal Presidente Sleiman alla Crisi di Governo scatenatasi con le dimissioni del Premier ora ad interim Najib Mikati: l'inquilino della Baabda ha detto che vuole affidare un nuovo incarico entro il prossimo sabato e quindi si tengono a ritmo forzato vertici, tavole rotonde e meeting tra i rappresentanti di tutti i partiti e le fazioni del variegato arco costituzionale per cercare di individuare le figure più qualificate al compito di traghettare il Paese dei Cedri verso le nuove elezioni previste entro fine anno.
Uno dei più importanti vertici tenutisi finora ha avuto luogo presso la residenza del Segretario del Libero Movimento Patriottico, ex-Generale ed ex-Premier Michel Aoun, a Rabieh, dove il leader dei cristiani maroniti progressisti é stato visitato dagli alleati di Hezbollah, il cui 'asse' con Aoun é stata la novità politica che ha permesso all'Alleanza 8 Marzo di sottrarre ai cristiano conservatori e ai loro alleati sunniti filo-sauditi e filo-americani il timone del Governo.
La delegazione di Hezbollah era capeggiata dal consigliere politico personale di Hassan Nasrallah, Haj Hussein Khalil, mentre altri ospiti di riguardo erano Sleiman Franjeh del partito cristiano Marada, l'Ex-ministro dell'Energia Gebran Bassil e il rappresentante del Tashnaq armeno Hagop Pakradounian.
Il confronto tra gli alleati si é svolto in una atmosfera che tutti a posteriori hanno concordato nel definire "rilassata e costruttiva", risolvendosi infine a discutere insieme al Presidente del Parlamento (lo sciita Nabih Berri di Amal) le opzioni enucleate per un possibile nuovo premier adatto alle sfide dei prossimi mesi, che possa portare a termine l'agenda su cui il tycoon delle comunicazioni Mikati si é arenato.
Uno dei più importanti vertici tenutisi finora ha avuto luogo presso la residenza del Segretario del Libero Movimento Patriottico, ex-Generale ed ex-Premier Michel Aoun, a Rabieh, dove il leader dei cristiani maroniti progressisti é stato visitato dagli alleati di Hezbollah, il cui 'asse' con Aoun é stata la novità politica che ha permesso all'Alleanza 8 Marzo di sottrarre ai cristiano conservatori e ai loro alleati sunniti filo-sauditi e filo-americani il timone del Governo.
La delegazione di Hezbollah era capeggiata dal consigliere politico personale di Hassan Nasrallah, Haj Hussein Khalil, mentre altri ospiti di riguardo erano Sleiman Franjeh del partito cristiano Marada, l'Ex-ministro dell'Energia Gebran Bassil e il rappresentante del Tashnaq armeno Hagop Pakradounian.
Il confronto tra gli alleati si é svolto in una atmosfera che tutti a posteriori hanno concordato nel definire "rilassata e costruttiva", risolvendosi infine a discutere insieme al Presidente del Parlamento (lo sciita Nabih Berri di Amal) le opzioni enucleate per un possibile nuovo premier adatto alle sfide dei prossimi mesi, che possa portare a termine l'agenda su cui il tycoon delle comunicazioni Mikati si é arenato.
Attacco aereo sionazista contro il ghetto assediato di Gaza! Ecco come i Giuda di Tel Aviv tengono fede alla 'tregua' di Novembre!
Sapevamo benissimo che era solo questione di tempo: dopo gli episodi di cecchinaggio contro contadini e pescatori dell'enclave, dopo i bombardamenti di artiglieria che avevano causato quattro morti, dopo i raid con corazzati e bulldozer che avevano distrutto serre, terreni ed attrezzature agricole, prima o poi il diabolico regime ebraico dell'Apartheid avrebbe ripreso a inviare cacciabombardieri e vigliacchi robot-assassini telecomandati contro il ghetto di Gaza.
L'attesa si é interrotta ieri notte quando apparecchi sionisti hanno colpito la parte Nord della Striscia di Gaza; secondo il comunicato del Ministero degli Interni di Hamas il raid aereo non ha avuto conseguenze dal punto di vista umano, non facendo registrare né morti né feriti.
Si tratta comunque di una grave violazione della tregua siglata a novembre 2012 che aveva posto termine a otto giorni di aperto confronto armato tra le organizzazioni palestinesi di Resistenza e il regime ebraico che si era affrettato a venire a patti una volta resosi conto di non riuscire a fermare il lancio di razzi sempre più potenti e di lungo raggio verso località prima di allora considerate fuori pericolo come Dimona, Beersheba, Ashkelon.
L'attesa si é interrotta ieri notte quando apparecchi sionisti hanno colpito la parte Nord della Striscia di Gaza; secondo il comunicato del Ministero degli Interni di Hamas il raid aereo non ha avuto conseguenze dal punto di vista umano, non facendo registrare né morti né feriti.
Si tratta comunque di una grave violazione della tregua siglata a novembre 2012 che aveva posto termine a otto giorni di aperto confronto armato tra le organizzazioni palestinesi di Resistenza e il regime ebraico che si era affrettato a venire a patti una volta resosi conto di non riuscire a fermare il lancio di razzi sempre più potenti e di lungo raggio verso località prima di allora considerate fuori pericolo come Dimona, Beersheba, Ashkelon.
martedì 2 aprile 2013
Missione in Irak per il Ministro dell'Intelligence iraniano Heidar Moslehi: "In programma numerosi incontri bilaterali!"
Si trova a Bagdad dove é arrivato ieri mattina ricevuto con tutti gli onori del caso dal collega irakeno Faleh Fayyaz (Consulente ai massimi livelli per la Sicurezza Nazionale) il Ministro dell'Intelligence della Repubblica Islamica dell'Iran Heidar Moslehi: in agenda per lui ci sono incontri con il Premier Nouri al-Maliki e con il Segretario del Supremo Consiglio Islamico Irakeno, Ammar Hakim.
La visita di Moslehi é fondamentale nella costante e attenta opera di tessitura di nuovi profondi rapporti tra Teheran e Bagdad che i rivolgimenti politici degli ultimi 20 anni hanno trasformato da acerrimi nemici in potenziali alleati grazie alle impreviste conseguenze collaterali dei ripetuti avventurismi militari americani in terra mesopotamica.
Abbattuta la dittatura clanica sunnita-tikritina di Saddam Hussein l'instaurazione di una effettiva Democrazia ha permesso alla maggioranza assoluta sciita di esprimere un governo che non ha esitato a volgersi verso Est nel tentativo di cementare la sua giovane indipendenza con l'aiuto della potenza musulmana che dal 1979 in avanti ha insegnato al mondo come costruire uno Stato moderno e sviluppato in maniera autonoma e senza rinnegare una iota del proprio patrimonio storico, culturale e religioso.
La visita di Moslehi é fondamentale nella costante e attenta opera di tessitura di nuovi profondi rapporti tra Teheran e Bagdad che i rivolgimenti politici degli ultimi 20 anni hanno trasformato da acerrimi nemici in potenziali alleati grazie alle impreviste conseguenze collaterali dei ripetuti avventurismi militari americani in terra mesopotamica.
Abbattuta la dittatura clanica sunnita-tikritina di Saddam Hussein l'instaurazione di una effettiva Democrazia ha permesso alla maggioranza assoluta sciita di esprimere un governo che non ha esitato a volgersi verso Est nel tentativo di cementare la sua giovane indipendenza con l'aiuto della potenza musulmana che dal 1979 in avanti ha insegnato al mondo come costruire uno Stato moderno e sviluppato in maniera autonoma e senza rinnegare una iota del proprio patrimonio storico, culturale e religioso.
Maisarah Abu Hamdiah: ennesima vittima palestinese della negligenza medica nelle carceri sioniste!
Un altro detenuto politico palestinese, gravemente malato di tumore e lasciato criminalmente privo di assistenza medica adeguata dai suoi carcerieri é morto nella giornata di oggi; Maisarah abu Hamdiah era collassato ieri ed era stato tardivamente trasferito in un ospedale carcerario, ma senza che questo potesse ritardare o impedire il suo trapasso.
Dopo Nasr Shawish che ha perso l'uso degli arti inferiori e Ashraf Masalmah morto dopo il rilascio nonostante l'immediato ricovero in un ospedale palestinese, Hamdiah é l'ennesima vittima di un sistema carcerario che usa la negligenza medica come "pena di morte impropria" contro i nemici dell'apartheid razzista del regime ebraico di occupazione.
Fin dalla scorsa domenica di Pasqua 17 detenuti politici palestinesi avevano iniziato uno sciopero della fame a favore del loro compagno di prigionia e nella giornata di oggi scontri violenti tra dimostranti e sgherri dell'occupazione sionista si sono registrati in Cisgiordania, specialmente attorno ad Al-Khalil.
Dopo Nasr Shawish che ha perso l'uso degli arti inferiori e Ashraf Masalmah morto dopo il rilascio nonostante l'immediato ricovero in un ospedale palestinese, Hamdiah é l'ennesima vittima di un sistema carcerario che usa la negligenza medica come "pena di morte impropria" contro i nemici dell'apartheid razzista del regime ebraico di occupazione.
Fin dalla scorsa domenica di Pasqua 17 detenuti politici palestinesi avevano iniziato uno sciopero della fame a favore del loro compagno di prigionia e nella giornata di oggi scontri violenti tra dimostranti e sgherri dell'occupazione sionista si sono registrati in Cisgiordania, specialmente attorno ad Al-Khalil.
L'Esercito siriano in azione infligge duri colpi ai terroristi wahabiti ad Al-Raqqa, Al-Houseniya e Karm al-Jabal!!
Le continue operazioni delle forze armate siriane hanno portato a notevoli risultati in diversi teatri di scontro con le forze mercenarie degli estremisti wahabiti finanziati da Arabia Saudita, Qatar e Turchia: nella Provincia di Hama, lungo la strada di Mharada-al-Sqailbyeh un gruppo di armati che stava collocando mine e trappole esplosive é stato circondato e distrutto dalle forze armate nazionali che poi hanno disinnescato tutti gli ordigni piazzati, nell'Est del paese verso il confine con l'Irak tutti i gruppi armati che avevano preso di mira la zona di Al-Raqqa sono stati distrutti, mettendo fine alla minaccia wahabita nell'area.
Inoltre un altro tentativo terrorista di avanzare verso la capitale é stato rintuzzato e respinto quando la guarnigione messa a guardia dell'importante snodo stradale Al-Houseniya-Sayda Zeinab-Al-Dyabia ha respinto con successo il tentativo di una colonna armata terrorista di forzare il blocco e avanzare verso Damasco distruggendo completamente la forza nemica e sequestrandone armamenti, documenti, mezzi di comunicazione e 'parafernalia' ideologico assortito.
Una grande concentrazione di terroristi é stata inoltre accerchiata e distrutta nella Provincia di Aleppo presso Handarat, mentre scontri minori si sono avuti ad Andan, Mar'anaz, Al-Jandoul, Al-Kastelo e Ming. Diversi congegni esplosivi pesanti tra i 50 e i 100 chili sono poi stati sequestrati nella zona di Sheik Maksoud prima che i loro creatori potessero attivarli.
Una grande concentrazione di terroristi é stata inoltre accerchiata e distrutta nella Provincia di Aleppo presso Handarat, mentre scontri minori si sono avuti ad Andan, Mar'anaz, Al-Jandoul, Al-Kastelo e Ming. Diversi congegni esplosivi pesanti tra i 50 e i 100 chili sono poi stati sequestrati nella zona di Sheik Maksoud prima che i loro creatori potessero attivarli.
Impiccati in Irak quattro importanti leader terroristi! Maliki segna punti importanti contro il wahabismo sostenuto da Riyadh e Doha!
In un atto fortemente simbolico della determinazione con cui il Governo nazionale guidato dal Premier Nouri al-Maliki sta perseguendo la lotta all'insorgenza terroristica qaedista e wahabita sobillata dalle forze anti-nazionali e dagli interessi imperialistici regionali e globali di Turchia, Arabia Saudita, Israele e Usa, quattro importanti leader di formazioni estremiste sunnite arrestati negli scorsi mesi in operazioni di sicurezza nella Provincia di Anbar (al confine occidentale con la Siria) sono stati impiccati nelle scorse ore.
Tra i tre il più famigerato era certamente Munaf Abdul Rahim al-Rawi (foto sopra), un tempo chiamato "Il Governatore di Bagdad" dai suoi complici di Al-Qaeda; cacciato dalla capitale da lungo tempo era ridotto a nascondersi come un ratto nei covi qaedisti dell'Anbar, era accusato di attentati che avevano causato fino a 250 vittime.
Più volte il Primo Ministro Al-Maliki ha messo in guardia gli Irakeni riguardo al fatto che potenze filo-wahabite come Turchia, Arabia Saudita e Qatar vorrebbero destabilizzare il paese mesopotamico per diffondere meglio il caos e il terrore in Siria dove già agiscono bande terroriste da loro rifornite ed equipaggiate.
Tra i tre il più famigerato era certamente Munaf Abdul Rahim al-Rawi (foto sopra), un tempo chiamato "Il Governatore di Bagdad" dai suoi complici di Al-Qaeda; cacciato dalla capitale da lungo tempo era ridotto a nascondersi come un ratto nei covi qaedisti dell'Anbar, era accusato di attentati che avevano causato fino a 250 vittime.
Più volte il Primo Ministro Al-Maliki ha messo in guardia gli Irakeni riguardo al fatto che potenze filo-wahabite come Turchia, Arabia Saudita e Qatar vorrebbero destabilizzare il paese mesopotamico per diffondere meglio il caos e il terrore in Siria dove già agiscono bande terroriste da loro rifornite ed equipaggiate.
lunedì 1 aprile 2013
Anziano Barheini muore d'infarto sentendo le grida di dolore del figlio torturato dagli sgherri di Re Al-Khalifa!
Abdul Ghani al-Reyyes, di 66 anni, era andato alla stazione di polizia dove aveva avuto notizia che suo figlio era stato portato dopo l'arresto da parte dei giannizzeri di Re Al-Khalifa, il sanguinario tiranno che da due anni con la complicità di Sauditi, Qatarioti e Pachistani sta massacrando la popolazione dell'Isola delle Perle che ne chiede l'abdicazione e il passaggio a un regime democratico.
L'anziano, il cui figlio maggiore Hussein é stato ferito all'addome dai proiettili dei poliziotti mesi fa e che da allora ha avuto bisogno di due operazioni chirurgiche, era molto preoccupato per suo figlio Ahmed, visto che era conoscenza comune che i prigionieri politici in quel commissariato fossero normalmente soggetti a orrende torture.
Quando, nonostante le sue preghiere e le sue promesse, gli aguzzini in uniforme lo hanno cacciato dalla stazione, essi, per meschina rappresaglia, hanno iniziato a suppliziare proprio Ahmed: all'udire le grida strazianti del figlio che uscivano dalle finestre spalancate dell'edificio il vecchi cuore di Abdul Ghani non ha retto, e ha ceduto sotto il peso dello strazio.
Così é morta l'ultima vittima del regime di terrore di Manama, tollerato dal Premio Nobel Obama e dai suoi corrotti e ipocriti corifei del Mondo Occidentale; ma la Rivoluzione Barheini, come già quella Iraniana prima di essa, non si può soffocare nel sangue e nella violenza e Re Al-Khalifa lo imparerà quanto prima.
L'anziano, il cui figlio maggiore Hussein é stato ferito all'addome dai proiettili dei poliziotti mesi fa e che da allora ha avuto bisogno di due operazioni chirurgiche, era molto preoccupato per suo figlio Ahmed, visto che era conoscenza comune che i prigionieri politici in quel commissariato fossero normalmente soggetti a orrende torture.
Quando, nonostante le sue preghiere e le sue promesse, gli aguzzini in uniforme lo hanno cacciato dalla stazione, essi, per meschina rappresaglia, hanno iniziato a suppliziare proprio Ahmed: all'udire le grida strazianti del figlio che uscivano dalle finestre spalancate dell'edificio il vecchi cuore di Abdul Ghani non ha retto, e ha ceduto sotto il peso dello strazio.
Così é morta l'ultima vittima del regime di terrore di Manama, tollerato dal Premio Nobel Obama e dai suoi corrotti e ipocriti corifei del Mondo Occidentale; ma la Rivoluzione Barheini, come già quella Iraniana prima di essa, non si può soffocare nel sangue e nella violenza e Re Al-Khalifa lo imparerà quanto prima.
Surreali dichiarazioni di Musri da Gaza: "Rapporti tra Hamas e il Cairo ottimi come sempre!"
Capiamo che la 'realpolitik' ha regole ferree e a volte richiede di rilasciare con faccia convinta e seria dichiarazioni che per la loro palese assurdità farebbero scompisciare dalle risate anche il più grave e posato portavoce della TASS d'epoca breznheviana, ma a udire il contenuto dell'ultimo comunicato relato alla stampa locale e regionale dal portavoce di Hamas Mushir al-Musri verrebbe voglia di mandare in missione speciale nella Striscia il nostrano Beppe Grillo a gridare nelle orecchie dei caporioni di Hamas il suo più rauco e fragoroso: "SVEGLIAAAAA, SVEEEEGLIAAAAAAAAAHHH!" perchè chi riesca (come Musri é riuscito a fare) a definire: "ottime e cordiali" le relazioni tra l'Esecutivo di Haniyeh e quello insediato al Cairo ha chiaramente problemi di narcolessia e si é addormentato profondamente senza nemmeno accorgersene.
La dichiarazione arriva poco dopo che le forze egiziane nel Sinai hanno finito di sigillare e chiudere il duecentesimo tunnel che consentiva al ghetto palestinese assediato di Gaza di ricevere i beni necessari a sopravvivere allo strangolamento economico voluto dagli Shylock sionisti, sequestrando qualcosa come SETTANTA TONNELLATE di carburante, prezioso e vitale quanto l'acqua nella Striscia costiera.
Ogni volta che l'Egitto chiude un tunnel é come se desse uno schiaffo virtuale a Gaza, ai Palestinesi e ad Hamas dicendo: "Non ci interessa niente di voi, per noi conta solo presentarci come efficienti servitori a Usa e Israele in maniera che rinnovino a noi le condizioni di sostegno che praticavano a Mubarak, che siamo andati a sostituire solo per prendere il Potere per noi stessi: per voi non cambierà nulla sotto di noi come sotto il vecchio satrapo laicista".
Sono mesi che Hamas chiede l'apertura del varco di Rafah, l'allacciamento della rete elettrica di Gaza a quella egiziana, la creazione di una zona economica comune che elimini la necessità di dogane (e quindi tagli alla radice il bisogno di ricorrere al contrabbando. Dove sono le risposte egiziane? Quanto serve ad Hamas per capire che il Cairo, fino a che rimane in mano a Mursi e all'Ikhwan non potrà mai essere un sostituto degli aiuti ricevuti in questi ultimi anni da Damasco, Teheran ed Hezbollah???
La dichiarazione arriva poco dopo che le forze egiziane nel Sinai hanno finito di sigillare e chiudere il duecentesimo tunnel che consentiva al ghetto palestinese assediato di Gaza di ricevere i beni necessari a sopravvivere allo strangolamento economico voluto dagli Shylock sionisti, sequestrando qualcosa come SETTANTA TONNELLATE di carburante, prezioso e vitale quanto l'acqua nella Striscia costiera.
Ogni volta che l'Egitto chiude un tunnel é come se desse uno schiaffo virtuale a Gaza, ai Palestinesi e ad Hamas dicendo: "Non ci interessa niente di voi, per noi conta solo presentarci come efficienti servitori a Usa e Israele in maniera che rinnovino a noi le condizioni di sostegno che praticavano a Mubarak, che siamo andati a sostituire solo per prendere il Potere per noi stessi: per voi non cambierà nulla sotto di noi come sotto il vecchio satrapo laicista".
Sono mesi che Hamas chiede l'apertura del varco di Rafah, l'allacciamento della rete elettrica di Gaza a quella egiziana, la creazione di una zona economica comune che elimini la necessità di dogane (e quindi tagli alla radice il bisogno di ricorrere al contrabbando. Dove sono le risposte egiziane? Quanto serve ad Hamas per capire che il Cairo, fino a che rimane in mano a Mursi e all'Ikhwan non potrà mai essere un sostituto degli aiuti ricevuti in questi ultimi anni da Damasco, Teheran ed Hezbollah???
Si riaprono ufficialmente i collegamenti aerei Egitto-Iran: gli imprenditori del Cairo più lungimiranti dei politici dell'Ikhwan??
Mentre l'Egitto 'ufficiale' dell'Ikhwan musulmana, del Presidente Mursi e del Governo attualmente in carica sembra tutto proiettato a volersi confermare volenteroso e sussiegoso interlocutore di Usa, Israele e di tutto il campo imperialista, dalla Banca Mondiale all'IMF, la società civile egiziana sembra molto più interessata alle possibilità che la Rivoluzione e la caduta di Mubarak hanno aperto invece per ristabilire legami culturali, commerciali, tecnici e chissà, forse anche politici (in futuro) con la Repubblica Islamica dell'Iran che molti osservatori del Paese delle Piramidi indicano come esempio di un paese musulmano che ha saputo affrancarsi dalla perniciosa influenza occidentale e garantirsi uno spazio di autonomia e indipendenza.
A testimonianza di ciò riportiamo come nel corso del week-end pasquale per iniziativa del tycoon dei trasporti Ramy Lakah il primo Airbus battente bandiera della "Air Memphis" sia decollato dal Cairo per Teheran, ritornando nella giornata di ieri ad Aswan. Alla partenza gli unici passeggeri erano due diplomatici iraniani che hanno approfittato della finora rarissima occasione per poter tornare in patria senza dover cambiare aereo a Damasco o Bagdad (Egitto e Iran ruppero tutti i collegamenti aerei dopo la Rivoluzione Islamica del 1979), al ritorno invece l'Airbus era carico di ben 50 turisti iraniani ansiosi di visitare i classici monumenti egiziani.
Anche se non sono state pubblicate tabelle di volo certe i collegamenti Egitto-Iran della Air Memphis dovrebbero coinvolgere aeroporti 'secondari' del circuito aeronautico egiziano come Luxor, Aswan e Abu Simbel, località però 'strategiche' per il traffico turistico che sembra essere per ora il principale obiettivo di Lakah e della sua compagnia.
A testimonianza di ciò riportiamo come nel corso del week-end pasquale per iniziativa del tycoon dei trasporti Ramy Lakah il primo Airbus battente bandiera della "Air Memphis" sia decollato dal Cairo per Teheran, ritornando nella giornata di ieri ad Aswan. Alla partenza gli unici passeggeri erano due diplomatici iraniani che hanno approfittato della finora rarissima occasione per poter tornare in patria senza dover cambiare aereo a Damasco o Bagdad (Egitto e Iran ruppero tutti i collegamenti aerei dopo la Rivoluzione Islamica del 1979), al ritorno invece l'Airbus era carico di ben 50 turisti iraniani ansiosi di visitare i classici monumenti egiziani.
Anche se non sono state pubblicate tabelle di volo certe i collegamenti Egitto-Iran della Air Memphis dovrebbero coinvolgere aeroporti 'secondari' del circuito aeronautico egiziano come Luxor, Aswan e Abu Simbel, località però 'strategiche' per il traffico turistico che sembra essere per ora il principale obiettivo di Lakah e della sua compagnia.
Per nascondere i suoi crimini israhell si scatena contro la stampa indipendente: reporter irlandese ferito a Nabi Saleh!
Nel tentativo di tenere celati i suoi orrendi abusi contro la legittima popolazione palestinese il regime ebraico di invasione deve disperatamente tenere lontana ogni fonte di cronaca indipendente e non addomesticata dal potere plutocratico della Lobby sionista dell'Informazione mondiale (che schiera calibri come CNN, FOX, BBC, Reuters, France Presse, AP e altri colossi dell'informazione globale) dai luoghi dei soprusi, degli assassinii, delle torture e degli arresti arbitrari quotidianamente inflitti dalle sue forze militari e di polizia.
Quando ciò non é possibile allora i reporter e giornalisti indipendenti vanno minacciati, intimiditi o direttamente attaccati e uccisi, come é successo più di una volta negli ultimi anni e come é capitato ancora nella giornata di ieri a Nabi Saleh, dove il cameraman irlandese Tomas Donnellen, originario di Roscommon-Ballinasloe é stato centrato al braccio da un proiettile d'acciaio ricoperto di plastica.
"Non vi é dubbio che chi ha aperto il fuoco volesse chiaramente colpire me", ha dichiarato in seguito, "visto che dove mi trovavo io non vi erano manifestanti che lanciassero pietre o altri proiettili e che la mia macchina da presa e la pettorina che mi identificava come un reporter fossero chiaramente visibili".
Donnellen ha spiegato che dopo averlo ferito al braccio il soldato sionista che gli aveva sparato ha fatto per puntare nuovamente la sua arma contro di lui, e se non si fosse messo a correre verso un muro che lo ha riparato da altri colpi lo avrebbe sicuramente centrato ancora, magari al torace o alla testa (dove proiettili del genere possono facilmente risultare letali).
Quando ciò non é possibile allora i reporter e giornalisti indipendenti vanno minacciati, intimiditi o direttamente attaccati e uccisi, come é successo più di una volta negli ultimi anni e come é capitato ancora nella giornata di ieri a Nabi Saleh, dove il cameraman irlandese Tomas Donnellen, originario di Roscommon-Ballinasloe é stato centrato al braccio da un proiettile d'acciaio ricoperto di plastica.
"Non vi é dubbio che chi ha aperto il fuoco volesse chiaramente colpire me", ha dichiarato in seguito, "visto che dove mi trovavo io non vi erano manifestanti che lanciassero pietre o altri proiettili e che la mia macchina da presa e la pettorina che mi identificava come un reporter fossero chiaramente visibili".
Donnellen ha spiegato che dopo averlo ferito al braccio il soldato sionista che gli aveva sparato ha fatto per puntare nuovamente la sua arma contro di lui, e se non si fosse messo a correre verso un muro che lo ha riparato da altri colpi lo avrebbe sicuramente centrato ancora, magari al torace o alla testa (dove proiettili del genere possono facilmente risultare letali).
domenica 31 marzo 2013
Sleiman incontra il Cardinale Al-Rai e assicura: "Le elezioni si terranno come previsto con una nuova legge elettorale!"
Il Presidente libanese Michel Sleiman, impegnato nelle fitte e intense consultazioni per trarre il Paese dei Cedri fuori dalla Crisi di Governo iniziata con le dimissioni di Najib Mikati non trascura, oltre che di interrogare esponenti e portavoce delle numerosissime forze politiche dell'arco parlamentare e dei maggiori sindacati e altre parti sociali, di confrontarsi anche coi rappresentati delle numerose fedi e confessioni religiose del paese.
Oggi, dopo essersi incontrato col Patriarca Maronita di Antiochia, Cardinale Beshara al-Rai Sleiman ha dichiarato che non vi saranno rinvii nella chiamata alle urne, che si terrà quando previsto e che vedrà l'applicazione di una legge elettorale totalmente diversa da quella del 1960, la cui creazione sarà compito proprio del prossimo esecutivo.
"Legge elettorale, elezioni e combattere le ripercussioni interne della crisi siriana: ecco i tre imperativi del prossimo Governo".
Oggi, dopo essersi incontrato col Patriarca Maronita di Antiochia, Cardinale Beshara al-Rai Sleiman ha dichiarato che non vi saranno rinvii nella chiamata alle urne, che si terrà quando previsto e che vedrà l'applicazione di una legge elettorale totalmente diversa da quella del 1960, la cui creazione sarà compito proprio del prossimo esecutivo.
"Legge elettorale, elezioni e combattere le ripercussioni interne della crisi siriana: ecco i tre imperativi del prossimo Governo".
Installazione-spia posata da marò sionisti su un'isola antistante Tartous individuata e smantellata grazie a un drone iraniano!
Pensavano di aver fatto il loro lavoro a puntino gli uomini-rana della "Sayeret-13", l'unità d'elite della marina sionazista, già colpevole della strage della 'Mavi Marmara' che qualche notte fa approfittando delle condizioni atmosferiche propizie, avevano nuotato e pagaiato fino a una piccola sporgenza di roccia antistante la baia di Tartous per piazzare congegni di rilevamento in grado di monitorare il traffico delle navi russe in partenza e in arrivo per la base navale di Mosca in terra siriana. Tutti sanno che quei bastimenti portano armi e munizioni necessarie alle forze di Assad per combattere l'insorgenza mercenaria wahabita e Tel Aviv era ansiosa di monitorare e stimare quei trasferimenti per i suoi scopi di intelligence.
Lo sforzo era stato curato nei minimi dettagli, le finte rocce di resina e plastica erano state dipinte con i colori naturali del terreno e della flora locale fotografate con UAV dotati di foto- e telecamere ad altissima definizione e ciascun apparato di sorveglianza era dotato di una serie di batterie in grado di mantenerlo in funzione per molti mesi, forse per più di un anno.
Ma il gioco dello spionaggio affidato a vettori remoti senza pilota, ormai, grazie ai grandissimi passi avanti fatti in merito dalla Repubblica Islamica iraniana e per conseguenza da tutto l'Asse della Resistenza é una partita che si gioca in due e proprio mentre le industriose formichine della Marina sionista si affannavano a sistemare i loro apparecchi uno o più droni iraniani ceduti a Damasco ne osservavano il lavoro. Pochissimo tempo dopo é bastata una pattuglia della guardia costiera locale per smantellare tutto l'impianto che verrà studiato e analizzato dagli esperti sirani ma certamente anche iraniani e di Hezbollah!
A la guerre, comme a la guerre.
Ma il gioco dello spionaggio affidato a vettori remoti senza pilota, ormai, grazie ai grandissimi passi avanti fatti in merito dalla Repubblica Islamica iraniana e per conseguenza da tutto l'Asse della Resistenza é una partita che si gioca in due e proprio mentre le industriose formichine della Marina sionista si affannavano a sistemare i loro apparecchi uno o più droni iraniani ceduti a Damasco ne osservavano il lavoro. Pochissimo tempo dopo é bastata una pattuglia della guardia costiera locale per smantellare tutto l'impianto che verrà studiato e analizzato dagli esperti sirani ma certamente anche iraniani e di Hezbollah!
A la guerre, comme a la guerre.
Ennesimo 'giro di valzer' ad Amman: il reuccio ascemita inaugura un nuovo Governo tra proteste e malcontento!
Avevamo lasciato Abdallah al-Hashem di Giordania impegnato a fronteggiare la montante marea di proteste che scuotevano sempre più nel profondo il suo reame, relitto di un'epoca passata, espressione di equilibri tra gruppi tribali che nel 21esimo secolo significano ormai molto poco, assediato da una crisi economica che nel più piccolo e povero dei paesi arabi vuol dire prezzi fuori controllo per i più semplici beni di prima necessità e una corruzione sempre più rampante nel settore pubblico.
Di fronte a queste emergenze Re Abdallah, non un'aquila e certamente a disagio di fronte alle folle in rivolta (essendo abituato a pavoneggiarsi nelle sue ridicole uniformi faux-britannique davanti agli obiettivi dei rotocalchi insieme alla moglie-trofeo Rania), reagisce coattivamente sempre nello stesso modo, sciogliendo un Governo dopo l'altro e convocandone al posto uno nuovo che ovviamente, senza riforme radicali e coraggiose (che Sua Maestà non ha intenzione di concedere) non saprà che pesci pigliare e si avvierà entro pochi mesi a venire giubilato a sua volta.
L'ultimo sfortunato chiamato a occupare una poltrona tanto scomoda si chiama Abdullah Ensour e vorrebbe, a suon di draconiane misure d'austerità, assicurarsi un prestito dai vampiri del Fondo Monetario Internazionale, con cui cercare di salvare la baracca...pessima ricetta che darà certamente un pessimo risultato!
Di fronte a queste emergenze Re Abdallah, non un'aquila e certamente a disagio di fronte alle folle in rivolta (essendo abituato a pavoneggiarsi nelle sue ridicole uniformi faux-britannique davanti agli obiettivi dei rotocalchi insieme alla moglie-trofeo Rania), reagisce coattivamente sempre nello stesso modo, sciogliendo un Governo dopo l'altro e convocandone al posto uno nuovo che ovviamente, senza riforme radicali e coraggiose (che Sua Maestà non ha intenzione di concedere) non saprà che pesci pigliare e si avvierà entro pochi mesi a venire giubilato a sua volta.
L'ultimo sfortunato chiamato a occupare una poltrona tanto scomoda si chiama Abdullah Ensour e vorrebbe, a suon di draconiane misure d'austerità, assicurarsi un prestito dai vampiri del Fondo Monetario Internazionale, con cui cercare di salvare la baracca...pessima ricetta che darà certamente un pessimo risultato!