Vigliaccamente, le condizioni riguarderebbero il trasferimento e rientro in patria di Abdallah che dovrebbe avvenire "nascostamente", "di notte", senza permettere alcuna 'manifestazione pubblica e/o politica' a celebrarne la libertà; il permesso di riceverlo sarebbe accordato solo ai parenti e soltanto a quelli più stretti. Le vergognose richieste dimostrano come all'Eliseo il napoleonino Hollande si é reso conto che George Abdallah é diventato un simbolo e che il suo esempio sicuramente spronerà all'azione molti epigoni e imitatori, da qui il desiderio di liberarlo "in segreto".
Ma, come ha già indicato eloquentemente Pierre Abisaab di Al-Akhbar, Abdallah é un EROE e chi lo ha tenuto in catene per tre decenni non ha ALCUN DIRITTO di imporre queste clausole alla sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi ammiratori e sostenitori, che hanno OGNI DIRITTO di festeggiarlo e salutarlo come l'esempio che ha saputo diventare con le sue azioni, il suo coraggio, la sua abnegazione.
Pochi giorni fa Abdallah era dimenticato in un angolo della Storia e se fosse stato liberato avrebbe avuto attorno familiari e pochi amici incanutiti, adesso centinaia di giovani libanesi assediano da presso le sedi diplomatiche e culturali francesi e migliaia sono pronti a scendere in piazza per applaudirlo. Bel "coup de boomerang", M.sieur Hollande!
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