Questa eccezionale testimonianza filmata segnalataci da un nostro amico praticamente appena postata raffigura i valorosi militanti sciiti di Hezbollah, accorsi a protezione della comunità libanese presente in Siria e a sostegno dello storico alleato Bashar Assad, pilastro dell'Asse della Resistenza che da Teheran arriva a Beirut attraverso Bagdad e (appunto) Damasco, intenti a celebrare, con una cerimonia che fidiamo acquisirà nel tempo valore e significati storici, la loro vittoria a Qusayr.
I militanti del partito di Nasrallah, (si prega di notare l'uniformità e la sofisticazione dei loro equipaggiamenti, ormai ben più simili a quelli di un'armata regolare che non a quelli di una milizia guerrigliera) srotolano e rendono omaggio, baciandola, alla bandiera dell'Imam Hussein, la bandiera della Vittoria, che procedono quindi a issare sul più alto minareto della cittadina.
Mentre il drappo nero e scaratto di gonfia sotto gli auri siriaci, ogni piega del suo tessuto sembra rimandare, alto e forte nel cielo di Qusayr, lo stesso esaltante richiamo: "VITTORIA! VITTORIA! VITTORIA! AL-INTISAR! AL-INTISAR!! AL-INTISAR!!!".
sabato 8 giugno 2013
Mosca potrebbe inviare gli S-300 anche a Teheran? Gli sviluppi in Medio Oriente potrebbero spingere Putin in questo senso!
Tutti i nostri affezionati lettori saranno bene a conoscenza,visti i nostri precedenti articoli in merito, come la Repubblica Islamica dell'Iran sia stata costretta, a causa di un 'dietro-front' politico diplomatico del Cremlino di diversi anni fa, a lanciare un proprio programma indigeno di sviluppo di un sistema missilistico antiaereo di pari potenza rispetto all'S-300, che Mosca aveva prima promesso di consegnare all'Iran (dopo aver fornito il sistema missilistico a corto-medio raggio BUK).
Il progetto, che ha portato allo sviluppo del sistema Bavar-373, é quasi completato e ora, tuttavia, arriva la notizia che, dopo avere promesso (e probabilmente già iniziato) a consegnare gli S-300V a Damasco, Putin potrebbe farli arrivare anche a Teheran. La scelta ha un senso: se gli S-300V sono in mano ad Assad si può star certi che prima o poi qualche esemplare, o una copia delle specifiche tecniche arriverà anche in Iran o, al minimo, ingegneri iraniani verranno invitati a visitare e studiare le batterie siriane.
Si tratterebbe, a pensarci, del minimo che Assad potrebbe fare per ringraziare la Repubblica Islamica del sostegno senza 'se' e senza 'ma' ricevuto in questi ultimi due anni sul fronte dipolmatico, politico, economico e persino militare. Piuttosto che attendere un 'fatto compiuto' che sfugge al suo controllo, Putin preferirebbe prendere le cose in mano e, quantomeno, garantirsi la gratitudine iraniana per aver deciso di onorare (pur in ritardo) il vecchio accordo.
Si sgretola in tutta la Siria la struttura terrorista wahabita, la presa di Qusayr lascia i takfiri senza armi e rifornimenti!!
La conquista di Qusayr e del suo hinterland, con la conseguente chiusura di tutti i canali di movimento e di rifornimento di armi, equipaggiamenti e munizioni che attraverso il confine libanese mantenevano efficienti le cellule terroriste wahabite sta causando fortissimi contraccolpi non soltanto nella parte occidentale della Siria, ma anche in province molto distanti.
Si hanno notizie di disperati combattimenti tra gli ultimi rimasugli dell'insorgenza mercenaria takfira e le trionfanti truppe di Assad in numerose località delle province di Homs, ma anche di Damasco, Idlib e Hama: il fatto che spesso questi scontri si concludano con il totale sterminio dei miliziani e la morte dei loro capi dimostra come a questi fanatici ormai non resti altra scelta se non quella di perire con le armi in pugno.
Scontri armati sono stati registrati ultimamente presso Salhiyeh, Masoudiyeh e Buwayda al-Sharqiya, vicino alle fattorie di Al-Rasas (tra Harasta e Douma), a Masraba e Babyla, e anche ad Al-Ziyabiyeh. Durante i combattimenti sarebbero stati uccisi i leader wahabiti Obada Dahdouh e Noureddin Najjar,
Samir Abdullhai e Omar Sallam, nonché il capo del Gruppo Ansar al-Furat, Taher Mandil.
Si hanno notizie di disperati combattimenti tra gli ultimi rimasugli dell'insorgenza mercenaria takfira e le trionfanti truppe di Assad in numerose località delle province di Homs, ma anche di Damasco, Idlib e Hama: il fatto che spesso questi scontri si concludano con il totale sterminio dei miliziani e la morte dei loro capi dimostra come a questi fanatici ormai non resti altra scelta se non quella di perire con le armi in pugno.
Scontri armati sono stati registrati ultimamente presso Salhiyeh, Masoudiyeh e Buwayda al-Sharqiya, vicino alle fattorie di Al-Rasas (tra Harasta e Douma), a Masraba e Babyla, e anche ad Al-Ziyabiyeh. Durante i combattimenti sarebbero stati uccisi i leader wahabiti Obada Dahdouh e Noureddin Najjar,
Samir Abdullhai e Omar Sallam, nonché il capo del Gruppo Ansar al-Furat, Taher Mandil.
venerdì 7 giugno 2013
Vienna decide: "Dietro Front dal Golan!" e la forza di interposizione ONU tra Israele e Siria rimane a corto d'uomini!
Nella giornata di ieri, per poche ore, un manipolo di mercenari wahabiti rimasto tuttora a piede libero in territorio siriano, ha brevemente occupato un posto di confine sull'orlo della zona collinare del Golan illegalmente invaso da Tel Aviv nel 1967; la pronta reazione delle forze regolari siriane ha messo in fuga i militanti, ma, a seguito dell'incidente, le autorità di Vienna (che contribuiscono con oltre 300 uomini alla forza di interposizione ONU) tra Israele e Siria, hanno annunciato la loro intenzione di ritirare il prima possibile il contingente.
Nel recente passato già il contingente croato era stato precipitosamente ritirato quando era emerso che il Governo di Zagabria aveva venduto a trafficanti sauditi e qatarioti ingenti quantità di residuati bellici da importare in Siria per rifornire le bande criminali attive nel paese.
Se si sommano queste defezioni con quella poco precedente del battaglione giapponese, si vede come a presidiare una delle zone più 'calde' del Medio Oriente siano rimasti filippini, indiani e pochi altri 'caschi blu'. Se si considera che presto la zona potrebbe venire nuovamente contesa con le armi, o diventare invece teatro di una nuova guerriglia di liberazione come quella del Sud Libano il campo resta aperto alle più varie (e preoccupanti) previsioni.
Nel recente passato già il contingente croato era stato precipitosamente ritirato quando era emerso che il Governo di Zagabria aveva venduto a trafficanti sauditi e qatarioti ingenti quantità di residuati bellici da importare in Siria per rifornire le bande criminali attive nel paese.
Se si sommano queste defezioni con quella poco precedente del battaglione giapponese, si vede come a presidiare una delle zone più 'calde' del Medio Oriente siano rimasti filippini, indiani e pochi altri 'caschi blu'. Se si considera che presto la zona potrebbe venire nuovamente contesa con le armi, o diventare invece teatro di una nuova guerriglia di liberazione come quella del Sud Libano il campo resta aperto alle più varie (e preoccupanti) previsioni.
Nuovi feriti e un morto a Tripoli siriaca mentre Mohammed Kabbara perde il controllo dei criminali che ha istigato finora!
Ancora episodi di violenza nella metropoli settentrionale di Tripoli Siriaca dove, nel tentativo di forzare il cordone di sicurezza steso dall'Armee Libanaise attorno al loro 'slum' estremisti wahabiti di Bab al-Tabaneh sono riusciti a ferire due militari ma subendo essi stessi il ferimento, poi rivelatosi mortale, di un loro affiliato.
Quest'ultima appendice alle violenze che solo nel loro ultimo 'round' hanno provocato qualcosa come quaranta morti sarebbe a malapena meritevole di un trafiletto, se non arrivasse a un momento molto delicato per i rivolgimenti interni del campo filo-terrorista libanese. La galassia di miserevoli 'imam' wahabiti e dei disperati del sottoproletariato snnnita disposti a prestar loro orecchio e infervorarsi per il loro messaggio di odio nichilista infatti, finora era stata manovrata dietro le quinte da un esponente dell'Alleanza filoamericana e filosionista del 14 Marzo, il parlamentare Mohammed Kabbara.
Adesso Kabbara ha lasciato in fretta e furia Tripoli rifugiandosi a Beirut e troncando apparentemente tutti i ponti coi capi miliziani coi quali prima intratteneva rapporti: il motivo? Le minacce ricevute da questi ultimi che, stanchi di sentirsi pedine della fazione politica d'opposizione ed esasperati per la scarsità delle armi contrabbandate verso di loro, hanno deciso di dichiararsi 'indipendenti' dal controllo di Hariri e alleati...ancora una volta gli stolti che giocano con la lampada ne fanno uscire un 'genio' che non sanno più come controllare!
Desta conforto, però, la dichiarazione del cosiddetto 'sceicco' wahabita Mazen al-Mohammed che lamentandosi nella denuncia di Kabbara ha affermato: "Gli abitanti di Jabal Mohsen (sostenitori di Assad e dell'alleanza siro-libanese) hanno armi in numero e qualità che noi a Bab al Tabaneh possiamo solo sognare!". Ottima notizia, si vede che l'ADP alawita e l'SSNP hanno fatto buon lavoro a rifornire i loro seguaci nel Nord del Libano.
Quest'ultima appendice alle violenze che solo nel loro ultimo 'round' hanno provocato qualcosa come quaranta morti sarebbe a malapena meritevole di un trafiletto, se non arrivasse a un momento molto delicato per i rivolgimenti interni del campo filo-terrorista libanese. La galassia di miserevoli 'imam' wahabiti e dei disperati del sottoproletariato snnnita disposti a prestar loro orecchio e infervorarsi per il loro messaggio di odio nichilista infatti, finora era stata manovrata dietro le quinte da un esponente dell'Alleanza filoamericana e filosionista del 14 Marzo, il parlamentare Mohammed Kabbara.
Adesso Kabbara ha lasciato in fretta e furia Tripoli rifugiandosi a Beirut e troncando apparentemente tutti i ponti coi capi miliziani coi quali prima intratteneva rapporti: il motivo? Le minacce ricevute da questi ultimi che, stanchi di sentirsi pedine della fazione politica d'opposizione ed esasperati per la scarsità delle armi contrabbandate verso di loro, hanno deciso di dichiararsi 'indipendenti' dal controllo di Hariri e alleati...ancora una volta gli stolti che giocano con la lampada ne fanno uscire un 'genio' che non sanno più come controllare!
Desta conforto, però, la dichiarazione del cosiddetto 'sceicco' wahabita Mazen al-Mohammed che lamentandosi nella denuncia di Kabbara ha affermato: "Gli abitanti di Jabal Mohsen (sostenitori di Assad e dell'alleanza siro-libanese) hanno armi in numero e qualità che noi a Bab al Tabaneh possiamo solo sognare!". Ottima notizia, si vede che l'ADP alawita e l'SSNP hanno fatto buon lavoro a rifornire i loro seguaci nel Nord del Libano.
Lavrov: "Illuso chi pensa di poter ancora far dimettere Assad; l'Iran parte necessaria del vertice diplomatico sulla Siria!"
Alla luce degli ultimi sviluppi sul campo di battaglia, il Ministro degli Esteri di Putin Sergei Lavrov ha lanciato un 'altolà' alla comunità internazionale indicando quanto fuori strada siano coloro che ancora adesso sognano improbabili dimissioni del legittimo Presidente Al-Assad, ripetendo che qualunque decisione sulla politica interna della Repubblica Siriana spetta esclusivamente ai suoi cittadini, nei modi e nei tempi che rispettino i risultati delle ultime elezioni e il percorso delle riforme istituzionali già intraprese nel 2012.
Lavrov ha poi anche ripetuto che, nel quadro di una soluzione politica complessiva della crisi siriana, é necessario coinvolgere la Repubblica Islamica dell'Iran nei lavori della conferenza 'Ginevra 2', che dovrebbe tenersi di qui a poco. Escludere Teheran dal vertice, come vorrebbero fare Usa, NATO e paesi wahabiti del Golfo, sarebbe una straordinaria dichiarazione di miopia politica, visto il grande potere di influenza che l'Iran ha sul suo alleato siriano.
Il Ministro russo ha poi messo in guardia la Francia e altri paesi europei dal perseguire nei loro recenti tentativi di 'accollare' ad Assad e alle sue truppe la 'colpa' di avere usato agenti nervini nelle battaglie contro i terroristi mercenari stranieri, visto che finora, per ammissione della stessa Corte Criminale Internazionale, gli unici usi di gas tossici in Siria sono ascrivibili solo e soltanto alle formazioni terroriste.
Lavrov ha poi anche ripetuto che, nel quadro di una soluzione politica complessiva della crisi siriana, é necessario coinvolgere la Repubblica Islamica dell'Iran nei lavori della conferenza 'Ginevra 2', che dovrebbe tenersi di qui a poco. Escludere Teheran dal vertice, come vorrebbero fare Usa, NATO e paesi wahabiti del Golfo, sarebbe una straordinaria dichiarazione di miopia politica, visto il grande potere di influenza che l'Iran ha sul suo alleato siriano.
Il Ministro russo ha poi messo in guardia la Francia e altri paesi europei dal perseguire nei loro recenti tentativi di 'accollare' ad Assad e alle sue truppe la 'colpa' di avere usato agenti nervini nelle battaglie contro i terroristi mercenari stranieri, visto che finora, per ammissione della stessa Corte Criminale Internazionale, gli unici usi di gas tossici in Siria sono ascrivibili solo e soltanto alle formazioni terroriste.
giovedì 6 giugno 2013
"Scoop" della CNN "Le navi russe 'potrebbero' portare armi ad Assad!" In altre notizie: "L'acqua 'potrebbe' essere bagnata!"
La ricerca di un facile sensazionalismo col quale cercare di tener desta l'attenzione letargica di un pubblico ansioso di distrazioni dopo essere stato sottoposto a diluvi di fasulla propaganda sulla questione siriana ha portato recentemente l'emittente usa CNN a citare con clamore immotivato un rapporto del Pentagono nel quale si esprime il 'sospetto' che le navi da sbarco russe nel Mediterraneo Orientale in rotta verso il porto siriano di Tartous "potrebbero" essere cariche di armi per Assad e le sue truppe.
Ovviamente chiunque abbia letto su queste pagine la cronaca dei ripetuti attracchi in terra siriana delle potenti unità anfibie di Mosca sa benissimo come questa, lungi dall'essere una possibilità ipotetica é pressoché una certezza, visto che tali navi si prestano benissimo al trasporto non solamente di casse e container ma persino all'imbarco diretto (roll-on, roll-off) di veicoli blindati e carri armati, fondamentali per mantenere la supremazia tecnologica su terroristi e mercenari wahabiti.
Ovviamente noi di PALAESTINA FELIX speriamo che sulle tre navi diretta alla Siria vi siano anche caricati i nuovi scaglioni delle batterie missilistiche S-300V che contribuiranno a rendere lo spazio aereo di Damasco e di altre località strategiche impermeabile a qualunque tentativo sionista o NATO di attacco aereo.
Ovviamente chiunque abbia letto su queste pagine la cronaca dei ripetuti attracchi in terra siriana delle potenti unità anfibie di Mosca sa benissimo come questa, lungi dall'essere una possibilità ipotetica é pressoché una certezza, visto che tali navi si prestano benissimo al trasporto non solamente di casse e container ma persino all'imbarco diretto (roll-on, roll-off) di veicoli blindati e carri armati, fondamentali per mantenere la supremazia tecnologica su terroristi e mercenari wahabiti.
Ovviamente noi di PALAESTINA FELIX speriamo che sulle tre navi diretta alla Siria vi siano anche caricati i nuovi scaglioni delle batterie missilistiche S-300V che contribuiranno a rendere lo spazio aereo di Damasco e di altre località strategiche impermeabile a qualunque tentativo sionista o NATO di attacco aereo.
L'Asse della Resistenza combatte Usa, NATO e Israele; il traditore Mishaal in Qatar 'combatte' l'incipiente pancetta con la cyclette!
Non sempre esser grassi vuol dire essere pigri o golosi; Karl Marx era grasso perché stava seduto dodici ore al giorno nella biblioteca del British Museum a scrivere e studiare (quando non era paralizzato a letto dagli accessi d'Idradenite Suppurativa che gli causavano febbri e dolori lancinanti) ma ci si lasci dire che la foto qui riportata non testimonia certo a favore delle credenziali di 'Resistenza' di Khaled Mishaal e del suo 'nuovo' Hamas filo-qatar e filo-saudita nonché filo-ratti wahabiti in Siria.
Il dirigente di Hamas, ritratto mentre fa cyclette in un hotel a cinque stelle di Doha, sembra aver messo su parecchi chili da quando ha abbandonato Damasco e l'ospitalità (frugale ma sincera e incondizionata) che gli hanno esteso per oltre tredici anni prima Hafez Assad e poi suo figlio Bashir. Adesso Hamas (o perlomeno una sua parte) si é schierata dalla parte dei Fratelli Musulmani anti-sciiti, anti-Assad, anti-Iran e anti-Hezbollah...in una parola contro tutti coloro che negli ultimi 30 anni hanno opposto una vera Resistenza e inflitto vere sconfitte a Usa, Israele e altre potenze dell'arroganza imperialista.
Lasciamo ogni giudizio in merito ai nostri lettori!
Il dirigente di Hamas, ritratto mentre fa cyclette in un hotel a cinque stelle di Doha, sembra aver messo su parecchi chili da quando ha abbandonato Damasco e l'ospitalità (frugale ma sincera e incondizionata) che gli hanno esteso per oltre tredici anni prima Hafez Assad e poi suo figlio Bashir. Adesso Hamas (o perlomeno una sua parte) si é schierata dalla parte dei Fratelli Musulmani anti-sciiti, anti-Assad, anti-Iran e anti-Hezbollah...in una parola contro tutti coloro che negli ultimi 30 anni hanno opposto una vera Resistenza e inflitto vere sconfitte a Usa, Israele e altre potenze dell'arroganza imperialista.
Lasciamo ogni giudizio in merito ai nostri lettori!
Sceicco Qassem: "La vittoria di Qusayr é un grave colpo ai piani americani e sionisti contro la Siria!"
Il Vicesegretario-Generale del Movimento libanese Hezbollah, lo Sceicco Naim Qassem ha dichiarato che "La recente, gloriosa vittoria delle armi siriane nella zona di Quseyr ha costituito un gravissimo colpo per le ambizioni americane, sioniste e takfire", la dichiarazione é stata rilasciata dopo un incontro con il Vicepresidente del Partito Socialista della Nazione Siriana Tawfiq Mhanna (L'SSNP é diffuso sia in Libano che in Siria e caldeggia la riunificazione dei due paesi, separati dai Francesi).
"Hezbollah ha scelto di combattere in Siria per sostenere i suoi alleati storici e riconoscendo che il complotto contro Damasco é stato ordito in primis per compiacere Tel Aviv e l'entità sionista; i fatti hanno vendicato la nostra scelta dimostrando quanto sbagliato é stato il calcolo di coloro (riferimento all'Alleanza 14 Marzo di Hariri) avevano scelto di scommettere sulla sconfitta e la caduta di Assad".
Qassem ha concesso che, dopo le vittorie sui campi di battaglia, una composizione politica della situazione possa e debba essere trovata, ma solo quando le forze politiche siriane (non influenzate o manovrate da potenze straniere) di opposizione si convincano che non esiste modo di scalzare il legittimo Governo con le armi.
mercoledì 5 giugno 2013
Naufraga il tentativo inglese di far dichiarare Hezbollah 'gruppo terrorista' dall'Unione Europea!
Intrappolati nella spirale digradante della loro nazione (un tempo superbo impero, oggi piccola isoletta che vive di 'ceraunavolta', gossip e cibo-spazzatura) i politicanti inglesi dei principali schieramenti politici sono tutti alfieri di un filosionismo sclerotico e inattuale che testimonia con quanta virulenza la pasciuta 'Lobby a Sei Punte' sia riuscita ad affondare i tentacoli nel sistema di finanziamenti elettorali e nei media, ormai tutti allineati nella vulgata pro-Tel Aviv.
Per questo motivo il Ministro degli Esteri Hague si era incaricato di far inserire dall'UE il partito sciita Hezbollah nella lista delle 'organizzazioni terroriste' prendendo a pretesto l'attentato dell'anno scorso in Bulgaria contro un pullman di sionisti, attentato che, é bene ricordarlo, non ha mai trovato rivendicazioni, ma che Netanyahu per i suoi tornaconto politici, ha subito 'accollato' a Nasrallah e seguaci.
Ma il tentativo é andato a bagno quando, giustamente, la commissione europea competente ha fatto notare come esistano piste credibile che possono attribuire il fatto a cellule wahabite e qaediste, dello stesso tipo che Hezbollah sta combattendo oggi in Libano e in Siria.
Lo stesso Ministro degli Esteri libanese, Adnan Mansour, aveva annunciato che l'inserimento di Hezbollah nella lista dei 'terroristi' sarebbe stato recepito come un atto ostile al Libano, dove il movimento di Nasrallah é considerato patrimonio nazionale e scudo armato della libertà e dell'autonomia del Paese dei Cedri.
Per questo motivo il Ministro degli Esteri Hague si era incaricato di far inserire dall'UE il partito sciita Hezbollah nella lista delle 'organizzazioni terroriste' prendendo a pretesto l'attentato dell'anno scorso in Bulgaria contro un pullman di sionisti, attentato che, é bene ricordarlo, non ha mai trovato rivendicazioni, ma che Netanyahu per i suoi tornaconto politici, ha subito 'accollato' a Nasrallah e seguaci.
Ma il tentativo é andato a bagno quando, giustamente, la commissione europea competente ha fatto notare come esistano piste credibile che possono attribuire il fatto a cellule wahabite e qaediste, dello stesso tipo che Hezbollah sta combattendo oggi in Libano e in Siria.
Lo stesso Ministro degli Esteri libanese, Adnan Mansour, aveva annunciato che l'inserimento di Hezbollah nella lista dei 'terroristi' sarebbe stato recepito come un atto ostile al Libano, dove il movimento di Nasrallah é considerato patrimonio nazionale e scudo armato della libertà e dell'autonomia del Paese dei Cedri.
A Ramallah i Palestinesi di tutte le fedi si riuniscono in solidarietà con la Siria, il suo popolo e il Presidente Assad!
La popolazione di Ramallah, ha tenuto una manifestazione solidarietà con la Siria presso la chiesa di Saidit al-Bishara, “Madonna dell’Annunciazione”. I partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio in onore delle anime dei martiri ', sottolineando la loro solidarietà con il popolo della Siria, il Presidente Assad e l'Esercito regolare di fronte al complotto internazionale contro la libertà, l'autonomia, la tolleranza e la convivenza civile delle tante anime del popolo siriano.
L'Arcivescovo di Sebastia per il Patriarcato greco-ortodosso, Atallah Hanna, ha detto che chi cospira contro la Siria cospira contro la Palestina, aggiungendo che quelle persone le quali hanno svenduto la loro coscienza per un pugno di dollari sono simili a Giuda Iscariota che tradì per 30 shekel d'argento. Da parte sua, il prigioniero liberato dalle carceri sioniste, Sudqi al-Maqt, ha detto che "Siamo venuti qui dal Golan siriano occupato. Siamo i nipoti di Sultan Basha al-Atrash e siamo noi i sostenitori della resistenza."
VITTORIA! L'intero confine col Libano é stato pacificato, il fulcro della battaglia anti-wahabita si sposta a Nord di Aleppo!
Secondo quanto riportato dall'emittente televisiva Al-Ikhbariya le forze armate siriane sono ormai in completo controllo di tutta la porzione della Provincia di Homs confinante con il Libano, avendo rastrellato e messo in sicurezza tutti i centri e i villaggi della zona, specialmente quelli nei dintorni di Qusayr, dove negli ultimi giorni si é combattuta l'ultima resistenza dei gruppi wahabiti e qaedisti intrappolati in un cul-de-sac dall'abile manovra dei generali di Assad.
Le ultime raffiche sono state sparate a Shamsin, dove una colonna di terroristi takfiri cercava di guadagnare l'autostrada Homs-Damasco per mettersi al sicuro, ma é stata invece accerchiata e distrutta, a Jourt al-Shayyah e nelle zone di Wadi al-Saieh e Bab Hud. Un gruppo terrorista che invece cercava di entrare nel perimetro di Quseyr (forse per prelevare un capo o per recuperare armi abbandonate) é stato bloccato e respinto a Dhairij.
Adesso, mentre l'Ovest della Siria é pacificato e i veterani della battaglia di Qusayr potranno riposare e ricostruire le loro forze, toccherà ai loro diciottomila camerati delle unità in marcia verso il Nord di Aleppo (tra cui le truppe d'elite della Sesta Divisione Corazzata), supportati da non meno di 2500 militanti di Hezbollah, prendere in mano l'iniziativa per porre in sicurezza e sigillare definitivamente anche il confine con la Turchia.
Le ultime raffiche sono state sparate a Shamsin, dove una colonna di terroristi takfiri cercava di guadagnare l'autostrada Homs-Damasco per mettersi al sicuro, ma é stata invece accerchiata e distrutta, a Jourt al-Shayyah e nelle zone di Wadi al-Saieh e Bab Hud. Un gruppo terrorista che invece cercava di entrare nel perimetro di Quseyr (forse per prelevare un capo o per recuperare armi abbandonate) é stato bloccato e respinto a Dhairij.
Adesso, mentre l'Ovest della Siria é pacificato e i veterani della battaglia di Qusayr potranno riposare e ricostruire le loro forze, toccherà ai loro diciottomila camerati delle unità in marcia verso il Nord di Aleppo (tra cui le truppe d'elite della Sesta Divisione Corazzata), supportati da non meno di 2500 militanti di Hezbollah, prendere in mano l'iniziativa per porre in sicurezza e sigillare definitivamente anche il confine con la Turchia.
martedì 4 giugno 2013
Putin avverte i "nani" dell'UE a Ekatrinenburg: "Esiziale qualunque tentativo di intervenire con le armi contro la Siria!"
"Qualunque tentativo di intervento armato contro il Governo di Damasco sarebbe, oltre che sconsiderato e irresponsabile, inequivocabilmente votato al fallimento"; questa frase, pronunciata dal leader del Cremlino che ha resuscitato la Flotta russa del Mediterraneo e che recentemente ha ordinato alla sua portaerei ammiraglia dotata di armi nucleari di unirsi alle navi già nella zona, ha un solo e unico significato: "Intromettetevi con le armi contro la Siria e noi faremo altrettanto e non smetteremo fino a che non vi avremo visto correre verso casa con la coda tra le gambe!".
Possiamo soltanto immaginare quali siano stati i pensieri dei leader europei convocati a Ekatrinenburg per un vertice Euro-Russo nel sentire il Presidente Putin prendere così risolutamente campo a favore dell'alleato Assad. Del resto che l'attuale leader di Mosca non intendesse seguire l'atteggiamento "lassez-faire" del predecessore Medvedev che condannò Gheddafi a capitolare sotto gli ipocriti bombardamenti 'umanitari' della NATO era chiaro fin da due anni fa, da quanto regolarmente flottiglie e navi russe non hanno smesso un attimo di attraccare a Tartous rifornendo l'Esercito siriano di tutto il necessario per affrontare l'insorgenza mercenaria dei seguaci di Al-Qaeda.
Il Presidente russo ha anche difeso la scelta di dotare la Siria dei promessi sistemi missilistici S-300V, chiarendo: "Sono armi molto affidabili che mirano a stabilizzare la regione scoraggiando aggressioni e incursioni proditorie, come quelle che recentemente si sono verificate".
Possiamo soltanto immaginare quali siano stati i pensieri dei leader europei convocati a Ekatrinenburg per un vertice Euro-Russo nel sentire il Presidente Putin prendere così risolutamente campo a favore dell'alleato Assad. Del resto che l'attuale leader di Mosca non intendesse seguire l'atteggiamento "lassez-faire" del predecessore Medvedev che condannò Gheddafi a capitolare sotto gli ipocriti bombardamenti 'umanitari' della NATO era chiaro fin da due anni fa, da quanto regolarmente flottiglie e navi russe non hanno smesso un attimo di attraccare a Tartous rifornendo l'Esercito siriano di tutto il necessario per affrontare l'insorgenza mercenaria dei seguaci di Al-Qaeda.
Il Presidente russo ha anche difeso la scelta di dotare la Siria dei promessi sistemi missilistici S-300V, chiarendo: "Sono armi molto affidabili che mirano a stabilizzare la regione scoraggiando aggressioni e incursioni proditorie, come quelle che recentemente si sono verificate".
A Sidone sfugge ai sicari un chierico sunnita pro-Hezbollah, i wahabiti cercano di istigare l'odio settario in Libano!
Lo Sceicco Maher Hammoud é uno di quei saggi ed equilibrati religiosi sunniti che vedono chiaramente come il wahabismo rozzo e ignorante dei takfiri esaltati di Bab al-Tabaneh e di Tripoli Siriaca non abbia niente a che fare col vero Islam e non sia altro che un o strumento in mano ai nemici del Mondo Arabo e del Mondo Musulmano per istigare violenza intestina tra sciiti e sunniti, in omaggio all'adagio imperialista del "Divide et Impera".
Per questo motivo, nella giornata di ieri, attentatori per adesso ignoti hanno aperto il fuoco su di lui mentre, alle prime luci del mattino, si recava come ogni giorno presso la moschea di Imam al-Quds, nella città di Sidone, dove lo Sceicco lavora e predica.
Immediata la sdegnosa reazione della Divisione Media di Hezbollah che, rallegrandosi del fallimento dell'attentato, ha lodato lo Sceicco come "una grande figura araba e islamica, da sempre senza alcuna ambiguità schierata a favore dei valori della Resistenza".
Augurandosi che "Lo Sceicco Hammoud rimanga a lungo sulla scena pubblica a sostenere con la sua voce e i suoi dotti argomenti le ragioni dell'unità tra tutti i musulmani" Hezbollah ha auspicato che le forze di sicurezza libanesi riescano presto a individuare e punire i responsabili del codardo attacco, dicendosi disposto a cooperare con le autorità dello Stato.
Gli atti di violenza settaria, orchestrati con la complicità della parte politica filosaudita e filoamericana dell'Alleanza 14 marzo, sono aumentati esponenzialmente in Libano da quando Hezbollah ha iniziato ad intervenire sempre più direttamente nell'arena siriana a favore del Governo di Assad, pilastro dell'Asse della Resistenza antisionista e anti-imperialista.
Immediata la sdegnosa reazione della Divisione Media di Hezbollah che, rallegrandosi del fallimento dell'attentato, ha lodato lo Sceicco come "una grande figura araba e islamica, da sempre senza alcuna ambiguità schierata a favore dei valori della Resistenza".
Augurandosi che "Lo Sceicco Hammoud rimanga a lungo sulla scena pubblica a sostenere con la sua voce e i suoi dotti argomenti le ragioni dell'unità tra tutti i musulmani" Hezbollah ha auspicato che le forze di sicurezza libanesi riescano presto a individuare e punire i responsabili del codardo attacco, dicendosi disposto a cooperare con le autorità dello Stato.
Gli atti di violenza settaria, orchestrati con la complicità della parte politica filosaudita e filoamericana dell'Alleanza 14 marzo, sono aumentati esponenzialmente in Libano da quando Hezbollah ha iniziato ad intervenire sempre più direttamente nell'arena siriana a favore del Governo di Assad, pilastro dell'Asse della Resistenza antisionista e anti-imperialista.
Si sgretola il fronte dei 'ratti' wahabiti tra accuse incrociate e recriminazioni mentre le truppe di Assad avanzano ancora!
"Commissione Generale per la Rivoluzione Siriana" é una delle molte sigle roboanti e variopinte che si nascondono dietro la facciata dell'SNC, il policefalo organismo messo insieme da CIA, NATO e Mossad per 'coordinare' le attività terroristiche contro Assad, il suo legittimo Governo e il vero popolo siriano a lui fedele; in realtà di 'siriano' tale commissione non ha proprio niente, essendo composta da oriundi americani di terza e quarta generazione che non hanno nessun contatto e nessun legame col paese che pretenderebbero 'rappresentare' e che in realtà vorrebbero soltanto prostituire ai desideri di Washington e Tel Aviv.
Orbene, recentemente questa Commissione Generale si é ritirata dal 'Consiglio Nazionale Siriano' (SNC) accusandolo di avere 'sperperato tempo e risorse in iniziative personalistiche di rappresentanti che si sono pavoneggiati coi media'; contemporaneamente Yezid Sayigh 'pundit' del think tank imperialista Canergie per il Medio Oriente ha definito 'disperata' la situazione sul terreno delle bande terroriste attive in Siria.
"Alcuni osservatori vorrebbero legare la crisi dei militanti anti-Assad all'intervento di Hezbollah nella battaglia di Qusayr, ma costoro dimenticano che già prima dell'arrivo oltreconfine dei miliziani libanesi l'Esercito siriano era all'offensiva su tutti i fronti: ripulendo la provincia di Damasco, isolando Daraa nel Sud del paese, riprendendo il controllo di arterie stradali fondamentali tra Hama e Aleppo, rompendo l'assedio di Wadi Deif".
Orbene, recentemente questa Commissione Generale si é ritirata dal 'Consiglio Nazionale Siriano' (SNC) accusandolo di avere 'sperperato tempo e risorse in iniziative personalistiche di rappresentanti che si sono pavoneggiati coi media'; contemporaneamente Yezid Sayigh 'pundit' del think tank imperialista Canergie per il Medio Oriente ha definito 'disperata' la situazione sul terreno delle bande terroriste attive in Siria.
"Alcuni osservatori vorrebbero legare la crisi dei militanti anti-Assad all'intervento di Hezbollah nella battaglia di Qusayr, ma costoro dimenticano che già prima dell'arrivo oltreconfine dei miliziani libanesi l'Esercito siriano era all'offensiva su tutti i fronti: ripulendo la provincia di Damasco, isolando Daraa nel Sud del paese, riprendendo il controllo di arterie stradali fondamentali tra Hama e Aleppo, rompendo l'assedio di Wadi Deif".
lunedì 3 giugno 2013
A Istanbul vanno a fuoco vessilli wahabiti e l'hotel degli 'amici della Siria', nel mirino la politica estera di Erdogan!
Mentre ancora i media italioti (e itaglioni) si 'baloccano' con amenità riguardo l'arrivo in Turchia della 'primavera araba' o cercano di motivare quattro giorni di dimostrazioni violentissime in tutto il paese con le "leggi antibirra" che Erdogan meditava di promulgare fino a poco tempo fa noi della redazione di "Palaestina Felix" siamo stati raggiunti in queste ore da foto INEQUIVOCABILI che mostrano come l'obiettivo della rabbia popolare sia l'intera svolta politica di Erdogan negli ultimi due anni, in primo luogo il voltafaccia tragicomico verso la Siria che vide il vicino di Ankara passare dalla politica estera degli 'zero problemi' a un interventismo raffazzonato e caotico che ha quasi causato più danni alla Turchia che alla Siria stessa (vedi ad esempio i recenti attentati a Reyhanli in Provincia di Alessandretta).
In primo luogo, vediamo questa instantanea di manifestanti TURCHI in TURCHIA, che sventolano una bandiera SIRIANA mentre DANNO FUOCO allo straccio wahabita simbolo dei terroristi takfiri coccolati e riforniti da Erdogan e soci; già questa foto é molto potente e indicativa, ma potrebbe essere solo un caso isolato, quindi passiamo oltre...
...e vediamo come i manifestanti a Istanbul si siano preoccupati di DARE FUOCO all'hotel "Adile Sultan Palace" nel quartiere di Kandilli, famigerato come luogo di riunione dei finanziatori dei terroristi antisiriani. Questa scelta di un obiettivo simbolico della politica estera di Erdogan NON PUO' essere casuael e testimonia come il rifiuto delle politice filoimperialiste messe in atto dal Premier turco dal 2011 in avanti sia una componente FONDAMENTALE del movimento di piazza contro di lui.
In primo luogo, vediamo questa instantanea di manifestanti TURCHI in TURCHIA, che sventolano una bandiera SIRIANA mentre DANNO FUOCO allo straccio wahabita simbolo dei terroristi takfiri coccolati e riforniti da Erdogan e soci; già questa foto é molto potente e indicativa, ma potrebbe essere solo un caso isolato, quindi passiamo oltre...
...e vediamo come i manifestanti a Istanbul si siano preoccupati di DARE FUOCO all'hotel "Adile Sultan Palace" nel quartiere di Kandilli, famigerato come luogo di riunione dei finanziatori dei terroristi antisiriani. Questa scelta di un obiettivo simbolico della politica estera di Erdogan NON PUO' essere casuael e testimonia come il rifiuto delle politice filoimperialiste messe in atto dal Premier turco dal 2011 in avanti sia una componente FONDAMENTALE del movimento di piazza contro di lui.
I servizi segreti iraniani smantellano una rete di agenti sauditi e del Mossad che si preparavano a sabotare le elezioni!
Un nuovo brillante successo del controspionaggio di Teheran si é risolto nella scoperta e nella cattura di dodici persone reclutate con una operazione combinata di Mossad sionista e dei servizi segreti di Riyadh che si stavano preparando a una serie di attacchi violenti con congegni esplosivi da tenersi in concomitanza con le prossime elezioni presidenziali del 14 giugno.
Fonti del Ministero dell'Intelligence confermano che, oltre agli attacchi contro sedi elettorali, il gruppo stava anche preparandosi ad attentare alla vita di personaggi illustri delle minoranze etniche e religiose presenti nel territorio della Repubblica Islamica, allo scopo di fomentare dissidi e frizioni a sfondo settario.
Il controspionaggio iraniano negli ultimi anni si é mostrato sempre più abile a contrastare le trame delle potenze arroganti imperialiste e sioniste contro l'autonomia e l'indipendenza della Repubblica Islamica, come già dimostravano gli arresti contro i responsabili degli attentati contro il programma nucleare iraniano.
Fonti del Ministero dell'Intelligence confermano che, oltre agli attacchi contro sedi elettorali, il gruppo stava anche preparandosi ad attentare alla vita di personaggi illustri delle minoranze etniche e religiose presenti nel territorio della Repubblica Islamica, allo scopo di fomentare dissidi e frizioni a sfondo settario.
Il controspionaggio iraniano negli ultimi anni si é mostrato sempre più abile a contrastare le trame delle potenze arroganti imperialiste e sioniste contro l'autonomia e l'indipendenza della Repubblica Islamica, come già dimostravano gli arresti contro i responsabili degli attentati contro il programma nucleare iraniano.
Nuovi trionfi siriani a Dabaa e Kfernan, mentre Hezbollah elimina almeno 20 takfiri vicino a Baalbek!
Dopo avere ripulito e assicurato tutta l'area di Al-Qusayr nell'Ovest della Provincia di Homs vicino al confine con il Libano le truppe dell'Esercito Arabo Siriano si sono impegnate a mantenere saldo il perimetro della zona e a estenderlo a Nord in direzione delle zone costiere di Tartous e Latakia, mantenendo aperti i collegamenti stradali con il litorale. Nell'ambito di queste operazioni é stato conquistato il villaggio di Dabaa.
Contemporaneamente, nel villaggio di Kfernan, una cellula terrorista che cercava di spingersi nel perimetro liberato dalle forze siriane é stata bloccata, accerchiata e distrutta: l'analisi dei cadaveri e degli equipaggiamenti dopo lo scontro ha permesso di accertare che, anche in questo caso, il gruppo era completamente composto da mercenari wahabiti stranieri, a conferma di come l'insorgenza terroristica sia un fenomeno completamente alieno alla società siriana.
Dall'altra parte del confine, nelle campagne attorno a Baalbek, sono stati invece i militanti di Hezbollah a distruggere un gruppo terroristico di takfiri che cercavano di attraversare il confine per recarsi in Siria. Almeno venti terroristi sono stati uccisi senza nessuna perdita tra gli uomini di Nasrallah. Molti dei morti provenivano dai quartieri sunniti di Tripoli Siriaca.
Contemporaneamente, nel villaggio di Kfernan, una cellula terrorista che cercava di spingersi nel perimetro liberato dalle forze siriane é stata bloccata, accerchiata e distrutta: l'analisi dei cadaveri e degli equipaggiamenti dopo lo scontro ha permesso di accertare che, anche in questo caso, il gruppo era completamente composto da mercenari wahabiti stranieri, a conferma di come l'insorgenza terroristica sia un fenomeno completamente alieno alla società siriana.
Dall'altra parte del confine, nelle campagne attorno a Baalbek, sono stati invece i militanti di Hezbollah a distruggere un gruppo terroristico di takfiri che cercavano di attraversare il confine per recarsi in Siria. Almeno venti terroristi sono stati uccisi senza nessuna perdita tra gli uomini di Nasrallah. Molti dei morti provenivano dai quartieri sunniti di Tripoli Siriaca.
domenica 2 giugno 2013
Ritorna nel Mediterraneo Orientale dopo diciotto mesi la portaerei russa Ammiraglio Kutsnezov!!
A un anno e mezzo dalla sua prima apparizione di fronte alle coste siriane l'imponente sagoma della portaerei russa Admiral Kutsnezov si prepara a tornare nell'area, come annunciato dal Comandante supremo della marina di Mosca, Ammiraglio Viktor Chirkov all'agenzia Interfax.
L'unità, appartenente alla Flotta del Mare del Nord, si unirà alle navi della Flotta del Mar Nero già presenti tra Cipro e la Siria e prenderà parte con il suo squadrone di caccia navali a manovre ed esercitazioni in compagnia delle unità sorelle, proiettando la potenza non solo dei suoi aerei imbarcati, ma anche dei suoi missili nucleari (i cui pozzi di lancio sono inseriti ingegnosamente nello stesso ponte di volo), testimonianza ultima della serietà con cui Vladimir Putin intende proteggere l'alleato Presidente Assad da ogni velleità interventistica americana, NATO e sionista.
La 'Ammiraglio Kutsnezov', con i suoi oltre duemila uomini di equipaggio, é l'ammiraglia della flotta russa e l'unica portaerei attualmente in forza ad essa.
L'unità, appartenente alla Flotta del Mare del Nord, si unirà alle navi della Flotta del Mar Nero già presenti tra Cipro e la Siria e prenderà parte con il suo squadrone di caccia navali a manovre ed esercitazioni in compagnia delle unità sorelle, proiettando la potenza non solo dei suoi aerei imbarcati, ma anche dei suoi missili nucleari (i cui pozzi di lancio sono inseriti ingegnosamente nello stesso ponte di volo), testimonianza ultima della serietà con cui Vladimir Putin intende proteggere l'alleato Presidente Assad da ogni velleità interventistica americana, NATO e sionista.
La 'Ammiraglio Kutsnezov', con i suoi oltre duemila uomini di equipaggio, é l'ammiraglia della flotta russa e l'unica portaerei attualmente in forza ad essa.
"Per un parco Recep perse la cappa!" Il neo-ottomanesimo di Erdogan e Davutoglu naufraga tra le proteste di Piazza Taksim!
Da ormai diversi giorni si susseguono gli scontri a Istanbul, dapprima nella storica piazza Taksim, poi anche in altre zone della grande metropoli sul Bosforo, a causa della perdita di controllo di una serie di manifestazioni che, iniziate per protestare contro la demolizione di un parco pubblico per la creazione di uno shop center con parcheggio, si sono rapidamente trasformate in una violenta contestazione 'tout court' della premiership di Erdogan. Come un Primo Ministro come Erdogan sia potuto passare da una trionfale rielezione a maggioranza assoluta a questa grave impasse lo si può capire solamente seguendo la disastrosa sequela di iniziative servili e filo-imperialiste che ha preso negli ultimi due anni, accettando lo schieramento sul suo territorio di radar NATO 'anti-Iran', immischiandosi nella vicenda siriana sostenendo tagliagole e terroristi wahabiti, accettando una frettolosa 'conciliazione' con Israele per la questione della 'Mavi Marmara' dopo che la precedente intransigenza lo aveva reso il beniamino del Medio Oriente.
Queste iniziative fallimentari hanno sgretolato il sostegno amplissimo di cui godeva il partito 'AK' all'interno della società turca, facendo rifluire una parte del consenso popolare verso quei partiti che non avevano smesso di opporsi a Erdogan anche durante l'alta marea dei suoi successi elettorali. Un'altra volta si ha la prova provata che non si possa trattenere a lungo il favore dell'opinione pubblica quando ci si renda burattini e agenti prossimi degli interessi imperialisti e sionisti.
Queste iniziative fallimentari hanno sgretolato il sostegno amplissimo di cui godeva il partito 'AK' all'interno della società turca, facendo rifluire una parte del consenso popolare verso quei partiti che non avevano smesso di opporsi a Erdogan anche durante l'alta marea dei suoi successi elettorali. Un'altra volta si ha la prova provata che non si possa trattenere a lungo il favore dell'opinione pubblica quando ci si renda burattini e agenti prossimi degli interessi imperialisti e sionisti.
Droni con tecnologia iraniana in Venezuela contro criminali, narcos e tentativi golpisti 'made in usa'!!
Mentre i droni imperialisti e sionisti solcano i cieli massacrando civili innocenti senza che nessuna 'Corte Internazionale' istituisca processi per crimini di guerra a carico dei loro piloti e controllori (si sa, sono 'crimini di guerra' solo se lo decidono le prefiche ipocrite e asservite del "dirittoumanesimo" occidentalista) i velivoli senza pilota dell'Asse della Resistenza aiutano le giovani democrazie socialiste della Latinoamerica a controllare le attività di criminali, narcotraficantes, e, eventualmente, a tenere sotto traccia possibili attività golpiste istigate dalla CIA e da Washington.
Queste infatti saranno le missioni degli UAV per il cui sviluppo Teheran ha aiutato Caracas e che, con una speciale cerimonia officiata dal successore di Chavez in persona, Nicolas Maduro, sono stati svelati alla stampa e inaugurati proprio questo week-end.
Rinominati 'Arpia' dai venezuelani, i droni Made in Iran sono in grado di incrociare a 3000-4000 metri d'altezza in un raggio di diverse centinaia di chilometri. L'industria della Difesa iraniana ha svelato molti modelli di drone senza pilota negli ultimi anni: dagli 'Ababil', ai 'Karrar', fino ai più recenti 'Hamaseh'.
Queste infatti saranno le missioni degli UAV per il cui sviluppo Teheran ha aiutato Caracas e che, con una speciale cerimonia officiata dal successore di Chavez in persona, Nicolas Maduro, sono stati svelati alla stampa e inaugurati proprio questo week-end.
Rinominati 'Arpia' dai venezuelani, i droni Made in Iran sono in grado di incrociare a 3000-4000 metri d'altezza in un raggio di diverse centinaia di chilometri. L'industria della Difesa iraniana ha svelato molti modelli di drone senza pilota negli ultimi anni: dagli 'Ababil', ai 'Karrar', fino ai più recenti 'Hamaseh'.
Laboratorio terrorista scoperto in Irak preparava fosgene e sarin per i wahabiti in Siria!!
Ancora una volta grazie agli sforzi dei paesi dell'Asse della Resistenza si capisce come l'attacco in atto contro la Siria non sia affatto una 'rivoluzione' ma il risultato di un profondo e ramificato complotto che vede l'Occidente arrogante, imperialista e sionista, usare come burattini contro Assad e il suo popolo tutti i cosiddetti 'estremisti islamici' foraggiati e cresciuti dagli anni '80 in poi per portare instabilità e terrore dove decidono Cia, Mossad, Washington e Tel Aviv.
La grande operazione antiterrorismo lanciata in quest'ultima settimana dal presidente irakeno Nouri al Maliki, dopo aver portato alla cattura di uno dei massimi leader qaedisti del Medio Oriente, ha ottenuto un altro importantissimo successo con il recente smantellamento di un laboratorio chimico terrorista in cui venivano sintetizzati fosgene e sarin per i mercenari wahabiti attivi in Siria.
Abbiamo già segnalato come, per tentare di accusare il Governo legittimo di Assad di uso di armi chimiche, i miliziani di Al-Nusra e Al-Qaeda in Siria siano stati forniti di granate a gas nervino, che dovevano fornire l'alibi per un intervento militare NATO; per fortuna tale complotto é stato portato avanti così male che persino le prefiche ipocrite dell'ONU e del cosiddetto 'Tribunale Internazionale' hanno dovuto ammettere che gli unici a usare gas tossico in Siria erano i terroristi stranieri.
La grande operazione antiterrorismo lanciata in quest'ultima settimana dal presidente irakeno Nouri al Maliki, dopo aver portato alla cattura di uno dei massimi leader qaedisti del Medio Oriente, ha ottenuto un altro importantissimo successo con il recente smantellamento di un laboratorio chimico terrorista in cui venivano sintetizzati fosgene e sarin per i mercenari wahabiti attivi in Siria.
Abbiamo già segnalato come, per tentare di accusare il Governo legittimo di Assad di uso di armi chimiche, i miliziani di Al-Nusra e Al-Qaeda in Siria siano stati forniti di granate a gas nervino, che dovevano fornire l'alibi per un intervento militare NATO; per fortuna tale complotto é stato portato avanti così male che persino le prefiche ipocrite dell'ONU e del cosiddetto 'Tribunale Internazionale' hanno dovuto ammettere che gli unici a usare gas tossico in Siria erano i terroristi stranieri.