Oltre 45mila profughi siriani che avevano dovuto allontanarsi dalle loro case a causa delle attività terroristiche dei mercenari wahabiti controllati da Washington, Tel Aviv, Parigi, Ankara, Riyadh e Doha hanno riattraversato il confine Siro-Giordano rientrando in patria dopo mesi di esilio forzato. Più precisamente sono stati finora 45.865 a rientrare nelle loro case e ogni giorno vengono seguiti da un numero variabile tra le 300 e le 400 persone.
Queste sono le cifre ufficiali fornite dal Colonnello Zaher abu Shehab, che supervisiona il campo di Zaatari, in Giordania e sono suffragate dalla testimonianza dell'inviata ONU Melissa Fleming, che ha confermato come le recenti vittorie dell'Esercito Siriano a Daraa e dintorni abbiano reso possibile questo lusinghiero risultato, facendo sperare per una prossima soluzione del problema dei rifugiati siriani in Giordania.
Bisogna notare che per tutto il periodo della loro permanenza nel regno ascemita i cittadini siriani siano rimasti ferocemente fedeli al loro Governo e al loro presidente, facendo scoppiare vere e proprie sommosse quando, nel tentativo di convertire alcuni di loro alla causa anti-Assad, agenti NATO e sauditi avevano cercato di fare propaganda all'interno del campo.
Ottima notizia.
RispondiEliminaE nel mentre Obama fa lo gnorri dicendo che in Siria "sono state usate armi chimiche". Il che è vero! Ma chi le ha usate? Obama fa il finto tondo e pensa di prendere in giro tutto il Mondo? Le hanno usate propriamente i suoi amici, tramite la benevola complicità dei Turchi. Tali accuse sono da manuale e davvero fanno venire il voltastomaco...
RispondiEliminaEh ma Obanana deve stare molto attento a quello che farà in futuro. Perchè ci sono Russia, Iran e Cina, che non vogliono più ASSOLUTAMENTE, che la NATO e gli USA continuino a fare i loro comodi nell'area del Medio-Oriente.
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