L'Undicesima Divisione Corazzata dell'Esercito Siriano ha conseguito due importantissime vittorie nel Governatorato di Idlib dove é riuscita a sloggiare i takfiri di Al-Nusra e del 'Fronte Islamico' da Campo Al-Jazeer e dal villaggio di Kafr Shalaaya.
Questi risultati arrivano ESATTAMENTE nel modo e nella maniera che avevamo preconizzato quando facevamo la cronaca degli scontri 'fratricidi' tra mercenari takfiri di diverse organizzazioni, che avevano portato il Fronte Nusra e in minor misura il Fronte Islamico a cannibalizzare le posizioni e catturare arsenali e rifornimenti mandati da Obama ai suoi burattni dell'SRF.
Non per vantare doti profetiche, ma ci voleva veramente pochissimo a capire che una volta finita la lotta intestina tra i vari gruppi terroristi l'Esercito Siriano avrebbe fatto molto presto a far valere la sua preponderante forza numerica e di firepower e spazzare via i malconci 'vincitori' della contesa.La stessa cosa che avveniva nell'acquario di Blofeld con i Pesci-Guerriero del Siam nell'introduzione di "Dalla Russia con Amore". L'operazione di riconquista delle due località è stata portata a termine con l'aiuto della milizia popolare NDF e delle Brigate Baath.
sabato 15 novembre 2014
Hezbollah starebbe ricostituendo le sue unità di non-sciiti! Verità o solita propaganda saudita??
Il movimento sciita di Resistenza Hezbollah starebbe reclutando militanti cristiani ortodossi, drusi e di altre religioni per combattere in Siria i terroristi takfiri e wahabiti dell'ISIS e di altre organizzazioni come il Fronte Al-Nusra e gruppi similari.
La notizia é apparsa finora solamente sul quotidiano sunnita filosaudita 'Daily Star' e sulla rete satellitare di Riyadh Al-Arabiya, megafono ufficiale della propaganda di Casa Saoud.
Può esserci qualcosa di vero? Nel momento più intenso della lotta contro l'occupazione sionista del Sud del Libano e la milizia collaborazionista dell'SLA Hezbollah formò effettivamente dei quadri di volontari cristiani e di altre minoranze detti 'Brigate di Resistenza Nazionale', queste foto lo testimoniano.
Quindi diamo a questa notizia il beneficio del dubbio. Hezbollah fa benissimo ad aumentare il più possibile le sue forze specie nel caso che netanyahoo perda le staffe e decida di attaccare il Libano per cercare di indebolire il sostegno di Nasrallah alla Siria di Assad. D'altra parte questa potrebbe essere una voce falsa (e il fatto che nessun altro outlet se non quelli smaccatamente filosauditi lo fa pensare) messa in giro per suscitare l'odio dei sunniti estremisti verso tutte le altre minoranze del Medio Oriente.
La notizia é apparsa finora solamente sul quotidiano sunnita filosaudita 'Daily Star' e sulla rete satellitare di Riyadh Al-Arabiya, megafono ufficiale della propaganda di Casa Saoud.
Può esserci qualcosa di vero? Nel momento più intenso della lotta contro l'occupazione sionista del Sud del Libano e la milizia collaborazionista dell'SLA Hezbollah formò effettivamente dei quadri di volontari cristiani e di altre minoranze detti 'Brigate di Resistenza Nazionale', queste foto lo testimoniano.
Quindi diamo a questa notizia il beneficio del dubbio. Hezbollah fa benissimo ad aumentare il più possibile le sue forze specie nel caso che netanyahoo perda le staffe e decida di attaccare il Libano per cercare di indebolire il sostegno di Nasrallah alla Siria di Assad. D'altra parte questa potrebbe essere una voce falsa (e il fatto che nessun altro outlet se non quelli smaccatamente filosauditi lo fa pensare) messa in giro per suscitare l'odio dei sunniti estremisti verso tutte le altre minoranze del Medio Oriente.
Hamas a lutto per la dipartita di Muhammed Taha, co-fondatore e leader storico del Movimento!!
L'ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam, tramite il loro outlet informatico ufficiale, hanno dato la notizia della scomparsa, all'età di 77 anni, di Muhammed Taha, uno dei sette fondatori del Movimento musulmano di Resistenza.
Taha si é spento dopo una "lunga e dolorosa malattia" sulla cui natura, tuttavia, il comunicato non si addentra in spiegazioni; quando nel 2003 era stato rapito dalle forze sioniste di occupazione di Gaza (all'epoca la lotta di Hamas non aveva ancora liberato la Striscia dalle presenze ebraiche), che ne distrussero la casa e lo ferirono (oltre ad uccidere otto civili tra cui una donna incinta di nove mesi).
Il suo rilascio era stato ottenuto anche a causa delle sue condizioni cardiache, forse sono state queste, infine, ad aver ragione della sua fibra.
Taha viveva nel campo profughi di Burej e aveva cinque figli, uno dei quali, Ayman Taha, é stato assistente e collaboratore del grande Mohammed Deif ed é tuttora impegnato nel Movimento Hamas.
Il fatto che l'annuncio della sua morte sia stato dato dalle Brigate Qassam ha un alto valore simbolico nella politica interna di Hamas, visto che Taha é sempre stato un sostenitore della lotta armata e aveva aspramente criticato la 'svolta' filo-qatariota voluta da Khaled Mishaal e Moussa abu Marzouk.
Taha si é spento dopo una "lunga e dolorosa malattia" sulla cui natura, tuttavia, il comunicato non si addentra in spiegazioni; quando nel 2003 era stato rapito dalle forze sioniste di occupazione di Gaza (all'epoca la lotta di Hamas non aveva ancora liberato la Striscia dalle presenze ebraiche), che ne distrussero la casa e lo ferirono (oltre ad uccidere otto civili tra cui una donna incinta di nove mesi).
Il suo rilascio era stato ottenuto anche a causa delle sue condizioni cardiache, forse sono state queste, infine, ad aver ragione della sua fibra.
Taha viveva nel campo profughi di Burej e aveva cinque figli, uno dei quali, Ayman Taha, é stato assistente e collaboratore del grande Mohammed Deif ed é tuttora impegnato nel Movimento Hamas.
Il fatto che l'annuncio della sua morte sia stato dato dalle Brigate Qassam ha un alto valore simbolico nella politica interna di Hamas, visto che Taha é sempre stato un sostenitore della lotta armata e aveva aspramente criticato la 'svolta' filo-qatariota voluta da Khaled Mishaal e Moussa abu Marzouk.
Gli Sciiti Houthi cacciano Al-Qaeda dalla zona di Khobza usando i lanciarazzi 'Katyusha' e l'artiglieria!!
Ancora buone notizie dallo Yemen dove oramai i combattenti sciiti di Ansarullah sembrano proprio avere "ingranato la quarta" e procedere inesorabilmente alla bonifica di ogni angolo di 'Arabia Felix' sotto il loro controllo dall'infestazione qaedista foraggiata dai petrodollari di Riyadh e usata dal Nobel per la Guerra di Washington come scusa per riempire di droni e robot-assassini i suoi cieli.
Questa volta i militanti Houthi hanno scacciato i lacché di Casa Saoud dall'area di Khobza, nei dintorni della città di Radaa, dopo un intensissimo combattimento che li ha visti ricorrere a lanciarazzi multipli di tipo 'Grad' (colloquialmente noti come 'Katyushe', per l'associazione col più classico modello di MRL russo della 2a Guerra Mondiale) e all'artiglieria pesante.
Questo dimostra due cose: prima di tutto che il livello medio di 'alfabetizzazione militare' di Ansarullah si é alzato drammaticamente visto che per usare correttamente questi armamenti pesanti non bastano lo zelo e la buona volontà (vedi i takfiri in Siria e Irak che si ammazzano a dozzine quando cercano di usare qualche mezzo sottratto agli Eserciti regolari). Secondariamente che almeno una parte dell'Esercito yemenita é passato a sostenere attivamente la milizia sciita.
I terroristi wahabiti, messi in fuga dal torrente di fuoco, si sono rifugiati nella zona di Yakla, sul confine con la Provincia di Marib.
Questa volta i militanti Houthi hanno scacciato i lacché di Casa Saoud dall'area di Khobza, nei dintorni della città di Radaa, dopo un intensissimo combattimento che li ha visti ricorrere a lanciarazzi multipli di tipo 'Grad' (colloquialmente noti come 'Katyushe', per l'associazione col più classico modello di MRL russo della 2a Guerra Mondiale) e all'artiglieria pesante.
Questo dimostra due cose: prima di tutto che il livello medio di 'alfabetizzazione militare' di Ansarullah si é alzato drammaticamente visto che per usare correttamente questi armamenti pesanti non bastano lo zelo e la buona volontà (vedi i takfiri in Siria e Irak che si ammazzano a dozzine quando cercano di usare qualche mezzo sottratto agli Eserciti regolari). Secondariamente che almeno una parte dell'Esercito yemenita é passato a sostenere attivamente la milizia sciita.
I terroristi wahabiti, messi in fuga dal torrente di fuoco, si sono rifugiati nella zona di Yakla, sul confine con la Provincia di Marib.
venerdì 14 novembre 2014
Putin si attrezza per la 'guerra economica' contro Obama e i suoi schiavi: acquisto record di 55 tonnellate d'oro per Mosca!!
Abbiamo notato un vivissimo interesse di voi lettori nel recente articolo sull'attacco vibrato da Obama contro le esportazioni russe di idrocarburi, che é diventato il più cliccato dell'intera settimana (nonostante sia stato pubblicato solamente ieri), quindi torniamo sull'argomento sperando di offrirvi ulteriori insight sulla questione.
Il primo effetto negativo dell'attacco alla Russia sta già colpendo il mercato dello sporchissimo, pessimo, inquinantissimo Shale Oil a stelle e strisce, che dà segni precoci di senescenza, se persino testate notoriamente filoamericane come Fatto Quotidiano e Sole 24 Ore ne danno notizia vuol dire che l'uovo é talmente marcio che tentare di coprirne il fetore é ormai fatica sprecata.
Inoltre, mentre la Cina continua i suoi mega-acquisti di greggio scontatissimo (comprandone moltissimo proprio da Putin, quindi direttamente aiutandolo a 'passare la nuttata' in attesa di un rialzo dei prezzi), il Cremlino non sta affatto con le mani in mano e approfitta del congiunturale ribasso dell'oro (con le commodities a prezzi di saldo anche i beni-rifugio si svalutano) per farne incetta e portare le proprie riserve auree oltre le 1150 tonnellate.
Solo nell'ultimo trimestre Mosca ha comprato più oro di tutto il resto dei più forti acquirenti mondiali messi insieme. Tra l'altro come mostra il grafico si vede benissimo che gli altri forti acquisti non li hanno piazzati i paesi occidentali, ma altre economie dell'orbita eurasiatica, come ad esempio: Khazakhstan, Azerbaijan, Tajikistan...
Ogni lingotto incamerato dalla Banca Centrale russa é un "proiettile" per una lunga guerra economica che Mosca ha tutta l'intenzione di vincere, col peso 'tellurico' delle sue materie prime, della sua riserva di metallo nobile e del Lavoro dei suoi cittadini, messo contro la moneta di carta e la finanza speculativa dell'anglo-sion-america, potenza talassocratica piratesca e predatrice.
Il primo effetto negativo dell'attacco alla Russia sta già colpendo il mercato dello sporchissimo, pessimo, inquinantissimo Shale Oil a stelle e strisce, che dà segni precoci di senescenza, se persino testate notoriamente filoamericane come Fatto Quotidiano e Sole 24 Ore ne danno notizia vuol dire che l'uovo é talmente marcio che tentare di coprirne il fetore é ormai fatica sprecata.
Inoltre, mentre la Cina continua i suoi mega-acquisti di greggio scontatissimo (comprandone moltissimo proprio da Putin, quindi direttamente aiutandolo a 'passare la nuttata' in attesa di un rialzo dei prezzi), il Cremlino non sta affatto con le mani in mano e approfitta del congiunturale ribasso dell'oro (con le commodities a prezzi di saldo anche i beni-rifugio si svalutano) per farne incetta e portare le proprie riserve auree oltre le 1150 tonnellate.
Solo nell'ultimo trimestre Mosca ha comprato più oro di tutto il resto dei più forti acquirenti mondiali messi insieme. Tra l'altro come mostra il grafico si vede benissimo che gli altri forti acquisti non li hanno piazzati i paesi occidentali, ma altre economie dell'orbita eurasiatica, come ad esempio: Khazakhstan, Azerbaijan, Tajikistan...
Ogni lingotto incamerato dalla Banca Centrale russa é un "proiettile" per una lunga guerra economica che Mosca ha tutta l'intenzione di vincere, col peso 'tellurico' delle sue materie prime, della sua riserva di metallo nobile e del Lavoro dei suoi cittadini, messo contro la moneta di carta e la finanza speculativa dell'anglo-sion-america, potenza talassocratica piratesca e predatrice.
In esclusiva i deliri del macellaio Ofer Winter alla vigilia della sua disastrosa invasione di Gaza!!
Abbiamo già parlato del Colonnello Ofer Winter, comandante dell'Ugda ('Brigata') Givati dell'esercito sionazista di occupazione della Palestina, questo personaggio, di cui nella foto su riprodotta potete ammirare il personalino meno che marziale, pingue, roseo e con la barbetta rada del bambinone mai cresciuto, é rappresentante della progressiva infiltrazione dei coloni giudei estremisti degli insediamenti illegali nei posti di comando dell'Esercito di Tel Aviv.
Costui fa anche parte di una setta/loggia giudaica detta Bnei David Yeshiva che ha lo scopo di 'incistarsi' sempre più profondamente nei gangli dell'apparato sionista in modo da poterlo 'metastasizzare' coi suoi componenti e farlo virare sempre più verso un'entità intrisa di razzismo talmudico, lo stesso predicato e praticato dai suoi adepti.
Prima di condurre le sue schiere a invadere la Striscia di Gaza nel corso dell'ultima aggressione militare contro il ghetto litoraneo il Colonnello Winter, come Custer prima di Little Big Horn ha inviato ai suoi uomini un proclama intriso di fanatismo estremista, ridondante di espressioni da brutto 'kolossal' biblico hollywoodiano che fa un po' ridere e un po' fa paura perché chi lo ha scritto era un ufficiale sionista con potere di vita e di morte su civili palestinesi innocenti e indifesi.
Hamas e la Jihad Islamica pur essendo organizzazioni motivate da zelo religioso non lanciano insulti e abusi agli Ebrei in quanto tali, non li chiamano "infedeli" (perché il Giudeo per il Musulmano é parte dei Popoli del Libro e obbedisce alla legge data da Allah al Patriarca Ibrahim); l'ostilità che i militanti delle Brigate Qassam e delle Saraya al-Quds provano per gli Israeliani é tutta pragmatica, politica e militare.
Invece Ofer Winter abusa di torvi cliché islamofobi, chiama gli abitanti di Gaza "Nemici che insultano il nome di dio (ma quale dio? Il Dio Universale dei Vangeli e del Corano o il rozzo totem tribale giudaico del vecchio testamento??)" e invita i suoi uomini a non avere pietà per loro.
Che simili individui anziché venire internati in strutture psichiatriche abbiano potere di mandare loro simili alla morte e di ordinare l'assassinio di migliaia di innocenti é qualcosa di inaudito e osceno.
Costui fa anche parte di una setta/loggia giudaica detta Bnei David Yeshiva che ha lo scopo di 'incistarsi' sempre più profondamente nei gangli dell'apparato sionista in modo da poterlo 'metastasizzare' coi suoi componenti e farlo virare sempre più verso un'entità intrisa di razzismo talmudico, lo stesso predicato e praticato dai suoi adepti.
Prima di condurre le sue schiere a invadere la Striscia di Gaza nel corso dell'ultima aggressione militare contro il ghetto litoraneo il Colonnello Winter, come Custer prima di Little Big Horn ha inviato ai suoi uomini un proclama intriso di fanatismo estremista, ridondante di espressioni da brutto 'kolossal' biblico hollywoodiano che fa un po' ridere e un po' fa paura perché chi lo ha scritto era un ufficiale sionista con potere di vita e di morte su civili palestinesi innocenti e indifesi.
Hamas e la Jihad Islamica pur essendo organizzazioni motivate da zelo religioso non lanciano insulti e abusi agli Ebrei in quanto tali, non li chiamano "infedeli" (perché il Giudeo per il Musulmano é parte dei Popoli del Libro e obbedisce alla legge data da Allah al Patriarca Ibrahim); l'ostilità che i militanti delle Brigate Qassam e delle Saraya al-Quds provano per gli Israeliani é tutta pragmatica, politica e militare.
Invece Ofer Winter abusa di torvi cliché islamofobi, chiama gli abitanti di Gaza "Nemici che insultano il nome di dio (ma quale dio? Il Dio Universale dei Vangeli e del Corano o il rozzo totem tribale giudaico del vecchio testamento??)" e invita i suoi uomini a non avere pietà per loro.
Che simili individui anziché venire internati in strutture psichiatriche abbiano potere di mandare loro simili alla morte e di ordinare l'assassinio di migliaia di innocenti é qualcosa di inaudito e osceno.
La Guardia Rivoluzionaria iraniana rivela: "La Resistenza libanese ormai é dotata di missili balistici!!"
Il Fateh-110, letale missile balistico a corto raggio, dotato di motori a propellente solido, che gli permettono di restare nascosto e pronto al lancio in qualunque momento senza aver bisogno di ingombranti impianti di stoccaggio e pompaggio dei componenti liquidi per la propulsione necessari a missili meno evoluti, é in mano non solamente alle forze armate dell'Iran e della Siria ma anche, in uno sviluppo incredibile soltanto pochi anni fa, agli Hezbollah libanesi di Hassan Nasrallah.
Secondo le dichiarazioni rilasciate ieri dal Comandante della branca balistica e spaziale della Guardia Rivoluzionaria iraniana, Generale Seyyed Majid Moussawi, i combattenti della Resistenza libanese sarebbero dunque i primi 'attori non statali' a essere dotati di un sistema balistico tanto avanzato, al di là della disponibilità di molti Stati nazionali.
Moussawi ha affermato che lo sforzo dell'IRGC per dotare Hezbollah di questo sistema missilistico si inserisce nella politica portata avanti dal Generale Martire Tehrani Moqaddam (assassinato da agenti sionisti nel 2011) e non si é limitato a consegnare i vari componenti alla Resistenza libanese, ma a trasferire tutto il know-how necessario al loro assemblaggio, alla loro manutenzione, all'impiego efficace e infine persino alla produzione autonoma di nuove unità.
Secondo le dichiarazioni rilasciate ieri dal Comandante della branca balistica e spaziale della Guardia Rivoluzionaria iraniana, Generale Seyyed Majid Moussawi, i combattenti della Resistenza libanese sarebbero dunque i primi 'attori non statali' a essere dotati di un sistema balistico tanto avanzato, al di là della disponibilità di molti Stati nazionali.
Moussawi ha affermato che lo sforzo dell'IRGC per dotare Hezbollah di questo sistema missilistico si inserisce nella politica portata avanti dal Generale Martire Tehrani Moqaddam (assassinato da agenti sionisti nel 2011) e non si é limitato a consegnare i vari componenti alla Resistenza libanese, ma a trasferire tutto il know-how necessario al loro assemblaggio, alla loro manutenzione, all'impiego efficace e infine persino alla produzione autonoma di nuove unità.
Attacco aereo siriano elimina il Capo dell'ISIS a Deir Ezzour!!
Il terrorista wahabita georgiano Tarkan Batarishvili, comandante in capo delle forze dell'ISIS a Deir Ezzour (strano come i comandanti di più alto grado dell'ISIS vengano da quei paesi in cui l'influenza sionista ed ebraica sia massima: Georgia, Inghilterra, Francia, Australia...molto molto strano vero?) é stato ridotto in schegge da un missile aria-terra nella giornata di ieri.
Il comandante takfiro é stato centrato da un pilota dell'Aviazione Siriana che ha colpito con grandissima precisione il quartier generale provvisorio in cui Batarishvili (conosciuto anche col 'nom de guerre' di Umar Al-Shishaani) si stava nascondendo dopo la perdita completa dell'Isola di Sakr, conquistata dalle forze guidate dal Generale druso Issam Zahr Eddine.
Il comandante takfiro é stato centrato da un pilota dell'Aviazione Siriana che ha colpito con grandissima precisione il quartier generale provvisorio in cui Batarishvili (conosciuto anche col 'nom de guerre' di Umar Al-Shishaani) si stava nascondendo dopo la perdita completa dell'Isola di Sakr, conquistata dalle forze guidate dal Generale druso Issam Zahr Eddine.
I Cristiani irakeni organizzati dal Partito Patriottico Assiro presidiano la cittadina di Bafuka liberata dall'ISIS!!
Ci sono uomini armati per le strade di Bafuka, cittadina cristiana del Nord dell'Irak, circondata da un hinterland di 22 centri abitati minori e villaggi in cui risiedono non meno di 120.000 persone della stessa religione.
Ma questi miliziani non sono i barbuti sgozzatori dell'ISIS, cacciato dai dintorni dalla rapida avanzata delle truppe regolari e dei loro contingenti ausiliari, e nemmeno uomini dell'Esercito di Bagdad o delle milizie sciite.
Sono i combattenti di DWEKH NAWSHA, milizia ufficiale del Partito Patriottico Assiro, formazione molto radicata nel territorio e che, pur essendo aconfessionale e accettando nei suoi ranghi Irakeni di ogni credo e setta, raggruppa nelle sue file principalmente cristiani.
Dwekh Nawsha non ha ancora moltissimi militanti o un arsenale all'ultimo grido, ma é intenzionata a migliorare ed espandere questi due aspetti seguendo l'esempio di altre milizie di autodifesa già createsi in Irak, in Siria e in Libano.
Auguriamo a questi patrioti ogni fortuna, per la pace e la stabilità del loro paese e per la sopravvivenza dell'eredità storica e culturale del Cristianesimo in Mesopotamia!
Ma questi miliziani non sono i barbuti sgozzatori dell'ISIS, cacciato dai dintorni dalla rapida avanzata delle truppe regolari e dei loro contingenti ausiliari, e nemmeno uomini dell'Esercito di Bagdad o delle milizie sciite.
Sono i combattenti di DWEKH NAWSHA, milizia ufficiale del Partito Patriottico Assiro, formazione molto radicata nel territorio e che, pur essendo aconfessionale e accettando nei suoi ranghi Irakeni di ogni credo e setta, raggruppa nelle sue file principalmente cristiani.
Dwekh Nawsha non ha ancora moltissimi militanti o un arsenale all'ultimo grido, ma é intenzionata a migliorare ed espandere questi due aspetti seguendo l'esempio di altre milizie di autodifesa già createsi in Irak, in Siria e in Libano.
Auguriamo a questi patrioti ogni fortuna, per la pace e la stabilità del loro paese e per la sopravvivenza dell'eredità storica e culturale del Cristianesimo in Mesopotamia!
L'Armee Libanaise arresta due terroristi coinvolti negli scontri di Tripoli Siriaca!!
Ayman Abdel Hamid Mhaish e Oussama Yahya Bakhash, sono questi i nomi dei due terroristi wahabiti coinvolti negli scontri di Tripoli Siriaca (che poco tempo fa sono risultati nella più grande vittoria dell'Armee Libanaise contro la sedizione estremista), che sono stati arrestati sempre dagli uomini dell'Esercito regolare di Beirut.
L'Agenzia ufficiale di stampa del Paese dei Cedri (NNA) ha dato l'annuncio puntualizzando come altre operazioni di ricerca e rastrellamento di elementi criminali e terroristi siano tuttora in corso nella città e nei suoi dintorni.
Dei due arrestati, entrambi accusati di aver guidato uomini armati contro le forze militari libanesi nel corso degli scontri di tre settimane orsono, Mhaish é anche sospettat di aver cercato di rapire un soldato lo scorso 25 ottobre vicino al Ponte di Bhanin, mentre Bakhash é sospettato anche di aver guidato un agguato contro un veicolo militare che risultò nella morte di un soldato.
L'Agenzia ufficiale di stampa del Paese dei Cedri (NNA) ha dato l'annuncio puntualizzando come altre operazioni di ricerca e rastrellamento di elementi criminali e terroristi siano tuttora in corso nella città e nei suoi dintorni.
Dei due arrestati, entrambi accusati di aver guidato uomini armati contro le forze militari libanesi nel corso degli scontri di tre settimane orsono, Mhaish é anche sospettat di aver cercato di rapire un soldato lo scorso 25 ottobre vicino al Ponte di Bhanin, mentre Bakhash é sospettato anche di aver guidato un agguato contro un veicolo militare che risultò nella morte di un soldato.
Il Comandante dell'Aviazione dell'IRGC: "L'RQ-170 americano é nostro bottino di guerra, non lo restituiremo mai!"
Memri-TV é un outlet sionista e come tale va guardato con sospetto e ogni cosa che venga diffusa da esso controllata settantasette volte, ma ci sono anche volte in cui, per i motivi 'sbagliati' persino Memri può fare una cosa giusta.Ad esempio ultimamente ha rilasciato questo video di un'intervista al Generale Amir Ali Hajizadeh, comandante della componente aerea dell'IRGC sotto la cui egida si é svolta l'operazione di hackeraggio, dirottamento, cattura, studio e replica del drone 'stealth' americano Lockheed RQ-170.
Commentando insieme a un giornalista di SIMANEWS il video del collaudo della copia iraniana dell'UAV a reazione Hajizadeh ha detto che l'RQ-170 americano é 'bottino di guerra' e che non verrà mai restituito a Washington, nemmeno ora che la Repubblica Islamica ha la capacità di costruirne quanti ne vuole.
Ha anche rivelato che i tecnici iraniani stanno studiando nuove versioni del mezzo, compresa una dotata di turboeliche per avere minori consumi, minore traccia termica e raggio e autonomia persino aumentata rispetto alla versione a jet.
Sembra inoltre confermato, (come avevamo suggerito noi stessi in articoli passati), che le operazioni di studio e riproduzione dell'RQ-170 siano state condotte con l'aiuto di personale cinese. Questo vuol dire che presto anche Beijing potrebbe schierare droni jet a bassa visibilità.
Commentando insieme a un giornalista di SIMANEWS il video del collaudo della copia iraniana dell'UAV a reazione Hajizadeh ha detto che l'RQ-170 americano é 'bottino di guerra' e che non verrà mai restituito a Washington, nemmeno ora che la Repubblica Islamica ha la capacità di costruirne quanti ne vuole.
Ha anche rivelato che i tecnici iraniani stanno studiando nuove versioni del mezzo, compresa una dotata di turboeliche per avere minori consumi, minore traccia termica e raggio e autonomia persino aumentata rispetto alla versione a jet.
Sembra inoltre confermato, (come avevamo suggerito noi stessi in articoli passati), che le operazioni di studio e riproduzione dell'RQ-170 siano state condotte con l'aiuto di personale cinese. Questo vuol dire che presto anche Beijing potrebbe schierare droni jet a bassa visibilità.
L'Ayatollah irakeno Al-Najafi sbarca a Beirut per sottoporsi a cure mediche, accoglienza di Stato per lui!
Il venerabile leader religioso sciita irakeno, Ayatollah Bashir al-Najafi, é sbarcato nella capitale libanese Beirut, dove verrà sottoposto a test medici e, forse, a una piccola operazione chirurgica.
L'Ayatollah é stato ricevuto con la pompa ufficiale adeguata a una figura del suo calibro; a lato del red carpet srotolato per lui si trovavano il Presidente del Parlamento Nabih Berri (leader della formazione sciita Amal), gli ambaciatori irakeno e iraniano Raad al-Alousi e Mohammed Fathali, ed esponenti del clero sciita libanese.
Najafi era già stato a Beirut la scorsa primavera, quando era stato ricoverato e sottoposto a una riuscita angioplastica per ridurre i danni di un attacco cardiaco.
L'Ayatollah é stato ricevuto con la pompa ufficiale adeguata a una figura del suo calibro; a lato del red carpet srotolato per lui si trovavano il Presidente del Parlamento Nabih Berri (leader della formazione sciita Amal), gli ambaciatori irakeno e iraniano Raad al-Alousi e Mohammed Fathali, ed esponenti del clero sciita libanese.
Najafi era già stato a Beirut la scorsa primavera, quando era stato ricoverato e sottoposto a una riuscita angioplastica per ridurre i danni di un attacco cardiaco.
giovedì 13 novembre 2014
Dichiarazione del portavoce delle Brigate Qassam Abu Obeida: "Anche per Al-Quds l'Era della Vittoria si avvicina!!"
Intervenendo ieri sera a una manifestazione delle Brigate Ezzedine Al-Qassam il Portavoce ufficiale del braccio militare di Hamas, Abu Obeida ha proclamato che il movimento di Resistenza é pronto a iniziare la lotta armata anche in Cisgiordania e che per la santa città di Al-Quds, occupata e minacciata dagli invasori sionisti, é vicino l'inizio dell'Era della Vittoria.Abu Obeida ha anche avvertito l'entità sionista di occupazione che, se le clausole sottoscritte per il raggiungimento della tregua nell'estate scorsa non verranno rispettate e se la ricostruzione della Striscia di Gaza dovesse continuare a venire sabotata, si assisterà a una nuova "esplosione". "Il combattimento non é ancora finito", ha chiosato il portavoce delle Brigate Qassam.
Obama attacca Putin "di sponda" col prezzo del greggio ma così spinge Mosca a lasciare la 'Fase Africana' della sua economia!!
Basta dare uno sguardo ai soli titoli di testate e siti-web di economia internazionale, nelle sezioni dedicate alle commodities, per rendersi conto che il prezzo del barile di petrolio che alcuni anni fa veleggiava su livelli record dando argomenti a profeti catastrofisti e complottardi del 'Peak Oil' (che vengono fuori come le termiti dalle travi a intervalli regolari, salvo ritornarvi quando la realtà dei fatti non si degna di venire incontro ai loro 'Al Lupo, Al Lupo!') abbia preso una tendenza al ribasso rispetto ai costi già molto diminuiti dall'inizio della Crisi con la conseguente recessione di molte economie occidentali.
Il barile di greggio a Novembre 2014 costa qualche spicciolo meno di 79 dollari Usa, contro i 105 $ di giugno scorso, i 111 di febbraio 2012 e i 116 di aprile 2011 (ed era al record storico di 145 dollari a febbraio 2008); un crollo di oltre 25 dollari nel giro di quattro mesi é ragguardevole, certo, non sono i sedici dollari (16 USD per barile) toccati nel Natale 1998, ma é sicuramente una diminuzione degna di nota.
Ma cosa l'ha causata? Diminuita domanda internazionale? Scoperta di nuovi enormi giacimenti? La 'bolla' dello Shale Oil? Tutte queste cause hanno contribuito, ma il motivo principale é molto più semplice e molto legato alla geopolitica dei recenti avvenimenti internazionali: Arabia Saudita e regni ed emirati assortiti della parte sunnita del Golfo Persico, tutti regimi conservatori più o meno fortemente legati agli Usa e ai loro interessi strategici, hanno cominciato a 'lanciare' sul mercato enormi quantità di petrolio, facendone precipitare (come é ovvio) il prezzo medio.
Lo scopo é uno solo: compiacere Washington (al costo di un sensibile decremento delle proprie entrate in valuta pregiata, solo parzialmente compensato dagli aumenti delle quantità estratte e vendute) e vibrare un colpo che Obama spera mortale alle economie dell'Iran, avversario geopolitico di scala regionale nei teatri mediorientale e centrasiatico, e soprattutto della Russia di Putin, che sempre di più negli ultimi quattro anni ha assunto posizioni nette contro i 'pivot' obamiani e le sue 'manovre di contenimento' ai confini stessi della Federazione di Mosca, come dimostrano le agende dell'espansione della NATO, degli 'scudi antimissile' in Europa Orientale e da ultimo il sostegno al nazi-golpe banderista di Kiev.
Questa strategia é efficace? Di primo acchito sembrerebbe di sì, e in effetti anche il calo di valore del rublo rispetto all'Euro e al biglietto verde parrebbe confermarlo, ma sotto la superficie appare chiaro che tale 'attacco' al portafoglio di Putin porta con sé costi profondi e conseguenze di lungo periodo che con ogni probabilità Washington non sarà in grado di tollerare molto a lungo.
In primo luogo questa 'invasione' di greggio arabo a buon mercato trancia l'erba sotto i piedi alla tossicchiante, claudicante e già traballante industria americana dello 'Shale Oil' sui motivi della cui instabilità e inevtabile scomparsa nel breve-medio termine esistono già molti ottimi articoli e analisi; inoltre un regime di idrocarburi a ottimo mercato nutre e rafforza oltremisura la locomotiva economica cinese e che Beijing abbia intenzione di sfruttare le 'vacche grasse' fino in fondo si vede dall'enorme numero di ordini piazzati da broker cinesi per quantità colossali di greggio (segno che si vogliono aumentare, e non di poco, le riserve strategiche), inoltre, in uno scenario economico mondiale in cui la Cina rimane una delle economie in maggiore crescita prezzi bassi del petrolio non fanno che rafforzare i suoi punti di forza e permetterle di guardare con ottimismo al futuro, qualcosa che Obama non può e non deve (dal suo punto di vista) lasciare accadere, non per troppo a lungo.
In seconda istanza colpire Mosca rafforzando Beijing sarebbe una mossa furba, o quantomeno sostenibile un po' più a lungo, se la situazione tra le due grandi capitali eurasiatiche fosse quella in vigore dai tardi anni '60 fino a tutti gli anni '80, cioé di ostilità sottotraccia pronta ad esplodere in conflitti più o meno indiretti (Cambogia/Guerra Sino-Vietnamita) o persino diretti (Crisi dell'Ussuri), ma, (aggiungo io dal mio punto di vista 'Per fortuna!') le cose non stanno affatto così, anzi, l'Orso e il Dragone non sono mai stati in rapporti migliori di quelli attuali e l'enorme numero di accordi bilaterali siglati recentemente e l'accoglienza da Ospite d'Onore tributata a Vladimir Putin al recente vertice APEC ne sono testimonianze eloquenti.
In terzo luogo, e qui arriviamo a quello che personalmente ritengo essere il punto centrale della questione: questo attacco episodico ed estemporaneo agli interessi economici russi nel breve termine potrebbe portare (e per quanto mi riguarda sono praticamente certo che lo farà) la Russia a decidere di mettere la parola 'fine' una volta per tutte a quella che io chiamo la 'Fase Africana' della sua storia economica, fase che iniziò negli anni '90 all'indomani del 'Crollo del Muro' e della disgregazione dell'URSS e dell'inizio della caotica, vergognosa parabola della cleptocrazia turboliberista di Boris Eltsin.
Nei piani delle multinazionali anglo-sion-americane lo spazio strategico una volta occupato dall'Unione Sovietica doveva diventare una specie di Jugoslavia Eurasiatica: un polverio di repubblichette e staterelli, meglio se dilaniati da conflitti interetnici (vedi Armenia-Azerbaijan col Nagorno-Karabakh) ove i trader occidentali potessero andare a fare 'shopping' di gas, petrolio, minerali pregiati a colpi di mazzette con cui ungere i corrottissimi dirigenti politici locali. L'ascesa al potere di Vladimir Putin pose un freno e uno stop a questo processo degenerativo che rischiava letteralmente di distruggere secoli di sviluppo della Civiltà e della Cultura russa come protagonista di primo piano delle vicende mondiali, ma ridare uno status globale al paese richiedeva grandi quantità di denaro liquido e Putin se lo procurò trasformando il proprio paese in un fornitore globale di petrolio e gas naturale.
Ma come ci insegna la storia le economie che si basano sull'esportazione massiccia di un paniere numericamente limitato di risorse naturali sono costituzionalmente vulnerabili alle manipolazioni dei mercati e agli attacchi "di sponda" proprio come quello tentato verso Mosca da Obama per tramite dei suoi lacché arabi sunniti; per ammortizzare e ridurre (e sperabilmente eliminare) questa intrinseca debolezza la Russia deve investire pesantemente nella diversificazione della propria economia.
Certo non sarà un percorso costellato di rose e fiori, ma i vantaggi economici e politici, pur se costosi e raggiungibili solo nel medio-lungo periodo sono così allettanti da non potere e non dovere essere sacrificati per nessuna ragione al mondo. La stessa Repubblica Islamica iraniana, Stato che partiva da una situazione estremamente peggiore di quella russa (si pensi all'Iran dell'immediato periodo post-rivoluzionario, assediato da un mondo ostile e direttamente attaccato da tutti i suoi vicini sunniti tramite il proxy di Saddam Hussein), dimostra che gli sforzi in questo senso pagano e mettono a vento da future minacce.
La Russia ha già diversi settori in cui l'eredità sovietica non é stata completamente distrutta e dissipata: la tecnologia nucleare civile (vedansi ad esempio i rapporti intessuti proprio con l'Iran, con la centrale di Bushehr e la prossima costruzione di altri due e più in là di altri sei reattori civili) e poi il settore delle armi (un 'articolo' sempre più ricercato in questi tempi turbolenti di multipolarizzazione vedi le trattative con Irak, Egitto, e le forniture potenzialmente molto promettenti a diversi stati della Latinoamerica, dell'Africa...), da qui si deve ricominciare e far tornare Mosca e la Federazione Russa una potenza economica tecnologica e manifatturiera, contro gli schemi e i piani che la vorrebbero, oggi come vent'anni fa, ridotta a una specie di Congo o di Brasile del secolo scorso senza altra strada per la sopravvivenza che non la svendita delle sue ricchissime risorse naturali.
In questo caso, potrà veramente dirsi che l'improvviso, irriflessivo, istintivo 'colpo di testa' di Obama (Presidente che come tutti gli Americani vive soggiogato dalla 'Tirannia del Presente') lungi dal ferire profondamente Putin e la Russia, avrà al contrario svolto il ruolo storico del 'pungolo' che spinge e indirizza nella direzione giusta, quella dello sviluppo tramite gli investimenti sul Lavoro e sulla re-industrializzazione.
Il barile di greggio a Novembre 2014 costa qualche spicciolo meno di 79 dollari Usa, contro i 105 $ di giugno scorso, i 111 di febbraio 2012 e i 116 di aprile 2011 (ed era al record storico di 145 dollari a febbraio 2008); un crollo di oltre 25 dollari nel giro di quattro mesi é ragguardevole, certo, non sono i sedici dollari (16 USD per barile) toccati nel Natale 1998, ma é sicuramente una diminuzione degna di nota.
Ma cosa l'ha causata? Diminuita domanda internazionale? Scoperta di nuovi enormi giacimenti? La 'bolla' dello Shale Oil? Tutte queste cause hanno contribuito, ma il motivo principale é molto più semplice e molto legato alla geopolitica dei recenti avvenimenti internazionali: Arabia Saudita e regni ed emirati assortiti della parte sunnita del Golfo Persico, tutti regimi conservatori più o meno fortemente legati agli Usa e ai loro interessi strategici, hanno cominciato a 'lanciare' sul mercato enormi quantità di petrolio, facendone precipitare (come é ovvio) il prezzo medio.
Lo scopo é uno solo: compiacere Washington (al costo di un sensibile decremento delle proprie entrate in valuta pregiata, solo parzialmente compensato dagli aumenti delle quantità estratte e vendute) e vibrare un colpo che Obama spera mortale alle economie dell'Iran, avversario geopolitico di scala regionale nei teatri mediorientale e centrasiatico, e soprattutto della Russia di Putin, che sempre di più negli ultimi quattro anni ha assunto posizioni nette contro i 'pivot' obamiani e le sue 'manovre di contenimento' ai confini stessi della Federazione di Mosca, come dimostrano le agende dell'espansione della NATO, degli 'scudi antimissile' in Europa Orientale e da ultimo il sostegno al nazi-golpe banderista di Kiev.
Questa strategia é efficace? Di primo acchito sembrerebbe di sì, e in effetti anche il calo di valore del rublo rispetto all'Euro e al biglietto verde parrebbe confermarlo, ma sotto la superficie appare chiaro che tale 'attacco' al portafoglio di Putin porta con sé costi profondi e conseguenze di lungo periodo che con ogni probabilità Washington non sarà in grado di tollerare molto a lungo.
In primo luogo questa 'invasione' di greggio arabo a buon mercato trancia l'erba sotto i piedi alla tossicchiante, claudicante e già traballante industria americana dello 'Shale Oil' sui motivi della cui instabilità e inevtabile scomparsa nel breve-medio termine esistono già molti ottimi articoli e analisi; inoltre un regime di idrocarburi a ottimo mercato nutre e rafforza oltremisura la locomotiva economica cinese e che Beijing abbia intenzione di sfruttare le 'vacche grasse' fino in fondo si vede dall'enorme numero di ordini piazzati da broker cinesi per quantità colossali di greggio (segno che si vogliono aumentare, e non di poco, le riserve strategiche), inoltre, in uno scenario economico mondiale in cui la Cina rimane una delle economie in maggiore crescita prezzi bassi del petrolio non fanno che rafforzare i suoi punti di forza e permetterle di guardare con ottimismo al futuro, qualcosa che Obama non può e non deve (dal suo punto di vista) lasciare accadere, non per troppo a lungo.
In seconda istanza colpire Mosca rafforzando Beijing sarebbe una mossa furba, o quantomeno sostenibile un po' più a lungo, se la situazione tra le due grandi capitali eurasiatiche fosse quella in vigore dai tardi anni '60 fino a tutti gli anni '80, cioé di ostilità sottotraccia pronta ad esplodere in conflitti più o meno indiretti (Cambogia/Guerra Sino-Vietnamita) o persino diretti (Crisi dell'Ussuri), ma, (aggiungo io dal mio punto di vista 'Per fortuna!') le cose non stanno affatto così, anzi, l'Orso e il Dragone non sono mai stati in rapporti migliori di quelli attuali e l'enorme numero di accordi bilaterali siglati recentemente e l'accoglienza da Ospite d'Onore tributata a Vladimir Putin al recente vertice APEC ne sono testimonianze eloquenti.
In terzo luogo, e qui arriviamo a quello che personalmente ritengo essere il punto centrale della questione: questo attacco episodico ed estemporaneo agli interessi economici russi nel breve termine potrebbe portare (e per quanto mi riguarda sono praticamente certo che lo farà) la Russia a decidere di mettere la parola 'fine' una volta per tutte a quella che io chiamo la 'Fase Africana' della sua storia economica, fase che iniziò negli anni '90 all'indomani del 'Crollo del Muro' e della disgregazione dell'URSS e dell'inizio della caotica, vergognosa parabola della cleptocrazia turboliberista di Boris Eltsin.
Nei piani delle multinazionali anglo-sion-americane lo spazio strategico una volta occupato dall'Unione Sovietica doveva diventare una specie di Jugoslavia Eurasiatica: un polverio di repubblichette e staterelli, meglio se dilaniati da conflitti interetnici (vedi Armenia-Azerbaijan col Nagorno-Karabakh) ove i trader occidentali potessero andare a fare 'shopping' di gas, petrolio, minerali pregiati a colpi di mazzette con cui ungere i corrottissimi dirigenti politici locali. L'ascesa al potere di Vladimir Putin pose un freno e uno stop a questo processo degenerativo che rischiava letteralmente di distruggere secoli di sviluppo della Civiltà e della Cultura russa come protagonista di primo piano delle vicende mondiali, ma ridare uno status globale al paese richiedeva grandi quantità di denaro liquido e Putin se lo procurò trasformando il proprio paese in un fornitore globale di petrolio e gas naturale.
Ma come ci insegna la storia le economie che si basano sull'esportazione massiccia di un paniere numericamente limitato di risorse naturali sono costituzionalmente vulnerabili alle manipolazioni dei mercati e agli attacchi "di sponda" proprio come quello tentato verso Mosca da Obama per tramite dei suoi lacché arabi sunniti; per ammortizzare e ridurre (e sperabilmente eliminare) questa intrinseca debolezza la Russia deve investire pesantemente nella diversificazione della propria economia.
Certo non sarà un percorso costellato di rose e fiori, ma i vantaggi economici e politici, pur se costosi e raggiungibili solo nel medio-lungo periodo sono così allettanti da non potere e non dovere essere sacrificati per nessuna ragione al mondo. La stessa Repubblica Islamica iraniana, Stato che partiva da una situazione estremamente peggiore di quella russa (si pensi all'Iran dell'immediato periodo post-rivoluzionario, assediato da un mondo ostile e direttamente attaccato da tutti i suoi vicini sunniti tramite il proxy di Saddam Hussein), dimostra che gli sforzi in questo senso pagano e mettono a vento da future minacce.
La Russia ha già diversi settori in cui l'eredità sovietica non é stata completamente distrutta e dissipata: la tecnologia nucleare civile (vedansi ad esempio i rapporti intessuti proprio con l'Iran, con la centrale di Bushehr e la prossima costruzione di altri due e più in là di altri sei reattori civili) e poi il settore delle armi (un 'articolo' sempre più ricercato in questi tempi turbolenti di multipolarizzazione vedi le trattative con Irak, Egitto, e le forniture potenzialmente molto promettenti a diversi stati della Latinoamerica, dell'Africa...), da qui si deve ricominciare e far tornare Mosca e la Federazione Russa una potenza economica tecnologica e manifatturiera, contro gli schemi e i piani che la vorrebbero, oggi come vent'anni fa, ridotta a una specie di Congo o di Brasile del secolo scorso senza altra strada per la sopravvivenza che non la svendita delle sue ricchissime risorse naturali.
In questo caso, potrà veramente dirsi che l'improvviso, irriflessivo, istintivo 'colpo di testa' di Obama (Presidente che come tutti gli Americani vive soggiogato dalla 'Tirannia del Presente') lungi dal ferire profondamente Putin e la Russia, avrà al contrario svolto il ruolo storico del 'pungolo' che spinge e indirizza nella direzione giusta, quella dello sviluppo tramite gli investimenti sul Lavoro e sulla re-industrializzazione.
Il Premier irakeno Abadi 'fa pulizie': licenziati o prepensionati 36 ufficiali dell'Esercito corrotti e inefficienti!
Approfittando del clima più rilassato dopo le importanti vittorie sui campi di battaglia e l'allontanamento dell'ISIS da molte località di importanza vitale, politica ed economica, oltre che militare, il Premier irakeno Haider Abadi ha iniziato un periodo di 'razionalizzazione' degli alti gradi militari mettendo al bando corruzione, settarismo e inefficienza.
Finora trentaquattro 'alti papaveri' sono finiti sotto la falce: ventisei direttamente licenziati (e non é chiaro se, di fronte a prove clamorose di inettitudine e corruzione non si possa procedere anche penalmente contro di loro), e un'altra decina più semplicemente 'invitati' a mettersi a riposo (speriamo col minimo di pensione!).
Non é chiaro se questo 'repulisti' abbia avuto luogo più tra gli scaldapoltrone del Ministero della Guerra (che sotto l'occupazione americana fu riempito di ogni sorta di cialtroni: esuli rimpatriati, collaborazionisti curdi e altra marmaglia) o tra i comandanti di unità sul campo, ma noi ci auguriamo che questa salutare 'purga' non sia che l'inizio di un processo di registrazione ed efficientamento (da condursi in coordinazione con Russia e Iran) di tutte le forze armate e di sicurezza irakene.
Finora trentaquattro 'alti papaveri' sono finiti sotto la falce: ventisei direttamente licenziati (e non é chiaro se, di fronte a prove clamorose di inettitudine e corruzione non si possa procedere anche penalmente contro di loro), e un'altra decina più semplicemente 'invitati' a mettersi a riposo (speriamo col minimo di pensione!).
Non é chiaro se questo 'repulisti' abbia avuto luogo più tra gli scaldapoltrone del Ministero della Guerra (che sotto l'occupazione americana fu riempito di ogni sorta di cialtroni: esuli rimpatriati, collaborazionisti curdi e altra marmaglia) o tra i comandanti di unità sul campo, ma noi ci auguriamo che questa salutare 'purga' non sia che l'inizio di un processo di registrazione ed efficientamento (da condursi in coordinazione con Russia e Iran) di tutte le forze armate e di sicurezza irakene.
L'infame regime ebraico si 'vendica' sul prigioniero politico Barghouti per il suo appello a Resistenza e lotta armata!!
"Il tasso di civiltà di un regime lo si deduce dal suo sistema carcerario" - Fedor Dostoevskij
Marwan Barghouti, prigioniero politico rapito da israhell nell'ormai lontano 2001, ha fatto filtrare all'esterno della galera sionista in cui langue un coraggioso appello in cui invita l'ANP ad abbandonare ogni cooperazione o pretesa di 'dialogo' e 'trattativa' col regime di occupazione della Palestina e impegnarsi seriamente in un progetto di Resistenza a 360° che comprenda ovviamente la lotta armata per la liberazione della patria.
Non si é fatta attendere la repentina, meschina 'vendetta' del regime sionista, che ha immediatamente trasferito 'sine die' Barghouti nella cella di isolamento solitario della galera di Hadarim, dove egli é tenuto prigioniero.
L'isolamento solitario nelle carceri sionaziste é un'esperienza da fare impazzire: segrete umide, buie, indegne del Medio Evo, senza riscaldamento in inverno e senza alcun sistema di condizionamento in estate. "Ogni singola cosa che aiuta a sopportare l'esistenza in carcere viene tolta al prigioniero, che si sente come lentamente e metodicamente messo a morte secondo dopo secondo".
Marwan Barghouti, prigioniero politico rapito da israhell nell'ormai lontano 2001, ha fatto filtrare all'esterno della galera sionista in cui langue un coraggioso appello in cui invita l'ANP ad abbandonare ogni cooperazione o pretesa di 'dialogo' e 'trattativa' col regime di occupazione della Palestina e impegnarsi seriamente in un progetto di Resistenza a 360° che comprenda ovviamente la lotta armata per la liberazione della patria.
Non si é fatta attendere la repentina, meschina 'vendetta' del regime sionista, che ha immediatamente trasferito 'sine die' Barghouti nella cella di isolamento solitario della galera di Hadarim, dove egli é tenuto prigioniero.
L'isolamento solitario nelle carceri sionaziste é un'esperienza da fare impazzire: segrete umide, buie, indegne del Medio Evo, senza riscaldamento in inverno e senza alcun sistema di condizionamento in estate. "Ogni singola cosa che aiuta a sopportare l'esistenza in carcere viene tolta al prigioniero, che si sente come lentamente e metodicamente messo a morte secondo dopo secondo".
In israhell i coloni ebrei razzisti devastano moschee, in Siria il Governo protegge e restaura le sinagoghe storiche!!
Questa foto presenta una giustapposizione di due fatti reali e incontrovertibili che tutti i nostri fedeli e affezionati lettori dovrebbero tenere a mente e citare quando capitasse loro di incontrare qualche apologeta del regime razzista di Tel Aviv.
A sinistra possiamo osservare cosa succede alle moschee che finiscono in fiamme a opera dei coloni giudei illegali, fieri rappresentanti di quella che osa definirsi "L'unica democrazia in Medio Oriente!".
A destra invece, vediamo come nella torva Siria del 'crudele dittatore Assad' vengano trattate (leggasi: restaurate e protette) le sinagoghe parte del patrimonio culturale nazionale!
A sinistra possiamo osservare cosa succede alle moschee che finiscono in fiamme a opera dei coloni giudei illegali, fieri rappresentanti di quella che osa definirsi "L'unica democrazia in Medio Oriente!".
A destra invece, vediamo come nella torva Siria del 'crudele dittatore Assad' vengano trattate (leggasi: restaurate e protette) le sinagoghe parte del patrimonio culturale nazionale!
Lo Sceicco Qassem di Hezbollah sottolinea il fallimento dei piani Usa in Medio Oriente!
Il Vicesegretario generale del Movimento di Resistenza sciita Hezbollah, Sceicco Naim Qassem, ha elaborato riguardo il fallimento delle trame ordite dagli Usa per propagare odi settari e conflitti tra le varie denominazioni musulmane, specie tra Sunniti e Sciiti ed Alawiti.
"Washington ha fallito totalmente e completamente nel suo piano per creare un 'Grande Medio Oriente', perciò é passata a seminare discordia tra Sunniti e Sciiti", ha sottolineato Qassem.
Gli Usa, secondo Qassem, non sono in grado però di controllare la situazione nella regione perchè i gruppi terroristici che hanno creato e finanziato per raggiungere i loro obiettivi in Medio Oriente, si sono ribellati contro il loro creatore, esattamente come lo Djinn fatto uscire dalla bottiglia o il Mostro di Frankenstein.
Per questo motivo il Vice di Nasrallah ha lanciato un appello al mondo musulmano affinché esso rafforzi la sua unità come migliore antidoto a queste ricette venefiche, che mirano a far sprofondare nell'instabilità e nella violenza l'intera Umma.
"Washington ha fallito totalmente e completamente nel suo piano per creare un 'Grande Medio Oriente', perciò é passata a seminare discordia tra Sunniti e Sciiti", ha sottolineato Qassem.
Gli Usa, secondo Qassem, non sono in grado però di controllare la situazione nella regione perchè i gruppi terroristici che hanno creato e finanziato per raggiungere i loro obiettivi in Medio Oriente, si sono ribellati contro il loro creatore, esattamente come lo Djinn fatto uscire dalla bottiglia o il Mostro di Frankenstein.
Per questo motivo il Vice di Nasrallah ha lanciato un appello al mondo musulmano affinché esso rafforzi la sua unità come migliore antidoto a queste ricette venefiche, che mirano a far sprofondare nell'instabilità e nella violenza l'intera Umma.
mercoledì 12 novembre 2014
APPENA UPLOADATO! Ecco le immagini del drone Rq-170 MADE IN IRAN!!!!!
Ieri abbiamo dato la notizia del collaudo coronato da successo della copia del drone 'stealth' RQ-170 catturato dagli esperti di intercettazione radar e hackeraggio informatico della Repubblica Islamica dell'Iran. Oggi, appena caricato sulla piattaforma Youtube, proponiamo ai nostri affezionati lettori le immagini esclusive di questo 'Volo della Fenice'.Il fischio del jet 'affogato' nelle eleganti linee dell'ala volante senza pilota é passato da essere al servizio dell'oppressione imperialista globale ai più formidabili nemici di essa!
Marwan Barghouti dalle galere sioniste grida: "L'unica scelta possibile per la Palestina é la Resistenza armata!!"
Il celebre prigioniero politico del regime ebraico dell'Apartheid, Marwan Barghouti, campione ed esempio per la lotta di liberazione del Popolo palestinese ha lanciato dalla galera in cui langue e subisce abusi e torture un appello all'Autorità Nazionale Palestinese, invitandola a rendersi conto che la resistenza armata é una necessità ineludibile e che continuare a 'trattare' o comunque interloquire con l'occupazione sionista non fa che rafforzarla.
"Scegliere la Resistenza armata sempre e comunque é l'unico modo per rimanere fedeli all'eredità lasciataci da Yasser Arafat, alle sue idee e ai suoi principi che hanno infiammato i cuori e le anime di decine di migliaia di martiri, Egli compreso".
L'appello é stato lanciato proprio in occasione dell'anniversario (il decimo, ormai) della morte del fondatore dell'OLP. Barghouti é stato rapito nel 2001 dopo un attentato sionista con l'uso di un missile che distrusse la sua auto e assassinò il suo autista. Barghouti é "accusato" di aver fondato le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, formazione combattente inizialmente legata a Fatah.
"Scegliere la Resistenza armata sempre e comunque é l'unico modo per rimanere fedeli all'eredità lasciataci da Yasser Arafat, alle sue idee e ai suoi principi che hanno infiammato i cuori e le anime di decine di migliaia di martiri, Egli compreso".
L'appello é stato lanciato proprio in occasione dell'anniversario (il decimo, ormai) della morte del fondatore dell'OLP. Barghouti é stato rapito nel 2001 dopo un attentato sionista con l'uso di un missile che distrusse la sua auto e assassinò il suo autista. Barghouti é "accusato" di aver fondato le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, formazione combattente inizialmente legata a Fatah.
Palmyra: la 3a Divisione Siriana scaccia l'ISIS dai pozzi di petrolio e gas e cattura tonnellate di armi!!
La Diciottesima Brigata di Fanteria dell'Esercito Siriano, parte della Terza Divisione di Fanteria ha sloggiato anche gli ultimi gruppi di takfiri dal campo petrolifero e metanifero di Al Shaar, spingendosi fino al Pozzo N°105, che era l'ultimo a essere rimasto in mano ai wahabiti.
La fanteria era accompagnata da unità dei 'Falchi del Deserto' (forze speciali) e squadroni della 'Resistenza Siriana' che hanno aiutato gli uomini dell'Esercito Arabo Siriano a confiscare i numerosi depositi di munizioni e armi pesanti lasciati dai terroristi dell'ISIS in fuga dalla zona.
I mercenari si sono ritirati verso la Provincia di Hasakah dove verranno presto raggiunti da una task force delle forze armate di Assad che li sloggerà anche da lì.
Intanto in Provincia di Idlib, nel villaggio di Kafr Shalaaya un nido di terroristi del 'Fronte Al-Nusra' é stato scovato e distrutto dalla milizia popolare NDF e da unità dell'Esercito regolare. Questa vittoria consente di interrompere comunicazioni e rifornimenti verso la zona di Jabal al-Zawiya. Circa 18 terroristi takfiri sono stati uccisi nello scontro.
La fanteria era accompagnata da unità dei 'Falchi del Deserto' (forze speciali) e squadroni della 'Resistenza Siriana' che hanno aiutato gli uomini dell'Esercito Arabo Siriano a confiscare i numerosi depositi di munizioni e armi pesanti lasciati dai terroristi dell'ISIS in fuga dalla zona.
I mercenari si sono ritirati verso la Provincia di Hasakah dove verranno presto raggiunti da una task force delle forze armate di Assad che li sloggerà anche da lì.
Intanto in Provincia di Idlib, nel villaggio di Kafr Shalaaya un nido di terroristi del 'Fronte Al-Nusra' é stato scovato e distrutto dalla milizia popolare NDF e da unità dell'Esercito regolare. Questa vittoria consente di interrompere comunicazioni e rifornimenti verso la zona di Jabal al-Zawiya. Circa 18 terroristi takfiri sono stati uccisi nello scontro.
Il Ministro degli Esteri libanese dichiara: "La Resistenza non ha bisogno dei permessi di nessuno!!"
"La Resistenza non ha bisogno, né deve chiedere, giustificazioni o permessi a chicchessia; se comincia a farlo, allora ha smesso di essere una Resistenza. Speriamo tutti di poter diventare combattenti della Resistenza, da una parte combattendo l'entità sionista, dall'altra lottando per l'affermazione del Libano indipendente e sovrano!".
Una potentissima affermazione di un Ministro del Governo in carica a Beirut a favore della Resistenza nazionale libanese (cioé di Hezbollah, SSNP, Amal e altre formazioni tese a combattere l'occupazione sionista e le minacce alla libertà e alla sovranità del Paese dei Cedri) é stata pronunciata nel corso della recente visita di Gebran Bassil nella Bekaa occidentale.
Bassil é titolare del Ministero degli Esteri, non certo di quello delle Politiche Agricole (con tutto il nostro rispetto al suo collega che si occupa della produzione agraria e zootecnica del Verde Libano) quindi le sue frasi hanno un peso specifico molto alto e, come tutto quello che accade sulla scena politica del piccolo paese mediorientale, non sono certo state dette a caso.
Una potentissima affermazione di un Ministro del Governo in carica a Beirut a favore della Resistenza nazionale libanese (cioé di Hezbollah, SSNP, Amal e altre formazioni tese a combattere l'occupazione sionista e le minacce alla libertà e alla sovranità del Paese dei Cedri) é stata pronunciata nel corso della recente visita di Gebran Bassil nella Bekaa occidentale.
Bassil é titolare del Ministero degli Esteri, non certo di quello delle Politiche Agricole (con tutto il nostro rispetto al suo collega che si occupa della produzione agraria e zootecnica del Verde Libano) quindi le sue frasi hanno un peso specifico molto alto e, come tutto quello che accade sulla scena politica del piccolo paese mediorientale, non sono certo state dette a caso.
Il drone iraniano replicato dall'RQ-170 Usa abbattuto ha volato per la prima volta!!
Ci sono voluti meno di tre anni agli ingegneri e ai tecnici della Repubblica Islamica per replicare fino al minimo dettaglio il drone 'invisibile' mandato da Obama a 'sbirciare' lo spazio aereo iraniano e puntualmente dirottato e fatto atterrare dagli esperti Hacker di Teheran.
Ovviamente così come l'intercettazione del drone é stata anche merito del radar russo AVTOBAZA possiamo pensare che la consulenza di esperti russi (e forse anche cinesi) sia stata utile agli specialisti iraniani, ma per uno stato che prima della Rivoluzione Islamica era totalmente dipendente dall'estero per tutti i suoi bisogni militari essere arrivati a poter replicare hardware così sofisticato come quello dell'RQ-170 é comunque un risultato esaltante.
Per stessa ammissione della CIA il cervello elettronico del drone conteneva informazioni delicatissime e sensibili che ovviamente sono state 'scaricate' e decodificate dagli informatici della Guardia Rivoluzionaria.
Ovviamente così come l'intercettazione del drone é stata anche merito del radar russo AVTOBAZA possiamo pensare che la consulenza di esperti russi (e forse anche cinesi) sia stata utile agli specialisti iraniani, ma per uno stato che prima della Rivoluzione Islamica era totalmente dipendente dall'estero per tutti i suoi bisogni militari essere arrivati a poter replicare hardware così sofisticato come quello dell'RQ-170 é comunque un risultato esaltante.
Per stessa ammissione della CIA il cervello elettronico del drone conteneva informazioni delicatissime e sensibili che ovviamente sono state 'scaricate' e decodificate dagli informatici della Guardia Rivoluzionaria.
I combattenti Houthi avanzano anche nello Yemen sudoccidentale: conquistato il distretto di Hazm al-Udayn!!
Ancora una volta ci troviamo a riportare notizie di una ulteriore avanzata dei combattenti Houthi del movimento yemenita Ansarullah, che ormai controllano oltre metà del paese e hanno ulteriormente rafforzato la loro presa sull'ex 'Arabia Felix' acquisendo il controllo del distretto di Hazm al-Udayn nel Sudovest del paese.
Nella loro avanzata i militanti sciiti hanno conquistato un campo di addestramento di Al-Qaeda nella Penisola Araba, sequestrandone le strutture e confiscandone rifornimenti, munizioni, armi e altri beni ivi depositati. La cosa potrebbe essere collegata con la recente resa del comandante terrorista Abdullah al-Ba’ni caduto in mano agli Houthi avantieri nella località di Oudain.
Una vera e propria 'battaglia' sarebbe in corso attorno a una base terrorista di Al-Qaeda in provincia di Radaa, con i militanti sciiti intenti ad assediarla. Speriamo presto di avere notizie positive anche a questo riguardo.
Nella loro avanzata i militanti sciiti hanno conquistato un campo di addestramento di Al-Qaeda nella Penisola Araba, sequestrandone le strutture e confiscandone rifornimenti, munizioni, armi e altri beni ivi depositati. La cosa potrebbe essere collegata con la recente resa del comandante terrorista Abdullah al-Ba’ni caduto in mano agli Houthi avantieri nella località di Oudain.
Una vera e propria 'battaglia' sarebbe in corso attorno a una base terrorista di Al-Qaeda in provincia di Radaa, con i militanti sciiti intenti ad assediarla. Speriamo presto di avere notizie positive anche a questo riguardo.
martedì 11 novembre 2014
L'Ayatollah Khamenei incontra Nouri al-Maliki e lo loda: "Il suo sangue freddo ha salvato Bagdad e l'Irak!"
A Teheran la Guida Suprema della Repubblica Islamica, Ayatollah Ali Khamenei ha incontrato il Vicepresidente irakeno Nouri al-Maliki, già Primo Ministro del paese mesopotamico fino al 2014. Khamenei non ha lesinato lodi al rappresentante del paese vicino, sottolineando come nel corso dell'Estate, di fronte all'avanzata dell'ISIS e alla grave minaccia posta da questo gruppo terrorista per la stessa esistenza dello Stato irakeno: "[...] Lei ha svolto un ottimo lavoro prevenendo tumulti e instabilità e il suo esempio sarà ricordato con favore dai suoi compatrioti e da tutti gli amici sinceri dell'Irak!".
Khamenei ha anche reso omaggio la capacità mostrata da Maliki di comprendere i problemi del suo paese: "Il suo metodo di aiutare il nuovo Governo di Haider Abadi a creare unità tra diverse e disparate forze politiche é stato ottimo e dovrebbe venire portato avanti anche in futuro".
Maliki, vincitore con ampio margine delle elezioni tenutesi in primavera 2014, inizialmente non voleva rinunciare al terzo mandato da Primo Ministro, ma di fronte alla grave situazione scatenata dalle trame e dagli intrighi della CIA e del Mossad, volta a balcanizzare e frazionare lo Stato irakeno, ha passato il testimone al suo successore Haider Abadi, aiutandolo anche, come riconosciuto (e lodato) da Khamenei.
Khamenei ha anche reso omaggio la capacità mostrata da Maliki di comprendere i problemi del suo paese: "Il suo metodo di aiutare il nuovo Governo di Haider Abadi a creare unità tra diverse e disparate forze politiche é stato ottimo e dovrebbe venire portato avanti anche in futuro".
Maliki, vincitore con ampio margine delle elezioni tenutesi in primavera 2014, inizialmente non voleva rinunciare al terzo mandato da Primo Ministro, ma di fronte alla grave situazione scatenata dalle trame e dagli intrighi della CIA e del Mossad, volta a balcanizzare e frazionare lo Stato irakeno, ha passato il testimone al suo successore Haider Abadi, aiutandolo anche, come riconosciuto (e lodato) da Khamenei.
Verso la Terza Intifada: si moltiplicano in Cisgiordania gli atti di Resistenza spontanea all'occupazione!
Sembra proprio che la marcia di avvincinamento alla molto invocata e attesa Terza Intifada si presenti punteggiata e scandita da atti spontanei di Resistenza, condotti da persone non legate a fazioni o organizzazioni della lotta organizzata.
Per quanto episodico anche questo metodo di lotta ha dei lati positivi: contro di esso risultano infatti impossibili da utilizzarsi le normali armi della repressione poliziesca in cui i nazisti a sei punte di Tel Aviv sono espertissimi avendo praticato la persecuzione razzista per decenni e decenni nella più totale tranquillità.
Ogni automobile, ogni furgone, ogni spranga di ferro, ogni coltello da cucina può diventare un arma in mano a un Palestinese esasperato, a patto però che Egli sia disposto a correre il rischio di venire quasi certamente martirizzato una volta compiuto il suo atto.
Noureddine Abu Hashiyeh, diciassettenne, abitante legittimo della Palestina nato e cresciuto in un campo profughi della West Bank (Askar) a causa dell'invasione sionista, ha preso in mano un coltello e lo ha rivolto contro un soldato delle forze di occupazione. Gli apologeti dell'Apartheid grideranno al 'terrorismo', ma noi salutiamo nel suo gesto una legittima iniziativa di lotta armata.
Per fortuna il suo bersaglio é morto sul colpo.
Noureddine é stato catturato e sicuramente ora sta venendo torturato dai sadici sbirri sionazisti.
Il suo gesto però ha ispirato un altro palestinese che sempre armato di coltello ha colpito tre invasori residenti nella colonia illegale di Alon Shvut, uccidendone uno (pare una donna). Ricordiamo che colpire gli abitanti delle colonie illegali non può essere considerato atto contro civili, visto che essi partecipano all'occupazione di territorio invaso militarmente e sono perciò da considerarsi miliziani.
Per quanto episodico anche questo metodo di lotta ha dei lati positivi: contro di esso risultano infatti impossibili da utilizzarsi le normali armi della repressione poliziesca in cui i nazisti a sei punte di Tel Aviv sono espertissimi avendo praticato la persecuzione razzista per decenni e decenni nella più totale tranquillità.
Ogni automobile, ogni furgone, ogni spranga di ferro, ogni coltello da cucina può diventare un arma in mano a un Palestinese esasperato, a patto però che Egli sia disposto a correre il rischio di venire quasi certamente martirizzato una volta compiuto il suo atto.
Noureddine Abu Hashiyeh, diciassettenne, abitante legittimo della Palestina nato e cresciuto in un campo profughi della West Bank (Askar) a causa dell'invasione sionista, ha preso in mano un coltello e lo ha rivolto contro un soldato delle forze di occupazione. Gli apologeti dell'Apartheid grideranno al 'terrorismo', ma noi salutiamo nel suo gesto una legittima iniziativa di lotta armata.
Per fortuna il suo bersaglio é morto sul colpo.
Noureddine é stato catturato e sicuramente ora sta venendo torturato dai sadici sbirri sionazisti.
Il suo gesto però ha ispirato un altro palestinese che sempre armato di coltello ha colpito tre invasori residenti nella colonia illegale di Alon Shvut, uccidendone uno (pare una donna). Ricordiamo che colpire gli abitanti delle colonie illegali non può essere considerato atto contro civili, visto che essi partecipano all'occupazione di territorio invaso militarmente e sono perciò da considerarsi miliziani.
Giornalisti ed esperti militari concordano: "Le ritirate dell'ISIS sono merito esclusivo delle forze irakene e non dei raid Usa!"
Echeggiando le parole pronunciate la scorsa settimana dal Primo Ministro Haider Abadi durante il suo pellegrinaggio a Karbala giornalisti ed esperti di Difesa hanno espresso il parere che le recenti importanti vittorie riportate contro i militanti wahabiti dell'ISIS siano da ascrivere totalmente alla ritrovata efficienza dell'Esercito irakeno, soprattutto dell'aviazione da supporto tattico e dal valido sostegno offerto dalle milizie volontarie sciite e dagli uomini dei clan e delle tribù sunnite.
L'analista politico Ihsan al-Shamri, parlando con un reporter dell'emittente iraniana PressTV ha dichiarato: "Le vittorie ottenute dall'Esercito irakeno e dalle forze volontarie dimostrano in ogni loro aspetto di essere del tutto indipendenti dall'intervento degli Usa e dei loro alleati, che con gli attacchi aerei hanno ottenuto incredibilmente poco".
Hamed Hamrani gli fa eco: "La Casa Bianca vorrebbe attribuirsi il merito dei recenti successi contro l'ISIS ma la realtà é che questi vanno attribuiti in massima parte alle forze regolari e ai loro alleati, con l'importante sostegno di paesi come Iran e Russia che non hanno esitato a colmare le lacune di armi ed equipaggiamenti dell'Esercito irakeno".
L'analista politico Ihsan al-Shamri, parlando con un reporter dell'emittente iraniana PressTV ha dichiarato: "Le vittorie ottenute dall'Esercito irakeno e dalle forze volontarie dimostrano in ogni loro aspetto di essere del tutto indipendenti dall'intervento degli Usa e dei loro alleati, che con gli attacchi aerei hanno ottenuto incredibilmente poco".
Hamed Hamrani gli fa eco: "La Casa Bianca vorrebbe attribuirsi il merito dei recenti successi contro l'ISIS ma la realtà é che questi vanno attribuiti in massima parte alle forze regolari e ai loro alleati, con l'importante sostegno di paesi come Iran e Russia che non hanno esitato a colmare le lacune di armi ed equipaggiamenti dell'Esercito irakeno".
70 terroristi uccisi e altri ventinove catturati a Deir Ezzour: filmato esclusivo sull'uso di mine filoguidate da parte siriana!!
La Centoquattresima Brigata Parà della Guardia Repubblicana continua senza sosta a ingaggiare le bande terroristiche dell'ISIS nella città di Deir Ezzour; con la conquista della strategica Isola di Sakr e dei ponti che la collegano al resto della città la battaglia può venire portata in nuove zone come il Parco Centrale che nella giornata di ieri é stato 'ammorbidito' da un fitto fuoco di artiglieria preludio a un assalto.
Almeno settanta terroristi wahabiti sono stati eliminati e altri ventinove sono caduti prigionieri delle forze guidate dal Generale druso Issam Zahr Eddine. Invitiamo i nostri lettori a visionare il filmato qui sotto che mostra in un documento di rara precisione l'utilizzo di un veicolo blindato equipaggiato con mine filoguidate durante un combattimento urbano contro i terroristi. Simili sistemi permettono alle forze di Assad di demolire bunker e piazzeforti dei militanti takfiri evitando costosi attacchi frontali e testimoniano del livello di perizia e specializzazione tuttora alto tra le forze regolari siriane.
Almeno settanta terroristi wahabiti sono stati eliminati e altri ventinove sono caduti prigionieri delle forze guidate dal Generale druso Issam Zahr Eddine. Invitiamo i nostri lettori a visionare il filmato qui sotto che mostra in un documento di rara precisione l'utilizzo di un veicolo blindato equipaggiato con mine filoguidate durante un combattimento urbano contro i terroristi. Simili sistemi permettono alle forze di Assad di demolire bunker e piazzeforti dei militanti takfiri evitando costosi attacchi frontali e testimoniano del livello di perizia e specializzazione tuttora alto tra le forze regolari siriane.
Peschereccio palestinese distrutto dal fuoco sionazista davanti a Khan Younis! Tel Aviv rompe ancora i patti siglati al Cairo!!
Nella nottata tra il 9 ed il 10 novembre due barconi di pescatori palestinesi sono stati per l'ennesima volta fatti segno del fuoco di cannoncino e mitragliatrice da parte di corvette e pattugliatori della marina da guerra sionista al largo della Striscia di Gaza, più specificamente nelle acque prospicenti le località di Rafah e Khan Younis.
Si tratta dell'ennesimo caso di aggressione a pescatori, reso ancora più grave dal fatto che meno di tre mesi fa Tel Aviv nel corso delle trattative di armistizio tenutesi al Cairo si era impegnata a permettere le legittime attività di pesca fino a sei miglia dalla costa.
Gli aggressori sionisti hano continuato a fare fuoco fino a che uno dei due 'hasaka' é esploso in fiamme; grazie a Dio i suoi occupanti sono riusciti a mettersi in salvo in un’altra imbarcazione e a fuggire. I feriti sono stati ricoverati all’ospedale Abu Yusuf al-Najjar di Rafah.
Si tratta dell'ennesimo caso di aggressione a pescatori, reso ancora più grave dal fatto che meno di tre mesi fa Tel Aviv nel corso delle trattative di armistizio tenutesi al Cairo si era impegnata a permettere le legittime attività di pesca fino a sei miglia dalla costa.
Gli aggressori sionisti hano continuato a fare fuoco fino a che uno dei due 'hasaka' é esploso in fiamme; grazie a Dio i suoi occupanti sono riusciti a mettersi in salvo in un’altra imbarcazione e a fuggire. I feriti sono stati ricoverati all’ospedale Abu Yusuf al-Najjar di Rafah.
Giordania: quattro estremisti arrestati per militanza e propaganda a favore dell'ISIS!!
Nella giornata di ieri il Tribunale per la Sicurezza dello Stato di Amman, ha condannato due cittadini giordani a cinque anni di reclusione per il reato di associazione terroristica e altri due per aver propagandato l'ideologia wahabita tramite web cercando reclute e simpatizzanti per l'ISIS/Daash.
I quattro imputati vennero arrestati in agosto e sono stati processati nel corso della scorsa settimana. Marouf al-Bakhit, ex-Premier del regno ascemita ha dichiarato che si contano a centinaia, probabilmente attorno a 1300 i cittadini giordani che hanno aderito all'organizzazione terrorista wahabita, di cui circa 200 hanno trovato la morte in Siria e in Irak.
Altre stime invece darebbero il numero dei giordani arruolatisi nello Stato Islamico tra le 2000 e le 4000 unità,
I quattro imputati vennero arrestati in agosto e sono stati processati nel corso della scorsa settimana. Marouf al-Bakhit, ex-Premier del regno ascemita ha dichiarato che si contano a centinaia, probabilmente attorno a 1300 i cittadini giordani che hanno aderito all'organizzazione terrorista wahabita, di cui circa 200 hanno trovato la morte in Siria e in Irak.
Altre stime invece darebbero il numero dei giordani arruolatisi nello Stato Islamico tra le 2000 e le 4000 unità,
lunedì 10 novembre 2014
Nuovo radar ASD-3 per il cacciatorpediniere 'Jamaran' della Marina iraniana!!
Il cacciatorpediniere 'Jamaran', orgoglio della Marina Iraniana, attualmente é impegnato in missione insieme alla nave-appoggio 'Bushehr' come fulcro della 32esima flottiglia che sta pattugliando le acque dell'Oceano Indiano e si spingerà fino alle Bocche di Bab el-Mandeb, per contrastare l'attività dei pirati somali e proteggere mercantili e petroliere dirette da e per il Canale di Suez.
Siamo felici di poter confermare che rispetto al 'Jamaran' che già é entrato in azione più volte negli ultimi tre anni il Cacciatorpediniere attualmente in missione ha subito una importantissima miglioria; infatti al posto del 'vecchio' radar Plessey AWS-1 2-D di progettazione britannica (mirabilmente replicato dagli ingegneri elettronici iraniani) é stato montato il nuovissimo Asr 3-D a stato solido, frutto di ricerche e innovazioni della 'Jihad per l'Autosufficienza Militare' che ha guidato lo sviluppo autonomo dell'industria per la Difesa iraniana negli ultimi 30 anni.
Siamo felici di poter confermare che rispetto al 'Jamaran' che già é entrato in azione più volte negli ultimi tre anni il Cacciatorpediniere attualmente in missione ha subito una importantissima miglioria; infatti al posto del 'vecchio' radar Plessey AWS-1 2-D di progettazione britannica (mirabilmente replicato dagli ingegneri elettronici iraniani) é stato montato il nuovissimo Asr 3-D a stato solido, frutto di ricerche e innovazioni della 'Jihad per l'Autosufficienza Militare' che ha guidato lo sviluppo autonomo dell'industria per la Difesa iraniana negli ultimi 30 anni.
I cento studenti di medicina della Striscia di Gaza sono sbarcati a Caracas! Calorosa accoglienza per i giovani specializzandi!!
Come avevamo annunciato nel nostro precedente articolo il Venezuela ha spalancato le porte della sua scuola di specializzazione medica 'Salvador Allende' a 119 studenti palestinesi, di cui cento provenienti dalla Striscia di Gaza.
I giovani, che beneficieranno di una speciale borsa di studio a copertura totale intitolata a Yasser Arafat una volta completati gli studi torneranno in Palestina e presteranno servizio nelle strutture sanitarie pubbliche per un certo periodo di tempo.
Speriamo che siano sempre di più le iniziative di solidarietà internazionale che coinvolgano le nazioni del Polo anti-Imperialista a favore della Palestina, del suo popolo e del suo futuro.
I giovani, che beneficieranno di una speciale borsa di studio a copertura totale intitolata a Yasser Arafat una volta completati gli studi torneranno in Palestina e presteranno servizio nelle strutture sanitarie pubbliche per un certo periodo di tempo.
Speriamo che siano sempre di più le iniziative di solidarietà internazionale che coinvolgano le nazioni del Polo anti-Imperialista a favore della Palestina, del suo popolo e del suo futuro.
Il capo terrorista Abdallah Rifai, travestito da donna, arrestato dall'Armee Libanaise nella zona di Arsal!!
La maniera caotica e scoordinata con cui i terroristi takfiri presenti nel Nord del Libano tra Tripoli Siriaca, Mniyeh e Arsal hanno affrontato il 'blitz' delle forze armate di Beirut ha fatto crollare miseramente i loro disegni di istituire un 'emirato' nel Paese dei Cedri ove fornire ospitalità e assistenza ai takfiri che in Siria attentano alla pace e alla sicurezza.
Costoro, che si aspettavano da un momento all'altro di trovare facile rifugio e ospitalità oltreconfine sono ora facile preda dell'Esercito siriano e di quello Libanese, di qua e di là dalla frontiera. Lo conferma il recente arresto nei paraggi di Arsal (dove a inizio agosto si consumò una feroce battaglia tra Armee e takfiri) del leader terrorista Abdallah Rifai.
Come diversi altri terroristi wahabiti anche Rifai era "in drag", paludato nel niqab tipico delle pudiche donne sunnite di stretta osservanza, quando é stato identificato dai militari libanesi che non sono stati ingannati dalla sua "mise" femminile.
Costoro, che si aspettavano da un momento all'altro di trovare facile rifugio e ospitalità oltreconfine sono ora facile preda dell'Esercito siriano e di quello Libanese, di qua e di là dalla frontiera. Lo conferma il recente arresto nei paraggi di Arsal (dove a inizio agosto si consumò una feroce battaglia tra Armee e takfiri) del leader terrorista Abdallah Rifai.
Come diversi altri terroristi wahabiti anche Rifai era "in drag", paludato nel niqab tipico delle pudiche donne sunnite di stretta osservanza, quando é stato identificato dai militari libanesi che non sono stati ingannati dalla sua "mise" femminile.
Tentativo di accordo in Burkina Faso tra Esercito e Società Civile per il passaggio dei poteri!!
Sembra che in Burkina Faso partiti politici, esercito e società civile stiano cercando un avvicinamento e un accordo per gestire la transizione dei poteri in senso democratico dopo la cacciata dell'autocrate Blaise Compaore e l'ascesa temporanea alla presidenza del Colonnello Zida, già comandante delle sue guardie del corpo.
Avantieri Zida aveva rifiutato le scadenze proposte dall'Unione Africana ma nella giornata di ieri sarebbe stato firmato un protocollo d'intesa che prevederebbe la formazione di un Parlamento provvisiorio di 90 membri (10 agli alleati di Compaore, 40 alle opposizioni, 30 a rappresentanti della società civile e 10 a esponenti militari) che reggerà la nazione prima delle elezioni libere che si terranno esattamente tra dodici mesi.
Il Parlamento esprimerà un Governo di 25 Ministri, che amministrerà la nazione senza prendere iniziative di riforma, demandate al prossimo Parlamento.
Avantieri Zida aveva rifiutato le scadenze proposte dall'Unione Africana ma nella giornata di ieri sarebbe stato firmato un protocollo d'intesa che prevederebbe la formazione di un Parlamento provvisiorio di 90 membri (10 agli alleati di Compaore, 40 alle opposizioni, 30 a rappresentanti della società civile e 10 a esponenti militari) che reggerà la nazione prima delle elezioni libere che si terranno esattamente tra dodici mesi.
Il Parlamento esprimerà un Governo di 25 Ministri, che amministrerà la nazione senza prendere iniziative di riforma, demandate al prossimo Parlamento.
Il video dell'azione di Resistenza a Ramallah contro il Muro dell'Apartheid!!
Abbiamo chiesto in lungo e in largo a tutti i nostri contatti se sapevano indicarci su youtube il video dell'azione dimostrativa tenutasi a Ramallah contro l'infame muro sionista nella giornata delle superficiali e ipocrite manifestazioni riguardo al Muro di Berlino, ma purtroppo non sembrava essere stato ancora uploadato. Adesso che lo abbiamo trovato lo proponiamo a tutti i nostri lettori sperando che lo trovino ancora più ispirante e commovente delle immagni che abbiamo pubblicato ieri.
Si arrende a Odain Ali Abdullah al-Ba’ni, leader di Al-Qaeda nello Yemen!!
Ali Abdullah al-Bani, comandante di una delle numerose fazioni wahabite che fanno riferimento ad "Al-Qaeda nella Penisola Araba" si é consegnato ai guerriglieri sciiti di Ansarullah, che da molte settimane stanno strappando agli estremisti filosauditi città dopo città, villaggio dopo villaggio, controllando ormai quasi metà del paese.
Significativo che la resa di Al-Bani sia avvenuta a Odain, villaggio in provincia di Ibb che poco tempo fa era stato preso d'assalto dai qaedisti, ma subito ripreso dagli Sciiti Houthi, con un rapido colpo di mano.
Ancora una volta i combattenti di Ansarullah sono riusciti a ottenere un risultato che era sfuggito all'Esercito regolare e alle altre forze di sicurezza di Sanaa per anni e anni, non v'é chi non dica a causa dell'alto grado di corruzione e connivenza tra alcuni generali ed esponenti del vecchio regime di Ali Abdullah Saleh e i capi wahabiti finanziati da Riyadh in funzione anti-sciita.
Significativo che la resa di Al-Bani sia avvenuta a Odain, villaggio in provincia di Ibb che poco tempo fa era stato preso d'assalto dai qaedisti, ma subito ripreso dagli Sciiti Houthi, con un rapido colpo di mano.
Ancora una volta i combattenti di Ansarullah sono riusciti a ottenere un risultato che era sfuggito all'Esercito regolare e alle altre forze di sicurezza di Sanaa per anni e anni, non v'é chi non dica a causa dell'alto grado di corruzione e connivenza tra alcuni generali ed esponenti del vecchio regime di Ali Abdullah Saleh e i capi wahabiti finanziati da Riyadh in funzione anti-sciita.
domenica 9 novembre 2014
VAFFANCULO alle 'celebrazioni' del Muro di Berlino...QUESTO é il SOLO MURO che si deve ABBATTERE!!!!
Non esiste NIENTE DA FESTEGGIARE per la caduta del Muro di Berlino, che andrebbe ricostruito più alto e più spesso e possibilmente messo intorno ai confini dell'Intera Europa per difenderla dalla contaminazone dell'anglo-sion-america decadente e distruttrice.
Mentre traditori coglioni come Gorbachev, prostitute malamente rifatte come madame Boldrini, culone impresentabili come Angela Merkel e voltagabbana rimbecilliti come Giorgio Napoletame ripetono le loro giaculatorie democazzare dirittoumaniste noi salutiamo Vladimir Putin che a Mosca celebra l'anniversario della storica parata del 7 novembre 1945 e insieme a lui i coraggiosi giovani palestinesi che a Ramalla si sono armati di mazze e picconi per sfondare il Muro dell'Apartheid sionista.
Ovviamente di questo muro di vergogna e razzismo né la Boldrini né Gorbachev hanno mai parlato, figurarsi, non possono criticare i loro Padroni!
Questo é l'unico muro che deve essere abbattuto: coi picconi, con le ruspe, con le bombe, con l'artiglieria. CON OGNI MEZZO NECESSARIO!
Mentre traditori coglioni come Gorbachev, prostitute malamente rifatte come madame Boldrini, culone impresentabili come Angela Merkel e voltagabbana rimbecilliti come Giorgio Napoletame ripetono le loro giaculatorie democazzare dirittoumaniste noi salutiamo Vladimir Putin che a Mosca celebra l'anniversario della storica parata del 7 novembre 1945 e insieme a lui i coraggiosi giovani palestinesi che a Ramalla si sono armati di mazze e picconi per sfondare il Muro dell'Apartheid sionista.
Ovviamente di questo muro di vergogna e razzismo né la Boldrini né Gorbachev hanno mai parlato, figurarsi, non possono criticare i loro Padroni!
Questo é l'unico muro che deve essere abbattuto: coi picconi, con le ruspe, con le bombe, con l'artiglieria. CON OGNI MEZZO NECESSARIO!
L'Iran costruirà raffinerie in Indonesia per venire incontro al fabbisogno energetico di questo paese!!
Il Direttore Generale con delega al Petrolio e al Gas del Ministero indonesiano per le Miniere e l'Energia, Naryanto Wagimin ha dichiarato ai media indonesiani che raffinerie per un valore complessivo di 3 miliardi di dollari Usa verranno costruite nelle province occidentali di Banten e Giava Ovest grazie alla cooperazione con l'Iran.
"Ci sono ancora molti dettagli da definire", ha puntualizzato Wagimin, "avremo bisogno di ulteriori riunioni coi nostri partner iraniani per discutere i vari passi da compiere". Wagimin ha anche affermato che le autorità indonesiano hanno trovato il greggio iraniano adatto a venire raffinato nell'impianto di Cilacap, nella parte sudoccidentale della Provincia di Giava Centro.
Anche le nuove raffinerie verranno tutte alimentate con petrolio iraniano. Fino agli anni '80 l'Indonesia era un forte esportatore di petrolio, ma con la crescita della sua popolazione e del fabbisogno energetico interno é arrivata negli ultimi anni a consumare 1.600.000 barili di petrolio al giorno mentre é in grado di estrarne a malapena 800.000.
L'Iran si é detto disponibile a fornire a Giacarta fino a 300.000 barili di petrolio al giorno per un periodo minimo di 20 anni, diventando fornitore di quasi un quinto del fabbisogno indonesiano. Le nuove raffinerie verranno finanziate al 30 per cento dall'iraniana Nakhle Barani Pardis e al 70 per cento dall'indonesiana Kreasindo.
"Ci sono ancora molti dettagli da definire", ha puntualizzato Wagimin, "avremo bisogno di ulteriori riunioni coi nostri partner iraniani per discutere i vari passi da compiere". Wagimin ha anche affermato che le autorità indonesiano hanno trovato il greggio iraniano adatto a venire raffinato nell'impianto di Cilacap, nella parte sudoccidentale della Provincia di Giava Centro.
Anche le nuove raffinerie verranno tutte alimentate con petrolio iraniano. Fino agli anni '80 l'Indonesia era un forte esportatore di petrolio, ma con la crescita della sua popolazione e del fabbisogno energetico interno é arrivata negli ultimi anni a consumare 1.600.000 barili di petrolio al giorno mentre é in grado di estrarne a malapena 800.000.
L'Iran si é detto disponibile a fornire a Giacarta fino a 300.000 barili di petrolio al giorno per un periodo minimo di 20 anni, diventando fornitore di quasi un quinto del fabbisogno indonesiano. Le nuove raffinerie verranno finanziate al 30 per cento dall'iraniana Nakhle Barani Pardis e al 70 per cento dall'indonesiana Kreasindo.
L'Aviazione di Assad vaporizza un enorme convoglio di camion dell'ISIS che stavano scappando dalla Siria verso l'Irak!!!
In seguito alla DISASTROSA SCONFITTA patita in due tempi tra Homs e Palmyra i terroristi takfiri dell'ISIS hanno dovuto abbandonare in fretta e furia una serie di posizioni e, caricate armi, munizioni, rifornimenti e centinaia di uomini su un lungo 'serpentone' di camion e furgoni, stavano cercando scampo oltre la frontiera con l'Irak, per riordinare le fila e tornare all'assalto in un secondo momento.
Ma i ricognitori UAV di fabbricazione iraniana che tengono ormai informati 24 su 24 gli uomini dell'Esercito di Assad hanno subito individuato la colonna di oltre 180 veicoli in marcia nelle piane semideserte dell'Est della Siria e hanno dato l'allarme.
A occuparsi della missione sono stati inviati i Sukhoi-22 e i Sukhoi-24 della base aerea T-4, proprio quella che i terroristi non sono riusciti nemmeno a sfiorare nel corso della loro 'offensiva'. Il risultato devastante delle loro ripetute incursioni ha visto la distruzione totale della colonna che si é ritrovata su una vera e propria Autostrada per l'Inferno.
I rottami dei veicoli e le ossa dei loro occupanti continueranno a luccicare sotto il sole nella Valle di Al-Jizal.
Ma i ricognitori UAV di fabbricazione iraniana che tengono ormai informati 24 su 24 gli uomini dell'Esercito di Assad hanno subito individuato la colonna di oltre 180 veicoli in marcia nelle piane semideserte dell'Est della Siria e hanno dato l'allarme.
A occuparsi della missione sono stati inviati i Sukhoi-22 e i Sukhoi-24 della base aerea T-4, proprio quella che i terroristi non sono riusciti nemmeno a sfiorare nel corso della loro 'offensiva'. Il risultato devastante delle loro ripetute incursioni ha visto la distruzione totale della colonna che si é ritrovata su una vera e propria Autostrada per l'Inferno.
I rottami dei veicoli e le ossa dei loro occupanti continueranno a luccicare sotto il sole nella Valle di Al-Jizal.
Sedici villaggi liberati dall'ISIS attorno alla cittadina di Hit! Intensi scontri in tutto l'Anbar!!
Truppe dell'Esercito irakeno, accompagnate e sostenute da uomini dei clan sunniti ormai totalmente alieni da qualunque senso di simpatia o solidarietà verso i bigotti tagliagole wahabiti sono riuscite nelle ultime 48 ore a liberare ben sedici villaggi dalla presenza di terroristi del Daash attorno a Hit, nella provincia occidentale di Anbar.
Hit era stata teatro un po' più di due settimane fa di un ripiegamento tattico di una guarnigione governativa che aveva fatto gridare alla "conquista dell'ISIS" i soliti commentatori ipocriti e/o disinformati.
Naturalmente é bastato attendere pochi giorni per vedere le truppe regolari di Bagdad e i loro ausiliari locali infliggere l'ennesimo scacco ai militanti dello 'stato islamico' che, con tutti i loro maggiori leader eliminati o catturati non riescono più ad agire in maniera efficace e concertata.
Hit era stata teatro un po' più di due settimane fa di un ripiegamento tattico di una guarnigione governativa che aveva fatto gridare alla "conquista dell'ISIS" i soliti commentatori ipocriti e/o disinformati.
Naturalmente é bastato attendere pochi giorni per vedere le truppe regolari di Bagdad e i loro ausiliari locali infliggere l'ennesimo scacco ai militanti dello 'stato islamico' che, con tutti i loro maggiori leader eliminati o catturati non riescono più ad agire in maniera efficace e concertata.
Video esclusivo sui "Sabirin", forze speciali della Guardia Rivoluzionaria iraniana!!
Siamo orgogliosi di presentare ai nostri affezionati lettori questo video che dettaglia con immagini interesantissime esercitazioni ed equipaggiamenti di una delle componenti finora più misteriose e meno documentate delle forze di difesa della Repubblica Islamica Iraniana, i commando 'Saberin' della Guardia Rivoluzionaria.
Nel video si può apprezzare l'enfasi portata al massimo in questa brigata di uomini sceltissimi sulla velocità di spostamento e flessibilità operativa, ottenuta tramite il massiccio impiego di veicoli ogni-terreno ad alta velocità come moto da cross, quad e buggies e anche l'uso di deltaplani e autogiri per una componente aerea non ostacolata dalle necessità logistiche tipiche degli elicotteri e degli aeroplani convenzionali.
Questi sono gli uomini che l'IRGC sta mandando in Irak; questi sono gli uomini che stanno aiutando gli Irakeni a distruggere l'ISIS!
Nel video si può apprezzare l'enfasi portata al massimo in questa brigata di uomini sceltissimi sulla velocità di spostamento e flessibilità operativa, ottenuta tramite il massiccio impiego di veicoli ogni-terreno ad alta velocità come moto da cross, quad e buggies e anche l'uso di deltaplani e autogiri per una componente aerea non ostacolata dalle necessità logistiche tipiche degli elicotteri e degli aeroplani convenzionali.
Questi sono gli uomini che l'IRGC sta mandando in Irak; questi sono gli uomini che stanno aiutando gli Irakeni a distruggere l'ISIS!
Milizia libica minaccia la 'secessione' della Cirenaica in caso di riconoscimento internazionale delle 'autorità' di Tripoli
Sprofonda sempre più nel caos la disastrata nazione libica; adesso ci si mettono anche le minacce 'secessioniste' dell'ennesimo Signore della Guerra (tale Ibrahim al-Jathran) che ha minacciato la costituzione della Cirenaica in Stato indipendente se la comunità internazionale dovesse voltare le spalle al Governo in esilio a Tobruk e riconoscere invece quello installato a Tripoli dai miliziani di Misurata.
Recentemente la Corte Costituzionale tripolina aveva 'sconfessato' l'esecutivo esule ma esso aveva rigettato la sua sentenza insinuando (non senza elementi di ragionevolezza) che le autorità restate nella vecchia capitale siano 'tenute in ostaggio' dalle milizie di Fajr Libya.
Francamente però non si capisce su che basi Al-Jathran possa dichiarare "L'indipendenza" della Cirenaica visto che la battaglia per il controllo di Bengasi é tuttora in corso.
Recentemente la Corte Costituzionale tripolina aveva 'sconfessato' l'esecutivo esule ma esso aveva rigettato la sua sentenza insinuando (non senza elementi di ragionevolezza) che le autorità restate nella vecchia capitale siano 'tenute in ostaggio' dalle milizie di Fajr Libya.
Francamente però non si capisce su che basi Al-Jathran possa dichiarare "L'indipendenza" della Cirenaica visto che la battaglia per il controllo di Bengasi é tuttora in corso.
Formato il Governo di Khaled Baha a Sanaa! Lo Yemen ha finalmente un esecutivo!!
Mentre nel paese tocca sempre di più alla milizia sciita di Ansarullah prendere l'iniziativa contro i terroristi di Al-Qaeda nella Penisola Araba (fortunatamente con molto successo, come si é visto anche negli ultimi giorni), nella capitale yemenita Sanaa é andata finalmente in porto la delicata operazione di costruzione di un consenso condiviso per il Governo guidato dal nuovo Premier Khaled Baha, che ha prestato giuramento insieme ai suoi ministri.
Baha era stato nominato Premier a metà ottobre scorso ma il 'braccio di ferro' sul numero e l'identità dei suoi ministri aveva rallentato il varo dell'esecutivo; adesso, sperabilmente, quei problemi sono stati superati e la politica interna del paese avrà finalmente riferimenti stabili.
Oltre al Premier vi sono 36 ministri di stato, ventinove 'nuove leve' e sette 'veterani' del Governo precedente; tra i nuovi ministri si annoverano quello della Difesa, Generale Al-Subaihi, il Ministro degli Esteri Abdullah Saaidi, ex-diplomatico come Baha e la il Ministro dell'Informazione Nadia al-Saqqaf.
Baha era stato nominato Premier a metà ottobre scorso ma il 'braccio di ferro' sul numero e l'identità dei suoi ministri aveva rallentato il varo dell'esecutivo; adesso, sperabilmente, quei problemi sono stati superati e la politica interna del paese avrà finalmente riferimenti stabili.
Oltre al Premier vi sono 36 ministri di stato, ventinove 'nuove leve' e sette 'veterani' del Governo precedente; tra i nuovi ministri si annoverano quello della Difesa, Generale Al-Subaihi, il Ministro degli Esteri Abdullah Saaidi, ex-diplomatico come Baha e la il Ministro dell'Informazione Nadia al-Saqqaf.