sabato 6 novembre 2010
Presentato anche a Genova "Un Muro non basta" di Andrea Merli
Un muro non basta per decidere chi ha ragione e chi torto
un muro non basta per tracciare un confine arbitrario
un muro non basta per dettare la legge del più forte
Un muro non basta per nascondere un orizzonte alla sua terra
un muro non basta per costruire una gabbia intorno a una nazione
un muro non basta per dimenticare quello che c’è dall’altra parte
Si é tenuta ieri a Genova presso il Centro Banchi di piazza De Marini la presentazione del libro fotografico "Un Muro non Basta" di Andrea Merli, dato alle stampe a Firenze per i tipi delle Edizioni della Meridiana e promosso grazie agli sforzi dell'associazione “Habibti Betlemme” di Montevarchi,
Proprio da Montevarchi lo scorso ventotto ottobre è partita la prima frazione del 'mini-tour' promozionale del volume, che ha toccato nel giro di pochi giorni le località di Sansepolcro, Anghiari, Varazze e, appunto, Genova.
Il libro presenta centocinquanta immagini fra le migliaia scattate dall'autore e dal fotografo Federico Busonero per raccontare la condizione della Palestina di oggi, dove il muro rappresenta soltanto uno dei volti dell’occupazione israeliana sul territorio della Cisgiordania.
Così l'autore Andrea Merli, che per oltre sei anni ha vissuto in Palestina, ha raccontato la genesi dell'opera: "Mentre assistevo alla frammentazione della Palestina, senza alcuna possibilità di fermare un solo movimento delle gru che scaricavano i blocchi di cemento, ho voluto fermare la luce. Per quanto fosse alto e impenetrabile, quel muro non poteva fermare la luce che ogni giorno, inesorabile, ne mostrava le fattezze".
Foto come gocce di memoria, foto come mani levate contro i missili, i proiettili di plastica sparati in testa, i bulldozer corazzati dell' "esercito più (im)morale del mondo".
Foto come istanti cristallizzati in una saga che contrappone il coraggio della speranza e della lotta per la giustizia alla sopraffazione e alla violenza consumate con la complicità di coloro che "non si schierano", "non prendono posizione", di coloro che (vista la tappa genovese la citazione é quasi obbligatoria): "si credono assolti, ma sono per sempre coinvolti".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
@Bario: ma non hai nulla da fare nella vita al punto da venire a fare il confutatore perenne di questo blog? Se non ti piace questo blog, vattene su Informazione Corretta, quella sì che "vera informazione".
RispondiEliminaBario é un cretino che é stato svillaneggiato in ogni dove, i suoi deliri sono la migliore pubblicità per questo blog...
RispondiElimina