mercoledì 22 gennaio 2020
La Repubblica Islamica dell'Iran si fa beffe delle sanzioni della Casa Bianca ed esporta 10 mln di tonnellate d'acciaio!
L'Iran si aspetta che le sue esportazioni di acciaio tocchino 10 milioni di tonnellate nell'anno fino al 21 marzo 2020, nonostante le sanzioni "tiranniche" imposte al Paese dagli Stati Uniti, dice un alto funzionario.
Le esportazioni porteranno da $ 4 miliardi a $ 5 miliardi per il paese, che è fortemente incalzato in cambio di una spinta aggressiva degli Stati Uniti per ridurre a zero le entrate petrolifere dell'Iran, ha dichiarato il capo della più grande partecipazione del paese nel settore dei metalli noto come IMIDRO Khodadad Gharibpour.
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lunedì 20 gennaio 2020
Suleiman Kahani valuta e commenta gli accordi commerciali Trump-Cina!
Di ritorno dal suo interessante "Viaggio in Oriente" il vostro affidabile ed affabile dilettante della Geopolitica ha contattato alcuni outlet mediatici.
Di seguito proponiamo uno stralcio dell'articolo che gli amici di ASI (L'Agenzia Stampa che aveva già "coperto" la mia fortunata conferenza perugina) hanno voluto pubblicare riportando mie valutazioni e previsioni su un importante evento che recentemente ha visto protagonista il gigante asiatico.
I recenti accordi commerciali siglati tra Stati Uniti e Cina mercoledì scorso hanno avuto una enorme, planetaria eco mediatica e non poteva essere altrimenti, visto che dovrebbero essere il primo passo nella composizione di vertenze che riguardano le due più grandi economie del pianeta e che avevano tenuto studiosi, esperti ed operatori del settore col fiato sospeso fin da quando, circa due anni fa, l'inquilino della Casa Bianca aveva deciso di percorrere la strada dei dazi e delle tariffe per far valere le proprie percepite ragioni in merito.
La maggior parte dei commenti e delle valutazioni che sono state pubblicate o annunciate negli ultimi quattro giorni sulle principali testate stampate, televisive o telematiche non sono affatto oggettive o anche solo utili a capire in profondità il senso di quanto accaduto, visto che la maggior parte dei commentatori, incurabilmente faziosi, ha preferito effettuare una scrupolosa opera di cherry picking per sostanziare e ripetere la propria narrativa preferita, piuttosto che analizzare spassionatamente i fatti e addentrarsi nel terreno minato dei giudizi e delle previsioni.
I recenti accordi commerciali siglati tra Stati Uniti e Cina mercoledì scorso hanno avuto una enorme, planetaria eco mediatica e non poteva essere altrimenti, visto che dovrebbero essere il primo passo nella composizione di vertenze che riguardano le due più grandi economie del pianeta e che avevano tenuto studiosi, esperti ed operatori del settore col fiato sospeso fin da quando, circa due anni fa, l'inquilino della Casa Bianca aveva deciso di percorrere la strada dei dazi e delle tariffe per far valere le proprie percepite ragioni in merito.
La maggior parte dei commenti e delle valutazioni che sono state pubblicate o annunciate negli ultimi quattro giorni sulle principali testate stampate, televisive o telematiche non sono affatto oggettive o anche solo utili a capire in profondità il senso di quanto accaduto, visto che la maggior parte dei commentatori, incurabilmente faziosi, ha preferito effettuare una scrupolosa opera di cherry picking per sostanziare e ripetere la propria narrativa preferita, piuttosto che analizzare spassionatamente i fatti e addentrarsi nel terreno minato dei giudizi e delle previsioni.
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