Altro che le balle zuccherose sui 'social network frontiera moderna dei diritti umani'; chi non si allinea alle idee e agli interessi di Mr. Zuckerberg viene censurato con una foga e una rapidità che farebbero l'invidia di più di un regime poliziesco.
“Facebook ha bloccato il mio profilo a causa della mia campagna pro Palestina. Volevo dire ai miei amici che continuerò a supportare la nostra causa nonostante il blocco e ringrazio chiunque voglia continuare a starmi vicino. Grazie alla mia seconda patria, la Sardegna!”.Questa la denuncia di Sulaiman Hijazi, palestinese residente in Sardegna da tempo impegnato nella diffusione della consapevolezza riguardo il martirio del proprio popolo e della propria terra a opera del regime ebraico di occupazione.
Da oltre tre mesi il suo profilo era oggetto di numerose segnalazioni specialmente a causa delle immagini dei martiri e dei comunicati delle autorità palestinesi condivisi come post sulla sua bacheca. "Tutto questo succede soltanto perché sostengo il mio popolo che lotta per la propria terra e dignità”, chiosa l'attivista.
Sulaiman, ne siamo perfettamente certi e siamo sicuri che se tu avessi pubblicato intemerate contro Vladimir Putin, Raul Castro, Nicolas Maduro o contro la Cina Popolare (tutte menzogne imperialiste) il tuo profilo sarebbe ancora pimpante e attivo.
Non farti intimidire, anche senza Facebook la tua lotta e il tuo impegno sono preziosissimi!!
sabato 22 novembre 2014
La censura 'sionisticamente corretta' di Mr. Zuckerberg colpisce un attivista palestinese residente in Sardegna!
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Nouri al-Maliki non é incantato dalle sciarade diplomatiche di Erdogan e Davutoglu: "Ankara coinvolta direttamente con l'ISIS!"
Dire che Ankara é coinvolta direttamente con gli straccioni islamisti del 'califfato', di questi tempi, é banale e scontato come dire che il fuoco brucia e che l'acqua é bagnata eppure ha fatto benissimo Nouri al-Maliki, Ex-premier irakeno e attuale Vicepresidente del paese mesopotamico, a ripeterlo pubblicamente, dopo che, per dovere di diplomazia, il suo successore a capo dell'Esecutivo di Bagdad, Haider Abadi, ha dovuto ricevere ufficialmente il collega neo-ottomano (nonché 'timoniere' della totale inversione di marcia della politica estera turca) Ahmet Davutooglu.
Maliki con la sua dichiarazione ha riaffermato che in Irak nessuno é disposto a dimenticare o a perdonare il ruolo turco nel sostegno al terrorismo wahabita e quanto esso abbia causato difficoltà, perdite, lutti e dolori alla terra dei Due Fiumi e al suo popolo.
Maliki ha anche affermato che l'Irak deve guardare all'Iran e solamente all'Iran per ricevere aiuti decisivi nella sua lotta contro gli estremisti, come dimostrano le recenti vicende dell'Operazione Ashoura con cui é stato stroncato un piano diabolico di attacco alle province sciite del paese e la sua recente visita ufficiale all'Ayatollah Khamenei.
Maliki con la sua dichiarazione ha riaffermato che in Irak nessuno é disposto a dimenticare o a perdonare il ruolo turco nel sostegno al terrorismo wahabita e quanto esso abbia causato difficoltà, perdite, lutti e dolori alla terra dei Due Fiumi e al suo popolo.
Maliki ha anche affermato che l'Irak deve guardare all'Iran e solamente all'Iran per ricevere aiuti decisivi nella sua lotta contro gli estremisti, come dimostrano le recenti vicende dell'Operazione Ashoura con cui é stato stroncato un piano diabolico di attacco alle province sciite del paese e la sua recente visita ufficiale all'Ayatollah Khamenei.
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Il Ministro della Difesa Al-Freji: "Libereremo ogni centimetro di suolo siriano!"
Il Ministro della Difesa di Assad, Generale Al-Furaji, recentemente nominato "Militare dell'Anno", ha espresso la dedizione sua e dei suoi uomini a continuare la lotta di liberazione anti-terrorismo fino a quando "Ogni centimetro di Siria" non sarà tornato sotto il controllo del Governo legittimo.
Furaji ha pronunciato queste parole nel corso di una sua visita nella provincia di Hama, pochi anni fa epicentro dell'attività criminale finanziata dall'estero, oggi completamente bonificata e restituita all'autorità dello Stato.
Al-Freji é stato a Morek, Halfaya, Arzeh e Khattab, visitando infrastrutture militari, postazioni avanzate e covi di terroristi espugnati e ripuliti. Si é complimentato con le truppe e ne ha verificato il morale alto e l'ansietà di tornare in azione contro i nemici della Patria.
Intanto l'Esercito siriano ha condotto una vasta bonifica dell'area circostante Hasakah, verificando l'assenza di ogni pur minima presenza takfira nel raggio di 25 Km dall'abitato.
Furaji ha pronunciato queste parole nel corso di una sua visita nella provincia di Hama, pochi anni fa epicentro dell'attività criminale finanziata dall'estero, oggi completamente bonificata e restituita all'autorità dello Stato.
Al-Freji é stato a Morek, Halfaya, Arzeh e Khattab, visitando infrastrutture militari, postazioni avanzate e covi di terroristi espugnati e ripuliti. Si é complimentato con le truppe e ne ha verificato il morale alto e l'ansietà di tornare in azione contro i nemici della Patria.
Intanto l'Esercito siriano ha condotto una vasta bonifica dell'area circostante Hasakah, verificando l'assenza di ogni pur minima presenza takfira nel raggio di 25 Km dall'abitato.
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Proteste a Bir Zeit contro la visita del console francese al campus universitario: "Questa é l'Università della Resistenza!"
Decine di studenti palestinesi del Polo Democratico, l'organizzazione di Sinistra legata al PFLP, hanno contestato la visita del Console francese all'Università di Bir Zeit, tenutasi lo scorso mercoledì 19 novembre, dichiarandolo 'persona non grata' la cui presenza strideva e infastidiva il corpo discente di quella che é stata soprannominata "L'Università della Resistenza".
Gli studenti hanno picchettato con cartelli punti strategici dell'Ateneo chiedendo tra l'altro che la Francia liberi una buona volta George Abdallah, il combattente della Resistenza libanese imprigionato dal 1984 sul cui rilascio Parigi ha compiuto un vergognoso dietro-front per compiacere i lobbisti a Sei Punte.
"La Francia é una potenza imperialista, esattamente come Inghilterra e Usa, qui a Bir Zeit non accogliamo e non festeggiamo rappresentanti di questi stati, vogliamo conservare il retaggio di Resistenza di questo istituto e rifiutiamo ogni reapprochement con uno Stato che sostiene l'occupazione in ogni maniera possibile", ha dichiarato lo studente Sbeih Sbeih.
Gli studenti hanno picchettato con cartelli punti strategici dell'Ateneo chiedendo tra l'altro che la Francia liberi una buona volta George Abdallah, il combattente della Resistenza libanese imprigionato dal 1984 sul cui rilascio Parigi ha compiuto un vergognoso dietro-front per compiacere i lobbisti a Sei Punte.
"La Francia é una potenza imperialista, esattamente come Inghilterra e Usa, qui a Bir Zeit non accogliamo e non festeggiamo rappresentanti di questi stati, vogliamo conservare il retaggio di Resistenza di questo istituto e rifiutiamo ogni reapprochement con uno Stato che sostiene l'occupazione in ogni maniera possibile", ha dichiarato lo studente Sbeih Sbeih.
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Il Primo Ministro libanese costretto ad annullare le cerimonie per il giorno dell'Indipendenza!
"Alla luce dell'attuale situazione politica, cerimonie ufficiali in occasione del prossimo Giorno dell'Indipendenza nazionale, normalmente tenute dalle pubbliche amministrazioni, dai municipi, dalle ambasciate e da altre istituzioni statali, non possono essere tenute e verranno perciò cancellate senza eccezione alcuna".
Con questo comunicato il Premier di Beirut, Tammam Salam, ha tirato una riga su tutto il programma di manifestazioni celebrative del 71esimo anniversario dell'indipendenza nazionale; alcuni osservatori di cose politiche libanesi attribuiscono la decisione al possibile rischio attentati dopo la forte presa di posizione contro i gruppi takfiri con la mobilitazione dell'esercito nelle operazioni intorno ad Arsal e nella metropoli settentrionale di Tripoli Siriaca, piagata dalla presenza di estremisti filosauditi.
Altri invece ritengono che il motivo della cancellazione sia da ricercarsi nello stallo istituzionale che ha costretto a prolungare il mandato del Parlamento per un periodo di tempo inusitato, fino al 2017, e che parallelamente ha paralizzato il processo di selezione di un successore alla Presidenza dello stato, dopo che il mandato di Michel Sleiman é scaduto definitivamente il maggio scorso.
Con questo comunicato il Premier di Beirut, Tammam Salam, ha tirato una riga su tutto il programma di manifestazioni celebrative del 71esimo anniversario dell'indipendenza nazionale; alcuni osservatori di cose politiche libanesi attribuiscono la decisione al possibile rischio attentati dopo la forte presa di posizione contro i gruppi takfiri con la mobilitazione dell'esercito nelle operazioni intorno ad Arsal e nella metropoli settentrionale di Tripoli Siriaca, piagata dalla presenza di estremisti filosauditi.
Altri invece ritengono che il motivo della cancellazione sia da ricercarsi nello stallo istituzionale che ha costretto a prolungare il mandato del Parlamento per un periodo di tempo inusitato, fino al 2017, e che parallelamente ha paralizzato il processo di selezione di un successore alla Presidenza dello stato, dopo che il mandato di Michel Sleiman é scaduto definitivamente il maggio scorso.
L'assassino di Thomas Sankara fugge dalla Costa d'Avorio al Marocco con quel che resta della sua miserabile 'corte'!!
Non c'é pace per Blaise Compaoré, burattino di Parigi nonché traditore del grande patriota Burkinabé Thomas Sankara, da lui assassinato nel 1987; dopo essere stato deposto dalle proteste popolari ed essere stato costretto a rifugiarsi in Costa d'Avorio ha dovuto lasciare anche quel rifugio per spostarsi coi pochi parenti e seguaci che si sono uniti a lui nell'esilio alla corte del re sionista di Rabat, in Marocco.
L'annuncio é stato dato dal Capo di Stato ivoriano, Alassane Ouattara, che nel messaggio si é dilungato ipocritamente a dire che Compaoré é 'sempre benvenuto' per un suo eventuale ritorno; in realtà é stato proprio Ouattara a dare il benservito a Compaoré visto che i seguaci dell'Ex-presidente Laurent Gbagbo si erano infuriati per la sua presenza nel paese.
Compaoré infatti é stato uno dei principali artefici del golpe del 2002 contro di lui. Per evitare di fare la sua stessa fine il Presidente ivoriano ha "suggerito" all'esule burkinabé di fare le valige verso un qualche paese dove fosse meno odiato.
L'annuncio é stato dato dal Capo di Stato ivoriano, Alassane Ouattara, che nel messaggio si é dilungato ipocritamente a dire che Compaoré é 'sempre benvenuto' per un suo eventuale ritorno; in realtà é stato proprio Ouattara a dare il benservito a Compaoré visto che i seguaci dell'Ex-presidente Laurent Gbagbo si erano infuriati per la sua presenza nel paese.
Compaoré infatti é stato uno dei principali artefici del golpe del 2002 contro di lui. Per evitare di fare la sua stessa fine il Presidente ivoriano ha "suggerito" all'esule burkinabé di fare le valige verso un qualche paese dove fosse meno odiato.
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venerdì 21 novembre 2014
L'Ebreo di Corte di Obama continua a sparare sanzioni contro tutti gli avversari di israhell, ora tocca allo Yemen!
Anziché preoccuparsi dei finanziamenti che giornalmente raggiungono gli sbomballati islamici del 'Califfato', del Fronte Al-Nusra, di Boko Haram, di tutta la galassia wahabita takfira presente dall'Africa Occidentale al Pachistan, Cohen e il suo predecessore hanno lanciato sanzioni contro Iran, Bielorussia, Venezuela, Cina e udite, udite, addirittura SVIZZERA!
Ovviamente questi paesi erano colpevoli soltanto di fare affari liberamente con chi volevano secondo i loro interessi, a meno che non crediate che Chattanooga, Walla Walla, Cucamonga e Seattle siano minacciate da commando di kamikaze svizzeri e venezolani.
David Cohen lavora di concerto con un sinedrio di sionisti di provata fede ed esperienza, come l'ex-ambasciatore in Yemen Feierstein, che voleva imporre nell'-Ex Arabia Felix una partizione in sei province disegnate a tavolino da Washington senza alcun rispetto per la Storia, la Cultura e le particolarità etniche del paese, oppure Adam Szubin che posa il suo 'elettissimo' sedere sullo scranno più alto dell' "Ufficio per il Controllo dei Capitali Stranieri".
Ovviamente a Szubin, così come a Cohen e al resto della Cabala degli 'Ebrei di Corte' di Obama non interessano affatto i capitali sauditi e qatarioti che finiscono nelle casse dell'ISIS, oh no Sir, no-no!
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A Gaza il PFLP tiene funerali simbolici per i due martiri dell'operazione di Resistenza ad Al-Quds!!
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha organizzato a Gaza una manifestazione simbolica per onorare i due martiri Ghassan e Ouday Abu Jamal, caduti nell'operazione di Resistenza contro gli occupanti illegali di Al-Quds.
Il Fronte popolare tramite la sua organizzazione armata aveva già rilasciato un comunicato ufficiale nel quale lodava l'operazione senza tuttavia ascriversene la paternità; nessuna organizzazione della Resistenza palestinese, tra le molte che hanno sottoscritto e approvato l'azione dei cugini di Al-Quds, ha mostrato tuttavia un livello di entusiasmo pari a quello del PFLP, lasciando immaginare che, se non proprio membri ufficiali del Fronte, i due martri fossero per lo meno sostenitori dello stesso.
Tre
Il Fronte popolare tramite la sua organizzazione armata aveva già rilasciato un comunicato ufficiale nel quale lodava l'operazione senza tuttavia ascriversene la paternità; nessuna organizzazione della Resistenza palestinese, tra le molte che hanno sottoscritto e approvato l'azione dei cugini di Al-Quds, ha mostrato tuttavia un livello di entusiasmo pari a quello del PFLP, lasciando immaginare che, se non proprio membri ufficiali del Fronte, i due martri fossero per lo meno sostenitori dello stesso.
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Il Ministro irakeno Obaidi: "Nessuna forza armata straniera metterà mai piede sul nostro terrirorio!"
Il Ministro della Difesa irakeno Khaled Obaidi, la cui nomina nello scorso ottobre arrivò proprio nel momento del 'punto di svolta' delle vicende militari che vedevano le forze governative di Bagdad e le milizie e i corpi ausiliari volontari contrapposte alla ferocia dei tagliagole dell'ISIS ha dichiarato l'inizio di una strategia di lungo respiro per il miglioramento e l'approfondimento dell'addestramento di base dell'Esercito.
Creato dagli invasori americani nel periodo della loro illegale occupazione della Mesopotamia tra il 2003 e il 2010 il cosiddetto nuovo esercito irakeno non fu mai veramente messo nelle condizioni di poter operare autonomamente come la forza armata di un paese indipendente e sovrano, questo perché nei piani della Casa Bianca l'Irak avrebbe dovuto rimanere un'entità debole e zoppicante costretta ad appoggiarsi in eterno alla 'stampella' a stelle e strisce.
Quando infine Nouri al-Maliki diede l'aut-aut a Obama "Fuori di qui entro fine 2011" (significativamente sostenuto da Moqtada al-Sadr) anche ogni serio tentativo di fornire armi semi-moderne a Bagdad venne immediatamente arrestato, come dimostrano le successive 'querelle' che hanno portato l'Irak a rivolgersi a Mosca.
Obaidi, parlando di fronte ai cadetti usciti dall'accademia Imam Ali di Nassiriya ha ribadito che non permetterà alcun tipo di attività militare a truppe americane o straniere sul suolo irakeno e che, visti i miserabili risultati ottenuti finora, anche gli attacchi aerei che é stato permesso ad aviazioni straniere di compiere in territorio irakeno potrebbero essere presto sottoposti a una radicale revisione e venire quindi fermati.
Creato dagli invasori americani nel periodo della loro illegale occupazione della Mesopotamia tra il 2003 e il 2010 il cosiddetto nuovo esercito irakeno non fu mai veramente messo nelle condizioni di poter operare autonomamente come la forza armata di un paese indipendente e sovrano, questo perché nei piani della Casa Bianca l'Irak avrebbe dovuto rimanere un'entità debole e zoppicante costretta ad appoggiarsi in eterno alla 'stampella' a stelle e strisce.
Quando infine Nouri al-Maliki diede l'aut-aut a Obama "Fuori di qui entro fine 2011" (significativamente sostenuto da Moqtada al-Sadr) anche ogni serio tentativo di fornire armi semi-moderne a Bagdad venne immediatamente arrestato, come dimostrano le successive 'querelle' che hanno portato l'Irak a rivolgersi a Mosca.
Obaidi, parlando di fronte ai cadetti usciti dall'accademia Imam Ali di Nassiriya ha ribadito che non permetterà alcun tipo di attività militare a truppe americane o straniere sul suolo irakeno e che, visti i miserabili risultati ottenuti finora, anche gli attacchi aerei che é stato permesso ad aviazioni straniere di compiere in territorio irakeno potrebbero essere presto sottoposti a una radicale revisione e venire quindi fermati.
Abdollahian: "Usa ed Europa ipocriti riguardo alla minaccia dell'ISIS!!"
Il Viceministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha dichiarato nel corso di un'intervista televisiva con l'emittente IRIB che le potenze occidentali, Europei e USA 'in primis' usano l'agenda dell'ISIS/Daash come un 'grimaldello' per tentare di imporre i propri interessi nella regione mediorientale.
"Come Governo iraniano abbiamo più e più volte messo in guardia le cancellerie e le agenzie occidentali riguardo al grave pericolo costituito dai fanatici del Daash, ma queste hanno preferito applicare un 'doppio standard' e non si sono interessate della cosa fintanto che le attività di questo gruppo minacciavano Irak e Siria".
Abdollahian ha concluso che, a meno che Usa e loro sottoposti adottino una volta per tutte un approccio chiaro alla lotta al terrorismo gruppi come l'ISIS continueranno a crescere e a prosperare.
"Come Governo iraniano abbiamo più e più volte messo in guardia le cancellerie e le agenzie occidentali riguardo al grave pericolo costituito dai fanatici del Daash, ma queste hanno preferito applicare un 'doppio standard' e non si sono interessate della cosa fintanto che le attività di questo gruppo minacciavano Irak e Siria".
Abdollahian ha concluso che, a meno che Usa e loro sottoposti adottino una volta per tutte un approccio chiaro alla lotta al terrorismo gruppi come l'ISIS continueranno a crescere e a prosperare.
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Assad a Tartous loda il popolo siriano e dice: "La sua lealtà e la sua abnegazione plasmeranno il futuro della regione!"
Il Presidente della Repubblica Araba Siriana, Bashir el-Assad, in visita alla città portuale di Tartous, é intervenuto di fronte ai leader locali del Partito Arabo Socialista Baath, soffermandosi sull'importanza del momento attuale per il futuro della Siria e dell'intera regione, articolando che l'ago della bilancia per i futuri sviluppi nazionali e mediorientali risiede quasi interamente nella lealtà e nella determinazione del popolo siriano.
Grazie a queste risorse, unite al prezioso sostegno dei paesi amici (Russia e Iran in primis) e al riconoscimento internazionale dei pericoli posti dal terrorismo estremista a livello regionale e mondiale, si potrà. ha spiegato il Presidente, raggiungere una reale, genuina e soprattutto efficace atmosfera di coperazione internazionale contro questo flagello.
Assad ha anche lodato "l'elevato senso patriottico" incarnato dai Siriani di tutte le fasce sociali e di tutte le regioni, tra cui primegga Tartous con la sua Provincia; questo senso di unità patria si manifesta nei sacrifici e nella prontezza con cui questo governatorato e i suoi abitanti abbiano generosamente accolto i molti profughi in fuga da regioni più tormentate, dividendo prontamente con questi il poco che avevano.
Grazie a queste risorse, unite al prezioso sostegno dei paesi amici (Russia e Iran in primis) e al riconoscimento internazionale dei pericoli posti dal terrorismo estremista a livello regionale e mondiale, si potrà. ha spiegato il Presidente, raggiungere una reale, genuina e soprattutto efficace atmosfera di coperazione internazionale contro questo flagello.
Assad ha anche lodato "l'elevato senso patriottico" incarnato dai Siriani di tutte le fasce sociali e di tutte le regioni, tra cui primegga Tartous con la sua Provincia; questo senso di unità patria si manifesta nei sacrifici e nella prontezza con cui questo governatorato e i suoi abitanti abbiano generosamente accolto i molti profughi in fuga da regioni più tormentate, dividendo prontamente con questi il poco che avevano.
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Burkina Faso: una rivoluzione tradita e normalizzata?
Ho avuto il piacere di tradurre per gli amici di "Stato e Potenza", questo ricco e completo articolo di Luc Michel sulla situazione in Burkina Faso, potrete trovarlo in lingua originale a questa pagina.
Fin dalle prime ore della rivoluzione del Burkina Faso avevo espresso su ‘Afrique Media TV’ le mie inquietudini su una possibile ‘normalizzazione’ della rivolta da parte di uomini legati all’Occidente, Esercito in primis. Affermai che sarebbero state l’agenda di Washington o quella di Parigi (differenti in spirito e fini, anche se a volte per qualche dettaglio coincidenti) che, infine, avrebbero dominato la situazione. I fatti recenti confermano la bontà dei miei avvertimenti.
IL COLONNELLO ZIDA NUOVO PREMIER, CIVILI INQUIETI
La transizione verso un potere non-militare, appena iniziata in Burkina Faso, é stata imposta da Washington con la minaccia di sanzioni; in omaggio formale a questa il Colonnello Isaac Zida, che aveva assunto la Presidenza a fine ottobre, si é dimesso solo per venire nominato Primo Ministro dal nuovo Presidente ‘civile’ (Michel Kafando -NdT-), segno che l’Esercito non ha nessuna intenzione di farsi da parte nel gioco politico. Questa persistenza dell’influenza militare sui centri di potere del paese ha suscitato inquietudine nella società civile e malcontento in quasi tutti gli abitanti della capitale Ougadougou interrogati in merito dalla France Presse.
Kafando, pesantemente responsabile nell’assassinio di Sankara, nel corso di un intervista a Radio France Internationale ha lasciato intendere che il Colonnello Zida, pressoché sconosciuto al pubblico appena un mese fa: “Potrà giocare un importante, essenziale ruolo nella stabilizzazione” del paese, insistendo sul “posto necessario” che l’Esercito deve avere in questo processo, proseguendo un impegno nelle vicende interne che é scattato subito dopo la fuga dell’Ex-presidente Compaoré.
Infatti, appena l’Ex-capo di Stato lasciò il paese verso la Costa d’Avorio, il 31 ottobre scorso, dopo 27 anni di ‘regno’ incontrastato, si produsse immediatamente un dualismo tra il Capo di Stato Maggiore Honoré Traore e il Capo del Reggimento di Guardia Presidenziale (Zida, appunto), che entrambe rivendicarono la presidenza, ma, contrariamente all’ordine di grado e anzianità, fu quest’ultimo a uscirne vincitore. Secondo il giudizio di un diplomatico esperto: “Zida ha compiuto un vero colpo di Stato, incruento, ma pur sempre colpo di Stato”.
Al termine di intensi negoziati che hanno visto protagonisti gli uomini delle Forze Armate, i partiti politici e la società civile, una Carta di transizione é stata adottata la settimana scorsa e un nuovo Presidente a interim (Kafando) ha preso il posto di Zida, col compito di portare il paese verso nuove elezioni fissate a dodici mesi da adesso. Kafando, già Ministro degli Esteri, ha una provata e sperimentata esperienza diplomatica e un profilo da tecnocrate ed é ben visto dalla maggiora parte dei cittadini del Burkina Faso, il Colonnello Zida, invece, é visto con minore entusiasmo anche se, come ha commentato Ablassé Ouedrago, uno dei capi delle Opposizioni “Non é un problema che Zida sia arrivato al premierato; del resto la Costituzione provvisoria non proibisce che un militare occupi quel posto”.
QUALE SARA’ LA REAZIONE DELLE PIAZZE?
“Non siamo solamente inquieti, c’é molto di più”, ha dichiarato alla France Presse Guy Hervé Kam, portavoce del Movimento Cittadino Balai, le cui capacità di mobilitazione massiccia della popolazione hanno giocato un grande ruolo nella cacciata di Compaoré. Il co-fondatore del movimento Balai, il cantante Sams’K le Jah, ha detto di attendere le prime mosse di Zida per poterlo giudicare, e ha rilevato che, al potere, spesso i civili si sono mostrati peggiori dei militari.
“Si deve verificare in quale misura questa nomina sia destinata a influenzare, cambiare o invertire l’orientamento della transizione”, ha commentato il politologo Siaka Coulibaly. Invece per Moussa Yabré, proprietario d’hotel, “La rivoluzione sarà soffocata”; “(L’Esercito) vuole rubarci la nostra lotta” rincara la dose Assane Ilboudo, studente, e Hama Ouderago, funzionario, chiama quello che é successo “Un colpo di stato travestito”, da parte del Colonnello Zida che “Ha già iniziato il suo one-man-show”. La gioventù che é scesa in piazza a contestare il regime di Compaoré e che ne ha causato la cacciata sembra particolarmente ostile a un potere militare che a suo dire ha compiuto “Un tradimento della rivoluzione” e potrebbe anche reagire con violenza, con una ripresa di manifestazioni e scontri di piazza. “Che Kafando abbia subito recuperato il capo della Guardia Presidenziale (di Compaoré) come Primo Ministro mostra di che enorme mascherata stiamo parlando”, esclama Philippe Edouard Kaboré, applaudito da un gruppo di studenti.
ZIDA, UN MILITARE LANCIATO DALL’OMBRA AL CUORE DEL POTERE
Sospensione dei consigli municipali e regionali, rimozione di due uomini-chiave dell’apparato pubblico con accuse di ‘sabotaggio’: il Colonnello prima della sua nomina a Primo Ministro aveva già mostrato che non considerava finito il suo ruolo pubblico con le dimissioni da Presidente e appena investito della nuova carica ha iniziato a fare mosse decisive. I fedelissimi del clan Compaoré installati alla Sonahby e alla Sonabel (società nazionali degli idrocarburi e dell’elettricità) sono stati rimossi con gravi accuse; subito dopo sono stati sospesi i consigli locali, a loro volta riempiti negli ultimi 30 anni di fedeli del vecchio Presidente.
Vediamo il ritratto di questo Colonnello: “Solido, gagliardo, dai baffi sottili e curati, abituato a portare occhiali senza montatura, questo ufficiale di religione protestante non dimostra i suoi 49 anni era praticamente sconosciuto ai suoi stessi concittadini prima della fuga del Presidente che aveva giurato di proteggere con la sua unità scelta”. Durante le successive tre settimane é salito sul palco e si é messo a dettare tempi e ritmi della transizione di potere. Sempre in uniforme, con basco rosso calcato sul cranio, forse in un tentativo di ricordare Sankara, ha ricevuto i capi di stato africani inviati dall’OUA che chiedevano un passo indietro delle Forze Armate e sempre di persona ha raccolto i numerosi attori della scena politica e pilotato il negoziato per l’avvicinamento alle elezioni.
Per quanto decise le azioni di Zida sono comunque ispirate a prudenza, anche mentre manteneva il titolo di Presidente ha fissato il suo Quartier Generale presso il Consiglio Economico e Sociale, e non nel palazzo del vecchio autocrate. Comunque il Colonnello rimane un uomo d’ordine, non certo un rivoluzionario, ed é ben sintonizzato con Parigi e Washington: “La stessa emersione di Zida come sfidante alla pretesa presidenziale di Honoré Traore deve esser vista come un moto collettivo dei gradi militari che si sono resi conto che il Capo di SM era troppo compromesso con Compaoré, mentre il relativamente giovane e soprattutto sconosciuto Zida aveva migliori chances di continuare a giocare un ruolo importante nella politica del paese”.
Zida deve la sua carriera al Generale Gilber Diendéré, laureato con Master in Management Internazionale all’Université de Lyon, é benvoluto dai soldati e può contare sulla lealtà incondizionata del Reggimento Presidenziale; quando nel 2011 il Burkina Faso venne scosso da un ammutinamento militare che tuttavia non riuscì a far crollare il potere di Compaoré, non subì nessuna aggressione da parte degli ammutinati, al contrario di altri ufficiali del Reggimento di Guardia Presidenziale. Ha servito come Casco Blu nel 2008-2009 in Congo ed é stato ufficiale di collegamento nel corso della Crisi in Costa d’Avorio, nell’ambito della mediazione portata avanti dall’Ex-presidente Compaoré. Nel 2012, e questo dovrebbe dirla lunga, ha seguito un corso di “tecniche antiterrorismo” in Florida.
L’Agence France Presse, parlando di lui in termini elogiativi, lo incensa: “Dando gesti di buona volontà per il rapido passaggio di potere in mani civili, Zida si é posto anche come difensore della sovranità nazionale”, riferendosi ai termini sprezzanti con cui ha respinto scadenze e termini che l’Organizzazione per l’Unità Africana ha tentato di imporgli per l’abbandono del potere. Significativamente Zida ha detto: “Il termine di due settimane non ci riguarda veramente, l’OUA potrebbe anche dire ‘tre giorni’, sarebbero i soli ad ascoltarsi mentre lo dicono”. Quello che possa dire il popolo Burkinabé che é sceso in piazza per cacciare il suo ex-datore di lavoro sembra interessargli anche meno.
Fin dalle prime ore della rivoluzione del Burkina Faso avevo espresso su ‘Afrique Media TV’ le mie inquietudini su una possibile ‘normalizzazione’ della rivolta da parte di uomini legati all’Occidente, Esercito in primis. Affermai che sarebbero state l’agenda di Washington o quella di Parigi (differenti in spirito e fini, anche se a volte per qualche dettaglio coincidenti) che, infine, avrebbero dominato la situazione. I fatti recenti confermano la bontà dei miei avvertimenti.
IL COLONNELLO ZIDA NUOVO PREMIER, CIVILI INQUIETI
La transizione verso un potere non-militare, appena iniziata in Burkina Faso, é stata imposta da Washington con la minaccia di sanzioni; in omaggio formale a questa il Colonnello Isaac Zida, che aveva assunto la Presidenza a fine ottobre, si é dimesso solo per venire nominato Primo Ministro dal nuovo Presidente ‘civile’ (Michel Kafando -NdT-), segno che l’Esercito non ha nessuna intenzione di farsi da parte nel gioco politico. Questa persistenza dell’influenza militare sui centri di potere del paese ha suscitato inquietudine nella società civile e malcontento in quasi tutti gli abitanti della capitale Ougadougou interrogati in merito dalla France Presse.
Kafando, pesantemente responsabile nell’assassinio di Sankara, nel corso di un intervista a Radio France Internationale ha lasciato intendere che il Colonnello Zida, pressoché sconosciuto al pubblico appena un mese fa: “Potrà giocare un importante, essenziale ruolo nella stabilizzazione” del paese, insistendo sul “posto necessario” che l’Esercito deve avere in questo processo, proseguendo un impegno nelle vicende interne che é scattato subito dopo la fuga dell’Ex-presidente Compaoré.
Infatti, appena l’Ex-capo di Stato lasciò il paese verso la Costa d’Avorio, il 31 ottobre scorso, dopo 27 anni di ‘regno’ incontrastato, si produsse immediatamente un dualismo tra il Capo di Stato Maggiore Honoré Traore e il Capo del Reggimento di Guardia Presidenziale (Zida, appunto), che entrambe rivendicarono la presidenza, ma, contrariamente all’ordine di grado e anzianità, fu quest’ultimo a uscirne vincitore. Secondo il giudizio di un diplomatico esperto: “Zida ha compiuto un vero colpo di Stato, incruento, ma pur sempre colpo di Stato”.
Al termine di intensi negoziati che hanno visto protagonisti gli uomini delle Forze Armate, i partiti politici e la società civile, una Carta di transizione é stata adottata la settimana scorsa e un nuovo Presidente a interim (Kafando) ha preso il posto di Zida, col compito di portare il paese verso nuove elezioni fissate a dodici mesi da adesso. Kafando, già Ministro degli Esteri, ha una provata e sperimentata esperienza diplomatica e un profilo da tecnocrate ed é ben visto dalla maggiora parte dei cittadini del Burkina Faso, il Colonnello Zida, invece, é visto con minore entusiasmo anche se, come ha commentato Ablassé Ouedrago, uno dei capi delle Opposizioni “Non é un problema che Zida sia arrivato al premierato; del resto la Costituzione provvisoria non proibisce che un militare occupi quel posto”.
QUALE SARA’ LA REAZIONE DELLE PIAZZE?
“Non siamo solamente inquieti, c’é molto di più”, ha dichiarato alla France Presse Guy Hervé Kam, portavoce del Movimento Cittadino Balai, le cui capacità di mobilitazione massiccia della popolazione hanno giocato un grande ruolo nella cacciata di Compaoré. Il co-fondatore del movimento Balai, il cantante Sams’K le Jah, ha detto di attendere le prime mosse di Zida per poterlo giudicare, e ha rilevato che, al potere, spesso i civili si sono mostrati peggiori dei militari.
“Si deve verificare in quale misura questa nomina sia destinata a influenzare, cambiare o invertire l’orientamento della transizione”, ha commentato il politologo Siaka Coulibaly. Invece per Moussa Yabré, proprietario d’hotel, “La rivoluzione sarà soffocata”; “(L’Esercito) vuole rubarci la nostra lotta” rincara la dose Assane Ilboudo, studente, e Hama Ouderago, funzionario, chiama quello che é successo “Un colpo di stato travestito”, da parte del Colonnello Zida che “Ha già iniziato il suo one-man-show”. La gioventù che é scesa in piazza a contestare il regime di Compaoré e che ne ha causato la cacciata sembra particolarmente ostile a un potere militare che a suo dire ha compiuto “Un tradimento della rivoluzione” e potrebbe anche reagire con violenza, con una ripresa di manifestazioni e scontri di piazza. “Che Kafando abbia subito recuperato il capo della Guardia Presidenziale (di Compaoré) come Primo Ministro mostra di che enorme mascherata stiamo parlando”, esclama Philippe Edouard Kaboré, applaudito da un gruppo di studenti.
ZIDA, UN MILITARE LANCIATO DALL’OMBRA AL CUORE DEL POTERE
Sospensione dei consigli municipali e regionali, rimozione di due uomini-chiave dell’apparato pubblico con accuse di ‘sabotaggio’: il Colonnello prima della sua nomina a Primo Ministro aveva già mostrato che non considerava finito il suo ruolo pubblico con le dimissioni da Presidente e appena investito della nuova carica ha iniziato a fare mosse decisive. I fedelissimi del clan Compaoré installati alla Sonahby e alla Sonabel (società nazionali degli idrocarburi e dell’elettricità) sono stati rimossi con gravi accuse; subito dopo sono stati sospesi i consigli locali, a loro volta riempiti negli ultimi 30 anni di fedeli del vecchio Presidente.
Vediamo il ritratto di questo Colonnello: “Solido, gagliardo, dai baffi sottili e curati, abituato a portare occhiali senza montatura, questo ufficiale di religione protestante non dimostra i suoi 49 anni era praticamente sconosciuto ai suoi stessi concittadini prima della fuga del Presidente che aveva giurato di proteggere con la sua unità scelta”. Durante le successive tre settimane é salito sul palco e si é messo a dettare tempi e ritmi della transizione di potere. Sempre in uniforme, con basco rosso calcato sul cranio, forse in un tentativo di ricordare Sankara, ha ricevuto i capi di stato africani inviati dall’OUA che chiedevano un passo indietro delle Forze Armate e sempre di persona ha raccolto i numerosi attori della scena politica e pilotato il negoziato per l’avvicinamento alle elezioni.
Per quanto decise le azioni di Zida sono comunque ispirate a prudenza, anche mentre manteneva il titolo di Presidente ha fissato il suo Quartier Generale presso il Consiglio Economico e Sociale, e non nel palazzo del vecchio autocrate. Comunque il Colonnello rimane un uomo d’ordine, non certo un rivoluzionario, ed é ben sintonizzato con Parigi e Washington: “La stessa emersione di Zida come sfidante alla pretesa presidenziale di Honoré Traore deve esser vista come un moto collettivo dei gradi militari che si sono resi conto che il Capo di SM era troppo compromesso con Compaoré, mentre il relativamente giovane e soprattutto sconosciuto Zida aveva migliori chances di continuare a giocare un ruolo importante nella politica del paese”.
Zida deve la sua carriera al Generale Gilber Diendéré, laureato con Master in Management Internazionale all’Université de Lyon, é benvoluto dai soldati e può contare sulla lealtà incondizionata del Reggimento Presidenziale; quando nel 2011 il Burkina Faso venne scosso da un ammutinamento militare che tuttavia non riuscì a far crollare il potere di Compaoré, non subì nessuna aggressione da parte degli ammutinati, al contrario di altri ufficiali del Reggimento di Guardia Presidenziale. Ha servito come Casco Blu nel 2008-2009 in Congo ed é stato ufficiale di collegamento nel corso della Crisi in Costa d’Avorio, nell’ambito della mediazione portata avanti dall’Ex-presidente Compaoré. Nel 2012, e questo dovrebbe dirla lunga, ha seguito un corso di “tecniche antiterrorismo” in Florida.
L’Agence France Presse, parlando di lui in termini elogiativi, lo incensa: “Dando gesti di buona volontà per il rapido passaggio di potere in mani civili, Zida si é posto anche come difensore della sovranità nazionale”, riferendosi ai termini sprezzanti con cui ha respinto scadenze e termini che l’Organizzazione per l’Unità Africana ha tentato di imporgli per l’abbandono del potere. Significativamente Zida ha detto: “Il termine di due settimane non ci riguarda veramente, l’OUA potrebbe anche dire ‘tre giorni’, sarebbero i soli ad ascoltarsi mentre lo dicono”. Quello che possa dire il popolo Burkinabé che é sceso in piazza per cacciare il suo ex-datore di lavoro sembra interessargli anche meno.
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giovedì 20 novembre 2014
Abdollahian: "Il terreno é pronto per la Terza Intifada, ed é stato l'Apartheid sionista a prepararlo!"
Continuando le sue osservazioni sulla situazione nella Cisgiordania illegalmente occupata dal regime ebraico, il Viceministro degli Esteri iraniano con delega agli Affari Arabi, Hossein Amir Abdollahian, ha commentato che oramai "Il terreno é pronto per lo scoppio della Terza Intifada".
Il dignitario della Repubblica Islamica non ha mancato di notare, con una punta d'ironia, come (esattamente come i protagonisti delle tragedie greche) siano stati gli stessi sionisti con le loro politiche aggressive e razziste, volte a tentare di modificare il make-up etnico di Gerusalemme Est e della West Bank, a esasperare gli animi della legittima popolazione palestinese fino a portarla al punto di rottura.
Nel corso delle prime due Intifade (1987-1989 e 2000-2004) vennero uccisi oltre seimila abitanti della Palestina, ma la repressione poliziesca e militare, le stragi, le missioni assassine di jet, elicotteri e droni, non sono riuscite a piegare o diminuire la Resistenza.
Il dignitario della Repubblica Islamica non ha mancato di notare, con una punta d'ironia, come (esattamente come i protagonisti delle tragedie greche) siano stati gli stessi sionisti con le loro politiche aggressive e razziste, volte a tentare di modificare il make-up etnico di Gerusalemme Est e della West Bank, a esasperare gli animi della legittima popolazione palestinese fino a portarla al punto di rottura.
Nel corso delle prime due Intifade (1987-1989 e 2000-2004) vennero uccisi oltre seimila abitanti della Palestina, ma la repressione poliziesca e militare, le stragi, le missioni assassine di jet, elicotteri e droni, non sono riuscite a piegare o diminuire la Resistenza.
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Il Capo di Stato Maggiore siriano visita il Colonnello Tigre e gli uomini che hanno cacciato l'ISIS dai pozzi di petrolio e gas!!
Il Generale Ali ‘Abdullah Ayyoob, promosso Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Siriano quando il Generale Al-Furaji divenne Ministro della Difesa (in seguito al martirio di Dawoud Rahjia) si é recato a visitare le posizioni tra Homs e Palmyra, dove il Colonnello 'Tigre' Souhail Hassan e i suoi uomini hanno cacciato i takfiri dell'ISIS dagli importanti pozzi di gas metano e petrolio.
Ayyoob, fedele alla sua immagine pacata e riflessiva, che lo fa sembrare un professore di scuola o un burocrate piuttosto che un uomo d'armi, si é fatto condurre in ogni zona dei campi petroliferi e metaniferi, ha subissato di domande i suoi anfitrioni, ha voluto conoscere ogni dettaglio tecnico e tattico delle operazioni; non dubitiamo che abbia trattenuto ogni briciolo di informazione ricevuta nella sua mente e che una volta tornato a Damasco abbia iniziato, su quella base, a stilare memoranda e protocolli operativi da inviare ad altri comandanti impegnati in operazioni simili.
Al di là della zona di Al-Shaar i combattimenti coi fanatici dell'ISIS continuano, con le forze siriane che fanno valere tutta la loro superiorità in fatto di potenza di fuoco e supporto aereo; soltanto negli ultimi due giorni almeno 190 uomini del cosiddetto 'califfato' sono stati eliminati dalle truppe di Assad.
Ayyoob, fedele alla sua immagine pacata e riflessiva, che lo fa sembrare un professore di scuola o un burocrate piuttosto che un uomo d'armi, si é fatto condurre in ogni zona dei campi petroliferi e metaniferi, ha subissato di domande i suoi anfitrioni, ha voluto conoscere ogni dettaglio tecnico e tattico delle operazioni; non dubitiamo che abbia trattenuto ogni briciolo di informazione ricevuta nella sua mente e che una volta tornato a Damasco abbia iniziato, su quella base, a stilare memoranda e protocolli operativi da inviare ad altri comandanti impegnati in operazioni simili.
Al di là della zona di Al-Shaar i combattimenti coi fanatici dell'ISIS continuano, con le forze siriane che fanno valere tutta la loro superiorità in fatto di potenza di fuoco e supporto aereo; soltanto negli ultimi due giorni almeno 190 uomini del cosiddetto 'califfato' sono stati eliminati dalle truppe di Assad.
Tacciono le armi a Bengasi per una tregua umanitaria chiesta dall'ONU: verrà prolungata?
Mezza giornata di tregua umanitaria invocata dall'ONU ha permesso a molti abitanti del martoriato capoluogo cirenaico di Bengasi di allontanarsi dai quartieri devastati dai combattimenti tra le milizie islamiste, le unità dell'Esercito fedeli al Governo e le forze del Generale Haftar.
La pausa negli scontri ha inoltre permesso la rimozione dei cadaveri, la raccolta dei mucchi di rifiuti che iniziavano a costituire un grave problema igienico sanitario e il trasporto nelle zone più bisognose di quei magri rifornimenti di cibo e medicine che é stato possibile fare affluire.
"La tregua umanitaria darà alla popolazione civile la possibilità di allontanarsi dalle zone più pericolose della città e contiamo sull'impegno di tutte le parti per il suo rispetto e, eventualmente, per il suo prolungamento ulteriore".
Ormai sono quasi 500 i morti dall'inizio dell'offensiva contro Bengasi; tra questi molte dozzine di civili, presi nel fuoco incrociato o periti sotto i bombardamenti aerei.
La pausa negli scontri ha inoltre permesso la rimozione dei cadaveri, la raccolta dei mucchi di rifiuti che iniziavano a costituire un grave problema igienico sanitario e il trasporto nelle zone più bisognose di quei magri rifornimenti di cibo e medicine che é stato possibile fare affluire.
"La tregua umanitaria darà alla popolazione civile la possibilità di allontanarsi dalle zone più pericolose della città e contiamo sull'impegno di tutte le parti per il suo rispetto e, eventualmente, per il suo prolungamento ulteriore".
Ormai sono quasi 500 i morti dall'inizio dell'offensiva contro Bengasi; tra questi molte dozzine di civili, presi nel fuoco incrociato o periti sotto i bombardamenti aerei.
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Uscito dalla porta il Colonnello Zida rientra dalla finestra: diventa Primo Ministro!
Non avevamo fatto in tempo a 'compiacerci' dell'abbandono da parte del Colonnello Zida, già capo delle guardie del corpo dell'assassino di Sankara Blaise Compaore, della carica presidenziale da lui assunta ad interim dopo la fuga dal paese del suo datore di lavoro, che un nuovo sviluppo della situazione in Burkina Faso ci fa dubitare che quello che sta avvenendo sia un sincero passaggio verso la democrazia.
Infatti subito dopo aver lasciato la poltrona di Presidente all'Ex-ministro degli Esteri Michel Kafando Zida é stato subito da quest'ultimo nominato Primo Ministro (sempre ad Interim). Sembra proprio che, dopo le massicce manifestazioni popolari che hanno cacciato Compaore, nel Burkina Faso sia in atto una 'normalizzazione' dove tutti i posti di potere stanno venendo occupati da figure del regime precedente.
Staremo a vedere come evolverà la situazione, informandovi come sempre in tempo reale o quasi mano a mano che si concreteranno nuovi sviluppi.
Infatti subito dopo aver lasciato la poltrona di Presidente all'Ex-ministro degli Esteri Michel Kafando Zida é stato subito da quest'ultimo nominato Primo Ministro (sempre ad Interim). Sembra proprio che, dopo le massicce manifestazioni popolari che hanno cacciato Compaore, nel Burkina Faso sia in atto una 'normalizzazione' dove tutti i posti di potere stanno venendo occupati da figure del regime precedente.
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L'ex-capo della 'rivoluzione' anti-Assad confessa: "Mi sono sbagliato su tutto, siamo stati manipolati dai nemici della Siria!"
L'ex capo del Consiglio Nazionale Siriano, Ahmad Moaz al-Qatib, ha confessato di aver avuto torto sul governo siriano e
Bashar al-Assad arrivando persino a definirlo un Presidente popolare che combatte i
terroristi. Queste dichiarazioni sono state rilasciate al sito web del
canale turco 'Ulusal'.
"Confesso che mi sono sbagliato quando ho pensato che la Turchia, alcuni paesi occidentali e arabi volessero tentare di aiutare la Siria e la sua gente", ha dichiarato l'ex leader dell'opposizione armata in Siria tramite i suoi account social media.
Al-Qatib ha sottolineato che i cosiddetti "Amici della Siria" sono in realtà "Nemici della Siria" e che sostengono i terroristi nelle loro azioni distruttive.
Egli ha aggiunto di essere convinto che il Governo siriano sta combattendo il terrorismo e faccia del suo meglio, vista la situazione nel continuare a fornire servizi essenziali ai suoi cittadini. "Tutto ciò dimostra che il Governo agisce a favore del popolo e non unicamente per la propria sopravvivenza", ha ribadito.
I successi continui dell'esercito siriano contro i terroristi che combattono il governo di Damasco e la rielezione di Assad nelle elezioni presidenziali del 3 giugno, hanno causato la divisione dell'opposizione armata, sostenuta dall'estero.
"Confesso che mi sono sbagliato quando ho pensato che la Turchia, alcuni paesi occidentali e arabi volessero tentare di aiutare la Siria e la sua gente", ha dichiarato l'ex leader dell'opposizione armata in Siria tramite i suoi account social media.
Al-Qatib ha sottolineato che i cosiddetti "Amici della Siria" sono in realtà "Nemici della Siria" e che sostengono i terroristi nelle loro azioni distruttive.
Egli ha aggiunto di essere convinto che il Governo siriano sta combattendo il terrorismo e faccia del suo meglio, vista la situazione nel continuare a fornire servizi essenziali ai suoi cittadini. "Tutto ciò dimostra che il Governo agisce a favore del popolo e non unicamente per la propria sopravvivenza", ha ribadito.
I successi continui dell'esercito siriano contro i terroristi che combattono il governo di Damasco e la rielezione di Assad nelle elezioni presidenziali del 3 giugno, hanno causato la divisione dell'opposizione armata, sostenuta dall'estero.
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mercoledì 19 novembre 2014
Anche i Comitati di Resistenza Popolare approvano l'azione di Resistenza ad Al-Quds e invitano alla Terza Intifada!
I Comitati di Resistenza Popolare, organizzazione della Resistenza armata palestinese, sembravano essere passati in secondo piano durante i combattimenti dell'estate tra la Striscia di Gaza e le truppe del regime ebraico di occupazione.
Avevamo sentito di una consistente 'emorragia' di militanti, soprattutto verso la Jihad Islamica, in seguito alla campagna di assassinii compiuta dalle vigliacche forze armate sioniste, ma non avendo riscontri che non fossero indiziarii e non verificabili non abbiamo pubblicato niente in merito.
In seguito siamo stati raggiunti da voci (altrettanto vaghe, se non persino di più) che volevano invece l'organizzazione impegnata a "rimodulare" le sue attività dalla Striscia di Gaza verso la Cisgiordania, in attesa di un decisivo incremento degli episodi di Resistenza in quella zona.
La cronaca degli ultimi giorni potrebbe dare ragione a una tale scelta (se effettivamente é stata compiuta); comunque dopo PFLP, Hamas e PFLP-GC anche i PRC commentano, positivamente, l'azione dei due cugini di Gerusalemme che hanno attaccato la sinagoga di occupanti ebrei illegali.
Mohammed Tamimi, dei Comitati Popolari, ha dichiarato: "Speriamo che queste cose aprano la porta a una Terza Intifada, perché crediamo che se i cosiddetti dialoghi del processo di 'pace' continueranno i sionisti avranno tempo di invadere più terra, rubare più risorse, distruggere più case e uccidere più Palestinesi".
Avevamo sentito di una consistente 'emorragia' di militanti, soprattutto verso la Jihad Islamica, in seguito alla campagna di assassinii compiuta dalle vigliacche forze armate sioniste, ma non avendo riscontri che non fossero indiziarii e non verificabili non abbiamo pubblicato niente in merito.
In seguito siamo stati raggiunti da voci (altrettanto vaghe, se non persino di più) che volevano invece l'organizzazione impegnata a "rimodulare" le sue attività dalla Striscia di Gaza verso la Cisgiordania, in attesa di un decisivo incremento degli episodi di Resistenza in quella zona.
La cronaca degli ultimi giorni potrebbe dare ragione a una tale scelta (se effettivamente é stata compiuta); comunque dopo PFLP, Hamas e PFLP-GC anche i PRC commentano, positivamente, l'azione dei due cugini di Gerusalemme che hanno attaccato la sinagoga di occupanti ebrei illegali.
Mohammed Tamimi, dei Comitati Popolari, ha dichiarato: "Speriamo che queste cose aprano la porta a una Terza Intifada, perché crediamo che se i cosiddetti dialoghi del processo di 'pace' continueranno i sionisti avranno tempo di invadere più terra, rubare più risorse, distruggere più case e uccidere più Palestinesi".
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Studenti palestinesi e siriani all'Avana illustrano la fratellanza di due nazioni impegnate nella lotta antisionista!!
Studenti siriani e palestinesi iscritti nelle Università di Cuba nell'ambito dei progetti di solidarietà anti-imperialista del Governo dell'Avana hanno affrmato che le loro rispettive patrie lottano
per la stessa causa e che il solo beneficiario degli attacchi che colpiscono la Palestina quanto la Siria è l’occupazione del regime ebraico.
Nel corso di worksop e incontri a cura degli studenti stranieri a Cuba, che sono stati ospitati ddalla Facoltà di Ingegneria dell’Università della capitale, ragazzi e ragazze palestinesi e siriane hanno esposto abiti e fotografie dei loro paesi e una serie di filmati esplicativi.
Yahya Ali, che presiede la sezione dell’Unione degli studenti siriani ha affermato che l’organizzazione studentesca cerca, anche attraverso questo genere di attività di esporre le ragioni della lotta di entrambi i paesi e di consentire l'approfindimento della conoscenza della millenaria e variegata civiltà Siriana.
Infine, ha condannato gli atti criminali commessi dai terroristi mercenari finanziati e aiutati da Usa, Israele, Nato ed emirati del Golfo contro i siriani.
Nel corso di worksop e incontri a cura degli studenti stranieri a Cuba, che sono stati ospitati ddalla Facoltà di Ingegneria dell’Università della capitale, ragazzi e ragazze palestinesi e siriane hanno esposto abiti e fotografie dei loro paesi e una serie di filmati esplicativi.
Yahya Ali, che presiede la sezione dell’Unione degli studenti siriani ha affermato che l’organizzazione studentesca cerca, anche attraverso questo genere di attività di esporre le ragioni della lotta di entrambi i paesi e di consentire l'approfindimento della conoscenza della millenaria e variegata civiltà Siriana.
Infine, ha condannato gli atti criminali commessi dai terroristi mercenari finanziati e aiutati da Usa, Israele, Nato ed emirati del Golfo contro i siriani.
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Migliaia di terroristi takfiri in fuga oltre la frontiera turca, collassa tutto il fronte a Nord di Aleppo!
Come avevamo annunciato, con la tagliola che sta finendo di chiudersi nella zona a Nord di Aleppo quello che rimaneva dello schieramento takfiro vicino alla Capitale del Nord si é messo a fare quello che i wahabiti sanno fare meglio quando non si trovano davanti prigonieri legati e imbottiti di 'Captagon' da sgozzare, cioé correre e fuggire.
Migliaia di terroristi stanno dirigendosi verso i varchi di confine con la Turchia sperando di riuscire ad attraversarli, ma droni, elicotteri e jet siriani fanno buona guardia e calano dall'alto a bombardare, mitragliare e cannoneggiare i fuggiaschi, oppure a segnalare la loro posizione alle batterie di razzi e artiglieria che li spianano senza pietà.
Inoltre molti varchi di confine come Bab al-Hawa sono tornati saldamente sotto il controllo delle forze governative, che li hanno fortificati, facendo presagire che una nuova 'kessel' potrebbe formarsi subito a Sud della frontiera.
Si dice che il 'comandante' takfiro delle forze di Aleppo, Jamal Marouf, si trovi già in Turchia; in questo caso di lui si occuperanno gli ottimi servizi segreti siriani...
Migliaia di terroristi stanno dirigendosi verso i varchi di confine con la Turchia sperando di riuscire ad attraversarli, ma droni, elicotteri e jet siriani fanno buona guardia e calano dall'alto a bombardare, mitragliare e cannoneggiare i fuggiaschi, oppure a segnalare la loro posizione alle batterie di razzi e artiglieria che li spianano senza pietà.
Inoltre molti varchi di confine come Bab al-Hawa sono tornati saldamente sotto il controllo delle forze governative, che li hanno fortificati, facendo presagire che una nuova 'kessel' potrebbe formarsi subito a Sud della frontiera.
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Ecco il drone 'Ababil 3', nuovo prodotto dell'industria iraniana dei velivoli senza pilota!!
'Ababil 3' é il nome del nuovo drone iraniano capace di volare a 5000 metri di altitudine; l'apparecchio é stato presentato nel corso della quattro giorni dell'Expo Internazionale dell'Aviazione che sta svolgendosi sull'Isola di Kish nel Golfo Persico.
Ababil 3 é in grado di rimanere in volo molte ore e la sua carlinga di materiale composito gli permette di resistere a intense sollecitazioni pur lasciandolo leggero e limitando i consumi di carburante. Le sue strumentazioni possono rimandare immagini in tempo reale alla centrale di controllo rendendolo insostituibile strumento di pattugliamento e ricognizione.
Questa inaugurazione a meno di due mesi dalla presentazione del drone 'Sadeq' (capace di volare fino a 8000 metri di quota) dimostra la maturità e la raffinatezza dell'industria aeronautica iraniana, sviluppatasi autonomamente nel corso degli ultimi 30 anni.
Ababil 3 é in grado di rimanere in volo molte ore e la sua carlinga di materiale composito gli permette di resistere a intense sollecitazioni pur lasciandolo leggero e limitando i consumi di carburante. Le sue strumentazioni possono rimandare immagini in tempo reale alla centrale di controllo rendendolo insostituibile strumento di pattugliamento e ricognizione.
Questa inaugurazione a meno di due mesi dalla presentazione del drone 'Sadeq' (capace di volare fino a 8000 metri di quota) dimostra la maturità e la raffinatezza dell'industria aeronautica iraniana, sviluppatasi autonomamente nel corso degli ultimi 30 anni.
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Il PFLP-GC definisce "Eroica" l'operazione di Resistenza contro gli occupanti ebrei illegali!!
«L’azione eroica di oggi esprime la volontà dei palestinesi di sostenere al Resistenza»
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando Generale, ha dichiarato che "l’operazione eroica", eseguita da due palestinesi ad Al-Quds occupata, esprime la volontà del popolo palestinese di sostenere la resistenza come scelta strategica per sradicare l'occupazione israeliana.
In una dichiarazione, il Fronte ha assicurato che la resistenza armata deve essere un percorso strategico di azione per rispondere ai massacri commessi dal nemico sionista contro i Palestinesi.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando Generale, ha dichiarato che "l’operazione eroica", eseguita da due palestinesi ad Al-Quds occupata, esprime la volontà del popolo palestinese di sostenere la resistenza come scelta strategica per sradicare l'occupazione israeliana.
In una dichiarazione, il Fronte ha assicurato che la resistenza armata deve essere un percorso strategico di azione per rispondere ai massacri commessi dal nemico sionista contro i Palestinesi.
Inoltre, fa appello alle forze della resistenza palestinese a compiere
maggiori sforzi per sviluppare i loro ruoli e missioni, come movimento
di liberazione nazionale a livello, politico e militare.
"È necessario affrontare i massacri commessi dalle forze di occupazione israeliane contro i Palestinesi", si legge nel documento.
Resta da notare che in risposta ai crimini commessi dall'occupazione israeliana, due palestinesi hanno condotto un'operazione eroica questa mattina, uccidendo 4quattro coloni invasori e ferendone molti altri.
"È necessario affrontare i massacri commessi dalle forze di occupazione israeliane contro i Palestinesi", si legge nel documento.
Resta da notare che in risposta ai crimini commessi dall'occupazione israeliana, due palestinesi hanno condotto un'operazione eroica questa mattina, uccidendo 4quattro coloni invasori e ferendone molti altri.
Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah riceve il Viceministro Moqbel e si reca in visita all'Ayatollah Najafi!!
Il Segretario-Generale del movimento di Resistenza sciita Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallh nella giornata di ieri ha ricevuto il Viceministro libanese della Difesa, Samir Moqbel, col quale si é intrattenuto discutendo degli ultimi sviluppi nella lotta alla destabilizzazione settaria e alle minacce wahabite contro il Paese dei Cedri.
Dopo questo confronto, che in parte si é esteso a trattare anche degli eventi di Siria e Irak; fortemente collegati con quanto sta attualmente accadendo in Libano, Nasrallah si é recato a visitare la temporanea residenza del venerabile Ayatollah Bashir al-Najafi, arrivato in Libano giorni addietro per una serie di controlli medici.
Figura di spicco dello sciismo irakeno, Najafi si é intrattenuto con Nasrallah discutendo con lui della situazione del mondo sciita e di quello musulmano, nel Medio Oriente e nel mondo.
Dopo questo confronto, che in parte si é esteso a trattare anche degli eventi di Siria e Irak; fortemente collegati con quanto sta attualmente accadendo in Libano, Nasrallah si é recato a visitare la temporanea residenza del venerabile Ayatollah Bashir al-Najafi, arrivato in Libano giorni addietro per una serie di controlli medici.
Figura di spicco dello sciismo irakeno, Najafi si é intrattenuto con Nasrallah discutendo con lui della situazione del mondo sciita e di quello musulmano, nel Medio Oriente e nel mondo.
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Nuova vittoria degli Houthi in Yemen: Al-Qaeda cacciata anche dal Sud-ovest del Paese!!
I militanti sciiti Houthi sono riusciti anche a cacciare i terroristi wahabiti di Al-Qaeda nella penisola araba anche dalla parte sudoccidentale del paese. I combattenti dell'organizzazione Ansarullah in questa operazione hanno trovato l'appoggio entusiasta della popolazione locale, smentendo la facile propaganda settaria che viene da Riyadh e Doha che parla di "Sciiti che opprimono gli Yemeniti sunniti".
Ali Qahum, membro di prestigio della milizia Houthi, ha dichiarato che la vittoria contro di Qaedisti é stata totale e solo una piccola parte di essi é riuscita a dileguarsi in direzione del distretto di Yakla, nei dintorni della città di Maarib (a sua volta controllata da Ansarullah).
Gli Houthi comunque hanno specificato di non volere occupare la zona indefinitamente e di essere pronti a fare passi indietro se l'Esercito yemenita fosse in grado di prendere in mano la lotta contro Al-Qaeda e condurla con successo; visto quanto le forze regolari si sono dimostrate incapaci in merito negli ultimi quindici anni, non crediamo che questo possa essere il caso.
Ali Qahum, membro di prestigio della milizia Houthi, ha dichiarato che la vittoria contro di Qaedisti é stata totale e solo una piccola parte di essi é riuscita a dileguarsi in direzione del distretto di Yakla, nei dintorni della città di Maarib (a sua volta controllata da Ansarullah).
Gli Houthi comunque hanno specificato di non volere occupare la zona indefinitamente e di essere pronti a fare passi indietro se l'Esercito yemenita fosse in grado di prendere in mano la lotta contro Al-Qaeda e condurla con successo; visto quanto le forze regolari si sono dimostrate incapaci in merito negli ultimi quindici anni, non crediamo che questo possa essere il caso.
martedì 18 novembre 2014
COMUNICATO UFFICIALE delle Brigate Abu Ali Mustafa del PFLP sull'attacco a Deir Yassin!!
Alla nostra gente in tutto il mondo...ai nostri resistenti...ai nostri eroi
Saluti a voi e alla fermezza degli eroi di fronte ai coloni di Gerusalemme e le truppe criminali occupanti.
Un saluto a voi che ogni giorno scrivete pagine di resistenza e di sacrificio. Siamo nelle Brigate Abu Ali Mustafa, braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ci congratuliamo per l'operazione eroica effettuata dai martiri Ghassan Abu Jamal ed Uday Abu Abdul, del Monte Scopus a Gerusalemme questa mattina, risposta naturale all'occupazione ed ai crimini dei suoi leader, che hanno preso d'assalto l'Istituto religioso giudaico presso "Harnov" a Deir Yassin, ad ovest di Gerusalemme, armati di pale, coltelli, pistole e la volontà della resistenza, uccidendo quattro coloni, tra cui un uomo della sicurezza sionista ed un rabbino sionista, e ferendone altri nove, quattro dei quali in serie condizioni.
Il loro martirio da parte polizia israeliana dopo lo scontro. A seconda di ciò che i media hanno riferito l'occupazione sionista attribuisce al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina la responsabilità per il funzionamento e il suo impatto sulle forze di occupazione ed ha iniziato le operazioni e gli arresti di massa nelle file del Fronte Popolare.
Siamo nelle Brigate Abu Ali Mustafa, benediciamo ogni atto di resistenza volto allo sradicamento dei coloni e degli occupanti che hanno profanato la nostra terra, e questo processo e altre operazioni eroiche effettuate come risposta naturale ai crimini dell'occupazione e come forma di resistenza popolare, chiediamo anche lo sviluppo e l'unificazione di tutti gli sforzi verso una resistenza unitaria e scontri crescenti contro gli occupanti e le mandrie di coloni, non c'è posto per loro nella nostra terra.
Gloria agli eroi di Gerusalemme e di tutta la Palestina Gloria ai martiri e alla vittoria della resistenza e della nostra gente.
Morte agli occupanti sionisti!!
Un saluto a voi che ogni giorno scrivete pagine di resistenza e di sacrificio. Siamo nelle Brigate Abu Ali Mustafa, braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ci congratuliamo per l'operazione eroica effettuata dai martiri Ghassan Abu Jamal ed Uday Abu Abdul, del Monte Scopus a Gerusalemme questa mattina, risposta naturale all'occupazione ed ai crimini dei suoi leader, che hanno preso d'assalto l'Istituto religioso giudaico presso "Harnov" a Deir Yassin, ad ovest di Gerusalemme, armati di pale, coltelli, pistole e la volontà della resistenza, uccidendo quattro coloni, tra cui un uomo della sicurezza sionista ed un rabbino sionista, e ferendone altri nove, quattro dei quali in serie condizioni.
Il loro martirio da parte polizia israeliana dopo lo scontro. A seconda di ciò che i media hanno riferito l'occupazione sionista attribuisce al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina la responsabilità per il funzionamento e il suo impatto sulle forze di occupazione ed ha iniziato le operazioni e gli arresti di massa nelle file del Fronte Popolare.
Siamo nelle Brigate Abu Ali Mustafa, benediciamo ogni atto di resistenza volto allo sradicamento dei coloni e degli occupanti che hanno profanato la nostra terra, e questo processo e altre operazioni eroiche effettuate come risposta naturale ai crimini dell'occupazione e come forma di resistenza popolare, chiediamo anche lo sviluppo e l'unificazione di tutti gli sforzi verso una resistenza unitaria e scontri crescenti contro gli occupanti e le mandrie di coloni, non c'è posto per loro nella nostra terra.
Gloria agli eroi di Gerusalemme e di tutta la Palestina Gloria ai martiri e alla vittoria della resistenza e della nostra gente.
Morte agli occupanti sionisti!!
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Prima di ululare per i "Poveri Ebrei" guardate la foto del cadavere del Palestinese che hanno linciato!!!!!!
Pubblichiamo questa immagine mentre tutte le testate televisive, radiofoniche e internettiana lanciano alti lai e lamentazioni e geremiadi per i "quattro poveri ebrei massacrati dai violenti palestinesi islamici hurrdehdurrderpdorpdorp" per cercare di fare capire che l'attacco alla sinagoga degli OCCUPANTI ILLEGALI della Cisgiordania non é un atto estemporaneo venuto fuori dal nulla ma LA RISPOSTA A UN LINCIAGGIO, avvenuto ieri nel totale silenzio disinteressato dei mass media internazionali.
Immaginate che nel vostro quartiere l'autista dell'autobus che vi porta da casa al lavoro e ritorno venga massacrato di botte e poi impiccato da un branco di selvaggi violenti e razzisti che salgono sul pullman, che cosa fareste voi?
Immaginate che la polizia chiamata sul posto dopo il linciaggio, di fronte alle ecchimosi, alle contusioni, ai segni innegabili della violenza inferta alla vittima, abbia il coraggio di definire la morte "probabile suicidio" (!!! sic !!!), che cosa fareste voi?
I Palestinesi RESISTONO all'invasione e all'occupazione militare della loro terra, i due autori dell'attacco alla sinagoga dei miliziani giudei fiancheggiatori dell'Esercito sionazista sono MILITANTI DELLA CAUSA PALESTINESE e il loro gesto é perfettamente giustificato nell'ottica di una Lotta Nazionale.
Immaginate che nel vostro quartiere l'autista dell'autobus che vi porta da casa al lavoro e ritorno venga massacrato di botte e poi impiccato da un branco di selvaggi violenti e razzisti che salgono sul pullman, che cosa fareste voi?
Immaginate che la polizia chiamata sul posto dopo il linciaggio, di fronte alle ecchimosi, alle contusioni, ai segni innegabili della violenza inferta alla vittima, abbia il coraggio di definire la morte "probabile suicidio" (!!! sic !!!), che cosa fareste voi?
I Palestinesi RESISTONO all'invasione e all'occupazione militare della loro terra, i due autori dell'attacco alla sinagoga dei miliziani giudei fiancheggiatori dell'Esercito sionazista sono MILITANTI DELLA CAUSA PALESTINESE e il loro gesto é perfettamente giustificato nell'ottica di una Lotta Nazionale.
Insofferenza e ammutinamento serpeggiano nell'Aeronautica di Riyadh, tra 'ammiratori' dell'ISIS e scontenti anti-Saoud!!
Preoccupazione e sfiducia nei confronti dei 'nostri alleati arabi del Golfo' sono sempre più diffusi nel Pentagono, da quando prove satellitari hanno dimostrato che molti piloti Sauditi e Qatarioti impegnati nella ridicola 'Campagna di bombardamenti anti-ISIS' si limitano a decollare, arrivare nei pressi dell'obiettivo assegnato loro dalle 'teste d'uovo' a stelle e strisce e poi scaricare bombe e missili contro qualche duna o qualche collina prima di far dietro-front e tornare alla base.
Inizialmente si era pensato a casi di incapacità di compiere correttamente la missione, visto che é noto che le forze armate dei paesi sunniti del Golfo siano usate come "deposito" dei membri delle famiglie reali (o dei loro sostenitori, clienti e alleati) troppo SCEMI per vedersi affidare ministeri o sottosegretariati e in particolare proprio nelle aeronautiche (che dovrebbero richiedere personale specializzato, tecnicamente capace, addestratissimo) si concentrino moltissimi "figli di papà" che hanno visto troppe volte 'Top Gun' e pensano di usare un cacciabombardiere come una fuoriserie volante.
Ma col moltiplicarsi dei casi anche da parte di piloti in passato mostratisi capaci é stato chiaro che ci si trovava di fronte a veri e propri casi di sabotaggio della missione: i piloti del Golfo non VOLEVANO colpire i loro obiettivi (il che spiega anche l'absimale tasso di danni inferti all'ISIS, visto che Washington non può finanziare una prolungata campagna aerea per ristrettezze di bilancio e deve 'subappaltare' sempre più incursioni ai piloti di Riyadh, Doha, Dubai eccetera...).
Infine, negli ultimi giorni di ottobre scorso, addirittura due piloti sauditi si sono ammutinati rifiutando proprio di salire a bordo dei loro cacciabombardieri e di eseguire gli ordini ricevuti, citando la loro 'contrarietà' a bombardare 'mujaheddin islamici', come loro vedevano gli sgozzatori dell'ISIS.
Che piloti qatarioti non eseguano gli ordini o facciano finta di eseguirli si capisce e si spiega benissimo, visto che l'emirato degli Al-Thani é il primo finanziatore del 'califfato' del fu Bagdadi e soci, ma che tale 'simpatia' per i takfiri del Daash si sia diffusa in Arabia Saudita e addirittura tra i membri di una forza armata ritenuta "fedelissima" è molto, molto preoccupante.
I due sono stati immediantamente imprigionati in totale isolamento e le loro famiglie temono che possano venire condannati a morte per Alto Tradimento.
Inizialmente si era pensato a casi di incapacità di compiere correttamente la missione, visto che é noto che le forze armate dei paesi sunniti del Golfo siano usate come "deposito" dei membri delle famiglie reali (o dei loro sostenitori, clienti e alleati) troppo SCEMI per vedersi affidare ministeri o sottosegretariati e in particolare proprio nelle aeronautiche (che dovrebbero richiedere personale specializzato, tecnicamente capace, addestratissimo) si concentrino moltissimi "figli di papà" che hanno visto troppe volte 'Top Gun' e pensano di usare un cacciabombardiere come una fuoriserie volante.
Ma col moltiplicarsi dei casi anche da parte di piloti in passato mostratisi capaci é stato chiaro che ci si trovava di fronte a veri e propri casi di sabotaggio della missione: i piloti del Golfo non VOLEVANO colpire i loro obiettivi (il che spiega anche l'absimale tasso di danni inferti all'ISIS, visto che Washington non può finanziare una prolungata campagna aerea per ristrettezze di bilancio e deve 'subappaltare' sempre più incursioni ai piloti di Riyadh, Doha, Dubai eccetera...).
Infine, negli ultimi giorni di ottobre scorso, addirittura due piloti sauditi si sono ammutinati rifiutando proprio di salire a bordo dei loro cacciabombardieri e di eseguire gli ordini ricevuti, citando la loro 'contrarietà' a bombardare 'mujaheddin islamici', come loro vedevano gli sgozzatori dell'ISIS.
Che piloti qatarioti non eseguano gli ordini o facciano finta di eseguirli si capisce e si spiega benissimo, visto che l'emirato degli Al-Thani é il primo finanziatore del 'califfato' del fu Bagdadi e soci, ma che tale 'simpatia' per i takfiri del Daash si sia diffusa in Arabia Saudita e addirittura tra i membri di una forza armata ritenuta "fedelissima" è molto, molto preoccupante.
I due sono stati immediantamente imprigionati in totale isolamento e le loro famiglie temono che possano venire condannati a morte per Alto Tradimento.
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Abdollahian: "Iran, Cina e Russia devono coordinarsi e cooperare per la ricostruzione della Siria!"
Incontrando il membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese Meng Jihanzhu e l'Assistente al Ministro degli Esteri Zheng Zeguang, il Viceministro degli Esteri con delega agli Affari Arabi Hossein Amir Abdollahian ha dichiarato che é precipuo compito di Teheran e Pechino, nel perseguimento dei loro interessi politici ed economici in Medio Oriente, di coordinarsi con Mosca per fare in modo che, dopo avere "Evitato che la Siria diventasse una nuova Libia", sia possibile procedere alla ricostruzione e alla stabilizzazione del paese arabo nel più breve tempo possibile.
"La cooperazione tra le nostre tre capitali sta andando avanti seriamente", ha aggiunto il rappresentante della Repubblica Islamica.
I diplomatici hanno accondisceso che la battaglia contro il terrorismo takfiro e wahabita, ancorché vittoriosa, sarebbe inutile se i danni subiti in questi anni dalla Siria non venissero prontamente riparati, giacché una popolazione abbandonata dopo lunghissimi mesi di sacrifici, privazioni, orrori, non metterebbe molto tempo a diventare scontenta e riottosa, magari generando quella sincera insofferenza all'autorità statale che tutti i complotti di Usa, Israele, Nato e paesi sunniti del Golfo non sono mai riusciti (nonostante ripetuti tentativi) a scatenare contro Assad.
"La cooperazione tra le nostre tre capitali sta andando avanti seriamente", ha aggiunto il rappresentante della Repubblica Islamica.
I diplomatici hanno accondisceso che la battaglia contro il terrorismo takfiro e wahabita, ancorché vittoriosa, sarebbe inutile se i danni subiti in questi anni dalla Siria non venissero prontamente riparati, giacché una popolazione abbandonata dopo lunghissimi mesi di sacrifici, privazioni, orrori, non metterebbe molto tempo a diventare scontenta e riottosa, magari generando quella sincera insofferenza all'autorità statale che tutti i complotti di Usa, Israele, Nato e paesi sunniti del Golfo non sono mai riusciti (nonostante ripetuti tentativi) a scatenare contro Assad.
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Perché e percome l'Operazione Ashoura ha rappresentato il punto di svolta della lotta contro l'ISIS in Irak! (1)
La più chiara e lampante prova di ciò é stata la battaglia di Jaref al-Sakher, ormai già ribattezzata Jaref al-Nasr, che noi abbiamo segnalato immediatamente come "punto di svolta" dell'intero conflitto, chiamandola col nome ufficiale di 'Operazione Ashoura' (essendo avvenuta proprio nel sacro periodo del mese di Muharram).
L'ISIS ha mostrato quello che noi abbiamo sempre sostenuto nei nostri scritti: di essere un'organizzazione zelante ma velleitaria, fanatica ma approssimativa, in grado di avere immensi finanziamenti da parte dei suoi burattinai Qatarioti e Turchi, ma in ultimo di non saperli utilizzare. Nonostante questo la stampa occidentale non smette di propagandarne la forza e la ferocia, anche sotto la pretesa di 'condannarlo', in realtà non fa altro che dare voce ai proclami deliranti dei suoi capi, tipo quelli di 'raggiungere Roma'.
Ovviamente la stampa anglo-sion-americana ha messo in atto la congiura del silenzio sull'Operazione Ashoura di Jaref al-Sakher/Nasr, nonostante ciò un articolo piuttosto buono ed esplicativo é stato pubblicato su Wikipedia ed esso conferma tutto ciò che avevamo detto (che veniva da una fonte fidata e sicura), correggendoci solo nel conto dei morti dell'ISIS (che non sono mai abbastanza) e che abbiamo il piacere di segnalare abbia in quell'occasione raggiunto le 500 unità o poco meno.
La gloria e l'onore di quella vittoria va ripartita in egual misura tra il Generale Soleimani dell'IRGC, i suoi collaboratori della Forza Quds iraniana e gli uomini dell'Esercito Irakeno regolare e delle Milizie Sciite volontarie come gli Hezbollah Irakeni (Kataeb Hezbollah), le Brigate Salam del Movimento Sadrista, le Brigate Badr, la Lega dei Giusti (Asa'ib Ahl al-Haq, ex-Mahdi Army) e altri gruppi minori.
Altri cinque sostenitori-reclutatori dell'ISIS condannati in Giordania: Amman colpita dal suo stesso sostegno ai wahabiti!
Una corte di giustizia giordana ha condannato cinque individui accusati di essere membri dell'ISIS e di aver condotto azioni di propaganda e reclutamento a suo favore a pene detentive variabili tra i tre e i cinque anni.
La notizia segue una simile che avevamo riportato alcuni giorni or sono e si inserisce nella 'stretta' contro le organizzazioni wahabite iniziata da qualche mese dal regno ascemita. Finora sarebbero 120 o 130 le persone arrestate e condannate per questo motivo.
Naturalmente Amman sta solo venendo morsa dal serpente che ha ospitato e nutrito; fino al 2012 infatti la Giordania ospitava una base segreta di addestramento dove militanti wahabiti venivano armati e preparati a compiere azioni terroriste in Siria.
Ovviamente come ogni volta che l'Occidente e i suoi lacché arabi e asiatici tentano di usare gli estremisti sunniti per i loro scopi, (vedi Afghanistan), questi poi finiscono per rivoltarsi loro contro, infatti da quegli estremisti addestrati anche in Giordania prese origine l'ISIS/Daash contro cui ora i giudici di reuccio Abdallah emettono condanne e sentenze.
La notizia segue una simile che avevamo riportato alcuni giorni or sono e si inserisce nella 'stretta' contro le organizzazioni wahabite iniziata da qualche mese dal regno ascemita. Finora sarebbero 120 o 130 le persone arrestate e condannate per questo motivo.
Naturalmente Amman sta solo venendo morsa dal serpente che ha ospitato e nutrito; fino al 2012 infatti la Giordania ospitava una base segreta di addestramento dove militanti wahabiti venivano armati e preparati a compiere azioni terroriste in Siria.
Ovviamente come ogni volta che l'Occidente e i suoi lacché arabi e asiatici tentano di usare gli estremisti sunniti per i loro scopi, (vedi Afghanistan), questi poi finiscono per rivoltarsi loro contro, infatti da quegli estremisti addestrati anche in Giordania prese origine l'ISIS/Daash contro cui ora i giudici di reuccio Abdallah emettono condanne e sentenze.
Il Colonnello Zida 'passa la mano'; Michel Kafando nominato Presidente a interim del Burkina Faso!
La transizione del Burkina Faso verso un ordinamento democratico sembrerebbe aver fatto un altro passo in avanti con l'abdicazione del Colonnello Yakoub Zida dalla carica di Presidente e la nomina alla stessa di Michel Kafando.
Kafando, nominato da un pannello di 23 membri rappresentanti della società civile burkinabe é stato Ministro degli Esteri ed é stato preferito ad altri possibili candidati. "Il Presidente ad interim avrà soprattutto la funzione di supervisionare il resto delle procedure di transizione verso la Democrazia", ha dichiarato Ablasse Ouedraogo, ex-Ministro degli Affari Sociali.
"Il suo mandato si concluderà con le elezioni che sceglieranno il suo successore, che verranno dopo quelle per la nomina di un nuovo Parlamento".
lunedì 17 novembre 2014
"Damasco si difende come si difende Mosca!", la Russia di Putin riafferma la sua dedizione a difendere Assad e la Siria!!
“Daremo tutto ciò che serve perché il Paese possa resistere, per noi Damasco si deve difendere come Mosca”. Un inviato del Cremlino, mandato personalmente da Putin a rassicurare l'alleato Assad dopo le ultime ciarlate del nero della Casa Bianca riguardo la 'necessità' di far cambiare regime al popolo siriano, si é espresso nel corso di una cena privata insieme al Ministro dell'Informazione Omran al-Zoab. Mosca ha così risposto positivamente alla richiesta espressa dal Ministro Moallem qualche settimana fa, per nuovi e più avanzati sistemi di difesa.
A proposito delle sanzioni contro la Federazione Russa, il funzionario ha sorriso: “La NATO é totalmente impazzita. Le sanzioni contro di noi costeranno all’Unione Europea mille miliardi di Euro. Stati Uniti ed Europa continuano direttamente o indirettamente la loro guerra contro noi e la Siria, trascurando il rischio terrorismo internazionale. I wahabiti del Daash dispongono di sistemi di difesa antiaerea presi dagli arsenali dell’esercito iracheno. Queste armi potrebbero essere usate per abbattere aerei di linea in fase di decollo o di atterraggio.”
Per l’inviato russo, che ha parlato a lungo con il Ministro Zoab, “il rifiuto degli Stati Uniti alla cooperazione con il governo e il presidente della Siria Bashar al Assad è una follia. All’inizio della crisi siriana, la Russia aveva avvertito della necessità di tener conto della minaccia del terrorismo. Ma purtroppo allora non ci hanno ascoltato, in quanto gli occidentali avevano come unico obiettivo il rovesciamento del Presidente Assad”.
A proposito delle sanzioni contro la Federazione Russa, il funzionario ha sorriso: “La NATO é totalmente impazzita. Le sanzioni contro di noi costeranno all’Unione Europea mille miliardi di Euro. Stati Uniti ed Europa continuano direttamente o indirettamente la loro guerra contro noi e la Siria, trascurando il rischio terrorismo internazionale. I wahabiti del Daash dispongono di sistemi di difesa antiaerea presi dagli arsenali dell’esercito iracheno. Queste armi potrebbero essere usate per abbattere aerei di linea in fase di decollo o di atterraggio.”
Per l’inviato russo, che ha parlato a lungo con il Ministro Zoab, “il rifiuto degli Stati Uniti alla cooperazione con il governo e il presidente della Siria Bashar al Assad è una follia. All’inizio della crisi siriana, la Russia aveva avvertito della necessità di tener conto della minaccia del terrorismo. Ma purtroppo allora non ci hanno ascoltato, in quanto gli occidentali avevano come unico obiettivo il rovesciamento del Presidente Assad”.
Il Comandante in capo dei Basij: "Abbiamo milioni di potenziali volontari per la lotta in Siria e la liberazione della Palestina!"
"Milioni di volontari a cui attingere per inviare corpi di spedizione a combattere in Siria o per liberare la Palestina", questo e niente meno di questo ha affermato in pubblico il Comandante supremo della milizia Basij, Generale Mohammad Reza Naqdi, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Teheran.
I Basij, milizia del Riscatto degli Oppressi (cardine ideologico dello sciismo iraniano) sono uno dei baluardi e dei bastioni della Repubblica Rivoluzionaria Iraniana e proprio per questo sono uno dei bersagli preferiti della insincera propaganda ebraica e occidentale che ne parlano come se si trattasse di una specie di polizia segreta (come se ci fosse qualcosa di male a difendere uno Stato rivoluzionario coi metodi della polizia segeta! Le polizie segrete sono da accusare e condannare quando perseguitano i militanti anti-imperialisti e rivoluzionari, come fanno CIA, FBI, Shin Bet e altre istituzioni anglo-sion-americane).
Naqdi ha specificato che i Basij sono pronti a prender parte alla lotta in Siria e forse domani prenderanno parte anche a quella in Palestina; non a Gaza, però, perché come tutti hanno visto questa scorsa estate, grazie agli sforzi dell'Asse della Resistenza l'enclave costiera palestinese é in grado di difendersi da sola.
Il Comandante dei Basij ha concluso dicendo che la Repubblica Iranian cercherà di passare le stesse capacità e gli stessi addestramenti dati alla Striscia di Gaza anche ai combattenti della Resistenza in Cisgiordania.
I Basij, milizia del Riscatto degli Oppressi (cardine ideologico dello sciismo iraniano) sono uno dei baluardi e dei bastioni della Repubblica Rivoluzionaria Iraniana e proprio per questo sono uno dei bersagli preferiti della insincera propaganda ebraica e occidentale che ne parlano come se si trattasse di una specie di polizia segreta (come se ci fosse qualcosa di male a difendere uno Stato rivoluzionario coi metodi della polizia segeta! Le polizie segrete sono da accusare e condannare quando perseguitano i militanti anti-imperialisti e rivoluzionari, come fanno CIA, FBI, Shin Bet e altre istituzioni anglo-sion-americane).
Naqdi ha specificato che i Basij sono pronti a prender parte alla lotta in Siria e forse domani prenderanno parte anche a quella in Palestina; non a Gaza, però, perché come tutti hanno visto questa scorsa estate, grazie agli sforzi dell'Asse della Resistenza l'enclave costiera palestinese é in grado di difendersi da sola.
Il Comandante dei Basij ha concluso dicendo che la Repubblica Iranian cercherà di passare le stesse capacità e gli stessi addestramenti dati alla Striscia di Gaza anche ai combattenti della Resistenza in Cisgiordania.
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Il Generale Al-Furaji eletto "Militare dell'Anno": la sua nomina a Ministro ha segnato la fine per i terroristi!!
Il Generale Generale Al-Furaji divenne Ministro della Difesa a luglio 2012 in circostanze drammatiche. La guerra contro i mercenari terroristi pagati da Obama e da Israele (oltre che da Erdogan, Sauditi e Qatar) aveva alti costi; l'azione di difesa delle parti più popolate e produttive del Paese aveva lasciato "incistare" gruppi di takfiri tagliagole in profondità nelle province più remote e desertiche, Aleppo era assediata, si parlava di movimenti di militanti armati nei pressi di Damasco.
La riunione ai vertici della Difesa programmata per il 18 luglio doveva affrontare questi argomenti e si diceva che potesse intervenire lo stesso Presidente Assad, per questo i terroristi wahabiti pagarono dei dipendenti interni al Ministero per portare dentro una bomba e decapitare i vertici dell'Esercito e forse anche dello Stato prima del loro assalto alla capitale ('Operazione Vulcano').
Ma la morte del Ministro Dawoud Rahjia ebbe l'effetto di spianare la strada al Generale Al-Furaji, visto che in Siria é costume che il Capo di SM diventi sempre Ministro della Difesa quando la sede rimane vacante.
In breve, Furaji e il suo collaboratore Ali ‘Abdullah Ayyoob che gli sucesse come Capo di SM hanno fatto amaramente pentire i takfiri del loro gesto omicida, visto che per stessa ammissione di molti leader terroristi catturati. "I nuovi vertici della Difesa siriana si dimostrarono dieci volte più efficienti di quelli che avevamo eliminato".
La riunione ai vertici della Difesa programmata per il 18 luglio doveva affrontare questi argomenti e si diceva che potesse intervenire lo stesso Presidente Assad, per questo i terroristi wahabiti pagarono dei dipendenti interni al Ministero per portare dentro una bomba e decapitare i vertici dell'Esercito e forse anche dello Stato prima del loro assalto alla capitale ('Operazione Vulcano').
Ma la morte del Ministro Dawoud Rahjia ebbe l'effetto di spianare la strada al Generale Al-Furaji, visto che in Siria é costume che il Capo di SM diventi sempre Ministro della Difesa quando la sede rimane vacante.
In breve, Furaji e il suo collaboratore Ali ‘Abdullah Ayyoob che gli sucesse come Capo di SM hanno fatto amaramente pentire i takfiri del loro gesto omicida, visto che per stessa ammissione di molti leader terroristi catturati. "I nuovi vertici della Difesa siriana si dimostrarono dieci volte più efficienti di quelli che avevamo eliminato".
La Repubblica Islamica candida Alamut, la rinomata 'Rocca degli Assassini' come sito di interesse UNESCO!!
"[...] or vi conterò l'affare secondo che Messer Marco intese da più uomini. Lo Veglio della Montagna é chiamato in loro lingua Aloodin, ed avea fatto fare tra due montagne in una valle lo più grande e più bello giardino del mondo, quivi avea tutti frutti e i più begli palagi del mondo tutti dipinti ad oro, a bestie, a uccelli; quivi eran condotto da cui per tale veniva acqua, e per tale méle e per tale vino; quivi eran giovini e donzelle i più belli del mondo che meglio sapean cantare, sonare e ballare[...]".
La Repubblica Islamica Iraniana progetta di proporre la località archeologica di Alamut, nella Provincia nordoccidentale di Qazvin, all'UNESCO come sito di importanza storica e culturale mondale.
Alamut é sede delle rovine di un castello in pietra, alla ragguardevole altitudine di 2100 metri sul livello del mare. Sul finire dell XI sec. d.c. fu sede del potere di Hassan Sabah, leader degli Ismailiti, celebre in occidente per il colorito racconto che di lui si fa nel "Milione" di Marco Polo e anche per la bellissima (anche se apocrifa) novella di Jorge Luis Borge che lo vede protagonista insieme al poete Omar Khayyam e al potentissimo Visir Selgiuchide Nizam al-Mulk.
In realtà la fortezza fu costruita da un Re Justanide di Daylam, verso la fine dell'VIII sec. d.c. e fu scelta in seguito come quartier generale della setta ismailita. Nel 1256, nel corso della loro campagna attraverso il Medio Oriente, i Mongoli di Hulagu la assediarono e la distrussero; in seguito quel che ne rimase fu usata come prigione.
La Repubblica Islamica Iraniana progetta di proporre la località archeologica di Alamut, nella Provincia nordoccidentale di Qazvin, all'UNESCO come sito di importanza storica e culturale mondale.
Alamut é sede delle rovine di un castello in pietra, alla ragguardevole altitudine di 2100 metri sul livello del mare. Sul finire dell XI sec. d.c. fu sede del potere di Hassan Sabah, leader degli Ismailiti, celebre in occidente per il colorito racconto che di lui si fa nel "Milione" di Marco Polo e anche per la bellissima (anche se apocrifa) novella di Jorge Luis Borge che lo vede protagonista insieme al poete Omar Khayyam e al potentissimo Visir Selgiuchide Nizam al-Mulk.
In realtà la fortezza fu costruita da un Re Justanide di Daylam, verso la fine dell'VIII sec. d.c. e fu scelta in seguito come quartier generale della setta ismailita. Nel 1256, nel corso della loro campagna attraverso il Medio Oriente, i Mongoli di Hulagu la assediarono e la distrussero; in seguito quel che ne rimase fu usata come prigione.
"L'OPEC continuerà il suo attacco contro Iran e Russia" (Per conto di Obama)
Una fonte semi-ufficiale, rappresentata dall'Ex-consigliere del Ministero saudita del Petrolio, Mohammed Suroor al-Sabban, ha dichiarato che l'OPEC (l'organizzazione dei paesi petroliferi egemonizzata dall'Arabia Saudita) non ha 'alcuna intenzione' di abbassare le sue attuali quote produttive (circa 30 milioni di barili al giorno).
Questo vuol dire che l'offensiva dei prezzi petroliferi scatenata per ordine del nero della Casa Bianca, mirata a tentare di danneggiare le economie di Russia e Iran, é almeno per ora destinata a continuare.
Come abbiamo spiegato nel nostro articolo in merito, tale 'offensiva' ha un costo altissimo per Obama, visto che mette totalmente fuori mercato l'impuro e inquinantissimo Shale Oil estratto negli Usa al costo di distruggere l'ambiente.
Invece, grazie alla enorme 'fame' di greggio a buon mercato della Cina (che deve costituire una riserva strategica in grado di farla sopravvivere per due-tre anni, in caso di guerra mondiale che interrompa o riduca grandemente i commerci) Iran e Russia stanno sopportando l'urto dei bassi prezzi vendendo quantità più alte del solito di greggio a Beijing.
Inoltre, il precipitare del prezzo del petrolio fa deprezzare anche i beni-rifugio, in primis l'oro, e questo permette a Mosca di aumentare considerevolmente la propria riserva aurea in prospettiva di una 'guerra economica' di lunga durata.
Questo vuol dire che l'offensiva dei prezzi petroliferi scatenata per ordine del nero della Casa Bianca, mirata a tentare di danneggiare le economie di Russia e Iran, é almeno per ora destinata a continuare.
Come abbiamo spiegato nel nostro articolo in merito, tale 'offensiva' ha un costo altissimo per Obama, visto che mette totalmente fuori mercato l'impuro e inquinantissimo Shale Oil estratto negli Usa al costo di distruggere l'ambiente.
Invece, grazie alla enorme 'fame' di greggio a buon mercato della Cina (che deve costituire una riserva strategica in grado di farla sopravvivere per due-tre anni, in caso di guerra mondiale che interrompa o riduca grandemente i commerci) Iran e Russia stanno sopportando l'urto dei bassi prezzi vendendo quantità più alte del solito di greggio a Beijing.
Inoltre, il precipitare del prezzo del petrolio fa deprezzare anche i beni-rifugio, in primis l'oro, e questo permette a Mosca di aumentare considerevolmente la propria riserva aurea in prospettiva di una 'guerra economica' di lunga durata.
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Vladimir Putin
Almeno due dozzine di takfiri dell'ISIS eliminati tra Sadiyah e Muqdadiyah!
Le forze armate irakene e i loro corpi ausiliari continuano incessantemente le loro operazioni tra la Provincia di Salahuddine e quella di Diyala; dopo avere liberato, recuperandola completamente intatta e funzionale, la diga di Adhaim, truppe di Bagdad e personale di sicurezza hanno condotto un'operazione nelle campagne attorno a Muqdadiyah individuando un gruppo di dieci terroristi dell'ISIS ed eliminandolo fino all'ultimo uomo.
I militanti wahabiti forse stavano cercando di infiltrarsi nella città per compiere un attentato contro la popolazione civile o i comandi militari, ma non hanno potuto portare a compimento il loro piano.
Quasi contemporaneamente a circa 35 Km di distanza, vicino alla città di Sadiyah, un'altra dozzina di sgozzatori del 'califfato' sono stati scoperti ed eliminati nel raid che ha portato alla distruzione del loro covo.
I militanti wahabiti forse stavano cercando di infiltrarsi nella città per compiere un attentato contro la popolazione civile o i comandi militari, ma non hanno potuto portare a compimento il loro piano.
Quasi contemporaneamente a circa 35 Km di distanza, vicino alla città di Sadiyah, un'altra dozzina di sgozzatori del 'califfato' sono stati scoperti ed eliminati nel raid che ha portato alla distruzione del loro covo.
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BESTIALE!! Ebrei assetati di sangue di un insediamento illegale linciano autista Palestinese!!
Ebrei occupanti degli insediamenti illegali, riuniti in un branco, hanno aggredito e linciato con bestiale violenza un Palestinese che stava tornando a casa dopo il suo turno di lavoro come autista di pullman.
Hassan Yousef Rammouni é stato bloccato nella serata di domenica mentre guidava verso casa, picchiato selvaggiamente e poi impiccato, nel vero stile del linciaggio razzista.
I suoi carnefici, fanatici giudei delle colonie, hanno lasciato il suo corpo appeso nella zona di Ras al-Amud, nel tentativo di offendere e terrorizzare la legittima popolazione palestinese della Cisgiordania.
Speriamo che il Martirio di Rammouni sia presto vendicato e che gli Ebrei colpevoli (e i loro complici e le loro famiglie) paghino il suo sangue settantasette volte.
Hassan Yousef Rammouni é stato bloccato nella serata di domenica mentre guidava verso casa, picchiato selvaggiamente e poi impiccato, nel vero stile del linciaggio razzista.
I suoi carnefici, fanatici giudei delle colonie, hanno lasciato il suo corpo appeso nella zona di Ras al-Amud, nel tentativo di offendere e terrorizzare la legittima popolazione palestinese della Cisgiordania.
Speriamo che il Martirio di Rammouni sia presto vendicato e che gli Ebrei colpevoli (e i loro complici e le loro famiglie) paghino il suo sangue settantasette volte.
domenica 16 novembre 2014
L'Iran per aumentare la riserva aurea inaugura la più grande fonderia d'oro del Medio Oriente!!
Per fare fronte all'aggressione petrolifera vibrata obliquamente da Obama per mezzo dei suoi lacché sunniti degli emirati takfiri e wahabiti anche l'Iran, come la Russia di Putin, ha deciso di incrementare sensibilmente le proprie riserve di metallo giallo.
E, essendo la Persia una terra veramente benedetta dall'Altissimo quanto a ricchezze del suo sottosuolo (che oltre a Petrolio e Metano é anche ricchissimo di Rame, Minerali del Ferro, Bauxite e, appunto, Oro) la Repubblica Islamica Iraniana ha deciso di dotarsi di una grande e modernissima fonderia per il prezioso metallo, che é stata appena inaugurata a Zarshouran.
Il Vicepresidente Ishaq Jahagiri l'ha tenuta a battesimo ieri e ha dichiarato che, secondo le stime degli ingegneri, questa installazione (la più grande in attività in tutto il Medio Oriente e una delle più grande del mondo) produrrà tre tonnellate d'oro, una tonnellata e un quarto di argento e 500 kg di mercurio all'anno. Questo porterà la produzione iraniana d'oro a sei tonnelate l'anno, ma in futuro l'output aumenterà ulteriormente.
Lo scopo del potenziamento del settore minerario aurifero, come dichiarato dai dirigenti iraniani, é quello di portare il paese a produrre annualmente 25 tonnellate di metallo nobile l'anno, con un incremento di oltre il 400% rispetto ai livelli attuali.
E, essendo la Persia una terra veramente benedetta dall'Altissimo quanto a ricchezze del suo sottosuolo (che oltre a Petrolio e Metano é anche ricchissimo di Rame, Minerali del Ferro, Bauxite e, appunto, Oro) la Repubblica Islamica Iraniana ha deciso di dotarsi di una grande e modernissima fonderia per il prezioso metallo, che é stata appena inaugurata a Zarshouran.
Il Vicepresidente Ishaq Jahagiri l'ha tenuta a battesimo ieri e ha dichiarato che, secondo le stime degli ingegneri, questa installazione (la più grande in attività in tutto il Medio Oriente e una delle più grande del mondo) produrrà tre tonnellate d'oro, una tonnellata e un quarto di argento e 500 kg di mercurio all'anno. Questo porterà la produzione iraniana d'oro a sei tonnelate l'anno, ma in futuro l'output aumenterà ulteriormente.
Lo scopo del potenziamento del settore minerario aurifero, come dichiarato dai dirigenti iraniani, é quello di portare il paese a produrre annualmente 25 tonnellate di metallo nobile l'anno, con un incremento di oltre il 400% rispetto ai livelli attuali.
Il "villeggiante" Khaled Mishaal si 'sveglia' e invoca la Terza Intifada (dal suo Hotel in Qatar)!!
Dal suo parco e rustico rifugio a cinque stelle in quel di Doha arrivano notizie di Khaled Mishaal, Segretario Generale di Hamas e 'architetto' insieme a Moussa Marzouk del disgraziato tradimento della Siria di Assad a favore dell'Emirato petrolifero di Casa Al-Thani.
Mishaal infatti parlando con un reporter del quotidiano locale 'Al-Sharq' avrebbe invitato la popolazione della Cisgiordania a lanciare una Terza Intifada contro le minacce ebraiche contro Al-Quds e la santità di Al-Aqsa.
Lasciateci dire che questo genere di appelli se vengono da persone che non si sono MAI TIRATE INDIETRO di fronte alla prospettiva della Lotta e della Resistenza, suonano INCREDIBILMENTE più credibili e ispiranti rispetto a quando vengono da una banderuola, voltagabbana senza alcuna credibilità.
Mishaal infatti parlando con un reporter del quotidiano locale 'Al-Sharq' avrebbe invitato la popolazione della Cisgiordania a lanciare una Terza Intifada contro le minacce ebraiche contro Al-Quds e la santità di Al-Aqsa.
Lasciateci dire che questo genere di appelli se vengono da persone che non si sono MAI TIRATE INDIETRO di fronte alla prospettiva della Lotta e della Resistenza, suonano INCREDIBILMENTE più credibili e ispiranti rispetto a quando vengono da una banderuola, voltagabbana senza alcuna credibilità.
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Le forze armate irakene strappano ai wahabiti dell'ISIS il controllo della strategica diga di Adhaim!!
Nella Mesopotamia benedetta dal placido fluire del Tigri e dell'Eufrate, dai tempi di Ur fino a quelli di Saddam Hussein, attraverso l'epoca di Assurbanipal e Nabuccodonosor, quella dei colti e illuminati Califfi di Bagdad e di quella dei Re Ascemiti l'esercizio del potere é sempre stato accompagnato dal controllo e dal governo delle acque, persino quando nel paese furono scoperte imponenti riserve di Oro Nero, il loro sfruttamento senza una corretta gestione delle risorse idriche sarebbe se non impossibile quantomento incredibilmente più difficile e costoso.
Lo splendido Irak del Basso Medioevo crollò quando i Mongoli dell'Ilkhanato distrussero e intasarono i canali che rendevano verdi e fertili le pianure accanto ai grandi fiumi, più che per le conseguenze (pur disastrose), del sacco e dell'incendio di Bagdad; il Potere in Mesopotamia é sempre funzione della gestione dell'acqua.
Capirete quindi, cari lettori, quanto piacere ci faccia annunciare che le truppe regolari irakene e la milizia sciita Badr abbiano conquistato, perfettamente integra e funzionante, la Diga di Adhaim, al confine tra Salahuddine e Diyala, strappandola ai trogloditi dell'ISIS. Come nel caso della Diga di Muqdadiyah l'evento ha molta più rilevanza della conquista di una città o di uno snodo stradale, visto che fa tornare in mano alle autorità legittime una delle 'chiavi' dell'amministrazione del potere nel paese.
L'avanzata delle forze di Bagdad é stata tanto rapida e vittoriosa che i takfiri del defunto 'Califfo' (tenuto "in vita" solo con ridicoli messaggi audio evidentemente prodotti da imitatori), non sono nemmeno riusciti a mettere parzialmente in atto le loro minacce di distruggere o danneggiare la struttura piuttosto che perderne il controllo.
Lo splendido Irak del Basso Medioevo crollò quando i Mongoli dell'Ilkhanato distrussero e intasarono i canali che rendevano verdi e fertili le pianure accanto ai grandi fiumi, più che per le conseguenze (pur disastrose), del sacco e dell'incendio di Bagdad; il Potere in Mesopotamia é sempre funzione della gestione dell'acqua.
Capirete quindi, cari lettori, quanto piacere ci faccia annunciare che le truppe regolari irakene e la milizia sciita Badr abbiano conquistato, perfettamente integra e funzionante, la Diga di Adhaim, al confine tra Salahuddine e Diyala, strappandola ai trogloditi dell'ISIS. Come nel caso della Diga di Muqdadiyah l'evento ha molta più rilevanza della conquista di una città o di uno snodo stradale, visto che fa tornare in mano alle autorità legittime una delle 'chiavi' dell'amministrazione del potere nel paese.
L'avanzata delle forze di Bagdad é stata tanto rapida e vittoriosa che i takfiri del defunto 'Califfo' (tenuto "in vita" solo con ridicoli messaggi audio evidentemente prodotti da imitatori), non sono nemmeno riusciti a mettere parzialmente in atto le loro minacce di distruggere o danneggiare la struttura piuttosto che perderne il controllo.
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