sabato 2 marzo 2013

I sicofanti di Casa Saoud spargono menzogne ma la realtà é che i terroristi in Siria hanno i giorni contati!

Con l'usuale spregio per ogni parvenza di deontologia ed etica professionale i sicofanti (ché il titolo di 'giornalista' spetta a ben altri professionisti dagli standard morali e qualitativi incredibilmente più alti) al servizio del canale-tv "Al Arabiya" sono riusciti ad accusare l'Esercito di Bagdad di avere aperto il fuoco con artiglierie e mortai contro nuclei di combattenti mercenari che si trovavano oltre il confine siriano, consentendo alle truppe di Assad di eliminarli e ristabilire il controllo governativo sulla zona di Al-Ya'robiya nella notte tra venerdì e sabato.

Ogniqualvolta i ratti terroristi anti-Assad subiscono una sconfitta i corifei del wahabismo, truppe di complemento mediatico dei gruppi qaedisti finanziati da Riyadh e Doha accusano a destra e a manca Hezbollah, l'Iran, l'Irak e altre agenzie, partiti e fazioni di aver dato aiuto "sleale" alle forze siriane, come se l'Esercito di Assad avesse bisogno di questi 'aiuti esterni'.

E inoltre, anche se li ricevesse, questi non verrebbero appena a bilanciare gli aiuti di Usa, Francia, Turchia, Nato, Israele, Arabia Saudita, Qatar, NATO, Unione Europea e chissà quanti altri fiancheggiatori e sostenitori delle trame imperialiste contro l'Asse della Resistenza che passa per Damasco?

La realtà é che ormai di fronte all'avanzata delle forze regolari le cellule terroriste sono allo sbando: solo per mantenere una parvenza di efficienza alle formazioni rimaste, ha recentemente dichiarato Salim Idris, autoproclamato 'generale' dei terroristi, servirebbero finanziamenti mensili pari a 500 milioni di dollari; ma anche nei momenti di massimo afflusso di risorse non si sono mai superati i 300 milioni al mese e quei livelli di finanziamento sono ormai lontani nel tempo.

Moussa Marzouk afferma che Hamas: "Non ha mandato in Egitto nessun militante per prendere parte alla repressione delle proteste!"

Altra giornata di affannose dichiarazioni per Moussa abu Marzouk, dirigente di Hamas e 'timoniere' insieme a Khalid Meshaal della vigliacca "inversione a U" che ha portato l'ex 'Movimento musulmano di Resistenza' ad accoccolarsi pacioso ai piedi degli emiri wahabiti del petrolio, ad abbandonare la Siria e l'Asse della Resistenza, a schierarsi coi terroristi salafiti scatenati contro la nazione che li ha ospitati e difesi per 13 anni e ad allinearsi con l'Ikhwan egiziana e il mullah Qaradawi che nulla hanno fatto e sembra voglian fare per aiutare Gaza a uscire dall'emergenza dell'assedio.

Ma se in precedenza Marzouk ha dovuto prendere la parola per smentire le insistenti voci di una prossima accettazione da parte di Hamas della 'Soluzione a Due Stati' e del cosiddetto 'Diritto di Israele a esistere' adesso il leader di Hamas ha dovuto smentire la voce riportata dai media egiziani d'opposizione che Mishaal abbia inviato nel Paese delle Piramidi 500 miliziani fanatici da impiegare a difesa di Mursi e del suo Governo contro i pacifici manifestanti del Fronte di Salvezza Nazionale.

Dopo che per mesi se non per anni Hamas e gli altri corifei dei terroristi wahabiti in Siria hanno accusato "ad minchiam" Hezbollah, l'IRGC e le 'Niruye Qods' iraniane di avere inviato quantità fantastiche di presunte 'truppe' in Siria per aiutare l'alleato Assad (manovra che sarebbe legittimissima visto che Assad difende il suo popolo da un'aggressione straniera) ecco venire alla luce la possibilità che invece sia Hamas ad aver fatto proprio ciò di cui 'accusava' i vecchi alleati e sostenitori, ma non per difendere un Governo legittimo, ma in aiuto a una frangia di estremisti settari che vorrebbero uccidere loro stessi concittadini e compatrioti!

Questo é Hamas ora? Ma allora TUTTI I MEMBRI DECENTI di Hamas e delle Brigate Qassam dovrebbero SUBITO scindersi e formare un loro nuovo movimento o piuttosto confluire nella Jihad Islamica o nei Comitati di Resistenza Popolare!

Il Partito Repubblicano del Popolo si mobilita in Turchia e dice: "No!" alle lusinghe di 'Lurch'-Kerry a Erdogan e Davutoglu!

Nonostante il fatto che da poco più di un secolo il loro paese sia stato "dirottato" da militari laicisti fascistoidi e genocidi venduti agli interessi geopolitici delle potenze atlantiche la maggior parte dei cittadini turchi sa benissimo di appartenere a un popolo centroasiatico, di cultura e civiltà musulmana (con alcune comprensibili e logiche peculiarità) i cui interessi risiedono in comune con quelli dei loro vicini asiatici e arabi, musulmani e/o cristiani orientali e in una prospettiva strettamente 'eurasiatica' che non ha niente a che fare con i tentativi "dal vertice" (che sia occupato dai suddetti militari servi della NATO o da fittizi esponenti di un "Islam Americanizzato") di sradicare la Turchia dalle sue vere radici e trasformarla in una potenza europea, filoamericana e filosionista.

Ulteriore segnale di questa consapevolezza si é avuto in occasione dell'arrivo in Turchia di "Lurch" Kerry, neo-segretario di Stato in luogo della 'malvagia strega' Dama Clinton, dove il Partito Repubblicano del Popolo Turco (CHP) non ha perso l'occasione per lanciare massicce manifestazioni di dissenso, tanto nella capitale Ankara, che a Istanbul e anche ad Alessandretta, città strappata alla Siria con un colpo di mano militare negli anni '20 e oggi 'retrofronte' del sostegno di Erdogan e Davutoglu alle formazioni mercenarie terroriste.

Nella capitale turca le forze di polizia si sono scatenate con ferocia contro i manifestanti inermi e disarmati facendo copioso uso di gas urticanti usati al di fuori di qualunque paramentro di sicurezza e ferendo e intossicando dozzine e dozzine di persone.

Notte di scontri a Mansuria, il Delta del Nilo sempre più scontento del Governo di Mursi e della Fratellanza Musulmana!

Tra ieri sera e stanotte almeno un manifestante é rimasto ucciso e diverse dozzine feriti nella cittadina del Delta del Nilo di Mansura, dove una compatta folla di dimostranti si é scontrata con le forze dell'ordine che hanno usato indiscriminatamente gas urticanti e pallottole contro i cittadini.

Fonti del Governo affermano che oltre al morto si lamentano 30 feriti tra i dimostranti e 10 tra le forze di polizia. Secondo i giornalisti egiziani il manifestante morto sarebbe stato investito da un blindato della polizia. Il portavoce della polizia egiziana giustifica l'operato dei suoi uomini affermando che i dimostranti avrebbero tentato di dare l'assalto a un palazzo istituzionale.

Recentemente la notizia dell'acquisto di un mostruoso quantitativo di gas urticante da parte del Governo egiziano aveva fatto nascere il timore the si prepararsse una campagna di repressione in grande stile delle manifestazioni di dissenso politico.

Le dimostrazioni a Mansura confermano come l'area del Delta del Nilo e del Canale di Suez (Port Said, Ismailiya, Suez...) sia particolarmente ostile al Governo e al Presidente Mursi i cui sostenitori sono molto più concentrati e numerosi nella metropoli del Cairo.

venerdì 1 marzo 2013

Schierato l'Esercito libanese a Sidone per tenere sotto controllo i fanatici wahabiti seguaci di Al-Assir!

Abbiamo già parlato di Ahmad al-Assir, rozzo e superficiale 'imam' (autoproclamato) di tendenze estremiste di stampo wahabita, tenuto in disdoro persino dagli stessi sapienti della sua setta meno approssimativi (come lo Sceicco Hammoud) e di come le sue parole abbiano più volte rischiato di fare esplodere la violenza a Sidone, causando anche vittime tra i civili.

Adesso Al-Assir ha minacciato di scatenare i suoi seguaci più ottusi, resi spregiudicati dalle armi e dai finanziamenti ricevuti dagli emirati del petrolio che sostengono anche i terroristi mercenari in Siria, e di fare loro attaccare le zone controllate da Hezbollah e dalla comunità sciita libanese.

Per prevenire ogni violenza l'Armee Libanaise si é schierata in forze e i movimenti sciiti di Resistenza hanno promesso che lasceranno alle forze dello Stato il compito di mantenere la tranquillità e la pace in tutta la zona metropolitana.

Alle preghiere di oggi, venerdì, solo una manciata di estremisti si é presentata alla moschea di  Bilal Bin Rabah dove Al-Assir aveva invitato tutti coloro intenzionati a seguire il suo appello all'odio settario. Ancora una volta si vede che il wahabismo é un credo di ratti che sono pronti a colpire a tradimento donne e bambini ignari ma che di fronte a un'opposizione coesa e armata perdono ogni burbanza e velleità aggressiva.

Appena scoperti gli "altarini" del traffico d'armi gli Ustasa croati al servizio di Israele fuggono dal Golan occupato!

Non appena si é diffusa nel mondo la notizia dei massicci acquisti di armi croate da parte dei sostenitori delle bande mercenarie terroriste in Siria il comando delle forze ONU stazionanti nel Golan occupato militarmente (in contravvenzione col Diritto Internazionale) da Israele é stato avvertito che tutte le forze croate presenti nella zona verranno "ritirate il prima possibile".

Non é chiaro quale "genio" abbia pensato di schierare nel Golan siriano truppe di uno Stato che si é reso colpevole di innumerevoli crimini di guerra contro musulmani durante la Guerra Civile Jugoslava; molto probabilmente la presenza dei militari croati eredi degli Ustasha fascisti e filonazisti era gradita agli occupanti sionisti.

Durante gli anni '90 molti militari israeliani in attività e a riposo andarono a Zagabria ad addestrare le forze regolari croate ma anche le milizie più sanguinarie ed estremiste come l'HVO, col beneplacito di CIA e Casa Bianca, e senza dubbio avranno anche loro insegnato le tecniche di "pulizia etnica", massacro e tortura raffinate dai sionisti in decenni di crimini contro la Palestina, il Libano e tutti gli Stati circostanti.

Comunque ora, a passo di corsa e con la coda tra le gambe per il timore di rappresaglie i nipotini degli Ustasa fuggono dal Golan Siriano...nessuno davvero ne sentirà la mancanza!!!

Ennesima violazione sionista della tregua verso Gaza, tre contadini feriti da un bombardamento d'artiglieria

Nell'ennesimo atto di violazione unilaterale della cosiddetta "tregua" siglata a fine novembre 2012 dopo otto giorni di guerra aperta che avevano portato i razzi e i proiettili palestinesi a colpire fino a Gerusalemme, Dimona e Ashdod, truppe sioniste hanno aperto un fuoco d'artiglieria contro inermi contadini palestinesi a Est di El-Bureji.

Tre lavoratori agricoli che si recavano verso i loro orti e le loro serre dal vicino campo profughi sono rimasti feriti nel bombardamento. Queste vittime si aggiungono ai due feriti registrati a Zeytoun, il 24 febbraio scorso, quando velivoli sionisti hanno senza alcuna provocazione lanciato razzi e bombe contro una strada intensamente trafficata.

Dimostranti di nuovo in piazza nell'Hiyaz, nell'Arabia occidentale, ormai tutto il popolo saudita si ribella contro Riyadh!

Più volte nel recente passato abbiamo segnalato, accanto alle sempre presenti cronache del malcontento e delal protesta nell'Est sciita del Regno dei Saoud, anche le più sporadiche ma altamente significative avvisaglie di movimenti di protesta anche in altre zone, decisamente meno etnicamente e settariamente distanti dalla dinastia al potere. Ancora una volta veniamo a comunicare alla nostra readership che le strade di Hejaz, nella quasi omonima provincia occidentale dell'Arabia Saudita (dove, incidentalmente, si trovano i massimi luoghi sacri dell'Islam, Makkah e Medina), si sono riempite di cittadini in marcia per ottenere la liberazione di un gruppo di donne e ragazzi (anche molto giovani) arbitrariamente arrestati (sarebbe da dire quasi "rapiti") dalle forze di sicurezza del regime mentre dimostravano davanti alla prigione di Al-Safrah, a Buraidah, quest'ultimo lunedì.

Secondo i calcoli delle opposizioni attualmente in Arabia Saudita ci sarebbero qualcosa come quarantamila detenuti per motivi politici, molti dei quali vengono torturati, soggetti a criminale negligenza medica, tenuti in isolamento per periodi di mesi o addirittura anni. Ovviamente l'Occidente ipocrita che vende ai peggiori reami tirannici arabi armi per miliardi di dollari ed euro non chiede nessun 'intervento umanitario' contro i satrapi di Riyad e degli altri emirati del petrolio.

giovedì 28 febbraio 2013

Si riuniscono a Roma i nemici della Siria: donna coraggiosa ricorda loro chi sono e cosa fanno!

Nel 2011 alla prima riunione degli avversari di Assad e della Siria libera e indipendente parteciparono 150 paesi.

Adesso, dopo due anni di lotte e vittorie del popolo siriano, del suo Esercito e del suo Governo, i rappresentanti di appena 11 paesi sono convenuti a Roma al "capezzale" di quella che la propaganda NATO continua enfaticamente a definire "l'opposizione siriana".

Ospite "d'onore" a tale congrega di ratti e tagliagole nientemeno che "Lurch" Kerry, candidato-trombato dagli elettori Usa nel 2004.

Una coraggiosa donna si é premurata di ricordare al messo di Obama chi sia e che cosa stia facendo: nient'altro che una marionetta dell'imperialismo che coccola e sostiene terroristi assassini!

La Guardia Rivoluzionaria iraniana trae le conclusioni dai tre giorni di manovre "Piambar Azam 8"!!

Si sono concluse secondo le previsioni le manovre militari tenute negli scorsi giorni nelle regioni orientali della Repubblica Islamica iraniana dal Corpo della Guardia della Rivoluzione (IRGC) con il nome convenzionale di "Grande Profeta 8". Come già segnalato su queste stesse pagine le forze coinvolte sono state molto più ampie di quelle mobilitate nelle ultime due edizioni (primavera 2011 e estate 2012). Fra i nuovi sistemi d'arma battezzati durante le esercitazioni si é segnalato per la sua efficacia e originalità il fucile anti-materiali 'Arash', dall'innovativa struttura "bullpup" (che consente di realizzare un'arma molto più corta e maneggevole) e che può venire usato in modalità spalleggiabile. Nella dottrina di guerra asimmetrica elaborata dallo Stato Maggiore iraniano simili armi mettono in grado anche il fante appiedato di ingaggiare combattimento con mezzi nemici come blindati leggeri, veicoli da ricognizione, droni senza pilota ed elicotteri a bassa quota.

Mahmoud Zahar ai legislatori palestinesi: "Resistere é la sola via per liberare i prigionieri; la West Bank aspetta la 'Terza Intifada!'!

Poco dopo avere ricevuto un prestigioso encomio ufficiale per meriti religiosi Mahmoud al-Zahar, da Gaza, riprende a far sentire la propria voce, commentando con amarezza (ma in certi punti con una speranza che possiamo immaginarci sia fervida e fiduciosa così come la sua stessa Fede) gli ultimi eventi in Cisgiordania, avvenuti dopo la morte in carcere del detenuto politico Arafat Jaradat.

Il leader storico di Hamas ha ripetuto di fronte all'assemblea legislativa palestinese (a quella sua parte che é libera di convenire in riunione nella Striscia) di ritenere che "solo e soltanto la Resistenza" potranno garantire la liberazione totale e definitiva dei prigionieri palestinesi; una realtà che emerge tersa e cristallina anche dal passato recente, ma che suona rivoluzionaria e inattesa dopo queste settimane, questi mesi di smarrimento e confusione del Movimento musulmano di Resistenza, preso tra le 'sirene' saudite e qatariote e la 'tentazione' di una riconciliazione con Fatah che sembra piuttosto una resa a Israele.

Zahar ha anche dichiarato che qualora l'intera Cisgiordania dovesse sollevarsi in una "Terza Intifada" essa si potrebbe liberare di ogni occupazione e presenza invasiva sionista esattamente come, nel 2005, Gaza é stata liberata e sollevata da ogni presenza delle forze israeliane, grazie alla tenace volontà del suo Popolo di Resistere un secondo di più di quanto Tel Aviv potesse tollerare o aspettarsi.


Ministro irakeno dichiara: "Erdogan e Al-Thani aiutando i wahabiti in Siria dichiarano guerra anche a Bagdad!"

Il Ministro dei Trasporti irakeno, già capo dell'Organizzazione Badr, Hadi al-Amiri, ha dichiarato all'agenzia Reuters che "Continuando a sostenere l'insorgenza degli estremisti sunniti in Siria, i Governi di Turchia e Qatar stanno implicitamente dichiarando guerra anche all'Irak, alle sue istituzioni e ai suoi cittadini!".

Amiri ha dichiarato che, nonostante le grandi vittorie riportate dalle forze nazionali siriane, facilitate e rese possibili dall'aiuto e dalla cooperazione con Damasco dei suoi tradizionali e fedeli alleati Russi, Iraniani, Libanesi e anche dalla vigilanza e dal controllo esercitato lungo il confine dell'Anbar dalle forze irakene, l'ostinazione turca e qatariota a "pompare" mercenari, denaro e armi contro Assad rende più difficile il raggiungimento di un'intesa pacifica per la cessazione delle ostilità.

Interessante come, nella sua concione, Amiri non abbia menzionato l'Arabia Saudita, forze un segno ulteriore della posizione "terza", non totalmente coinvolta a livello governativo e dinastico, del regime di Riyadh riguardo il proseguire dell'offensiva terrorista in Siria. Forse é vero quel che ci é stato riferito che a continuare a foraggiare i terroristi siano rimasti alcuni principi a livello 'personale' ma il sostegno ufficiale saudita alla guerriglia sia da considerarsi terminato.

Larijani: "Iran, Russia e India devono sostenere posizioni comuni per un mondo equo e multipolare!"


Il portavoce del Parlamento (Majils) della Repubblica Islamica, Ali Larijani, in una sua recente dichiarazione ha affermato che, per favorire la stabilità del Medio Oriente e dell'Asia Centrale, combattere il terrorismo e la violenza e facilitare l'instaurazione di un clima di equità e giustizia sotto l'egida della multipolarità é necessario che Russia, India e Iran sostengano posizioni comuni di fronte alle pretese e all'arroganza occidentale e americana.

Non é un mistero per nessuno che Washington, la NATO e Tel Aviv vogliano favorire un clima di diffidenza settaria, sospetto e scontro tanto tra i paesi della regione quanto tra le comunità etniche e religiose al loro interno per portare avanti i loro interessi egoistici all'insegna del "divide et impera"; il motto del fronte anti-imperialista, quindi deve essere: "Unione, Dialogo e Rispetto".

In particolare, rivolgendosi ai governanti di Nuova Delhi, Larijani ha affermato: "La cooperazione tra India e Iran é particolarmente benefica e molto importante per l'instaurazione di un clima di pace, stabilità e sicurezza in tutto il teatro che va dal Deccan al Mar Caspio". Incontrandosi con Meira Kumar, portavoce del Parlamento indiano, Larijani ha discusso diversi scenari di miglioramento e approfondimento delle relazioni bilaterali Iran-India.


mercoledì 27 febbraio 2013

Duro attacco del Governo di Hamas contro il portavoce dei collaborazionisti di Fatah!

Adnan Addameri, portavoce dell'Autorità collaborazionista con cul la fazione Fatah aiuta Israele a occupare la Cisgiordania nel ruolo di solerte 'askaro' coloniale del bwana sionista é stato messo al centro dello stigma espresso dal Governo legittimo palestinese (localizzato nella Striscia di Gaza) per le sue dichiarazioni riguardo alle proteste seguite alla morte del detenuto politico Arafat Jaradat, da lui definite "caos e gazzarra".

Tahir al-Nunu, sul suo profilo Facebook ha definito tali dichiarazioni: "Un offesa per il dolore del popolo palestinese, soprattutto per i congiunti e i camerati del martire Jaradat". Il dirigente di Hamas Salah Al-Bardawil ha notato che: "Ogni volta che Addameri apre bocca si nota l'estrema distanza tra le sue opinioni e le opinioni e i sentimenti del popolo di Palestina". Diversi commentatori hanno auspicato che qualcuno ricordi ad Addameri come proprio i prigionieri di Fatah siano stati tra i primi a lanciare l'appello alla rivolta e alla protesta per la morte di Jaradat.
Intanto si mantengono stazionarie le condizioni del piccolo Mohammad al-Kurdi (foto sopra), il tredicenne ricoverato nell'Ospedale di Beit Jalla dopo essere rimasto ferito dai colpi esplosi contro di lui da militari sionisti durante una manifestazione di protesta per la morte di Arafat Jaradat. Sembra che almeno un frammento di proiettile, conficcato vicino alla spina dorsale, non potrà venire rimosso per gli alti rischi connessi con un eventuale tentativo. Gli altri frammenti di pallottola estratti dal ragazzo verranno presto sottoposti ad analisi balistica per capire se contro i dimostranti palestinesi siano state usate munizioni dum-dum (vietate dal Diritto Internazionale).

L'Esercito siriano elimina 100 wahabiti mentre anche la propaganda sionista ammette: "Assad ha vinto la guerra!"

Ancora una volta la marmaglia terrorista wahabita ha cercato di usare un 'barrage' di autobombe e orribili attacchi contro civili indifesi come 'testa d'ariete' per un'improbabile avanzata verso Damasco, la conquista di almeno un pezzettino del proprio hinterland deve essere diventata un vera e propria ossessione per i pochi leader terroristi rimasti nella generale atmosfera di 'cupio dissolvi' che si respira sempre più chiaramente tra le loro fila; infatti é bastato un week-end di operazioni militari nemmeno troppo intense per ricacciare indietro le milizie wahabite con circa cento perdite.
Il numero limitato dei terroristi morti, niente in confronto alle stragi degli stessi compiute dalle truppe siriane anche solo poche settimane fa, dimostra come quest'ultima 'offensiva' sia stata abborracciata approssimativamente, con pochi mezzi e ancor meno speranze di successo, nella velleitaria ipotesi di riuscire a mettere un "piede" nella porta per la capitale prima che inizi, seriamente, un processo di negoziati per dirimere come e quando (e a quale prezzo) ai terroristi presenti in Siria sarà permesso di rendere le armi e venire esiliati/espulsi/imprigionati a seconda degli accordi raggiunti.
Intanto leggiamo con piacere che persino il noto sito di propaganda sionista DEBKAfile, in suo recente 'editoriale' ha indicato come ormai chiara e inevitabile la vittoria delle forze Governative contro l'insorgenza terrorista, tributando, suo malgrado, gli onori del caso al Presidente Assad per la maniera prudente ed efficace con cui ha maneggiato la scottante situazione degli ultimi due anni, all'Ayatollah Khamenei per il sostegno sicuro, efficace e poco clamoroso prestato a Damasco, ad Hassan Nasrallah che ha visto preservati i legami privilegiati con l'Iran per tramite di Siria e Irak e a Vladimir Putin per aver evitato gli errori commessi verso la Libia.

Il sito sionista indica come i grandi sconfitti della questione siriana la tentennante politica mediorientale di Obama, il turco Erdogan che si é 'bruciato' rivelandosi come non meno succube di Usa e Israele di altri governanti turchi come Ecevit o i suoi predecessori, i paesi del Golfo e in ultimo anche lo stesso Israele che non é riuscito a imporre il desiderato regime change a Damasco.

Il Governo di Hamas protesta contro l'Egitto: "Aprite il varco di Rafah e non avremo più bisogno dei tunnel sotterranei!"

Il Ministero degli Interni palestinese dalla sua sede nella Striscia di Gaza ha espresso la sua "viva sorpresa e disapprovazione" di fronte al perdurare della campagna egiziana contro i tunnel che attraverso il sottosuolo di Rafah permettono di rifornire il ghetto litoraneo della Striscia nonostante i tentativi shylockiani di strangolamento da parte del regime sionista.

Il Ministero ha chiesto ufficialmente alle autorità egiziane di considerare la situazione di emergenza umanitaria in corso a Gaza e attendere a muovere contro gli operatori dei tunnel, le cui attività comunque vengono monitorate da parte palestinese e cui non viene concesso di portare avanti attività lesive della sicurezza di Gaza o del Sinai. Inoltre il messaggio prega il Cairo di considerare che, qualora il varco di Rafah fosse aperto e transitabile alle merci con il pieno controllo e monitoraggio dei governi legittimi egiziano e palestinese non vi sarebbe alcun bisogno di ricorrere all'economia dei tunnel e anche tutti i loro scavatori e operatori tornerebbero alle loro vecchie professioni nel commercio o nell'economia legale che riemergerebbe prepotentemente dopo essere stata costretta a trasformarsi in contrabbando dall'arbitraria e crudele decisione dell'assedio sionista.

Gli emiri del petrolio comprano in Croazia le armi per i terroristi wahabiti!

Le continue sconfitte subite dalle cellule cancerose dell'insorgenza terrorista foraggiata contro la Siria dai forzieri dei petrodollari sauditi e qatarioti, con il loro corollario di sequestri e confische di arsenali anche estremamente ingenti hanno messo seriamente "in panne" le possibilità operative dei vari gruppi estremistici e qaedisti attivi nella Repubblica del Presidente Assad (brigata tawheed, fronte al-nusra, brigata jundullah...).

Per ovviare alla penuria di armi e munizioni rappresentanti di Casa Saoud si sarebbero precipitati a Zagabria con valige piene di dollari per comprare a qualunque prezzo residuati delle guerre balcaniche della prima metà degli anni '90 da far filtrare in Siria attraverso il confine giordano per rimpinguare gli esausti arsenali wahabiti.

La Croazia ricevette aiuti tedeschi e americani per combattere la sua sanguinosa guerra di scessione contro la Jugoslavia, durante la quale non si contarono i crimini di guerra a sfondo etnico, convenientemente "dimenticati" da ogni tribunale internazionale asservito ai desideri della NATO e di Washington.

Le sue santabarbare, però, possono fornire principalmente armi leggere individuali e di squadra, e costituiscono un palliativo temporaneo e limitato di fronte a una deficienza dell'apparato di sostegno ai terroristi in Siria che possiamo definire più che sistemica e che forse si rivelerà fatale a una loro sopravvivenza a medio-lungo termine.

martedì 26 febbraio 2013

Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa colpiscono Askelon con un razzo e dichiarano il loro sostegno alla Siria di Assad!

Mantendendo almeno in parte la promessa di una rappresaglia contro la morte in carcere (per abusi e torture) del detenuto politico Arafat Jaradati le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, un tempo diretto braccio armato della Fazione Fatah, adesso in parte 'svincolate' da quella subordinazione, hanno rivendicato il lancio di un razzo verso la colonia ebraica illegale di Askelon. Il proiettile non é partito dalla Cisgiordania, dove il regime di collaborazione tra forze sioniste d'occupazione e caciccume locale di Mahmud Abbas avrebbe causato problemi nella realizzazione della rappresaglia, ma da Gaza, dove nonostante il teorico 'cessate il fuoco' di fine novembre sono ormai dozzine e dozzine i palestinesi feriti (e diversi anche i morti) a causa delle violazioni e delle aggressioni sioniste.

Ma non é questa l'unica notizia riguardante i militanti di Al-Aqsa, in un loro recente comunicato infatti i dirigenti dell'organizzazione sembrano avere abbandonato le precedenti pretese di "equidistanza" tra governo siriano e insorgenza terrorista wahabita, mano a mano che i mercenari al soldo di Saoud, Al-Thani ed Erdogan si macchiano di sempre più orrendi attentati contro la popolazione civile e anche i Palestinesi ospiti dei campi siriani (dove per decenni hanno goduto di sistemazioni ideali di edilizia popolare dotate di tutti i servizi, anziché venire stipati in baracche come in Giordania e in Libano) trovano difficile mantenere posizioni 'pilatesche' e si organizzano per tenere fanatici sunniti fuori dalle loro aree e dalle loro zone.

Il comunicato accusa in particolare i terroristi di 'Al Nusra' di essersi resi colpevoli dei peggiori attentati e augura alla Siria di emergere vittoriosa dalla sfida lanciatale dall'imperialismo occidentale e dai suoi servi arabi e turchi e annuncia che gli uomini di Al-Aqsa si schiereranno sempre in difesa prima di tutto dei Palestinesi residenti in Siria e poi delle autorità che generosamente li hanno accolti e protetti in tutti questi anni.

Scandalo in Egitto: il Governo avrebbe comprato 140.000 granate di gas urticante "in preparazione" delle elezioni politiche!

Mentre anche il partito d'opposizione guidato dal semi-sconosciuto Hamdeen Sabahy decide di imitare Mohamed El-Baradei invitando i propri aderenti e simpatizzanti a non recarsi a votare alle prossime elezioni parlamentari annunciate dal Governo e dai partiti attualmente al potere, il quotidiano "Egypt Independent" ha lanciato uno 'scoop' destinato a pesare non poco sul clima di tranquillità politica del Paese delle Piramidi.

Il giornale avrebbe infatti rivelato come nel corso del passato mese di gennaio il Governo in carica avrebbe concluso accordi con gli Usa per l'acquisto di ben 140mila granate di gas urticante "CS", lo stesso ampiamente usato dagli sgherri di Mubarak contro i manifestanti di Piazza Tahrir e quotidianamente riversato contro i Palestinesi dei territori occupati dal regime ebraico.

Con questo genere di "riserva" a cui attingere e un clima interno sempre estremamente teso sembra molto difficile che il 22 aprile, secondo le intenzioni del Governo e del Presidente Mursi, possano tenersi regolarmente elezioni condivise e accettate da tutto l'arco costituzionale.

Trenta soldati israeliani e tre tank hanno violato oggi il confine libanese presso Wazzani!

In tutta la regione di Al-Wazzani unità dell'Armee Libanaise sarebbero in altissimo stato d'allerta dopo che abitanti del luogo avrebbero riferito di un recente sconfinamento di un plotone di 30 soldati sionisti accompagnati da tre carri Merkava Mk 3.

Lo sconfinamento, pur mantenendosi al di qua del cosiddetto "steccato tecnico" che dal 2006 meglio demarca le rispettive zone lungo il confine meridionale, rappresenta comunque una violazione, visto che anche l'avvicinarsi con truppe e mezzi da combattimento alla zona circostante il reticolato é proibito senza una previa notifica alla controparte e alle forze UNIFIL dislocate nella regione.

 Il Governo e le Forze Armate libanesi molte volte hanno segnalato alla comunità internazionale gli abusi e le violazioni da parte di forze sioniste dei confini stabiliti e rimarcati nel corso degli anni, senza ottenere mai alcuna seria sanzione verso Tel Aviv.

lunedì 25 febbraio 2013

La morte in carcere di Arafat Jaradat incendia la Cisgiordania, persino 'Fatah' minaccia ritorsioni!

Questo articolo é stato ripreso e segnalato anche dagli amici di "Stato&Potenza" che ogni giorno di più si dimostrano estimatori entusiasti dei nostri contenuti! Grazie Ragazzi! "Abbiamo la certezza, oltre ogni ragionevole dubbio, che la morte del camerata Arafat Jaradat, perito mentre si trovava prigioniero del regime sionista, sia stata cagionata dalle conseguenze dei brutali pestaggi e delle torture cui era regolarmente sottoposto da secondini e guardiani; noi, le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, giuriamo solennemente che questo crimine non resterà impunito e promettiamo all'occupazione sionista una rapida quanto dolorosa risposta".
 Con queste parole il braccio armato del movimento Fatah (le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa) ha commentato la notizia della morte di Arafat Jaradat, mentre imponenti misure di sicurezza sono state preparate per oggi nella zona tra Al-Khalil, Saeer e Beit Einun, dove abita la famiglia del defunto, in previsione di rally e dimostrazioni in occasione dei suoi funerali.

Le forze dell'occupazione militare sionazista, in particolare, vorranno bloccare ogni accesso da parte dei dimostranti alla cosiddetta "Autostrada 60", un'arteria delle cosiddette 'Autostrade dell'Apartheid' visto che il suo uso é tassativamente ristretto ai violenti coloni ebrei fanatici che partecipano in qualità di miliziani armati all'occupazione della Cisgiordania (contraria allo spirito e alla lettera del Diritto Internazionale).

Hamas raccoglie e distrugge residuati bellici sionazisti nel territorio di Gaza: questi non mutileranno nessun bambino!

Forse spinti a intensificare le loro attività a causa dei sempre più frequenti incidenti con morti e mutilazioni tra giovani e ragazzi di Gaza che rimangono vittime di residuati esplosivi sionazisti rimasti dalle scorse offensive militari di Tel Aviv contro il ghetto palestinese assediato gli uomini di Hamas incaricati della sicurezza civile hanno radunato in una cava un notevole quantitativo di granate, missili e altri proiettili israeliani, facendoli infine brillare in maniera controllata.

La notizia, riportata dal giornalista indipendente Khaled Omar e ripresa e confermata dall'agenzia stampa della Repubblica Popolare Cinese "Xinhua" dimostra come, nella Striscia costiera ancora soggetta all'arbitrio militare del regime ebraico, sia sempre possibile anche a mesi o anni dalle ultime offensive militari israeliane, imbattersi in granate, missili e altri pericolosi ordigni inesplosi.

L'Esercito siriano respinge infiltrazione terrorista dal Libano, scontri anche a Harasta e Zamalka!

In una serie di scontri a fuoco avvenuti nottetempo lungo il confine con il Libano pattuglie dell'Esercito arabo siriano sono riuscite a respingere in almeno due occasioni un tentatvo di infiltrazione da parte di miliziani armati provenienti dal Libano. Almeno due persone nei gruppi armati sarebbero morte, ma, la rapida fuga dei loro compagni, che si sono incaricati di portare con loro le salme ha impedito una loro pronta identifcazione.

Intanto anche nel Governatorato di Damasco, precisamente intorno ad Harasta e Zamalka, altre unità dell'Esercito regolare sono riuscite a mettere in fuga gruppi di estremisti mercenari stranieri; in particolare ad Harasta le forze governative hanno anche trovato e disinnescato molti congegni esplosivi lasciati attorno a una stazione di rifornimento carburante, che avrebbero potuto totalmente distruggerla e causare un grave tributo di vittime civili innocenti.

Con il rinnovo della fiducia e del sostegno russo al suo migliore alleato arabo la Siria ha potuto rinnovare i propri sforzi nella campagna antiterrorismo cogliendo successi che soltanto pochi mesi fa sarebbero stati difficili da pronosticare.

La bandiera della flotta militare iraniana raggiunge lo Stretto di Malacca e punta verso i porti cinesi!

Il Contrammiraglio Sayyari, Comandante in capo delle Forze Navali iraniane ha dichiarato che oggi, per la prima volta nella sua Storia, una flottiglia dell'IRIN ha varcato lo Stretto di Malacca, spingendosi verso i Mari della Cina, Sayyari ha voluto complimentarsi con gli equipaggi che per la prima volta hanno battuto questa rotta, fondamentale per gli interessi marittimi commerciali e strategici di Teheran.

Le due navi della 24esima flottiglia impegnate nella storica crociera sono il Cacciatorpediniere 'Sabalan' e la portaelicotteri 'Kharg', entreranno ufficialmente nell'Oceano Pacifico domani dopo aver percorso tuttti gli 805 Km dello Stretto tra la Malesia e l'isola di Sumatra, Indonesia. La 24esima flottiglia raggiungerà il porto cines di Zhangjiang e vi si fermerà in visita di cortesia, quindi, tornando indietro, si fermerà anche a Colombo, in Sri Lanka.

 Questa visita ai porti cinesi, come annunciato in passato, non sarà altro che la prima in un futuro di cooperazione sempre più stretta e intensa fra Teheran e Pechino anche dal punto di vista navale. Nel recente passato l'Iran aveva aperto i suoi porti a unità navali russe; un evento senza precedenti dal 1979, anno della Rivoluzione Islamica, ad oggi.

Il Presidente Kirchner a Borger dell'AMIA: "Sembra quasi che lei voglia istigare un nuovo attentato contro l'Argentina!"

Come avevamo già indicato in nostri contributi precedenti, le ambigue e minacciose parole proferite dal Segretario attuale dell'AMIA (associazione 'culturale' ebraica) al momento della ratifica dell'accordo bilaterale per una commissione d'inchiesta congiunta sull'attentato del 1994 tra Baires e Teheran, lasciavano intendere che come 'punizione' per questa decisione l'Argentina potesse subire un nuovo attacco terroristico, ma da parte di chi?

In un messaggio recentemente rilasciato la Presidente argentina Christina Kirchner ha evidenziato come, pronunciando quell'enigmatica e funesta previsione, Guillermo Borger ha parlato "come se fosse stato in contatto con un'agenzia di spionaggio straniera e che la invitasse ad attivarsi contro l'Argentina 'colpevole' di aver scontentato i suoi pregiudizi".

La Kirchner, i membri della sua maggioranza e i partiti che sostengono il Governo in carica hanno più volte spiegato che l'inchiesta congiunta con l'Iran non ha nessun significato ostile a Israele o alla comunità ebraica argentina, di cui lo stesso Ministro degli Esteri che ha siglato il protocollo con il Ministro iraniano Salehi é orgoglioso rappresentante.

domenica 24 febbraio 2013

Bilancio dell' "Armistizio": che cosa vuol dire 'cessate il fuoco' a Gaza?

In tre mesi di "Cessate il Fuoco" dopo il confronto armato di fine Novembre (Guerra degli Otto Giorni), nella Striscia costiera strangolata dall'assedio sionazista si sono registrati 4 morti per attacchi armati dell'esercito israeliano e 91 feriti.
63 volte i militari di Tel Aviv hanno aperto il fuoco da oltre confine con operazioni di cecchinaggio e mitragliamento soprattutto contro contadini palestinesi intenti a coltivare la terra (per impedire che producano cibo non controllato da Israhell).
13 volte blindati e corazzati delle forze sionaziste hanno violato i confini per distruggere opere agricole e acquifere.
30 volte la flotta israeliana ha aggredito e attaccato gli Hasaka dei pescatori palestinesi che stavano semplicemente gettando le reti (anche qui si vede l'ostinazione sionazista a colpire chi procura cibo a Gaza).

DI FRONTE A TUTTO QUESTO MILITANTI DELLA RESISTENZA ARMATA PALESTINESE (Gruppi di frangia non riconducibili a grandi organizzazioni) hanno lanciato DUE (DUE!) bombe di mortaio oltre i confini verso le basi dei miliziani ebrei di Sderot.

Tra annunci di nuove elezioni e appelli all'astensione l'Egitto si muove verso il caos!

Il Governo egiziano egemonizzato dall'FJP della Fratellanza Musulmana e subordinato alla Presidenza della Repubblica di Mohamed Mursi ha annunciato la prossima organizzazione di una nuova consultazione elettorale parlamentare che possa finalmente dirimere la questione della legittimità istituzionale che é necessario chiarire prima di procedere alle profonde necessarie riforme della cosa pubblica.

Ma, l'annuncio era stato lanciato da poche ore, che subito é risuonato l'appello all'astensionismo da parte del rappresentante dell'opposizione-arcobaleno Mohamed el-Baradei, il quale ha invitato a disertare le prossime urne comparando le prossime elezioni a quelle organizzate dal passato regime di Mubarak. Ci vuole molta "chutzpah" (sfacciataggine, in ebraico) a chiamare in causa Mubarak da parte di El-Baradei, che ricordiamo in OTTIMI rapporti con la passata dittatura, tanto da accettare incarichi istituzionali da essa e da rappresentarla nell'agone internazionale come quando era Segretario dell'IAEA.
El-Baradei e Mubarak...ieri...non sembravano molto nemici, no?
L'opposizione 'laica/secolare/socialista/nasserista' ha compiuto secondo noi un GRAVISSIMO ERRORE quando, "tanto per far numero" ha accettato nei suoi ranghi personaggi come El-Baradei, gravemente compromesso col passato regime; pur non essendo certamente sostenitori di Mursi o entusiasti delle sue politiche tentennanti e indecise (tranne quando si tratta di farsi bello con Israele chiudendo qualche tunnel verso Gaza).

Continuano nell'Iran orientale le esercitazioni "Grande Profeta 8"!

Come annunciato in precedenza su queste stesse pagine, si stanno sviluppando sempre più a vasto raggio le manovre e le esercitazioni programmate dall'IRGC iraniana nella parte Est del paese sotto il nome convenzionale di "Grande Profeta 8"; al contrario delle ultime due edizioni della manovra, centrate più che altro sull'impiego dell'arsenale di razzi e missili a disposizione della Guardia Rivoluzionaria, queste esercitazioni sono più 'convenzionali' e comprendono vaste operazioni di armi combinate con l'impiego di forze motorizzate, blindate, corazzate e aviazione di supporto, sia ad ala fissa che mobile. Lungi dal volersi proporre come un "un duplicato" o peggio "un sostituto" delle forze armate regolari (come spesso é successo in passato in altri paesi), le unità della Guardia Rivoluzionaria iraniana vogliono fornire un'integrazione e un sostegno alle Forze Armate regolari, particolarmente nell'ambito della mobilitazione delle masse popolari e nella guerra asimmetrica che fornisce la principale cornice dottrinaria della Difesa nazionale iraniana.

Nuove immagini scioccanti della repressione in Barhein da parte del tiranno sunnita Al-Khalifa!

Jeep lanciate a tutta velocità contro cittadini indifesi, centinaia di granate a gas urticante usate come arma chimica per soffocare e avvelenare i dimostranti, munizioni da guerra sparate contro bambini e ragazzi; questo oggi é il Barhein, la lirica, bucolica "Isola delle Perle" descritta da Marco Polo é diventata un mattatoio dove un re-travicello che non ha nulla in comune col popolo che tiranneggia mena strage per rimanere al posto che gli é stato dato dalle potenze imperialiste di Ieri (Gran Bretagna) e confermato da quelle di Oggi (Stati Uniti) cosìcché possa continuare a prostituire la sua terra offrendola come asilo alla Quinta Flotta americana. Intanto nel quartiere di Boori a Manama, due bambini sono rimasti gravemente feriti dopo essere rimasti vittime del fuoco aperto da mercenari al servizio di Casa Al-Khalifa che hanno iniziato a sparare contro un corteo di cittadini che stavano protestando contro la violenza indiscriminata del Governo e dei suoi lacché. Come segnalato proprio su queste pagine recentemente due giovani di 20 (Mahmoud al-Jaziri) e di appena sedici anni (Hussein al-Jaziri) sono stati uccisi mentre manifestavano per la Libertà e la Democrazia. Il Governo si é addirittura rifiutato di restituire la salma di Mahmoud ai parenti per paura che il suo funerale diventasse fulcro di una nuova manifestazione di protesta, così la famiglia ha dovuto seppellire una bara vuota.