Una nuova raffica di successi nella regione contestata attorno ad Aleppo, prima metropoli del paese, e nei dintorni di Damasco e Homs, pacificate ormai da tempo e dove i qaedisti al soldo di Riyadh, Doha e Ankara stavano cercando di rimettere piede, costituisce il segnale più convincente di ogni annuncio ufficiale che l'Esercito siriano é ancora la temibile macchina da combattimento che é stato creato, rifornito e addestrato per essere, anche a venti mesi dall'inizio dell'insorgenza terrorista.
Il cimitero dei martiri di Al-Hajar al-Aswad, vicino Damasco, é stato teatro di un grande scontro con elementi terroristi che
dopo il fallimento dell'Operazione Vulcano cercavano di tornare verso la capitale siriana, conclusosi con l'uccisione di molti di essi e la cattura di altri; altre operazioni si sono avute vicino a Bustan al-Qasr, mentre ad Al-Jedida un gruppo di qaedisti si sono fatti esplodere nell'edificio in cui i militari siriani li avevano accerchiati, uccidendo due soldati e perendo tutti sotto le macerie.
Tre camion di armi e due 'tecniche' (jeep equipaggiate con mitragliatrici Dshk da 12,7mm) sono stati catturati dalle forze regolari, ad Al-Mansoura, presso Aleppo, mentre a Idlen e Halat, presso la località di confine col Libano di Talkalakh due diversi gruppi di terroristi che cercavano di entrare in Siria sono stati scoperti e distrutti. Lungo la strada che unisce Homs ad Al-Mishyrfeh un gruppo di estremisti sunniti che stava attaccando la popolazione civile é stato ingaggiato e distrutto dai militari dell'Esercito.
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