sabato 6 dicembre 2014

Rahimpour al Guardian: "Certo, i Phantom che hanno bombardato l'ISIS a Saadiya erano dell'Aviazione Iraniana!"

Ulteriori sviluppi nella questione degli attacchi aerei condotti da Phantom iraniani contro i takfiri dell'ISIS in Irak.

Il Viceministro degli Esteri iraniano Ebrahim Rahimpour, parlando con un reporter del britannico 'Guardian' ha spiegato che i bombardamenti sono stati richiesti direttamente da Bagdad e sono da inquadrarsi nelle misure prese dalla Repubblica Islamica per aiutare l'Irak a tutelare i propri interessi.

"L'obiettivo dei raid era esclusivamente quello di difendere gli interessi dei nostri amici in Irak; non vi é stato alcun coordinamento con gli Usa, né lo cercheremo mai per altre occasioni simili, che riguardano esclusivamente noi e il Governo Irakeno".

Rahimpour ha anche detto che il livello di coinvolgimento iraniano in Irak "E' certamente maggiore di quello che abbiamo con la Siria, e non deve stupire visto che parliamo di un paese con cui condividiamo centinaia di chilometri di confine".

A ulteriori domande del giornalista il Viceministro ha risposto negando che vi siano segnali di penetrazione dell'ISIS verso l'Iran o anche solo che l'organizzazione terroristica stia cercando di posizionarsi per una simile mossa.
"Stiamo assistendo anche i Curdi nel Nord dell'Irak, sebbene ci sia qualche differenza tra la prospettiva curda e il Governo di Bagdad il nostro aiuto ai Curdi e al Governo centrale fa parte di uno sforzo dell'Iran per comporre questa divergenza di vedute".

Infine Rahimpour ha negato che unità combattenti iraniane siano presenti sul suolo irakeno, mentre ha ammesso una "presenza di consulenza".

Benvenuti nel Secolo Asiatico: tra sei anni la Marina Cinese avrà 62 navi in più dell'U.S. Navy!!

351 a 289; no, non é il punteggio di un'epica sfida a "cirulla" o a scopone, ma il confronto tra le unità maggiori della Marina dell'Armata di Liberazione Popolare cinese e la U.S. Navy come apparirà tra sei anni.

Il dato emerge da uno studio commissionato dal Congresso Usa, che sancisce, a 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la fine del predominio statunitense sui mari del pianeta.

Nel corso della Guerra Fredda l'URSS, impero eurasiatico sostanzialmente "tellurico" non sfidò mai gli Stati Uniti direttamente sul campo della flotta, mantenendo é vero un copioso potenziale marittimo con unità temibilissime come gli incrociatori nucleari Kirov, i sottomarini balistici Tifone e quelli da attacco Oscar, ma preferì sviluppare mezzi antinave aerei o con base a terra più per avere la capacità di interdire strozzature marittime e poter colpire le navi Usa a distanza senza dover per forza mandare in acqua flotte equivalenti come cercarono di fare, fallendo, i Tedeschi nella Prima Guerra Mondiale e i Giapponesi nella Seconda.

La Cina invece ha storicamente interessi navali, rafforzati dal suo enorme ruolo economico sviluppato negli ultimi 20 anni, ovvio che debba dotarsi di una grande flotta e, con le sue capacità di spesa militare decuplicate negli ultimi lustri é riuscita, infine, a surclassare la flotta che fu dei Nimitz, degli Stennis, dei Vinson.

Tra l'altro la Cina ha meno 'impegni globali' degli Usa e quindi può concentrare le sue più numerose navi da guerra in teatri ristretti, mentre le 289 navi di Washington devono coprire tutto il globo per poter sostenere le declinanti fortune politico-militari americane.

Se si aggiunge che Beijing ha un alleato come Mosca, a sua volta dotata di una poderosa flotta di superficie e sottomarina, si capisce bene che il periodo di supremazia della talassocrazia statunitense sia ormai giunto definitivamente al capolinea.

Il Generale Zahr Eddine respinge i takfiri dell'ISIS dalle alture intorno a Deir Ezzour!

Oltre 100 terroristi dell'ISIS sono morti in queste ultime 36 ore nel tentativo futile di avanzare verso l'aeroporto di Deir Ezzour e nel successivo contrattacco delle truppe siriane guidate dal Generale druso Issam Zahr Eddine che sono riuscite a respingere i mercenari wahabiti scalzandoli da alcune alture circostanti la città.

L'offensiva delle forze regolari é stata resa più facile da un corposo contingente di rinforzi che ha raggiunto la città subito dopo la fine della spinta nemica in direzione dello scalo aereo: almeno quattro veicoli carichi di terroristi sono stati distrutti con missili guidati, nessun sopravvissuto é stato registrato, altri veicoli, tra cui anche carri armati e cingolati, sono stati catturati.

Alcuni di questi veicoli si sono rivelati essere dell'Esercito Irakeno, catturati durante l'avanzata dell'ISIS lo scorso giugno. Il loro stato di manutenzione era pessimo e i carri armati non avevano nemmeno il cannone funzionante, segno che l'ISIS era ridotto a usarli come semplici 'trattori' per trasportare uomini e apparecchiature.

I combattenti Houthi prendono il controllo dell'Accademia Militare di Sanaa!!

Nuovo sviluppo della situazione in Yemen dove i combattenti sciiti dell'organizzazione Ansarullah, che ormai controllano direttamente più di mezzo paese (come fedelmente raccontato dai nostri articoli degli ultimi tre mesi) hanno occupato la sede dell'Accademia Militare nella capitale Sanaa.

La presa della struttura é avvenuta nel pomeriggio di ieri quando gli Houthi si sono presentati in forze di fronte all'edificio e le guardie li hanno lasciati entrare abbandonandolo; non si sono registrati scontri e nemmeno minacce in proposito, lasciando il sospetto che la cosa sia stata l'attuazione di un accordo precedentemente raggiunto.

Solo tre giorni fa si era verificato un grave attacco terroristico di matrice wahabita contro l'ambasciatore iraniano nel paese.

Non vi sono stati commenti ufficiali da parte delle autorità del Governo e nemmeno da parte della dirigenza di Ansarullah. Solamente pochi giorni orsono il Ministro della Difesa Mahmoud al-Subaihi aveva dichiarato che i combattenti Houthi avrebbero potuto 'integrarsi' con le forze armate del paese.

Come annunciato dal Generale Qahwaji, l'artiglieria dell'Armee Libanaise entra in azione contro i terroristi ad Al-Rahwa!!

A poche ore dalla ferma e netta dichiarazione del Comandante in capo delle Forze Armate Libanesi, Generale Jean Qahwaji, che aveva detto: " continueremo le nostre operazioni fino alla loro (dei militanti takfiri) disfatta, sappiamo di avere le abilità e la determinazione necessarie per batterli", le bocche da fuoco dell'Armee hanno iniziato a tuonare nelle campagne intorno ad Arsal. già teatro di numerose battaglie contro gli estremisti.

Il bombardamento é chiaramente da intendersi una risposta all'attentato di Ras Baalbek e all'autobomba di Wadi Ata, a cause dei quali hanno perso la vita otto militari dell'Armee Libanaise.
Il tiro dell'artiglieria libanese si é concentrato soprattutto nella zona di Al-Rahwa, fuori dall'abitato di Arsal.

Dopo due anni e mezzo di 'neutralità ostentata' anche il Paese dei Cedri sta finendo sempre più invischiato nella spirale di instabilità sparsa dai gruppi terroristi filosauditi, filoturchi e filoqatarioti che nonostante i milioni di dollari a loro disposizione e il sostegno aperto o occulto di Francia, Usa e NATO non riescono tuttavia ad avere la meglio sulla Siria.


Bogdanov (in visita in Libano) fa anticipazioni sui colloqui di Mosca tra Siriani e 'oppositori'!

Nel corso di una sua recente visita in Libano che conferma l'attivismo diplomatico russo nei confronti del Paese dei Cedri (che noi avevamo già da tempo notato e portato in risalto), il Viceministro degli Esteri di Putin, Mikhail Bogdanov  ha incontrato il titolare del Dicastero Esteri dell'Esecutivo di Tammam Salam, Gibran Bassil.

Parlando con lui Bogdanov si é lasciato 'sfuggire' qualche calcolata anticpazione sui prossimi colloqui di 'riconciliazione nazionale' tra la delegazione siriana del Governo legittimo e i cosiddetti 'oppositori moderati', il recente vertice di Sochi tra Walid Moallem, Putin e Lavrov é servito proprio a dirimere i dettagli di questa iniziativa, che poi é stata confermata sia da Damasco che da Mosca tramite le affermazioni di Bouthaina Shaaban e Aleksandr Lukashevic.

Dopo aver concluso l'incontro Bogdanov si é rifiutato di rispondere alle domande dei cronisti che gli chiedevano se la sua presenza in Libano fosse collegata con uno sforzo russo per aiutare a sciogliere l'impasse dell'elezione del nuovo Presidente di Beirut.



venerdì 5 dicembre 2014

La sicurezza irakena cattura a Kirkuk terroristi dell'ISIS responsabili di quindici attentati!

Le autorità di sicurezza irakene hanno catturato i membri di una cellula terrorista affiliata all'ISIS/Daesh responsabile di almeno quindici attentati esplosivi da gennaio a oggi.

Il blitz, avvenuto nella città di Kirkuk, é scattato nella notte, le tracce ricostruite attentamente a partire da un attentato avvenuto la scorsa estate di cui i servizi di Bagdad erano riusciti a identificare correttamente il responsabile materiale (un medico di nazionalità saudita), hanno portato a tre cittadini irakeni, due nativi del Governatorato di Salahuddine e uno proveniente da Diyala.

Se sono fondamentali le vittorie sui campi di battaglia per respingere indietro i tagliagole del 'califfato' e restringere sempre più i territori sotto il loro controllo, almeno altrettanto importante é la bonifica dei territori liberati da ogni 'quinta colonna' e 'cellula dormiente' di attentatori dinamitardi.

L'Esercito di Assad respinge attacco con autobombe dell'ISIS all'Aeroporto di Deir Ezzour!

Il posto di blocco di Al-Masmakea vicino a Deir Ezzour, sulla strada tra la città e il suo aeroporto, importante postazione per l'offensiva che sta distruggendo i terroristi takfiri nel capoluogo dell'Est siriano é stato difeso con successo da un attacco dell'ISIS a mezzo autobomba.

Il veicolo carico di esplosivo doveva infrangere la barriera e permettere ai tagliagole takfiri di sciamare verso l'importante hub di comunicazione ma il preciso fuoco dei tiratori scelti della Guardia Repubblicana, presente nella zona con la 104esima Brigata del Generale Issam Zahr Eddine lo ha bloccato prima del momento cruciale.

Un'altra autobomba é stata usata invano nella zona di Huajet al-Marea dove comunque Esercito siriano e milizia NDF hanno respinto i terroristi infliggendogli dozzine di perdite. Come riportato in precedenza tutta la parte di Deir Ezzour a Ovest dell'Eufrate é ormai libera.

Nasrallah: "Riyadh dietro il terrorismo di Abdullah Azzam, le gesta di Hezbollah in Siria saranno ricompensate!"

Il Segretario Generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, nel corso di una intervista rilasciata al canale OTV ha articolato il suo pensiero riguardo l'attuale situazione della sicurezza in Libano, il ruolo e le prospettive dei combattenti di Hezbollah attivi in Siriaia e l'impasse politica che sembra paralizzare il Paese dei Cedri.

Nasrallah ha attaccato con parole nette e chiare, ma molto dure, la corte reale saudita, affermando esplicitamente che gli attentati esplosivi a marca 'Abdullah Azzam' che hanno colpito Beirut e in special modo i quartieri sciiti della parte Sud della città nel corso del 2013 non avrebbero mai avuto luogo senza l'OK e i finanziamenti di Riyadh.

Passando alla Siria Nasrallah si é rallegrato dei buoni risultati nella lotta contro il terrorismo raggiunti anche col contributo dei militanti sciiti e ha previsto che nel prossimo futuro l'intervento di Hezbollah in Siria sarà riconosciuto come uno dei fattori principali della positiva soluzione della crisi, cosa che attrarrà sul movimento sciita la gratitudine più o meno diretta, più o meno esplicita di parecchi 'player' regionali e internazionali.

Infine Sua Eminenza ha augurato una pronta ripresa nei normali processi costituzionali dello Stato libanese, da raggiungersi attraverso la cooperazione al di là degli steccati di partito e di coalizione per il bene comune del paese.

Altri ottantacinque terroristi si arrendono ad Aleppo, Comitati di Riconciliazione Nazionale in piena attività!

Riceviamo la notizia che il Comitato di Riconciliazione Nazionale di Aleppo ha iniziato a prendere in esame i file di ottantacinque persone di cittadinanza siriana che nel corso degli ultimi tre anni hanno militato in bande armate di terroristi (per la maggior parte legate al cosiddetto FSA); costoro hanno abbandonato le armi e si sono arresi alle autorità siriane, chiedendo grazia, il Comitato di Riconciliazione esaminerà i loro casi uno per uno e nel caso di coloro che non si sono resi colpevoli di gravi reati potrebbe anche restituirli alla vita civile dopo un periodo di rieducazione (principalmente nel lavoro per riparare i guasti e i danni della guerra stessa).

Queste attività sono un portato diretto del processo di trattativa che si concluderà come anticipato a Mosca sotto gli auspici di Putin e di Lavrov, con cui la cosiddetta 'opposizione moderata' tanto cara a Obama e McCain cesserà di esistere come forza armata e rimarranno solo i gruppi takfiri di mercenari stranieri a libro paga di Turchia, Arabia Saudita e Qatar.

Ovviamente senza le importantissime vittorie ottenute sui campi di battaglia la cosiddetta opposizione dell'FSA non sarebbe mai stata 'folgorata sulla via di Damasco' capendo di dover trovare un accordo con Assad prima di venire spazzata via o dalle truppe del Governo siriano o dai suoi ex-istigatori. Tra queste vittorie quella di Aleppo é stata una tappa fondamentale.

Altri 525 terroristi di nazionalita principalmente siriana (ma anche qualche straniero) si erano arresi alle forze regolari lo scorso lunedì.

IMMAGINI UNICHE dei due martiri Ghassan Abu Jamal ed Uday Abu Abdul pochi secondi prima del loro sacrificio!

PALAESTINA FELIX è stato il primo outlet informativo italiano a dare la notizia dell'attacco di Resistenza dei due cugini gerosolimitani Ghassan Abu Jamal ed Uday Abu Abdul contro la sinagoga di estremisti ebrei costruita sulle rovine di Deir Yassin.
PALAESTINA FELIX é stato il primo outlet informativo italiano a mettere correttamente in relazione la notizia di tale attacco (che ha comportato diversi omicidi) con l'episodio di bestiale linciaggio dell'autista di bus palestinese avvenuto il giorno prima, dando un contesto e una spiegazione all'atto.
Adesso PALAESTINA FELIX ha l'ONORE di presentare al proprio pubblico le ultime immagini di Ghassan Jamal e Uday Abdul pochi istanti prima del loro sacrificio. Sono immagini forti, non hanno bisogno di commenti, tutti i nostri lettori sanno come la pensiamo sulla lotta di liberazione nazionale palestinese e sullo status di estremisti giudei occupanti e invasori di terra non loro e su cosa si meritino.

Il Governo libico in esilio da Tripoli si dice 'pronto' a riconquistare la capitale del paese, in mano ai miliziani Fajr!

 
Il Governo libico internazionalmente riconosciuto, guidato dal Premier Abdullah al-Thani e attualmente 'esiliato' (pur nei confini nazionali) nella parte orientale del paese, proprio per bocca del Primo Ministro, afferma di avere ormai 'completato' i preparativi per un movimento offensivo verso la Tripolitania, mirato a sconfiggere le milizie islamiste di Fajr Libya e riprendere il controllo della capitale.

Considerando che pur con l'alleanza con il Warlord Generale Haftar e col sostegno dell'Egitto e probabilmente anche degli Emirati Arabi Uniti le forze leali ad Al-Thani e al suo esecutivo non sono riuscite in oltre due mesi a strappare ai militanti islamisti nemmeno Bengasi (il cui strategico porto ancora sfugge al controllo degli assedianti), chi scrive non sa dire quanto di vero ci sia dietro questa dichiarazione e quanto invece non sia solo una mossa diplomatica per invitare i misuratini di Fajr Libya a cercare un accordo.

Del resto, chi ha la forza militare di solito la usa e non c'é uso migliore possibile di scatenarla a sorpresa; non si ricordano episodi in cui Napoleone abbia mandato messaggi allo Zar e all'Imperatore d'Austria prima di Austerlitz dicendo: "Ehi, ho completato i preparativi per la Battaglia dei Tre Imperatori!".

Speriamo solo che sia possibile per la Libia uscire dal caos senza ulteriori distruzioni e stragi.

Ma ci crediamo poco.

giovedì 4 dicembre 2014

Intervista del magazine francese "Paris Match" al Presidente siriano Assad, tradotta in Italiano per voi!

Traduzione integrale dell’intervista che il Presidente Bachar Al Asad ha rilasciato a “Paris Match”. 
Ringraziamo tantissimo l'amico Francesco-Syria Press-Guadagni 


Paris Match - Signor Presidente, dopo tre anni di guerra, al punto dove siamo oggi, non le dispiace di non aver gestito le cose in modo diverso agli inizi, quando sono apparsi i primi segni della rivolta, a marzo 2011? Non si sente responsabile?
 
Assad - Dai primi giorni, ci sono stati martiri dell'esercito e della polizia. Quindi noi, in quel momento, eravamo di fronte al terrorismo. Ci sono state dimostrazioni. Certo, ma non in gran numero. La nostra unica scelta è stata quella di difendere il popolo contro i terroristi. Non ci sono stati altri. Non possiamo dire che ci dispiace perché stavamo combattendo contro il terrorismo nei primi giorni. Questo non significa che non ci fossero errori nella pratica. Ci sono sempre degli errori. Parliamoci francamente; se il Qatar non avesse finanziato sin dall'inizio questi terroristi, se la Turchia non avesse fornito supporto logistico e senza il sostegno politico occidentale, le cose sarebbero state diverse. La Siria aveva dei problemi prima della crisi, che è normale, ma ciò non significa che bisogna trovare un origine interna.

PM - Durante questa guerra, il vostro esercito è stato accusato di usare una forza enorme. Perché bombardare i civili?

Quando il terrorismo ti attacca puoi difenderti attraverso il dialogo? L'esercito ha usato le armi quando l'altra parte ne ha fatto uso. Il nostro obiettivo non è stao quello di colpire i civili. Come possiamo resistere per quattro anni uccidendo civili, vale a dire, il nostro popolo, e allo stesso tempo combattere i terroristi e i paesi ostili che li sostengono, e cioè quelli del Golfo, la Turchia e l’Occidente? Se non difendessimo la nostra gente, non saremmo in grado di resistere. Pertanto, non è logico dire che bombardiamo i civili.

PM - Le immagini satellitari di Homs e Hama mostrano quartieri rasi al suolo. Le Nazioni Unite, affermano che ci sono stati 190.000 morti durante la guerra. Gli abitanti di questi quartieri erano tutti i terroristi?

Per prima cosa, si dovrebbero controllare le statistiche delle Nazioni Unite. Quali sono le fonti? Le cifre che circolano nel mondo, oggi, soprattutto nei media, sono esagerate. Si sbagliano. Poi le immagini di distruzione non sono solo foto satellitari, ma le foto scattate sul campo. Questa distruzione è reale. Quando i terroristi entrare in una regione e la occupano, l'esercito deve liberarla. E ci sono dei combattenti. È normale che ci sia la distruzione. Nella maggior parte dei casi, quando si sono insediati i terroristi, i civili sono fuggiti. In realtà, il maggior numero di vittime in Siria è tra i sostenitori dello Stato, e non il contrario. Molti sono stati uccisi negli attentati. Quando si affronta la guerra e il terrorismo, non si possono escludere vittime innocenti. Succede ovunque, se è per questo. Ma è inconcepibile che uno Stato uccida i propri cittadini.

PM - Sempre Secondo le Nazioni Unite, tre milioni di siriani sono fuggiti nei paesi vicini, un ottavo della popolazione siriana. Sono tutti alleati dei terroristi?

No, no. La maggior parte di coloro che hanno lasciato la Siria lo hanno fatto a causa del terrorismo. Tra questi profughi, alcuni sostengono i terroristi, altri lo Stato. Hanno lasciato il paese per motivi di sicurezza. Gran parte dei rifugiati non sostiene nessuno.

PM - Dal punto di vista militare, avete i mezzi per vincere la guerra?

Ora stiamo combattendo degli Stati, non solo bande. Miliardi di dollari pagati per loro. Le armi sono state fornite loro da paesi come la Turchia. Non è una guerra facile da un punto di vista militare. Tuttavia, l'esercito siriano sta progredendo in molte aree. Nessuno può ancora prevedere quando questa guerra finirà, e come. I nostri avversari pensavano, in un primo momento, di conquistare il cuore della Siria. Non ci sono riusciti. Hanno perso il sostegno della popolazione locale. Questo è precisamente ciò che ha permesso all'esercito di avanzare. Dobbiamo considerare la guerra dal punto di vista militare, sociale e politico.

PM - Ma non hanno ancora perso, dal momento che la metà del vostro paese vi sfugge

L’Esercito siriano non può essere ovunque. Dove non è presente, i terroristi hanno la possibilità di attraversare i confini e infiltrarsi in una particolare area. Ma ogni volta che l'esercito decide di prendere una regione, ci riesce. Questa non è una guerra tra due eserciti, in cui ognuno occupa una posizione. Questo è un tipo diverso di guerra. Abbiamo a che fare con gruppi terroristi che si infiltrano una città o villaggio. Questa guerra sarà lunga e difficile.

PM - Molti ritengono che la soluzione sia la sua partenza. Lei ha considerato che la sua partenza sia la soluzione?

Ovunque nel mondo, un capo di Stato è salito al potere attraverso un meccanismo costituzionale e lo ha lasciato attraverso lo stesso meccanismo. Un Presidente non può né vincere né lasciare il potere per il caos. Prova tangibile, è le conseguenze della politica francese in Libia con la decisione di attaccare Gheddafi. Qual è stato il risultato? Dopo aver lasciato, c'era il caos. La sua partenza era la soluzione? La situazione è migliorata? La Libia è diventata democratica? Lo Stato è come una nave in tempesta, il capitano non fugge. Non lascia la nave. Se i passeggeri devono andarsene, allora sarà l'ultimo a farlo.

PM - Questo Significa che il capitano è pronto a morire. Lei ha parlato di Muammar Gheddafi, hai paura di morire allo stesso modo di Saddam Hussein o di Gheddafi?

Il Capitano non pensa né alla morte, né alla vita, pensa a salvare la sua nave. Se affonda, tutti moriranno. Quindi è meglio fare di tutto per salvare il suo paese. Ma vorrei sottolineare una cosa importante. Il mio obiettivo non è quello di rimanere presidente, sia prima, durante o dopo la crisi. Ma qualunque cosa accada, noi, i siriani non permetteremo mai che il nostro paese di diventare un giocattolo nelle mani dell'Occidente. Si tratta di un principio fondamentale per noi.

PM - Parliamo dello Stato islamico. A volte si dice che, inizialmente, il regime siriano ha favorito l'aumento dei radicali islamici per dividere l'opposizione. Che ne dice?

Innanzitutto in Siria, abbiamo uno Stato, non un regime. Cerchiamo di essere chiari sulla terminologia. Se assumiamo che questo è vero, e quindi abbiamo sostenuto lo Stato islamico, questo significa che abbiamo chiesto loro di attaccarci, ovvero attaccare i nostri aeroporti militari, di uccidere centinaia di nostri militari di occupare le nostre città e villaggi. Dove è la logica? Cosa ci guadagniamo in questo? Dividere e indebolire l'opposizione, come dice lei? Non abbiamo avuto bisogno di fare questo. L'Occidente stesso riconosce che questa è un opposizione fantoccio. Questo è ciò che Obama stesso ha detto. L’ipotesi, quindi, è falsa. Ma dove è la verità? In realtà, lo Stato islamico in Iraq è stata fondato nel 2006. Gli Stati Uniti e non la Siria hanno occupato l’Iraq. Abu Baker al-Baghdadi era nelle carceri degli Stati Uniti e non nelle carceri siriane. Dunque, chi ha creato lo Stato islamico? La Siria o Stati Uniti?

PM - I Siriani che incontriamo a Damasco si preoccupano di più per le cellule dormienti jihadisti in Occidente che della guerra contro lo Stato islamico. È incredibile vero?

Il Terrorismo è un'ideologia, non ha organizzazioni o strutture. Ma l'ideologia non conosce confini. Da 20 anni il terrorismo è stato esportato dalla nostra regione, in particolare dai paesi del Golfo come l'Arabia Saudita. Ora viene dll’a Europa, specialmente in Francia. Il più grande contingente di terroristi occidentali in Siria è quello francese. Si commettono attentati in Francia. In Belgio, hanno attaccato il Museo Ebraico. Il terrorismo in Europa non sta dormendo, è sveglio.

PM  - Gli Americani sono ora contro lo Stato islamico, degli alleati tattici. Lei ritiene ancora il loro intervento come una violazione del territorio siriano?

Sì, lei ha usato la parola tattica, e questo è un punto importante. Se ha una tattica non ha senso senza una strategia. Perché da sola non riuscirà configgere il terrorismo. Si tratta di un'azione illegale, in primo luogo perché non ha ricevuto l'approvazione del Consiglio di sicurezza, e anche perché non ha tenuto conto della sovranità di uno Stato che è la Siria. La risposta è "sì", si tratta di un'azione illegale, e quindi una violazione della sovranità nazionale.

PM - L'AFP riporta che avete effettuato 2000 attacchi aerei in meno di 40 giorni, un dato enorme. Quando i vostri voli si intersecano con i loro aerei, ad esempio andando a bombardare Raqqa, vi è un protocollo sulla non aggressione?

Non c'è coordinamento diretto. Attacchiamo il terrorismo ovunque si trovi, senza considerare quello che fanno gli Stati Uniti o la coalizione. Si può essere sorpresi di apprendere che il numero giornaliero di uscite della forza aerea siriana per colpire i terroristi è superiore a quella della coalizione. Quindi, prima non esiste un coordinamento. Poi gli attacchi della coalizione sono solo cosmetici.

PM - Ma questi attacchi poi vi aiutano. 

Le dimissioni del Segretario alla Difesa americana, Chuck Hagel in parte sono avvenute perché pensava di rafforzare il suo governo e le vostre posizioni.
Questa sua domanda contraddice quella in cui siamo stati accusati di sostenere l’Isis. Significa piuttosto che siamo nemici dell’Isis.

PM - Ho detto, inizialmente, si è sostenuto l’Isis per dividere l'opposizione.

Io non accuso te, mi riferisco invece a quelli che pensano questa cosa.

PM - Ora, una di queste conseguenze dal punto di vista americano sono state queste dimissioni. Pensate, quindi, che gli attacchi della coalizione vi aiutano?

Non si può porre fine al terrorismo con gli attacchi aerei. Le forze di terra che conoscono la geografia e agiscono allo stesso tempo sono essenziali. Questo è il motivo per cui non ci sono stati risultati concreti dopo due mesi di attacchi da parte della coalizione. Quindi non è vero che gli attacchi della coalizione ci aiutano. Ci avrebbero aiutati se fossero seri ed efficaci. Siamo noi che stiamo conducendo battaglie terrestri contro l’Isis e non abbiamo visto nessun cambiamento, in particolare, la Turchia fornisce ancora supporto diretto in queste aree al terrorismo.

PM - Il 14 luglio 2008, è stato sul podio sugli Champs Elysees durante il vertice del Mediterraneo. Oggi il governo francese la considera un paria, come vivete questa situazione?

Le buone relazioni tra il 2008 e il 2011 non sono il risultato di una iniziativa francese. Gli americani hanno spinto il governo francese, di fare pressione sulla Siria riguardo l'Iran. Ha spinto il Qatar con la Francia per migliorare le relazioni con la Siria. Mantenere buoni rapporti con noi non proveniva da una volontà indipendente della Francia. Oggi, le cose non sono cambiate. Hollande, così come Sarkozy, non agiscono di propria iniziativa.

PM - François Hollande la considera come un avversario, pensa che a un certo punto il contatto può essere ricostruito?

Non è una questione di rapporti personali. Inoltre, io non lo conosco. Questi sono i rapporti tra gli Stati e le istituzioni, e nell'interesse di entrambi i popoli. Ci occuperemo di qualsiasi funzionario governativo francese nel comune interesse. Io non sono né nemico né il rivale personale di Hollande. Penso che sia piuttosto l’Isis il suo rivale, in quanto i loro indici di popolarità sono molto vicini.

PM - Sì o no, ci sono in armi chimiche Siria?

No, lo abbiamo detto molto chiaramente, e quando abbiamo deciso di rinunciare alle armi chimiche, era una scelta maniera definitiva e completa.

PM - Intanto, il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha accusato lei di aver violato il trattato con l'uso di cloro. È così?

È Possibile trovare cloro in ogni casa siriana. Ogni fazione può usarlo. Ma non l’ abbiamo usato, perché abbiamo le armi convenzionali più efficaci che usiamo nella nostra guerra contro i terroristi. Non nascondiamo, perché è un nostro diritto. Queste illazioni non ci sorprendono. Inoltre, da quando gli Usa raccontano la verità sulla crisi siriana?

PM - Ha usato armi chimiche?

No. Non abbiamo utilizzato tali armi, altrimenti non ci sarebbero stati decine o addirittura centinaia di migliaia di morti, e non non solo 100 o 200 persone, come si è detto l'anno scorso, soprattutto in una zona popolata da centinaia di migliaia, addirittura milioni di siriani.

PM - Durante il suo ultimo soggiorno a Parigi nel novembre 2010, ho intervistato sua moglie Asma. Vi manca di non essere in grado di viaggiare al di fuori dei vostri confini?

Non sono un appassionato di viaggi, e le mie visite non erano per visitare la città. Quello che mi manca è la Siria come era. Quella ci manca, ovviamente si tratta di un mondo diverso pieno di relazioni logiche e morali. Abbiamo avuto il tempo di grande speranza per sviluppare la nostra regione al fine di garantire una maggiore apertura intellettuale. Abbiamo pensato che la Francia, per il suo patrimonio culturale, fosse nella posizione migliore per svolgere questo ruolo con la Siria in Medio Oriente.

PM - Sua moglie è stata vista come ambasciatore della modernità, come vive adesso questa situazione, ora che lei è reclusa in Siria?

Come tutti i siriani, come me, ha il dolore nel vedere la distruzione e lo spargimento di sangue. Abbiamo il dolore di vedere il nostro paese indietro, di decenni indietro, e diventare un focolaio di terrorismo dopo essere stato tra i primi cinque paesi sul piano della sicurezza. Entrambi, siamo spiacenti di non vedere l'Occidente, che credevamo in grado di aiutare con l'apertura e lo sviluppo, prendere la direzione opposta. Peggio, i suoi alleati sono i paesi medievali del Golfo come l'Arabia Saudita e Qatar.

PM- La sera, quando torna a casa, come spiega ai suoi figli quello che sta succedendo nel vostro paese?

Questo avviene in ogni casa siriana. La parte più difficile è quando si tratta di bambini la cui coscienza sociale si è formata durante la crisi. Le due questioni principali che pongono sono: Come possono persone che credono o pretendere di difendere Dio e l'Islam uccidere e decapitare? Questa è una contraddizione difficile da spiegare. I bambini si chiedono anche se queste persone sanno che ciò sia sbagliato. La risposta è che alcuni conoscono e sfruttano la religione per scopi speciali, altri sono persone ignoranti che non sanno che la religione è buona, non è omicidio. Ci pongono un'ultima domanda: "Perché l'Occidente ci sta attaccando e sostiene i terroristi?. Ovviamente non parlano dell'Occidente in quanto tale, ma evocano determinati paesi, come gli Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna. "Perché si comportano in questo modo? Che cosa abbiamo fatto loro di male?” Spieghiamo poi che il popolo è una cosa, e gli Stati sono tutt'altra cosa.

Qahwaji: "Pronti a rispondere alle aggressioni takfire colpo su colpo fino alla loro definitiva sconfitta!"

Dopo il recente agguato di Ras Baalbek dove terroristi wahabiti hanno trucidato sette soldati dell'Armee Libanaise e dopo il martirio dell'artificiere (con due suoi colleghi restati feriti) durante le operazioni di neutralizzazione dell'autobomba trovata a Wadi Ata tocca la Comandante in Capo delle truppe libanesi, Generale Jean Qawahji, rispondere alla sfida takfira e fare il punto della situazione.

"Abbiamo colpito duramente i terroristi e gli estremisti, chiaro che loro cerchino di reagire come sanno (con agguati e bombe nascoste), ma noi continueremo le nostre operazioni fino alla loro disfatta, sappiamo di avere le abilità e la determinazione necessarie per batterli".

"La nostra battaglia contro i tarroristi é un'impresa vasta ed é ovvio che costoro cerchino di renderla simile a una 'guerra di logoramento' ma noi sapremo intensificare le nostre operazioni, anche con attacchi preventivi, in modo da battere sul tempo eventuali iniziative degli estremisti".

I takfiri ascari di Obama attaccano Grozny, nuova provocazione NATO contro Putin!

Non fa parte del teatro mediorientale, ma ci sentiamo costretti a dare la notizia dell'attacco estremista avvenuto a Grozny stamane perché é ovvio persino ai sassi che esso non sia altro che l'ennesima provocazione americana (realizzata tramite la comoda 'legione islamica' della CIA) contro la Russia.

Il primo importantissimo successo di Vladimir Putin fu quello di disinnescare la guerra cecena e pacificare un pericolosissimo focolaio infettivo di instabilità e violenza piazzato apposta dalle potenze occidentali (col concorso di Emma Bonino e Adriano Sofri, portatori d'acqua alle legioni a stelle e strisce) ai confini asiatici della sfera d'influenza russa.

Quindi niente di più logico che, fallito il piano ucraino per separare Mosca da Sebastopoli e dalla sua flotta del Mar Nero, vitale per proteggere la Siria di Assad dai bombardamenti 'umanitari', si cerchi di riaccendere il focolaio ceceno, magari con una nuova Beslan.

Infatti i criminali che si sono scatenati nelle strade della capitale Grozny dopo aver dato fuoco a una casa editrice si sono barricati in una scuola (che ovviamente vista l'ora era ancora chiusa e deserta). E' chiaro che i terroristi takfiri si sono visti costretti a entrare in azione prima del previsto, probabilmente perché incappati nelle maglie della vigile forza di sicurezza locale.

Sei terroristi sono stati abbattuti, altri cinque sarebbero ancora nella scuola, le vittime fatte da questi ammonterebbero a cinque agenti uccisi e dodici feriti.


Eroico artificiere dell'Armee Libanaise si immola per disinnescare autobomba takfira: altri due feriti!

Tre coraggiosi artificieri libanesi sono rimasti investiti dal prematuro scoppio dell'autobomba che stavano disinnescando vicino Wadi Ata nel Nordest del Paese dei Cedri, dove ancora si nascondono e tramano i takfiri sovvenzionati da Riyadh e da Doha.

Uno dei tre é morto immediatamente mentre gli altri due, meno gravemente feriti, sono stati portati d'urgenza al più vicino ospedale militare per ricevere le cure del caso.

Il martire, di cui cercheremo di dare nome e cognome il prima possibile, si é sacrificato perché quell'orrendo ordigno non scoppiasse come altri in una strada affollata, in mezzo alle donne e ai bambini, come di recente é successo a Beirut, specialmente nel quartiere sciita.

Il soldato dell'Armee ha dato la vita perché giovani come Maria Jawhari e Ali Bashir non dovessero perdere la propria! Onore a lui!

Fuoristrada, autogiri, torri di guardia e nuovi uomini per garantire la sicurezza sul confine col Balucistan!

Centoventi chilometri di nuova strada confinaria, ben quarantaquattro postazioni sopraelevate da osservazione, cinque nuove compagnie di guardie confinarie dotate di veicoli fuoristrada, moto da cross e persino autogiri per poter pattugliare dal cielo una frontiera porosa e infida, crocevia di traffici di droga e di infiltrazione di terroristi Jundullah: queste sono le nuove misure inaugurate al confine con la regione del Balucistan dal Comandante delle Forze dell'Ordine Generale Esmail Ahmadi Moqaddam.

Pirati sionazisti riducono pescatore palestinese indifeso in fin di vita!!

La Marina sionazista ha aperto per l'ennesima volta il fuoco su un pescatore di Gaza, infrangendo un'altra volta, i termini della tregua siglata lo scorso agosto al Cairo. Ormai é chiaro che nessun trattato con Tel Aviv può essere degno di fiducia.

Il portavoce del sindacato dei pescatori di Gaza, Nizar Ayash, ha dichiarato che la vittima, il trentaduenne Fakher Nizar abu Riyaleh, é stato ferito gravissimamente alla testa dai proiettili di grosso calibro delle mitragliere e dei cannoncini dei suoi superarmati persecutori e si trova in coma all'Ospedale Al-Shifa.

Lo scorso nove novembre tre pescatori furono feriti da motovedette sionaziste, ovviamente la 'comunità internazionale' si distingue anche questa volta per il suo silenzio complice.

Shaabani e Lukashevic annunciano che sarà a Mosca che si chiuderanno le trattative tra Governo siriano e 'oppositori moderati'

Nella mente stravolta degli "Imperialisti da Basso Impero" a stelle e strisce e in quelle ristrette e asfittiche dei loro lacché europei non esiste più lo spazio per coltivare l'idea e la pratica della antica, onorata arte della Diplomazia, nata quando nel Levante e in Mesopotamia sorsero Ur, Uruk, Lagash, Eridu e i loro sovrani, principi e sacerdoti, iniziarono a incontrarsi in pace per vergare accordi e patti su tavole di argilla.

Adesso nella paranoia occidentalista esiste solo la resa incondizionata o sconnesse minacce di sanzioni, agitar di sciabole spuntate e arrugginite e fiumi maleodoranti di propaganda mediatica con cui cercare di imporre le proprie volontà a Stati, Nazioni e Culture troppo orgogliose e solide per poterle mai accettare.

Dove sopravvive e fiorisce l'arte della Diplomazia (insieme a tante altre 'arti' dimenticate e disperse nell'arido panorama di decadenza europea) é a Mosca, la Terza Roma che alla potenza delle sue armi, alla forza della sua gente accompagna anche la suasione dolce, il potere morbido della trattativa e dell'accordo, nei Tempi di Putin e Lavrov come in quelli di Kosighin e Gromyko, o in quelli di Alessandro I e Nesselrode.

Arriva contemporaneamente dalla capitale russa e da quella siriana per bocca di personalità come Bouthaina Shaabani e Aleksandr Lukashevic la notizia che sarà proprio sulle rive della Moscova che si terranno gli incontri decisivi per la 'soluzione politica' della situazione siriana: dopo i meeting ginevrini, caratterizzati dalle asinesche pretese di Usa ed Europa fanaticamente fissati sulle (impossibili e irricevibili) 'Dimissioni di Assad', adesso con la situazione militare totalmente volta a  favore del Governo legittimo, gli 'oppositori moderati' (i meno scemi dei quali si sono resi conto di aver giocato il ruolo delle marionette della NATO e del GCC e non vogliono affatto 'finire nel fuoco' una volta inutili) si sono decisi a venire a miti consigli e lo faranno proprio 'a casa' del più grande alleato e sponsor di Assad, senza il cui benedetto intervento, forse ormai la Siria sarebbe un calderone di caos e violenza come la Libia.

Molti dei nostri lettori più "sanguigni" si chiederanno perché mai il Presidente Assad, legittimato dai voti del suo popolo e dal sangue dei martiri che si sono immolati sui campi di battaglia perché la Siria viva anche domani, dovrebbe sprecare il tempo dei suoi collaboratori inviando una delegazione a trattare con personaggi come il tardivo ravveduto Moaz Qatib  ebbene noi invece vi anticipiamo che la conferenza a Mosca si farà, che Damasco parteciperà coi suoi rappresentanti di punta e che accordi verranno stretti anche con quanti tre anni fa innalzarono la bandiera dei servi e cercarono con menzogne e sangue di strappare la libertà ai Siriani.

Questo perché, politicamente, un accordo con la ridicola "opposizione moderata" dei fuoriusciti venduti come Qatib toglierà argomenti a Obama e al suo probabile successore Bush Jr. II (la vendetta della famiglia degli scemi, roba che 'Non Aprite quella Porta' era 'The Sound of Music') la 'scusa' di bombardare Damasco per conto e a nome di questi figuri.

E questo é negli interessi della Siria e dei Siriani.

Civile yemenita e due guardiani le uniche vittime dell'autobomba contro la casa dell'Ambasciatore Iraniano a Sanaa!

Gli outlet informativi imperialisti, ipocriti o semplicemente disinformati si sono letteralmente scatenati nelle ultime ore parlando di "palazzo semidistrutto" e di "moglie e figlio dell'ambasciatore iraniano uccisi" dall'autobomba che ha colpito la residenza a Sanaa di Hossein Niknam, rappresentante diplomatico della Repubbica Islamica nella turbolenta Ex-Arabia Felix.

Purtroppo dobbiamo a nostra volta correggerci e parlare di tre vittime anziché di tre soli feriti come avevamo fatto nel nostro primo articolo, fortunatamente però possiamo smentire senza timori che la consorte o un figlio di Niknam siano periti nell'esplosione: infatti i corpi recuperati dalle autorità sono quelli di un civile, semplice sfortunato passante e quelli di due guardie di sicurezza, anche loro cittadini yemeniti.

A Teheran intanto l'ambasciatore del paese della Penisola Araba é stato convocato al Ministro degli Esteri, dove ha espresso solidarietà al Governo e al popolo della Repubblica Islamica, presa di mira da Al-Qaeda per il suo ruolo attivo nel cercare un accordo duraturo tra i combattenti Sciiti Houthi, la Presidenza di Abd Rabbo Mansour Hadi e le altre componenti della società civile e politica yemenita.

La Strada Ferrata nel Cuore del Mondo: Ferrovia unisce Iran, Turkmenistan, Kazakhstan!!

Una ferrovia di 935 km che unisce Ozen (Kazakhstan), Bereket (Turkmenistan) e Gorgan (Iran) è la meraviglia inaugurata poche ore fa che annuncia (ultimo di molti portenti) l'alba del Secolo Asiatico in cui i paesi delle antiche Vie della Seta si apprestano a giocare un ruolo da protagonisti e chi saprà allacciare con loro per tempo rapporti sinceri e fruttuosi si garantirà un ruolo internazionale e la prosperità economica.

I Presidenti dei tre paesi: Nursultan Nazarbayev, Gurbanguly Berdymukhammedov e Hassan Rouhani hanno presenziato alla cerimonia di apertura della linea che rappresenta la più breve veloce e moderna via di comunicazione terrestre tra i tre stati. La linea garantirà inizialmente un aumento dello scambio commerciale tra i tre vicini fino a portarlo a 10 milioni di tonnellate di merci all'anno e in seguito vedrà tale cifra crescere fino a raddoppiare nel 2020.

"Oggi é un giorno felice per tutti i paesi della regione, non solo per quelli toccati dalla ferrovia; una infrastruttura così importante faciliterà le vite e gli affari di moltissime persone!" ha dichiarato ai giornalisti il Presidente iraniano Rohani che ha definito la giornata "Memorabile e storica".

PFLP-GC ed Esercito di Liberazione Palestinese ammazzano 13 takfiri di Al-Nusra presso il 'campo profughi' di Yarmouk!

Ancora una volta dobbiamo riportare le notizie di scontri a fuoco nella zona del 'campo profughi' di Yarmouk, dove da decenni gli esuli palestinesi e i loro discendenti, unici in tutto il Mondo Arabo, hanno potuto godere dell'ospitalità del Popolo Siriano non in lordi tuguri come quelli che esistono in Giordania, in Libano (per colpa dei Cristiani Falangisti che monopolizzavano il potere nel Paese dei Cedri) ma in quello che per moltissimi anni é stato un decente e vivibile quartiere popolare.

Purtroppo la tranquillità di questi ex-rifugiati é finita con l'inizio dell'attacco takfiro contro la Siria; sapendo che i Palestinesi  erano tra i più fedeli ed entusiasti sostenitori del Governo legittimo, i tagliagole al soldo dei regimi reazionari venduti all'imperialismo si sono accaniti contro di loro.

Nonostante che Yarmouk non sia più (grazie agli sforzi della Guardia Repubblicana  e del Generale Druso Issam Zahr Eddine) un covo di terroristi, attacchi e scontri avvengono ancora; ma i Palestinesi sono i primi ad autodifendersi e questo sia grazie al Fronte Popolare-Comado Generale di Ahmed Jibril, sia grazie al Battaglione 411 dell'Esercito Siriano, il Battaglione palestinese dell'Armata di Liberazione che ha scritto pagine eroiche sia nel 1970 che nel 1973.

Forze armate di queste due sigle hanno affrontato un gruppo di tagliagole del Fronte Al-Nusra tra la Trentesima Strada e Via Bagdad, eliminando 13 terroristi tra cui i due dirigenti Abu Mohammed e Abu 'Ali Al-'Urdoni. Speriamo che questo segnali una volta per tutte la fine delle attività wahabite a Yarmouk.


mercoledì 3 dicembre 2014

24 ore dopo PALAESTINA FELIX, RaiNews, IlPost e altri outlet 'scoprono' l'intervento aereo iraniano in Irak!!

Ecco come, 24 ore giuste dopo che noi avevamo pubblicato il nostro articolo in merito 'RaiNews' titolava sulla sua sezione 'esteri':
Notare l'impagabile "ignorantata" della foto di una formazione di F-18 Usa a corredo della notizia...essù, eddai, lo sappiamo che a voi sparapanzane filo-Nato filo-Sion assunti in Rai a forza di raccomandazioni vi pagano stipendi da urlo e "Google Images" lo avete anche voi, usatelo! Guarda qui sopra 'giornalista rai', non é difficile, dai!




Poi arriva "IlPost", anche lui con un 'accademico' ritardo di 24 ore:

Qui la pigrizia é a livelli epici; manco la fatica di cercare una foto di aerei -visto che si parla di attacchi aerei- "massì dai ci metto quella dei barbuti dell'ISIS ormai stracotta di giugno scorso". Ma li capiamo i 'colleghi' del Post...loro devono attendere la 'conferma' del Department of Defense Usa (senza il nullaosta dei loro padroni a stelle a sei punte e strisce non aprono il becco...i "colleghi"!) e poi in prima pagina devono metterci i servizi "importanti" tipo: Come Riconoscere un Buon Sushi e la bastonatura internettiana del genio scientifico J.Watson "reo" di non belare a tempo col coro 'meticciamente corretto'.

"Il Faro sul Mondo" punta invece il suo fascio di luce indagatoria con un ritardo di APPENA 22 ore e 50 minuti...BRUCIA SUL TEMPO la concorrenza!
Gli Speedy Gonzales del 'Faro' si conquistano il 'bradipo d'oro' per la velocità di questa cialtrona 'stampa' italiana online, che propone notizie cotte, stracotte, bollite, decotte che quasi si fa prima a copiarle direttamente dalla carta stampata nell'era delle messaggerie istantanee, dei filmati e delle foto in diretta streaming.

Per questo, per questi motivi provati e documentati affermiamo con orgoglio che PALAESTINA FELIX é un servizio di qualità internazionale fornito GRATUITAMENTE al pubblico italiano.

PALAESTINA FELIX, per saperlo MEGLIO, per saperlo PRIMA!






A Kuwait City riaperta l'ambasciata di Damasco! L'Emirato si 'sfila' dalla linea anti-Assad di Riyadh e Doha!!

Importante evoluzione diplomatica: l'Emirato del Kuwait ha concesso il visto a tre diplomatici siriani, che sono arrivati nella capitale per riaprire l'ambasciata siriana nel Paese del Golfo.

Questa decisione segna un allontanamento del Kuwait riguardo alle politiche di altri membri del GCC, tra cui l'Arabia Saudita e Qatar, che continuano a sostenere il terrorismo in Siria. Il Kuwait ora dimostra coi fatti quanto consideri sbagliato l'approccio dei suoi due vicini sulla Siria e ritiene che il governo siriano abbia rafforzato la sua posizione nel corso degli ultimi mesi con le vittorie militari e continuerà quindi a svolgere il proprio ruolo interno ed estero, vanificando i tentativi di delegittimazione diplomatica andati in scena in questi tre anni anche nella Lega Araba e nell'OIC.

Inoltre, la crescente minaccia dell’ISIS ha portato anche in Kuwait ad un cambiamento di priorità.

Questi fattori hanno portato il Kuwait a fare marcia indietro sulla sua decisione di chiudere l'Ambasciata siriana in Kuwait e la propria a Damasco. Attualmente, ci sono più di 130.000 siriani residenti nel paese. Le fonti hanno detto che l'ambasciatore del Kuwait o il chargé d'affaires potrebbero tornare per riaprire l'ambasciata a Damasco in poche settimane.

Autobomba takfira lanciata contro la residenza dell'ambasciatore iraniano in Yemen! Tre feriti!!

Fortunatamente l'ambasciatore della Repubblica Islamica a Sanaa, Hossein Niknam, non era in casa poche ore fa quando una potente autobomba é detonata proprio davanti alla sua residenza, nelle prime ore di oggi, e il grosso della deflagrazione é rimasto fuori dall'edificio, ferendo passanti ma lasciando illesi gli abitanti del palazzo, pur materialmente danneggiato.

La portavoce del Ministero degli Esteri di Teheran Marziyeh Afkham ha così potuto annunciare con sollievo che tutto il personale diplomatico in Yemen é sano e salvo; affermazione poi confermata anche dal Viceministro Hossein Amir Abdollahian.

Con i wahabiti al servizio di Riyadh e Doha sconfitti e in fuga per tutto il paese di fronte al predominio tattico dei combattenti sciiti di Ansarullah ai terroristi non resta altro che tentare di colpire codardamente con bombe collocate a tradimento; ma questa volta la fortuna o la misericordia divina hanno voluto preservare i dignitari iraniani nell'Ex-Arabia Felix.

Nouri al-Maliki incontra Nasrallah: "La sconfitta dell'ISIS é ormai una certezza!"

Come annunciato con largo anticipo dal nostro articolo precedente, il Vicepresidente irakeno (ed Ex-Premier) Nouri al-Maliki (dopo avere incontrato in Iran l'Ayatollah Khamenei) si é recato in visita in Libano, dove, guardacaso, si é intrattenuto a lungo a colloquio con il Segretario Generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah.

Gli sviluppi della situazione politico-militare in Siria ed Irak, ovviamente, sono stati al centro del loro scambio di vedute, insieme a ruoli e responsabilità che devono venire assunti e giocati dallo Stato irakeno e dalla Resistenza libanese nel Mondo Arabo e nella Comunità Musulmana di fronte alle sfide presenti e future.

Nasrallah e Maliki, congedandosi, si sono rallegrati di aver verificato una fondamentale omologia delle loro vedute, tra cui, per esempio la certezza che la sconfitta e la dispersione dell'ISIS sarà, grazie agli sforzi combinati dell'Asse della Resistenza (che comprende anche la Siria di Assad e l'Iran della Repubblica Islamica) sia ormai non più una questione di 'se' ma solo e soltanto di 'quando'.

Eslami: "I Mirage iraniani (già di Saddam Hussein) portano missili antinave 'Made in Teheran'!!"

Negli anni '80 i Mirage F1 venduti a Saddam Hussein da François Mitterand seminarono il panico nelle rotte petrolifere del Golfo Persico lanciando contro i tanker diretti in Iran (e anche contro la fregata Usa 'Stark') i loro missili 'Exocet' anch'essi 'Made in France'.

Ma pochi anni dopo, cercando scampo dai bombardamenti della coalizione internazionale guidata da George Bush Sr., quegli stessi Mirage non trovarono altro asilo possibile se non gli aeroporti dei loro ex-nemici.

Teheran confiscò gli apparecchi come compenso (parziale) degli enormi danni causati all'Iran dalla guerra del 1980-88 e presto, sotto gli auspici della 'Jihad di Autosufficienza' tecnici e ingegneri della Repubblica Islamica iniziarono a esercitarsi sulle loro carlinghe e sui loro sistemi per perfezionare le loro conoscenze di avionica, radaristica, elettronica etc...

Adesso il Viceministro iraniano della Difesa Mohammad Eslami ha dichiarato che tutti i Mirage F1 a disposizione dell'aviazione di Teheran sono capaci di portare e utilizzare missili da crociera antinave di totale e completa produzione iraniana, con un raggio di almeno 300 Km.

Un altro decisivo passo nel totale controllo del Golfo Persico da parte delle forze armate iraniane.

Il Cacciatorpediniere russo "Viceammiraglio Kulakov" arriva in Siria e getta l'ancora a Tartous!!

Sono arrivati in Siria nuovi componenti delle batterie antiaeree russe S-300PMU2? Non ne siamo certi ma quello che é sicuro é che da ieri il Cacciatorpediniere classe "Udaloy 2", battezzato 'Viceammiraglio Kulakov', in servizio presso la Flotta del Nord si trova nelle più accoglienti e tiepide acque del Mediterraneo Orientale, più precisamente alla fonda nel porto siriano di Tartous.

Considerando che solo pochi giorni fa Vladimir Putin a Sochi incontrava una delegazione siriana guidata dal Ministro degli Esteri Moallem in persona, la 'tentazione' di immaginare che l'incontro sia servito come 'segno esteriore' di una consegna in realtà programmata e preparata in anticipo, dobbiamo dirlo, é molto pressante e presente.

Comunque la continua presenza di navi militari russe nel Mediterraneo e di fronte alla Siria dimostra che il sostegno di Mosca verso Damasco e il Presidente Assad é forte oggi come lo era a fine estate 2013, quando il Cremlino informò Parigi e Washington che colpire la Siria avrebbe avuto lo stesso significato che colpire la Russia.

L'ONU vota a maggioranza una risoluzione contro l'arsenale atomico (illegale) di Tel Aviv!!

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato a maggioranza schiacciante (ma, ahinoi, non 'vincolante'!) una risoluzione che invita il regime ebraico di occupazione della Palestina a unirsi all'NNPT, Trattato per la Nonproliferazione Nucleare, che Tel Aviv ha sempre rifiutato di sottoscrivere.

Fin dalla coraggiosa defezione (e dal rapimento e dalla persecuzione) di Mordechai Vanunu il mondo SA che l'entità sionista in Palestina dispone 'almeno' di un centinaio di testate atomiche illegali e molto probabilmente persino di duecento o più.

La votazione ONU si é conclusa 161 contro cinque a favore del "Sì", con diciotto nazioni astenute. Ovviamente se la questione anziché all'Assemblea Generale si fosse dibattuta al Consiglio di Sicurezza gli Usa avrebbero fatto scattare (insieme probabilmente a UK e Francia) il loro 'veto', ma siccome la risoluzione non era vincolante si sono limitati a votare contro.

Se l'ONU fosse un organismo democratico e non un aborto di organizzazione la schiacciante maggioranza dei voti dovrebbe almeno far scattare sanzioni e rappresaglie contro Tel Aviv. Invece niente. Ovviamente l'Iran, che ha sempre sottoscritto e riaffermato la propria dedizione ai principi di Nonproliferazione, invece, viene 'accusato' di cercare di sviluppare armi atomiche!

Terroristi takfiri a Ras Baalbek uccidono sette soldati dell'Armee Libanaise in un codardo agguato!

Dopo le cocenti sconfitte inflitte loro dalle forze dell'Esercito Libanese a più riprese vittorioso contro di loro ad Arsal, nella città di Tripoli Siriaca e nelle campagne tra queste due località, ai militanti takfiri in Libano non resta altro che dedicarsi a vigliacchi agguati per cercare di infliggere perdite ai militari di Beirut.

E' esattamente questo quel che é accaduto poche ore fa nella località di Ras Baalbek, vicino a Talat al-Hamra, quando un convoglio di soldati libanesi é rimato preso nel fuoco di terroristi wahabiti che ha causato sette morti.

Non é chiaro quanti takfiri siano rimasti a loro volta uccisi o feriti, anche se gli uomini dell'Armee hanno risposto intensamente al fuoco ricevuto. Nonostante la mancanza di rivendicazioni non vi sono dubbi sulla matrice dell'atto.

Speriamo che questo evento tragico convinca i Libanesi della necessità di sostenere le parti politiche che vogliono far restare il Paese dei Cedri libero, autonomo e indipendente dalle influenze e dalle trame delle potenze imperialiste.

Mary Hughes Thompson: "Tel Aviv non riuscirà a reprimere la Terza Intifada!"

L'attivista Mary Hughes Thompson, co-fondatrice del Movimento Free Gaza, ha dichiarato nel corso di una intervista con l'emittente iraniana in lingua inglese PressTV che le forze del regime sionista "non saranno in grado" di reprimere la nuova ondata di Resistenza che sta crescendo e montando nella Cisgiordania occupata.

"Non vedo proprio come questa nuova esplosione di Resistenza possa venire soffocata", ha detto ai microfoni dell'emittente aggiungendo che le consuete tattiche del regime sionista "si riveleranno inefficaci" contro i nuovi metodi adottati dal popolo palestinese per difendersi dall'occupazione e dall'invasione.

In chiusura al proprio intervento la Thompson ha stigmatizzato il Governo di Washington per "l'effettiva impunità" che il suo sostegno e i suoi 'veto' in sede di Consiglio di Sicurezza garantiscono al regime ebraico, proteggendolo da sanzioni e contromisure della comunità internazionale.

martedì 2 dicembre 2014

ECCEZIONALE TESTIMONIANZA! F-4 'Phantom' Iraniano bombarda postazioni ISIS in Irak!!

Qualche giorno fa sul blog dell'amico stimato Ali Reza Jalali, che tante volte abbiamo ospitato su queste pagine coi suoi scritti e le sue analisi, abbiamo letto un articolo di tale 'A. Purgatori' pubblicato sull'Huffington Post che sosteneva (senza citare fonti, come giustamente notato da Ali Reza), che l'Aviazione Iraniana starebbe effettuando bombardamenti su bersagli dell'ISIS in Siria.

Ovviamente saprete tutti come la pensiamo sull'Huffington Post e, dopo aver cercato invano anche solo parziali sostegni a questa tesi piuttosto balzana, non trovandone, abbiamo abbandonato l'idea di riprendere la notizia a nostra volta, considerandola una 'sparata' buona al massimo a difendere l'idea dell'intervento aereo Usa nei cieli siriani (finora limitatissimo e ininfluente) dicendo implicitamente: "Vedete? Lo fanno ANCHE gli Iraniani!".

Oggi però ci é capitato di visionare questo video di Al-Jazeera, (cliccate il link per visualizzare in altra finestra) riguardo la recente conquista di Saadiya (in Irak), da parte delle forze combinate di Esercito regolare di Bagdad e Milizie Sciite. Ovviamente Al-Jazeera é praticamente ISIS-TV, visto che il 'califfato' del Daesh non esisterebbe senza i milioni di dollari di Casa Al-Thani, e il servizio é pieno di incredibili menzogne e falsità.

Innanzi tutto la conquista di Saadiya viene attribuita quasi esclusivamente ai 'Pesc...merga' (per non dir altro) curdi, quando tutti sanno che i Curdi stanno sempre nascosti e coperti e vengono fuori solo dopo che il pericolo é passato, l'ISIS é stato cacciato da militari regolari e miliziani sciiti e ci sono cadaveri da spogliare e arsenali del Daesh da saccheggiare.

Inoltre, al secondo 0:21 si vede un aereo in picchiata e il commentatore conciona: "Iraki jet fighters led the first wave of attacks...".

Un momento.

Quello che si vede é CHIARAMENTE un F-4 Phantom.
Anche se in piccolo, la sagoma tozza e sgraziata del cacciabombardiere non mente, soprattutto i piani di coda a diedro negativo sono evidentissimi e l'unico aereo semi-moderno che li abbia (tantopiù nella regione) é proprio il "Double Ugly", il "Flying Brick", l' "Eisenschwein" della McDonnell-Douglas. (Notare che per chi scrive 'sagoma tozza e sgraziata' non sono affatto critiche negative, l'F-4 Phanom é forse l'aereo americano che più amo dal punto di vista estetico e affettivo).

Non é pensabile che la troupe di Al-Jazeera abbia usato 'immagini d'archivio' per il servizio e anche se l'avesse fatto allora l'unico razionale sarebbe stato quello di accusare l'Iran di interferenza nelle cose irakene, cosa che invece il reporter cerca di oscurare parlando di 'Iraki fighter jets'.

Ma noi, che siamo osservatori attenti e che giornalmente ci sottoponiamo alla tortura di leggere, ascoltare e visionare anche le testate imperialiste e i loro cumuli di menzogne, siamo in grado, tra tanta ganga, di trovare anche qualche diamante e qualche perla, come ad esempio la conferma che i Top Gun di Teheran sono impegnati fianco a fianco degli irakeni per prendere a calci nel sedere i 'califfi' takfiri e i loro sgherri.

La Quinta Divisione Corazzata di Assad spiana sotto i suoi carri armati i takfiri annidati a Sheik Miskeen vicino Daraa!!

Dopo settimane di combattimento la città di Sheikh Miskeen nella Provincia meridionale di Daraa sta venendo investita dall'avanzata della 12esima Brigata Corazzata della 5a Divisione Siriana, sostenuta dalla 69esima Brigata della 7ma Divisione di Fanteria.

Grazie alle conseguenze delle lotte intestine tra terroristi, l'Esercito Siriano é riuscito a colpire i takfiri del Fronte al-Nusra nel loro punto più debole e infliggere loro più di 130 morti negli ultimi giorni, uccidento anche il famoso terrorista saudita Moussa al-Khalidi.

Adesso  più del 40 percento dell'abitato é in mano alle forze di Damasco che avanzano da Nord verso Sud, sfruttando la prncipale arteria stradale su cui hanno stabilito il totale controllo. Una piccola sacca di resistenza é rimasta isolata durante la spinta offensiva; probabilmente le forze siriane la schiacceranno prima di riprendere la marcia in avanti.

Le forze irakene riconquistano quel che resta degli 'arsenali chimici' di Saddam: l'ISIS non ci si é nemmeno avvicinato!

L'Esercito Irakeno ha riconquistato il controllo della vecchia struttura usata nel regime di Saddam Hussein come arsenale chimico; la zona era stata investita dall'avanzata dell'ISIS ma, al momento in cui le forze regolari l'hanno ripresa é apparso evidente che gli sgozzatori del 'califfato' non erano nemmeno riusciti a entrarvi.

Questo perché i vari bunker e depositi erano circondati da campi minati e altri ostacoli passivi che erano stati sufficienti a tenere lontani i takfiri del Daesh. Secondo le rivelazioni del Viceministro degli Esteri Mohammad Jawad al-Doraky la zona non conteneva alcun genere di 'arma chimica' ma piuttosto residui contaminati che anche qualora fossero caduti in mano all'ISIS non avrebbero potuto in alcun modo venire usati per nuocere.

Nel cosiddetto 'bunker 13' erano presenti razzi da 122mm una volta caricati a Sarin, ma da lungo tempo deattivati nell'ambito della cooperazione del regime di Saddam con l'ONU (quella che non evitò la speciosa e illegale invasione angloamericana del 2003). Nel 'bunker 41' invece erano contenute 2000 granate da 155mm una volta caricate a fosgene (e ora vuote) e 605 bidoni vuoti una volta pieni di fosgene, più materiali da costruzione contaminati.