Il prncipotto, fratello dell'attuale Ministro dell'Economia saudita e a suo tempo capo dei servizi segreti (prima che finissero in mano al Princip Muqrin e quindi al famigerato 'Bandar Bush') ha specificato che "I combattenti in Siria hanno bisogno di missili in grado di abbattere aeroplani, di distruggere carri armati a distanza", credendo, così, di poter rovesciare l'apparentemente interminabile serie di sconfitte che sta perseguitando l'insorgenza mercenaria wahabita, in seguito alla quale il Governo di Damasco ha ristabilito il controllo sulla quasi totalità del territorio nazionale.
Quello che Turki al-Faisal non ha capito, come la maggior parte degli 'strateghi' occidentali che si sono affannati nel tentare di rovesciare Assad é che le armi da sole non possono vincere le guerre. Altrimenti l'Hezbollah libanese non avrebbe avuto bisogno di quasi 30 anni per diventare la forza armata irregolare più potente del Medio Oriente e forse del mondo intero. Missili antiaerei e anticarro, che pure esistono devono venire messi in mano a personale specializzato altamente addestrato e qualificato, non a ex-detenuti, avanzi di galera ed esaltati drogati, di cui abbondano invece le fila dei terroristi anti-Assad.
I missili antiaerei resero impossibile la vita all'Armata Rossa in Afghanistan, ma solamente perché in Pachistan esistevano campi d'addestramento dove personale delle forze armate di Karachi, insieme a istruttori dei Ranger e dei Berretti Verdi americani insegnavano ai Pashtun a impiegarli al meglio: sparati 'alla buona' i più sofisticati MPSAM e ATGM disponibili agli arsenali NATO e israeliani verranno sempre evitati ed evasi da personale militare mediamente addestrato persino se a bordo di un obsoleto T-55 o di un MiG-21.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.