Che un Generale, che si suppone debba essere un asciutto e rigido uomo d'ordine e di disciplina, vada in tv a incitare la parte della popolazione favorevole al suo 'colpo di mano' anti-Ikhwan perché scenda in massa in piazza a manifestare ci era sembrato da subito un comportamento irrituale e bizzarro, adesso, dopo che quell'invito alla mobilitazione si é tradotto in sanguinosi scontri con i sostenitori dell'Ex-presidente nei quali hanno trovato la morte almeno nove persone, ci sentiamo di dire che sia stata un'iniziativa del tutto azzardata e, come quasi tutte le 'trovate' politiche ultimamente partorite in Egitto, del tutto sfuggita di mano al suo istigatore.
Secondo le fonti ufficiali vi sarebbero anche duecento feriti; la Fratellanza Musulmana ha dichiarato che dei nove morti otto sarebbero suoi militanti che sarebbero stati colpiti a grande distanza da cecchini governativi che sparavano dai tetti sulla folla; tuttavia i referti ospedalieri parlano per la maggior parte di morti per ferite da arma da taglio e soltanto di un cadavere raggiunto da un proiettile alla testa.
Secondo molti osservatori gli scontri si ripeteranno e aggraveranno nel corso del week-end.
sabato 27 luglio 2013
L'appello di Al-Sisi alle manifestazioni di piazza causa almeno nove morti nella capitale egiziana!
Le truppe di Assad distruggono sempre più cellule e basi terroriste intorno ad Aleppo!
Continua con una impressionante regolarità di risultati l'affondo offensivo dell'Esercito Arabo Siriano nei dintorni di Aleppo: ormai definitivamente rafforzato il controllo sui principali quartieri della metropoli l'epicentro delle operazioni si é spostato nell'hinterland e nelle città-satellite del vasto plesso urbano dove i terroristi mercenari al soldo del complotto imperialista hanno meno possibilità di nascondersi tra i civili.
Nella giornata di ieri forze siriane provenienti dal centro cittadino sono avanzate in direzione dei quartieri periferici di Rashidin, Layramoun e Amiriyeh sloggiando gruppi di militanti takfiri dai loro covi e sequestrandovi ingenti quantità di armamenti ed esplosivi.
Parlando di esplosivo, un laboratorio per la trasformazione di sostanze chimiche in materia prima per la costruzione di bombe é stato trovato e smantellato nel villaggio di Misbin, vicino ad Ariha, nel Governatorato di Idlib. Mentre altre unità dell'Esercito regolare sono avanzate nella cittadina di Einjareh nella parte occidentale della Provincia di Aleppo.
Nella giornata di ieri forze siriane provenienti dal centro cittadino sono avanzate in direzione dei quartieri periferici di Rashidin, Layramoun e Amiriyeh sloggiando gruppi di militanti takfiri dai loro covi e sequestrandovi ingenti quantità di armamenti ed esplosivi.
Parlando di esplosivo, un laboratorio per la trasformazione di sostanze chimiche in materia prima per la costruzione di bombe é stato trovato e smantellato nel villaggio di Misbin, vicino ad Ariha, nel Governatorato di Idlib. Mentre altre unità dell'Esercito regolare sono avanzate nella cittadina di Einjareh nella parte occidentale della Provincia di Aleppo.
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venerdì 26 luglio 2013
Le autorità libanesi arrestano l'ex "gorilla" di Ahmad Assir prima che potesse lasciare il paese!!
La buona sorte é cieca, ma la sfiga ha sempre undici decimi, lo deve avere pensato anche l'ex guardaspalle del rozzo predicatore takfiro Ahmad al-Assir, Ali Abdel Wahad, un trentenne di origine palestinese, quando, alle prime ore del mattino, nonostante la "cardata" che si era dato al barbone wahabita e ai capelli, é stato arrestato nell'Aeroporto Internazionale di Beirut prima che potesse salire su un volo per il Cairo.
Wahad aveva comprato un biglietto della Egypt Air per la Nigeria ma sembra chiaro che avesse intenzione di scendere in Egitto, la scelta della destinazione africana era una precauzione per evitare troppi controlli alla partenza, ma gli investigatori libanesi sapevano che l'aeromobile avrebbe fatto uno scalo tecnico al Cairo durante il quale evidentemente l'uomo sperava di scendere a terra.
Il predicatore estremista è scomparso dopo la sconfitta dei suoi seguaci negli scontri con l'Esercito Libanese; sembra ormai accertato che sia morto nella battaglia della Moschea di Bilal Rabban e che il suo cadavere sia rimasto consumato da un incendio.
Wahad aveva comprato un biglietto della Egypt Air per la Nigeria ma sembra chiaro che avesse intenzione di scendere in Egitto, la scelta della destinazione africana era una precauzione per evitare troppi controlli alla partenza, ma gli investigatori libanesi sapevano che l'aeromobile avrebbe fatto uno scalo tecnico al Cairo durante il quale evidentemente l'uomo sperava di scendere a terra.
Il predicatore estremista è scomparso dopo la sconfitta dei suoi seguaci negli scontri con l'Esercito Libanese; sembra ormai accertato che sia morto nella battaglia della Moschea di Bilal Rabban e che il suo cadavere sia rimasto consumato da un incendio.
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Hamas "spegne" il canale filosaudita Al-Arabiya nella Striscia di Gaza! Colpita anche l'Agenzia Ma'an!
Niente più notizie e reportage del canale satellitare di Riyadh 'Al Arabiya' per i residenti della Striscia di Gaza; questo il risultato della rapida e profonda rappresaglia portata a termine dal Governo dell'Enclave litoranea (egemonizzato dal Movimento Hamas) dopo che un servizio della stazione aveva accusato le autorità di Gaza di avere offerto rifugio ad alcuni dirigenti dell'Ikhwan egiziana in fuga dal Paese delle Piramidi a seguito dei mandati di cattura spiccati verso di loro dalle autorità militari dopo la deposizione forzosa dell'Ex-presidente Mohammed Mursi.
Nessuna reazione ufficiale si é avuta dall'Arabia Saudita; comunque questo atto ostile sancisce una ulteriore spaccatura nelle alleanze di Hamas che dopo essersi allontanato da Iran, Siria e 'Asse della Resistenza' sembrava essersi avvicinato alle monarchie petrolifere e alle autorità islamiste egiziane; adesso questo gesto sembra riaffermare che per i dirigenti di Gaza sia più importante il rapporto con la Fratellanza Musulmana (pur messa alle corde dal golpe militare) che con la più ricca petro-dinastia conservatrice della regione.
Riyadh si é mostrata tutt'altro che ostile ai militari che hanno esautorato Mursi, "sbloccando" un prestito multimiliardario a favore del Cairo poco tempo dopo il loro colpo di mano. Del resto la corte saudita era sempre stata favorevole a Mubarak e manteneva saldi rapporti con quanto restava dei suoi fedelissimi rimasti in posizioni di potere in Egitto, specialmente tra l'Esercito e i servizi segreti.
Nessuna reazione ufficiale si é avuta dall'Arabia Saudita; comunque questo atto ostile sancisce una ulteriore spaccatura nelle alleanze di Hamas che dopo essersi allontanato da Iran, Siria e 'Asse della Resistenza' sembrava essersi avvicinato alle monarchie petrolifere e alle autorità islamiste egiziane; adesso questo gesto sembra riaffermare che per i dirigenti di Gaza sia più importante il rapporto con la Fratellanza Musulmana (pur messa alle corde dal golpe militare) che con la più ricca petro-dinastia conservatrice della regione.
Riyadh si é mostrata tutt'altro che ostile ai militari che hanno esautorato Mursi, "sbloccando" un prestito multimiliardario a favore del Cairo poco tempo dopo il loro colpo di mano. Del resto la corte saudita era sempre stata favorevole a Mubarak e manteneva saldi rapporti con quanto restava dei suoi fedelissimi rimasti in posizioni di potere in Egitto, specialmente tra l'Esercito e i servizi segreti.
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Tra sconfitte sul campo e lotte intestine fra frange estremiste i pochi siriani rimasti tra i terroristi defezionano e si arrendono!
A dimostrazione di come l'intensa lotta intrapresa ormai due anni fa dal Governo di Assad contro l'insorgenza terrorista mercenaria foraggiata da Usa, NATO, israele e monarchie arabe si sia via via trasformata in una serie di vittorie pressoché irreversibili stiamo assistendo nelle ultime settimane a una serie di notizie sempre più inicative dello stato di profonda crisi in cui si dibatte il campo fondamentalista.
Dopo le numerose istanze di lotta armata tra diverse fazioni di estremisti, conseguenza dell'improvviso "crollo" del sostegno qatariota alle forze mercenarie (causato dalla contemporanea abdicazione del vecchio Emiro Al-Thani e dal licenziamento del suo parente Hamad bin Jassem dal duplice posto di Premier e Ministro degli Esteri) arrivano adesso testimonianze di come, i pochi siriani rimasti nei ranghi dei miliziani armati stiano sempre più frequentemente aprendo contatti coi loro compatrioti delle Forze Armate nazionali, per negoziare la resa e una possibile amnistia (nel caso che non si siano macchiati di gravi stragi e crimini contro il popolo).
Il Ministro Ali Haider ha da poco presieduto una cerimonia con cui poco meno di duecento militanti un tempo schierati con formazioni anti-governative si sono consegnati alle forze regolari che condurranno profondi checkup su ciascuno prima di assegnare a quanti lo meriteranno un 'patentino' di riabilitazione.
Per ogni militante che si arrende la sua famiglia fa rientro o da oltreconfine o dalle zone contestate tra estremisti ed Esercito, un ulteriore segno di normalizzazione che fa capire come la crisi in Siria sia veramente alle sue battute finali.
Dopo le numerose istanze di lotta armata tra diverse fazioni di estremisti, conseguenza dell'improvviso "crollo" del sostegno qatariota alle forze mercenarie (causato dalla contemporanea abdicazione del vecchio Emiro Al-Thani e dal licenziamento del suo parente Hamad bin Jassem dal duplice posto di Premier e Ministro degli Esteri) arrivano adesso testimonianze di come, i pochi siriani rimasti nei ranghi dei miliziani armati stiano sempre più frequentemente aprendo contatti coi loro compatrioti delle Forze Armate nazionali, per negoziare la resa e una possibile amnistia (nel caso che non si siano macchiati di gravi stragi e crimini contro il popolo).
Il Ministro Ali Haider ha da poco presieduto una cerimonia con cui poco meno di duecento militanti un tempo schierati con formazioni anti-governative si sono consegnati alle forze regolari che condurranno profondi checkup su ciascuno prima di assegnare a quanti lo meriteranno un 'patentino' di riabilitazione.
Per ogni militante che si arrende la sua famiglia fa rientro o da oltreconfine o dalle zone contestate tra estremisti ed Esercito, un ulteriore segno di normalizzazione che fa capire come la crisi in Siria sia veramente alle sue battute finali.
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giovedì 25 luglio 2013
Nasrallah ironico e pungente sull'inutile provvedimento UE riguardo Hezbollah: "Peccato, quest'anno niente ferie in Sardegna!"
Sayyed Hassan Nasrallah, Segretario Generale e leader supremo di Hezbollah é conosciuto in tutto il Medio Oriente come un facondo e abile oratore, in grado di suscitare entusiasmi immensi con poche frasi ispirate e di avvincere con le arti della sua retorica anche pubblico non appartenente a Hezbollah o alla comunità sciita, o non libanese...inoltre egli é noto per saper punteggiare i propri discorsi di motti e osservazioni argute e brillanti, in modo da stemperare gli argomenti spesso gravi e drammatici di cui si occupa, a volte persino con le risate (sempre inserite al punto giusto per dare 'respiro' alla sua audience).
La "Wit" di Nasrallah é stata solleticata recentemente proprio dal forzato e inutile provvedimento preso dall'UE di inserire 'la parte militare' del Partito di Dio nella lista dei 'terroristi'...un gesto che oltre a rafforzare l'impressione di subalternità e servaggio di Bruxelles verso Washington e Tel Aviv non avrà alcun seguito visto che Hezbollah non ha strutture, personale, sostenutori o interessi nel Vecchio Continente. Durante un suo recente discorso dell'Iftar (il pasto serale di rottura del Ramadan) Nasrallah ha preteso che ciò non fosse e dolendosi esageratamente ha esclamato: "Peccato! Quest'anno niente vacanze in Sardegna!" scatenando un boato di risa e acclamazioni tra il pubblico.
Nasrallah ha poi suggerito che il Partito nomini i suoi prossimi Ministri nel venturo Governo di unità nazionale dai ranghi dell'ala militare, per mettere in imbarazzo i burocrati europei che sarebbero così costretti dal protocollo diplomatico ad avere a che fare coi 'terroristi' che hanno appena nominato tali.
La "Wit" di Nasrallah é stata solleticata recentemente proprio dal forzato e inutile provvedimento preso dall'UE di inserire 'la parte militare' del Partito di Dio nella lista dei 'terroristi'...un gesto che oltre a rafforzare l'impressione di subalternità e servaggio di Bruxelles verso Washington e Tel Aviv non avrà alcun seguito visto che Hezbollah non ha strutture, personale, sostenutori o interessi nel Vecchio Continente. Durante un suo recente discorso dell'Iftar (il pasto serale di rottura del Ramadan) Nasrallah ha preteso che ciò non fosse e dolendosi esageratamente ha esclamato: "Peccato! Quest'anno niente vacanze in Sardegna!" scatenando un boato di risa e acclamazioni tra il pubblico.
Nasrallah ha poi suggerito che il Partito nomini i suoi prossimi Ministri nel venturo Governo di unità nazionale dai ranghi dell'ala militare, per mettere in imbarazzo i burocrati europei che sarebbero così costretti dal protocollo diplomatico ad avere a che fare coi 'terroristi' che hanno appena nominato tali.
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L'80% dei tunnel che riforniscono Gaza é stato chiuso: sia Mursi che i Generali hanno tradito Hamas e i Palestinesi!
L'ottanta per cento dei "Tunnel della Vita", fondamentale arteria che ha permesso alla Striscia di Gaza di sopravvivere per sette anni e passa al brutale e disumano assedio sionazista sono stati attaccati, allagati, dinamitati, fatti crollare nel corso degli ultimi dodici mesi; la cosa singolare é che la politica di attacco contro questi passaggi dell'economia sommersa é stata uniforme sia sotto il regime Ikhwanita/wahabita di Mohammed Mursi sia adesso con il Governo provvisorio dei militari di Al-Sisi.
Lo scopo tanto dell'Ex-presidente deposto quanto dei suoi successori controllati dallo Stato Maggiore é quello di mantenere in attività un numero limitato di tunnel, circa 50-60 le cui locazioni siano ben conosciute al Governo egiziano e sui quali mantenere uno stretto controllo permettendo il passaggio solo di merci 'gradite' al Cairo e quindi, per esempio, non alle armi inviate da Teheran, Siria ed Hezbollah attraverso il Sudan e il Sinai.
Questo permetterebbe ai governanti del Cairo di guadagnare "punti prestigio" presso gli Usa, presso Israele e presso l'Arabia Saudita, dimostrando come l'Egitto si mantenga fedele al patto di sottomissione verso Tel Aviv (la nausea verso il quale era stata uno dei principali motivi tanto dell'insurrezione popolare del 2011 quanto delle proteste anti-Mursi del mese scorso) cercando di 'strozzare' i rifornimenti all'ala militare di Hamas (da sempre contraria al taglio dei rapporti con l'Asse della Resistenza) e alla Jihad Islamica e ai Comitati Popolari (direttamente legati a Teheran ed Hezbollah).
Come al solito i Palestinesi vengono usati come pedine dai leader dei paesi vicini nei loro giochi di potere e la solidarietà che il popolo egiziano prova verso di loro viene disattesa e tradita da governanti indegni del potere che detengono.
Lo scopo tanto dell'Ex-presidente deposto quanto dei suoi successori controllati dallo Stato Maggiore é quello di mantenere in attività un numero limitato di tunnel, circa 50-60 le cui locazioni siano ben conosciute al Governo egiziano e sui quali mantenere uno stretto controllo permettendo il passaggio solo di merci 'gradite' al Cairo e quindi, per esempio, non alle armi inviate da Teheran, Siria ed Hezbollah attraverso il Sudan e il Sinai.
Questo permetterebbe ai governanti del Cairo di guadagnare "punti prestigio" presso gli Usa, presso Israele e presso l'Arabia Saudita, dimostrando come l'Egitto si mantenga fedele al patto di sottomissione verso Tel Aviv (la nausea verso il quale era stata uno dei principali motivi tanto dell'insurrezione popolare del 2011 quanto delle proteste anti-Mursi del mese scorso) cercando di 'strozzare' i rifornimenti all'ala militare di Hamas (da sempre contraria al taglio dei rapporti con l'Asse della Resistenza) e alla Jihad Islamica e ai Comitati Popolari (direttamente legati a Teheran ed Hezbollah).
Come al solito i Palestinesi vengono usati come pedine dai leader dei paesi vicini nei loro giochi di potere e la solidarietà che il popolo egiziano prova verso di loro viene disattesa e tradita da governanti indegni del potere che detengono.
Caos in Egitto: l'Esercito chiede ai suoi sostenitori di scendere in piazza, prepara arresti per Badieh e i leader dell'Ikhwan!
In un bizzarro sviluppo della situazione nel Paese delle Piramidi il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale Al-Sisi, che all'inizio del mese é sceso in campo deponendo e mettendo sotto custodia l'allora Presidente Mohammmed Mursi ha chiesto, con un appello televisivo, ai cittadini che hanno salutato tale evento come una liberazione di scendere a loro volta in piazza dopo settimane in cui il monopolio delle manifestazioni pubbliche era passato decisamente nelle mani dell'Ikhwan dei Fratelli Musulmani.
E' veramente strano che una giunta militare cerchi di giustificare le proprie azioni col sostegno popolare e questo dimostra l'atipicità della situazione egiziana dove non é ancora chiaro come si emergerà dall'attuale crisi verso un processo di pacificazione e riconciliazione nazionale, specialmente perché i sostenitori dell'Ex-presidente sembrano intenzionati a non recedere di un millimetro dalle loro richieste.
Intanto é arrivata la notizia che l'autorità giudiziaria, su richiesta del Governo ad Interim abbia spiccato mandati di cattura per il leader dell'Ikhwan Mohamed Badieh e per otto suoi colleghi, accusati di avere "incitato alla violenza" nel corso degli ultimi giorni di manifestazioni e scontri che hanno causato undici morti .
E' veramente strano che una giunta militare cerchi di giustificare le proprie azioni col sostegno popolare e questo dimostra l'atipicità della situazione egiziana dove non é ancora chiaro come si emergerà dall'attuale crisi verso un processo di pacificazione e riconciliazione nazionale, specialmente perché i sostenitori dell'Ex-presidente sembrano intenzionati a non recedere di un millimetro dalle loro richieste.
Intanto é arrivata la notizia che l'autorità giudiziaria, su richiesta del Governo ad Interim abbia spiccato mandati di cattura per il leader dell'Ikhwan Mohamed Badieh e per otto suoi colleghi, accusati di avere "incitato alla violenza" nel corso degli ultimi giorni di manifestazioni e scontri che hanno causato undici morti .
mercoledì 24 luglio 2013
L'Esercito di Beirut arresta un terrorista accusato di aver cercato di colpire gli uomini di Hezbollah!
Il terrorismo takfiro non é altro se non vigliacco e miserabile, prova provata ne é il codardo tentativo di colpire alle spalle il coraggioso Movimento sciita di Resistenza Hezbollah attaccandolo in terra libanese, visto che di affrontarlo apertamente sui campi di battaglia non se ne parla, visti gli schiaccianti risultati ottenuti dagli uomini di Nasrallah a Qusayr, Talkalakh e altre località della Provincia di Homs al confine tra Siria e Paese dei Cedri.
Ma Hezbollah può contare sul sostegno delle forze armate nazionali libanesi, recentemente spinte a intensificare ulteriormente la loro cooperazione con la Resistenza come dimostra la loro recente operazione a Majdal Anjar, dove un blitz mattutino ha portato all'arresto di un Siriano sospettato di aver collaborato a recenti tentativi di attacco dinamitardo contro strutture e personale del partito sciita.
Questo avvenimento dovrebbe servire ai miopi e manovrati burocrati di Bruxelles, dimostrando loro come i 'terroristi' tra Damasco e Beirut siano tutt'altri che non gli uomini di Hassan Nasrallah!
Ma Hezbollah può contare sul sostegno delle forze armate nazionali libanesi, recentemente spinte a intensificare ulteriormente la loro cooperazione con la Resistenza come dimostra la loro recente operazione a Majdal Anjar, dove un blitz mattutino ha portato all'arresto di un Siriano sospettato di aver collaborato a recenti tentativi di attacco dinamitardo contro strutture e personale del partito sciita.
Questo avvenimento dovrebbe servire ai miopi e manovrati burocrati di Bruxelles, dimostrando loro come i 'terroristi' tra Damasco e Beirut siano tutt'altri che non gli uomini di Hassan Nasrallah!
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Le proteste dei 'piagnoni' pro-Mursi fanno undici morti, ma non smuovono di un millimetro i Generali del Cairo!
Con undici morti in quattro giorni di manifestazioni i sostenitori del deposto ed arrestato ex-Presidente egiziano Mohammed Mursi hanno fatto capire che la pacificazione dell'Egitto é distante dal venire realizzata eppure sembrano anche dimostrare che la capacità di organizzare vasti tumulti é, per ora, al di là delle capacità (o delle intenzioni) dell'Ikhwan musulmana.
Sembrerebbe caduto nel vuoto l'appello del Presidente ad interim Adly Mansour che lunedì parlando alla televisione aveva sottolineato "la necessità di addivenire a un compromesso riguardo al passato, per il bene della nostra Nazione".
Dal tre luglio 2013, giorno della rimozione di Mursi a opera dei militari, in Egitto gli scontri di piazza hanno fatto oltre cento vittime, distribuite sia tra i contestatori dell'ex-Presidente che tra i suoi sostenitori. Nei ranghi dei "piagnoni" pro-Mursi comincia ad acquistare visibilità suo figlio Usama, molto presente nei media a chiedere l'immediato rilascio del padre dal suo attuale luogo di detenzione.
Sembrerebbe caduto nel vuoto l'appello del Presidente ad interim Adly Mansour che lunedì parlando alla televisione aveva sottolineato "la necessità di addivenire a un compromesso riguardo al passato, per il bene della nostra Nazione".
Dal tre luglio 2013, giorno della rimozione di Mursi a opera dei militari, in Egitto gli scontri di piazza hanno fatto oltre cento vittime, distribuite sia tra i contestatori dell'ex-Presidente che tra i suoi sostenitori. Nei ranghi dei "piagnoni" pro-Mursi comincia ad acquistare visibilità suo figlio Usama, molto presente nei media a chiedere l'immediato rilascio del padre dal suo attuale luogo di detenzione.
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martedì 23 luglio 2013
In Siria i terroristi si arrendono alle forze di Assad o si ammazzano tra loro! I Curdi siriani sempre più schierati contro Al-Nusra!
Nella cittadina siriana di Ariha, in Provincia di Idlib, un vasto scontro tra fazioni di terroristi armati ha lasciato molti morti e feriti sul terreno quando alcuni di essi, appartenenti a una formazione takfira minore, hanno espresso l'intenzione di arrendersi alle truppe governative, causando la reazione violenta dei loro 'camerati' delle 'Brigate Ahl al-Sunna'. La notizia é stata confermata dal comando dell'Esercito Arabo Siriano che ha avuto poche difficoltà a sloggiare i malconci 'vincitori' dello scontro intestino dall'abitato catturando parte dei sopravvissuti e tutto il loro equipaggiamento.
Ad Al-Hasakeh, scontri tra miliziani curdi e membri di Al-Nusra si sono susseguiti nelle aree adiacenti a Ras al-Ain, mentre contemporaneamente l'Esercito siriano ha preso di mira miliziani wahabiti presenti nelle zone di Al-Shadadi e Tal Hamis. Ma i militanti curdi hanno affrontato i membri del fronte qaedista anche vicino ad Asfar Najar e Tal Halaf, dimostrando come ogni tentativo degli estremisti sunniti di cercare una 'tregua' coi Curdi siriani sia naufragato nell'insuccesso.
I membri dell'importante minoranza infatti vedono la migliore garanzia per i loro Diritti e una possibile futura semi-autonomia dellla loro regione Nordorientale proprio nella sopravvivenza del Governo di Assad che ha sempre tutelato (al confronto di quanto accade in Turchia e di quanto accadeva in Irak sotto Saddam Hussein) le peculiarità etniche e culturali di ogni parte della società siriana.
Ad Al-Hasakeh, scontri tra miliziani curdi e membri di Al-Nusra si sono susseguiti nelle aree adiacenti a Ras al-Ain, mentre contemporaneamente l'Esercito siriano ha preso di mira miliziani wahabiti presenti nelle zone di Al-Shadadi e Tal Hamis. Ma i militanti curdi hanno affrontato i membri del fronte qaedista anche vicino ad Asfar Najar e Tal Halaf, dimostrando come ogni tentativo degli estremisti sunniti di cercare una 'tregua' coi Curdi siriani sia naufragato nell'insuccesso.
I membri dell'importante minoranza infatti vedono la migliore garanzia per i loro Diritti e una possibile futura semi-autonomia dellla loro regione Nordorientale proprio nella sopravvivenza del Governo di Assad che ha sempre tutelato (al confronto di quanto accade in Turchia e di quanto accadeva in Irak sotto Saddam Hussein) le peculiarità etniche e culturali di ogni parte della società siriana.
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Ancora pochi giorni e gli oleodotti sudanesi saranno del tutto "off limits" per il regime di Juba e il suo petrolio!
Sono passati quasi due mesi da quando il Presidente sudanese Omar Bashir ha deciso di portare a compimento la sua minaccia di chiudere al transito del greggio sud-sudanese gli oleodotti nazionali; ricordiamo che il petrolio del Sud-Sudan era di legittima proprietà di Khartoum e del suo Governo, venendogli poi strappato insieme agli acquiferi del Nilo Azzurro con la fasulla 'secessione' del Sud del paese pilotata da Casa Bianca e Tel Aviv.
Da allora la cleptocrazia del ridicolo dittatore Salva Kiir si é lanciata nel consegnare il controllo delle proprie risorse naturali in mani sioniste e nell'usare i proventi petroliferi per finanziare e foraggiare gruppi mercenari terroristi nel Sud Kordofan, per destabilizzare il Sudan e compiacere così i suoi padroni imperialisti.
Piuttosto che vedere i frutti del commercio petrolifero (possibile per il Sud-Sudan soltanto grazie all'uso degli oleodotti del Nord) Omar Bashir ha preferito rinunciare al reddito dei diritti di transito, chiudendo definitivamente i rubinetti al ridicolo 'cowboy' di Juba e alla sua cricca, operazione che verrà definitivamente completata il prossimo 7 agosto.
Da allora la cleptocrazia del ridicolo dittatore Salva Kiir si é lanciata nel consegnare il controllo delle proprie risorse naturali in mani sioniste e nell'usare i proventi petroliferi per finanziare e foraggiare gruppi mercenari terroristi nel Sud Kordofan, per destabilizzare il Sudan e compiacere così i suoi padroni imperialisti.
Piuttosto che vedere i frutti del commercio petrolifero (possibile per il Sud-Sudan soltanto grazie all'uso degli oleodotti del Nord) Omar Bashir ha preferito rinunciare al reddito dei diritti di transito, chiudendo definitivamente i rubinetti al ridicolo 'cowboy' di Juba e alla sua cricca, operazione che verrà definitivamente completata il prossimo 7 agosto.
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lunedì 22 luglio 2013
L'Europa degli usurai di Bruxelles raglia contro Hezbollah, Nasrallah: "Parole e scritti vuoti di significato non ci preoccupano!"
Obbedendo agli ordini della lobby sionazista l'europa dei nani e dei vermi di Bruxelles, mostro non legittimato da nessuno, invisa a tutti i Popoli del Vecchio Continente, ha emesso una sua 'condanna' della parte militare di Hezbollah, etichettandola come 'organizzazione terrorista'.
Se a questo raglio impotente seguissero delle conseguenze, se ne potrebbe anche discutere. Siccome così non sarà riportiamo in merito il commento del Leader Sayyed Hassan Nasrallah di Hezbollah che ha liquidato la cosa come "parole e inchiostro versati invano, che non ci preoccupano affatto".
Hezbollah però dovrebbe smettere immediatamente di proteggere i militari europei schierati nell'UNIFIL: quando dieci o venti soldati francesi o itaglioni torneranno a casa in sacchi di plastica grazie alle bombe takfire degli amici di Hariri e di Kerry (loro sì veri terroristi sanguinari) forse qualche euroburocrate riuscirà a fare "due più due".
Se a questo raglio impotente seguissero delle conseguenze, se ne potrebbe anche discutere. Siccome così non sarà riportiamo in merito il commento del Leader Sayyed Hassan Nasrallah di Hezbollah che ha liquidato la cosa come "parole e inchiostro versati invano, che non ci preoccupano affatto".
Hezbollah però dovrebbe smettere immediatamente di proteggere i militari europei schierati nell'UNIFIL: quando dieci o venti soldati francesi o itaglioni torneranno a casa in sacchi di plastica grazie alle bombe takfire degli amici di Hariri e di Kerry (loro sì veri terroristi sanguinari) forse qualche euroburocrate riuscirà a fare "due più due".
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Le truppe di Assad trasformano tunnel sotterraneo dei terroristi takfiri nella loro tomba: 47 wahabiti fanno "la fine del topo"!
Quarantasette: morto che parla secondo la Smorfia partenopea, ma chi non parlerà più sono i quarantasette estremisti wahabiti armati bloccati dalle forze armate siriane in un loro tunnel/covo lungo ben 300 metri nei pressi di Adra, in Provincia di Damasco, eliminati al termine di una delicata operazione antiterrorismo. Con l'allontanamento di tutti i gruppi armati dalla capitale siriana, la lotta ora si é spostata nei centri circonvicini e circostanti per impedire che i mercenari stranieri possano preparare attentati e tornare a infiltrarsi nell'hinterland damasceno.
In questa delicata partita a scacchi Adra, popoloso centro a diversi Km dalla capitale, é uno snodo fondamentale e senza dubbio la struttura terrorista fatta collassare sulle stesse teste dei suoi occupanti era uno dei punti di aggregazione principale dell'insorgenza takfira sponsorizzata da Usa, NATO, Israele, Turchia ed emirati del Golfo.
Contemporaneamente si hanno notizie di altri scontri armati vicino a Daraa, Idlib, Latakia ed Aleppo; segno che ormai l'Esercito siriano ha la totale iniziativa e non é più costretto a organizzare una sola offensiva per volta come era fino a pochi mesi fa. La struttura terrorista, sottoposta a questa pressione massiccia e contemporanea su più lati non potrà durare ancora molto.
In questa delicata partita a scacchi Adra, popoloso centro a diversi Km dalla capitale, é uno snodo fondamentale e senza dubbio la struttura terrorista fatta collassare sulle stesse teste dei suoi occupanti era uno dei punti di aggregazione principale dell'insorgenza takfira sponsorizzata da Usa, NATO, Israele, Turchia ed emirati del Golfo.
Contemporaneamente si hanno notizie di altri scontri armati vicino a Daraa, Idlib, Latakia ed Aleppo; segno che ormai l'Esercito siriano ha la totale iniziativa e non é più costretto a organizzare una sola offensiva per volta come era fino a pochi mesi fa. La struttura terrorista, sottoposta a questa pressione massiccia e contemporanea su più lati non potrà durare ancora molto.
Iran: "Tutti i paesi del mondo invitati ufficialmente a presenziare alla cerimonia d'insediamento del Presidente Rohani!"
Il portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Islamica iraniana Abbas Aragchi ha dichiarato nella giornata di ieri che i capi di Stato e di Governo di tutti i paesi del mondo sono stati invitati a presenziare alla cerimonia di insediamento del nuovo Presidente iraniano Hassan Rohani che si terrà il prossimo 4 agosto.
Il Ministero degli Esteri ha anche fatto sapere che, se ovviamente tutti saranno i benvenuti e graditi ospiti all'importante cerimonia, la dirigenza della Repubblica Islamica spera soprattutto che tutti i paesi confinanti e quelli della regione circostante rispondano positivamente all'invito, come base di partenza per un ulteriore miglioramento dei rapporti diplomatici con Teheran.
La cerimonia ufficiale di insediamento avrà luogo 24 ore dopo l'accettazione del nuovo Presidente da parte della Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei, che avrà appunto luogo il 3 agosto 2013.
Il Ministero degli Esteri ha anche fatto sapere che, se ovviamente tutti saranno i benvenuti e graditi ospiti all'importante cerimonia, la dirigenza della Repubblica Islamica spera soprattutto che tutti i paesi confinanti e quelli della regione circostante rispondano positivamente all'invito, come base di partenza per un ulteriore miglioramento dei rapporti diplomatici con Teheran.
La cerimonia ufficiale di insediamento avrà luogo 24 ore dopo l'accettazione del nuovo Presidente da parte della Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei, che avrà appunto luogo il 3 agosto 2013.
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domenica 21 luglio 2013
Sei agenti turchi e il loro "protetto", il leader takfiro Ahmad Asaf uccisi dai Siriani a M’asaran presso Idlib!
La mala pianta dell'insorgenza takfira non potrebbe sopravvivere in Siria (dove tutta la popolazione compatta la rifiuta e la combatte) senza le copiose "innaffiature" di armi, denaro e altre regalie dei paesi musulmani servi dell'imperialismo Usa e Sionista: Arabia Saudita, Qatar, Giordania e Turchia in primis. E proprio dalla Turchia venivano i sei agenti uccisi dalle forze armate siriane nel centro di M'asaran, nella regione di Ma’areh al-Naman, nel Governatorato di Idlib durante una delle ultime operazioni anti-terrorismo.
Insieme ai Turchi é morto il capo takfiro Ahmad Asaf, con cui evidentemente i sei stavano concordando la consegna di armi, esplosivi e munizioni da fargli rivolgere contro la popolazione civile indifesa nel velleitario tentativo di diminuire l'altissimo tasso di sostegno della cittadinanza verso il Governo legittimo del Presidente Assad.
Sembra inolte che anche un giornalista americano (o un agente della CIA travestito da giornalista) sia morto negli scontri, mentre si nascondeva all'interno di un bunker dei terroristi qaedisti. Questo gli insegnerà a farsi megafono della loro fasulla propaganda, più volte sbugiardata su queste stesse pagine.
Insieme ai Turchi é morto il capo takfiro Ahmad Asaf, con cui evidentemente i sei stavano concordando la consegna di armi, esplosivi e munizioni da fargli rivolgere contro la popolazione civile indifesa nel velleitario tentativo di diminuire l'altissimo tasso di sostegno della cittadinanza verso il Governo legittimo del Presidente Assad.
Sembra inolte che anche un giornalista americano (o un agente della CIA travestito da giornalista) sia morto negli scontri, mentre si nascondeva all'interno di un bunker dei terroristi qaedisti. Questo gli insegnerà a farsi megafono della loro fasulla propaganda, più volte sbugiardata su queste stesse pagine.
"Sayyad", nuovo trailer per corazzati delle Forze Armate iraniane: Teheran continua la sua campagna di autonomia militare!
"Jihad per l'Autosufficienza Militare" non vuol dire solamente produrre missili, corazzati, blindati, elicotteri, sommergibili e cacciatorpedinieri, ma pensare anche a tutte le esigenze di logistica e trasporto di un'armata moderna che spesso sono vitali e cruciali tanto quanto (se non addirittura di più) delle questioni di potenza di fuoco.
Un esercito moderno che pretenda ancora di spostare i carri armati per ferrovia, come faceva la Wehrmacht nella Seconda Guerra Mondiale, si espone a potenziali gravissime offese nemiche, visto che le strade ferrate sono fisse e ben conosciute e un bombardamento a una stazione o a una galleria può bloccare la via a una divisione o a un corpo corazzato annullando un attacco o una controffensiva ancor prima che si siano potuti organizzare.
Spostare i carri via autostrada coi loro stessi cingoli, poi, é una toppa ancor peggiore del buco, che garantisce, a parte la semidistruzione di una preziosa arteria di comunicazione (l'asfalto soffre i cingoli, figuriamoci quelli di dozzine e centinaia di mezzi tutti insieme) e usura inutilmente i mezzi che inizieranno quindi le operazioni in condizioni meno che ottimali. La soluzione per questo problema é un trailer per corazzati potente e affidabile che suddivida il loro ponderoso peso su 12 o 18 ruote sparse per cinque o sei semiassi e che possa far arrivare i mezzi rapidamente e possibilmente anche per vie differenti in maniera che il nemico non possa esser certo, bombardando un bersaglio, di bloccare l'intera unità in marcia.
Per dotarsi di un simile mezzo gli ingegneri della Repubblica Islamica hanno prodotto "Sayyed", trasporto per cingolati medi e pesanti che presto equipaggerà tutte le unità blindocorazzate dell'Artesh e dell'IRGC e sarà in grado di trasportare i carri Zulfikar-3, Samsam (M60 modificati), Chieftain, T-72M, Safir-74, T72-Z e i blindati Boragh, M113, BMP-2, nonché i carri leggeri Scorpion e le loro versioni derivate.
Un esercito moderno che pretenda ancora di spostare i carri armati per ferrovia, come faceva la Wehrmacht nella Seconda Guerra Mondiale, si espone a potenziali gravissime offese nemiche, visto che le strade ferrate sono fisse e ben conosciute e un bombardamento a una stazione o a una galleria può bloccare la via a una divisione o a un corpo corazzato annullando un attacco o una controffensiva ancor prima che si siano potuti organizzare.
Spostare i carri via autostrada coi loro stessi cingoli, poi, é una toppa ancor peggiore del buco, che garantisce, a parte la semidistruzione di una preziosa arteria di comunicazione (l'asfalto soffre i cingoli, figuriamoci quelli di dozzine e centinaia di mezzi tutti insieme) e usura inutilmente i mezzi che inizieranno quindi le operazioni in condizioni meno che ottimali. La soluzione per questo problema é un trailer per corazzati potente e affidabile che suddivida il loro ponderoso peso su 12 o 18 ruote sparse per cinque o sei semiassi e che possa far arrivare i mezzi rapidamente e possibilmente anche per vie differenti in maniera che il nemico non possa esser certo, bombardando un bersaglio, di bloccare l'intera unità in marcia.
Per dotarsi di un simile mezzo gli ingegneri della Repubblica Islamica hanno prodotto "Sayyed", trasporto per cingolati medi e pesanti che presto equipaggerà tutte le unità blindocorazzate dell'Artesh e dell'IRGC e sarà in grado di trasportare i carri Zulfikar-3, Samsam (M60 modificati), Chieftain, T-72M, Safir-74, T72-Z e i blindati Boragh, M113, BMP-2, nonché i carri leggeri Scorpion e le loro versioni derivate.
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