Proseguendo la sua visita in Iran cominciata la settimana scorsa il Segretario Generale dell'Organizzazione per la Jihad Islamica in Palestina Ramadan Shallah ha incontrato la Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei e si é intrattenuto in dialogo con lui, toccando e approfondendo molti argomenti legati alla situazione nella Palestina occupata e in quella assediata, alle prospettive della Resistenza e a molto altro ancora.
Nel corso delle discussioni la Guida Suprema ha affermato chiaramente che: "Il prossimo obiettivo della nostra azione in sostegno della Resistenza palestinese sarà quello di armare il popolo della Cisgiordania".
La dichiarazione riprende ed espande un invito lanciato dall'Ayatollah Khamenei nel corso dell'ultimo attacco sionista a Gaza, quando egli aveva invitato la West Bank a insorgere per distrarre e impegnare le forze armate sionaziste su un altro fronte.
sabato 18 ottobre 2014
Khamenei incontra il leader della Jihad Islamica: "Il prossimo passo sarà armare la Cisgiordania!!"
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Aggiornamenti dal Rif Dimashq! Oltre 1200 terroristi eliminati dalle forze siriane negli ultimi quindici giorni!!
Notizie sempre più incoraggianti arrivano dal Rif Dimashq, l'esteso hinterland della capitale siriana, dove ormai la sacca di Ghouta Est sta rapidissimamente riducendosi, letteralmente "rinsecchita" dal ritmo e dalla profondità delle operazioni antiterrorismo delle forze siriane che, nel corso delle ultime due settimane, avrebbero portato all'eliminazione fisica definitiva di circa 1200 militanti wahabiti.
Una notizia esclusiva che PALAESTINA FELIX può passare al suo pubblico affezionato garantendo sulla totale affidabilità della fonte (che pure non menzioniamo, essendo un cittadino siriano che potrebbe venire preso di mira dai terroristi, se il suo nome fosse conosciuto) é che i grandi successi delle ultime operazioni sono direttamente collegati a nuovi armamenti ed equipaggiamenti inviati in Siria dalla Russia su esplicito ordine del Presidente Putin.
Parliamo di sistemi di monitoraggio e ricognizione in grado di individuare dall'esterno, con sicurezza e precisione, la presenza di tunnel, bunker e altri rifugi sotterranei, in modo che essi possano venire bombardati da fuori senza dovere impegnare truppe in estenuanti e pericolose operazioni di "Rattenkrieg".
Tali apparecchiature sono state ideate e sperimentate dall'Armata russa in conseguenza delle necessità della guerra cecena e finora non erano MAI state non dico cedute ma nemmeno 'mostrate' a personale di eserciti alleati, per quanto fidati e politicamente vicini a Mosca.
Il fatto che la Siria sia stata scelta per ricevere un tale importante dono riprova e conferma lo status privilegiato di cui la Repubblica Araba guidata da Assad gode agli occhi e nella considerazione del Cremlino e del suo primo inquilino, Vladimir Putin.
Una notizia esclusiva che PALAESTINA FELIX può passare al suo pubblico affezionato garantendo sulla totale affidabilità della fonte (che pure non menzioniamo, essendo un cittadino siriano che potrebbe venire preso di mira dai terroristi, se il suo nome fosse conosciuto) é che i grandi successi delle ultime operazioni sono direttamente collegati a nuovi armamenti ed equipaggiamenti inviati in Siria dalla Russia su esplicito ordine del Presidente Putin.
Parliamo di sistemi di monitoraggio e ricognizione in grado di individuare dall'esterno, con sicurezza e precisione, la presenza di tunnel, bunker e altri rifugi sotterranei, in modo che essi possano venire bombardati da fuori senza dovere impegnare truppe in estenuanti e pericolose operazioni di "Rattenkrieg".
Tali apparecchiature sono state ideate e sperimentate dall'Armata russa in conseguenza delle necessità della guerra cecena e finora non erano MAI state non dico cedute ma nemmeno 'mostrate' a personale di eserciti alleati, per quanto fidati e politicamente vicini a Mosca.
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I takfiri abbandonano Al-Odain, mentre i militanti Houthi conquistano anche Radaa!!
E' durata solamente lo spazio di sei ore la "conquista" takfira di Al-Odain, centro urbano della Provincia di Bayda vicino alla cittadina di Ibb, occupata mercoledì scorso da una veloce avanzata dei combattenti di Ansarullah. Ancora una volta i seguaci dell'estremismo sunnita propagandato da Arabia Saudita e Qatar si mostrano militarmente inferiori ai militanti sciiti che hanno prevenuto e bloccato sul nascere possibili 'attempt' wahabiti contro le posizioni da essi conquistate nelle ultime settimane.
Poco prima di abbandonare Al-Odain i wahabiti hanno tentato una puntata offensiva verso Ibb, venendo respinti con perdite; poco dopo, realizzando come Ibb fosse ormai imprendibile (gli Sciiti avevano rinforzato le loro posizioni con posti di blocco e veicoli blindati) e come la loro posizione risultasse troppo esposta, hanno dovuto ritirarsi.
Intanto gli Ansarullah hanno occupato anche Radaa, nello Yemen centrale, che era stata una delle roccaforti wahabite per oltre due anni. La situazione in 'Arabia Felix' é sempre molto fluida e sta evolvendo in senso estremamente interessante. Rimanete sintonizzati su Palaestina Felix per aggiornamenti puntuali e precisi!
Poco prima di abbandonare Al-Odain i wahabiti hanno tentato una puntata offensiva verso Ibb, venendo respinti con perdite; poco dopo, realizzando come Ibb fosse ormai imprendibile (gli Sciiti avevano rinforzato le loro posizioni con posti di blocco e veicoli blindati) e come la loro posizione risultasse troppo esposta, hanno dovuto ritirarsi.
Intanto gli Ansarullah hanno occupato anche Radaa, nello Yemen centrale, che era stata una delle roccaforti wahabite per oltre due anni. La situazione in 'Arabia Felix' é sempre molto fluida e sta evolvendo in senso estremamente interessante. Rimanete sintonizzati su Palaestina Felix per aggiornamenti puntuali e precisi!
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Si tengono in Cisgiordania i funerali del piccolo Baha Moussa Samir Badr, tredicenne massacrato dai boia di Tel Aviv!!
I nostri lettori sanno benissimo come PALAESTINA FELIX non sia una collezione di piagnistei e geremiadi fleventi a favore dei "poveri palestinesi", perché troviamo che tale metodo espositivo svilisca e umilii in primo luogo i Palestinesi stessi subumanizzandoli e facendoli apparire come una "specie in pericolo" quasi che fossero panda, balene, baobab o delfini e non invece UOMINI E DONNE dotati di Storia, Cultura e Dignità.
Per questo a un elenco di abusi, lutti, sofferenze, che pure esistono e che DEVONO venire tenuti presenti, noi preferiamo contribuire alla Causa palestinese elencando episodi di LOTTA e di RESISTENZA (per questo siamo così attenti nel trattare notizie riguardanti l'Hezbollah, libanese, la Siria di Assad, l'Iran della Repubblica Islamica, giacché essi sono perni e snodi fondamentali per la costruzione di una Resistenza ORGANICA e non episodica).
Tuttavia esistono notizie che proprio non si possono ignorare e l'uccisione del piccolo Bahaa Badr, tredicenne di Beit Liqya, avvenuta giovedì, é una di queste. Il ragazzino palestinese é stato letteralmente crivellato di pallottole sionaziste quando le forze militari di occupazione della Cisgiordania sono penetrate nel suo villaggio sparando indiscriminatamente.
Bahaa non stava prendendo parte ad alcuna attività contro i soldati sionisti, é morto senza capire cosa stava succedendo, solo perché un regime colonialista e razzista riceve tramite la costante ignavia occidentale ed europea il "lasciapassare" ad occupare ed aggredire il popolo legittimo abitante della West Bank e della Palestina tutta.
Per questo a un elenco di abusi, lutti, sofferenze, che pure esistono e che DEVONO venire tenuti presenti, noi preferiamo contribuire alla Causa palestinese elencando episodi di LOTTA e di RESISTENZA (per questo siamo così attenti nel trattare notizie riguardanti l'Hezbollah, libanese, la Siria di Assad, l'Iran della Repubblica Islamica, giacché essi sono perni e snodi fondamentali per la costruzione di una Resistenza ORGANICA e non episodica).
Tuttavia esistono notizie che proprio non si possono ignorare e l'uccisione del piccolo Bahaa Badr, tredicenne di Beit Liqya, avvenuta giovedì, é una di queste. Il ragazzino palestinese é stato letteralmente crivellato di pallottole sionaziste quando le forze militari di occupazione della Cisgiordania sono penetrate nel suo villaggio sparando indiscriminatamente.
Bahaa non stava prendendo parte ad alcuna attività contro i soldati sionisti, é morto senza capire cosa stava succedendo, solo perché un regime colonialista e razzista riceve tramite la costante ignavia occidentale ed europea il "lasciapassare" ad occupare ed aggredire il popolo legittimo abitante della West Bank e della Palestina tutta.
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venerdì 17 ottobre 2014
Il PFLP presidia quattordici chilometri di confine Siro-libanese tra Zabadani e il Paese dei Cedri!!
Apprendiamo con piacere dalla pagina web di "Alba Informazione" che oltre al sostegno degli Hezbollah, dei volontari sciiti, dell'IRGC, della milizia dell'SSNP e dei Nazionalisti Arabi, le forze regolari dell'Esercito siriano, della Milizia popolare NDF e dell'Armee Libanaise possono contare su un ulteriore alleato nella lotta contro i mercenari wahabiti al soldo di NATO, Usa, Sauditi e Qatar: i fedayeen del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, che ha stabilito una linea fortificata di 14 Km al confine tra Siria e Paese dei Cedri.
Il quotidiano libanese Al-Ajbariya nella sua edizione di oggi, ha dichiarato che i combattenti palestinesi osservano movimenti degli elementi wahabiti nella zona sud-occidentale di Zabadani, situata nel Governatorato di Damasco e molto vicino al confine col Libano. Comandanti militari di Beirut hanno già visitato questa linea palestinese nelle alture del Golan, confermando che essa richiede almeno un’ora e mezza per venire percorsa a piedi e prevede zone apposite per imboscate e agguati contro chiunque cerchi di violarla in un senso o nell'altro.
Il quotidiano libanese Al-Ajbariya nella sua edizione di oggi, ha dichiarato che i combattenti palestinesi osservano movimenti degli elementi wahabiti nella zona sud-occidentale di Zabadani, situata nel Governatorato di Damasco e molto vicino al confine col Libano. Comandanti militari di Beirut hanno già visitato questa linea palestinese nelle alture del Golan, confermando che essa richiede almeno un’ora e mezza per venire percorsa a piedi e prevede zone apposite per imboscate e agguati contro chiunque cerchi di violarla in un senso o nell'altro.
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Samir Moqbel in partenza per Teheran dove discuterà i termini dell'aiuto militare iraniano per l'Armee Libanaise!
Il Ministro della Difesa libanese Samir Moqbel sarà impegnato fino a lunedì in una tre-giorni a Teheran dove incontrerà il pari grado responsabile della Difesa della Repubblica Islamica, Hossein Dehqan e discuterà con lui i termini dell'aiuto militare iraniano per l'Esercito di Beirut.
La prospettiva di avere a costo zero strumenti avanzati non solo di Difesa, ma soprattutto di sorveglianza ottica ed elettronica per i porosi confini siro-libanesi (porosi perché tracciati arbitrariamente dagli interessati colonizzatori francesi che volevano separare la porzione di Siria allora più popolata di cristiani maroniti) sembra aver avuto la meglio su 'scomuniche' e minacce a stelle e strisce.
Era stato il Capo del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale, Ali Shamkani, a reiterare nel corso della sua recente visita al Paese dei Cedri, l'offerta di tecnologia militare iraniana per le necessità dell'Armee Libanaise.
Se in passato i 'borborigmi' americani e francesi avevano raffreddato le possibilità di cooperazione militare Teheran-Beirut, le recenti aspre battaglie contro i takfiri armati hanno convinto i Libanesi dell'urgente necessità di rafforzare l'Armee Libanaise, per evitare che il piccolo paese mediorientale diventi un nuovo focolaio di tensione e terrorismo.
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Intensi scontri nella Provincia di Anbar, terroristi takfiri respinti da Nassir wa Salam!!
Forze dell'Esercito irakeno sono state impegnate nelle ultime 36 ore in intensi scontri nella provincia occidentale di Anbar contro un tentativo dei militanti wahabiti dell'ISIS/Daash di avvicinarsi alla cittadini di Amiriyah Fallujah, rimasta saldamente sotto il controllo governativo.
Le prime avvisaglie del tentativo takfiro di avvicinamento avevano causato gli allarmistici e infondati rapporti della qatariota Al-Jazeera, della saudita Al-Arabiya e del canale Al-Sharqiya del dubaino Al-Bazzaz riguardo "L'ISIS alle porte di Bagdad".
Come si vede chiaramente al solo nominarli, erano tutti attori interessati a diffondere il panico e la sfiducia per portare avanti i loro loschi interessi di parte.
Il comandante Karim Abdullah Jassem dell'Esercito irakeno conferma che intorno alla capitale Bagdad esistono sette linee difensive che allineano forze rilevantissime delle truppe regolari e delle milizie sciite che in massa hanno risposto all'appello di difesa della patria scattato con l'emersione della minaccia dell'ISIS lo scorso giugno: non solo l'impegnarle, ma anche solamente l'avvicinarsi ad esse richiederebbe un numero di uomini e una forza militare convenzionale che i seguaci del 'califfato' takfiro non hanno mai posseduto e probabilmente non possiederanno mai.
Attualmente le truppe irakene, dopo aver difeso con successo Amiriyah Fallujah, hanno respinto i terroristi anche da Nassir wa Salam, mentre si concentrano e si organizzano le forze per ulteriori avanzate e rastrellamenti.
Le prime avvisaglie del tentativo takfiro di avvicinamento avevano causato gli allarmistici e infondati rapporti della qatariota Al-Jazeera, della saudita Al-Arabiya e del canale Al-Sharqiya del dubaino Al-Bazzaz riguardo "L'ISIS alle porte di Bagdad".
Come si vede chiaramente al solo nominarli, erano tutti attori interessati a diffondere il panico e la sfiducia per portare avanti i loro loschi interessi di parte.
Il comandante Karim Abdullah Jassem dell'Esercito irakeno conferma che intorno alla capitale Bagdad esistono sette linee difensive che allineano forze rilevantissime delle truppe regolari e delle milizie sciite che in massa hanno risposto all'appello di difesa della patria scattato con l'emersione della minaccia dell'ISIS lo scorso giugno: non solo l'impegnarle, ma anche solamente l'avvicinarsi ad esse richiederebbe un numero di uomini e una forza militare convenzionale che i seguaci del 'califfato' takfiro non hanno mai posseduto e probabilmente non possiederanno mai.
Attualmente le truppe irakene, dopo aver difeso con successo Amiriyah Fallujah, hanno respinto i terroristi anche da Nassir wa Salam, mentre si concentrano e si organizzano le forze per ulteriori avanzate e rastrellamenti.
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Ulteriori prove del distacco dalla realtà dei senili e squilibrati wahabiti di Riyadh!!
Quando il Ministro di uno Stato che aspirerebbe a ricoprire il ruolo di "potenza regionale" (anche se tutto ciò che riesce a fare é di umiliarsi di fronte ai suoi padroni sionisti e americani e di destabilizzare gli stati vicini e circonvicini rendendosi perciò odioso e mal sopportato) fa delle dichiarazioni pubbliche, ci si aspetterebbe che esse siano misurate, circostanziate, pragmatiche e attente a perseguire dei fini costruttivi compatibilmente con la realtà della situazione internazionale.
Tuttavia quando a parlare é il responsabile di un ministero di Riyadh tutte queste considerazioni finiscono fuori dalla finestra e quello che viene rilasciato ai media locali e regionali si rivela essere niente più che un 'rant' livoroso e incoerente come se ne potrebbero ascoltare da abituali avventori di osterie di pessima categoria.
Saud Al Faisal, nella sua ultima 'tirade' in questo senso ha avuto l'incoscienza di affermare che "La presenza iraniana in Siria si qualifica come una 'forza di occupazione'!". Forse il Principe Saud si dimentica che fin dagli anni '80 quando lui e i suoi sodali sauditi si ingegnavano a rifornire di armi e denaro Saddam Hussein per pugnalare a morte il popolo iraniano e la sua Rivoluzione la Siria di Hafez al-Assad fu L'UNICO PAESE ARABO a prestare appoggio e aiuto alla Repubblica Islamica e che i suoi dirigenti, a partire dalla Guida Suprema Khamenei, veterano di quella guerra, non lo hanno mai dimenticato.
Siria e Iran sono più che alleati, sono paesi e popoli FRATELLI e questo un principotto saudita che senza il suo denaro e il suo petrolio non avrebbe non dico un alleato, ma nemmeno un amico, non potrà mai capirlo. Con le sue azioni provocatorie e ostili l'Arabia Saudita si é schierata in guerra contro la Siria e il suo popolo, così come si schierò (anche in quel caso, vigliaccamente, per interposta persona) contro l'Iran e presto verrà il momento in cui Damasco e Teheran, ancora una volta unite, presenteranno il conto a Casa Saoud.
Tuttavia quando a parlare é il responsabile di un ministero di Riyadh tutte queste considerazioni finiscono fuori dalla finestra e quello che viene rilasciato ai media locali e regionali si rivela essere niente più che un 'rant' livoroso e incoerente come se ne potrebbero ascoltare da abituali avventori di osterie di pessima categoria.
Saud Al Faisal, nella sua ultima 'tirade' in questo senso ha avuto l'incoscienza di affermare che "La presenza iraniana in Siria si qualifica come una 'forza di occupazione'!". Forse il Principe Saud si dimentica che fin dagli anni '80 quando lui e i suoi sodali sauditi si ingegnavano a rifornire di armi e denaro Saddam Hussein per pugnalare a morte il popolo iraniano e la sua Rivoluzione la Siria di Hafez al-Assad fu L'UNICO PAESE ARABO a prestare appoggio e aiuto alla Repubblica Islamica e che i suoi dirigenti, a partire dalla Guida Suprema Khamenei, veterano di quella guerra, non lo hanno mai dimenticato.
Siria e Iran sono più che alleati, sono paesi e popoli FRATELLI e questo un principotto saudita che senza il suo denaro e il suo petrolio non avrebbe non dico un alleato, ma nemmeno un amico, non potrà mai capirlo. Con le sue azioni provocatorie e ostili l'Arabia Saudita si é schierata in guerra contro la Siria e il suo popolo, così come si schierò (anche in quel caso, vigliaccamente, per interposta persona) contro l'Iran e presto verrà il momento in cui Damasco e Teheran, ancora una volta unite, presenteranno il conto a Casa Saoud.
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Terroristi wahabiti occupano Al-Odain in Yemen, vicino alle posizioni presidiate dagli Houthi ad Ibb e a Sudest di Sanaa!!
Ecco spiegato il rapido movimento dei militanti sciiti Houthi che si sono mossi fulmineamente a "coprire" il fianco sudorientale della capitale yemenita Sanaa, lungo il perimetro della Provincia di Bayda, occupando la cittadina di Ibb e muovendo ulteriormente a presidiare anche Taiz e Marib.
Nella giornata di ieri infatti Al-Odain, nella Provincia di Bayda é stata occupata da terroristi wahabiti legati all'Arabia Saudita, che però non potranno avanzare oltre verso la capitale a meno di non accettare battaglia contro i tenaci e determinati guerrieri di Ansarullah.
Ormai Casa Saoud sta giocando tutte le sue carte nella sua paranoica frenesia di mantenere la presa su uno Yemen sempre più determinato a tornare padrone del suo destino, sia nel Nord sciita che nel Sud sempre più 'ostalgico' del vecchio regime socialista di Ali Salem al-Baid.
Nella giornata di ieri infatti Al-Odain, nella Provincia di Bayda é stata occupata da terroristi wahabiti legati all'Arabia Saudita, che però non potranno avanzare oltre verso la capitale a meno di non accettare battaglia contro i tenaci e determinati guerrieri di Ansarullah.
Ormai Casa Saoud sta giocando tutte le sue carte nella sua paranoica frenesia di mantenere la presa su uno Yemen sempre più determinato a tornare padrone del suo destino, sia nel Nord sciita che nel Sud sempre più 'ostalgico' del vecchio regime socialista di Ali Salem al-Baid.
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'Panzer' sionazista da 65 tonnellate scappa velocemente dal confine col Libano...di fronte a una troupe di Al-Manar!!
Ai tempi della codarda e tronfia 'Guerra del Golfo' i media yankee e imperialisti si vantavano dei 'soldati di Saddam' che si arrendevano, dopo la ritirata dal Kuwait, alle troupe della CNN e di altre emittenti occidentali che giravano lungo la frontiera ormai deserta tra i due stati.
L'evento mi é tornato immediatamente alla mente quando ho letto il dispaccio che mi ha informato come, mostrando la loro intima natura di codardi, un equipaggio di 'tankist' sionisti nella giornata di ieri ha messo 'pedale al metallo' ed ha accelerato a tavoletta, in retromarcia, per sfuggire ai rumori di sconosciuti che si avvicinavano alla loro posizione presso le Fattorie di Shebaa, evidentemente temendo un agguato di letali e determinati combattenti di Hezbollah...
...esattamente uguale a quello che aveva distrutto un altro 'panzer' di Tel Aviv e ferito gravemente quattro dei suoi occupanti alcuni giorni orsono...
...ma, sorpresa! (and lo and behold!) i minacciosi rumori che si avvicinavano al Merkava non erano prodotti da una pattuglia di commando di Nasrallah (aspetta e spera di riuscire a sentirli, quelli!) ma bensì da una più inoffensiva troupe di Al-Manar che stava realizzando un servizio sul recente scontro di confine, "armata" solo di camere e microfoni!
Ancora un po' e ci sarebbe mancato solo per i giornalisti di Al-Manar di catturare i loro primi POW sionisti!!!
L'evento mi é tornato immediatamente alla mente quando ho letto il dispaccio che mi ha informato come, mostrando la loro intima natura di codardi, un equipaggio di 'tankist' sionisti nella giornata di ieri ha messo 'pedale al metallo' ed ha accelerato a tavoletta, in retromarcia, per sfuggire ai rumori di sconosciuti che si avvicinavano alla loro posizione presso le Fattorie di Shebaa, evidentemente temendo un agguato di letali e determinati combattenti di Hezbollah...
...esattamente uguale a quello che aveva distrutto un altro 'panzer' di Tel Aviv e ferito gravemente quattro dei suoi occupanti alcuni giorni orsono...
...ma, sorpresa! (and lo and behold!) i minacciosi rumori che si avvicinavano al Merkava non erano prodotti da una pattuglia di commando di Nasrallah (aspetta e spera di riuscire a sentirli, quelli!) ma bensì da una più inoffensiva troupe di Al-Manar che stava realizzando un servizio sul recente scontro di confine, "armata" solo di camere e microfoni!
Ancora un po' e ci sarebbe mancato solo per i giornalisti di Al-Manar di catturare i loro primi POW sionisti!!!
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Shamkani al Capo della Jihad Islamica: "Ricostruzione e Difesa della Striscia di Gaza sono nostre priorità!"
Non solamente la ricostruzione delle case, delle infrastrutture, di negozi e opifici distrutti dalla furia sanguinaria degli aggressori sionisti scatenatasi meno di tre mesi fa contro la Striscia di Gaza, ma anche il reintegro e il potenziamento dei mezzi per la difesa militare dell'enclave costiera, rappresentano per la Repubblica Islamica iraniana "una priorità assoluta".
Questo il confortante e incoraggiante risultato del dialogo avuto a Teheran dal Segretario Generale della Jihad Islamica Palestinese con il responsabile del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale Ali Shamkani che pochi giorni fa era stato in Libano e in Siria a rinsaldare e approfondire ulteriormente i legami tra Iran e altri attori (statali e non) dell'Asse della Resistenza.
"Ricostruire la Striscia e migliorare le sue capacità difensive a fronte di possibili nuovi attacchi del regime infanticida sionista (sic!) sono tra le priorità assolute dell'agenda iraniana verso la Palestina", ha dichiarato ai microfoni dei media lo stesso Shamkani.
Questo il confortante e incoraggiante risultato del dialogo avuto a Teheran dal Segretario Generale della Jihad Islamica Palestinese con il responsabile del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale Ali Shamkani che pochi giorni fa era stato in Libano e in Siria a rinsaldare e approfondire ulteriormente i legami tra Iran e altri attori (statali e non) dell'Asse della Resistenza.
"Ricostruire la Striscia e migliorare le sue capacità difensive a fronte di possibili nuovi attacchi del regime infanticida sionista (sic!) sono tra le priorità assolute dell'agenda iraniana verso la Palestina", ha dichiarato ai microfoni dei media lo stesso Shamkani.
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giovedì 16 ottobre 2014
Altro che "avanzate"! L'ISIS a Deir Ezzour messo all'angolo dalla controffensiva siriana!!
In esattamente un mese le forze dell'Esercito siriano sotto il comando dell'eccezionale Generale Issam Zahr Eddine sono riuscite a schiacciare alle corde gli uomini dell'ISIS ormai messi sotto schiaffo dalla totale supremazia siriana in campo di artiglieria, mortai, lanciarazzi e dalla costante disponibilità di supporto aereo ed elicotteristico.
Gli uomini di Zahr Eddine sono in grado di scatenare a piacimento devastanti torrenti di fuoco su ogni gruppetto o colonna di terroristi che cerchi di valicare il corso del Fiume Eufrate per cercare di rinforzare le posizioni sulla riva destra del fiume, sottoposte da settimane a un assedio serratissimo e ormai sul punto di collassare di fronte a una offensiva portata da Sud, dalla zona dell'Isola di Saqer.
Più di centotrenta terroristi sono stati eliminati solo nella giornata di ieri: 22 nel quartiere di Al-Rushdiyya, altrettanti nella zona di Al-Jubayla, ben novantadue intorno a Huwayqat Sakr e tre vicino ad Al-Shaykh Yaaseen
Gli uomini di Zahr Eddine sono in grado di scatenare a piacimento devastanti torrenti di fuoco su ogni gruppetto o colonna di terroristi che cerchi di valicare il corso del Fiume Eufrate per cercare di rinforzare le posizioni sulla riva destra del fiume, sottoposte da settimane a un assedio serratissimo e ormai sul punto di collassare di fronte a una offensiva portata da Sud, dalla zona dell'Isola di Saqer.
Più di centotrenta terroristi sono stati eliminati solo nella giornata di ieri: 22 nel quartiere di Al-Rushdiyya, altrettanti nella zona di Al-Jubayla, ben novantadue intorno a Huwayqat Sakr e tre vicino ad Al-Shaykh Yaaseen
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Mirage egiziani su Bengasi! L'Esercito libico (e Il Cairo) sostengono l'attacco del Generale Haftar!
Ci sono diversi rapporti di aeroplani con ali a delta che stanno attaccando obiettivi militari in mano alle milizie islamiste sostenute da Turchia e Qatar nei dintorni di Bengasi. Questi aerei potrebbero essere Mirage 2000 o Mirage 5 egiziani, il che vorrebbe dire che Il Cairo, preoccupato per la costante instabilità del vicino libico, ha iniziato a intervenire direttamente nell'area.
Intanto per bocca del portavoce Ahmed al-Mesmari anche l'Esercito libico regolare (fedele al Governo in esilio a Tobruk) ha dichiarato di stare prendendo parte all'Operazione Dignità a fianco delle forze leali al Generale Haftar.
Finora sembra che le forze di Haftar e dell'Esercito regolare abbiano conquistato il Quartier Generale bengasino della milizia nota come "Brigata dei Martiri del 17 Febbraio". Resteremo in attesa di ulteriori dati e aggiornamenti sulla situazione.
Intanto per bocca del portavoce Ahmed al-Mesmari anche l'Esercito libico regolare (fedele al Governo in esilio a Tobruk) ha dichiarato di stare prendendo parte all'Operazione Dignità a fianco delle forze leali al Generale Haftar.
Finora sembra che le forze di Haftar e dell'Esercito regolare abbiano conquistato il Quartier Generale bengasino della milizia nota come "Brigata dei Martiri del 17 Febbraio". Resteremo in attesa di ulteriori dati e aggiornamenti sulla situazione.
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Centinaia di combattenti Houthi con camion e mezzi corazzati occupano Ibb e marciano su Marib!!
In un nuovo importante sviluppo della situazione in Yemen centinaia di militanti sciiti di Ansarullah, con un notevole numero di furgoni e pickup armati e diversi esemplari di veicoli blindati e corazzati sottratti all'esercito hanno occupato la località di Ibb sul confine con la Provincia di Al-Bayda.
Al-Bayda é conosciuta come una roccaforte degli estremisti sunniti ostili agli Houthi e pare che questa mossa voglia prevenire una mobilitazione di questi ultimi: testimoni oculari asseriscono di avere visto convogli di militanti sciiti procedere verso Taiz e anche verso Marib.
Marib é una località strategica visto che attraverso di essa passerebbe il flusso delle armi contrabbandate nel paese attraverso il porto sul Golfo di Aden di Shuqra. Recentemente i miliziani sciiti avevano occupato anche le località di Dhamar e Hudayda, a sua volta importante bacino portuale.
Al-Bayda é conosciuta come una roccaforte degli estremisti sunniti ostili agli Houthi e pare che questa mossa voglia prevenire una mobilitazione di questi ultimi: testimoni oculari asseriscono di avere visto convogli di militanti sciiti procedere verso Taiz e anche verso Marib.
Marib é una località strategica visto che attraverso di essa passerebbe il flusso delle armi contrabbandate nel paese attraverso il porto sul Golfo di Aden di Shuqra. Recentemente i miliziani sciiti avevano occupato anche le località di Dhamar e Hudayda, a sua volta importante bacino portuale.
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Il regime saudita condanna a morte lo Sceicco sciita Al-Nimr, ma il suo esempio guida le proteste a Qatif e nell'Est!!
Un tribunale-canguro senza alcuna legittimità civile o giuridica ha 'confermato' l'assurda condanna a morte per il coraggioso sceicco sciita Nimr al-Nimr, rapito e ferito con armi da fuoco dagli sgherri di Casa Saoud ormai più di due anni fa.
Durante la sua prigionia la sua amata moglie, da tempo malata e debole, é morta di angoscia e patimenti. Nimr sarebbe stato condannato a morte per aver "parlato in pubblico contro la Casa Reale" e per avere difeso i manifestanti che a Qatif ed Awamiyah fin dal 2011 protestano contro la brutalità e la corruzione dell'ultima monarchia assoluta del mondo, ottima amica di Usa e Israele.
Affermiamo una verità chiara e incontrovertibile dicendo che chi si illude di intimidire gli Sciiti con una condanna a morte non conosce la loro storia di lotta, sacrificio e vittoria che si stende come un glorioso torrente di sangue benedetto dal tempo della Battaglia di Karbala fino a noi, passando per la Rivoluzione Islamica, le vittorie di Hezbollah e molti altri capitoli di gloriosa epopea.
Durante la sua prigionia la sua amata moglie, da tempo malata e debole, é morta di angoscia e patimenti. Nimr sarebbe stato condannato a morte per aver "parlato in pubblico contro la Casa Reale" e per avere difeso i manifestanti che a Qatif ed Awamiyah fin dal 2011 protestano contro la brutalità e la corruzione dell'ultima monarchia assoluta del mondo, ottima amica di Usa e Israele.
Affermiamo una verità chiara e incontrovertibile dicendo che chi si illude di intimidire gli Sciiti con una condanna a morte non conosce la loro storia di lotta, sacrificio e vittoria che si stende come un glorioso torrente di sangue benedetto dal tempo della Battaglia di Karbala fino a noi, passando per la Rivoluzione Islamica, le vittorie di Hezbollah e molti altri capitoli di gloriosa epopea.
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Massicci raid dei jet irakeni eliminano più di 30 terroristi dell'ISIS in Provincia di Diyala!!
In barba a chi annunciava "avanzate" dell'ISIS in Irak, addirittura vedendo i takfiri "alle porte di Bagdad" (scimmiottando gli interessati allarmismi dei venditori di fumo di Al-Arabiya), le forze aeree di Bagdad nelle ultime ore hanno dato una nuova prova di prontezza ed efficienza asfaltando sotto le loro bombe e le loro raffiche di cannoncino almeno trenta militanti wahabiti.
I terroristi sono stati colpiti nella Provincia di Diyala, nella zone di Baqouba ed Edham; sul fronte di terra, invece, altri 35 mercenari stranieri sono stati eliminati intorno a Ramadi, nella Provincia di Anbar. Queste 65 perdite si aggiungono alle oltre cento subite dal Daash pochi giorni fa.
Sempre parlando della provincia occidentale irakena, lo spostamento della guarnigione di Hit verso la base aerea di Asad ha avuto solamente una motivazione logistica, é stato effettuato con tutta calma con elicotteri da trasporto e un convoglio terrestre che tranquillamente e senza alcun intoppo si sono spostati tra Hit e Asad.
I terroristi sono stati colpiti nella Provincia di Diyala, nella zone di Baqouba ed Edham; sul fronte di terra, invece, altri 35 mercenari stranieri sono stati eliminati intorno a Ramadi, nella Provincia di Anbar. Queste 65 perdite si aggiungono alle oltre cento subite dal Daash pochi giorni fa.
Sempre parlando della provincia occidentale irakena, lo spostamento della guarnigione di Hit verso la base aerea di Asad ha avuto solamente una motivazione logistica, é stato effettuato con tutta calma con elicotteri da trasporto e un convoglio terrestre che tranquillamente e senza alcun intoppo si sono spostati tra Hit e Asad.
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mercoledì 15 ottobre 2014
Il Generale Haftar annuncia: "I preparativi sono conclusi, siamo pronti a riprendere il controllo di Bengasi!"
Dopo un periodo di 'basso profilo' torna a farsi sentire, nel caotico vortice degli eventi libici, la voce dell'Ex-capo di Stato Maggiore di Gheddafi, Generale Khalifa Haftar, il quale, in un messaggio televisivo ha dichiarato 'ormai concluse' le operazioni di preparazione, rifornimento e addestramento delle unità a lui fedeli e ha annunciato come 'prossima' la ripresa dell'offensiva contro i miliziani estremisti che controllano Bengasi.
Ultimamente le forze di Haftar erano state messe sulla difensiva e, pur respingendo i tentativi di sloggiarle dall'aeroporto di Beinina, dove apparentemente controllerebbero ancora qualche jet e qualche elicottero funzionante, avevano perso tutte le altre basi e caserme che occupavano nel resto della città.
Le milizie estremiste ormai spadroneggiano non solamente nella Cirenaica (di cui Bengasi é capoluogo), ma anche in Tripolitania, essendo riuscite a sloggiare il Governo ufficiale dalla capitale Tripoli (l'esecutivo si é da tempo rifugiato a Tobruk).
Ultimamente le forze di Haftar erano state messe sulla difensiva e, pur respingendo i tentativi di sloggiarle dall'aeroporto di Beinina, dove apparentemente controllerebbero ancora qualche jet e qualche elicottero funzionante, avevano perso tutte le altre basi e caserme che occupavano nel resto della città.
Le milizie estremiste ormai spadroneggiano non solamente nella Cirenaica (di cui Bengasi é capoluogo), ma anche in Tripolitania, essendo riuscite a sloggiare il Governo ufficiale dalla capitale Tripoli (l'esecutivo si é da tempo rifugiato a Tobruk).
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La cittadina di Morek investita dall'offensiva dell'Esercito Siriano che si collega a un avamposto strategico!!
L'Esercito Arabo Siriano ha liberato il Nord-est della citta di Morek, nella Provincia di Hama.
La Brigata 106 della Guardia Repubblicana, formazione d'elite delle forze di Damasco ha compiuto notevolissimi progressi, nella zona ovest della Provincia riaprendo le comunicazioni via terra con la caserma del locale reggimento corazzato, base strategica nel settore nord-est di Morek.
La posizione di Morek è cruciale per la Guardia Repubblicana grazie alla sua vicinanza con l'autostrada M-5, vitale arteria di comunicazione per la sua prossimità con il villaggio di Khan Sheikoun, nella confinante Provincia di Idlib.
La posizione di Morek è cruciale per la Guardia Repubblicana grazie alla sua vicinanza con l'autostrada M-5, vitale arteria di comunicazione per la sua prossimità con il villaggio di Khan Sheikoun, nella confinante Provincia di Idlib.
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Magistrato militare libanese emette mandato di cattura per 'sceicco' legato ad Al-Nusra!!
Il magistrato militare libanese Fadi Sawan nella giornata di ieri ha spiccato un mandato di cattura contro il latitante Mustafa Hussein Hujairi, autonominatosi 'sceicco' di cui si hanno prove incontrovertibili riguardanti la sua associazione con la banda terrorista armata di estremisti takfiri nota come 'Fronte Al-Nusra'.
Il 'Fronte Al-Nusra', costituito da mercenari stranieri fatti infiltrare in Siria col sostegno dei paesi imperialisti occidentali, era la principale formazione jihadista anti-Assad prima dell'emersione dell'ISIS. Al contrario di quest'ultimo, principalmente sostenuto da Qatar e Turchia, Al-Nusra traeva il suo sostegno soprattutto dall'Arabia Saudita.
Hujairi é accusato di complicità in parecchi attacchi armati contro le istituzioni e l'Esercito libanese, incluso (ma non solo) il cruento scontro di Arsal che a inizio agosto ha costituito il più eclatante tentativo di mercenari wahabiti di costruirsi un'enclave all'interno del Paese dei Cedri.
Il 'Fronte Al-Nusra', costituito da mercenari stranieri fatti infiltrare in Siria col sostegno dei paesi imperialisti occidentali, era la principale formazione jihadista anti-Assad prima dell'emersione dell'ISIS. Al contrario di quest'ultimo, principalmente sostenuto da Qatar e Turchia, Al-Nusra traeva il suo sostegno soprattutto dall'Arabia Saudita.
Hujairi é accusato di complicità in parecchi attacchi armati contro le istituzioni e l'Esercito libanese, incluso (ma non solo) il cruento scontro di Arsal che a inizio agosto ha costituito il più eclatante tentativo di mercenari wahabiti di costruirsi un'enclave all'interno del Paese dei Cedri.
Yemen Now riporta: "Scontri armati tra Sauditi e Houthi nella Provincia di Saada, vicino a Munbeh!"
Secondo quanto riportato dal canale in lingua araba 'Yemen Now' guardie di confine saudite avrebbero violato la frontiera della provincia nordoccidentale di Saada attorno alla zona di Munbeh e avrebbero tentato di installare un checkpoint in territorio yemenita.
Il loro sconfinamento é stato affrontato armi in pugno dai combattenti Houthi di Ansarullah che dopo un fitto scambio di fuoco avrebbero costretto i sauditi a tornare sui loro passi. Questa provocazione da parte di Riyadh segue la prassi del regime saudita di occupare arbitrariamente parti del territorio yemenita, come le province di Asir, Najran e Jizan, illegalmente presidiate da forze saudite fin dagli anni '30 del secolo scorso.
Tra il 2009 e il 2011 truppe di Riyadh presero parte alla campagna assassina di Ali Abdullah Saleh contro gli Sciiti Houthi nel Nord del paese che fu la prima causa dei movimenti di protesta che in quello stesso anno causarono la sua cacciata dal potere (in seguito gruppi di fanatici ikhwaniti legati al Qatar tentarono di 'dirottare' le proteste per instaurare una loro supremazia, recentemente sventata dagli stessi Sciiti di Ansarullah).
Il loro sconfinamento é stato affrontato armi in pugno dai combattenti Houthi di Ansarullah che dopo un fitto scambio di fuoco avrebbero costretto i sauditi a tornare sui loro passi. Questa provocazione da parte di Riyadh segue la prassi del regime saudita di occupare arbitrariamente parti del territorio yemenita, come le province di Asir, Najran e Jizan, illegalmente presidiate da forze saudite fin dagli anni '30 del secolo scorso.
Tra il 2009 e il 2011 truppe di Riyadh presero parte alla campagna assassina di Ali Abdullah Saleh contro gli Sciiti Houthi nel Nord del paese che fu la prima causa dei movimenti di protesta che in quello stesso anno causarono la sua cacciata dal potere (in seguito gruppi di fanatici ikhwaniti legati al Qatar tentarono di 'dirottare' le proteste per instaurare una loro supremazia, recentemente sventata dagli stessi Sciiti di Ansarullah).
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Torturatore ebreo al servizio dello Scià di Persia vive da decenni tranquillo tra Tel Aviv e Orlando!!
Un giornalista americano ha rivelato che un aguzzino iraniano di religione ebraica, addestrato dalla CIA per torturare gli attivisti politici iraniani durante il regime di Scià Reza Pahlavi, vive liberamente nello stato americano della Florida. Questo mostro si chiama Parviz Sabeti, alias Peter Sabeti, ed è stato direttore di un dipartimento della SAVAK (la polizia segreta dello Scià), secondo quanto rivelato dal repoter Wayne Madsen in un articolo intitolato ‘Meet the Beast of SAVAK”.
Nell’articolo si legge che gli agenti della SAVAK, tra cui Sabeti, sono stati addestrati dalla CIA, dall' MI6 (servizi segreti del Regno Unito) e dal Mossad, su tutte le forme di interrogatorio e tortura, tra cui tecniche apprese dalle SS e dalla Gestapo dopo la resa dei nazisti nel 1945. Madsen critica gli Usa e il suo alleato israeliano di rimanere in silenzio su Sabeti, uno dei capi della SAVAK e autore di crimini di massa contro gli attivisti politici iraniani durante la dittatura Pahlavi, mentre prosegue la caccia ad alcune «vecchie guardie dei campi di concentramento», in tutto il mondo.
«Questi sedicenti vendicatori del genocidio degli ebrei rimangono ipocritamente in silenzio quando un comandante o aguzzino israeliano che non si nasconde in Argentina, Brasile o Paragyay, ma vicino a Orlando, in Florida viene scoperto», ha scritto Madsen.
Sabeti, racconta Madsen, fuggito dall’Iran dopo la vittoria della rivoluzione islamica del 1979 «trovò rifugio prima in Israele, dove divenne un ufficiale del Mossad, e poi è andato negli Stati Uniti», dove attualmente vive. Oggi, Sabeti vive a Orlando, dove possiede una società di costruzione e sviluppo immobiliare chiamata Paris Enterprises. Madsen ha criticato gli Usa perché rifiutano di espellere Sabeti in Iran per essere processato per i suoi crimini contro l’umanità.
Nell’articolo si legge che gli agenti della SAVAK, tra cui Sabeti, sono stati addestrati dalla CIA, dall' MI6 (servizi segreti del Regno Unito) e dal Mossad, su tutte le forme di interrogatorio e tortura, tra cui tecniche apprese dalle SS e dalla Gestapo dopo la resa dei nazisti nel 1945. Madsen critica gli Usa e il suo alleato israeliano di rimanere in silenzio su Sabeti, uno dei capi della SAVAK e autore di crimini di massa contro gli attivisti politici iraniani durante la dittatura Pahlavi, mentre prosegue la caccia ad alcune «vecchie guardie dei campi di concentramento», in tutto il mondo.
«Questi sedicenti vendicatori del genocidio degli ebrei rimangono ipocritamente in silenzio quando un comandante o aguzzino israeliano che non si nasconde in Argentina, Brasile o Paragyay, ma vicino a Orlando, in Florida viene scoperto», ha scritto Madsen.
Sabeti, racconta Madsen, fuggito dall’Iran dopo la vittoria della rivoluzione islamica del 1979 «trovò rifugio prima in Israele, dove divenne un ufficiale del Mossad, e poi è andato negli Stati Uniti», dove attualmente vive. Oggi, Sabeti vive a Orlando, dove possiede una società di costruzione e sviluppo immobiliare chiamata Paris Enterprises. Madsen ha criticato gli Usa perché rifiutano di espellere Sabeti in Iran per essere processato per i suoi crimini contro l’umanità.
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Nasrallah: "La Resistenza degli Hezbollah non é debole e non si indebolirà!"
Nel corso di una breve visita alle installazioni della Resistenza nella vallata della Biqa il Segretario Generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha dichiarato che l'organizzazione da lui capeggiata é forte e determinata a uscire vittoriosa nella sua lotta contro i terrorist takfiri, tanto quelli che hanno aggredito la Siria quanto quelli che vorrebbero fare la stessa cosa con il Libano.
"La Resistenza é pronta a ogni sfida, nessuno deve illudersi che i suoi impegni fuori dal Libano abbiano affievolito il suo zelo o la sua prontezza, siamo pronti ad affrontare ogni minaccia; non vi é spazio per compromessi nella mentalità di Hezbollah, né per il pensiero della sconfitta o della resa".
Nasrallah si é anche riferito al recente scontro avuto vicino alla zona di Shebaa con l'Esercito di Occupazione sionista: "A chiunque voglia trarre giuste conclusioni da quanto avvenuto, diciamo che a dispetto dei cambiamenti nella politica regionale e nonostante la coalizione guidata dagli Usa e la 'crociata mediatica' contro l'ISIS, la Resistenza non é debole e non si indebolirà".
"La Resistenza é pronta a ogni sfida, nessuno deve illudersi che i suoi impegni fuori dal Libano abbiano affievolito il suo zelo o la sua prontezza, siamo pronti ad affrontare ogni minaccia; non vi é spazio per compromessi nella mentalità di Hezbollah, né per il pensiero della sconfitta o della resa".
Nasrallah si é anche riferito al recente scontro avuto vicino alla zona di Shebaa con l'Esercito di Occupazione sionista: "A chiunque voglia trarre giuste conclusioni da quanto avvenuto, diciamo che a dispetto dei cambiamenti nella politica regionale e nonostante la coalizione guidata dagli Usa e la 'crociata mediatica' contro l'ISIS, la Resistenza non é debole e non si indebolirà".
martedì 14 ottobre 2014
Il Ministro della Difesa iraniano inaugura la prima fabbrica di batterie al litio per usi civili e militari!!
L'Organizzazione per la Promozione delle Risorse Energetiche, sussidiaria del Ministero della Difesa della Repubblica Islamica, ha avuto l'onore di inaugurare la prima fabbrica di batterie al litio per usi civili e militari sotto gli occhi dello stesso Ministro Generale Hossein Dehqan.
Organizzata intorno a undici unità manifatturiere, la fabbrica é in grado di costruire ben sedici tipi diversi di batterie al litio sia ricaricabili (del tipo 'Li-ion') che 'primarie' (cioé usa-e-getta), con un output produttivo di circa 2.500.000 Ampére-ora all'anno.
Le batterie al Litio sono ormai parte fondamentale tanto dell'elettronica di consumo (settore per cui la popolazione iraniana ha molto interesse e richiesta) che per le applicazioni militari e di servizio pubblico (si pensi solamente agli apparati medici). La Repubblica Iraniana ci tiene a rendersi il più possibile indipendente dall'estero anche in questi settori tecnologici, in maniera da non dover temere alcun tipo di 'sanzione'.
Organizzata intorno a undici unità manifatturiere, la fabbrica é in grado di costruire ben sedici tipi diversi di batterie al litio sia ricaricabili (del tipo 'Li-ion') che 'primarie' (cioé usa-e-getta), con un output produttivo di circa 2.500.000 Ampére-ora all'anno.
Le batterie al Litio sono ormai parte fondamentale tanto dell'elettronica di consumo (settore per cui la popolazione iraniana ha molto interesse e richiesta) che per le applicazioni militari e di servizio pubblico (si pensi solamente agli apparati medici). La Repubblica Iraniana ci tiene a rendersi il più possibile indipendente dall'estero anche in questi settori tecnologici, in maniera da non dover temere alcun tipo di 'sanzione'.
Centoquaranta terroristi eliminati dalle truppe siriane che avanzano verso Irbeen!
Come abbiamo annunciato l'intero "cul de sac" del Ghouta Orientale sta rapidamente collassando sotto l'offensiva delle forze regolari siriane che ormai hanno interrotto ogni comunicazione tra i terroristi al suo interno e qualunque possibile fonte di rinforzi o rifornimenti.
Eliminando la più piccola sacca di Jobar le truppe di Assad hanno scoperto un grande tunnel-bunker con annesso arsenale, che é stato distrutto insieme ai suoi quaranta occupanti che non hanno fatto fine migliore dei ladroni della fiaba.
Altri 38 terroristi sono stati eliminati dalle punte avanzate di truppe blindate e corazzate che stanno avanzando verso Irbeen, nella parso occidentale del Ghouta Est, mentre intorno all'Ospedale Avicenna, a Douma, altri sessantasei sono stati eliminati prima che gli artificieri potessero avvicinarsi e smantellare mine e trappole esplosive da essi piazzate intorno alla struttura.
In totale sono circa centoquaranta i militanti wahabiti eliminati nelle ultime 24 ore, oltre a quelli finora menzionati gli altri sono caduti tra Qawr Misrabaa e la zona di Ayn Tuma.
Eliminando la più piccola sacca di Jobar le truppe di Assad hanno scoperto un grande tunnel-bunker con annesso arsenale, che é stato distrutto insieme ai suoi quaranta occupanti che non hanno fatto fine migliore dei ladroni della fiaba.
Altri 38 terroristi sono stati eliminati dalle punte avanzate di truppe blindate e corazzate che stanno avanzando verso Irbeen, nella parso occidentale del Ghouta Est, mentre intorno all'Ospedale Avicenna, a Douma, altri sessantasei sono stati eliminati prima che gli artificieri potessero avvicinarsi e smantellare mine e trappole esplosive da essi piazzate intorno alla struttura.
In totale sono circa centoquaranta i militanti wahabiti eliminati nelle ultime 24 ore, oltre a quelli finora menzionati gli altri sono caduti tra Qawr Misrabaa e la zona di Ayn Tuma.
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Fathali: "Chi ostacola la cooperazione militare Iran-Libano mette in pericolo l'azione antiterrorismo di Beirut!"
Il nuovo ambasciatore iraniano in Libano, Mohammed Fathai, ha dichiarato che, allo stato attuale delle cose, ostacolare la cooperazione Teheran-Beirut in ambito militare equivale a mettere in pericolo gli sforzi antiterrorismo prodotti recentemente dal Paese dei Cedri.
In seguito alla visita ufficiale a Beirut di Ali Shamkani la Repubblica Islamica si era offerta di fornire al Libano munizioni e pezzi di ricambio per carri armati T-55, T-62 e M-60 (tutti in forza alle unità iraniane), mortai da 60 e 120mm con relative munizioni, missili anticarro TOW e lanciatori, mitragliatrici pesanti DShK, binocoli e visori notturni e altri equipaggiamenti di sorveglianza.
In un intervento scomposto e aggressivo come al solito, erano subito arrivate le "minacce" Usa volte a scoraggiare il Governo di Tammam Salam dall'accettare l'aiuto iraniano, ma, visto quanto lento e fumoso si sia rivelato il promesso aiuto americano é chiaro che l'interesse libanese sta tutto nel rivolgersi a paesi (come Iran e Russia) che sapranno utilmente sostenere nei fatti l'Esercito del Paese dei Cedri, ultimamente pesantemente impegnato contro i terroristi wahabiti al confine con la Siria.
In seguito alla visita ufficiale a Beirut di Ali Shamkani la Repubblica Islamica si era offerta di fornire al Libano munizioni e pezzi di ricambio per carri armati T-55, T-62 e M-60 (tutti in forza alle unità iraniane), mortai da 60 e 120mm con relative munizioni, missili anticarro TOW e lanciatori, mitragliatrici pesanti DShK, binocoli e visori notturni e altri equipaggiamenti di sorveglianza.
In un intervento scomposto e aggressivo come al solito, erano subito arrivate le "minacce" Usa volte a scoraggiare il Governo di Tammam Salam dall'accettare l'aiuto iraniano, ma, visto quanto lento e fumoso si sia rivelato il promesso aiuto americano é chiaro che l'interesse libanese sta tutto nel rivolgersi a paesi (come Iran e Russia) che sapranno utilmente sostenere nei fatti l'Esercito del Paese dei Cedri, ultimamente pesantemente impegnato contro i terroristi wahabiti al confine con la Siria.
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Khaled Mahafoudh Bahah nominato Primo Ministro dello Yemen: sarà l'uomo giusto?
Il Presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi, dopo "lunghe e accurate consultazioni" ha nominato l'ex-diplomatico Khaled Mahafoudh Bahah Primo Ministro del Governo 'tecnico' che dovrà trarre l'Arabia Felix dalle secche in cui il settarismo sconsiderato degli ikhwaniti l'ha precipitata dopo la cacciata del dittatore Ali Abdullah Saleh.
Bahah, 49enne, si era segnalato nel 2011 come uno degli esponenti che più risolutamente aveva chiesto a Saleh di dimettersi. La precedente nomina di Ahmed Awad Mubarak si era scontrata con il rifiuto degli Houthi di Ansarullah, che in seguito sono stati colpiti vigliaccamente da una bomba nella capitale.
I militanti sciiti avevano preso il controllo della città di Sanaa dopo aver messo in fuga gli estremisti del partito Islah e le unità militari solidali con essi.
Bahah, 49enne, si era segnalato nel 2011 come uno degli esponenti che più risolutamente aveva chiesto a Saleh di dimettersi. La precedente nomina di Ahmed Awad Mubarak si era scontrata con il rifiuto degli Houthi di Ansarullah, che in seguito sono stati colpiti vigliaccamente da una bomba nella capitale.
I militanti sciiti avevano preso il controllo della città di Sanaa dopo aver messo in fuga gli estremisti del partito Islah e le unità militari solidali con essi.
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Flottiglia russa attracca nel porto iraniano di Bandar-Anzali, nel Mar Caspio!!
Dopo le due corvette lanciamissili dell'IRIN che quindici mesi fa gettarono l'ancora ad Astrakhan adesso é il turno di una flottiglia russa, composta dalle unità "Daghestan" e "Grad Sviyazhsk" di presentarsi nel porto caspico di Bandar Anzali, in Iran, per una visita di cortesia. E' la seconda volta che unità navali di Mosca gettano l'ancora in un porto iraniano; un evento impensabile trenta o quaranta anni addietro.
Russia e Iran, dopo aver portato avanti vittoriosamente una linea comune al recente meeting dei paesi affacciati sul grande lago interno dell'Asia Centrale, continuano a dare tutti i segni di un avvicinamento geopolitico sempre più deciso che si estende a tutti gli ambiti: diplomatico, economico e, ovviamente, anche militare.
I sempre più stretti rapporti bilaterali Mosca-Teheran sono stati caldeggiati dalle dichiarazioni ufficiali dell'ambasciatore russo in Iran, Levan Dzhagaryan e dal suo collega il console generale di Rasht, Maksim Baranov.
Le navi russe ripartiranno nella giornata di domani, mercoledì 15 ottobre.
Russia e Iran, dopo aver portato avanti vittoriosamente una linea comune al recente meeting dei paesi affacciati sul grande lago interno dell'Asia Centrale, continuano a dare tutti i segni di un avvicinamento geopolitico sempre più deciso che si estende a tutti gli ambiti: diplomatico, economico e, ovviamente, anche militare.
I sempre più stretti rapporti bilaterali Mosca-Teheran sono stati caldeggiati dalle dichiarazioni ufficiali dell'ambasciatore russo in Iran, Levan Dzhagaryan e dal suo collega il console generale di Rasht, Maksim Baranov.
Le navi russe ripartiranno nella giornata di domani, mercoledì 15 ottobre.
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lunedì 13 ottobre 2014
Il Ghouta Est crolla sotto la morsa dell'Esercito Siriano! Presto l'intero Rif Dimashq sarà libero dai terroristi!!
Invitiamo i nostri lettori a confrontare questa comprensiva mappa della situazione militare nel Ghouta Est con quelle pubblicate appena tre settimane fa. Si vede chiaramente come la sacca di Jobar sia stata completamente schiacciata e rimanga come una vescica incisa e ormai drenata sulla sinistra del Ghouta.
A sua volta l'importante sezione del Rif Dimashq ancora sotto il controllo dei terroristi si sta contraendo e restringendo sempre più sotto i colpi delle unità dell'Esercito che avanzano da Sudovest, da Nordovest, convergendo a Oriente di Irbeen e da Nord verso il centro della sacca.
Proseguendo di questo passo tutti i dintorni della capitale saranno ripuliti da ogni residuo di presenza terroristica ben prima di Natale; un regalo per il quale tutti i Siriani, a prescindere dalla setta e dalla religione, saranno di certo gratissimi agli uomini dell'Esercito regolare dei suoi corpi ausiliari (NDF, Hezbollah, Nazionalisti Arabi, SSNP...).
A sua volta l'importante sezione del Rif Dimashq ancora sotto il controllo dei terroristi si sta contraendo e restringendo sempre più sotto i colpi delle unità dell'Esercito che avanzano da Sudovest, da Nordovest, convergendo a Oriente di Irbeen e da Nord verso il centro della sacca.
Proseguendo di questo passo tutti i dintorni della capitale saranno ripuliti da ogni residuo di presenza terroristica ben prima di Natale; un regalo per il quale tutti i Siriani, a prescindere dalla setta e dalla religione, saranno di certo gratissimi agli uomini dell'Esercito regolare dei suoi corpi ausiliari (NDF, Hezbollah, Nazionalisti Arabi, SSNP...).
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Centoquindici terroristi dell'ISIS eliminati nella provincia irakena dell'Anbar!!
Oltre un centinaio di militanti wahabiti dell'ISIS sono stati eliminati in seguito a un loro prematuro e velleitario tentativo di attacco contro tre basi dell'Esercito irakeno, dalle quali sono stati respinti con gravi perdite.
In barba agli allarmistici proclami emanati da attori interessati come l'emittente saudita 'Al-Arabiya' che ieri parlava di "ISIS alle porte di Bagdad", questo ennesimo rovescio subito dai seguaci di Al-Bagdadi dimostra come la situazione militare in Irak sia tutt'altro che favorevole al Daash.
Fondamentale per respingere l'assalto ai tre avamposti nell'Anbar é stato il pronto intervento delle forze aeree, finalmente in grado di rispondere rapidamente alle esigenze dei comandanti sul campo grazie agli assetti aerei ed elicotteristici arrivati da Mosca.
In barba agli allarmistici proclami emanati da attori interessati come l'emittente saudita 'Al-Arabiya' che ieri parlava di "ISIS alle porte di Bagdad", questo ennesimo rovescio subito dai seguaci di Al-Bagdadi dimostra come la situazione militare in Irak sia tutt'altro che favorevole al Daash.
Fondamentale per respingere l'assalto ai tre avamposti nell'Anbar é stato il pronto intervento delle forze aeree, finalmente in grado di rispondere rapidamente alle esigenze dei comandanti sul campo grazie agli assetti aerei ed elicotteristici arrivati da Mosca.
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Il leader degli Ansarullah yemeniti avverte: "Gli attentati contro di noi voluti dall'estero, minacciano tutto il paese!"
Abdul Malik al-Houthi, il cui nome é diventato l'aggettivo con cui si indicano tutti i militanti sciiti del Nord dello Yemen che da anni conducono una determinata lotta per la Democrazia nel paese un tempo noto come 'Arabia Felix', apparendo in televisione ha lanciato un appello rivolto non ai suoi seguaci, ma agli yemeniti sunniti del Sud del paese.
Houthi li ha avvertiti che il recente, orribile attentato di Sanaa, che ha lasciato quasi cinquanta morti sul terreno, é stato organizzato e compiuto dalle stesse centrali che hanno voluto quello di Mukalla, rivolto contro l'Esercito e che entrambe fanno parte di un piano per tenere lo Yemen debole e instabile.
Il leader degli Ansarullah ha avvertito i suoi compatrioti a restare vigilanti contro tentativi stranieri di manipolare la situazione interna yemenita e di attendere con fiducia la nomina del nuovo Premier, che dovrebbe arrivare entro poco.
Houthi li ha avvertiti che il recente, orribile attentato di Sanaa, che ha lasciato quasi cinquanta morti sul terreno, é stato organizzato e compiuto dalle stesse centrali che hanno voluto quello di Mukalla, rivolto contro l'Esercito e che entrambe fanno parte di un piano per tenere lo Yemen debole e instabile.
Il leader degli Ansarullah ha avvertito i suoi compatrioti a restare vigilanti contro tentativi stranieri di manipolare la situazione interna yemenita e di attendere con fiducia la nomina del nuovo Premier, che dovrebbe arrivare entro poco.
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Il Generale Javani parla ad Al-Alam News della presenza di Qassem Soleimani in Irak!!
Il Brigadier Generale Y. Javani, apparendo in un faccia a faccia televisivo su Al-Alam News ha parlato a lungo con l'intervistatore sulla presenza in Irak del Generale Qassem Soleimani e sull'approccio della Repubblica Islamica verso la minaccia takfira costituita dall'ISIS/Daash.
Javani ha parlato a lungo dell'ipocrisia occidentale che per anni ha sostenuto le formazioni takfire attive in Siria e Irak salvo "improvvisamente" accorgersi che esse erano un pericolo e scatenare una 'coalizione' contro di esse; coalizione tanto più incredibile quanto comprende gli stessi paesi usati inizialmente per sostenerle (Qatar, Turchia, Arabia Saudita).
Javani ha sottolineato come l'obiettivo ultimo dell'occidente sia quello di avere un Medio Oriente diviso e indebolito nel quale poter spadroneggiare in base al motto "divide et impera", mentre l'Iran cerca di sostenere stati forti e indipendenti che possano permettere la più grande convivenza e tolleranza reciproca al loro interno.
Javani ha parlato a lungo dell'ipocrisia occidentale che per anni ha sostenuto le formazioni takfire attive in Siria e Irak salvo "improvvisamente" accorgersi che esse erano un pericolo e scatenare una 'coalizione' contro di esse; coalizione tanto più incredibile quanto comprende gli stessi paesi usati inizialmente per sostenerle (Qatar, Turchia, Arabia Saudita).
Javani ha sottolineato come l'obiettivo ultimo dell'occidente sia quello di avere un Medio Oriente diviso e indebolito nel quale poter spadroneggiare in base al motto "divide et impera", mentre l'Iran cerca di sostenere stati forti e indipendenti che possano permettere la più grande convivenza e tolleranza reciproca al loro interno.
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domenica 12 ottobre 2014
Hezbollah a fianco della nazione e dell'Armee Libanaise nella lotta al terrorismo!!
Il capo in seconda del Consiglio Direttivo di Hezbollah, Nabil Qaouk, ha ribadito il sostegno del movimento di Resistenza sciita alla nazione libanese, travagliata da momenti difficili conseguenti all'esplosione terrorista finanziata dai regimi reazionari.
"La Resistenza continuerà a stare al fianco dell’Armee Libanaise al fine di ostacolare l'ingresso dei takfiri cospiratori e terroristi sul suolo del paese", ha detto, sottolineando il successo dell'equazione esercito, governo e Resistenza per fermare gli attacchi terroristici.
A questo proposito, ha sottolineato che l'unico risultato ottenuto dai terroristi nei loro attacchi contro il territorio libanese è stato, finora, l'eliminazione fisica di un gran numero di loro.
"Attualmente, i takfiri terroristi sono bloccati sulle alture di Arsal (nel nord-est del Libano) e Al-Qalamun (regione di confine con la Siria in Libano, nei pressi di Arsal)", ha spiegato.
Data la situazione attuale nel paese arabo, Qaouk ha esortato tutti i partiti politici libanesi a sostenere l'Armee attraverso posizioni chiare e a mettere da parte le divergenze e le partigianerie.
Allo stesso modo, ha chiesto a tutti i Libanesi di mantenere la fermezza e il sostegno alle istituzioni e alla Resistenza nella lotta al terrorismo.
"La Resistenza continuerà a stare al fianco dell’Armee Libanaise al fine di ostacolare l'ingresso dei takfiri cospiratori e terroristi sul suolo del paese", ha detto, sottolineando il successo dell'equazione esercito, governo e Resistenza per fermare gli attacchi terroristici.
A questo proposito, ha sottolineato che l'unico risultato ottenuto dai terroristi nei loro attacchi contro il territorio libanese è stato, finora, l'eliminazione fisica di un gran numero di loro.
"Attualmente, i takfiri terroristi sono bloccati sulle alture di Arsal (nel nord-est del Libano) e Al-Qalamun (regione di confine con la Siria in Libano, nei pressi di Arsal)", ha spiegato.
Data la situazione attuale nel paese arabo, Qaouk ha esortato tutti i partiti politici libanesi a sostenere l'Armee attraverso posizioni chiare e a mettere da parte le divergenze e le partigianerie.
Allo stesso modo, ha chiesto a tutti i Libanesi di mantenere la fermezza e il sostegno alle istituzioni e alla Resistenza nella lotta al terrorismo.
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Russia e Iran progettano una banca comune dove trattare esclusivamente in rubli e rial!!
Un nuovo importantissimo passo nella cooperazione bilaterale Mosca-Teheran si avrà con la prossima fondazione di una banca russo-iraniana che i due paesi useranno per condurre commerci e iniziative comuni bypassando totalmente la necessità di appoggiarsi a istituti di credito terzi o di dover utilizzare valute di paesi ostili come Usa, Gb e UE.
Dopo gli annunci e gli incontri recenti Putin e Rohani si sono convinti di dover intensificare al massimo i rapporti economici e commerciali tra i loro paesi per evitare le conseguenze delle ipocrite e inique 'sanzioni' decretate per ordine di Obama dai suoi lacché occidentali.
Usando esclusivamente rubli e rial in una banca russo-iraniana del tutto scollegata dal sistema finanziario internazionale Mosca e Teheran riusciranno a ottenere enormi vantaggi e a dimostrare nei fatti come l'era delle sanzioni unipolari, con cui -tanto per dirne una- l'Occidente é riuscito a uccidere milioni di irakeni negli anni '90 é definitivamente tramontata.
Dopo gli annunci e gli incontri recenti Putin e Rohani si sono convinti di dover intensificare al massimo i rapporti economici e commerciali tra i loro paesi per evitare le conseguenze delle ipocrite e inique 'sanzioni' decretate per ordine di Obama dai suoi lacché occidentali.
Usando esclusivamente rubli e rial in una banca russo-iraniana del tutto scollegata dal sistema finanziario internazionale Mosca e Teheran riusciranno a ottenere enormi vantaggi e a dimostrare nei fatti come l'era delle sanzioni unipolari, con cui -tanto per dirne una- l'Occidente é riuscito a uccidere milioni di irakeni negli anni '90 é definitivamente tramontata.
Le forze terroriste rimaste nel Rif Dimashq annientate in una grande battaglia: quattrocento wahabiti uccisi!!
Con uno sforzo che ha mobilitato tutte le loro forze residue i militanti del 'Fronte Nusra' e di 'Jaysh al-Islam' hanno tentato di recuperare parte del terreno sottratto loro dalle ultime avanzate dell'Esercito Arabo Siriano e della Milizia NDF, contrattaccando le loro posizioni con la speranza di prendere le forze regolari "in contropiede" in un momento di riorganizzazione e rifornimento.
Ma le loro speranze sono andate infrante quando, reagendo con prontezza, le truppe del Primo Corpo d'Armata non solo hanno respinto l'impeto nemico, ma hanno prodotto una gagliarda controffensiva che ha portato più o meno alla totale distruzione degli aggressori.
Irrompendo oltre il Wadi di Ayn Touma, le forze siriane hanno conquistato Al-Rehaan e Tal Kurdi e stanno ora avanzando verso Al'ibb e Al'Aliya, che si ritiene siano state abbandonate dai pochi superstiti delle formazioni wahabite.
Si calcola che almeno 400 siano stati i terroristi eliminati in questa battaglia, che sembra aver messo un sigillo definitivo sulla sorte degli ultimi militanti takfiri rimasti nel Rif Dimashq.
Ma le loro speranze sono andate infrante quando, reagendo con prontezza, le truppe del Primo Corpo d'Armata non solo hanno respinto l'impeto nemico, ma hanno prodotto una gagliarda controffensiva che ha portato più o meno alla totale distruzione degli aggressori.
Irrompendo oltre il Wadi di Ayn Touma, le forze siriane hanno conquistato Al-Rehaan e Tal Kurdi e stanno ora avanzando verso Al'ibb e Al'Aliya, che si ritiene siano state abbandonate dai pochi superstiti delle formazioni wahabite.
Si calcola che almeno 400 siano stati i terroristi eliminati in questa battaglia, che sembra aver messo un sigillo definitivo sulla sorte degli ultimi militanti takfiri rimasti nel Rif Dimashq.
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QUATTRO ANNI INSIEME!!! "Palaestina Felix" ringrazia i suoi sempre più numerosi lettori!
Quattro anni. Millequattrocentosessantun giorni. Questo é il periodo per il quale, ininterrottamente, siamo riusciti, quotidianamente, a costo di grandi sforzi, a produrre contenuto giornalistico di altissima qualità per un pubblico che é sempre cresciuto, esponenzialmente, confermandoci giorno dopo giorno, mese dopo mese, delle enormi potenzialità che, pure in un paese arretrato come l'Italia, esistono per una realtà web che sappia offrire un'informazione sintetica, precisa, senza infingimenti o compromessi.
Abbiamo tutte le intenzioni di continuare lungo questa strada; invitiamo i nostri lettori assidui e affezionati a 'stare attenti', perché prima di quanto non si aspettino potrebbero ritrovarsi a festeggiare con noi un traguardo che, solamente un anno fa, sarebbe parso ancora molto lontano e distante nel futuro.
Se volete aiutarci a raggiungerlo ancora prima, diffondete, linkate, disseminate "Palaestina Felix" nei vostri circoli, nei vostri social, tra le vostre conoscenze e amicizie; ogni giorno quantità immani di menzogne vengono diffuse dai media mainstream sul Medio Oriente, le sue crisi, le sue instabilità.
Noi siamo una piccola voce, é vero, ma una voce che ha sempre detto il Vero e che mai, MAI é dovuta tornare sui suoi passi o smentire quanto affermato; di questo andiamo molto orgogliosi, mentre i tromboni che assordavano a comando dei 'soliti noti' spesso si sono dovuti esibire in umilianti 'retromarce' (pensiamo solo al caso di Assad, un anno fa 'tiranno' da abbattere, oggi indispensabile barriera contro l'ISIS...).
A molti altri anni insieme! Salute a tutti voi!!
Abbiamo tutte le intenzioni di continuare lungo questa strada; invitiamo i nostri lettori assidui e affezionati a 'stare attenti', perché prima di quanto non si aspettino potrebbero ritrovarsi a festeggiare con noi un traguardo che, solamente un anno fa, sarebbe parso ancora molto lontano e distante nel futuro.
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Noi siamo una piccola voce, é vero, ma una voce che ha sempre detto il Vero e che mai, MAI é dovuta tornare sui suoi passi o smentire quanto affermato; di questo andiamo molto orgogliosi, mentre i tromboni che assordavano a comando dei 'soliti noti' spesso si sono dovuti esibire in umilianti 'retromarce' (pensiamo solo al caso di Assad, un anno fa 'tiranno' da abbattere, oggi indispensabile barriera contro l'ISIS...).
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