Il Vicecomandante in capo delle forze armate della Repubblica Islamica Iraniana Massoud Jazayeri ha commentato la recente operazione portata a termine nel Golan occupato contro le postazioni d'osservazione dell'entità ebraica da militanti delle Brigate Al-Husayini e dal PFLP-GC affermando che, nonostante il lungo periodo di presenza sionista nella zona, una lotta popolare di liberazione, se condotta con accortezza, convinzione e soprattutto con costanza (le stesse caratteristiche che hanno permesso il trionfo della Resistenza nel Sud del Libano) ha "ottime" probabilità di forzare gli invasori fuori dal territorio illegittimamente acquisito nel 1967.
Una lotta popolare di liberazione nel Golan, portata avanti con la conoscenza e il sostegno di Damasco, segnerà uno sviluppo fondamentale per il ripristino della Legalità e del Diritto internazionale nell'area e per la costruzione di una pace giusta e duratura dove non sia tollerato, da parte israeliana, alcun arbitrio, alcun abuso, alcun ricorso alla fallace 'legge del più forte'.
I commenti di Jayazeri arrivano in un momento molto delicato per la soluzione dell'instabilità in Siria, con l'Esercito regolare impegnato a debellare le ultime roccaforti dei terroristi lungo i confini con Libano e Turchia e molto prossimi a riprendere il totale controllo di quelle con Giordania e Irak. Anche il Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah ha dichiarato che il movimento libanese non lesinerà alcun sostegno e alcun aiuto ai patrioti siriani (ma anche palestinesi e, forse, libanesi e iraniani) che decideranno di darsi alla lotta popolare contro l'occupazione del Golan.
sabato 18 maggio 2013
Il Generale Mayazeri commenta il primo attacco nel Golan: "La liberazione delle alture é possibile e auspicabile!"
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Gli sgherri del tiranno Al-Khalifa devastano la casa dell'Ayatollah Issa Qassem a Diraz!
Perseguendo il fallace obiettivo di trasformare la Rivoluzione popolare barheini in una banale lotta settaria tra sciiti e sunniti i violenti scherani al soldo dell'odiatissimo tiranno Al-Khalifa (di recente contestato persino a Londra dove si trovava a fianco della Regina d'Inghilterra). Hanno vandalizzato e saccheggiato la casa dell'Ayatollah Issa Qassem a Diraz, nei pressi della capitale barheini Manama.
Con "estrema violenza" dozzine di agenti con caschi e passamontagna hanno forzato il cancello della villetta di Qassem hanno rotto le finestre, hanno portato via valori e apparecchiature elettriche ed elettroniche e hanno distrutto quello che non potevano rubare. Il raid ha causato grave ansia, stress e danni psicologici alla famiglia del religioso che tuttavia ha sopportato stoicamente i soprusi del regime.
Subito si é manifestata la protesta popolare, coordinata dal partito Wefaq e dalla Società Nazionale Islamica: migliaia di persone, dopo le preghiere di ieri, sono scese in piazza ad Abu Saiba denunciando il tentativo di intimidazione violenta ed esprimendo solidarietà all'Ayatollah, figura immensamente autorevole e rispettata non solo dagli sciiti, ma anche da molti sunniti.
Con "estrema violenza" dozzine di agenti con caschi e passamontagna hanno forzato il cancello della villetta di Qassem hanno rotto le finestre, hanno portato via valori e apparecchiature elettriche ed elettroniche e hanno distrutto quello che non potevano rubare. Il raid ha causato grave ansia, stress e danni psicologici alla famiglia del religioso che tuttavia ha sopportato stoicamente i soprusi del regime.
Subito si é manifestata la protesta popolare, coordinata dal partito Wefaq e dalla Società Nazionale Islamica: migliaia di persone, dopo le preghiere di ieri, sono scese in piazza ad Abu Saiba denunciando il tentativo di intimidazione violenta ed esprimendo solidarietà all'Ayatollah, figura immensamente autorevole e rispettata non solo dagli sciiti, ma anche da molti sunniti.
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I missili di Putin (Yakhont e Triumf) proteggono le coste e i cieli della Siria dagli avventurismi imperialisti e sionisti!
Dopo la notiziadel prossimo arrivo a Damasco e dintorni di batterie e radar antiaerei del sistema missilistico S-300 'Triumf' é arrivata anche la conferma che, dopo la prima consegna avvenuta nel 2011, di cui questo stesso blog aveva dato dettagliate notizie, un'ulteriore fornitura di missili 'Yakhont' da difesa costiera é partita dalla Russia in direzione della Siria.
Questo sviluppo conferma come gli impegni e gli sforzi moscoviti a favore di Assad non siano 'residuali' o episodici ma testimonino di un forte e costante impegno russo per proteggere i propri interessi nell'area mediorientale, area che Vladimir Putin considera un bastione avanzato del Caucaso e dell'Asia Centrale.
Esattamente come Mosca non esitò un solo istante cinque anni fa a mettere in moto le sue forze armate contro il Presidentucolo da operetta georgiano per difendere i Russi dell'Ossezia é chiaro che piuttosto che vedere l'internazionale qaedista nuovamente all'opera in Cecenia o magari a Mosca il Presidente russo é prontissimo a fornire ad Assad tutte le armi e gli strumenti necessari a consumare e distruggere i terroristi che NATO, Usa, Israele e ascari arabi e turchi fanno affluire sul suo territorio.
Questo sviluppo conferma come gli impegni e gli sforzi moscoviti a favore di Assad non siano 'residuali' o episodici ma testimonino di un forte e costante impegno russo per proteggere i propri interessi nell'area mediorientale, area che Vladimir Putin considera un bastione avanzato del Caucaso e dell'Asia Centrale.
Esattamente come Mosca non esitò un solo istante cinque anni fa a mettere in moto le sue forze armate contro il Presidentucolo da operetta georgiano per difendere i Russi dell'Ossezia é chiaro che piuttosto che vedere l'internazionale qaedista nuovamente all'opera in Cecenia o magari a Mosca il Presidente russo é prontissimo a fornire ad Assad tutte le armi e gli strumenti necessari a consumare e distruggere i terroristi che NATO, Usa, Israele e ascari arabi e turchi fanno affluire sul suo territorio.
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venerdì 17 maggio 2013
La polizia Tunisina cattura a Biserta due cittadini coinvolti con il Mossad israeliano!
Due cittadini tunisini che avevano accettato di diventare informatori del servizio di spionaggio sionista sono caduti in mano alle forze di polizia nei dintorni della città di Biserta. Il primo dei due 'sub-agenti' aveva ricevuto dai suoi 'handler' di Tel Aviv l'incarico di riportare informazioni sulla situazione di sicurezza nella zona montuosa di Chaambi, nel Governatorato di Kasserine. L'uomo si era recato sul posto e aveva compiuto osservazioni e ricognizioni fotografiche, i cui risultati stava inviando in Israele a mezzo internet quando é stato arrestato.
Il secondo agente dei sionisti aveva fornito aiuto e appoggio alla missione del primo ed era in contatto con Israele tramite un apparentemente innocuo 'social network' tramite il quale riceveva indicazioni e ordini sui suoi compiti di spionaggio. Il parlamentare Abderraouf Ayyadi, interrogato in merito alla questione, ha sottolineato la necessità di 'passare al pettine' gli apparati di polizia e sicurezza dello Stato per espellere tutti gli elementi compromessi col passato regime di Ben Ali, molto amichevole e cooperativo nei confronti di Israele.
Ayyadi ha altresì osservato che prima di venire contattati dagli agenti sionisti i due giovani erano disoccupati, indicando la necessità di misure drastiche per combattere l'emarginazione e la disoccupazione giovanile che possono venire sfruttate da forze ostili alla Rivoluzione come dimostrato anche da questo caso.
Il secondo agente dei sionisti aveva fornito aiuto e appoggio alla missione del primo ed era in contatto con Israele tramite un apparentemente innocuo 'social network' tramite il quale riceveva indicazioni e ordini sui suoi compiti di spionaggio. Il parlamentare Abderraouf Ayyadi, interrogato in merito alla questione, ha sottolineato la necessità di 'passare al pettine' gli apparati di polizia e sicurezza dello Stato per espellere tutti gli elementi compromessi col passato regime di Ben Ali, molto amichevole e cooperativo nei confronti di Israele.
Ayyadi ha altresì osservato che prima di venire contattati dagli agenti sionisti i due giovani erano disoccupati, indicando la necessità di misure drastiche per combattere l'emarginazione e la disoccupazione giovanile che possono venire sfruttate da forze ostili alla Rivoluzione come dimostrato anche da questo caso.
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Violento raid razzista a Tel Aviv contro ristorante di immigrati africani: A quando lo 'ius soli' in Israhell??
In tutti i paesi occidentali la cagnara sionista della "Lobby a Sei Punte" che domina l'informazione internazionale propone la società "multi-kulti" come pietra di paragone della civilità e del progresso umano: proponendo ogni sorta di misure che rendano il più facile possibile lo scombussolamento e la mescolanza di civilità e popolazioni che per millenni sono rimaste ben distinte, diversificate e riconoscibili pur senza nessun intento razzista o discriminatorio.
Ma in Israele l'hasbara cambia totalmente registro e diventa più identitaria e intollerante di Borghezio, Calderoli e tutto lo stato maggiore della Lega Nord messo insieme: infatti laddove si é eretto uno Stato mostruoso sullo stesso concetto di segregazione, dispossessamento e oppressione degli abitanti originari non si può permettere che la "purezza razziale" del Popolo Eletto venga contaminata da elementi 'allogeni'.
Lo ha dimostrato il raid razzista con cui polizia e autorità sanitarie sioniste hanno chiuso con la forza un ristorante aperto a Tel Aviv da alcuni immigrati africani, con la scusa che in esso lavorava personale irregolare e altre fasulle accuse sulle condizioni igieniche e la qualità del cibo usato nelle preparazioni.
Il locale che era un punto di ritrovo della crescente comunità africana presente nella Palestina occupata é stato letteralmente distrutto dai poliziotti sionazisti che come mostra la foto si sono persino accaniti a distruggere con varechina i cibi preparati dallo staff del ristorante.
Mandiamo la neoministra congolese Kyenge in Israele a fare qualcuno dei suoi discorsi simili a quello pronunciato alla sua nomina! Pensate che i sionisti la accoglieranno bene? O le tireranno un po' di candeggina per 'sbiancarla'?
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Si concentra nel Mediterraneo orientale la potenza della flotta che Putin schiera a difesa della Siria!!
Come avevamo già segnalato al momento della loro mobilitazione fin dai più lontani approdi della Flotta del Pacifico le navi della 'Task Force' che il Cremlino per diretto ordine del Presidente Putin ha deciso di inviare di fronte alle coste siriane sono finalmente entrate nel Mediterraneo e hanno iniziato le manovre di concentramento.
Durante gli anni del confronto Usa-Urss era normale che in ogni dato momento dai trenta ai cinquanta vascelli della Marina di Mosca incrociassero le tiepide acque del Mediterraneo; dal 1992 in poi, a causa dello sciagurato crollo dell'URSS causato dalle fallimentari e illusorie 'riforme' gorbacioviane, tale presenza si era assottigliata fino a diventare sporadica ed episodica.
La necessità di proteggere gli interessi del Cremlino in Medio Oriente e di dare all'alleato Assad il tempo di debellare l'insorgenza terrorista fomentata nel suo paese dall'asse qaedista Turchia-Qatar-Arabia Saudita-Usa-Israele ha dato modo agli ammiragli russi di dimostrare al mondo come, grazie all'accorta politica putiniana, i "tempi bui" siano finiti e la flotta russa sia tornata a essere flessibile ed efficace come una volta.
Durante gli anni del confronto Usa-Urss era normale che in ogni dato momento dai trenta ai cinquanta vascelli della Marina di Mosca incrociassero le tiepide acque del Mediterraneo; dal 1992 in poi, a causa dello sciagurato crollo dell'URSS causato dalle fallimentari e illusorie 'riforme' gorbacioviane, tale presenza si era assottigliata fino a diventare sporadica ed episodica.
La necessità di proteggere gli interessi del Cremlino in Medio Oriente e di dare all'alleato Assad il tempo di debellare l'insorgenza terrorista fomentata nel suo paese dall'asse qaedista Turchia-Qatar-Arabia Saudita-Usa-Israele ha dato modo agli ammiragli russi di dimostrare al mondo come, grazie all'accorta politica putiniana, i "tempi bui" siano finiti e la flotta russa sia tornata a essere flessibile ed efficace come una volta.
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giovedì 16 maggio 2013
Precipita aereo d'addestramento giordano vicino a Mafraq, morti l'istruttore e il cadetto pilota!
Un venerando 'Fairey Firefly', apparecchio inglese a elica risalente alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ancora in uso presso le accademie della RJAF ascemita per istruire ai rudimenti del volo gli allievi pilota, é precipitato al suolo a Ovest della base aerea "King Hussein" vicino a Mafraq, a ottanta chilometri dalla capitale Amman.
L'istruttore Tenente Colonnello Maen Duheisat e il cadetto Nael Khashman sono periti nello schianto, a quanto riporta l'agenzia ufficiale giordana che attribuisce l'incidente a non meglio precisate "cause tecniche".
Con questo sale a quattro il tributo di vite umane versato dall'arma aerea di Amman per 'cause tecniche' dopo le morti di due piloti brevettati rispettivamente nel 2012 e 2010.
L'istruttore Tenente Colonnello Maen Duheisat e il cadetto Nael Khashman sono periti nello schianto, a quanto riporta l'agenzia ufficiale giordana che attribuisce l'incidente a non meglio precisate "cause tecniche".
Con questo sale a quattro il tributo di vite umane versato dall'arma aerea di Amman per 'cause tecniche' dopo le morti di due piloti brevettati rispettivamente nel 2012 e 2010.
E' iniziata la lotta popolare di liberazione del Golan siriano, con la cooperazione di PFLP-GC, Hezbollah e Iran!!!
Nessuna difesa é migliore dell'attacco; se la Siria e i suoi alleati dovessero rimanere armi in pugno ad aspettare ogni nuova ondata di terroristi takfiri che l'internazionale imperialista e sionista decidesse, con l'aiuto dei servi sciocchi turchi, sauditi e qatarioti, di inviare contro il Presidente Assad e il suo popolo, forse la lotta potrebbe durare ancora chissà quanto; per questo, traendo esempio dalla coraggiosa lotta di liberazione del Sud del Libano, il PFLP-GC in accordo con il Governo siriano e con i Battaglioni Al-Husseini, recentemente formatisi per filiazione dei 'Gruppi Ayman Judah' (già ex-Fatah) hanno iniziato le operazioni di contrasto e indebolimento dell'occupazione sionista del Golan, che dal 1967 rimane soggetto all'invasore sionista senza che tutta la buona volontà siriana in ambito regionale e internazionale sia riuscita a far accettare la necessità di una soluzione negoziale della questione (visto che a rigore del Diritto Internazionale Tel Aviv non ha alcun diritto su quella Striscia di terra).
Come dimostra questo video eccezionale truppe dei Battaglioni Al-Husseini si sono infiltrate fin sulle pendici del Monte Hermon, nel Golan, sottoponendo a un intenso fuoco di razzi le posizioni d'osservazione dell'Esercito sionista. E' certo che l'operazione sia stata concertata e coordinata con esponenti di Hezbollah e delle Niruye-Qods iraniane, frangia internazionale della Guardia Rivoluzionaria di Teheran.
Attraverso questa azione, e altre decine, dozzine, centinaia di operazioni simili, sarà possibile portare alla rottura il sistema militare sionista di occupazione del Golan, proponendogli una sfida che non può accettare e meno che mai sperare di vincere, specialmente in questi periodi di chiari di luna economici, misure di austerità durissime e tagli persino alle spese militari. Il fronte della Resistenza arabo-palestinese, invece, é prontissimo, psicologicamente e praticamente, a investire nell'operazione tutto il sangue e il coraggio che sarà necessario spendere per ottenere la Vittoria finale.
Come dimostra questo video eccezionale truppe dei Battaglioni Al-Husseini si sono infiltrate fin sulle pendici del Monte Hermon, nel Golan, sottoponendo a un intenso fuoco di razzi le posizioni d'osservazione dell'Esercito sionista. E' certo che l'operazione sia stata concertata e coordinata con esponenti di Hezbollah e delle Niruye-Qods iraniane, frangia internazionale della Guardia Rivoluzionaria di Teheran.
Attraverso questa azione, e altre decine, dozzine, centinaia di operazioni simili, sarà possibile portare alla rottura il sistema militare sionista di occupazione del Golan, proponendogli una sfida che non può accettare e meno che mai sperare di vincere, specialmente in questi periodi di chiari di luna economici, misure di austerità durissime e tagli persino alle spese militari. Il fronte della Resistenza arabo-palestinese, invece, é prontissimo, psicologicamente e praticamente, a investire nell'operazione tutto il sangue e il coraggio che sarà necessario spendere per ottenere la Vittoria finale.
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Bambino palestinese ferito alla testa da proiettile sionista vicino ad Al-Khalil!
Dobbiamo purtroppo riportare che, conseguentemente con la loro ideologia razzista e disumana, le truppe di occupazione del regime ebraico non si sono fatte scrupolo, nella giornata di ieri, ad aprire il fuoco ad altezza d'uomo contro una folla di cittadini palestinesi che stava pacificamente manifestando ricordando la Nakba, il vero 'Olocausto' del Ventesimo Secolo con il quale gli invasori sionisti cacciarono milioni di legittimi abitanti della Palestina dalle loro case e dalla loro patria, assassinandone centinaia di migliaia.
L'attivista palestinese Yousef abu Mariya ha dichiarato all'agenzia stampa "Palestine Information Center" che la marcia di commemorazione si stava svolgendo pacificamente e compostamente quando, senza provocazione alcuna, le truppe sioniste si sono scatenate sulla folla, sparando e lanciando canister di gas urticante, mirando direttamente alle persone.
Il bambino, di cui non é ancora stata rivelata l'identità ma dovrebbe avere meno di una dozzina d'anni, sarebbe stato colpito direttamente alla testa da un proiettile di piombo, circostanza che non lascia ai carnefici sionisti nemmeno la patetica scusa dei "proiettili antisommossa" di gomma o di plastica (che comunque, mirati al torso o alla testa possono benissimo risultare anch'essi letali).
L'attivista palestinese Yousef abu Mariya ha dichiarato all'agenzia stampa "Palestine Information Center" che la marcia di commemorazione si stava svolgendo pacificamente e compostamente quando, senza provocazione alcuna, le truppe sioniste si sono scatenate sulla folla, sparando e lanciando canister di gas urticante, mirando direttamente alle persone.
Il bambino, di cui non é ancora stata rivelata l'identità ma dovrebbe avere meno di una dozzina d'anni, sarebbe stato colpito direttamente alla testa da un proiettile di piombo, circostanza che non lascia ai carnefici sionisti nemmeno la patetica scusa dei "proiettili antisommossa" di gomma o di plastica (che comunque, mirati al torso o alla testa possono benissimo risultare anch'essi letali).
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mercoledì 15 maggio 2013
La CIA ammette: "Alle prossime elezioni Assad prenderà due voti su tre!" La campagna terrorista ha rafforzato il Presidente siriano!
Secondo un documento citato dall'emittente televisiva "Al-Manar", proprietà del movimento sciita libanese 'Hezbollah' l'intelligence americana avrebbe dati solidi per prevedere che, alle prossime elezioni presidenziali siriane, Bashir al-Assad si garantirebbe tra il 70 e il 75 per cento dei voti, con un incremento rispetto ai dati precedenti, dovuti dal 'ricompattamento' di una parte di consenso popolare intorno alla sua figura conseguente alle atrocità inflitte sulla popolazione dai militanti stranieri wahabiti, specialmente disumani e crudeli contro le minoranze etniche e religiose della Siria.
La notizia conferma come i piani occidentali e imperialisti verso la Siria siano ormai in totale "desarrollo" e come, anzi, l'effetto pratico sul campo del sostegno dato alle frange più barbare e sanguinarie dell'insorgenza qaedista abbia prodotto risultati del tutto opposti a quelli sperati, esattamente come quando, nella speranza di 'fiaccare' il morale di una popolazione eserciti occupanti e invasori si danno al terrorismo indiscriminato che rinfocola e tempra invece la volontà di Resistenza.
L'analis della 'Compagnia' a stelle e strisce arriva fino a prevedere che nelle condizioni attuali Assad rimarrà unico "power broker" di Damasco 'almeno' fino al 2020. Una previsione che ci sentiamo di sottoscrivere pienamente e che, possibilmente, rivedremo volentieri al rialzo!
La notizia conferma come i piani occidentali e imperialisti verso la Siria siano ormai in totale "desarrollo" e come, anzi, l'effetto pratico sul campo del sostegno dato alle frange più barbare e sanguinarie dell'insorgenza qaedista abbia prodotto risultati del tutto opposti a quelli sperati, esattamente come quando, nella speranza di 'fiaccare' il morale di una popolazione eserciti occupanti e invasori si danno al terrorismo indiscriminato che rinfocola e tempra invece la volontà di Resistenza.
L'analis della 'Compagnia' a stelle e strisce arriva fino a prevedere che nelle condizioni attuali Assad rimarrà unico "power broker" di Damasco 'almeno' fino al 2020. Una previsione che ci sentiamo di sottoscrivere pienamente e che, possibilmente, rivedremo volentieri al rialzo!
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Attivista barheini arriva di fronte al tiranno sunnita Al-Khalifa e gli grida in faccia: "Hai le ore contate!"
Questa immagine dimostra l'incredibile coraggio di un'attivista barheini per la Democrazia che a Londra é riuscito ad arrivare fin sotto al naso dell'odiato tiranno Re Al-Khalifa e della sua complice la Regina Elisabetta d'Inghilterra che continua a ospitarlo e riceverlo nonostante l'imponente campagna internazionale per mettere al bando la dinastia assassina che da oltre due anni sta massacrando il suo stesso popolo nell'assordante silenzio della comunità internazionale e delle ipocrite "prefiche" dei cosiddetti 'Diritti Umani'.
Approfittando di una occasione dove i due 'reali' apparivano insieme il coraggioso e determinato Ahmad Alwadaei ha estratto una bandiera nazionale barheini e, sventolandola, ha gridato a Elisabetta II: "La smetta di sostenere un assassino!". Fermato e trattenuto per sette ore Alwadaei, insieme all'attivista Moussa Abd Ali (che già in precedenza aveva intercettato il tiranno di Manama durante una sua apparizione a NY) é stato poi rilasciato dopo sette ore, non avendo compiuto nessun atto illegale.
All'evento durante il quale Alwadaei é intervenuto con la sua coraggiosa testimonianza partecipavano anche i due 'rampolli' del tiranno Al-Khalifa, Khalid e Nasser, noti per prendere direttamente parte alle torture dei prigionieri politici, insieme alla sorella, la perversa "Iena di Manama" Noura.
Approfittando di una occasione dove i due 'reali' apparivano insieme il coraggioso e determinato Ahmad Alwadaei ha estratto una bandiera nazionale barheini e, sventolandola, ha gridato a Elisabetta II: "La smetta di sostenere un assassino!". Fermato e trattenuto per sette ore Alwadaei, insieme all'attivista Moussa Abd Ali (che già in precedenza aveva intercettato il tiranno di Manama durante una sua apparizione a NY) é stato poi rilasciato dopo sette ore, non avendo compiuto nessun atto illegale.
All'evento durante il quale Alwadaei é intervenuto con la sua coraggiosa testimonianza partecipavano anche i due 'rampolli' del tiranno Al-Khalifa, Khalid e Nasser, noti per prendere direttamente parte alle torture dei prigionieri politici, insieme alla sorella, la perversa "Iena di Manama" Noura.
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La 'Reuters' capitola per l'azione legale delle artiste marziali iraniane! Multa e ritrattazione per l'agenzia sionista!
L'agenzia di propaganda sionista 'Reuters' (fondata in Inghilterra da Israel Beer Yosafat) ha dovuto finalmente cedere di fronte all'azione legale portata avanti dalle studentesse di Ninjutsu del maestro Akbar Faraji, determinate a rivalersi per la maniera scorretta e offensiva con cui erano state ritratte in uno scadentissimo servizio sensazionalista realizzato da loro inviati.
La Reuters é stata costretta a pagare un cospicuo risarcimento monetario per danni morali (che le allieve del "Bujinkan Hombu Dojo Ninjustu Iran" hanno già deciso di devolvere per migliorare e incrementare le strutture della loro associazione sportiva) e soprattutto a pubblicare una ritrattazione ufficiale dove viene confutata e smentita completamente la tesi del servizio precedente che tentava di presentare le atlete iraniane come 'assassine in fieri'.
Nel corso del procedimento legale la Reuters aveva tentato di fare pressioni sul maestro Faraji e sulle sue allieve affinché ritirassero la denuncia, ma questo maldestro tentativo di intimidazione aveva soltanto rafforzato la determinazione delle parti lese ad ottenere giustizia.
La Reuters é stata costretta a pagare un cospicuo risarcimento monetario per danni morali (che le allieve del "Bujinkan Hombu Dojo Ninjustu Iran" hanno già deciso di devolvere per migliorare e incrementare le strutture della loro associazione sportiva) e soprattutto a pubblicare una ritrattazione ufficiale dove viene confutata e smentita completamente la tesi del servizio precedente che tentava di presentare le atlete iraniane come 'assassine in fieri'.
Nel corso del procedimento legale la Reuters aveva tentato di fare pressioni sul maestro Faraji e sulle sue allieve affinché ritirassero la denuncia, ma questo maldestro tentativo di intimidazione aveva soltanto rafforzato la determinazione delle parti lese ad ottenere giustizia.
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martedì 14 maggio 2013
Eccezionale video sull'azione dell'Esercito siriano nel campo-profughi palestinese di Yarmouk, mentre anche l'SSNP si mobilita!
Come dimostra questo video l'azione delle forze dell'Esercito siriano comandate dal Generale Issam Zahr Din nel campo profughi palestinese di Yarmouk (costruito secondo gli ordini di Hafez Assad per dare a ogni famiglia palestinese una casa dignitosa e non una baracca fatiscente come negli altri campi in giro per il Medio Oriente) é stata meticolosa e si é valsa della solidarietà della popolazione locale, riconoscente alla Siria e al suo Governo, per cacciare e neutralizzare gli insorgenti wahabiti col minimo di conseguenze collaterali per gli abitanti.
Inoltre in omaggio alla solidarietà siro-palestinese anche le fazioni armate del Partito Socialista della Nazione Siriana (SSNP) hanno deciso di mobilitarsi contro i terroristi che rimangono attivi sul territorio siriano e che minacciano di tornare a insidiare i campi e gli insediamenti dei rifugiati palestinesi.
Inoltre in omaggio alla solidarietà siro-palestinese anche le fazioni armate del Partito Socialista della Nazione Siriana (SSNP) hanno deciso di mobilitarsi contro i terroristi che rimangono attivi sul territorio siriano e che minacciano di tornare a insidiare i campi e gli insediamenti dei rifugiati palestinesi.
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F-16 di Ankara si schianta al suolo a 50 km dal confine con la Siria! Non chiare le cause dell'evento!
Dopo avere perso un F-4 da ricognizione incautamente mandato a invadere lo spazio aereo siriano l'aviazione militare turca ha subito un'altra perdita quando nel corso della giornata di ieri un F-16 di fabbricazione statunitense é precipitato tra le rocce della Provincia di Osmaniye, a circa una cinquantina di chilometri dal confine con la Siria.
L'aereo, che si era levato in volo dalla base di Amasya, era apparentemente impegnato in una esercitazione e il pilota si sarebbe messo in salvo eiettandosi col seggiolino una volta verificato di aver perso il controllo del mezzo. Tuttavia una volta effettuata l'eiezione tutti i contatti col pilota si sarebbero interrotti ed egli nonostante gli sforzi delle square S&R non sarebbe ancora stato localizzato.
Riportando le dichiarazioni di fonti militari l'emittente NTV ha parlato di 'guasto tecnico' come causa dell'incidente, senza approfondire la sua natura o le sue origini.
L'aereo, che si era levato in volo dalla base di Amasya, era apparentemente impegnato in una esercitazione e il pilota si sarebbe messo in salvo eiettandosi col seggiolino una volta verificato di aver perso il controllo del mezzo. Tuttavia una volta effettuata l'eiezione tutti i contatti col pilota si sarebbero interrotti ed egli nonostante gli sforzi delle square S&R non sarebbe ancora stato localizzato.
Riportando le dichiarazioni di fonti militari l'emittente NTV ha parlato di 'guasto tecnico' come causa dell'incidente, senza approfondire la sua natura o le sue origini.
Nuove vittorie per l'Esercito di Assad contro gli ultimi bastioni dei mercenari fondamentalisti stranieri!
Continua senza sosta e senza apprezzabil rallentamenti o difficoltà l'avanzata delle forze governative siriane contro gli ultimi rimasugli delle organizzazioni di mercenari wahabiti presenti nella Provincia di Homs, dove tra domenica e ieri si é concentrata l'azione dell'Esercito; i centri abitati di Oum al-Sakhr, Al-Andalos, Kisin, al-Hamidiye, Al-Haidariye, Al-Buwayda al-Sharqiye, Al-Daba'a, e Al-Ghanto sono stati purgati di ogni presenza di terroristi. L'avanzata é ripresa oggi verso i villaggi di Damineh, Haidariyeh ed Esh al-Warwar.
Inoltre nella Provincia di Daraa centri di rifugio e approvvigionamento dei terroristi sono stati distrutti a Saison, Al-Shebraq, Jamleh, Al-Nafe'a, Sahm al-Golan, Al-Shajara e Koieh mentre attorno a Latakia Salma, Beit Hleibyeh ed Al-Tuffahyeh sono stati occupati da truppe regolari. I leader qaedisti Adnan al-Arbo e Zead al-Sagher sono stati uccisi rispettivamente ad Al-Shifoniyeh e a Barzeh.
Inoltre nella Provincia di Daraa centri di rifugio e approvvigionamento dei terroristi sono stati distrutti a Saison, Al-Shebraq, Jamleh, Al-Nafe'a, Sahm al-Golan, Al-Shajara e Koieh mentre attorno a Latakia Salma, Beit Hleibyeh ed Al-Tuffahyeh sono stati occupati da truppe regolari. I leader qaedisti Adnan al-Arbo e Zead al-Sagher sono stati uccisi rispettivamente ad Al-Shifoniyeh e a Barzeh.
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lunedì 13 maggio 2013
E' in libreria il saggio di Ali Reza Jalali sulla Repubblica Islamica dell'Iran: tra politica interna ed internazionale!
Siamo lieti di segnalare al nostro pubblico questo saggio di Ali Reza Jalali, amico e collaboratore a più riprese di questo blog cui ha "prestato" più di una volta le sue acute riflessioni e osservazioni.
La casa editrice “Irfan Edizioni”ha pubblicato recentemente il libro “La Repubblica Islamica dell’Iran tra ordinamento interno e politica internazionale” del ricercatore Ali Reza Jalali, studioso di questioni mediorientali e iraniane. Il volume è introdotto da un saggio del direttore della rivista di geopolitica “Eurasia” Claudio Mutti. Il libro è suddiviso in due parti principali: inizialmente l’autore tratta il tema dell’ordinamento costituzionale iraniano, da una prospettiva storica e giuridica, concentrandosi sull’analisi e sull’evoluzione del concetto del “governo del giurisperito islamico”, teoria elaborata dalla guida della rivoluzione iraniana del 1979, l’Ayatollah Khomeini.
Sempre nella prima parte del libro, vengono analizzati i rapporti tra i poteri dello Stato in Iran, soprattutto tra potere legislativo ed esecutivo. La seconda parte del libro invece è di stampo geopolitico, sia a livello mediorientale, sia a livello globale. Per il primo punto Jalali sottolinea l’alleanza strategica tra Iran, Siria, resistenza libanese e palestinese, complesso denominato “asse della resistenza”; interessante notare come questa alleanza, non sia funzionale in chiave antisionista, ma anche come muro contro l’infiltrazione della NATO dal Vicino Oriente verso l’Asia centrale, vecchio progetto atlantista finalizzato all’accerchiamento della Russia e al ridimensionamento dei legami strategici tra i paesi petroliferi dell’area e la Cina.
I legami tra Iran e le due potenze eurasiatiche poi ricopre un’importanza strategica, in quante l’asse eurasiatico Cina-Iran-Russia, è fondamentale in funzione anti-NATO. Un’altra area del mondo interessata dall’influenza crescente dell’Iran è l’America Latina, soprattutto nel caso di paesi progressisti come Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua e Cuba, senza dimenticare i rapporti con Brasile e Argentina, migliorati ultimamente. Il libro in questione, di cui consigliamo la lettura, ha la peculiarietà di analizzare il fenomeno iraniano al di là dei soliti pregiudizi della stampa e dei media occidentali, spesso influenzati dalle lobby vicine al sionismo internazionale.
L’Iran è un paese che, nonostante le trame dell’imperialismo, non solo non è isolato, ma è oggi a guida del principale movimento dei paesi in via di sviluppo, ovvero il “Movimento dei Paesi non Allineati”, ovvero circa 120 nazioni del mondo, che riconoscono l’Iran come paese guida di questo complesso di popoli, culture, religioni e ideologie.
La casa editrice “Irfan Edizioni”ha pubblicato recentemente il libro “La Repubblica Islamica dell’Iran tra ordinamento interno e politica internazionale” del ricercatore Ali Reza Jalali, studioso di questioni mediorientali e iraniane. Il volume è introdotto da un saggio del direttore della rivista di geopolitica “Eurasia” Claudio Mutti. Il libro è suddiviso in due parti principali: inizialmente l’autore tratta il tema dell’ordinamento costituzionale iraniano, da una prospettiva storica e giuridica, concentrandosi sull’analisi e sull’evoluzione del concetto del “governo del giurisperito islamico”, teoria elaborata dalla guida della rivoluzione iraniana del 1979, l’Ayatollah Khomeini.
Sempre nella prima parte del libro, vengono analizzati i rapporti tra i poteri dello Stato in Iran, soprattutto tra potere legislativo ed esecutivo. La seconda parte del libro invece è di stampo geopolitico, sia a livello mediorientale, sia a livello globale. Per il primo punto Jalali sottolinea l’alleanza strategica tra Iran, Siria, resistenza libanese e palestinese, complesso denominato “asse della resistenza”; interessante notare come questa alleanza, non sia funzionale in chiave antisionista, ma anche come muro contro l’infiltrazione della NATO dal Vicino Oriente verso l’Asia centrale, vecchio progetto atlantista finalizzato all’accerchiamento della Russia e al ridimensionamento dei legami strategici tra i paesi petroliferi dell’area e la Cina.
I legami tra Iran e le due potenze eurasiatiche poi ricopre un’importanza strategica, in quante l’asse eurasiatico Cina-Iran-Russia, è fondamentale in funzione anti-NATO. Un’altra area del mondo interessata dall’influenza crescente dell’Iran è l’America Latina, soprattutto nel caso di paesi progressisti come Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua e Cuba, senza dimenticare i rapporti con Brasile e Argentina, migliorati ultimamente. Il libro in questione, di cui consigliamo la lettura, ha la peculiarietà di analizzare il fenomeno iraniano al di là dei soliti pregiudizi della stampa e dei media occidentali, spesso influenzati dalle lobby vicine al sionismo internazionale.
L’Iran è un paese che, nonostante le trame dell’imperialismo, non solo non è isolato, ma è oggi a guida del principale movimento dei paesi in via di sviluppo, ovvero il “Movimento dei Paesi non Allineati”, ovvero circa 120 nazioni del mondo, che riconoscono l’Iran come paese guida di questo complesso di popoli, culture, religioni e ideologie.
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I briganti di Salva Kiir si danno al saccheggio delle scorte di cibo ONU, di Medici Senza Frontiere e dell'INTERSOS!
Rubare é sempre un'atto meschino che svilisce chi lo compie, persino quando viene compiuto in stato di necessità; quando poi il ladro veste un'uniforme e "dovrebbe" rappresentare l'autorità di uno Stato e la refurtiva viene sottratta a chi programmava di usarla per alleviare le sofferenze dei poveri, degli indigenti, dei malati allora la vergogna é totale e solo la più dura condanna e riprovazione può colpire chi si macchi di azioni tanto vigliacche.
Ma non bisogna stupirsi visto che la torma di masnadieri armati che ha colpito i depositi di cibo del Programma Alimentare Mondiale dell'ONU presso Pibor, nonché un ospedale di "Medici Senza Frontiere" e la sede dell'ONG umanitaria italiana INTERSOS era composta da militari di Juba, ex-predoni e tagliagole al soldo di Salva Kiir, il ridicolo 'cowboy' che si é garantito una poltrona da Presidente facendosi servo di Tel Aviv e Washington nell'Africa Nera.
Del resto abbiamo già denunciato come il cosiddetto 'esercito' del Sud-Sudan sia composto esclusivamente di briganti e assassini, incapaci di farsi valere sui campi di battaglia (dove le hanno prese alla grandissima nella battaglia di Heglig dalle forze regolari Sudanesi) ma bravissimi a saccheggiare la proprietà altrui e a massacrare civili innocenti.
Ma non bisogna stupirsi visto che la torma di masnadieri armati che ha colpito i depositi di cibo del Programma Alimentare Mondiale dell'ONU presso Pibor, nonché un ospedale di "Medici Senza Frontiere" e la sede dell'ONG umanitaria italiana INTERSOS era composta da militari di Juba, ex-predoni e tagliagole al soldo di Salva Kiir, il ridicolo 'cowboy' che si é garantito una poltrona da Presidente facendosi servo di Tel Aviv e Washington nell'Africa Nera.
Del resto abbiamo già denunciato come il cosiddetto 'esercito' del Sud-Sudan sia composto esclusivamente di briganti e assassini, incapaci di farsi valere sui campi di battaglia (dove le hanno prese alla grandissima nella battaglia di Heglig dalle forze regolari Sudanesi) ma bravissimi a saccheggiare la proprietà altrui e a massacrare civili innocenti.
Esuli siriani in Libano manifestano per Assad: il popolo si stringe attorno al difensore della Siria libera!!
Una delle moltissime menzogne propalate dal coro della menzognera propaganda anti-siriana riguarderebbe il fatto che i profughi usciti dalla Siria nel corso di questi due anni di instabilità dovuta all'offensiva terroristica finanziata da Arabia Saudita, Qatar e Turchia siano per la maggior parte (o la totalità) 'avversari' del Governo fuggiti in quanto "perseguitati" dall'Esercito o dalle forze di sicurezza.
In realtà coloro che hanno dovuto temporaneamente lasciare le loro case sono in realtà leali cittadini siriani a ciò costretti dall'insensata campagna di violenza estremista dei mercenari takfiri e wahabiti e, come abbiamo già testimoniato con prove, molte migliaia di loro sono già rientrati in patria in conseguenza delle grandi vittorie dell'Esercito siriano contro i militanti stranieri.
Esattamente come i rifugiati siriani in Giordania avevano cacciato dai loro campi i propagandisti sauditi e qatarioti che cercavano di 'reclutare' cittadini siriani per le formazioni terroriste i rifugiati siriani nella città libanese di Sidone hanno dato vita a una imponente manifestazione di lealtà al Presidente Assad, che dimostra come, al contrario di quanto speravano i burattinai imperialisti dell'offensiva terrorista, le tribolazioni di questi ultimi 24 mesi non abbiano fatto altro se non aumentare la popolarità di Assad e fare stringere ulteriormente il popolo di Siria attorno a lui.
In realtà coloro che hanno dovuto temporaneamente lasciare le loro case sono in realtà leali cittadini siriani a ciò costretti dall'insensata campagna di violenza estremista dei mercenari takfiri e wahabiti e, come abbiamo già testimoniato con prove, molte migliaia di loro sono già rientrati in patria in conseguenza delle grandi vittorie dell'Esercito siriano contro i militanti stranieri.
Esattamente come i rifugiati siriani in Giordania avevano cacciato dai loro campi i propagandisti sauditi e qatarioti che cercavano di 'reclutare' cittadini siriani per le formazioni terroriste i rifugiati siriani nella città libanese di Sidone hanno dato vita a una imponente manifestazione di lealtà al Presidente Assad, che dimostra come, al contrario di quanto speravano i burattinai imperialisti dell'offensiva terrorista, le tribolazioni di questi ultimi 24 mesi non abbiano fatto altro se non aumentare la popolarità di Assad e fare stringere ulteriormente il popolo di Siria attorno a lui.
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domenica 12 maggio 2013
Il Generale Farahi dichiara: "Nuovi missili da crociera per vascelli e batterie della Marina militare iraniana!"
Il Generale iraniano Mehdi Farahi ha dichiarato nella giornata di oggi che tanto le batterie costiere della difesa navale basata a terra quanto, compatibilmente con la schedula delle riparazioni e dei rinnovamenti, le unità di superficie della Marina, verranno presto dotate di nuovi modelli di missili da crociera, con caratteristiche di raggio operativo, precisione, resilenza alle contromisure nemiche, grandemente migliorate rispetto al già alto standard attuale.
La Repubblica Islamica Iraniana scopri la tremenda efficacia dei missili antinave basati a terra nel corso della Guerra Iran-Irak, quando i vecchi "Silkworm" cinesi lanciati dalla penisola di Al-Faw fecero molti danni alle petroliere che andavano a prelevare greggio iracheno (quando il Kuwait iniziò a vendere petrolio iracheno per permettere al dittatore Saddam Hussein di ignorare le quote massime d'esportazione imposte dall'OPEC i missili iraniani colpirono anche il Kuwait).
Da allora grazie agli sforzi della "Jihad per l'Autosufficienza della Difesa" Teheran non deve più rivolgersi all'estero per munirsi di avanzati vettori missilistici che le permettono di poter dire la sua parola in ogni momento sulla transitabilità o meno delle acque del Golfo Persico, attraverso cui passa quasi tutto il petrolio necessario al funzionamento delle economie americana, europea e giapponese.
La Repubblica Islamica Iraniana scopri la tremenda efficacia dei missili antinave basati a terra nel corso della Guerra Iran-Irak, quando i vecchi "Silkworm" cinesi lanciati dalla penisola di Al-Faw fecero molti danni alle petroliere che andavano a prelevare greggio iracheno (quando il Kuwait iniziò a vendere petrolio iracheno per permettere al dittatore Saddam Hussein di ignorare le quote massime d'esportazione imposte dall'OPEC i missili iraniani colpirono anche il Kuwait).
Da allora grazie agli sforzi della "Jihad per l'Autosufficienza della Difesa" Teheran non deve più rivolgersi all'estero per munirsi di avanzati vettori missilistici che le permettono di poter dire la sua parola in ogni momento sulla transitabilità o meno delle acque del Golfo Persico, attraverso cui passa quasi tutto il petrolio necessario al funzionamento delle economie americana, europea e giapponese.
Il Premier tunisino rivela: "Circa 800 i miei connazionali presenti in Siria come mercenari!" mentre il popolo manifesta per Assad!
Il nuovo Primo Ministro tunisino Othman Jerandi ha rivelato che, secondo stime dei Servizi di Sicurezza, non sarebbe superiore a ottocento unità il numero di estremisti sunniti tunisini che hanno seguito il richiamo di rozzi 'imam' autoproclamati per accorrere in Siria a combattere contro il popolo e l'Esercito regolare nel tentativo di instaurare un regime 'talebano' gradito a Riyadh, Doha e Ankara.
Nel frattempo la popolazione di Tunisi si é riunita in una grande manifestazione pubblica che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone, esprimento il proprio sostegno al Governo legittimo del Presidente Assad, alle forze armate regolari siriane, alle organizziazioni di Resistenza Hezbollah e PFLP-GC, variamente impegnate nel combattere l'insorgenza terrorista.
Il Premier Jerandi ha invitato tutti i cittadini tunisini presenti in Siria a passare in Libano e mettersi in contatto con l'ambasciata di Tunisi a Beirut o con uno dei consolati, per venire rimpatriati, promettendo che a quanti obbediranno all'invito non verranno elevate accuse.
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Le truppe di Assad sconfiggono i wahabiti di fronte ad Abel, mentre il PFLP-GC apre i ranghi ai cittadini siriani!
Un importante successo tattico é stato riportato nella giornata di ieri dalle forze regolari siriane che stanno tenendo chiusi in una sacca oltre tremila miliziani stranieri vicino al confine col Libano. Nella zona attorno a Qusayr la cittadina di Abel é stata difesa da un tentativo di attacco di una colonna di mercenari che volevano creare un 'corridoio' tramite il quale fare esfiltrare i loro complici.
L'anello di fuoco intorno agli assediati rimane intatto e ormai sembra che non ci siano altre alternative a una resa in extremis, mancata la quale partiranno le operazioni di eliminazione definitiva della sacca di resistenza, che verrà incisa e cauterizzata come un ascesso.
Intanto il Comando supremo del PFLP-GC ha annunciato di avere aperto i suoi ranghi all'adesione da parte di cittadini siriani che desiderino impegnarsi nella lotta per la riconquista del Golan occupato dai sionisti; nel corso degli ultimi due anni le relazioni tra Fronte Popolare e Governo siriano si sono fatte sempre più strette, con la comunità palestinese che ha contribuito attivamente alla difesa contro gli elementi mercenari stranieri scatenati contro la Siria.
L'anello di fuoco intorno agli assediati rimane intatto e ormai sembra che non ci siano altre alternative a una resa in extremis, mancata la quale partiranno le operazioni di eliminazione definitiva della sacca di resistenza, che verrà incisa e cauterizzata come un ascesso.
Intanto il Comando supremo del PFLP-GC ha annunciato di avere aperto i suoi ranghi all'adesione da parte di cittadini siriani che desiderino impegnarsi nella lotta per la riconquista del Golan occupato dai sionisti; nel corso degli ultimi due anni le relazioni tra Fronte Popolare e Governo siriano si sono fatte sempre più strette, con la comunità palestinese che ha contribuito attivamente alla difesa contro gli elementi mercenari stranieri scatenati contro la Siria.
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