sabato 15 settembre 2012

Zakarneh: "Il Sindacato dei lavoratori pubblici cisgiordani prepara iniziative di lotta contro Salam Fayyad e il suo Governo!"

Il sindacato dei lavoratori del settore pubblico, capeggiato da Bassam Zakarneh, ha dichiarato che i dipendenti pubblici cisgiordani continueranno le loro attività di protesta contro le politiche economiche adottate dal Governo Fayyad.

Zakarneh ha dichiarato che il Sindacato annuncerà nella giornata di domani l'elenco completo delle sue attività di protesta che potrebbero includere anche uno sciopero generale indetto tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.

In una recente dichiarazione Zakarneh ha anche dichiarato: "Il Governo non ha preso nessun serio provvedimento per venire incontro alle richieste dei manifestanti, non vi sono stati tentativi di dialogo con le rappresentanze sindacali riguardo le loro domande".

La prossima settimana costituirà una "prova generale" della forza che la popolazione cisgiordana sarà in grado di scatenare contro il Governo Fayyad e i suoi sostenitori.
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Presentazione animata degli ultimi ritrovati dell'industria bellica della Repubblica Islamica!

In questa interessante e dettagliata presentazione animata sono evidenziati, con ricchezza di dettagli e informazioni, gli ultimi progetti il cui successo era stato annunciato poco più di tre settimane fa dal Presidente Ahmadinejad e dal Ministro della Difesa Vahidi.

"Gli ultimi risultati della ricerca e della produzione militare iraniana sono segno coerente e palpabile della maturità raggiunta dalla Repubblica Islamica nei campi i più diversi collegati con la sicurezza, il potere di deterrenza e la difesa dei confini, della cittadinanza e degli interessi nazionali" ha dichiarato il Generale Mohammed Kosari, già capo supremo dell'IRGC e membro del Comitato Parlamentare per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera.

Particolare entusiasmo e orgoglio é stato espresso da Kowsari riguardo al motore navale "Bonyan 4", segno evidente che l'Iran ha i mezzi materiali e le conoscenze teoriche adeguate per sostanziare i propri annunci riguardo una prossima estensione delle sue attività di pattugliamento oceanico ben oltre le acque del Golfo di Aden e dell'Oceano Indiano, fin nell'Atlantico.
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Hamas: "Gli Accordi di Oslo, fallimento totale, devono venire annullati per il bene dei Palestinesi!"

Il Movimento musulmano di Resistenza Hamas ha dichiarato, nel 19esimo anniversario della loro siglia, che gli 'Accordi di Oslo' si sono rivelati un completo e totale fallimento e che la loro definitiva cancellazione rappresenta una "necessità nazionale" per la ripresa di un Progetto Nazionale per la Libertà e l'Indipendenza della Palestina, attraverso l'opzione della Resistenza e la difesa dei Diritti inalienabili del suo Popolo.

"E' necessario rimuovere i 'ceppi di Oslo' dai polsi e dalle caviglie dell'OLP e rinnovare i suoi obiettivi primari, la persecuzione delle costanti nazionali palestinesi che costituiscono la base sulla quale si é dato il via al processo di riconciliazione tra Hamas e Fatah, bisogna terminare quanto prima la collaborazione tra Fatah e l'Occupazione sionista e unire gli sforzi di Resistenza, la riconciliazione deve andare ben al di là della semplice preparazione di un processo elettorale che avrebbe ben poco significato in un'atmosfera di collaborazionismo e oppressione".

Il Movimento Hamas, ha inoltre salutato ed espresso la propria solidarietà a tutti i prigionieri politici e ai martiri della causa nazionale palestinese.
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venerdì 14 settembre 2012

Un taxi elettrico per Gaza! L'ingegno palestinese sfida e batte il brutale assedio sionazista!

Mettere insieme i materiali per costruire un piccolo veicolo elettrico: poche centinaia di dollari. Assemblarli con perizia e talento affinati da dozzine di progetti ingegneristici: il corrispettivo di altrettante ore-uomo di un tecnico provetto e di un operaio specializzato. Creare un veicolo in grado di sfidare e vincere le ristrettezze imposte dall'illegale assedio sionazista contro Gaza: non ha prezzo.
Munther al-Qassas, tassista della Striscia con l'hobby dell'ingegneria, che rischiava di rimanere senza lavoro e senza reddito a causa della costante penuria di carburante nel ghetto palestinese ha sfidato e battuto i pettoruti generali di Tsahal e i crudeli burocrati sionisti con le loro "liste della fame" creando dal niente un veicolo totalmente elettrico capace di procedere per le strade della Striscia a 20 Km/h e capace di trasportare invalidi e mutilati che non mancano mai "grazie" ai costanti assalti aerei dei "pirati a sei punte" e ai bombardamenti di droni e artiglieria contro la popolazioen civile.

Confermando una volta di più che la necessità é la madre delle migliori invenzioni il veicolo di Al-Qassas usa come accumulatori vecchie batterie automobilistiche e ha bisogno di cinque ore di ricarica prima di poter portare il suo inventore e i suoi clienti a destinazione.
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Evacuata l'ambasciata Usa in Kuwait, dall'Egitto fugge l'ambasciatore americano: il venerdì della rabbia musulmana fa perdere le penne all'aquila a stelle e strisce!

L'ambasciata Usa in Kuwait é stata evacuata ieri nel timore che dopo le preghiere del venerdì folle di dimostranti potessero attaccarla come successo in Libia e in Egitto mentre proprio la rappresentanza diplomatica al Cairo, pur pesantemente circondata da truppe, ha visto l'ambasciatore e il resto del personale abbandonarla per timore di attacchi di massa come quelli che in passato hanno colpito l'ambasciata sionista.
Anche a Gaza, dove per fortuna non esiste nessun nido di spie-CIA travestito da ambasciata, la popolazione é nondimeno scesa in piazza a manifestare contro l'offensivo e blasfemo film islamofobo prodotto dalla lobby sionista usa. Pur senza condonare gli episodi di violenza, tutti i leader musulmani, non importa di quale colore o background politico, si sono uniti nel condannare il film, volutamente e studiatamente provocatore, prodotto nel quadro di una concertata campagna di insulto e vilificazione della fede musulmana che fa il gioco delle potenze imperialiste e sioniste. Anche molti leader cristiani si sono uniti alle condanne contro questa provocazione blasfema.
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L'ex Premier 'liberista' Ahmad Nazif condannato a tre anni di carcere da un tribunale egiziano!

In un display di cultura e civiltà giuridica che vorremmo vedere esportato dalla 'Sponda Sud' del Mediterraneo alle coste della malconcia ed esausta Europa i cui popoli soffrono sotto i diktat e le imposizioni degli eurocrati servi di Goldman Sachs (come il nostrano Monti) l'ex Primo Ministro egiziano Ahmad Nazif cui il deposto dittatore Mubarak aveva affidato il compito di "liberalizzare" l'economia egiziana (cioé di svenderla a prezzo di costo alla speculazione internazionale dei parassiti della finanza) é stato condannato a tre anni di carcere e a una ammenda di nove milioni di sterline egiziane (poco più di un milione di Euro).

Nazif si era dimesso a gennaio 2011 nel bel mezzo della rivoluzione popolare che si concluse con le dimissioni e l'arresto di Hosni Mubarak, 'faraone' filoamericano e filosionista che aveva spadroneggiato sul Paese delle Piramidi per quasi un trentennio di regime autocratico e dittatoriale. Alcuni mesi dopo, ad aprile dello scorso anno, era stato arrestato per corruzione e malversazione del patrimonio pubblico, adesso ha ricevuto un'equa e misurata sentenza per i suoi crimini.

Contro di lui potrebbe applicarsi anche una pena accessoria di un ulteriore anno di detenzione, per un'inchiesta parallela che lo coinvolge insieme a un cittadino tedesco e a due Ex-ministri del suo stesso esecutivo.
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giovedì 13 settembre 2012

Io sto con il terrorismo, di Nizar QABBANI نزار قباني


I
Ci accusano di terrorismo:
se difendiamo la rosa e la donna 
il potente verso ...
e l'azzurro del cielo ...
Un watan .. nulla vi resta...
né acqua, né aria ..
né tenda, né cammello,
e nemmeno lo scuro caffè arabo!!

II
Ci accusano di terrorismo:
se difendiamo con tutte le nostre forze
i capelli di Balqîs
e le labbra di Maysûn
se difendiamo Hind, e Da`d
Lubna e Rabâb ..
e la pioggia di Kohl
che scorre giù dalle loro ciglia come i versetti della rivelazione.

III
Presso di me non troverai 
un poema segreto
o una parola nascosta 
o libri che io abbia chiuso dietro porte.
Non ho nemmeno una sola Qasidah
che cammini lungo la strada, indossando il Hijab.

IV
Ci accusano di terrorismo:
se scriviamo delle rovine di un watan
frammentato, debole ...
un watan senza indirizzo
e un'ummah senza nomi

V
Io cerchi i resti di un watan
nessuno dei suoi grandi poemi resta ancora
salvo i lamenti di Khansa.

VI
Io cerco un watan nei cui orizzonti
non si trova alcuna libertà
rossa .. azzurra o gialla.

VII
Un watan che ci vieta di comprare un giornale
o di ascoltare le notizie.
Un watan in cui agli uccelli
è vietato cantare.
Un watan in cui, per il terrore,
gli scrittori si abituano a scrivere del nulla.

VIII
Un watan, che somiglia alla poesia delle nostre terre:
un vano parlare, 
senza ritmo,
importato
'Ajam, dal volto e dalla lingua contorti:
nessun inizio
nessuna fine
nessun rapporto con le preoccupazioni delle persone
o con la terra
o con la crisi dell'uomo.

IX
Un watan ...
che si reca ai colloqui di pace 
senza onore
e senza scarpe.

X
Un watan,
gli uomini orinano nei loro pantaloni ..
restano le donne a difendere l'onore.

XI
Sale nei nostri occhi
sale sulle nostre labbra
sale nelle nostre parole
come possono le nostre anime sopportare tanta aridità?
Un'eredità che ci proviene dal secco Qahtan?
Nella nostra Ummah, nessun Mu`awiya, e nessun Abu Sufiyan
non resta nessuno per dire "NO"
e guardare in faccia coloro che si vogliono arrendere
hanno ceduto le nostre case, il nostro pane, il nostro olio d'oliva.
Hanno trasformato la nostra luminosa storia in un mediocre negozio.

XIII
Nelle nostre vite, non resta alcuna Qasîdah,
perché abbiamo perso la nostra castità nel letto del Sultano.

XIV
Si sono abituati a noi, gli umiliati.
Cosa resta all'uomo 
quando tutto ciò che resta 
è la vergogna.

XV
Io cerco nei libri di storia 
Ussamah ibn al-Munqith
Uqba ibn Nafi`
Omar e Hamzah
e Khalid, che sospinge le sue greggi alla conquista dello Shem.
Vedo un Mu`tasim Billah
che salva le donne dalla crudeltà dello stupro
e dal fuoco.

XVI
Io cerco gli uomini degli ultimi giorni
ma tutto ciò che vedo sono gatti impauriti
spaventati per se stessi, dal 
sultanato dei topi.

XVII
Si tratta di una travolgente cecità nazionale?
Siamo diventati ciechi ai colori?

XVIII
Ci accusano di terrorismo
se ci rifiutiamo di morire
con i bulldozer israeliani
che strappano la nostra terra
strappano la nostra storia
strappano il nostro Evangelium
strappano il nostro Corano
strappano le tombe dei nostri profeti
Se questo è stato è il nostro peccato,
quanto è bello, allora il terrorismo?

XIX
Ci accusano di terrorismo 
se rifiutiamo di farci cancellare 
dalle mani del mongolo, dell'ebreo e dei barbari 
se scagliamo un sasso 
contro i vetri del Consiglio di Sicurezza
dopo che se ne è impossessato il Cesare dei Cesari.

XX
Ci accusano di terrorismo
se ci rifiutiamo di trattare con il lupo
e di stringere la mano a una prostituta

XXI
Amrika
contro le culture dei popoli
senza cultura
contro le civiltà dei civili 
senza civiltà
Amrika
un potente edificio
senza muri!

XXII
Ci accusano di terrorismo:
se rifiutiamo un'era
Amrika è diventata 
la sciocca, la ricca, la potente
tradotta, giurata
in Ivri.

SECONDA PARTE

XXIII
Ci accusano di terrorismo: 
se lanciamo una rosa 
a Gerusalemme 
ad al-Khalil
a Ghazza
ad an-Nasirah
se portiamo pane e acqua 
a Troia assediata.

XXIV
Ci accusano di terrorismo:
se alziamo la nostra voce contro
i nostri dirigenti regionalisti.
Tutti hanno cambiato le loro scommesse:
dagli unionisti
ai mediatori.

XXV
Se abbiamo commesso l'orrendo delitto della cultura
se ci ribelliamo agli ordini del grande califfo 
e contro la sede del califfato 
se leggiamo il diritto o la politica 
se ricordiamo Dio 
e leggiamola Surat al-Fat-h 
se ascoltiamo la predica del venerdì
allora siamo ben versati nell'arte del terrorismo

XXVI
Ci accusano di terrorismo
se difendiamo la terra 
e l'onore della polvere 
se ci ribelliamo allo stupro del popolo 
e allo stupro di noi stessi
se difendiamo le ultime palme nel nostro deserto 
le ultime stelle nel nostro cielo 
le ultime sillabe dei nostri nomi 
l'ultimo latte nel petto delle nostre madri 
se questa è la nostra colpa 
come è bello il terrorismo.

XXVII
Io sto con il terrorismo
se è in grado di salvarmi 
dagli intrusi dalla Russia
Romania, dall'Ungheria e dalla Polonia
Si sono insediati in Palestina 
hanno messo i piedi sulle nostre spalle 
per rubare i minareti di al-Quds
e la porta dell'Aqsa
per rubare gli arabeschi 
e le cupole.

XXVIII
Io sto con il terrorismo 
se potrà liberare il Messia, Gesù di Nazaret,
e la vergine, Meriam Betula
e la città santa 
dagli ambasciatori della morte e della desolazione

XXIX
Ieri
la strada nazionalista era vivace 
come un cavallo selvaggio.
I fiumi erano ricchi dello spirito di giovinezza.
Ma dopo Oslo,
non avevamo più denti:
ora siamo un popolo cieco e disperso.

XXX
Ci accusano di terrorismo:
se difendiamo con tutte le forze 
il nostro patrimonio poetico 
il nostro muro nazionale 
our rosy civilization
the culture of flutes in our mountains
and the mirrors displaying blackened eyes.

XXXI
Ci accusano di terrorismo:
se difendiamo quello che abbiamo scritto
l'azzurro del nostro mare
e l'aroma dell'inchiostro 
se difendiamo la libertà del mondo 
e la santità dei libri 

XXXII
Io sto con il terrorismo 
se è in grado di liberare un popolo 
dai tiranni e dalla tirannide 
se è in grado di salvare l'uomo dalla crudeltà dell'uomo 
di riportare il limone, l'ulivo e gli uccelli nel sud del Libano 
e il sorriso nel Golan

XXXIII
Io sto con il terrorismo 
se mi salverà 
dal Cesare di Yehuda
ae dal Cesare di Roma 

XXXIV
Io sto con il terrorismo 
finché questo nuovo ordine mondiale 
sarà condivisa 
tra Amrika e Isra'il
a metà

XXXV
Io sto con il terrorismo 
con tutta la mia poesia 
con tutte le mie parole 
e tutti i miei denti 
finché questo nuovo mondo
sarà nelle mani di un macellaio.

XXXVII
Io sto con il terrorismo 
se il senato degli Stati Uniti
si arroga il giudizio 
decreta premio e punizione 
Io sto con l'Irhab [terrorismo]
fino a quando il nuovo ordine mondiale
odierà l'odore dell'A`rab.
Io sto con il terrorismo 
fino a quando il nuovo ordine mondiale
vorrà uccidere i miei figli 
e darli in pasto ai cani.
Per tutto questo 
alzo forte la mia voce:

Io sto con il terrorismo
Io sto con il terrorismo
Io sto con il terrorismo ...

Ringraziamo il blog "Di Liberismo si Crepa" per averci fatto scoprire questa emozionante poesia.
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Sempre alta in Cisgiordania la rabbia contro Fayyad: "Le poche concessioni non fermeranno la nostra protesta!"

E' sempre vivo in Cisgiordania il sentimento di rabbia e protesta contro l'Anp egemonizzata dai cacicchi filosionisti di Fatah e contro Salam Fayyad, il 'tecnocrate' addestrato in Usa alla stessa scuola liberista e monetarista della Goldman Sachs (Monti docet) e di altri affamatori di popoli e ingrassatori di milionari, che non é riuscito, implementando il calmiere dei prezzi e sforbiciando gli stipendi dei dirigenti pubblici, misure impostegli da Abbas 'a mano armata' a disinnescare le proteste, che sono continuate oggi mescolandosi eventualmente con le dimostrazioni contro l'offensivo film islamofobo prodotto dalla lobby sionista americana.

Le misure di Abbas e Fayyad, nelle parole del manifestante Abdullah Sharaka di Nablus che ha parlato ai microfoni dell'agenzia Palestine Info Center, sono paragonate a "una pezzuola fresca messa sulla fronte di un paziente che brucia di febbre". La rabbia del popolo cisgiordano si é ancora una volta scatenata contro ritratti ed effigi del fittizio 'premier' (ricordiamo che Fatah non ha alcuna autorità di nominare capi di Governo avendo perso sonoramente le elezioni politiche del 2006) che sono state stracciate, bruciate, colpite ripetutamente con scarpe.

Tamer Jalal, attivista per i Diritti Umani, ha dichiarato che le ragioni profonde della crisi che sconvolge la West Bank sono "oltre e al di là del controllo di Fayyad" e constano soprattutto del regime di occupazione sionista, accettato e facilitato dai collaborazionisti di Fatah, che strangola e avvelena le possibilità di sviluppo e crescita economica della popolazione palestinese.
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Ancora scontri attorno alle ambasciate Usa da Tunisi al Sudan; a Sanaa, Yemen, un morto tra i dimostranti!

La cagnara dei media asserviti alla lobby sionista e imperialista che ha finanziato l'osceno e offensivo film sul Profeta dell'Islam nelle ultime ore cerca di far passare le folle oceaniche che dimostrano in tutto il mondo contro l'arroganza yankee come "estremisti" e i morti di Bengasi come 'povere vittime', ma non può coprire la Verità, che la reazione, pur violenta, é giustificata ampiamente dal clima di vilificazione continua contro l'Islam e i Musulmani che proprio dai canali e dalle testate obbedienti ai diktat di Washington e Tel Aviv costantemente si riversa attraverso l'etere, il web e la carta stampata.

Un morto e cinque feriti (questi sì innocenti e disarmati) sono il bilancio della violenza usata dai militari yemeniti contro la folla che nella capitale Sanaa protestava attorno all'ambasciata di Gerald Feierstein, emissario della Lobby a Sei Punte nello strategico paese arabo.

Intanto emergono dettagli sempre più inquietanti sulla realizzazione del film, finanziato dalla Lobby ebraica americana con cinque milioni di dollari forniti da un centinaio di finanziatori (ognuno dei quali quindi ha donato in media cinquantamila dollari, un bell'esborso per i sionisti Usa): sembra infatti che la quasi totalità dei lavoranti, degli attori, delle comparse e dello staff tecnico non fosse a conoscenza del messaggio razzista e islamofobo ma pensasse semplicemente di stare realizzando un film in costume a tema arabo/mediorientale e che i dialoghi e le scene insultanti per l'Islam siano stati ridoppiati e girate e montate in seguito.

Un comitato di collaboratori del film ha comunicato il proprio rammarico per il genere di opera che ha contribuito a realizzare e ha stigmatizzato la direzione e la produzione per avere sfruttato e ingannato la loro buona fede.
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Le forze di Assad difendono l'aeroporto militare di Homs e distruggono sedici veicoli dei terroristi mercenari!

Dopo avere completamente riconquistato la zona di Hanano, dove si trovava un'importante installazione militare che i wahabiti armati volevano assediare e isolare dal resto della provincia, le forze armate siriane sono state impegnate in intensi scontri nelle zone di Nubul, Hoor, Al-Jabal, Andan, Hraitan, Al-Atareb e Qabtan al-Jabal, durante i quali sono riuscite a eliminare dozzine e dozzine di mercenari estremisti tra cui almeno un leader di primo piano, la cui identità dovrebbe venire rivelata tra poco.

Altre importanti vittorie sono state riportate dalle forze armate nazionali presso i villaggi di Ikhtiarin, Tal Jabin e vicino a Manbjen e Mariya, durante i quali almeno sedici veicoli armati dei militanti qaedisti sarebbero stati distrutti con la morte di dozzine di terroristi.

Anche nella provincia di Homs le operazioni militari non sono mancate, culminando con la ritirata disordinata della 'colonna' di estremisti che aveva cercato di dare l'assalto all'aeroporto militare, dispersa con gravi perdite tra cui numerosi veicoli imrovvisati ("tecniche"), distrutti dal fuoco dei difensori oppure abbandonati perché rimasti senza benzina o munizioni.
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mercoledì 12 settembre 2012

Hamas, Hezbollah e l'Iran condannano l'offensivo film islamofobo prodotto dalla lobby sionista americana!

L'Occidente corrotto, superficiale e disperato non solo non ha più valori etici o morali, avendoli venduti e sacrificati per il miraggio di una eterna rincorsa all'impossibile appagamento materialista e consumista, ma non riesce nemmeno a tollerare che altre culture e civiltà invece rimangano legate alle loro tradizioni e ai loro valori, sentendo il bisogno di attaccarle, offenderle, sminuirle nel tentativo di sentirsi meno inferiore attraverso l'insulto spacciato come 'libertà di espressione'.
Lo sa bene l'estremista islamofobo Sam Bacile che, raccolti 5 milioni di dollari da finanziatori ebrei appartenenti alla Lobby Sionista che spadroneggia negli Stati Uniti li ha impiegati nella produzione di un film osceno diretto contro la figura del Profeta dell'Islam, la cui distribuzione ha causato scontri e manifestazioni di protesta in tutto il Nordafrica, culminate con l'attacco alla rappresentanza diplomatica Usa di Bengasi dove si sono riportati 4 morti tra cui l'ambasciatore Stevens.
Il Ministro degli affari religiosi di Hamas Ismail Radwani ha denunciato la grave provocazione avvenuta contro la fede e i sentimenti di tutti i musulmani del mondo, invitando l'OIC e altre organizzazioni internazionali islamiche a denunciare i produttori di tale despicabile, odiosa opera. Alaeddin Boroujerdi, Segretario della Commissione Parlamentare per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera della Repubblica Islamica dell'Iran ha dichiarato che il Presidente Usa Obama dovrebbe chiedere ufficialmente scusa a tutti i musulmani per le azioni sconsiderate di Bacile e dei suoi finanziatori sionisti. Una condanna ferma e risoluta per l'azione offensiva é arrivata anche dall'Ufficio stampa di Hezbollah che ha definito la produzione e la distribuzione del filmato come "la vera dichiarazione dell'atteggiameno americano e sionista contro la cultura e la religione musulmana".
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Abbas corre ai ripari e 'taglia' il prezzo della benzina per disinnescare le proteste in Cisgiordania!

Nel tentativo (si vedrà nei prossimi giorni quanto riuscito) di disinnescare le proteste sempre più intense della popolazione cisgiordana contro la catastrofica situazione economica del territorio disastrosamente 'amministrato' dalla fazione Fatah dopo il suo fallito tentativo di colpo di stato di cinque anni e mezzo fa, Mahmud Abbas ha obbligato Salam Fayyad a calmierare il prezzo del carburante e a dare una sforbiciata ai salari dei dirigenti della cosiddetta Anp.

Non si illuda nessuno, non vedremo presto diminuire la circonferenza dei panciuti burocrati di Fatah, che si ingrassano a sufficienza con la corruttela e le malversazioni perché qualunque decurtazione delle loro gratifiche 'ufficiali' possa avere un effetto concreto.

Rendiamo invece omaggio alla determinazione dei sindacati palestinesi tra cui la Confederazione Generale Sindacale di Jenin, il cui Segretario Bayer Said Bayer aveva dichiarato ieri di essere pronto a escalare le proteste fino al punto di rottura, ennesima dimostrazione che, quando il partitume politico non risponde più alle istanze e alle richieste di cambiamento del popolo é nel Sindacato che si trasferisce la carica rivoluzionaria necessaria a smuovere la situazione.
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Ambasciate Usa sotto attacco in Libia ed Egitto: chi semina vento raccoglie tempesta!

E' di quattro morti, tra cui l'ambasciatore Usa J. Christopher Stevens il bilancio dell'attacco portato da uomini armati alla rappresentanza diplomatica a stelle e strisce a Bengasi, un'evento che non ha simili nemmeno nell'irruzione degli studenti iraniani nel "nido di spionaggio" di oltre trent'anni fa, che diede il via alla celebre 'crisi degli ostaggi' e che fa letteralmente scomparire, al confronto, quanto avvenuto in Egitto dove la sede diplomatica americana é stata "solo" assaltata da manifestanti disarmati che si sono limitati a staccare la bandiera dal pennone e distruggerla di fronte all'applauso della folla. In entrambe i casi la molla scatenante della violenza contro le sedi diplomatiche Usa é stata la produzione di un film di propaganda islamofoba gravemente lesivo ed offensivo dei sentimenti e della sensibilità della comunità musulmana internazionale: ancora una volta l'Occidente che scambia la libertà di insulto per libertà di espressione raccoglie ciò che ha seminato.
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martedì 11 settembre 2012

Mandato di cattura per il latitante Ahmad Shafiq: l'Egitto chiederà l'estradizione agli Emirati Arabi?

L'ex-candidato presidenziale dei Generali filo-americani e filo-sionisti, Ahmad Shafiq, fuggito negli Emirati Arabi subito dopo la sua sconfitta elettorale per mano di Mohammed Mursi del Partito di Libertà e Giustizia, dopo essere stato inserito in un elenco di fermandi nel caso che si fosse ripresentato entro i confini nazionali egiziani ha visto il proprio nome comparire su un mandato di cattura, spiccato nei suoi confronti per le numerose malversazioni di patrimonio pubblico e gli episodi di corruzione che lo videro protagonista nel corso della sua 'carriera' sotto l'ex-autocrate Hosni Mubarak.

Se prima era necessario che Shafiq tornasse in Egitto perché la Magistratura prendesse provvedimenti nei suoi confronti adesso il Cairo potrebbe arrivare a chiedere alle autorità degli UAE anche la sua estradizione visto il numero e la pognanza degli addebiti nei suoi confronti.

Tuttavia é molto probabile che, pur richiesta, la traduzione in Egitto dell'ex-candidato presidenziale non verrà concessa visto quanto intensamente gli emirati petroliferi del Golfo avevano preso parte alla campagna elettorale di Shafiq, visto come un argine attorno a cui ricompattare i resti del regime Mubarakista, alleato di Arabia Saudita, Qatar e altri sceicchi conservatori.
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Un morto e quattro feriti ad Awamiyah, gli sbirri di Casa Saoud martirizzano ancora gli Sciiti!

Un uomo é stato assassinato e altri quattro feriti nel corso della brutale repressione con cui gli sgherri di Casa Saoud hanno colpito l'ennesima pacifica dimostrazione di cittadini disarmati nella cittadina di Awamiyah, nell'Est dell'Arabia Saudita, da oltre un anno focolaio del malcontento contro la corruzione e l'autoritarismo dei sovrani di Riyadh.

La manifestazione si é tenuta nel quartiere di Al-Deiyrah ed é stata colpita con furia violenta dai militari, reclutati tra i più conservatori tra i clan del paese, permeati di fanatismo wahabita, quindi particolarmente accaniti e crudeli contro gli appartenenti alla minoranza sciita, stanziata lungo la costa orientale che si affaccia sul Golfo Persico.

I militari si sono scatenati anche contro le proprietà dei cittadini, incendiando auto e danneggiando negozi.
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Il popolo cisgiordano si ribella alla corruzione e all'inefficienza dei satrapetti di Fatah Abbas e Fayyad! Scontri e arresti

Iniziate giorni addietro con momenti tra il giocoso e il goliardico (come testimonia il filmato del fantoccio di Salam Fayyad esposto al ludibrio della folla da un manifestante mascherato come lo pseudo-Guy Fawkes di 'V per Vendetta') le proteste nella West Bank contro la corruzione e l'inefficienza dell'amministrazione di Fatah risultata in insostenibili aumenti dei generi di prima necessità e in una vertiginosa crescita del tasso di disoccupazione, sono rapidamente passate a essere focolaio di scontri, soprattutto per il tentativo degli sbirri della cosiddetta 'Autorità Nazionale' di reprimerle con la forza. La bancarotta dei cacicchi di Fatah é tale che persino la Striscia di Gaza, pur vessata da anni e anni di strangolante assedio sionista, ha una situazione economica migliore, grazie alle buone pratiche del Governo legittimo di Hamas che non trascura il welfare e l'assistenza sociale e garantisce stipendi regolari ai lavoratori pubblici e misure di sostegno a quanti hanno avuto le loro attività danneggiate o distrutte dagli attacchi israeliani. Gli scontri più violenti si sono registrati ad Al-Khalil, dove la folla inferocita ha tentato di dare l'assalto al Municipio, venendone respinta solo con l'uso di gas lacrimogeni sparati direttamente in mezzo ai manifestanti e con ripetute cariche delle forze di sicurezza che si sono comportate con la stessa violenza normalmente usata dai militari sionazisti.
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lunedì 10 settembre 2012

Serpeggia sempre di più il malcontento in Arabia Saudita! Manifestazione di massa in preparazione il 23 settembre!

Il 23 settembre sarà come ogni anno festa nazionale in Arabia Saudita ma i cittadini, o meglio i sudditi, dell'ultima monarchia assoluta del mondo, i cui corrotti governanti sono manovrati a bacchetta da Usa e Israele, le cui fallimentari politiche sono riuscite a creare la carestia di benzina e gasolio nel principale paese esportatore di greggio al mondo, non pensano di avere nulla da festeggiare e si preparano a far sentire la loro voce alla reggia dei satrapi Al-Saoud.

Mentre la classe dirigente del paese é sempre più paralizzata a causa della senescenza e delle croniche malattie del sovrano e dei prossimi pretendenti al trono, attraverso le reti di Twitter e dei social network già fondamentali per far ruzzolare giù dai loro troni il 'Bey' Ben Ali e il 'Faraone' Mubarak il popolo saudita, senza differenze di setta o di orientamento politico, si organizza per prendere il controllo delle strade e delle piazze e gridare alta e forte la richiesta di liberazione per gli oltre trentamila detenuti politici incarcerati nelle galere del regime.
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Tariq al-Hahsemi condannato a morte in absentia! Farà meglio a non farsi più vedere in Irak!

Riguardo alla scoperta delle attività terroristiche del sunnita Tarik al-Hashemi, quando era Vicepresidente dell'Irak per volere degli invasori occupanti americani abbiamo già parlato a lungo, rendendo anche la cronaca della sua fuga presso i Curdi appena é stato formalmente accusato di omicidi e attentati (il giorno esatto dopo il definitivo ritiro Usa dal paese mesopotamico) e del suo successivo peregrinare in tutti i despotati alleati di Washington nella regione: Qatar, Arabia Saudita e infine Turchia.

Adesso é arrivata la notizia ufficiale della condanna a morte inflittagli in contumacia da un tribunale iracheno che ha valutato accuratamente i suoi molti gravi crimini e ha ascoltato le testimonianze di tutti i suoi guardaspalle trasformati con lusinghe o minacce in killer prezzolati.

Hashemi oltre a numerosi omicidi ha preparato e ordito attentati con autobombe e altri congegni esplosivi, uno dei quali avrebbe dovuto colpire il premier sciita alleato dell'Iran, Nouri al-Maliki, per innescare una guerra civile tra le principali sette del paese e indebolire l'asse con Teheran e Damasco.
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Il Generale Farahi annuncia la prossima presentazione del vettore balistico da crociera 'Meshkat'!

Il Viceministro iraniano della Difesa, Brigadier Generale Mehdi Farahi, ha annunciato la prossima presentazione ufficiale dell'ultimo prodotto della ricerca missilistica e balistica dell'Industria militare della Repubblica Islamica: un vettore da crociera capace di colpire bersaglia 2000 Km di distanza chiamato 'Meshkat'.

Farahi, che riveste un importante incarico presso l'Organizzazione Ministeriale Aerospaziale oltre al suo ruolo come Viceministro, ha dichiarato che, dopo i missili da crociera Zafar, Nasr, Nour, Qaser e Ghadir, Meshkat rappresenta una nuova importante aggiunta all'arsenale balistico iraniano e potrà venire lanciato da aerei, sommergibili e postazioni terrestri.

Rispetto ai modelli precedenti Meshkat avrà caratteristiche di precisione, traccia radar, evasione del rilevamento e dell'intercezione "assolutamente innovative e all'avanguardia", contribuendo in maniera rilevante a mantenere alto il livello di dissuasione che finora ha impedito alle potenze dell'arroganza imperialista, colonialista e sionista di levare la mano contro la Repubblica iraniana.
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domenica 9 settembre 2012

Le forze armate sudanesi eliminano 77 terroristi finanziati da Salva Kiir e armati da Mossad e mafia ebraica!

Durante due differenti battaglie nel Darfur occidentale e nel Sud Kordofan truppe dell'Esercito sudanese hanno abbattuto 32 e 45 terroristi appartenenti a gruppi armati legati al Governo di Juba e pedine del piano sionista contro il Sudan arabo e musulmano.

Dopo la cocente sconfitta inflitta dagli uomini di Khartoum alle truppe 'regolari' del Sud-Sudan (il 'Frankenstein' voluto da Sion, per inserire un cuneo di instabilità in Africa Orientale, da usare contro gli stati musulmani africani) il dittatore di Juba, il ridicolo Salva Kiir dai cappelli texani, ha pensato bene di tornare a foraggiare le bande di terroristi del JEM e dell'SPLMN nel tentativo di causare problemi al Governo del Nord.

Per fortuna le forze armate sudanesi operano con standard di efficienza e di professionalità inarrivabili rispetto alle bande di predoni e criminali alleati di Kiir, e possono contare sul sostegno di paesi come la Cina e l'Iran, ansiosi di mantenere la pace e la stabilità in un'area critica del continente africano.
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Un altro carico di sistemi di comunicazione elettronica bloccato in Libano dalle autorità!

Continuano i successi delle autorità libanesi nello strozzare il contrabbando di armi ed equipaggiamenti che turchi, sauditi e qatarioti, con l'aiuto dei corrotti politici dell'Alleanza 14 Marzo tentano di inviare ai terroristi mercenari attivi in Siria contro il legittimo Governo del Presidente Assad. A pochi giorni dall'arresto del figlio di un generale in pensione e dal sequestro di un carico di impianti per comunicazioni satellitari altri trenta apparecchi elettronici per comunicazioni sono stati confiscati.

Gli apparati erano portati da un egiziano, un libanese e due donne di nazionalità incerta in possesso di falsi documenti siriani. Secondo quanto rivelato dalle autorità ai reporter della televisione Al-Manar le donne, sfruttando i loro falsi passaporti siriani, avrebbero dovuto portare gli apparati oltre confine fingendo che fossero apparecchiature mediche, fidando della falsa testimonianza del loro complice egiziano.
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Adesso ci sono le prove! L'attacco nel Sinai organizzato dal Mossad aiutato dal burattino Dahlan!

Un capo anziano dei beduini del Sinai settentrionale di nome Majdi Salem, ha inviato una lettera al Presidente egiziano Mohammed Mursi dichiarando di avere "prove certe" riguardo la natura e i colpevoli dell'attacco omicida avvenuto alcune settimane fa a un posto di frontiera egiziano, costato la vita a sedici guardie di confine. Come sostenuto su queste pagine fin dall'inizio la responsabilità dell'azione ricadrebbe sul Mossad sionista aiutato dal corrotto collaborazionista cacciato persino da Fatah per i suoi legami col regime ebraico, Mohamed Dahlan.
Ma non é tutto, Salem ha dichiarato di sapere per certo che vari ufficiali dell'Esercito egiziano fossero a conoscenza in anticipo dell'attacco e avrebbero taciuto nella speranza che esso portasse il Governo del Cairo ad accusare i Palestinesi di Hamas e ritardasse o rimandasse sine die l'apertura del varco di confine di Rafah e la fine dell'assedio economico alla Striscia costiera. Durante l'Era Mubarak infatti il confine con Gaza rimaneva chiuso a ogni genere di transito.
Majdi Salem ha chiesto udienza col Presidente Mursi per rivelargli le informazioni di cui é a conoscenza. Nonostante gli intenti israeliani l'attacco nel Sinai é stato sfruttato da Mursi per licenziare i Generali della vecchia guardia filo-Mubarak (ci sono stati oltre settanta pensionamenti finora), smembrare lo SCAF e cancellare tutti i provvedimenti che erano stati presi da questo per indebolire Parlamento e Presidenza. Inoltre la presenza militare egiziana nel Sinai é stata rafforzata.
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