sabato 28 aprile 2012

Il Centro Ahrar: "2800 prigionieri politici palestinesi stanno digiunando da 11 giorni, altri 1000 pronti a unirsi alla protesta!"

Fouad al-Khafsh, Direttore del Centro Ahrar per gli Studi sui Prigionieri e i Diritti Umani ha confermato che sono 2800 i detenuti politici palestinesi attualmente impegnati nello sciopero della fame nelle prigioni del regime sionista, mentre altri mille si uniranno a loro nel corso della settimana entrante. In una intervista con l'agenzia stampa "Palestine Information Center" Khafsh ha dichiarato che questa "battaglia degli stomaci vuoti" vedrà eventualmente l'adesione dell'intera popolazione carceraria palestinese se le autorità carcerarie israeliane non risponderanno in breve alle richieste avanzate.
Khafsh ha spiegato che i primi dieci giorni di digiuno sono i più duri, poi, il corpo umano si abitua alla mancanza di nutrimento e comincia a mettere in gioco tutta una serie di 'accorgimenti' per fare fronte alla 'carestia', meccanismi ereditati da millenni di evoluzione, quando l'uomo per lungo tempo rimasto allo stadio di cacciatore/raccoglitore non sapeva con quanta frequenza sarebbe riuscito a procurarsi nutrimento. Tuttavia, anche con meno sintomi, più si prolunga l'astinenza dal cibo e più si va incontro a gravi problemi di salute.
Dai primi contatti avvenuti tra i portavoce degli scioperanti e l'amministrazione carceraria israeliana sembra che non vi sia spazio per trattative; i partecipanti alla protesta dicono di prevedere che essa vada avanti "almeno" per 40 giorni. La partecipazione allo sciopero della fame é obbligatoria per tutti i detenuti di Hamas che non soffrano di malattie croniche (anche se moltissimi malati vi hanno preso parte comunque) così come per i militanti della Jihad Islamica e del PFLP, ma anche molti membri detenuti di Fatah si sono uniti a essa e il resto di loro si prevede che farà lo stesso entro i prossimi giorni.
Khafsh ha anche affermato, con evidente soddisfazione, di avere ricevuto recentemente comunicazioni telefoniche sia da partedi Khaled Mishaal che di Mahmud Abbas che lo hanno invitato a moltiplicare gli sforzi della sua associazione per sostenere i prigionieri politici in ogni modo possibile.
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Immagini esclusive della nave carica di armi per i terroristi sequestrata dai Libanesi!

Dobbiamo innanzitutto scusarci coi nostri affezionati lettori per un errore commesso sia pure in buona fede nell'articolo precedente su questo evento, nel quale abbiamo usato una incorretta trascrizione del nome del bastimento incriminato, che in realtà é "Lutf-Allah II" e non "Luftallah II" come avevamo scritto noi.
E' interessante notare che la "Lutf-Allah II" era transitata di fronte alle coste dell'entità sionista di occupazione della Palestina eppure non é stata fermata dalle lance di Tel Aviv, così solerti nel bloccare ogni tipo di mercantile che transiti tra Libano ed Egitto e viceversa, anche quando essi non trasportano niente di sospetto.
Si notino nelle foto del carico sequestrato i contenitori impermeabili di plastica che, come da noi riportato, avrebbero consentito di scaricare le armi in mare poco distante dalla costa.
Il Presidente del Libano, l'Ex-Generale Michel Suleiman ha dichiarato che questo grande successo nella sorveglianza contro il traffico e il contrabbando di armi deve spronare i servizi di intelligence e le forze dell'ordine di Beirut a intensificare ancora di più la vigilanza, consci che ogni arma sottratta ai terroristi in Siria é una futura minaccia sventata contro la pace e la stabilità dello stesso Libano.
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"Fuori Khasawneh, dentro Tarawneh!", ad Amman continua il triste e stanco 'valzer' dei Primi Ministri

Frustrazione e rabbia, questi i sentimenti prevalenti della cittadinanza giordana quando ha cominciato a diffondersi la notizia che il reuccio Abdallah II, a meno di sei mesi dalla sua nomina, aveva giubilato l'ennesimo Premier di questi ultimi due anni, licenziando l'ex-giurista internazionale Awn Khasawneh (foto sotto) e nominando al suo posto Fayez Tarawneh. Puntualmente, dopo le rituali preghiere del venerdì, migliaia di persone sono scese in strada a protestare contro il sovrano e il nuovo premier.
"Tarawneh, se il popolo non ti ha eletto non sarai in grado di cambiare nulla" si leggeva sul cartello di un manifestante e, in effetti, più la crisi politico-economica giordana si trascina innanzi e più risulta evidente che sono necessarie profonde e coraggiose riforme istituzionali e che, rimanendo così le cose, il Sovrano potrà anche cambiare un Premier al mese ma sarà impossibile, con questo metodo, trovarne uno in grado 'magicamente' di trasformare la situazione.
Tarawneh, 63enne, é un veterano della politica ascemita, essendo già stato Primo Ministro sotto il 'piccolo re' Hussein, certamente é esperto su come muoversi a Corte e su come gestire gli intrighi di palazzo, ma difficilmente saprà come attaccare un tasso di corruzione e inefficienza nella Cosa Pubblica che frena ogni prospettiva di sviluppo e crescita dell'economia giordana o come placare un'opinione pubblica che invoca a gran voce l'elezione del Premier diretta o indiretta e la fine delle "nomine" regie.
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Oppositore Sud-Sudanese di Salva Kiir conferma: "Ci sono Usa e Israele dietro le folli avventure militari del 'cowboy' di Juba!"

A dimostrazione di come le nostre accuse al dittatore del Sud-Sudan Salva Kiir di non essere altro che un burattino e un pupazzo in mano a Obama e a Netanyahu e di essere stato messo a capo di uno Stato creato artificialmente tramite una campagna di fango e propaganda culminata in un referendum-farsa non siano campate per aria ma corrispondano all'effettiva realtà dei fatti riportiamo ora le dichiarazioni di un coraggioso politico Sud-sudanese di opposizione, l'accademico David de Chand, Segretario del Partito del Fronte Democratico.
"Io credo che quanto abbiamo osservato finora faccia parte di una cospirazione internazionale contro il Sudan, visto che non vi era ragione alcuna per il Governo di Juba di ordinare l'invasione e l'occupazione di Heglig, che fin da principio é stata dichiarata e riconosciuta come territorio di Khartoum"; parlando con una troupe della televisione iraniana in lingua inglese PressTV De Chand ha dato voce alle sue convinzioni, totalmente in tono con quanto da noi sostenuto ogni volta che si parla del ridicolo 'cowboy' Salva Kiir e del suo Governo inetto e criminale.
"C'é una guerra strisciante condotta per il petrolio, l'acqua e le altre risorse del Sudan, gli ultimi sviluppi, ma anche l'originaria decisione di dividere il Sudan in due stati, é stata parte di un piano strategico delle potenze imperialiste, prime fra tutte gli Usa e Israele che oggi sono i maggiori sponsor di Kiir e delle sue avventure militari". Come volevasi dimostrare Professor De Chand, come volevasi dimostrare...
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La Marina di Beirut blocca nave carica di armi destinate ai terroristi in Siria!

La Marina libanese ha intercettato una nave cargo proveniente dall'Egitto sulla base di fondati rapporti dei servizi di informazione che indicavano come a bordo si sarebbero trovate armi per i terroristi attualmente attivi in Siria. La "Luftallah II" nella serata di ieri é stata intercettata e condotta all'attracco nel porto di Selaata, 50 chilometri a nord di Beirut.

Proveniente da Alessandria la nave é stata sottoposta ad accurata perquisizione risultando carica di armamenti tra cui bombe da mortaio, esplosivi e detonatori, fucili da assalto, mitragliatrici, migliaia di pallottole di ogni calibro e anche sistemi satellitari di comunicazione.

Parte delle armi erano già confezionate in involucri impermeabili, probabilmente per venire gettate in mare lungo la costa in località preordinate, in maniera che i terroristi potessero recuperarle in un secondo tempo. I terroristi attivi negli ultimi mesi in Siria possono godere di un network di sostegno che unisce Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Usa e Israele.

Nonostante le loro attività la popolazione siriana si é stretta attorno al Governo legittimo e al Presidente Assad, accogliendo con favore il suo programma di riforme, anche per questo, avendo fallito nel suscitare una ribellione dall'interno, i mercenari e i provocatori infiltrati in Siria si sono dati ad atti di violenza indiscriminata contro la popolazione, tagliandosi ulteriormente l'erba sotto i piedi.
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venerdì 27 aprile 2012

Delegazione di Hamas guidata da Khaled Mishaal arriva oggi in Egitto per colloqui!

Come annunciato giovedì sera dal comunicato di Ismail Radwan il Segretario del Politburo di Hamas, Khaled Mishaal, é giunto oggi nella capitale egiziana accompagnato da una delegazione di dignitari del movimento per discutere alcune agende di primaria importanza con i massimi esponenti politici del Cairo.

Mishaal parlerà coi leader egiziani del processo di riconciliazione nazionale palestinese, della lotta dei detenuti politici in sciopero della fame e delle necessità di azioni coordinate da parte dei maggiori paesi arabi per sostenere la loro causa e le loro richieste.

Radwan, annunciando la visita ha anche dichiarato che il Segretario Mishaal, per via telefonica, ha parlato recentemente con l'Ex-presidente dell'Anp Mahmud Abbas (che ha il mandato scaduto da 39 mesi) riguardo alla situazione dei detenuti politici.

 Durante la conversazione Abbas avrebbe ascoltato le proposte di Hamas per la coordinazione degli sforzi a sostegno dei detenuti e delle loro rischieste, sottolineando come una puntuale e chiara comunicazione sia alla base di ogni possibilità di successo e come con la riconciliazione politica tra Hamas e Fatah sarà possibile sostenere ancora meglio le lotte e le rivendicazioni dei detenuti palestinesi.
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La Repubblica Islamica iraniana celebra il 32esimo anniversario del fallito 'raid' Usa contro Teheran

Il 4 novembre 1979 il Popolo dell'Iran, esasperato dai tentativi dell'imperialismo americano di deviare la sua Rivoluzione e riportare sul trono il corrotto Scià Reza Palhevi attaccava il "nido di spionaggio" celato all'interno dell'ambasciata americana e prendeva in ostaggio gli agenti della CIA e il resto del personale in essa presente.
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile successivi, malconsigliato da generali che troppo si erano esaltati su film e romanzetti d'azione, il Presidente Carter dava il via a un "raid" armato che avrebbe dovuto permettere di liberare con la forza i prigionieri e farli volare via su un C-130 appositamente modificato con razzi sotto le ali per permettergli un decollo da una pista eccezionalmente stretta.
Ovviamente il tutto si concluse con un disastro, una colossale figuraccia degli imperialisti yankee, otto morti, quattro feriti (tutti americani) e una grande vittoria di immagine per l'Iran che catturò anche 5 elicotteri degli aggressori. Negli scorsi giorni alti rappresentanti delle Forze armate di Teheran hanno celebrato a Tabas, luogo del fallito atterraggio degli attaccanti, il 32esimo anniversario dell'evento, ospitando anche una delegazione della Repubblica Democratica Popolare della Nordkorea, uno dei pochi stati che nel corso della Guerra Iran-Irak si schierò con l'Iran anziché con Saddam Hussein.
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Nouri al-Maliki: disamina e rendiconto su motivazioni e risultati della sua visita a Teheran!

Il Premier Irakeno Nouri al-Maliki ha oramai concluso la sua due-giorni di visita ufficiale all'Iran, durante la quale di é incontrato con il Presidente Ahmadinejad e la Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei. I membri della delegazione che lo accompagnava hanno intrattenuto dialoghi con dignitari della Repubblica Islamica per aumentare il commercio, i legami nella Difesa e nella Sicurezza e i progetti di ricostruzione delle infrastrutture e dell'economia di Bagdad.

 Nel corso del 2011 gli scambi commerciali tra Iran e Irak hanno toccato i 10 miliardi di dollari Usa e secondo le proiezioni per il 2012 nel corso di quest'anno dovrebbero aumentare del 20 per cento fino a toccare quota 12 miliardi entro la fine dell'anno. La visita in Iran é stata la prima dalla rielezione di Nouri al-Maliki a Primo Ministro, avvenuta grazie al decisivo sostegno di Moqtada al-Sadr, il carismatico leader sciita e nonostante la vivace e finanziatissima campagna pagata dagli Usa, dalla Turchia e dai Sauditi contro di lui, a favore invece di un premierato Allawi.
Adesso Turchi, Americani e sovrani petroliferi del Golfo stanno nascondendo il latitante Tariq al-Hashemi, Ex-vicepresidente colpevole di attentati e stragi che é inseguito da un mandato di cattura del Tribunale di Bagdad e che prima di lasciare il paese si é rifugiato tra i Curdi. Proprio i Curdi, perenni traditori sempre pronti a vendersi agli agenti dell'imperialismo, costituiscono un altro gruppo di nemici di Maliki e del suo legame speciale con Teheran, come hanno dimostrato recentemente dichiarando di voler vedere cancellato il contratto per la vendita a Bagdad di 36 vecchi F-16 americani, in ciò sostenuti dal regime ebraico loro sponsor e alleato.
Ancora una volta Israele ordina e Washington deve obbedire, come accadde nel caso del Libano quando al Governo del mezzo-saudita Saad Hariri, servo di Tel Aviv, si sostituì quello di Najib Mikati sostenuto da Amal, LMP ed Hezbollah; anche allora Israele "ordinò" a Francia e Usa di interrompere tutte le forniture militari a Beirut, che vennero poi puntualmente sostituite da armi russe e iraniane. E' indubbio che legandosi sempre più strettamente all'Iran il "peso specifico" dell'Irak nello scacchiere geopolitico mediorientale stia aumentando proporzionalmente. Si veda anche solo il fatto che non sarà più Istanbul ma Bagdad il prossimo luogo d'incontro tra i negoziatori occidentali e l'Iran per la questione del pacifico programma nucleare iraniano e dell'arsenale atomico illegale detenuto da Israele.
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Nuova "impresa" di Giulio Meotti, il famigerato scarabeo stercorario del "Foglio"!


Giulio Meotti é il geotrupide stercorario della cui esistenza abbiamo già informato i lettori di Palaestina Felix lo scorso 27 ottobre 2011, imbrattatore di carte al "Foglio" di Giuliano Ferrara e propagandista islamofobo e filosionista, il collezionista di sterco e materia fecale in questione, forse a causa della diminuita importanza della testata di Ferrara a causa dell'invereconda caduta del 'Basso Impero' berlusconiano si é guardato intorno e, aprendo le elitre dai vivaci colori metallici, si é levato in volo in cerca di nuove fosse settiche in cui annidarsi e produrre i suoi rozzi e beceri peana a favore del regime dell'Apartheid ebraico.

I nostri infallibili segugi lo hanno localizzato (bé, insomma, bastava seguirne il lezzo) fino a ritrovarlo sulle colonne del tabloid sionista "Ynet", dove aveva appena firmato un "elzeviro" intitolato: "L'odio dell'Europa per Israele. Molti Europei pensano che Israele sia illegittimo e vada rimosso dal Medio Oriente!". "Accidenti signor geotrupide!", verrebbe da esclamare, secondo lei quali sentimenti bisognerebbe provare per l'unico Stato al mondo che pretende di qualificarsi secondo criteri etnici e religiosi escludendo dal godimento dei pieni diritti di cittadinanza gli altri suoi abitanti? Come bisognerebbe porsi di fronte all'unico Stato che dai tempi di Hitler abbia a più riprese attaccato paesi vicini e circonvicini senza previa dichiarazione di guerra? Cosa bisognerebbe augurarsi dello Stato che ancora cinque e tre anni fa attaccava popolazioni civili indifese con armi proibite come cluster bomb, napalm, fosforo bianco, uranio impoverito e altri agenti radioattivi?

Nell'articolo lo stercorario Meotti cita preoccupato il dato che "Tra il 70 e l'80 per cento dei Tedeschi si dice d'accordo col messaggio del poema in prosa di Guenter Grass", veramente l'unico dato 'preoccupante' al riguardo (se la statistica fosse corretta) sarebbe che esista un 20-30% di Tedeschi che NON SIA d'accordo con le posizioni di Grass perché é evidente che tra lo Stato Ebraico che possiede 200-300 bombe atomiche non dichiarate e la Repubblica Islamica che é firmataria del TNP e vuole dotarsi unicamente di nucleare civile é CHIARO E LAMPANTE che la minaccia stia a Tel Aviv e non a Teheran!

Per fortuna l'Europa sa dove inviare i Giulio Meotti di questo mondo: rimanga pure, il geotrupide Meotti, sulle colonne del tabloid sionazista, non ne sentiremo affatto la mancanza!

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L'aviazione sudanese continua a colpire obiettivi nel Sud: bombardata Chotchare!

Il Presidente Omar Bashir lo aveva annunciato: "D'ora in poi le uniche 'trattative' che condurremo con il Governo del Sud Sudan verranno portate avanti con bombe e cannoni!" e fa piacere una volta tanto vedere il Governo di Khartoum, troppo spesso messo all'angolo dall'ipocrita e corrotto mondo occidentale, riuscire a far seguire alle parole i fatti e proseguire le operazioni militari oltre e al di là della necessaria e sacrosanta liberazione di Heglig da ogni presenza armata del regime di Juba, tenendo fede all'impegno assunto di proseguire le ostilità fino alla caduta di Salva Kiir e della sua cricca.

Il portavoce dell'Esercito sudanese, Philip Aguer, ha dichiarato che bombardieri e cacciabombardieri della forza aerea di Khartoum hanno colpito a più riprese il centro di Chotchare, nella Provincia di Unity, nonché insediamenti temporanei di pastori nelle pianure circostanti; solo poche settimane fa, fidando vigliaccamente nel sostegno acritico di Obama e Netanyahu, il vile e crudele dittatore di Juba, il ridicolo 'cowboy' Salva Kiir ordinava alle sue truppe e alle milizie terroristiche da lui foraggiate nel Sud Kordofan di occupare Heglig, privando così il Sudan dell'unico distretto petrolifero lasciatogli dall'iniqua partizione seguita al ridicolo "referendum" di luglio 2011. 

Una dozzina scarsa di giorni é bastata alle forze armate di Khartoum per ricacciare indietro gli invasori facendo loro lasciare almeno 1200-1500 morti sul terreno; contemporaneamente il Governo sudanese ha preso il solenne impegno di "Dare a Kiir e alla sua cricca una lezione di Jihad e patriottismo" e di continuare la lotta fino a che Juba non sia liberata dall'attuale regime, servo di interessi e potenze imperialiste e sioniste.
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Khatami dichiara: "Con l'appoggio di Teheran il Governo siriano sventerà ogni complotto imperialista!"

L'Ayatollah Seyyed Ahmad Khatami, rispettato chierico della Repubblica Islamica dell'Iran ha dichiarato nella giornata di ieri che "fino a quando Damasco potrà contare sull'alleanza e il sostegno di Teheran" le macchinazioni e i complotti orditi contro la stabilità e la pace della Repubblica Araba siriana non avranno il sopravvento e il Governo riuscirà a difendere l'autonomia della nazione e la sicurezza dei cittadini.

Ovviamente, Khatami ha puntualizzato che l'alleanza con Teheran non vuol dire acritico sostegno a qualunque iniziativa del Governo di Damasco e proprio a questo proposito la dirigenza iraniana ha accolto con favore le mosse siriane per la riforma della Costituzione e la convocazione di elezioni politiche che si terranno il prossimo mese. "Siamo stati molto seri e chiari nella richiesta di reali riforme politiche e sociali in Siria e abbiamo constatato con piacere la serietà con cui sono state intraprese".

Khatami, che é membro del Comitato di Supervisione dell'Assemblea degli Esperti ha aggiunto che "L'imperialismo arrogante dell'Occidente, degli Usa e di Israele sta armando le mani di assassini infiltrati in Siria nel tentativo di indebolire i legami tra Teheran e Beirut, tra la Repubblica Islamica e la Resistenza sciita in Libano e ciò é vile e meschino, oltre che intollerabile, la Repubblica Islamica non permetterà alle potenze arroganti e ai loro servi arabi di incrudelire per i loro fini egemonici contro il popolo e lo Stato siriano".
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giovedì 26 aprile 2012

Gang sionazista israeliana incita a "bruciare" gli studenti palestinesi! Ecco la 'democrazia' del regime ebraico!

"Im Tirtzu" é un gruppo extraparlamentare sionista, fascista e razzista nel quale si "fanno le ossa" i giovani teppisti ebrei indottrinati fin dall'infanzia all'odio verso i legittimi abitanti della Palestina che resistono all'occupazione e rifiutano di venire intimiditi e sradicati con la minaccia dello sterminio e dell'annientamento fisico costantemente praticata dalle forze militari e di polizia del regime dell'Apartheid ebraico. Siccome gli studenti palestinesi dell'Università di Gerusalemme avevano protestato recentemente per dimostrare la loro solidarietà ai prigionieri politici in sciopero della fame i giovani sionazisti si sono lasciati andare sul loro sito web a ogni sorta di appello alla violenza contro di essi.

"Devono essere bruciati", ha suggerito uno dei 'camerati' con la svastica a sei punte, "Dobbiamo ammazzarli tutti", rincarava la dose un altro, avendo bene appreso la lezione di Himmler e Rosenberg, "L'Università é nostra, dobbiamo cacciarli", si limitava a dire uno, "accontentandosi" di una discriminazione accademica senza arrivare all'uccisione o allo sterminio. E così via, in un rosario di commenti sempre più bigotti, sempre più razzisti, sempre più intrisi di quella violenza verbale che, rafforzatasi a sufficienza nel meccanismo del 'branco' poi arriva a esplodere invariabilmente anche nei fatti.
La parlamentare palestinese Haneen Zoabi ha indicato che la pagina web del movimento fascista sionista "E' il classico esempio del clima e dell'atmosfera prevalenti in Israele, dove simili gruppi sentono la connivenza delle autorità e scatenano contro i cittadini arabi campagne di odio, di persecuzione fisica e psicologica". La Zoabi ha colto l'occasione per denunciare il clima di ostilità che pervade la società israeliana ormai a ogni livello, cui contribuiscono, alimentandolo ed esasperandolo, autorità locali, civili, religiose e poliziesche.
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Il quotidiano sionista "New York Times" equipara la campagna BDS ai campi di sterminio!

Un tipico gruppo di sostenitori del Boicottaggio contro Israele e il suo Apartheid...
In un totale esercizio di "sprezzo del ridicolo", volto a creare un'atmosfera di terrore irrazionale nella quale sia possibile lanciare le più enormi e grottesche accuse ai milioni di attivisti che in tutto il mondo operano affinché il "Mondo Libero Occidentale" sottoponga il regime razzista di Tel Aviv a quelle forme di pressione economica che furono strumentali nella caduta del regime razzista di Pretoria il quotidiano sionista New York Times ha ospitato sulle sue pagine una requisitoria a firma David Horowitz, con tanto di 'lista di proscrizione' annessa nella quale si equiparano i sostenitori della Campagna BDS contro Israele ai nazisti che costruirono e fecero funzionare i campi di sterminio.
...e un tipico gruppo di SS...secondo Dave Horowitz la somiglianza é lampante...non la vedete? E' PERCHE' SIETE ANTISEMITI!!! ANTISEMITI!!! NAZISTI!!!!
Vi é molto da dire sui campi di sterminio e sull'Olocausto, soprattutto sull'uso distorto che i lobbisti filoisraeliani fanno dell'Olocausto, per convincere il mondo occidentale a sostenere con donazioni, forniture di armi e altri incentivi un regime etnocratico e segregatorio che non ha uguali nell'aggressività e nel razzismo delle sue politiche se non proprio nel Terzo Reich hitleriano e questa occasione é buona come ogni altra per dimostrare che 'nazismo' e 'Olocausto' per i sionisti sono parole in codice per avocare a Israele la "libertà" di fare ciò che in ogni altro stato del pianeta sarebbe considerato inammissibile e criminale: perseguitare popolazioni 'indesiderabili' per convincerle all'esodo sotto minaccia di sterminio e annientamento, usare le forze militari per annettere e colonizzare territorio, costruire un sistema politico, economico e sociale basato sull'idea di discriminazione tra Ebrei e Non-Ebrei con diritti e privilegi che valgono solo per i primi e imposizioni e restrizioni solo per i secondi (le famose 'dichiarazioni di lealtà alla natura ebraica di Israele', il divieto di risiedere, comprare terra o casa, sposarsi con un'araba e farla venire a vivere in Israele...).
Il delirio di Horowitz, con annessa lista di proscrizione sionazista!
In calce all'intemerata di Horowitz si trova un listino di professori universitari che l'autore invita a "perseguitare" per il loro sostegno alla campagna di boicottaggio di Israele. Ricordiamo il bailamme che si scatenò in Italia quando un blogger italiano convertito all'Islam "osò" pubblicare una lista di personalità ebraiche giusto per diritto di cronaca e dovere di conoscenza, allora egli fu letteralmente 'crocefisso' al grido di 'nazista' e 'antisemita' mentre ai sionisti viene concesso di applicare le proprie liste di proscrizione su medium di comunicazione ben più pervasivi di un anonima pagina web senza che nessuno dica nulla.
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L'Unione Europea condanna (troppa grazia!) la metastasi degli insediamenti ebraici illegali in Cisgiordania!

"Sono estremamente preoccupata per la recente decisione delle autorità di Tel Aviv riguardo lo stato delle colonie di Sansana, Rakalim e Brukin nei territori palestinesi occupati", questa la dichiarazione di Lady Catherine Ashton riportata dall'Agence France Presse nella giornata di ieri, in risposta alla decisione sionista di "riconoscere" tre insediamenti illegali costruiti negli ultimi anni con la protezione e il benestare dell'Esercito e del Governo israeliano e riempiti di coloni paracadutati in Palestina dai quattro angoli del mondo, armati e indottrinati all'odio contro gli abitanti legittimi della zona che hanno invaso.

La Ashton ha fatto notare che, nonostante qualunque dichiarazione contraria di parte israeliana gli insediamenti ebraici in Cisgiordania sono e rimangono illegali per la legge internazionale e per tutte le agenzie ONU e ha espresso la speranza che Netanyahu "riveda la sua decisione". Ovviamente Lady Ashton e con lei tutti gli ipocriti e codardi burocrati di Bruxelles si guarderanno bene, come mille altre volte in passato, dal prendere qualunque misura concreta contro la metastasi degli insediamenti illegali in Cisgiordania, dai quali giornalmente partono raid teppistici verso i villaggi, gli uliveti, i mandorleti, le greggi e i pastori palestinesi, contro le serre, le chiese e le moschee degli abitanti legittimi della West Bank.

350 invasori ebrei vivono a Brukin, 250 a Rekelim e altri 250 a Sansana, avanguardie di un esercito di occupazione di 500,000 coloni ebrei illegali, armati e fanatizzati che sono stati stanziati in comunità che si espandono continuamente come tumori, sottraendo spazio, acqua e risorse alla popolazione palestinese.

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L'Asse della Resistenza all'opera: la capitale della Repubblica Islamica ospita una fiera sull'economia siriana!

Una vera e propria fiera campionaria, con esclusive esibizioni di prodotti siriani di ogni genere e tipo: dagli agroalimentari, alle manifatture industriali, ai beni di consumo, che avrà lo scopo di integrare e saldare le economie siriana e iraniana a livello più profondo e saldo di quanto non siano state finora: questo é lo scopo della grande manifestazione che si aprirà il 28 aprile e proseguirà per i cinque giorni successivi a Teheran.

Secondo Mohammed Hamoud, funzionario siriano incaricato di supervisionare l'evento, la mostra é il primo risultato concreto dell'accordo di libero scambio commerciale siglato tra Iran e Damasco a marzo 2011, aggiungendo che Iran e Siria hanno sempre goduto di una favorevole storia di rapporti commerciali, ma ora questi stanno per sperimentare un incremento del tutto incomparabile con quanto avvenuto in passato, per effetto della visione convergente dei loro gruppi dirigenti.

La fiera occuperà un'area espositiva di oltre 7400 metri quadrati e vedrà rappresentate 260 compagnie, imprese e ditte, che mobiliteranno qualcosa come 600 rappresentanti ufficiali. Il tessile é la grande risorsa siriana, un campo in cui tradizioni secolari e innovazioni tecnologiche si sposano le une con le altre per garanire ai businessmen di Damasco ed Aleppo ottime prospettive verso un mercato vasto e ricco come quello iraniano.

Subito dopo le industrie tessili (che rappresentano circa il 60 per cento di quelle presenti) in ordine di importanza troviamo concerie e pelletterie, imprese agroalimentari, gruppi petrolchimici, chimici e di cosmesi.

La manifestazione sarà inaugurata da Nidal al-Shaar, Ministro dell'Economia siariano e dal suo collega iraniano Mehdi Ghazanfari, titolare del Dicastero dell'Industria.
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mercoledì 25 aprile 2012

Lo Sceicco Khader Adnan risponde alle domande di Fadi Abu Saada sul suo sciopero della fame!

Lo Sceicco Khader Adnan, rappresentante del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina, liberato dall'occupazione sionista dopo essersi quasi ucciso con uno sciopero della fame durato 66 giorni, é stato recentemente intervistato nella sua residenza di Arraba, presso Jenin nella West Bank settentrionale dal giornalista Fadi Abu Saada, riportiamo alcuni brani dell'intervista tradotti in Italiano.

Come ha passato le giornate durante il suo lunghissimo sciopero della fame?

Pregando molto e leggendo il Sacro Corano quando finalmente riuscii a procurarmene una copia; non dormivo mai durante il giorno, ho preferito continuare a dormire con l'oscurità in modo da non avere problemi con gli orari delle preghiere. Le perquisizioni cui venivo sottoposto quotidianamente, anche se ero tenuto in isolamento, erano il momento "divertente" della giornata perché cercavo sempre qualche nuovo modo per sfidare e confrontarmi con i miei carcerieri.

Come cercavano i carcerieri di spezzare la sua determinazione e farle interrompere lo sciopero della fame?
Inizialmente cominciarono a trasferirmi da un ospedale all'altro "per test"; prima a Ramleh, poi a Tel Aviv, poi ad Al-Quds, quindi a Safad. Mi tenevano isolato da chiunque altro e poi arrivarono a tenere tre o quattro secondini sempre con me affinché effettuassero pressioni psicologiche. Mi tenevano legata una mano al piede per ore ed ore, anche quando dovevo usare il gabinetto, dicevano che era "per impedire una fuga" il che era veramente assurdo date le circostanze. Alla fine, lo so che potrà sembrare ridicolo o grottesco, arrivarono persino a trasformare la mia cella in una specie di 'restaurant', tenendo a portata di mano ogni genere di vivanda. Così hanno cercato di spezzare la mia volontà; ma in ultimo questa si é dimostrata più forte di loro.

Che cosa pensa dei 2000 detenuti politici che stanno portando avanti uno sciopero della fame seguendo il suo esempio?

Dico loro: "Andate avanti protetti dalla Grazia di Dio e sarete vittoriosi, avete chiamato questo sciopero 'Battaglia della Dignità', quindi andate avanti e conquistate le vostre richieste, non deludete le vostre famiglie o gli altri prigionieri!".
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Hamas tiene le sue elezioni interne a Gaza: chi entra nel nuovo Politburo, chi ne rimane fuori!


Ismail Haniyeh
Mahmud al-Zahar
Khalil al-Hayyah
Nizar Awadallah
Yehia al-Sanwar
Rawhi Mushtaha
Ahmed Bahar
Sayed Abu Musameh
Abdel Fattah Dukhan
Ismail Ashqar
Mohamed Ali Jafari
Marwan Issa
Ahmed Jabari

Questi sono i nomi di 13 dei 15 eletti nel territorio autonomo di Gaza all'Ufficio Politico di Hamas, massima istituzione del Movimento musulmano di Resistenza.

Si sta scatenando in queste ore la 'corsa' all'analisi e al commento delle tendenze rivelate dal successo di questi candidati e dall'esclusione di altri.

Yehia Sanwar, uno dei responsabili della cattura e della detenzione dell'Ebreo francese Gilad Schalit, che ha consentito la liberazione di centinaia e centinaia di prigionieri politici e il cui fratello é considerato uno dei più rispettati comandanti delle Brigate Qassam é riuscito a entrare nel Politburo, insieme a Rawi Mushtaha anch'egli famoso comandante delle formazioni armate.

Al contrario personalità come Razi Hamed, Ahmed Youssef e Salah Bardawi non sono riuscite ad assicurarsi un posto nel Politburo, mentre cis ono riusciti altri esponenti legati alla branca militare di Hamas come Mohamed Ali Jafari e Marwan Issa. Ismail Haniyeh, inoltre sarebbe stato nominato rappresentante ufficiale del Politburo di Hamas a Gaza, assicurandosi che continuerà a giocare un ruolo nella politica della Striscia autonoma anche quando (semmai) dovesse abdicare al ruolo di Premier per fare posto a un Governo di coalizione con Fatah.
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Insostituibile il ruolo dei tecnici della Guardia Rivoluzionaria iraniana nel decifrare i dati del drone Usa RQ-170!

L'autorevole e rispettato membro dei Majlis, nonché Segretario del Comitato per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera della Repubblica Islamica, Alaeddin Boroujerdi, ha dichiarato, riguardo alla rivelazione sulla decodifica di tutti i dati presenti nel drone americano RQ-170 catturato lo scorso dicembre, che il contributo degli specialisti elettronici della Guardia Rivoluzionaria (IRGC) si é rivelato fondamentale al rapido e sicuro raggiungimento del risultato.
Boroujerdi ha aggiunto che la mossa mostra le capacità e la perizia degli esperti iraniani grazie alle quali, come rivelato, i segreti tecnologici del velivolo senza pilota 'made in Usa' stanno già trovando applicazione nella ricerca scientifica civile e militare di Teheran, così concludendo: "Col tempo, potremo valerci anche noi di velivoli senza pilota direttamente discendenti dall'RQ-170, ma ulteriormente raffinati e migliorati".

Per dimostrare anche agli Americani quanto in profondità siano arrivati i tecnici iraniani nel decifrare e interpretare i dati reperiti nel 'cervello elettronico' dell'apparecchio catturato le autorità della Repubblica Islamica hanno reso pubblico parte del 'roster' di servizio del drone, rivelando per esempio come verso la fine del 2010 esso sia stato per due volte rimandato negli Usa dall'Afghanistan per la correzione di problemi inerenti gli strumenti di navigazione.
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Teppisti ebrei attaccano delegazione parlamentare cilena in visita di solidarietà alla Cisgiordania!


Un gruppo di Ebrei illegalmente stanziati in Cisgiordania con la complicità dell'Occupazione sionista della Palestina e protetti dall'esercito sionazista hanno proditoriamente aggredito nella giornata di ieri una delegazione parlamentare cilena in visita di solidarietà alla Moschea di Ibrahim, presso la città di Al-Khalil, nel Sud della West Bank. I settler illegali hanno aggredito anche il Governatore Qamil Hamed e un numero di figure pubbliche e ufficiali dell'amministrazione provinciale.

Ovviamente i vigliacchi teppisti sono stati protetti e difesi dalle forze sioniste di occupazione, che hanno inoltre cercato di fermare la visita della delegazione parlamentare, che tuttavia ha fatto valere il proprio Diritto a mostrare solidarietà col popolo e lo Stato di Palestina. Quando, dietro la copertura offerta loro dalle forze militari, i residenti illegali in Cisgiordania hanno iniziato a lanciare grida insultanti verso i parlamentari e i loro accompagnatori é stato loro risposto con un canto corale di "Libertà alla Palestina e ai Palestinesi!".

Gli insediamenti illegali ebraici presso Al-Khalil, metastasi del canceroso processo di 'giudeizzazione' con cui il Governo di Estrema Destra di Netanyahu vorrebbe cancellare la Storia e la Cultura araba della Palestina, sono quattro: "Abram Avinu", "Beit Adassa", "Beit Romano" e "Ramat Ishai".
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Ennesimo caporedattore di Al-Jazeera si licenzia per non voler diffondere notizie false e denuncia: "La TV del Qatar totalmente venduta agli interessi israeliani!"

Al-Jazeera, o Al-Israzeera? Da quanto il Monarca del Qatar Emiro Al-Thani ha installato i propri fedelissimi a capo di quella che era stata la prima emittente "all-news" in lingua araba, il primo canale in anni ormai lontani a spezzare il monopolio angloamericano dell'informazione globale, la rete ha abdicato al suo ruolo di voce coraggiosa e scomoda nell'ingessato e ipocrita panorama dei media mainstream assumendo posizioni sempre più "allineate e coperte" e sempre più sottomesse ai diktat della corte di Doha, fino ad arrivare all'ultimo periodo, quello della menzogna spacciata per verità, del sostegno subdolo ai terroristi mercenari infiltrati in Siria e gabolati come 'rivoluzionari popolari in lotta contro Assad', che ha causato un vero e proprio terremoto interno e una serie di dimissioni e licenziamenti a catena di personale (altissimamente qualificato) che era entrato nel network per fare giornalismo e non per giocare all'Agenzia Stefani passando le 'veline' gradite a un re-fannullone corrotto e asservito a Washington e Tel Aviv.
Ultimo in questa serie di dimissionari eccellenti é stato Melhem Ria, libanese, Caporedattore da Teheran che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Quale é stato il motivo delle sue dimissioni?
 Fondamentalmente a convincermi a rassegnare le dimissioni sono stati quattro fattori: il pregiudizio negativo di Al-Jazeera contro l'Asse della Resistenza, la conseguente mancanza di obiettività nel relare notizie a esso collegate, l'eccessivo accento dato a poche tematiche controverse nel tentativo di fomentare rivalità e inimicizie nel mondo musulmano, il sostegno dato dalla rete al regime del Barhein e alla sua repressione delle proteste.
Ha sperimentato problemi nello svolgimento della sua attività professionale?
I problemi che ho sperimentato sono stati inerenti ai punti che ho evidenziato prima, comunque ci tengo a dire che anche se non avessi avuto personalmente alcun problema il solo fatto di lavorare per una rete così profondamente impegnata nella distorsione dei fatti reali sarebbe stato sufficiente a farmi sentire a disagio e a farmi dimettere.
Quale fattore le ha pesato più di altri nel farle prendere questa decisione?
Certamente la politica editoriale profondamente ostile all'Asse della Resistenza; io sono libanese, sostengo la Resistenza nel mio Paese e nella regione e non lo ho mai nascosto, come giornalista sentivo che sarei stato ipocrita a celare le mie idee politiche. Bene, gli attuali manovratori di Al-Jazeera vorrebbero vedere l'Asse della Resistenza obliterato dalla regione e il loro obiettivo primario ora é ottenere in qualunque modo, a qualsivoglia costo, le dimissioni di Assad in Siria per sostituirlo con un governo Conservatore allineato con Doha e  Riyadh e capace di garantire "sicurezza" a Israele sul confine col Golan visto che il regime ebraico deve ora rafforzare le difese a Sud contro l'Egitto.
Vi é una cospirazione in atto che unisce America, Israele, Sauditi e Qatarioti che mira a parcellizzare il Medio Oriente su base etnica e religiosa in modo da renderlo più malleabile alla potenza imperialista Usa e da 'garantire sicurezza' all'occupazione sionista.
Quali effetti ha questa politica editoriale subordinata sugli ascolti del network?
Risultati? I risultati sono disastrosi! Al-Jazeera ha perso almeno 13 milioni di ascoltatori nell'ultimo anno. Una volta era ascoltata da tutto il mondo arabo e musulmano, adesso in Libano, in Siria, in Iran, in Yemen, in Barhein é insultata, disprezzata, le sue troupe vengono cacciate via a male parole e spesso anche a sassate, chi ha interesse a sentire il megafono della propaganda dell'Emiro del Qatar? Prima, quando era considerata una fonte indipendente e autonoma il suo 'appeal' era enormemente maggiore.
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Salehi in Tunisia annuncia: "La Repubblica Islamica pronta a cooperare a ogni livello con voi!"

Il Ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha visitato la Tunisia, incontrando il Presidente dell'Assemblea Costituente Mustafa Bin Jafar, il Premier del Governo ad Interim Hamadi Jebali, il Presidente Moncef Marzouki e il Leader del Partito del Rinascimento musulmano (Ennahda), prima formazione politica del paese, Rachid Ghannouchi. Salehi si é congratulato con gli ospiti tunisini per la loro Rivoluzione e per la rapida transizione da un regime autoritario venduto agli interessi dell'imperialismo e dell'arroganza globale a una Democrazia illuminata dai valori dell'Islam.

"Siamo felici di essere a fianco della Tunisia in questo momento critico della loro storia" ha dichiarato Salehi, "Parlando a nome dell'intero Governo iraniano, io metto in guardia i tunisini dai pericoli che minacciano le loro conquiste; i loro nemici useranno ogni mezzo politico ed economico per deragliare il movimento verso la Giustizia, la costante vigilanza sarà necessaria per determinare il vostro destino e mantenerne salde le redini, affidandovi alla vostra ricca eredità culturale e religiosa".
Il Ministro iraniano ha anche annunciato che la Repubblica Islamica é pronta a condividere con la Tunisa il suo know how tecnico e scientifico, specialmente nel campo delle infrastrutture e dell'industria del gas, ma anche in quello medico e sanitario, per esempio offrendosi di ospitare e curare i reduci della Rivoluzione del 2011 che hanno sofferto ferite invalidanti. Da parte sua il capo di Ennahda Rachid Ghannouchi ha lodato Teheran per aver fornito in anticipo su tutti gli altri paesi musulmani l'esempio di una Rivoluzione che ha liberato un popolo e ispirato movimenti anti-imperialisti e anti-tirannici in tutto il mondo islamico.
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