Una poderosa offensiva dell'Esercito irakeno é stata lanciata nelle ultime ore da punti di concentramento tra i 120 e i 150 chilometri a Nord di Bagdad e sta puntando risolutamente verso la Provincia di Ninive dove già la maggior parte della città capoluogo (Mosul) é stata liberata da presenze terroriste.
Altro che 'terroristi in marcia verso Sud' altro che 'Bagdad in pericolo' come scioccamente continuano a ripetere i mass-media imperialisti (e, sulla loro scorta, anche diversi outlet internettiani che si vorrebbero 'alternativi'); ancora una volta si ha la prova concreta che, di fronte a un nemico addestrato e risoluto, i mercenari wahabiti non hanno scampo.
A Nord di Samarra, durante le fasi iniziali del contrattacco circa duecento fuoristrada, gipponi, pickup e furgoni dei miliziani dell'ISIL sono stati bombardati e distrutti, privando gli estremisti stranieri del loro elemento di manovra con cui avrebbero voluto investire la città dei santuari sciiti per poi proseguire in direzione della capitale.
sabato 14 giugno 2014
Massiccia offensiva irakena in corso: distrutti oltre duecento fuoristrada e furgoni dei terroristi wahabiti!
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Coloni ebrei invasori della West Bank catturati dalla Resistenza ad Al-Khalil! Jihad Islamica e PFLP si congratulano!!
Tre coloni ebrei occupanti degli insediamenti illegali costruiti dal regime sionista in Cisgiordania sono stati catturati dalla Resistenza Palestinese e sarebbero attualmente tenuti in una località segreta in attesa di poter dettare i termini per il loro rilascio (che evidentemente prevederanno la liberazione del numero più alto possibile di detenuti politici).
Cogliamo qui l'occasione per ribadire la nostra posizione sui 'settler' e sul loro status giuridico ai sensi del Diritto Internazionale: chiunque cooperi con un regime di occupazione di territorio illegalmente invaso é a tutti i sensi della legislazione internazionale comunemente vigente e accettata un "miliziano" e non può assolutamente venire considerato come 'civile'.
La Resistenza Palestinese, che non possiede carri armati, elicotteri da combattimento, jet, sommergibili e bombe atomiche (tutti in possesso del regime ebraico grazie ai soldi grassati ai contribuenti americani e tedeschi come 'aiuti al Terzo Mondo' o 'compensi per l'olocau$to') ha tutti i diritti di ricorrere a operazioni di cattura di questo personale paramilitare per ottenere il massimo vantaggio tattico e politico nella sua lotta per la Liberazione e per l'affermazione dei Diritti Inalienabili del popolo di Palestina.
Cogliamo qui l'occasione per ribadire la nostra posizione sui 'settler' e sul loro status giuridico ai sensi del Diritto Internazionale: chiunque cooperi con un regime di occupazione di territorio illegalmente invaso é a tutti i sensi della legislazione internazionale comunemente vigente e accettata un "miliziano" e non può assolutamente venire considerato come 'civile'.
La Resistenza Palestinese, che non possiede carri armati, elicotteri da combattimento, jet, sommergibili e bombe atomiche (tutti in possesso del regime ebraico grazie ai soldi grassati ai contribuenti americani e tedeschi come 'aiuti al Terzo Mondo' o 'compensi per l'olocau$to') ha tutti i diritti di ricorrere a operazioni di cattura di questo personale paramilitare per ottenere il massimo vantaggio tattico e politico nella sua lotta per la Liberazione e per l'affermazione dei Diritti Inalienabili del popolo di Palestina.
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UN MILIONE E MEZZO di irakeni si offrono volontari per combattere i terroristi! L'ISIL ha le ore contate!!
1.500.000; un milione e mezzo di irakeni, di ogni etnia e confessione, questo é l'incredibile risultato dell'appello al reclutamento lanciato in questi giorni dal Governo centrale di Bagdad e prontamente echeggiato non solo dalla massima autorità religiosa sciita, l'Ayatollah Sistani, ma anche dai massimi esponenti sunniti che hanno definito i takfiri dell'ISIL "eretici" e "Nemici del Vero Islam", invitando i loro correligionari a unirsi alla lotta nazionale contro questi mercenari stranieri.
Del resto nelle Province del Nord clan e tribù sunnite si erano già unite alle truppe regolari contribuendo a cacciare i militanti wahabiti da Tikrit e Mosul, dimostrando nei fatti che queste organizzazioni di tagliagole prezzolati possono ottenere risultati solo colpendo alle spalle e probabilmente con precedenti accordi e connivenze con ufficiali corrotti.
La lotta attualmente in atto é una lotta di tutta la società irakena che vuole disfarsi una volta per tutte del fardello dell'ingerenza straniera finanziata dall'Arabia Saudita, come conferma questo scatto, in cui vari soldati dell'Esercito di Bagdad reggono fogli che recitano: 'Io sono Curdo', 'io sono Sciita', 'io sono Cristiano', 'io sono Sunnita', per dimostrare l'unità degli intenti e degli sforzi che metteranno al servizio della Patria comune.
Del resto nelle Province del Nord clan e tribù sunnite si erano già unite alle truppe regolari contribuendo a cacciare i militanti wahabiti da Tikrit e Mosul, dimostrando nei fatti che queste organizzazioni di tagliagole prezzolati possono ottenere risultati solo colpendo alle spalle e probabilmente con precedenti accordi e connivenze con ufficiali corrotti.
La lotta attualmente in atto é una lotta di tutta la società irakena che vuole disfarsi una volta per tutte del fardello dell'ingerenza straniera finanziata dall'Arabia Saudita, come conferma questo scatto, in cui vari soldati dell'Esercito di Bagdad reggono fogli che recitano: 'Io sono Curdo', 'io sono Sciita', 'io sono Cristiano', 'io sono Sunnita', per dimostrare l'unità degli intenti e degli sforzi che metteranno al servizio della Patria comune.
venerdì 13 giugno 2014
Maliki parla di "cospirazione" dietro gli attacchi dell'ISIL nel Nord del paese: arrestati tre generali!
Il Tenente Generale Mahdi Gharrawhi, Comandante della regione militare di Ninive, il Tenente Generale Abboud Qambar, Comandante delle Operazioni Unificate e il Generale Ali Ghaidan, Comandante delle Operazioni di Terra sarebbero stati arrestati su diretto ordine del Primo Ministro irakeno Al-Maliki e tenuti in custodia in attesa che sia possibile fare luce su "criminali omissioni" e altre azioni 'sospette' in occasione dell'offensiva terroristica dell'ISIL nel Nord del Paese.
Alla notizia della temporanea caduta di Tikrit e di parti di Mosul in mano ai terroristi wahabiti Maliki aveva da subito attribuito l'evento a "una cospirazione"; del resto questi tre generali, erano riusciti a traghettare le loro carriere dall'Era Saddam (durante la quale gli Alti Ufficiali abili e intraprendenti venivano 'epurati' e invece le nullità 'politicamente affidabili ricevevano promozioni e prebende) a quella del regime di occupazione Usa proprio "arrendendosi" al momento giusto agli invasori yankee: non é improbabile che la CIA sia riuscita a 'convincerli' a issare bandiera bianca di fronte ai gruppuscoli del Daash, che come abbiamo visto nelle ultime 48 ore non sono in grado di reggere allo scontro con truppe professionali minimamente motivate.
Intanto nel Sud del paese oltre 13000 persone si sono presentate spontaneamente rispondendo alla chiamata al servizio volontario contro i terroristi stranieri, chiamata che oggi ha ricevuto anche l'imprimatur dell'Ayatollah Sistani, massima autorità religiosa sciita, che dopo avere informalmente chiamato i suoi correligionari a combattere i takfiri oggi ha 'scalato la marcia' pronunciando in merito una vera e propria "Fatwa", cioé un parere di giurisprudenza religiosa vincolante.
Inoltre, dopo aver dichiarato la propria prontezza a intervenire a favore dei vicini irakeni e avere inviato i propri jet a distruggere un convoglio motorizzato che puntava verso la frontiera siro-irakena le Forze Armate Siriane hanno diffuso un comunicato ufficiale in cui incoraggiano i colleghi mesopotamici a non lesinare sforzi nella lotta anti-wahabita e dove si evidenzia (come sostenuto dalla pluriennale esperienza dell'Esercito di Damasco nello sventare i loro piani) che: "I tagliagole dell'ISIL non sono affatto antiproiettile, si tratta solo di vigliacchi abili a perseguitare e tormentare civili indifesi, non abbiatenere paura".
Alla notizia della temporanea caduta di Tikrit e di parti di Mosul in mano ai terroristi wahabiti Maliki aveva da subito attribuito l'evento a "una cospirazione"; del resto questi tre generali, erano riusciti a traghettare le loro carriere dall'Era Saddam (durante la quale gli Alti Ufficiali abili e intraprendenti venivano 'epurati' e invece le nullità 'politicamente affidabili ricevevano promozioni e prebende) a quella del regime di occupazione Usa proprio "arrendendosi" al momento giusto agli invasori yankee: non é improbabile che la CIA sia riuscita a 'convincerli' a issare bandiera bianca di fronte ai gruppuscoli del Daash, che come abbiamo visto nelle ultime 48 ore non sono in grado di reggere allo scontro con truppe professionali minimamente motivate.
Intanto nel Sud del paese oltre 13000 persone si sono presentate spontaneamente rispondendo alla chiamata al servizio volontario contro i terroristi stranieri, chiamata che oggi ha ricevuto anche l'imprimatur dell'Ayatollah Sistani, massima autorità religiosa sciita, che dopo avere informalmente chiamato i suoi correligionari a combattere i takfiri oggi ha 'scalato la marcia' pronunciando in merito una vera e propria "Fatwa", cioé un parere di giurisprudenza religiosa vincolante.
Inoltre, dopo aver dichiarato la propria prontezza a intervenire a favore dei vicini irakeni e avere inviato i propri jet a distruggere un convoglio motorizzato che puntava verso la frontiera siro-irakena le Forze Armate Siriane hanno diffuso un comunicato ufficiale in cui incoraggiano i colleghi mesopotamici a non lesinare sforzi nella lotta anti-wahabita e dove si evidenzia (come sostenuto dalla pluriennale esperienza dell'Esercito di Damasco nello sventare i loro piani) che: "I tagliagole dell'ISIL non sono affatto antiproiettile, si tratta solo di vigliacchi abili a perseguitare e tormentare civili indifesi, non abbiatenere paura".
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Zebari: "Terroristi in fuga da Tikrit e da Mosul", bombardamenti aerei contro i wahabiti, i clan sunniti si mobilitano contro gli estremisti!
Il Ministro degli Esteri irakeno Hoshyar Zebari ha dichiarato che, grazie al tempestivo intervento delle forze regolari supportate da appoggio aereo ed armi pesanti i terroristi takfiri sono stati "messi in fuga" da Tikrit e dintorni e dalla maggior parte dei quartieri di Mosul. E' evidente come l'ISIL, già totalmente in crisi in Siria e nella Provincia di Anbar non sia in grado di mantenere stabilmente porzioni di territorio, ma miri più che altro a causare caos e a cercare di 'distrarre' l'Esercito irakeno dalle sue operazioni nella parte occidentale del paese.
Tra le notizie pervenute ieri sera vi era anche la voce che "attacchi aerei" sarebbero stati condotti dalle forze regolari attorno a Mosul per sloggiare gruppi di estremisti che cercavano rifugio nei dintorni della città; ma non veniva specificato se questi fossero stati condotti con aerei o elicotteri. Questo video che é stato messo online la scorsa notte chiarisce le modalità dell'operazione, che ha visto l'impiego di jet da combattimento di Bagdad.
Inoltre, mentre in passato l'insorgenza estremista ispirata ad Al-Qaeda godeva di una certa quale popolarità tra i settori sunniti della società irakena e quindi poteva essere realistica la speranza di dividere il paese lungo linee etniche e settarie, adesso i primi a imbracciare le armi contro i terroristi del Daash (tutti mercenari stranieri) sono proprio i clan e le tribù sunnite che si sono mobilitate nelle Province del Nord come già hanno fatto nell'Anbar.
Tra le notizie pervenute ieri sera vi era anche la voce che "attacchi aerei" sarebbero stati condotti dalle forze regolari attorno a Mosul per sloggiare gruppi di estremisti che cercavano rifugio nei dintorni della città; ma non veniva specificato se questi fossero stati condotti con aerei o elicotteri. Questo video che é stato messo online la scorsa notte chiarisce le modalità dell'operazione, che ha visto l'impiego di jet da combattimento di Bagdad.
Inoltre, mentre in passato l'insorgenza estremista ispirata ad Al-Qaeda godeva di una certa quale popolarità tra i settori sunniti della società irakena e quindi poteva essere realistica la speranza di dividere il paese lungo linee etniche e settarie, adesso i primi a imbracciare le armi contro i terroristi del Daash (tutti mercenari stranieri) sono proprio i clan e le tribù sunnite che si sono mobilitate nelle Province del Nord come già hanno fatto nell'Anbar.
giovedì 12 giugno 2014
Assad mantiene la propria parola!! I MiG di Damasco polverizzano convoglio dell'ISIL tra Siria e Irak!!
Seguendo di poche ore le dichiarazioni di solidarietà e disponibilità rilasciate dal Presidente Assad, l’aviazione Siriana ha attaccato un convoglio dell’ISIL vicino al confine iracheno.
MiG siriani hanno attaccato una carovana dei terroristi dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante nel deserto di Deir Ezzour, città vicino alla città siriana confine iracheno. Secondo l’agenzia di notizie iraniana Fars, l'esercito siriano ha anche eliminato un certo numero di terroristi in diverse posizioni nelle città di Al-Arafi, Al-Hamidia, Al-Sheikh Yasin e Al-Shuaj, a NE della città.
In altre operazioni, le truppe governative hanno dovuto evacuare donne e bambini nel campo Yaburin nella provincia di Homs in seguito all'avvertimento che dalla vicina zona di Sharshum Am un gruppo di mercenari aveva intenzione Nel frattempo, un gruppo di donne ha manifestato nelle strade di Al-Sitin a Homs, per chiedere che l'esercito siriano lanci un’ offensiva contro i terroristi a Sharshuh Am.
Le forze siriane hanno quindi lanciato un'operazione per liberare ambedue le zone; l’offensiva si è conclusa con successo.
MiG siriani hanno attaccato una carovana dei terroristi dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante nel deserto di Deir Ezzour, città vicino alla città siriana confine iracheno. Secondo l’agenzia di notizie iraniana Fars, l'esercito siriano ha anche eliminato un certo numero di terroristi in diverse posizioni nelle città di Al-Arafi, Al-Hamidia, Al-Sheikh Yasin e Al-Shuaj, a NE della città.
In altre operazioni, le truppe governative hanno dovuto evacuare donne e bambini nel campo Yaburin nella provincia di Homs in seguito all'avvertimento che dalla vicina zona di Sharshum Am un gruppo di mercenari aveva intenzione Nel frattempo, un gruppo di donne ha manifestato nelle strade di Al-Sitin a Homs, per chiedere che l'esercito siriano lanci un’ offensiva contro i terroristi a Sharshuh Am.
Le forze siriane hanno quindi lanciato un'operazione per liberare ambedue le zone; l’offensiva si è conclusa con successo.
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Dopo Tikrit anche Mosul torna in mano alle forze irakene: riconquistati i quartieri di Al-Wahda, Al-Quds, Al-Tahrir!!!
Man mano che il caos e la confusione seminate ad arte dai media asserviti all'imperialismo si placano e si diradano dall'Irak tornano a fluire notizie affidabili e attendibili che confermano, dopo la riconquista delle aree petrolifere e metropolitane di Tikrit, come anche la capitale della provincia di Ninive, Mosul, stia tornando sotto il controllo delle forze governative.
Con una serie di operazioni qualitative che hanno visto l'attiva partecipazione di abitanti locali ansiosi di vedere la minaccia wahabita esorcizzata e allontanata dalle loro case, l'Esercito e le forze di sicurezza hanno recuperato il totale controllo del quartiere di Al-Wahda, dove sono stati uccisi circa trenta terroristi, e poi, in successive avanzate, anche di quelli denominati Al-Quds e Al-Tahrir.
Circa sessanta veicoli motorizzati usati dai terroristi dell'ISIL sono stati danneggiati, distrutti o catturati nel corso degli scontri che si sono tenuti a Nord di Baqubah (altra località strategica riconquistata). L'offensiva terroristica scatenata contro Tikrit, Ninive e Samarra doveva servire a 'distrarre' le forze che nell'Anbar stanno distruggendo la rete terroristica Daash che funge da supporto alle cellule attive in Siria.
Ma anche questo obiettivo si é rivelato fallace, visto che proprio oggi quattro basi/arsenali di mercenari wahabiti sono stati distrutti nei dintorni di Falluah.
Con una serie di operazioni qualitative che hanno visto l'attiva partecipazione di abitanti locali ansiosi di vedere la minaccia wahabita esorcizzata e allontanata dalle loro case, l'Esercito e le forze di sicurezza hanno recuperato il totale controllo del quartiere di Al-Wahda, dove sono stati uccisi circa trenta terroristi, e poi, in successive avanzate, anche di quelli denominati Al-Quds e Al-Tahrir.
Circa sessanta veicoli motorizzati usati dai terroristi dell'ISIL sono stati danneggiati, distrutti o catturati nel corso degli scontri che si sono tenuti a Nord di Baqubah (altra località strategica riconquistata). L'offensiva terroristica scatenata contro Tikrit, Ninive e Samarra doveva servire a 'distrarre' le forze che nell'Anbar stanno distruggendo la rete terroristica Daash che funge da supporto alle cellule attive in Siria.
Ma anche questo obiettivo si é rivelato fallace, visto che proprio oggi quattro basi/arsenali di mercenari wahabiti sono stati distrutti nei dintorni di Falluah.
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Ecco la prima parte dei DOCUMENTI ESCLUSIVI provenienti dal Palazzo Reale di Doha!!
Come abbiamo annunciato veniamo a presentare al nostro affezionato pubblico le immagini e le traduzioni dei primi esemplari di documenti riservati riguardo al fenomeno delle 'spese folli' e della corruzione nell'Emirato del Qatar e presso le sue rappresentanze e sedi diplomatiche all'estero, che ci sono stati trasmessi da una delle nostre fonti più discrete e attendibili.
--Urgente e top secret--
Sua eccellenza Abdallah el Khalifa Al-thani, primo ministro e ministro degli interni, palazzo reale,
un caro saluto e dopo vorrei far sapere a Vostra Eccellenza che abbiamo deciso di istituire la Commissione di esperti sotto la Vs guida.
Questa Commissione ha il compito di ricercare le cause complete dietro l’aumento dei costi dei progetti realizzati in Qatar rispetto agli altri stati, oltre a proporre i migliori metodi ed i passi legali e pratici necessari per affrontare questo fenomeno e limitarlo.
Il compito di questa Commissione è finire il lavoro al più presto ed emanare un rapporto da inoltrare a Sua Eccellenza, il Principe del Paese, che Dio lo protegga, entro 2 mesi dalla sua prima riunione.
Si prega di fare il possibile in questo senso e cordiali saluti. Khaled Ben Khalifa Al-Thani, direttore del protocollo di Sua Eccellenza.
Ministero degli Esteri del Qatar
Sig. Direttore Sua Eccellenza il Presidente dei Musei del Qatar,
Doha Facendo seguito alla ns. missiva n.38422, in data 14/07/2013, Vi inviamo una copia della missiva all’Ambasciatore permanente del Qatar presso l’ONU a New York n.344 del 30/08/2013 contenente che la Delegazione Permanente ha pagato cifre per un numero di alberghi e aziende per il noleggio di auto.
Vi diamo questa copia e fate ciò che ritenete opportuno. Ibrahim Youssef Fakhro, direttore del protocollo Esteri. Delegazione Permanente del Qatar presso l’ONU, New York, 30/08/2013. FAX Sua Eccellenza Ibrahim Youssef Fakhro, direttore del protocollo Esteri.
La pace sia con voi.
Facendo seguito alla Ns. missiva n.1624 del 12/07/2013, riguardante i preparativi necessari per la visita di Sua Eccellenza Principessa Yamasa, figlia di Hamad Ben Khalifa Al-thani, Presidente dei musei del Qatar e la delegazione accompagnatrice agli Stati Uniti di America nel mese di Agosto corrente.
Vogliamo informarVi che la Delegazione permanente ha pagato ad alberghi e ditte per noleggio di auto, per questo chiediamo alla Direzione dei Musei di inviarci ulteriori fondi, quantificati in 500.000 dollari per poter far fronte a queste spese di Sua Eccellenza.
Distinti saluti.
Mechal Ben Hamad Al-Thani, inviato permanente.
--Urgente e top secret--
Sua eccellenza Abdallah el Khalifa Al-thani, primo ministro e ministro degli interni, palazzo reale,
un caro saluto e dopo vorrei far sapere a Vostra Eccellenza che abbiamo deciso di istituire la Commissione di esperti sotto la Vs guida.
Questa Commissione ha il compito di ricercare le cause complete dietro l’aumento dei costi dei progetti realizzati in Qatar rispetto agli altri stati, oltre a proporre i migliori metodi ed i passi legali e pratici necessari per affrontare questo fenomeno e limitarlo.
Il compito di questa Commissione è finire il lavoro al più presto ed emanare un rapporto da inoltrare a Sua Eccellenza, il Principe del Paese, che Dio lo protegga, entro 2 mesi dalla sua prima riunione.
Si prega di fare il possibile in questo senso e cordiali saluti. Khaled Ben Khalifa Al-Thani, direttore del protocollo di Sua Eccellenza.
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Doha Facendo seguito alla ns. missiva n.38422, in data 14/07/2013, Vi inviamo una copia della missiva all’Ambasciatore permanente del Qatar presso l’ONU a New York n.344 del 30/08/2013 contenente che la Delegazione Permanente ha pagato cifre per un numero di alberghi e aziende per il noleggio di auto.
Vi diamo questa copia e fate ciò che ritenete opportuno. Ibrahim Youssef Fakhro, direttore del protocollo Esteri. Delegazione Permanente del Qatar presso l’ONU, New York, 30/08/2013. FAX Sua Eccellenza Ibrahim Youssef Fakhro, direttore del protocollo Esteri.
La pace sia con voi.
Facendo seguito alla Ns. missiva n.1624 del 12/07/2013, riguardante i preparativi necessari per la visita di Sua Eccellenza Principessa Yamasa, figlia di Hamad Ben Khalifa Al-thani, Presidente dei musei del Qatar e la delegazione accompagnatrice agli Stati Uniti di America nel mese di Agosto corrente.
Vogliamo informarVi che la Delegazione permanente ha pagato ad alberghi e ditte per noleggio di auto, per questo chiediamo alla Direzione dei Musei di inviarci ulteriori fondi, quantificati in 500.000 dollari per poter far fronte a queste spese di Sua Eccellenza.
Distinti saluti.
Mechal Ben Hamad Al-Thani, inviato permanente.
Siria e Iran si mobilitano in soccorso dell'Irak: messaggio accorato del leader sciita Moqtada al-Sadr!!
Il Presidente siriano Assad, alla notizia dell'offensiva terroristica in atto nella parte settentrionale dell'Irak ha immediatamente aperto i canali con il Governo di Bagdad esprimendo solidarietà e dichiarando fin da ora la disponibilità della Siria a cooperare "in qualunque modo" con le istituzioni dello Stato vicino per affrontare la minaccia incombente.
"I movimenti terroristi che stanno colpendo l'Irak sono gli stessi che hanno operato in Siria negli ultimi anni: unire gli sforzi per batterli definitivamente é un imperativo morale". Anche da parte iraniana, peraltro, non si sono fatte attendere reazioni agli avvenimenti irakeni: il Generale Suleimani, capo della 'Niruye Qods' dell'IRGC, si troverebbe già in contatto coi colleghi irakeni cui avrebbe espresso la prontezza a fornire tutto il sostegno necessario nelle operazioni di bonifica dell'area di Mosul.
Anche il leader religioso Moqtada al-Sadr, già figura ispiratrice della milizia "Esercito del Mahdi" che anni addietro diede filo da torcere agli occupanti americani, ha invitato la popolazione sciita a mobilitarsi per la difesa dei luoghi sacri della propria fede, sull'esempio di quanto successo in Siria presso il santuari di Sayyida Zeinab e a Samarra, recentemente attaccata dai takfiri che sono stati però messi in fuga dalle milizie popolari locali.
"I movimenti terroristi che stanno colpendo l'Irak sono gli stessi che hanno operato in Siria negli ultimi anni: unire gli sforzi per batterli definitivamente é un imperativo morale". Anche da parte iraniana, peraltro, non si sono fatte attendere reazioni agli avvenimenti irakeni: il Generale Suleimani, capo della 'Niruye Qods' dell'IRGC, si troverebbe già in contatto coi colleghi irakeni cui avrebbe espresso la prontezza a fornire tutto il sostegno necessario nelle operazioni di bonifica dell'area di Mosul.
Anche il leader religioso Moqtada al-Sadr, già figura ispiratrice della milizia "Esercito del Mahdi" che anni addietro diede filo da torcere agli occupanti americani, ha invitato la popolazione sciita a mobilitarsi per la difesa dei luoghi sacri della propria fede, sull'esempio di quanto successo in Siria presso il santuari di Sayyida Zeinab e a Samarra, recentemente attaccata dai takfiri che sono stati però messi in fuga dalle milizie popolari locali.
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ECCEZIONALE ESCLUSIVA! "Palaestina Felix" pubblicherà DOCUMENTI ORIGINALI della corte qatariota sulla corruzione nell'emirato degli Al-Thani!!
Grazie all'INESTIMABILE CONTRIBUTO dei nostri collaboratori esterni con la giornata di oggi "Palaestina Felix" arriva a realizzare un obiettivo, un sogno che tre anni e mezzo fa, quando iniziammo questa avventura di blogging giornalistico, riservavamo unicamente alle nostre fantasie alimentate da tante, troppe letture di Eric Ambler, John LeCarré e Len Deighton.
Siamo in grado di presentarvi e di pubblicare in assoluta, esclusiva mondiale, una serie di documenti provenienti direttamente dal Palazzo Reale di Doha, nell'Emirato del Qatar, che riguardano il fenomeno della corruzione sistematica e delle "spese folli" alla corte degli Al-Thani e presso le loro numerose legazioni diplomatiche.
Che fino all'anno scorso il piccolo stato petrolifero del Golfo ambisse a instaurare una propria egemonia tra le monarchie conservatrici sunnite (a tutto danno dell'Arabia Saudita) é cosa nota; che mirasse a farlo estendendo sempre più il dominio della Fratellanza Musulmana su vari stati del Medio Oriente e del Nordafrica da un lato e promuovendo opere faraoniche in casa (come ad esempio l'organizzazione dei Mondiali FIFA 2022) dall'altro é cosa nota ed é ovvio che per ottenere simili risultati, per convincere i paesi imperialisti occidentali che un Medio Oriente a influenza qatariota fosse preferibile a uno a guida saudita, per 'ungere' i comitati olimpici e calcistici fossero necessarie MONTAGNE DI DENARO é altrettanto ovvio.
Ma come é noto, una cosa é essere consci di un fatto, un'altra e possederne le PROVE EVIDENTI e sono esattamente queste quelle che PALAESTINA FELIX fornirà in anteprima ai propri lettori e in seguito a tutto il mondo (stante la rapida riproducibilità di ogni contenuto internettiano), per adesso iniziamo con un "antipastino", un memo interno del Premier Abdallah el Khalifa Al-thani del dicembre 2013 in cui si annuncia l'istituzione di un organo investigativo sui fenomeni di corruttela legati ai progetti interni...
Siamo in grado di presentarvi e di pubblicare in assoluta, esclusiva mondiale, una serie di documenti provenienti direttamente dal Palazzo Reale di Doha, nell'Emirato del Qatar, che riguardano il fenomeno della corruzione sistematica e delle "spese folli" alla corte degli Al-Thani e presso le loro numerose legazioni diplomatiche.
Che fino all'anno scorso il piccolo stato petrolifero del Golfo ambisse a instaurare una propria egemonia tra le monarchie conservatrici sunnite (a tutto danno dell'Arabia Saudita) é cosa nota; che mirasse a farlo estendendo sempre più il dominio della Fratellanza Musulmana su vari stati del Medio Oriente e del Nordafrica da un lato e promuovendo opere faraoniche in casa (come ad esempio l'organizzazione dei Mondiali FIFA 2022) dall'altro é cosa nota ed é ovvio che per ottenere simili risultati, per convincere i paesi imperialisti occidentali che un Medio Oriente a influenza qatariota fosse preferibile a uno a guida saudita, per 'ungere' i comitati olimpici e calcistici fossero necessarie MONTAGNE DI DENARO é altrettanto ovvio.
Ma come é noto, una cosa é essere consci di un fatto, un'altra e possederne le PROVE EVIDENTI e sono esattamente queste quelle che PALAESTINA FELIX fornirà in anteprima ai propri lettori e in seguito a tutto il mondo (stante la rapida riproducibilità di ogni contenuto internettiano), per adesso iniziamo con un "antipastino", un memo interno del Premier Abdallah el Khalifa Al-thani del dicembre 2013 in cui si annuncia l'istituzione di un organo investigativo sui fenomeni di corruttela legati ai progetti interni...
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mercoledì 11 giugno 2014
La "Divisione Dorata" caccia i takfiri da Tikrit, riconquistate anche Baiji e Al-Multaqa; l'Irak risponde colpo su colpo!!
Nonostante le voci allarmistiche appositamente amplificate dai media imperialisti e sionisti che si erano diffuse tra la serata di ieri e la giornata di oggi la situazione nel Nord dell'Irak é estremamente fluida e, man mano che il Governo centrale di Bagdad riesce a mobilitare le proprie ingenti forze militari, i parziali guadagni fatti dalle cellule terroristiche wahabite che avevano approfittato della sorpresa per scatenare attacchi in varie province della Mesopotamia Settentrionale stanno via via venendo recuperati e annullati dalla reazione dell'Esercito.
Con una accurata operazione congiunta che ha visto l'impiego anche di artiglieria e supporto aereo la "Divisione Dorata" delle Forze Speciali di Bagdad ha ristabilito il pieno controllo governativo su Tikrit, come confermato dall'agenzia "Almada Press" e da fonti dell'Esercito Iraniano che sta attentamente seguendo gli sviluppi nel paese vicino. Attorno a Samarra, inoltre, un nuovo tentativo wahabita di muovere verso la città sacra per attaccarne i luoghi di devozione sciita (dopo quello già fallito ai primi di giugno) é stato bloccato da uomini dell'Esercito e milizie locali.
Altrove anche le località di Baiji nella Provincia di Salaheddin, dove si trova uno dei maggiori impianti petroliferi del paese e Al-Multaqa, snodo strategico della Provincia di Ninive é stato riconquistato dalle truppe di Bagdad. Siamo particolarmente lieti di comunicare queste notizie, che certamente avranno fatto molto per smorzare l'entusiasmo dell'imprenditore dell'omicidio Tarik al-Hashemi, ospite del regime di Erdogan inseguito da diverse condanne a morte che lo aspettano in Irak, che aveva salutato con entusiasmo le notizie degli attacchi terroristici di ieri.
Con una accurata operazione congiunta che ha visto l'impiego anche di artiglieria e supporto aereo la "Divisione Dorata" delle Forze Speciali di Bagdad ha ristabilito il pieno controllo governativo su Tikrit, come confermato dall'agenzia "Almada Press" e da fonti dell'Esercito Iraniano che sta attentamente seguendo gli sviluppi nel paese vicino. Attorno a Samarra, inoltre, un nuovo tentativo wahabita di muovere verso la città sacra per attaccarne i luoghi di devozione sciita (dopo quello già fallito ai primi di giugno) é stato bloccato da uomini dell'Esercito e milizie locali.
Altrove anche le località di Baiji nella Provincia di Salaheddin, dove si trova uno dei maggiori impianti petroliferi del paese e Al-Multaqa, snodo strategico della Provincia di Ninive é stato riconquistato dalle truppe di Bagdad. Siamo particolarmente lieti di comunicare queste notizie, che certamente avranno fatto molto per smorzare l'entusiasmo dell'imprenditore dell'omicidio Tarik al-Hashemi, ospite del regime di Erdogan inseguito da diverse condanne a morte che lo aspettano in Irak, che aveva salutato con entusiasmo le notizie degli attacchi terroristici di ieri.
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Haftar dichiara una "tregua" nel periodo delle elezioni parlamentari fissate in Libia per il 25 giugno: diverse interpretazioni!
Khalifa Belqasim Haftar il 'generale ribelle', Ex-capo di SM di Gheddafi, avrebbe acconsentito a interrompere le proprie operazioni anti-milizie (per ora concentrate in Cirenaica contro i gruppi di 'Ansar al-Sharia' e le 'Brigate 17 Febbraio') in occasione dell'appuntamento elettorale del 25 giugno.
La decisione é arrivata dopo che il Parlamento di Tripoli ha deciso di autosciogliersi sotto la pressione di un'opinione pubblica sempre più scontenta dei minuetti di palazzo che avevano visto un ennesimo cambio di Premier con la nomina di Ahmed Mitlig, risultato da subito impopolare e impresentabile.
Alcuni commentatori vedono in questa decisione una dichiarazione di debolezza, insinuando che l'ultimo attacco di Ansar al-Sharia contro le posizioni del Generale e dei reparti con lui schierati, avvenuto lo scorso 2 giugno, per quanto respinto, abbia inflitto più perdite ai suoi assetti di quanto inizialmente apparso, portandolo a più miti consigli nel breve periodo mentre attende eventuali rinforzi dall'Egitto.
Altri osservatori, au contraire, segnalano che proprio il "passo indietro" di Mitlig, da subito schieratosi contro Haftar, e l'autoscioglimento delle Istituzioni libiche, segnalano come fin qua l'operato di Haftar abbia raggiunto i suoi obiettivi immediati, proiettando lui e i suoi seguaci al centro della scena politico-militare libica e forzando un cambiamento (lo scioglimento della Camera e la chiamata alle urne) che altrimenti difficilmente si sarebbe verificato.
Noi continuiamo a fare la cronaca degli eventi verificati sul campo, senza facili entusiasmi, faziosità o partigianerie.
La decisione é arrivata dopo che il Parlamento di Tripoli ha deciso di autosciogliersi sotto la pressione di un'opinione pubblica sempre più scontenta dei minuetti di palazzo che avevano visto un ennesimo cambio di Premier con la nomina di Ahmed Mitlig, risultato da subito impopolare e impresentabile.
Alcuni commentatori vedono in questa decisione una dichiarazione di debolezza, insinuando che l'ultimo attacco di Ansar al-Sharia contro le posizioni del Generale e dei reparti con lui schierati, avvenuto lo scorso 2 giugno, per quanto respinto, abbia inflitto più perdite ai suoi assetti di quanto inizialmente apparso, portandolo a più miti consigli nel breve periodo mentre attende eventuali rinforzi dall'Egitto.
Altri osservatori, au contraire, segnalano che proprio il "passo indietro" di Mitlig, da subito schieratosi contro Haftar, e l'autoscioglimento delle Istituzioni libiche, segnalano come fin qua l'operato di Haftar abbia raggiunto i suoi obiettivi immediati, proiettando lui e i suoi seguaci al centro della scena politico-militare libica e forzando un cambiamento (lo scioglimento della Camera e la chiamata alle urne) che altrimenti difficilmente si sarebbe verificato.
Noi continuiamo a fare la cronaca degli eventi verificati sul campo, senza facili entusiasmi, faziosità o partigianerie.
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Nouri al-Maliki e l'Ayatollah Sistani chiamano il popolo irakeno a resistere contro l'offensiva wahabita a Mosul e Kirkuk!!
"Siamo in stato di guerra, una guerra contro i terroristi che vogliono precipitare il nostro Paese nel caos e nella violenza"; con queste parole il Premier (uscente e incombente) Nouri al-Maliki ha annunciato la formazione di una speciale commissione che supervisionerà la distribuzione di armi alla cittadinanza della Provincia di Ninive e la creazione di unità di autodifesa territoriale per contrastare la rinnovata offensiva terrorista che ha colpito la città capoluogo di Mosul e l'area di Kirkuk.
Dopo la battaglia di ieri attorno al palazzo del governatorato gruppi di terroristi del 'Daash'/ISIL sono tornati a farsi sotto in varie zone di Mosul e la presenza di altre cellule armate é stata segnalata anche ad Hawjah, Zab, Abbasi a Ovest di Kirkuk e a Rashad e Yankaja a Sud della stessa zona.
Maliki ha anche invitato gli stati della regione ad aiutare la lotta dell'Irak contro le forze della sedizione settaria, facendo notare come, se mai esse si stabilissero saldamente in Mesopotamia, tutti i paesi confinanti e circonvicini alla fin fine ne subirebbero le conseguenze.
Anche l'Ayatollah Ali Sistani, massima autorità religiosa sciita dell'Irak, ha espresso tutto il suo sostegno agli uomini dell'Esercito e delle forze di sicurezza irakene, invitandone i membri a essere "pazienti, determinati e risoluti" nell'affrontare la minaccia rappresentata dai mercenari takfiri, combattenti stranieri pagati da potenze ostili.
AGGIORNAMENTO: Riceviamo ora la comunicazione che le truppe governative irakene hanno preso il controllo della località di Baiji, vicino a Salaheddine, luogo di una delle più grandi raffinerie petrolifere del paese. Anche Al-Multaqa, nella Provincia di Kirkuk, é tornata in possesso delle forze governative. Pubblicheremo ulteriori aggiornamenti man mano che ci perverranno!
Dopo la battaglia di ieri attorno al palazzo del governatorato gruppi di terroristi del 'Daash'/ISIL sono tornati a farsi sotto in varie zone di Mosul e la presenza di altre cellule armate é stata segnalata anche ad Hawjah, Zab, Abbasi a Ovest di Kirkuk e a Rashad e Yankaja a Sud della stessa zona.
Maliki ha anche invitato gli stati della regione ad aiutare la lotta dell'Irak contro le forze della sedizione settaria, facendo notare come, se mai esse si stabilissero saldamente in Mesopotamia, tutti i paesi confinanti e circonvicini alla fin fine ne subirebbero le conseguenze.
Anche l'Ayatollah Ali Sistani, massima autorità religiosa sciita dell'Irak, ha espresso tutto il suo sostegno agli uomini dell'Esercito e delle forze di sicurezza irakene, invitandone i membri a essere "pazienti, determinati e risoluti" nell'affrontare la minaccia rappresentata dai mercenari takfiri, combattenti stranieri pagati da potenze ostili.
AGGIORNAMENTO: Riceviamo ora la comunicazione che le truppe governative irakene hanno preso il controllo della località di Baiji, vicino a Salaheddine, luogo di una delle più grandi raffinerie petrolifere del paese. Anche Al-Multaqa, nella Provincia di Kirkuk, é tornata in possesso delle forze governative. Pubblicheremo ulteriori aggiornamenti man mano che ci perverranno!
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Banche ancora chiuse e crisi degli stipendi a Gaza: Hamas sta capendo che errore ha fatto con la 'riconciliazione'??
In Palestina é già mezza mattinata e nella Striscia di Gaza per un altro giorno gli istituti di credito non danno segno di voler aprire i battenti, procrastinando così la crisi del pagamento degli stipendi ai dipendenti pubblici scoppiata giovedì scorso quando, mentre ai dipendenti affiliati con Fatah veniva per l'ennesima volta pagato lo stipendio (anche se essi non hanno più svolto alcuna funzione pubblica nel ghetto assediato dal fallimento del "putsch" azzardato da Abbas e soci nel 2007) a quelli appartenenti ad Hamas (che hanno mantenuto viva la macchina pubblica negli ultimi anni) non veniva corrisposto nulla.
Stante la continua crisi di fondi di Hamas e delle sue istituzioni negli ultimi anni molte mensilità sono slittate o sono state pagate solo in parte, vi sono dipendenti pubblici che devono ancora ricevere l'equivalente di otto stipendi; il primo risultato della tanto strombazzata "riconciliazione" con Fatah e della nomina del 'Governo Apolitico' di Hamdallah é stata una immediata "rappresaglia economica" di Fatah (che gestisce i cordoni della borsa) contro i dipendenti rimasti fedeli al Governo legittimamente eletto nel 2006.
Il membro del Politburo di Hamas Khalil al-Haya (foto sopra) rivolgendosi tramite conferenza stampa direttamente al capo di Fatah Mahmud Abbas ha dichiarato: "Perché mai avremmo accondisceso a passare sopra alle nostre divergenze muovendo verso una riunificazione nazionale se come primo atto il nuovo Governo attacca direttamente la capacità dei nostri impiegati pubblici di mantenere le proprie famiglie?"
Al-Haya dovrebbe rivolgere il suo interrogativo a Moussa Abu Marzouk, a Ismail Haniyeh, a Khalid Mishaal...a tutti coloro che hanno pensato anche solo per un istante che un individuo come Abbas/Abu Mazen potesse essere un partner affidabile, che una 'riconciliazione' col movimento che da vent'anni sta prostituendo i Diritti Inalienabili dei Palestinesi in inutili e umilianti 'trattative' potesse essere una buona idea.
Stante la continua crisi di fondi di Hamas e delle sue istituzioni negli ultimi anni molte mensilità sono slittate o sono state pagate solo in parte, vi sono dipendenti pubblici che devono ancora ricevere l'equivalente di otto stipendi; il primo risultato della tanto strombazzata "riconciliazione" con Fatah e della nomina del 'Governo Apolitico' di Hamdallah é stata una immediata "rappresaglia economica" di Fatah (che gestisce i cordoni della borsa) contro i dipendenti rimasti fedeli al Governo legittimamente eletto nel 2006.
Il membro del Politburo di Hamas Khalil al-Haya (foto sopra) rivolgendosi tramite conferenza stampa direttamente al capo di Fatah Mahmud Abbas ha dichiarato: "Perché mai avremmo accondisceso a passare sopra alle nostre divergenze muovendo verso una riunificazione nazionale se come primo atto il nuovo Governo attacca direttamente la capacità dei nostri impiegati pubblici di mantenere le proprie famiglie?"
Al-Haya dovrebbe rivolgere il suo interrogativo a Moussa Abu Marzouk, a Ismail Haniyeh, a Khalid Mishaal...a tutti coloro che hanno pensato anche solo per un istante che un individuo come Abbas/Abu Mazen potesse essere un partner affidabile, che una 'riconciliazione' col movimento che da vent'anni sta prostituendo i Diritti Inalienabili dei Palestinesi in inutili e umilianti 'trattative' potesse essere una buona idea.
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martedì 10 giugno 2014
Truppe irakene respingono attacco terroristico contro il palazzo del governatorato di Ninive!!
Sempre nel tentativo di distrarre le forze di sicurezza e l'Esercito di Bagdad dal proseguire la loro intensa e vittoriosa campagna antiterrore nell'Anbar (come già accaduto la settimana scorsa con la Battaglia di Samarra dove sono state coinvolte anche le milizie di autodifesa sciita) cellule del 'Daash'/ISIL si sono scatenate ieri notte nel centro di Mosul, tentando di occupare il Palazzo del Governatorato di Ninive.
Tuttavia l'impeto e la sorpresa dei mercenari takfiri pagati da Riyadh non sono stati sufficienti e stamane, dopo avere bravamente resistito mentre si mobilitavano forze sufficienti a un salvataggio vittorioso, gli uomini asserragliati nel Palazzo del Governo hanno visto gli elicotteri da combattimento irakeni planare sui criminali in vero stile "Apocalypse Now" mentre anche batterie di armi di supporto si univano al contrattacco.
In breve il controllo sulla zona é stato ristabilito mentre i takfiri sono stati messi in fuga con gravissime perdite. Il livello di disperazione dei leader dell'ISIL é reso evidente dal fatto che ormai sono costretti a lanciare queste operazioni velleitarie, costose e mal preparate nel tentativo di 'drenare' truppe e determinazione dall'operazione in corso nell'Anbar.
Tuttavia l'impeto e la sorpresa dei mercenari takfiri pagati da Riyadh non sono stati sufficienti e stamane, dopo avere bravamente resistito mentre si mobilitavano forze sufficienti a un salvataggio vittorioso, gli uomini asserragliati nel Palazzo del Governo hanno visto gli elicotteri da combattimento irakeni planare sui criminali in vero stile "Apocalypse Now" mentre anche batterie di armi di supporto si univano al contrattacco.
In breve il controllo sulla zona é stato ristabilito mentre i takfiri sono stati messi in fuga con gravissime perdite. Il livello di disperazione dei leader dell'ISIL é reso evidente dal fatto che ormai sono costretti a lanciare queste operazioni velleitarie, costose e mal preparate nel tentativo di 'drenare' truppe e determinazione dall'operazione in corso nell'Anbar.
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Ecco la foto di Imad Shukri Salem, un'altra esclusiva per i lettori di PALAESTINA FELIX!
In oltre tre anni di gestione di questo blog abbiamo ormai imparato a sapere in anticipo se una notizia farà salire rapidamente il numero dei nostri contatti giornalieri, accumulando centinaia di visite in poche ore, oppure se vegeterà "straccamente" fra le venti e le trenta "hit", passando quasi inosservata sul radar della nostra offerta informativa quotidiana.
Le notizie più cliccate sono quelle che raccontano delle imprese della Resistenza: Hezbollah, Jihad Islamica, IRGC, Esercito Arabo Siriano, Artesh Iraniano, Forze Armate Irakene e via dicendo: il nostro pubblico é attento e preparato in merito, conosce tattiche, tecniche, riconosce 'al volo' sigle e nomi convenzionali di armi ed equipaggiamenti e poi diciamocelo, le belle storie di guerra e di azione piacciono a tutti!
Invece le news con cui facciamo la cronaca delle violenze e dei soprusi subiti dai Palestinesi (investimenti da parte di ebrei fanatici, distruzione di pozzi, taglio di alberi e incendio di raccolti, persecuzione dei pescatori...) sono meno visionate: in non piccola parte perché stare a geremiadare sui lutti e sui torti non é "nelle corde" del tipo di pubblico a cui ci rivolgiamo.
"Palaestina Felix" cerca un uditorio di persone determinate che apprezzino la lotta, che non stiano a piagnucolare, ma vogliano (anche solo metaforicamente) impugnare le armi e rispondere a tono, contrattaccare, non lamentarsi: "Don't get mad, get even" é il motto nostro e di coloro a cui proproniamo i nostri articoli.
Pure, ci sono notizie che per quanto poco popolari NON POSSONO NON ESSERE DATE, tale era, ad esempio, quella recente della morte del pescatore Imad Salem, due settimane dopo esser stato mitragliato dalla Marina sionazista.
Adesso, grazie ai nostri contatti nella Striscia, siamo riusciti a ricevere anche una foto del commiato funebre che Salem ha ricevuto prima di venire interrato come ennesimo martire del Ghetto assediato di Gaza. La vogliamo pubblicare, vogliamo che voi la vediate e la facciate vedere ai vostri cari, ai vostri amici, ai vostri figli e che diciate loro che quella che vedono é la salma di un uomo che voleva solo procurare cibo alla propria famiglia e alla propria gente.
Dopo che lo avrete fatto passate pure oltre e cercate la prossima notizia sui Leoni di Assad e sulle coorti di Hezbollah!
Le notizie più cliccate sono quelle che raccontano delle imprese della Resistenza: Hezbollah, Jihad Islamica, IRGC, Esercito Arabo Siriano, Artesh Iraniano, Forze Armate Irakene e via dicendo: il nostro pubblico é attento e preparato in merito, conosce tattiche, tecniche, riconosce 'al volo' sigle e nomi convenzionali di armi ed equipaggiamenti e poi diciamocelo, le belle storie di guerra e di azione piacciono a tutti!
Invece le news con cui facciamo la cronaca delle violenze e dei soprusi subiti dai Palestinesi (investimenti da parte di ebrei fanatici, distruzione di pozzi, taglio di alberi e incendio di raccolti, persecuzione dei pescatori...) sono meno visionate: in non piccola parte perché stare a geremiadare sui lutti e sui torti non é "nelle corde" del tipo di pubblico a cui ci rivolgiamo.
"Palaestina Felix" cerca un uditorio di persone determinate che apprezzino la lotta, che non stiano a piagnucolare, ma vogliano (anche solo metaforicamente) impugnare le armi e rispondere a tono, contrattaccare, non lamentarsi: "Don't get mad, get even" é il motto nostro e di coloro a cui proproniamo i nostri articoli.
Pure, ci sono notizie che per quanto poco popolari NON POSSONO NON ESSERE DATE, tale era, ad esempio, quella recente della morte del pescatore Imad Salem, due settimane dopo esser stato mitragliato dalla Marina sionazista.
Adesso, grazie ai nostri contatti nella Striscia, siamo riusciti a ricevere anche una foto del commiato funebre che Salem ha ricevuto prima di venire interrato come ennesimo martire del Ghetto assediato di Gaza. La vogliamo pubblicare, vogliamo che voi la vediate e la facciate vedere ai vostri cari, ai vostri amici, ai vostri figli e che diciate loro che quella che vedono é la salma di un uomo che voleva solo procurare cibo alla propria famiglia e alla propria gente.
Dopo che lo avrete fatto passate pure oltre e cercate la prossima notizia sui Leoni di Assad e sulle coorti di Hezbollah!
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Quarantacinque terroristi takfiri si uccidono a vicenda in provincia di Deir Ezzour!!
Oltre quaranta terroristi sono rimasti uccisi e più del doppio hanno riportato ferite nel corso di violentissimi scontri che hanno infuriato negli ultimi due giorni nella cittadina di Khosham e nelle sue immediate vicinanze, nell'Est desertico e spopolato della Siria, in Provincia di Deir Ezzour.
Le fazioni opposte, seguendo un pattern ormai consolidato, erano quelle dello 'Stati Islamico dell'Irak e del Levante' (ISIL) e del Fronte al-Nusra che, ormai del tutto dimentichi della comune matrice ideologica (ambedue i gruppi si rifanno alla radice di Al-Qaeda), si affrontano per gli ultimi scampoli di territorio e le sempre più magre risorse in arrivo dall'estero come ratti affamati stretti nell'angolo.
L'intensificarsi degli scontri fratricidi tra le milizie mercenarie antisiriane é una diretta conseguenza delle recenti grandi vittorie dell'Esercito siriano che é riuscito a imporre il suo controllo ormai sull'85 per cento del territorio siriano; qualora si conti che la provincia tradizionalmente curda é controllata da milizie locali fortissimamente ostili ai fanatici wahabiti si capisce come ormai ISIL e Al-Nusra stiano boccheggiando in una porzione limitatissima di superficie, peraltro nella parte orientale del Paese, tradizionalmente arida e poco popolata.
Le fazioni opposte, seguendo un pattern ormai consolidato, erano quelle dello 'Stati Islamico dell'Irak e del Levante' (ISIL) e del Fronte al-Nusra che, ormai del tutto dimentichi della comune matrice ideologica (ambedue i gruppi si rifanno alla radice di Al-Qaeda), si affrontano per gli ultimi scampoli di territorio e le sempre più magre risorse in arrivo dall'estero come ratti affamati stretti nell'angolo.
L'intensificarsi degli scontri fratricidi tra le milizie mercenarie antisiriane é una diretta conseguenza delle recenti grandi vittorie dell'Esercito siriano che é riuscito a imporre il suo controllo ormai sull'85 per cento del territorio siriano; qualora si conti che la provincia tradizionalmente curda é controllata da milizie locali fortissimamente ostili ai fanatici wahabiti si capisce come ormai ISIL e Al-Nusra stiano boccheggiando in una porzione limitatissima di superficie, peraltro nella parte orientale del Paese, tradizionalmente arida e poco popolata.
Ecco i "bei risultati" dell'accrocchio Hamas-Fatah: il varco di Rafah potrebbe venire chiuso a piacere da Tel Aviv!!
Quando poche settimane orsono gli amici della Radio Iraniana IRIB ci concessero i loro microfoni e il loro "airtime" per interrogarci sulle nostre opinioni sulla recente 'riconciliazione' Hamas-Fatah riuscimmo chiaramente ad avvertire che, al contrario della nostra redazione, essi ritenevano l'avvenimento positivo e foriero di sviluppi beneauguranti per la situazione dei Palestinesi, in primis per quelli della Striscia di Gaza.
Lungi da noi il proposito saccente e antipatico di recitare la parte del "Noi l'avevamo detto"; ma purtroppo i recenti eventi dimostrano come il nostro scetticismo venato di pessimismo fosse probabilmente una posizione più realistica.
A fatti di cui abbiamo già reso cronaca si affianca ora l'annuncio del leader di Fatah, Abbas/Abu Mazen, di voler sottoporre il varco di accesso di Rafah tra Gaza e Sinai Egiziano alle norme stabilite nel 2005 con uno degli innumerevoli "calamenti di braghe" di fronte ai sionisti.
Secondo i papiri firmati dai 'negoziatori' palestinesi nove anni fa le operazioni di transito tra Egitto e Gaza si potrebbero effettuare SOLO E SOLAMENTE in presenza di osservatori internazionali UE, la cui base operativa si trova nella porzione di Palestina occupata dal 1948.
Al regime sionazista basterebbe quindi bloccare l'unica via d'accesso tra il QG degli osservatori e Rafah (e in passato lo ha fatto già più di una volta) per impedire loro l'accesso e quindi paralizzare l'unica vavolva di sfogo del ghetto costiero assediato.
Ovviamente l'UE, schiava e serva del sionismo internazionale, permeata di lobbisti a Sei Punte fin nel più piccolo ufficio di Strasburgo e Bruxelles mai e poi mai avrebbe i "cojones" di spostare il Quartier Generale dei suoi osservatori.
Speriamo che ad Hamas qualcuno si renda conto che questa 'riconciliazione' é stata una pessima, pessima idea.
Lungi da noi il proposito saccente e antipatico di recitare la parte del "Noi l'avevamo detto"; ma purtroppo i recenti eventi dimostrano come il nostro scetticismo venato di pessimismo fosse probabilmente una posizione più realistica.
A fatti di cui abbiamo già reso cronaca si affianca ora l'annuncio del leader di Fatah, Abbas/Abu Mazen, di voler sottoporre il varco di accesso di Rafah tra Gaza e Sinai Egiziano alle norme stabilite nel 2005 con uno degli innumerevoli "calamenti di braghe" di fronte ai sionisti.
Secondo i papiri firmati dai 'negoziatori' palestinesi nove anni fa le operazioni di transito tra Egitto e Gaza si potrebbero effettuare SOLO E SOLAMENTE in presenza di osservatori internazionali UE, la cui base operativa si trova nella porzione di Palestina occupata dal 1948.
Al regime sionazista basterebbe quindi bloccare l'unica via d'accesso tra il QG degli osservatori e Rafah (e in passato lo ha fatto già più di una volta) per impedire loro l'accesso e quindi paralizzare l'unica vavolva di sfogo del ghetto costiero assediato.
Ovviamente l'UE, schiava e serva del sionismo internazionale, permeata di lobbisti a Sei Punte fin nel più piccolo ufficio di Strasburgo e Bruxelles mai e poi mai avrebbe i "cojones" di spostare il Quartier Generale dei suoi osservatori.
Speriamo che ad Hamas qualcuno si renda conto che questa 'riconciliazione' é stata una pessima, pessima idea.
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lunedì 9 giugno 2014
Il buffone ONU Lakhdar Brahimi cerca di "gufare" contro la Siria di Assad, unita e vittoriosa!
L'occhialuto personaggio in foto é Lakhdar Brahimi, individuo la cui miopia non può venire curata nemmeno da lenti spesse come fondi di bottiglia: dopo aver piroettato in lungo e in largo tra NY, Ginevra, Bruxelles, Washington, Londra e Parigi (senza scordare di omaggiare qua é là le logge massoniche e sioniste che tirano i fili della Casa Bianca e della NATO) questo pagliaccio della corte del Giallolimone Ban Ki Moon, visti i ripetuti fallimenti di forzare un "regime change contro Damasco, si é da poco dimesso ma anziché approfittarne per togliersi di torno e farsi dimenticare questa mezza figura si é messa ieri a bramire e ragliare contro la Siria, sostenendo senza traccia di ironia che essa rischierebbe di "diventare una nuova Somalia".
Chiediamo a Lakhdar Brahimi:
-Quando mai in Somalia il Governo centrale ha dominato l'85 per cento del territorio?
-Quando mai in Somalia si sono tenute nel corso di due anni tre importantissime tornate elettorali: una Politica, una Presidenziale e una Referendaria?
-Quando mai la Somalia ha goduto del sostegno compatto di potenze mondiali (Russia, Cina), locali (Iran) e di importantissimi attori non-statali regionali (Hezbollah)?
-Quanto gli hanno promesso i sicofanti dell'arroganza imperialista mondiale per queste dichiarazioni risibili e del tutto scollegate dalla realtà?
Chiediamo a Lakhdar Brahimi:
-Quando mai in Somalia il Governo centrale ha dominato l'85 per cento del territorio?
-Quando mai in Somalia si sono tenute nel corso di due anni tre importantissime tornate elettorali: una Politica, una Presidenziale e una Referendaria?
-Quando mai la Somalia ha goduto del sostegno compatto di potenze mondiali (Russia, Cina), locali (Iran) e di importantissimi attori non-statali regionali (Hezbollah)?
-Quanto gli hanno promesso i sicofanti dell'arroganza imperialista mondiale per queste dichiarazioni risibili e del tutto scollegate dalla realtà?
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Continuano le offensive siriane contro Mlehia, Daraa e la zona a Nord di Aleppo! Due comandanti terroristi uccisi!!
Abdulaziz Armush, conosciuto col "nom de guerre" di Abu Fawz Ansari, leader del gruppo di Al-Nusra resosi colpevole di orrendi crimini a Ghouta Est é rimasto intrappolato nel centro di Mlehia assediato dall'Esercito di Assad e ha trovato la morte venendo letteramente "incenerito" secondo le testimonianze raccolte dai prigionieri catturati da un colpo dirompente di artiglieria da 125mm che gli é esploso a pochi passi di distanza.
Ma un grande risultato é stato conseguito anche a Nord della metropoli di Aleppo, dove un altro comandante takfiro, Radwan Tamru, capo di "Liwa al-Tawhid" é stato ucciso in una grande battaglia tra i suoi ultimi seguaci e le forze siriane, risoltasi con la totale vittoria di queste ultime.
La morte di Tamru é stata confermata dal sito web "Al-Alam" che ha citato fonti militari.
Nella regione di Al-Lajat, nel villaggio di Al-Lutf, nella zona di Daraa (vicino al confine giordano) si sta sviluppando un'intensa battaglia man mano che le brigate dell'Esercito e dela milizia popolare siriana si apprestano a sigillare la frontiera e bloccare ogni ulteriore afflusso di combattenti stranieri, armi e munizioni per i terroristi.
Ma un grande risultato é stato conseguito anche a Nord della metropoli di Aleppo, dove un altro comandante takfiro, Radwan Tamru, capo di "Liwa al-Tawhid" é stato ucciso in una grande battaglia tra i suoi ultimi seguaci e le forze siriane, risoltasi con la totale vittoria di queste ultime.
La morte di Tamru é stata confermata dal sito web "Al-Alam" che ha citato fonti militari.
Nella regione di Al-Lajat, nel villaggio di Al-Lutf, nella zona di Daraa (vicino al confine giordano) si sta sviluppando un'intensa battaglia man mano che le brigate dell'Esercito e dela milizia popolare siriana si apprestano a sigillare la frontiera e bloccare ogni ulteriore afflusso di combattenti stranieri, armi e munizioni per i terroristi.
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Il pescatore di Gaza aggredito dai sionazisti due settimane fa muore per le conseguenze delle ferite riportate!
Imad Shukri Salim, il cinquantaduenne pescatore della Striscia di Gaza che a bordo del proprio "Hasaka" era stato colpito dalle raffiche di mitragliatrice di una corvetta della Marina sionazista é deceduto dopo due settimane di intensa agonia.
A causa della cronica emergenza sanitaria che attanaglia il ghetto costiero nemmeno gli sforzi degli ottimi chirurghi disponibili nella Striscia erano riusciti a migliorare le sue condizioni che, in mancanza di strumenti e medicinali adatti, si erano via via fatte più gravi.
Dal che si evince chiaramente come le tematiche della continua aggressione sionazista verso i lavoratori che producono o procurano cibo alla Striscia e la crisi sanitaria voluta scientemente dai progetti genocidi degli Shylock di Tel Aviv non possono venire trattati 'separatamente' essendo nient'altro che diverse sfaccettature dello stesso problema, un problema che nasce (e che finirà) con il regime ebraico di occupazione della Palestina.
A causa della cronica emergenza sanitaria che attanaglia il ghetto costiero nemmeno gli sforzi degli ottimi chirurghi disponibili nella Striscia erano riusciti a migliorare le sue condizioni che, in mancanza di strumenti e medicinali adatti, si erano via via fatte più gravi.
Dal che si evince chiaramente come le tematiche della continua aggressione sionazista verso i lavoratori che producono o procurano cibo alla Striscia e la crisi sanitaria voluta scientemente dai progetti genocidi degli Shylock di Tel Aviv non possono venire trattati 'separatamente' essendo nient'altro che diverse sfaccettature dello stesso problema, un problema che nasce (e che finirà) con il regime ebraico di occupazione della Palestina.
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"L’eterno valzer mediorientale: un nuovo sistema di alleanze post-primavera araba", di Ali Reza Jalali!
Ancora una volta ospitiamo sulle nostre pagine le profonde e ponderate riflessioni di Ali Reza Jalali, giovane ma valido giurista, esperto di Medio Oriente, Iran e varie problematiche riconducibili alla cultura islamica in Europa e nei paesi musulmani, i cui scritti abbiamo sovente pubblicato e segnalato nel passato più o meno recente.
La sempre mutevole situazione delle alleanze mediorientali ci pone nuovamente dinnanzi a un cambiamento, forse fino a qualche mese fa non proprio atteso. Avevamo notato come la primavera araba avesse modificato gli equilibri regionali: ad esempio era saltato completamente il progetto più volte caldeggiato dagli iraniani e dai siriani di un blocco vicinorientale tra Iran, Iraq, Siria e Turchia. Soprattutto la guerra siriana, che insanguina il paese governato da Assad, scatenata nel 2011 aveva portato a delineare due blocchi solidi, almeno apparentemente. Da un lato un asse turco-saudita-qatariota, a sostegno della galassia islamista sunnita, dai Fratelli Musulmani alle fazioni salafite più estremiste, fino ai palestinesi di Hamas, in antitesi all’asse siro-iraniano, coadiuvato dai libanesi di Hezbollah e dal governo sciita iracheno.
Un nuovo spartiacque mediorientale però, è stato rappresentato dal golpe che ha estromesso dal governo egiziano i Fratelli Musulmani, colpo di stato questo guidato dal generale El-Sisi, ai danni di Mohamed Morsi. Da qui nasce una spaccatura forte all’interno del fronte turco-saudita-qatariota, in quanto fin da subito si capisce che El-Sisi ha l’appoggio esplicito delle monarchie del Golfo Persico, tranne del Qatar, fedele finanziatore e alleato dei Fratelli Musulmani. Insomma, soprattutto oggi che El-Sisi è diventato presidente dell’Egitto attraverso delle elezioni presidenziali, caratterizzate da una bassa affluenza alle urne, ma che comunque è in linea con la storia recente egiziana – tutto sommato non è che Morsi fosse stato eletto con una percentuale di votanti memorabile – l’Egitto conferma la sua alleanza coi sauditi e con gli emiri del Golfo Persico, gli unici presenti durante la cerimonia di insediamento di El-Sisi, tra i capi di stato e di governo più importanti della regione.
Proprio dalla cerimonia di insediamento di El-Sisi si comprendono i nuovi equilibri regionali: il generale non ha invitato, come era prevedibile, i turchi e i qatarioti, ma a sorpresa ha invitato il presidente iraniano Rohani, che non aveva mai speso parole di elogio per i militari egiziani. Un’altra sorpresa – probabilmente ciò deriva dal fatto di non voler mettere in imbarazzo i sovrani del Golfo Persico, da tre anni impegnati in una pesante campagna anti-Assad – è stata l’esclusione dagli invitati del presidente siriano, col quale sembrava essersi istaurato un feeling, in funzione anti-Fratellanza Musulmana.
Da ciò emerge quanto segue: la regione si è nuovamente polarizzata su due assi, al momento antitetici tra loro, ovvero quello turco-qatariota (che continuano a essere i principali sponsor dei Fratelli Musulmani e delle varie succursali di questa formazione), con quest’ultimo attore regionale molto ridimensionato, e quello egiziano-saudita. Un terzo polo al momento, forse mediano tra i due estremi, ed è questo il fattore principale di continuità con l’ordine mediorientale post-primavera araba, rimane quello basato sull’asse Damasco-Tehran-Hezbollah.
Interessante notare il ruolo iraniano in tutto ciò; all’indomani dell’invito di El-Sisi, confermato anche dalle fonti di Tehran, il presidente iraniano rivela la sua intenzione di fare un viaggio in Turchia, proprio pochi giorni dopo l’arrivo nella capitale iraniana dell’emiro del Kuwait, uno degli sponsor di El-Sisi. Tehran sembra al momento preferire una tattica attendista, mediana rispetto alla nuova polarizzazione regionale.
In tutto ciò la tattica di Tehran è simile a quella di Tel Aviv. Il governo israeliano, nonostante il sostegno mediatico al golpe di El-Sisi, non è stato invitato da quest’ultimo alla cerimonia di insediamento. Anche gli israeliani stanno a guardare senza eccessive prese di posizione, se non per le solite esternazioni dell’esecutivo di Tel Aviv di condanna dell’Iran, della Siria, di Hezbollah e della riconciliazione palestinese.
La sempre mutevole situazione delle alleanze mediorientali ci pone nuovamente dinnanzi a un cambiamento, forse fino a qualche mese fa non proprio atteso. Avevamo notato come la primavera araba avesse modificato gli equilibri regionali: ad esempio era saltato completamente il progetto più volte caldeggiato dagli iraniani e dai siriani di un blocco vicinorientale tra Iran, Iraq, Siria e Turchia. Soprattutto la guerra siriana, che insanguina il paese governato da Assad, scatenata nel 2011 aveva portato a delineare due blocchi solidi, almeno apparentemente. Da un lato un asse turco-saudita-qatariota, a sostegno della galassia islamista sunnita, dai Fratelli Musulmani alle fazioni salafite più estremiste, fino ai palestinesi di Hamas, in antitesi all’asse siro-iraniano, coadiuvato dai libanesi di Hezbollah e dal governo sciita iracheno.
Un nuovo spartiacque mediorientale però, è stato rappresentato dal golpe che ha estromesso dal governo egiziano i Fratelli Musulmani, colpo di stato questo guidato dal generale El-Sisi, ai danni di Mohamed Morsi. Da qui nasce una spaccatura forte all’interno del fronte turco-saudita-qatariota, in quanto fin da subito si capisce che El-Sisi ha l’appoggio esplicito delle monarchie del Golfo Persico, tranne del Qatar, fedele finanziatore e alleato dei Fratelli Musulmani. Insomma, soprattutto oggi che El-Sisi è diventato presidente dell’Egitto attraverso delle elezioni presidenziali, caratterizzate da una bassa affluenza alle urne, ma che comunque è in linea con la storia recente egiziana – tutto sommato non è che Morsi fosse stato eletto con una percentuale di votanti memorabile – l’Egitto conferma la sua alleanza coi sauditi e con gli emiri del Golfo Persico, gli unici presenti durante la cerimonia di insediamento di El-Sisi, tra i capi di stato e di governo più importanti della regione.
Proprio dalla cerimonia di insediamento di El-Sisi si comprendono i nuovi equilibri regionali: il generale non ha invitato, come era prevedibile, i turchi e i qatarioti, ma a sorpresa ha invitato il presidente iraniano Rohani, che non aveva mai speso parole di elogio per i militari egiziani. Un’altra sorpresa – probabilmente ciò deriva dal fatto di non voler mettere in imbarazzo i sovrani del Golfo Persico, da tre anni impegnati in una pesante campagna anti-Assad – è stata l’esclusione dagli invitati del presidente siriano, col quale sembrava essersi istaurato un feeling, in funzione anti-Fratellanza Musulmana.
Da ciò emerge quanto segue: la regione si è nuovamente polarizzata su due assi, al momento antitetici tra loro, ovvero quello turco-qatariota (che continuano a essere i principali sponsor dei Fratelli Musulmani e delle varie succursali di questa formazione), con quest’ultimo attore regionale molto ridimensionato, e quello egiziano-saudita. Un terzo polo al momento, forse mediano tra i due estremi, ed è questo il fattore principale di continuità con l’ordine mediorientale post-primavera araba, rimane quello basato sull’asse Damasco-Tehran-Hezbollah.
Interessante notare il ruolo iraniano in tutto ciò; all’indomani dell’invito di El-Sisi, confermato anche dalle fonti di Tehran, il presidente iraniano rivela la sua intenzione di fare un viaggio in Turchia, proprio pochi giorni dopo l’arrivo nella capitale iraniana dell’emiro del Kuwait, uno degli sponsor di El-Sisi. Tehran sembra al momento preferire una tattica attendista, mediana rispetto alla nuova polarizzazione regionale.
In tutto ciò la tattica di Tehran è simile a quella di Tel Aviv. Il governo israeliano, nonostante il sostegno mediatico al golpe di El-Sisi, non è stato invitato da quest’ultimo alla cerimonia di insediamento. Anche gli israeliani stanno a guardare senza eccessive prese di posizione, se non per le solite esternazioni dell’esecutivo di Tel Aviv di condanna dell’Iran, della Siria, di Hezbollah e della riconciliazione palestinese.
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domenica 8 giugno 2014
ECCEZIONALE ESCLUSIVA! Direttamente da Gaza ecco il vessillo del nuovo gruppo di Resistenza "Al-Sabirin"!!
Esattamente una settimana fa informavamo i nostri lettori dell'esistenza, a Gaza, di una nuova formazione palestinese di Resistenza denominata "Al-Sabirin" (Coloro che hanno Pazienza) di cui nominavamo i pochi leader conosciuti per pseudonimo e accennavamo ipotesi sulla loro collocazione politico/ideologica (posizioni anti-settarie, similitudini delle loro bandiere con quelle di Hezbollah...), ma, notavamo, come mancasse in rete qualunque documentazione iconografica relativa ad essi, tanto che anche il nostro articolo era corredato da una generica immagine di militanti degli altri variegati movimenti palestinesi.
Adesso, grazie agli sforzi di un nostro corrispondente abitante della Striscia di Gaza (grazie ancora amico! auguri di primo anniversario di matrimonio a te e alla tua sposa!!) noi di PALAESTINA FELIX siamo ORGOGLIOSI di poter proporre in esclusiva assoluta ai nostri lettori la bandiera ufficiale di Al-Sabirin.
Come si vede l'omaggio al vessillo della Resistenza sciita libanese é quasi "filologico": al centro campeggia il nome proprio del gruppo e il motto sotto se leggiamo bene dovrebbe recitare: "Per una migliore comprensione della forza del movimento" (se qualcuno legge meglio l'Arabo messaggi e ci corregga senza indugio!).
Speriamo di poter parlare ancora in futuro di questo movimento e delle sue attività, e di poter offrire altre, nuove esclusive al nostro affezionato pubblico per ricompensarlo della sua fedeltà e della sua assiduità su queste pagine.
Adesso, grazie agli sforzi di un nostro corrispondente abitante della Striscia di Gaza (grazie ancora amico! auguri di primo anniversario di matrimonio a te e alla tua sposa!!) noi di PALAESTINA FELIX siamo ORGOGLIOSI di poter proporre in esclusiva assoluta ai nostri lettori la bandiera ufficiale di Al-Sabirin.
Come si vede l'omaggio al vessillo della Resistenza sciita libanese é quasi "filologico": al centro campeggia il nome proprio del gruppo e il motto sotto se leggiamo bene dovrebbe recitare: "Per una migliore comprensione della forza del movimento" (se qualcuno legge meglio l'Arabo messaggi e ci corregga senza indugio!).
Speriamo di poter parlare ancora in futuro di questo movimento e delle sue attività, e di poter offrire altre, nuove esclusive al nostro affezionato pubblico per ricompensarlo della sua fedeltà e della sua assiduità su queste pagine.
Gli Emirati Arabi Uniti introducono la leva obbligatoria: Dubai si sente minacciata militarmente??
Gli Emirati Arabi Uniti hanno appena promulgato un decreto che formalizza l'introduzione del servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini maschi tra i 18 e i 30 anni. Nei prossimi mesi quindi non saranno solo i neo-maggiorenni a doversi presentare all'ufficio di leva ma tutti coloro che rientrano nella fascia d'età.
Secondo quanto dichiarato dallo Sceicco Khalifa ben Zayed al-Nahyan il servizio militare obbligatorio non solo rafforzerà le difese degli Emirati ma fornirà anche ai cittadini una base di senso civico, instillandogli i valori della lealtà, dell'appartenenza, del patriottismo e del sacrificio.
Finora gli UAE mantenevano una piccola forza armata di 44.000 militari di terra, 4.500 avieri e 2.500 marinai perlopiù basata su volontari e su immigrati dall'estero che cercavano servendo nell'Esercito di guadagnarsi la cittadinanza del piccolo reame petrolifero.
Secondo quanto dichiarato dallo Sceicco Khalifa ben Zayed al-Nahyan il servizio militare obbligatorio non solo rafforzerà le difese degli Emirati ma fornirà anche ai cittadini una base di senso civico, instillandogli i valori della lealtà, dell'appartenenza, del patriottismo e del sacrificio.
Finora gli UAE mantenevano una piccola forza armata di 44.000 militari di terra, 4.500 avieri e 2.500 marinai perlopiù basata su volontari e su immigrati dall'estero che cercavano servendo nell'Esercito di guadagnarsi la cittadinanza del piccolo reame petrolifero.
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Scontri a Tripoli tra sostenitori e avversari del Generale Haftar e della sua offensiva anti-milizie!!
Scontri con lancio di sassi e altri proiettili improvvisati sono scoppiati ieri a Tripoli quando un raduno di manifestati favorevoli all'Alzamiento dichiarato dal Generale Haftar sono entrati in contatto con altri dimostranti di convinzioni opposte.Dopo una prima fase senza l'uso di armi letali il suono di spari ha iniziato a risuonare per la piazza tripolina teatro del confronto e le folle rivali si sono contemporaneamente date alla fuga; in seguito membri dei due assembramenti si sono vicendevolmente accusati di avere iniziato a sparare, facendo sorgere la teoria che in realtà ad aprire il fuoco sia stato un terzo gruppo.Ad ogni modo non si sono registrati morti e anche i feriti portati ai punti di medicazione e di soccorso più vicini sembrano soffrire solo di contusioni ed ecchimosi e non di ferite da proiettile, rendendo credibile l'ipotesi che chi ha sparato l'abbia fatto in aria per disperedere le folle rivali.
Finora l'offensiva anti-milizie islamiche di Khalifa Haftar si é concentrata in Cirenaica, intorno a Bengasi, ma evidentemente anche nella capitale vi sono sostenitori dell'Ex-capo di SM e della sua iniziativa.
Finora l'offensiva anti-milizie islamiche di Khalifa Haftar si é concentrata in Cirenaica, intorno a Bengasi, ma evidentemente anche nella capitale vi sono sostenitori dell'Ex-capo di SM e della sua iniziativa.
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