mercoledì 2 febbraio 2011
Erdogan avverte Mubarak: "Sarai giudicato per quel che ti lascerai dietro"
Il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato un "sincero e sentito appello" a Hosni Mubarak articolato attorno a un concetto-base semplice quanto pognante: "Siamo tutti transienti e la Storia ci giudicherà per ciò che ci lasceremo alle spalle".
Erdogan, da diversi anni Premier della Turchia grazie alle ripetute affermazioni elettorali del suo partito politico di ispirazione religiosa, l'AKP, ha chiesto a Mubarak di ascoltare il suo popolo e farsi da parte. Da trent'anni 'la vacca che ride' é in sella grazie a un brutale regime di ininterrotta "emergenza" nel quale i suoi sgherri, addestrati e armati da CIA e Casa Bianca, si sono prestati alle più barbare pratiche di tortura verso i dissidenti egiziani e le persone rapite in mezzo mondo dal programma "rendizioni speciali" elaborato dal Pentagono e dai Servizi segreti Usa.
Al contrario di Erdogan, che certi fallaci occidentalisti di casa nostra chiamano "integralista islamico" nonostante si sia regolarmente presentato al giudizio elettorale dei suoi cittadini ogni volta riscuotendone ampia fiducia (il suo partito é osservante dei precetti dell'Islam quanto può esserlo un partito popolare/democristiano europeo di quelli del Cristianesimo), il 'laico' Mubarak ha sempre regolarmente e sistematicamente truccato tulle le consultazioni elettorali che ha "concesso" dagli anni '90 in poi, rendendole probanti quanto quelle polacche e bulgare degli anni '50 e '60.
Nel suo messaggio Erdogan si é dichiarato solidale col popolo egiziano così come lo era col popolo Tunisino e ha affermato che il regime di Mubarak non aveva il diritto di versare una sola goccia di sangue per tentare di autopreservarsi contro la volontà popolare. Finora negli scontri fra manifestanti e poliziotti si sono lamentati circa un'ottantina di caduti.
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