Le Brigate di Resistenza nazionale, braccio armato del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina e le Brigate Al-Quds, estensione del Movimento per la Jihad islamica in Palestina hanno congiuntamente rivendicato il lancio di due razzi da 122 mm contro obiettivi israeliani avvenuto alle prime luci dell'alba del 25 marzo. L'operazione, che ha raggiunto tutti i suoi obiettivi, è stata lanciata come rappresaglia agli ininterrotti raid aerei che Israele continua a scatenare sul ghetto assediato di Gaza.
Nella loro dichiarazione, i due movimenti di Resistenza hanno affermato che il lancio dei due razzi segue quello che ha portato al ferimento di ventisei coloni ebrei armati e ne precederà molti altri, a meno che lo Stato sionista non cessi immediatamente le sue operazioni terroristiche contro la Striscia costiera e la sua popolazione.
Il comunicato si é chiuso con un incitamento alla Resistenza a perseguire i propri obiettivi di riscatto e liberazione nazionale attraverso la via maestra della lotta armata, che costituisce l'unico linguaggio comprensibile alle orecchie di politici e generali israeliani.
In notizie correlate, giovedì sera diversi attacchi aerei israeliani hanno ferito civili a Gaza City e in centri adiacenti e vicini, le vittime sono state trasportate d'urgenza all'Ospedale Al-Shifa, il principale centro medico della Striscia, le cui strutture di primo soccorso, però, sono gravemente stressate e sovraccariche per il grande numero di feriti provocato dagli ininterrotti attacchi israeliani, che sono proseguiti, intensificandosi, per tutta la settimana passata.
Oltre alle bombe e ai razzi lanciati dagli F-16 e dai droni senza pilota, l'esercito sionista ha anche scatenato uno sbarramento di artiglieria contro Al-Mintar, poco oltre il varco di confine (attualmente chiuso dal soffocante assedio israeliano contro il ghetto di Gaza). Anche Jabal Al-Rayyes, nella zona Est della Striscia, e Beit Hanoun, all'estremità Nord, sono state sottoposte a bombardamento.
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