Il Presidente turco Abdullah Gul ha ammonito Israele riguardo al rapido emergere di un "Nuovo Medio Oriente", che non tollererà più a lungo l'oppressione contro i Palestinesi portata avanti dal regime di Tel Aviv.
"Presto o tardi il Medio Oriente sarà omogeneo e unificato in un nuovo corso democratico", ha scritto il Capo di Stato turco in un editoriale pubblicato sul New York Times, riferendosi alle rivoluzioni portate a compimento in Tunisia ed Egitto e a quelle in corso in Yemen, Barhein, Giordania e Arabia Saudita.
Tutti i baluardi occidentali nella regione, consegnati 'chiavi in mano' ad autocrati coronati o meno, stanno traballando e, quando la Democrazia avrà finalmente trionfato, non vi saranno mezzi o contromisure efficaci abbastanza per evitare che le linee-guida della politica regionale saranno dettate da forze ostili all'imperialismo occidentale e all'occupazione sionista.
"I popoli della regione non si sono ribellati e non si stanno ribellando in nome di astratti valori ideali, ma prima e soprattutto per riconquistare il loro orgoglio nazionale e la loro dignità; nei prossimi 50 anni i popoli arabi diventeranno maggioranza schiacciante nelle terre che stanno dal Fiume Giordano al Mare Mediterraneo, come pensa Israele di soffocare la loro legittima aspirazione all'orgoglio nazionale, alla dignità, alla giustizia e alla democrazia?".
"Israele farebbe meglio a comprendere una volta per tutte la prospettiva del futuro e adeguarvisi prima di svegliarsi una mattina e realizzare con terrore di essere rimasto una piccola isola di ingiustizia e Apartheid circondata da un sentimento comune che invece preme per la Democrazia e il rispetto dei diritti nazionali della Palestina e del suo popolo".
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