Una grande dimostrazione di protesta da parte dei Palestinesi residenti in Israele e di quegli ebrei non ancora totalmente lobotomizzati dalla grancassa militarista e fascista ormai prevalente nella società israeliana si terrà nella prima serata di domenica 3 aprile, davanti all'ambasciata Usa di Tel Aviv.
"Una No-Fly Zone sulla Palestina", questo sarà lo slogan della giornata; mentre una 'armada' internazionale impone il suo arbitrio (per contrastanti e divergenti interessi imperialistici) sopra la Libia, il regime dell'Apartheid israeliano continua a bombardare e cannoneggiare la Striscia di Gaza a mano salva, causando dozzine di morti, mutilati e feriti.
Il doppiopesismo dell'Occidente é una dimostrazione di ipocrisia che dovrebbe essere ripugnante persino per i più cinici praticanti di 'realpolitik', soprattutto quando si consideri che, in assenza di aggressioni e raid israeliani, le fazioni della Resistenza di Gaza sono sempre riuscite a imporre la disciplina del cessate il fuoco, come durante la tregua dichiarata da Hamas e interrotta da Israele con l'operazione 'Piombo Fuso' e ancora negli ultimi due anni in tutti gli intervalli fra una serie di attacchi sionisti e la successiva.
Senza le armi americane, il denaro americano, la lobby ebraica e sionista attiva in America e il sostegno diplomatico americano Israele non potrebbe mai permettersi una condotta tanto provocatoria e avventurista, ma sarebbe ridotto a più miti consigli, per questo l'ambasciata Usa nella capitale sionista é il luogo ideale dove dimostrare quanto le politiche di Washington siano impopolari tra tutti coloro che hanno a cuore i valori della Pace, della fraternità e della solidarietà.
La dimostrazione si configura come parte della campagna "R€FU$€!", volta a scardinare la complicità Euro-Americana nei crimini di Israele e ad elevare la consapevolezza riguardo questo nodo cruciale della politica regionale. Gli estensori e i partecipanti alla campagna domandano che Europa e Stati Uniti si uniscano al consenso della Comunità internazionale che giustamente considera Israele potenza occupante illegale, colonialista e razzista, e contribuiscano finalmente a montare un complesso di azioni dissuasive e disincentivanti alla prosecuzione dei suoi crimini contro la Palestina e i Palestinesi.
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