Il Movimento di Resistenza Islamica Hamas ha messo in guardia il Governo di occupazione sionista dalle possibili ripercussioni della sua decisione di chiudere il ponte della Porta di Mughrabi, una delle vie d'accesso alla Moschea di Al-Aqsa, che potrebbe preludere alla sua demolizione. atto che Hamas riterrebbe "una flagrante violazione della santità del Nobile Santuario un crimine contro l'Arte, la Storia e la Cultura nonché una provocazione mirata contro milioni di Palestinesi e di Musulmani in tutto il mondo".
In un recente comunicato stampa Hamas ha avvertito il Governo sionista a proposito dei rischi insiti nella sua politica di demolizione del patrimonio storico e culturale palestinese che si é concentrata su Al-Aqsa in quanto simbolo della natura araba e islamica di Gerusalemme, che si desidera cancellare per sostituirla con una fittizia e inesistente giudaizzazione. "Riterremo l'entità sionista pienamente resposnabile di ogni danno cagionato al Santuario di Al-Aqsa".
Il comunicato chiama a una generale insurrezione palestinese araba e musulmana per difendere e sostenere Al-Aqsa: "In risposta alla rabbiosa campagna istigata dall'occupazione sionista chiamiamo tutti i Palestinesi e tutta la Nazione Araba e Islamica a sorgere in difesa del simbolo di Gerusalemme, terzo luogo santo dell'Islam, minacciato dalle trame del regime ebraico. Chiediamo altresì alla Lega Araba, all'UNESCO e all'OIC di prendere immediati provvedimenti per suscitare contro tali piani una campagna internazionale che fermi una volta per tutte i crimini contro Gerusalemme e il suo retaggio storico e culturale".
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se le cose sono come leggo... ha ragione.
RispondiEliminaSi fidi anonimo amico, si fidi...
RispondiEliminaFino a quando gli USA non smetteranno di appoggiare spudoratamente Israele in tutte le sue nefandezze con la scusa che questo è l'unico paese democratico in quell'area, a spregio di tutte le risoluzioni dell'ONU, non sarà possibile la nascita di uno stato palestinese. IO invito i Palestinesi ad effettuare lo sciopero bianco in tutti i posti di lavoro delle ditte israeliane, iniziare a boicottarle in qualsiasi modo, rifiutarsi di lavorare per Israele in modo da togliere l'ossigeno all sua economia, non importare o comperare prodotti israeliani. Se vogliono tenere in vita la loro economia lo facciano senza la manodopera araba.
RispondiEliminaCapisco che bisogna sfamare la famiglia ma le lotte per la libertà non hanno prezzo.
Insistere con la comunità internazionale per il riconoscimento dello stato della Palestina, costringere l'ONU al voto in modo che si sappia quale nazione non vuole lo stato palestinese, per poi additarli come complici di oppressori o oppressori diretti per via della fornitura di armi ad Israele.
Montate una campagna di stampa molto dettagliata ed assillante sul fatto che Israele vuole distruggere somboli rappresentativi della vostra religgione, non permettete che si verifichi di nuovo quanto visto in Afganistan con le statue di Budda.
Vi Auguro di poter riuscire.
Nino