Pochi giorni dopo il violentissimo attentato contro la Moschea che ha causato oltre quaranta morti e centinaia di feriti la metropoli settentrionale libanese di Tripoli Siriaca é stata di nuovo scossa dalle provocazioni wahabite, incitate dai vigliacchi e rozzi predicatori takfiri che si nascondono dietro le masse disperate del miserrimo 'slum' di Bab al-Tabaneh, che per l'ennesina volta hanno cercato di attaccare il quartiere alawita di Jabal Mohsen, roccaforte del Partito Democratico Arabo e dell'SSNP, la cui popolazione é fedelissima alla storica alleanza tra il Libano e la Siria di Assad.
Tuttavia, a differenza di quanto accaduto in istanze precedenti, lo scambio di colpi di arma da fuoco e di lanci di granate da fucile non si é concluso che con 'appena' tre feriti, grazie anche al pronto dispiegamento di jeep e mezzi blindati dell'Armee Libanaise che, ormai allertata dalle frequenti esplosioni di violenza tra i due quartieri, non ha perso tempo a creare un cordone di sicurezza e mettere fine agli scontri.
E' dall'inizio della campagna terrorista in Siria che gli elementi wahabiti asserviti all'Arabia Saudita, agli Usa e a Israele cercano di destabilizzare il Paese dei Cedri per creare 'zone franche' dove potere allestire basi di supporto, addestramento e rifornimento per le cellule takfire mercenarie, esattamente come negli anni '80 in Pachistan l'ISI e la CIA, insieme ai soldi sauditi e alle armi egiziane fornite da Sadat prima e da Mubarak poi crearono i campi d'addestramento da cui emersero i Taliban e Al-Qaeda.
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