mercoledì 1 gennaio 2014
Confisca immediata in Egitto per i beni di 572 leader dell'Ikhwan, da Mursi a Badieh, da Shater alla figlia!!
Nuove draconiane misure del Governo egiziano contro gli ex-capi dell'Ikhwan musulmana, organizzazione islamista messa ormai all'indice e al bando dopo il breve ma disastroso periodo in cui ha esercitato un polarizzante e fallimentare monopolio sul potere politico nel paese nordafricano in seguito alla deposizione di Mubarak.
Il portavoce del Ministero della Giustizia Abdelazim al-Ashri ha dichiarato che un comitato ministeriale ha compilato una comprensiva lista di beni mobili e immobili riconducibili a 572 dirigenti del gruppo che saranno confiscati seduta stante: tra le vittime del provvedimento vi saranno l'Ex-presidente Mursi, la sua famiglia, tutti i dirigenti provinciali dell'Ikhwan, tutti gli ex-membri dell'Ufficio di Guida Generale dell'associazione, la moglie di Khairat el-Shater e sua figlia.
E' l'ennesimo giro di vite del Governo che conferma come, al contrario di Mubarak, la nuova leadership del Cairo non abbia alcuna intenzione di tollerare la sopravvivenza della Fratellanza nemmeno come 'opposizione addomesticata', come fecero prima Sadat e poi il suo successore.
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