domenica 2 gennaio 2011
Palestinese trentaseienne muore soffocata dai lacrimogeni israeliani
Una donna palestinese é morta soffocata dai lacrimogeni israeliani, sparati dalle truppe dello Stato ebraico contro una pacifica dimostrazione che protestava contro l'estensione dell'infame "Muro dell'Apartheid" presso il villaggio di Bi'lin, nella porzione occupata della Cisgiordania. I sanitari palestinesi che hanno soccorso la trentaseienne Jawaher Abu Rachman hanno riportato che la massiccia inalazione del gas urticante sparato contro i manifestanti ha ustionato i polmoni della donna, portandola a un collasso cardiocircolatorio.
Jawaher Abu Rachman aveva già visto due dei suoi fratelli morire a causa delle violente e sproporzionate reazioni dei militari sionisti alle pacifiche dimostrazioni contro il Muro dell'Apartheid, che Israele ha edificato con la scusa della sicurezza (in realtà non vi é alcuna prova che la sua erezione fosse necessaria, o che abbia preventuo alcuna operazione armata palestinese) ma che in realtà mira a spezzettare e frantumare la continuità geografica, sociale, economica delle comunità palestinesi, occupando nel frattempo la maggior porzione possibile di terra Cisgiordana.
Come dimostrato dalle Ong palestinesi e internazionali, infatti, il Muro della vergogna é costruito in massima parte su terra palestinese, non sul confine fra Cisgiordania e Stato ebraico. Anche la Corte internazionale di Giustizia ha definito illegale la sua finalità e il suo modus di realizzazione, raccomandando una sua pronta demolizione.
All'apprendere la notizia della morte della donna l'esponente palestinese Mustafa Barghouti ha lanciato un appello per un'ulteriore mobilitazione palestinese e internazionale contro il progetto israeliano, invitando a protestare contro l'uso di gas urticanti tossici e pericolosi, che vengono perdipiù lanciati dai militari sionisti "mirando" con le granate direttamente contro i manifestanti, quando invece i candelotti dovrebbero venire lanciati in aria con traiettoria a parabola.
Nonostante la violenza delle sproporzionate reazioni israeliane attivisti palestinesi ed esteri non hanno mai cessato di protestare ogni settimana contro il Muro dell'Apartheid nei villaggi di Bi'lin, Ni'lin ed Al-Ma'sara.
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