Con una dichiarazione rilasciata negli scorsi giorni il Direttore del "Beirut International Film Festival" Colette Nawfal ha dichiarato che la rassegna prossimamente prevista al Cinema Planet Abraj nella capitale libanese non vedrà la proiezione del lungometraggio "Green Days" di Hana Makhmalbaf.
Nell'annuncio non vi é stato chi non abbia visto un effetto della salita al potere di Najib Mikati, premier della coalizione di centro-sinistra incarnata dall'Alleanza 8 marzo; visto che il film in questione non era altro se non un vapido e nauseabondo pezzo di propaganda anti-iraniana, evidentemente scelto da qualche sostenitore di Saad Hariri e della sua compagine falangista e fascista, sostenuta da Israele e Usa.
E' con grande soddisfazione che riportiamo questa notizia, augurandoci nuove e pronte manifestazioni di "Effetto Mikati" anche in tutte le altre sfere della vita pubblica, politica ed economica libanese. La presenza di un film talmente e volgarmente mendace era un insulto insopportabile alla Repubblica Islamica dell'Iran e alla scelta del suo popolo di confermare liberamente e democraticamente Mahmoud Ahmadinejahd alla carica di Presidente; scelta che alcuni provocatori e terroristi finanziati dalla Cia, dal Mossad e dal finanziere sionista George Soros hanno cercato di contrastare con la violenza e i disordini, creando finti "martiri" da ammannire alla pigra e decerebrata opinione pubblica occidentale.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
Nessun commento:
Posta un commento