giovedì 14 luglio 2011

La giunta di Tantawi pospone le elezioni in Egitto rimandandole a novembre: il Maresciallo sta giocando col fuoco?


Quanti pensavano che in Egitto la situazione fosse in via di "normalizzazione" dopo la cacciata del tiranno Mubarak e il passaggio dei poteri alla giunta militare di transizione stanno avendo in questi giorni delle secche e nette smentite: esasperati dall'incapacità dei militari di condurre una decisa e profonda campagna di "de-mubarakizzazione" dell'apparato statale (quando invece i processi militari ai dimostranti catturati durante gli scontri di gennaio si celebrano in modo spiccio) il popolo é infatti tornato in piazza a dimostrare, nonostante le infernali temperature estive.

Adesso, dopo cinque giorni di sit-in a Suez, ad Alessandria e persino nell'iconica Piazza Tahrir, il Maresciallo Tantawi fa una nuova mossa azzardata arrivando a spostare d'imperio l'annunciata data delle elezioni politiche (la prima consultazione libera e democratica nel paese) da settembre a novembre. Ovviamente la società civile non ha preso bene la notizia, accusando i generali di voler estendere il loro periodo di controllo pressoché totale dello Stato per poter meglio coprire le spalle ai boiardi e ai manutengoli del vecchio autocrate Mubarak.

La situazione é tesissima in tutto il paese e, con ulteriori mosse inconsulte di Tantawi e soci, si potrebbe benissimo tornare ai disordini di inizio anno, questa volta contro una classe militare che ha pensato di poter "giocare col fuoco" negando al popolo il cambiamento per il quale ha lottato duramente versando il tributo di sangue di ben 846 vittime.
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