Le reazioni più forti si sono avute dal Movimento musulmano di Resistenza Hamas e dall'Ikhwan, la popolare e influente fratellanza musulmana d'Egitto. Il Vicesegretario del Politburo di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha dichiarato che la presenza del Gran Mufti a Gerusalemme ha 'implicitamente beneficiato' il regime ebraico dell'Apartheid e ha configurato un 'grave danno' alla Causa della Resistenza. Tanto l'Ikhwan, quanto il suo braccio politico, l'FJP, hanno respinto le deboli giustificazioni di Gomaa, che ha dichiarato di essersi recato ad Al-Quds dietro invito di un principe ascemita giordano e di non avere avuto contatti con l'occupazione (evidentemente li aveva avuti il suo ospite, membro di una dinastia corrotta e complice di Tel Aviv), dichiarando "comunque ingiustificabile" la sua presenza nella città occupata.
Anche lo Sceicco Raed Salah, capo della Fratellanza Musulmana nel regime ebraico, ha stigmatizzato l'evento; tornato da poco in patria dopo nove mesi di battaglia legale in Inghilterra per ottenere giustizia dopo il suo arresto e la sua detenzione a seguito di una campagna diffamatoria della lobby ebraica britcannica, lo Sceicco ha domandato, retoricamente, come si possa visitare Al-Quds e il suo Nobile Santuario quando figure religiose come lo Sceicco Ekrima Sabri, predicatore alla Moschea di Al-Aqsa, vengono tenute distanti da essa. Anche allo Sceicco Salah é stato più volte impedito dal raggiungere Gerusalemme dalle forze sioniste di occupazione.
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