Latore della denuncia un cittadino di nome Mahmoud Abdelrahman che, nel suo esposto contro il politco lo ha formalmente accusato di avere percepito fondi illegali trasferitigli dal capo falangista libanese Samir Geagea, già carcerato condannato all'ergastolo per i suoi crimini negli anni '70 e '80, liberato nel corso della gazzarra organizzata dal Dipartimento di Stato Usa dopo l'assassinio di Rafik Hariri a opera del Mossad.
Scopo di Geagea (che evidentemente ha agito su impulso di Tel Aviv e Washington) era quello di istigare la minoranza Copta contro Mohamed Mursi e il suo partito, in maniera da dare adito ai propagandisti sionisti e imperialisti per accusare la Fratellanza Musulmana di 'perseguitare i cristiani' (vecchio gioco quando si tratta di diffamare un paese musulmano che non obbedisca di 'diktat' occidentali).
Parte del complotto avrebbe anche coinvolto il magnate televisivo Tawfiq Okasha, noto per le sue posizioni anti-Mursi e anti-Ikhwan.
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