Due settimane dopo l'insediamento dell'ennesimo Governo giordano in poco più di due anni una vasta manifestazione di protesta nella città settentrionale di Irbid é stata repressa con estrema violenza dalle forze di sicurezza reali che hanno lanciato un diluvio di agenti lacrimogeni e urticanti contro la popolazione che marciava compatta 'armata' solo di cartelli e striscioni e quindi si sono scatentati in un carosello di cariche al manganello sparando anche colpi 'intimidatori' ma pericolosamente vicini all'altezza d'uomo.
Bisogna ricordare che poliziotti e militari sono reclutati tra i clan di nomadi beduini fedeli alla casa reale ascemita, gruppi etnici e clanici che hanno una naturale antipatia (adeguatamente coltivata e rafforzata nell'addestramento) contro gli abitanti delle città (in particolare quelli di origine Palestinese); atteggiamento che già risultò utile durante i massacri del "Settembre Nero".
E' significativo che la protesta sia scoppiata a Nord, vicino al confine con la Siria; territorio che la CIA, il Mossad e gli emiri wahabiti del petrolio vorrebbero trasformare nel "Pachistan siriano" proprio come il Pachistan era il retroterra sicuro dove venivano addestrati e riforniti i selvaggi wahabiti inviati contro l'Afghanistan filosovietico da tutti i dittatori arabi amici di Washington (Mubarak, Re Mohammed, Re Fahd e via discorredndo...). Evidentemente i Giordani di Irbid non vedono di buon occhio l'idea di dovere ospitare fanatici qaedisti dalle loro parti!
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