Esattamente un anno dopo l'annuncio del proprio successo nell'implementare modifiche radicali al sistema missilistico antiaereo a lungo raggio S-200 (SA-5 Gammon) di origine sovietica che da molti anni costituisce con i suoi sette siti di lancio strategicamente dispersi sul territorio della Repubblica Islamica l'ossatura principale della difesa aerea di Teheran, tecnici e ingegneri responsabili per la 'Jihad di Autosufficienza Militare' hanno rivelato di essere riusciti, inoltre, a rendere tale pesante e ponderoso sistema veterano della Guerra Fredda (venne ideato specialmente per colpire bombardieri strategici e ricognitori americani ad altissima quota).
Questa innovazione é importantissima perché svincola i sistemi radar e lanciatori dai siti fissi (sette per l'esattezza: quattro nel Nord del Paese, uno ad Isfahan e due nel Sud) in cui erano precedentemente collocati e rende incredibilmente più flessibile e reattivo l'intero sistema iraniano di difesa del proprio spazio aereo.
Per vedere in azione la versione mobile dell'S-200, secondo quanto annunciato dal Capo della Difesa Aerea Generale Farzad Esmaili, sarà sufficiente attendere la prossima massiccia esercitazione antiaerea "Modafe'an-e Aseman-e Velayat 5" (Difensori dei Cieli di Velayat 5), che si terrà nei prossimi sei mesi.
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