Abbiamo sempre sostenuto che l'illegittimo regime ebraico di occupazione della Palestina fosse un'entità profondamente, ontologicamente corrotta. Adesso abbiamo anche le prove fattuali della cosa, forniteci nientemeno che dall'outlet sionista 'Globes' che in una sua recente edizione riporta come il dodici percento degli occupanti della Palestina, avendo a che fare l'ultimo anno con le autorità di Tel Aviv si siano ritrovati a mettere mano al portafoglio per rendere più spedite le prodcedure di loro interesse.
Secondo il 'Barometro Globale della Corruzione' pubblicato dal think tank 'Transparency International' i partiti politici e le orgenizzazioni religiose sioniste sono ancora più corrotti, facendo schizzare quasi al novanta per cento (la cifra precisa é 89) il numero degli occupanti della Palestina convinti che per curare al meglio i propri interessi di fronte alla burocrazia sia necessario metter mano al portafoglio. In un 'normale' paese occidentale questa percentuale é del 27 per cento più bassa.
Queste interessanti statistiche ci dicono molto sulla percezione sionista della Cultura, della Politica e del Senso Civico: per fortuna che gli apologeti della Lobby a Sei Punte vorrebbero darci a bere che si tratti della sola 'Democrazia' del Medio Oriente!
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