Il cittadino palestinese ucciso sabato da un cecchino sionazista a poca distanza dalla località di El-Bureji, nel centro del ghetto assediato di Gaza ha finalmente un nome: il portavoce del Ministero della Salute del Governo palestinese, Ashraf Qedra ha dichiarato che la vittima rispondeva al nome di Hussein Abdul Hadi e aveva trent'anni.
Intanto nella giornata di ieri truppe sionaziste hanno aperto il fuoco con armi automatiche e mitragliatrici contro le abitazioni civili di Shijaia, senza che vi fosse stato alcun atto ostile da parte dei residenti, riuscendo "coraggiosamente" a ferire alla gamba il venticinquenne Mahmoud Samir Jundiya, che é stato trasportato d'urgenza al più vicino ospedale.
Questi episodi sono solamente gli ultimi e i più eclatanti casi di rottura deliberata e volontaria da parte del regime ebraico dei termini di 'armistizio' pure sottoscritti dal Governo di Tel Aviv in fretta e furia nel novembre 2012, quando i razzi della Resistenza palestinese cadevano indisturbati su Dimona, Eilat e Tel Aviv.
Ancora una volta si dimostra che il regime sionazista capisce soltanto il linguaggio delle armi.
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