Abbiamo accennato ieri alla voce non confermata (ma nondimeno diffusa da McClatchy) riguardo un tardivo intervento dell'intelligence americana che, dopo aspro dibattito interno, si era decisa ad avvisare il Governo di Beirut dell'imminente attacco dinamitardo sion-saudi-wahabita, troppo lentamente, però, perché i servizi del Paese dei Cedri riuscissero a sventarlo; bene, la notizia che nella giornata di ieri la surete libanese sia riuscita a intercettare e disinnescare un'altra autobomba che stava venendo collocata nella parte orientale della Valle della Biq'a, roccaforte di Hezbollah, dimostra che forse le informazioni di Washington non riguardavano solo l'attentato di Jinah.
L'auto, carica di 80-100 Kg di esplosivo, avrebbe potuto fare una strage anche peggiore di quella di Beirut. Tra l'altro il risultato ottenuto dai servizi libanesi é particolarmente significativo in quanto ottenuto proprio nella giornata dell'Indipendenza Nazionale, che si é celebrata ieri con pompa solenne e interamente dedicata alle recenti vittime del terrorismo settario agitato da Tel Aviv e Riyadh per i loro interessi destabilizzatori.
Le indagini riguardo l'attentato alla sede diplomatica iraniana, intanto, procedono a ritmo sostenuto e hanno già portato all'identificazione del primo terrorista, quello appiedato che si é fatto sventrare dalla carica esplosiva mentre si aggrappava al cancello dell'ambasciata per indebolirlo e permettere al furgone-bomba di sfondarlo.
Si tratterebbe di un miserabile senza arte né parte di setta sunnita che si era unito a un gruppuscolo jihadista in Kuwait, tale Moeen Abu Dahr, i suoi riferimenti Facebook sono pieni di riferimenti al wahabismo e al ridicolo 'sceicco' Assir, morto in un incendo dopo che i suoi seguaci erano stati sconfitti dalle forze armate libanesi e da Hezbollah dopo il loro velleitario tentativo di 'putsch'.
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