Mentre il 'pogrom' militare sionista contro Gaza si avvia verso la sua seconda settimana bisogna registrare un'impennata nelle vittime civili, che superano le tre centinaia attestandosi sulla cifra di 310 con oltre duemila feriti adesso che a droni e jet si sono aggiunte le cannonate dell'artiglieria e dei carri armati schierati tutti attorno alla Striscia.
Tuttavia bisogna registrare l'estrema riluttanza delle truppe di Tel Aviv a spingersi a fondo in territorio palestinese, dove la Resistenza ha trasformato ogni cantina e ogni tunnel e passaggio sotterraneo in un bunker pronto a entrare in azione alle spalle di una pattuglia o un plotone di mezzi sionisti.
Pur rimanendo ai margini dell'enclave costiera le forze sionaziste non riescono a evitare ulteriori perdite: ieri altri due mezzi corazzati sono stati colpiti da militanti delle Brigate Qassam e delle Brigate Al-Quds; i portavoce della Jihad Islamica hanno dichiarato che il mezzo colpito da loro, nei dintorni di Beit Hanoun, é stato completamente distrutto.
Ho sentito anche che un commando misto di Izz ad-Din al-Qassam, l’esercito di Hamas, e delle Brigate al-Mujahidin ha sparato con un lanciarazzi contro una jeep israeliana vicino al confine con la Striscia e ha ferito due israeliani.
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