Poco prima dell'entrata in vigore della mezza giornata di tregua umanitaria chiesta (troppa grazia!) dalle Nazioni Unite tre razzi M-75 e un Fajr-5 lanciati dalle Brigate Qassam di Hamas sono piovuti sull'aeroporto internazionale di Tel Aviv causando vasti danni alle strutture: sono ormai molti giorni che lo scalo aeroportuale sionista é disertato dalle maggiori compagnie aeree mondiali, con un danno economico di decine di milioni di dollari.
Ancora una volta il sistema 'Iron Dome' si é mostrato incapace di bloccare i proiettili della Resistenza che ormai hanno libertà di colpire in ogni dove l'entità sionista di occupazone. Un'altra raffica di razzi, piovuta a Sud di Tel Aviv senza alcun ostacolo di sorta ha ferito nove coloni che sono stati evacuati via elicottero all'ospedale più vicino.
Intanto, nonostante la cappa di censura che il regime ebraico ha cercato di far calare sulla cosa, si moltiplicano i casi di renitenza al richiamo alle armi e di obiezione di coscienza tra le file sioniste; in parte senza dubbio dovuti alla naturale ripugnanza morale degli atti compiuti in questi giorni contro i civili della Striscia di Gaza, ma in parte sicuramente anche dovuti all'alto numero di vittime inflitto dalla Resistenza agli invasori.
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