Una volta esisteva l'Inghilterra: orgogliosa e indipendente, anche se rapace, piratesca e affamatrice, adesso l'Inghilterra che ancora tanti piccoloborghesi europei idolatrano e idealizzano non esiste più, sostituita da un calderone incerto di gente che occupa il territorio una volta reclamato dai Sovrani di Londra, che si agita scompostamente al ritmo dettato dagli stregoni dei media e del consumismo, una colonia sionista dove si sperimenta la creazione di un'umanità senza radici, abbrutita da ogni punto di vista: culturale, umano, sociale, affettivo, lavorativo.
In questa triste contrada Vicki Kirby, che vedete nella foto qui sopra, era una giovane candidata laburista per la costituenza di Woking (la cittadina dove il grande narratore -e mediocre socialista riformista- Herbert Wells faceva atterrare i Marziani della sua 'Guerra dei Mondi').
L'imperfetto é d'obbligo visto che la Kirby é stata prontamente 'trombata' dagli higher-ups del suo partito appena ha 'twittato' la pura verità sul rapporto Tel Aviv-ISIS, domandandosi come mai fosse possibile che questo 'terribile movimento terrorista estremista islamico' non abbia mai non solo attaccato fisicamente il regime ebraico, ma nemmeno lanciato minacce o dichiarazioni contro di esso!
Apriti cielo! Chi critica il vitello d'oro sionazista non può fare politica in Inghilterra!
Consigliamo a Vicki Kirby di iscriversi al Partito del Rispetto del grande George Galloway: i rischi saranno molti (anche quelli di aggressione fisica) ma nessuno censurerà mai i suoi pensieri e la accuserà, Orwellianamente, di "Psicoreato anti-sionista"!!
A proposito di sionisti... Il ministro dell’agricoltura di del regime di Tel Aviv, Yair Shamir, in un’intervista per l’agenzia di stampa nazionale Russa Ria Novosti, ha detto che israele non applicherà le sanzioni contro la Russia previste dall'Unione Europea e continuerà ad esportare verso Mosca i suoi prodotti agricoli. Il regime sionista non è d'accordo con le sanzioni alla Russia, e ha ammonito all'UE di "non interferire" con gli affari israeliani. Shamir ha affermato che tra le ragioni di questa decisione vi e' il boicottaggio europeo contro le merci israeliane, sopratutto quelle prodotte nella West Bank. Già il 10 settembre, quando le sanzioni europee contro Mosca avevano ottenuto come risultato il boicottaggio lanciato da Putin contro i prodotti agroalimentari provenienti dalla UE, il ministro dell'agricoltura sionista aveva garantito a Mosca che "israele avrebbe riempito quel vuoto", con i suoi prodotti alimentari. "Prima di tutto", ha detto Shamir, "io non avverto le pressioni UE, e nemmeno le vedo. Si tenga conto che ultimamente gli europei stanno mettendo in atto un boicottaggio dei nostri prodotti. E' cosi' che deve andare? Boicottano noi, e noi non dovremmo aiutare qualcun altro? Non e' possibile. Non si può fermare il commercio con israele da un lato, e dall'altro chiederci di fermare i nostri commerci con la Russia. Non è certo questo il modo per collaborare assieme. Gli europei devono decidersi". Shamir ha descritto le sanzioni europee contro la Russia come un'opportunità per Israele, sottolineando che Tel Aviv è pronta a triplicare le esportazioni dei prodotti agricoli verso Mosca, passando dagli attuali 325 milioni di dollari, ad un miliardo di dollari l'anno. "Anche se si riducessero le sanzioni contro la Russia", ha proseguito Shamir, "credo che i nostri prodotti continueranno ad affluire verso la Russia. "Sarà più facile fare accordi con noi, meno costoso e più stabile, e senza alcun vincolo politico su ciò che si può fare e ciò che non si può fare". Le dichiarazioni del ministro dell'agricoltura sionista, hanno messo in allarme le burocrazie di Bruxelles, che hanno chiesto conto all'ambasciata israeliana. Dopo l'incontro tra i vertici della burocrazia della UE e i vertici del ministero degli esteri israeliano, pare che al ministero dell'agricoltura, sia stato chiesto, su richiesta di Bruxelles, di non fare più simili commenti. A stretto giro è arrivata la risposta dal ministero dell'agricoltura israeliano, in cui ha specificato che il ministero cerca di sviluppare il potenziale economico di israele, così come fa in altri mercati e con altri paesi, e ha quindi intimato all'UE, di non interferire.
RispondiEliminaMi chiedo uno staterello grande come la puglia come possa incidere sul mercato Russo di 150 milioni di persone
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