Quello che vedete in foto é il cadavere di Ali Abu Ghannam, sedicenne palestinese massacrato da numerosi colpi di arma da fuoco sparatigli contro dagli sbirri del regime ebraico di occupazione vicino al posto di blocco di Al-Zaim, nella Cisgiordania sottoposta all'invasione sionista.
Come al solito il regime di Tel Aviv non sa se non mentire e ha inventato una colorita fandonia secondo la quale in preda a un accesso di follia il giovane avrebbe 'estratto un coltello' a varie dozzine di metri di distanza dal posto di blocco per poi procedere 'a correre verso di esso'.
Mohammed Ghannam, padre della vittima, smonta l'infantile impostura: "Chi vuole accoltellare qualcuno non estrae certo l'arma a metri di distanza, anzi, la tiene nascosta fino all'ultimo"; in realtà la sbirraglia sionista aveva iniziato a insultare una delle sorelle di Ali, che insieme a lui stava passeggiando nei pressi del posto di blocco, per poi tentare di rapirla. Il ragazzo, che ha difeso sua sorella, é stato quindi ucciso.
I residenti palestinesi di Al-Tour, quartiere gerosolimitano dove risiede la famiglia Ghannam, hanno dichiarato tre giorni di scioperi e manifestazioni in solidarietà con l'ennesima giovane vittima dell'invasione ebraica.
Nessun commento:
Posta un commento