A poco meno di un mese dall'assassinio di Talal al-Urduni, responsabile di Fatah per la Sicurezza all'interno del campo profughi di Ain Hilweh, a Sudest della città di Sidone, anche il suo successore Ashraf al-Armoushi ha rischiato di cadere sotto i colpi dei sicari. Questa volta però gli assassini hanno mancato il loro bersaglio e sono stati identificati senza ombra di dubbio: si trattava dei militanti di Jund al-Sham, l'organizzazione terroristica wahabita nata da una scissione del gruppo 'Osbat Nour', guidato da Abdullah Shraidi.
Dal momento del fallito attentato contro Armoushi tutto il campo profughi é stato scosso da sparatorie ed esplosioni di razzi e granate che hanno causato finora almeno tre morti e più di venti feriti. Ain Hilweh é già stato teatro degli attacchi di Jund al-Sham nel 2005, nel 2006 e nel 2007, quando il gruppo si scontrò anche con l'Armee Libanaise.
Si ritiene che nel 2013, dopo la sconfitta del gruppo armato di Ahmed Assir e la distruzione della sua moschea (Bilal bin Rabban) a Sidone, il gruppo abbia accolto e nascosto l'ex-cantante pop libanese datosi all'estremismo religioso Fadel Shaker.
Il movimento palestinese Hamas ha cercato di mediare tra Fatah e gli estremisti, ma con un successo solamente parziale. Sembra infatti che gli scontri più che cessare in conseguenza di un vertice alla Moschea Al-Nour si siano diluiti e distanziati in frequenza e intensità.
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