La Commissione Islamica per i Diritti Umani ha durissimamente stigmatizzato la criminale negligenza del regime di Riyahd che ha causato la tragedia della Mecca, nella quale centinaia e centinaia di pellegrini dell'Hajj sono rimasti schiacciati dalla calca generata dal passaggio di un principe saudita che ha interrotto il regolare flusso dei fedeli verso la colonna della 'Lapidazione di Satana'.
"L'Arabia Saudita si mostra continuamente inadeguata a gestire un evento di massa come il pellegrinaggio ai luoghi sacri dell'Islam, le cose devono necessariamente cambiare; bisognerà cercare maniere e accordi che coinvolgano tutti i paesi e le organizzazioni musulmane del mondo, giacché i luoghi santi appartengono a tutti i fedeli dell'Umma e non sono appannaggio privato di uno stato o di una dinastia".
L'avvocato esperto di Diritto Internazionale Alfred Lambremont ha dichiarato, separatamente, che parti interessate possono sporgere denuncia per l'accaduto presso la Corte di Giustizia Internazionale dell'Aia. La Repubblica Islamica dell'Iran, che lamenta 134 morti, 102 feriti e oltre trecento 'dispersi' ha comunicato di essere disposta a valutare questa possiblità.
Come avevamo annunciato il primo bilancio di 715 vittime é già salito a oltre mille mano a mano che, sempre per la criminale incapacità di Casa Saoud, centinaia di feriti sono spirati per non aver potuto ricevere cure tempestive ed adeguate.
Già cominciano a girare resoconti, tra le vittime, che riportano di come le richieste d'aiuto dei pellegrini Iraniani feriti venissero palesemente ignorate dai soccorsi sauditi, che li lasciavano morire apposta (conoscendo il regime saudita, non faccio certo fatica a crederci), e di come i regime terrorista saudita tenda a "minimizzare" l'entità dell'ecatombe, diffondendo bollettini i cui dati sono ritoccati verso il basso (770 morti), mentre l'Organizzazione Iraniana per l'Hajj ed il Pellegrinaggio, da come numero di vittime circa 2000.
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