I rappresentanti della National Iranian Gas Company (NIGC) arrivati a Roma al seguito del Presidente Hassan Rohani avrebbero potuto esordire di fronte ai colleghi di SAIPEM (la controllata ENI specializzata in perforazioni e costruzioni di gas- e oledotti) con la battuta: “Bene, dove eravamo rimasti?”.
Già perché l’Iran era un importantissimo interlocutore della sussidiaria del nostro ente idrocarburi, ma, purtroppo, la miope decisione italiana di seguire gli Usa nelle sanzioni contro la Repubblica Islamica ha bloccato per anni ed anni rapporti e relazioni.
Fortunatamente questa fase é ufficialmente terminata con la visita ufficiale del Presidente iraniano a Roma, a lato della quale dirigenti della NIGC hanno siglato coi colleghi italiani non solo impegnative per lo sviluppo dei supermassivi bacini metaniferi di Pars, Shiraz e Tabriz ma anche un contratto da ben 5 miliardi di $ per il posizionamento di 1800 Km di tubature di gasdotto in varie zone della Repubblica Islamica.
Il progetto, che occuperà ingegneri e tecnici SAIPEM per un tempo variabile dai 5 agli 8 anni aiuterà l’Iran a diventare un più efficiente esportatore di metano verso paesi vicini e circonvicini, tra cui si sono già menzionati Pachistan, Oman e persino Irak, rafforzandone enormemente non solo l’economia ma anche il prestigio.
Nello scenario mediorientale e centrasiatico attuale i gasdotti sono importanti come le ferrovie al tempo della Rivoluzione Industriale. “È molto importante per l’Iran trovare partner affidabili per quanto riguarda il gas, nello specifico potenziali acquirenti, per ottenere ciò è davvero necessario che la Repubblica Islamica costruisca e posizioni gasdotti, e nelle circostanze attuali, ha bisogno di investitori stranieri per un tale progetto”, ha commentato l’esperto di problemi energetici Omid Shokri Kaleshari dell’Università turca di Yalova.
Bel colpo.
RispondiEliminaFacciamo anche che gli USA si piglianole loro bombette nucleari dalle basi ITA e se le portano via?
Y
Va fa 'n merica!
EliminaIvan
le sanzioni che sono cadute non sono usa ma onu ... al quale ne la russia ne la cina hanno opposto il veto
RispondiEliminaon
perchè in Russia governava quel porco di Yeltsin abituato a tradire la patria quotidianamente in cambio di 2 pacche sulla schiena ed 1 bottiglia di wiskey... che poi la Cina sia quantomeno ambigua ed inaffidabile lo stiamo vedendo anche in Siria, solo che l'arroganza USA le sta chiudendo lo spazio di manovra! :)
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